Jump to content

I Gay-Pride


Cosgrove

Siete mai stati a un Pride?  

141 members have voted

  1. 1. Siete mai stati a un Pride?

    • Sì, una sola volta
      35
    • Sì, diverse volte
      63
    • No, mai
      80
    • No, e penso che non andrò mai
      36
    • No, ma quest'anno andrò
      36


Recommended Posts

Il riferimento al nazismo, seppur discutibile, era evidentemente ironico. Non ne facciamo un punto fondamentale del dibattito e torniamo IT

Link to comment
Share on other sites

  • Replies 1.2k
  • Created
  • Last Reply

Top Posters In This Topic

  • Almadel

    114

  • Hinzelmann

    92

  • Hitam

    61

  • Ilromantico

    50

Top Posters In This Topic

Posted Images

Premetto che la mia prima volta con il Gay Pride fu nel 1982. Era a Bologna, e allora si chiamava Giornata dell'Orgoglio Omosessuale. Ricordo che fu una bella manifestazione che si tenne fondamentalmente in una grande piazza del centro che credo si chiami Piazza Re Enzo (ma mi potrei clamorosamente sbagliare). Gente venuta da varie parti d'Italia: ma pochissimi bus organizzati, si prendeva il treno e si andava. Allora non esisteva ancora l'Arcigay. Esistevano i Collettivi che in varie città italiane nascevano spontaneamente su base di aggregazione omosessuale: ricordo il Collettivo N.A.R.C.I.S.O. di Roma, al quale appartenevo, il Collettivo Orfeo di Pisa, quelli di Torino e Milano, ovviamente, e il Cassero di Bologna, ma non mancavano alcuni del Sud. Perché si andava? Perché non ci si conosceva affatto tra gay, innanzitutto, e non si sapeva neppure bene come ci si sentiva stando con altri gay, e perché non si conoscevano, di regola, altre realtà organizzate. Anche gli aderenti ai Collettivi erano molto pochi proporzionalmente rispetto a quelli che giungevano perché a un certo momento avevano avuto notizia della manifestazione (certo allora, e per molto tempo ancora, non lo si trovava scritto sui giornali, o su Internet). Si sentiva poi di doverci andare perché era un momento di crescita personale, ma anche di affermazione pubblica della propria omosessualità, e le due cose non ci sembrava che potessero essere scisse: eravamo partiti con il principio, giusto o sbagliato che fosse, «il pubblico è privato, il privato è pubblico». Restarsene a casa era una viltà, un  nascondersi, o altrimenti un non essere ancora pronti: questo ci era chiaro, e non ci raccontavamo balle.

 

Ho fatto questa premessa perché da allora avrei tutto il diritto, credo, di trovare ripetitiva la manifestazione, ma, anche se a volte mi è parsa tale, e una volta o forse due non mi sono divertito o emozionato, quelle poche, semplici motivazioni di base non mi sono mai venute a mancare. Oggi ci sono obiettivi politici come il matrimonio o i Pacs o la legge contro l'omofobia, ma anche allora c'erano motivazioni politiche: nel novembre 1979 feci la mia prima manifestazione, a Pisa, in nome della protesta contro gli omicidi di gay, che certo non sono cessati. E la motivazione politica di base, quella che precede tutte le altre, è sempre la stessa: uscire dall'armadio, diventare forza che s'impone e che ha delle richieste, denunciare l'omofobia e i suoi delitti, sentirsi uniti.

 

Le mie critiche ai Gay Pride sono di merito: mancano di contenuto politico, di mordente politico; alla fine del corteo ci vorrebbero più interventi, e interventi non improvvisati e gridati all'ultimo momento, oppure fiacchi e incolori, ma interventi - e qui ci vuole - "seri", cioè un minimo preparati,

con vari personaggi glbt e non, di varie generazioni (anche per acquisire una memoria storica e con ciò rafforzarsi, diventere tradizione). Inoltre la manifestazione dovrebbe chiudersi con un concerto, di ottimo livello, ma anche con la proiezione di un film importante di contenuto omosessuale. I Gay Pride migliori sono inoltre quelli che in vario modo riescono ad aprirsi alla città: se questo non avviene, è un'occasione mancata. Bisognerebbe infine invitare personalità glbt dall'estero e politici di Partiti culturalmente avanzati dall'Europa.

Link to comment
Share on other sites

Buonasera a tutti/e.

Io sono stata al pride dello scorso anno a Bologna.

Premettiamo che il pride non è altro che la giornata conclusiva di una serie di eventi poco pubblicizzati a livello nazionale, dibattiti, conferenze ecc.

Ho visto del gran casino, carri di ogni tipo, e in mezzo a loro quello delle famiglie arcobaleno, che onestamente è stato l'unico che mi ha colpito a livello di comunicazione. Famiglie omosessuali bi o mono parentali con bambini anche piccoli. Sui giornali tutti a dire che portare i bambini in quel casino è uno scandalo, deforma loro il cervello ecc ecc.

Sinceramente, apprezzerei di piu' a fine manifestazione un dibattito anche aperto al pubblico.

Perchè dobbiamo ascoltare solo Luxuria che parla.

Link to comment
Share on other sites

Anche se ci fosse solo un solo soggetto sul territorio bisognerebbe assicurarne i diritti. Il numero non è influente.

Vabbè, ma allora vi volete impuntare per forza.

Anche se ci fosse un solo soggetto sul territorio bisognerebbe assicurarne i diritti... di fatto ce ne sono milioni, milioni di persone senza diritti.

Cosa fa più notizia?

Chiediamocelo e rispondiamoci con serietà... non tanto per il gusto di fare i bastian contrario.

 

Sinceramente, apprezzerei di piu' a fine manifestazione un dibattito anche aperto al pubblico.

Perchè dobbiamo ascoltare solo Luxuria che parla.

Secondo me in un dibattito pubblico ci si scannerebbe, basti vedere i dibattiti su questo forum come si trascinano avanti. Per i dibattiti ci sono i gruppi di discussione e circoli, secondo me ha senso che al Pride parli qualcuno che ha esperienza di battersi per i diritti politici (e non parlo di quelli che promettono promettono e poi una volta avuto il posto in Parlamento non fanno un cazzo) a lasciar parlare chiunque si finirebbe in rissa e poi l'impressione che il pubblico ha del pride diventerebbe persino peggiore.

Link to comment
Share on other sites

Anche se ci fosse solo un solo soggetto sul territorio bisognerebbe assicurarne i diritti. Il numero non è influente.

 

Il numero è fondamentale invece. I numeri in politica significano voti. E le politiche si fanno in base al numero di voti che si spera di raccattare (se lasciamo da parte le politiche degli interessi personali).

 

Essere contrari ai matrimoni gay attira i voti dei cattolici. Politica sicura. Essere favorevoli? Boh, non si sa, la maggior parte dei gay non vota in base a questo "dettaglio" del programma politico, i gay friendly ancora meno.

 

Un gay è totalmente invisibile per la politica finché non agisce per salvaguardare i suoi diritti. I gay che vanno al pride si possono vedere, toccare, contare e sfilano per un obiettivo. Quello che farà la differenza nel futuro dei diritti gay è se i partecipanti al gay pride, comunque vestiti, riusciranno a surclassare i fedeli di piazza san Pietro.

 

I gay che stanno a casa per non mischiarsi con le drag queen, i gay che votano non tenendo in considerazione le politiche verso i gay del partito che votano, i gay che non si distinguono in alcun modo dagli etero perché hanno paura di ghettizzarsi, non sono distinguibili dagli etero. Per la politica, giustamente, saranno etero.

 

Le persone che buttano i propri rifiuti per terra mi aspetto che abbiano poi la coerenza di non lamentarsi dell'inquinamento globale. Allo stesso modo, da quelli che sprecano le poche occasioni che hanno per contribuire a cambiare la situazione dei gay in Italia mi aspetto che poi abbiano il buon gusto di non lamentarsi di diritti, omofobia, matrimonio gay, eccetera.

 

Piccola riflessione finale:

Non è buffo che esistano degli etero che partecipano al gay pride, per puro spirito di altruismo, nonostante rischino di venire scambiati per una delle categorie più disprezzate della nostra società (es, gay è uno degli insulti più popolari http://www.voceditalia.it/articolo.asp?id=33219), mentre ci sono gay che, per paura di venire scambiati per drag queen, non sanno farlo neanche per il proprio interesse?

Link to comment
Share on other sites

Se si vuole fare numero per cercare di impaurire i politici allora è una causa persa. Gli omosessuali sono una minoranza e anche chi li appoggia a spada tratta.

Non è buffo che un omo non partecipi ai Pride, è democrazia.

Link to comment
Share on other sites

Impaurire i politici?

No, fare gola ai politici.

 

Prodi vinse con uno scarto di 25mila voti,

l'1% dei gay e delle lesbiche in Italia.

 

Un Pride in Italia è partecipato

da circa un gay ogni dieci

(immaginando non ci siano "amici")

Link to comment
Share on other sites

non è un caso secondo me che l'unico pride che io mi ricordi aver avuto una buona copertura mediatica era quello mondiale del 2000. Come a dire, guardate quanti gay sono venuti da tutto il mondo per questo evento, ma come finisce l'evento se ne vanno, mica ci sono italiani lì in mezzo, noi in Italia non ce li abbiamo tutti sti gay, no no...

Link to comment
Share on other sites

E la motivazione politica di base, quella che precede tutte le altre, è sempre la stessa: uscire dall'armadio, diventare forza che s'impone e che ha delle richieste, denunciare l'omofobia e i suoi delitti, sentirsi uniti.

 

Tanto questo è vero che alla logica del "diventare forza" chi non partecipa oppone quella della "causa persa" e a quella del "sentirsi uniti" la logica

del "sentirsi estranei"

 

Un tempo trovare la forza per esserci era molto più arduo e trovare argomenti per non andare più facile, essendo il gay pride un "fatto rivoluzionario"

bastava dare appunto del "rivoluzionario" o del "militante" o del "comunista" al gay che ci andava...mentre oggi di fatto nelle parole di chi non va filtra

palpabile il senso della sconfitta ( meglio essere tutti destinati alla sconfitta, che io semplicemente debole...) un senso di sconfitta che però non può

non avere anche un costo personale in termini esistenziali, di qualità della vita.

 

Comunque dei piccoli passi avanti, forse troppo piccoli, si stanno facendo...

Link to comment
Share on other sites

Io dico semplicemente che è alquanto triste mettere in ballo il Nazismo, è una provocazione proprio sciocca.

Io sinceramente non apprezzo molto il pride perchè non capisco pienamente come la manifestazione possa sortire degli effetti, e obbietivamente aldilà dell'impatto sulla politica mi duole il fatto che l'opinione pubblica, che comunque è necessaria per fare le leggi e per rendere il paese migliore, non è ben influenzata da questo genere di manifestazioni.

 

Definire "provocazione" un'azione che di "provocatorio" non ha proprio nulla, ma che dovrebbe servire alla semplice riflessione, mi ricorda Emilio Fede quando riferisce ai suoi disgraziati ascoltatori ogni iniziativa dei nemici del suo padrone (beppe grillo, sinistra extraparlamentare, ecc...). Il V-day era una "provocazione" (sciocca, va da sé), i referendum popolari sono una "provocazione" (più che sciocca), e così via.

 

Che c'è di provocatorio nel proporre questa semplice riflessione: guarda le manifestazioni naziste, erano il massimo dell'ordine e della decenza; non c'erano piume rosa, non c'erano viados nudi o seminudi, nulla del genere. Anzi, la scenografia era grandiosa e la parata procedeva a passo di marcia. Molto decente (per inciso, i gay di destra dell'epoca ne erano entusiasti: molti parteciparono finché Hitler non li fece fuori nella notte dei lunghi coltelli, vedi Roehm).

Manifestazioni apparentemente "decenti" come quelle naziste, erano l'espressione di un'ideologia mostruosa, come (quasi) tutti oggi riconosciamo.

Che lezione se ne può trarre? A mio modesto avviso, che la "decenza" di una manifestazione non conta, è ingannevole. Parlando metaforicamente, il peggiore assassino si può vestire in giacca e cravatta, mentre l'uomo migliore può andare in giro nudo o con le piume. Compito delle persone mature e intelligenti è vedere sotto la superficie.

 

Seconda riflessione sciocca e provocatoria: le manifestazioni cattoliche

come questa ↓

bianca.jpg

o quelle padano-leghiste,

come questa ↓

Un%20militante%20leghista.jpg

borghezio.jpg

 

...sono più o meno decenti di un gay-pride?

 

Io dico che sono meno decenti, sia dal punto di vista "esteriore" (come si presentano i partecipanti) sia dal punto di vista "profondo" (quale ideologia muove i partecipanti).

Ma i media presentano le processioni cattoliche e le parate leghiste come manifestazioni decentissime e onorevoli, per cui tu le consideri in genere accettabili. Gli stessi media (controllati da forze, guarda un po', legate alla Chiesa cattolica e alla Lega, e ostili quindi ai gay) presentano invece i gay pride come pagliacciate, quindi tu vieni qui a sostenere che sono "controproducenti", perché prendi per oro colato le immagini che i tg ti propinano ogni santo giorno, ma che della realtà non hanno nemmeno l'odore.

 

Comincia a preoccuparti un po' meno di quello che fanno i media, tanto loro non presenteranno MAI un gay pride nello stesso modo in cui presentano un family day o le cerimonie druidiche alla fonte del Po celebrate da Bossi e Calderoli.

 

Questo discorso naturalmente vale solo per l'Italia, dove la situzione politica e mediatica è abnorme oltre ogni immaginazione.

Link to comment
Share on other sites

Forse non  hai capito che c'è stato un ammonimento?

Ad ogni modo è il solito spostare l'attenzione su altri soggetti. Se le manifestazioni della Lega sono uno sbaglio non è detto che il Pride non lo sia. Oddio è come dire: <<Vi faccio vedere una sfilata di fascisti, dato che sono ridicoli è meglio fare quella dei padani>>. Ma che ragionamento è?

E mettetevelo in testa, la democrazia esiste e se degli omosessuali non considerano il Pride valido sono liberi di dirlo!

Link to comment
Share on other sites

secondo me il pride non deve dimenticare il suo vero fine, cioè la sensibilizzazione della società ai problemi socio legali degli omosessuali... da esterna secondo me a volte sembra sia solo una scusa per far casotto e farsi vedere.

poi in realtà non sono mai stata e mi sbaglio, e magari è solo colpa delle televisioni che danno un'immagine sbagliata, ma secondo me la vera lotta si dovrebbe fare non ai pride, che servono appunto a solo sensibilizzare, ma nei governi... e nella cultura della gente...

Link to comment
Share on other sites

Hitam, in realtà il senso della provocazione

è abbastanza semplice.

 

La Lega ottiene quello che vuole

nonostante le sue manifestazioni siano ridicole.

 

Quindi credere che una manifestazione "poco seria"

possa compromettere l'esito di una battaglia,

non è un'argomentazione molto solida.

Ai politici interessano i voti dei gay,

tanti gay = tanti voti: a prescindere da come si vestono.

 

A controprova ci sono i Gay Pride nel resto del mondo.

L'efficacia è sempre proporzionata al numero

e mai all'abbigliamento.

 

Il tema più interessante è semmai il tuo diritto

a non partecipare a una manifestazione,

il tuo diritto a esporre delle critiche

e il tuo diritto a usufruire eventualmente

dei vantaggi che queste manifestazioni

hanno portato nel mondo e porteranno

anche - si spera - nel nostro Paese.

 

A fronte del riconoscerti questi diritti

c'è la nostra legittima indignazione

che ti esponiamo tanto liberamente,

quanto tu liberamente critichi.

Link to comment
Share on other sites

La Lega ottiene quello che vuole

nonostante le sue manifestazioni siano ridicole.

la lega ottiene quello che vuole, e fa quello che vuole, perchè è al governo.

che poi abbia poteri reali nello stesso non ne ho idea, fatto sta che è lì e in parte ci governa ( -.-" ahi noi)

e soprattutto ha una base ampia che la sostiene, come hai detto, voti, al nord e anche più giù, non ho mai capito perchè, quindi chiaro che fomentare ogni tanto i votanti leghisti fa comodo

 

qui invece si lotta contro pregiudizi secolari... mica così facile... si parte da una posizione più delicata e perciò anche più vulnerabile

 

A controprova ci sono i Gay Pride nel resto del mondo.

L'efficacia è sempre proporzionata al numero

e mai all'abbigliamento.

sicuro

 

ehm, non ho capito bene il discorso che fai alla fine, ma da quello che ho intuito (libertà d'espressione e manifestazione?) posso ritenermi d'accordo

 

comunque mica sono contro i pride eh, anzi!

Link to comment
Share on other sites

Il motivo per cui la Lega è al Governo non è un segreto. Le loro manifestazioni sono ridicole, così come i loro valori ma giocando sul fattore dell'insicurezza e della paura di questi tempi ha raccolto molti vati.

Negli altri Paesi le società sono più evolute e gli omo combattono ogni giorno.

Link to comment
Share on other sites

Combattono in che modo? Se non sempre con pride e manifestazioni?

 

E comunque ogni altro paese ha dei partiti ultra-nazionalisti, razzisti e ridicoli cosi' come in Italia hanno la Lega. Anche in Inghilterra c'e' la BNP e l'anno scorso all'elezione del sindaco si sono presi la bellezza del 5% dei voti. Il motivo per cui la Lega, o la BNP, hanno rappresentanza nei governi, e' perche' la gente li vota. Semplice semplice...

Link to comment
Share on other sites

io come dicevo anche su un altro forum non ho mai partecipato ai Gay Pride per scelta..

sono stato redarguito da qualcuno perchè in questo modo forse non contribuisco a far si che certi diritti ci vengano riconosciuti.

Ho però notato una cosa e vorrei condividerla con voi.

Sono stato a giugno scorso con il mio compagno ed alcuni amici a Barcellona proprio durante la settimana del Gay Pride: infatti, settimana...

Ciò che mi ha colpito maggiormente è stata la moltitudine di manifestazioni, più o meno impegnate, occaisoni di incontro, feste ed altro organizzate da un comitato che. forse, con fondi, energie e fantasia maggiori delle nostre sono in grado di offrire ai gay di Barcellona, spagnolo e del mondo ( vista la partecipazione..) rispetto ad una semplice sfilata di due/tre ore che mi pare si svolga da noi.

 

Una settimana intera di incontri e manifestazioni per la popolazione gay a Barcellona .... bah, chissà quando riusciremo a vedere queste cose anche qui..

Sarà forse che, come sempre, all'estero sono più capaci di vedere i reali bisogni delle persone rispetto al tornaconto economico....

 

A presto

Link to comment
Share on other sites

Tolliver, ti consiglio di leggerti

la lista degli eventi del Genova Pride.

Tutte le mostrem gli spettacoli e le presentazioni dei libri.

 

Un Pride in Italia ha eventi quasi per un mese...

Link to comment
Share on other sites

I modi sono maggiormente altri. Impegnarsi a denunciare ogni giorno. Coi Pride fai la sfilata. La gente vede come poi vogliamo essere uguali comportandoci in un certo modo.

Tolliver condivido.

Link to comment
Share on other sites

Parole già dette e ridette, ma comunque.

Se io voglio girare con le piume di struzzo addosso, perché la gente non dovrebbe accettarmi per come sono? Se il mio stile di vita è fuori dall'eteronormalità, ma comunque quello che faccio non nuoce a nessuno, sono loro che si devono adeguare e devono capire che esisto anche io.

Seconda cosa, la sfilata del Pride è un pomeriggio, e capita una volta l'anno. Per poche ore in un anno, uno può usare anche quella come forma di lotta, oltre alla denuncia o a manifestazioni più serie.

 

Posso capire che tu non condivida il Pride ma, se ti interessano i diritti delle persone LGBT, penso che almeno uno sforzo in più tu lo possa fare. Oppure tutte le volte che c'è stato il Pride nella tua città avevi sempre degli impegni improrogabili? :ok:

La tua mi sa tanto di ipocrisia, scusami tanto.

Link to comment
Share on other sites

Puoi vestirti come vuoi ma già usando il termine "eteronormalità" ti ghettizzi.Come si è visto, moltissimi omosessuali non differiscono di modi e vesti dagli eterosessuali. Mi fa sorridere il fatto che è mostrando la sessualità agli altri che vorresti far capire che esisti. La sessualità è una cosa privata, ci sono ben altre cose che ti permettono di farti notare, come le buone azioni ed il volontariato. Purtroppo è proprio quella mezz'ora che è più in risalto e quindi ci dovrebbe essere più ordine.

A me interessano i diritti degli omosessuali come quelli di ogni creatura che Dio ha messo al mondo ma non per questo devo essere a favore del Pride. Ho  partecipato all'unico Pride napoletano e sono stato davanti le telecamere ogni istante senza preoccuparmene. Sinceramente questa partecipazione ha avvalorato la mia idea. Non serve sfilare, serve sporcarsi di fango tutti i giorni scendendo in campo, cosa che quasi nessuno dei partecipanti a questa manifestazione fa. La prendono come una festa, come un momento per socializzare. Io non condivido affatto.

Link to comment
Share on other sites

Puoi vestirti come vuoi ma già usando il termine "eteronormalità" ti ghettizzi

 

Il termine esatto che Frattaglia voleva usare è «eteronormatività».

E' evidente che tu non sai neppure che cosa significhi, e quanto si scrive e si ragiona sull'eteronormatività nei Gay and Lesbian Studies, nei Cultural Studies,

da parte di autori importanti, grosse teste del secolo appena trascorso e di quello in cui viviamo,

autori di una produzione saggistica, di pensiero, di cui tu non sospetti nemmeno

l'esistenza.

Sia detto in modo neutro e asettico, senza intenzione di offendere,

ma la stupidità della tua frase «ma già usando il termine "eteronormalità" ti ghettizzi»

e' veramente eccessiva.

Cerca di riflettere di piu' almeno sulle ragioni degli altri.

Link to comment
Share on other sites

Ma infatti il problema non sta nella carnevalata di per se, ma nella non conoscienza dei valori che vi sono celati dietro.

Nessuno si permetterebbe di criticare le parate dei carabinieri in alta uniforme, nonostante le divise siano piuttosto buffe,

nè tantomeno ridurre il presepio vivente a una festa in maschera a tema bucolico...

 

Il probema non sono le piume, ma il fatto che la gente, e spesso gli stessi gay, ignorano il senso della parata/cerimonia del gay pride.

Non è così in tutto il mondo, guardiamo il pride di Sidney, che ne ha fatto il suo evento più famoso...

Link to comment
Share on other sites

A Barcellona, nel quartiere universitario, che è pure il quartiere gay...mica sta sotto gli svincoli autostradali, semplicemente tutti i giorni dell'anno c'è un fioraio che espone la bandiera Lgbt, i fiorai che vi lavorano fanno ovviamente volontariato lgbt e non solo e partecipano alle iniziativa culturali e alla sfilata del pride. Inziative culturali che sono valorizzate pubblicizzate e sostenute dall'amministrazione comunale. Gli eterosessuali fanno acquisti nel loro negozio perchè sono bravi e simpatici.

 

Allora il punto quale è?

 

Da una parte c'è il complesso del bravo ragazzo: colui che fa volontariato e si adopera tutto l'anno per dimostrare a se stesso e agli eterosessuali di essere una buona persona, nonostante che sia gay. Questa persona inconsapevolmente cerca di dimostrare agli altri che la sua omosessualità è irrilevante rispetto al giudizio su di sè.

 

Dall'altra parte c'è chi fa le stesse cose ma impugnando la PROPRIA bandiera

Link to comment
Share on other sites

Ribadisco che termini come quello citato è ridicolo. Siamo figli dello stesso Dio e mi sembra che la stragrande maggioranza degli omosessuali si comporta come gli eterosessuali.

Rispondendo all'ultimo, credo che è dal singolo che deve partire la rivoluzione e non fondersi con una collettività che magari non è conforme con i propri ideali. Poi la gente si suicida perchè è gay. E' lo sbaglio assassino, il collegare l'omosessualità ad un movimento! Se permettere io ho una mia bandiera e non è Rainbow, che vi faccia gridare all'eresia o meno.

Link to comment
Share on other sites

io sarei anche d'accordo con hitam

il fatto è che non occorre solo puntare all'uguaglianza formale o legale, ma anche e soprattutto "ontologica"

 

o meglio, convincere di un'uguaglianza essenziale che esiste già

 

il pride è sintomo che questa uguaglianza (raggiungibile con le singole educazioni familiari e scolastiche, che poi diventano sociali -ed è chiaro quanto complesso sia) è ancora lontana, e questo perchè ci si trova costretti a distinguersi, e a far presente ad ogni costo la propria sessualità di fronte a un mondo che non ha bisogno di farlo

 

che poi siano da condannare non sono d'accordo perchè sono pur sempre una tappa nella lotta per i diritti

di certo sono segno di una realtà ancora ingiusta nei confronti degli omosessuali

Link to comment
Share on other sites

Beh, Hope.90;

possiamo fare un paragone con i diritti dei Neri?

 

Avrebbe avuto senso dire: manifestare per i diritti dei Neri

è la dimostrazione che non c'è uguaglianza;

quindi non bisogna manifestare?

Link to comment
Share on other sites

Il tuo paragone, Almadel, intendevo farlo emergere nel topic guarire l'omosessualità.

 

Quando gli ebrei e gli afroamericani hanno spostato il discorso dalle cause della

loro identità al discorso sulle cause dell'antisemitismo o del razzismo o del

segregazionismo, allora - in quel momento storico- è iniziata la loro emancipazione

in quanto minoranze. Hanno smesso di sentirsi minorati in quanto minoranze e

hanno iniziato a pensare di guarire chi li opprimeva.

 

Ma appunto noi siamo ancora fermi al discorso inferiorizzante che la stragrande

MAGGIORANZA dei gay si comporta COME gli eterosessuali.

 

Con queste due righe semplici e lineari di Hitam:

 

1 si distrugge il NOI, non ci può essere un noi se non è un apriori, per certi

  versi incondizionato  rispetto al resto ( pensate al Noi Italiani, quanto potrebbe

  questa identità implicare aspetti che non ci piacciono...ma l'identità c'è )

  Non ci può essere un noi se ci distinguiamo fra di noi in maggioranza

  e minoranze, ovvero riproduciamo al nostro interno la stessa dinamica che

  subiamo dagli eterosessuali esternamente.

 

2  Inconsapevolmente con questo Hitam coglie un punto: il desiderio di

   autodissoluzione di tutte le minoranze... La maggioranza di una minoranza

   in realtà resta minoranza! E pensare in termini di maggioranza all'interno della

   minoranza significa denunciare che ci sentiamo minorati, vorremmo essere il più

   SIMILI possibile agli eterosessuali

 

2  Essere COME, vuol dire essere simili, non essere uguali: è il contrario della uguaglianza

 

Purtroppo qui non si tratta di dogmi ed eresia...si tratta di logica.

Link to comment
Share on other sites

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Guest
Unfortunately, your content contains terms that we do not allow. Please edit your content to remove the highlighted words below.
Reply to this topic...

×   Pasted as rich text.   Paste as plain text instead

  Only 75 emoji are allowed.

×   Your link has been automatically embedded.   Display as a link instead

×   Your previous content has been restored.   Clear editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.


×
×
  • Create New...