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I Gay-Pride


Cosgrove

Siete mai stati a un Pride?  

141 members have voted

  1. 1. Siete mai stati a un Pride?

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    • Sì, diverse volte
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    • No, mai
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    • No, e penso che non andrò mai
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    • No, ma quest'anno andrò
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"Chi si sente uomo sia uomo, chi si sente donna sia donna, chi si sente paguro nano della Patagonia sia tale... chi ha voglia di andare a scimmiottare qualcosa tanto per apparire come una caricatura, secondo me, dovrebbe dedicarsi ad altro...!Questa è la distinzione che io non ho capito.Queste "caricature" come fai a distinguerle dal resto?Mio padre non distingue un transessuale da una "caricatura".Potrai anche dire "problemacci suoi"eppure lui ci giudica proprio attraverso quei criteri che vorreste rimuovere.E poi:Ad altro cosa? Impiccarsi? Cospargersi di benzina e darsi fuoco? Nooooooooooooooooooo.Molto più semplicemente, a darsi un'occhiata attorno e rendersi conto che gli altri, probabilmente, sono lì per cercare di fare qualcosina di più solido e concreto, e adoperarsi pure loro in tal sensoCosa intendi dire?Se tu vai a un Gay Pride e trovi queste "caricature" ti limiterai a consigliare loro di "darsi un'occhiata attorno"?Trovo la cosa perlomeno ingenua,ma ti invito comunque a FARLO al prossimo Pride.Io la "seria marcia" l'ho fatta a Roma qualche mese prima del Pride, durante la manifestazione sui diritti civili (quella delle sveglie). Non c'era nessuna "caricatura" e saremmo stati in cinquemila.E' stata utile? Più utile di un Pride? Non lo so, non mi sembra.In ultimo: vorrei che qualcuno mi spiegasse per davvero perchè solo in Italia il Gay Pride viene contestato dai gay; mentre in tutto il resto del mondo occidentale, che i diritti civili li ha, i Gay Pride sono sempre stati visti come un momento fondamentale per l'ottenimento dei medesimi (addiritura Giuliani, sindaco di destra di New York, per celebrarlo si traveste, facendo la "caricatura")

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Mio padre non distingue un transessuale da una "caricatura".
Non dipingere tuo padre in questo modo... su... non siamo più negli anni '70-'80 a guardare "Il Vizietto" e a farci scimmiottare dagli etero.Ormai ci siamo ampiamente palesati, ed è noto che siamo intenzionalmente equivocati più per ragioni di sciocco conservatorismo che per ignoranza.Anche chi non ha voglia di ammetterlo è in grado di capire quando un'inclinazione è naturale e quando ci si sta atteggiando in modo provocatorio e dispettoso per suscitare volutamente una reazione.Tuo padre la sa molto più lunga di quanto non ti voglia far credere, o di quanto tu supponga... fidati.
Se tu vai a un Gay Pride e trovi queste "caricature" ti limiterai a consigliare loro di "darsi un'occhiata attorno"?
Io no... ma se le Associazioni avessero una concezione del Pride come la mia e quella di tanti altri, i loro portavoce, stanne certo, farebbero sentire il loro forte dissenso con ogni mezzo possibile.Secondo il mio punto di vista "purtroppo", secondo il tuo "per fortuna", però, al movimento GLBT sta bene così, e il Pride piace così.
Trovo la cosa perlomeno ingenua,ma ti invito comunque a FARLO al prossimo Pride.
Ma vaaaaaaaaaa... non siamo forse in un Paese libero e democratico?Difendo le mie opinioni ed il mio punto di vista da chi tenta a tutti costi di farlo passare per giusto o sbagliato (perchè in quanto "parere" è soggettivo e non verità assoluta) o da chi tenta in tutti i modi di distorcerne i contenuti, ma ben lungi dal volere evangelizzare e plasmare a mia immagine e somiglianza.
Non c'era nessuna "caricatura" e saremmo stati in cinquemila.E' stata utile? Più utile di un Pride? Non lo so, non mi sembra.
Sarà stato uno sforzo immane... stare tutti seri per una volta, per un giorno intero... terribile!!E neanche un diritto... un PACSettino, niente... aaaaah, che ingiustizia.Allora non vale mica la pena riprovarci, magari in cinquantamila, e poi in centomila... dai dai, basta così, e andiamo tutti a fare baldoria, che tanto non ci ascolta nessuno.Ho parafrasato correttamente?
In ultimo: vorrei che qualcuno mi spiegasse per davvero perchè solo in Italia il Gay Pride viene contestato dai gay
Paese che vai, usanze che trovi.E comunque sia... non guardare solo la spettacolare teatralità della manifestazione su strada, che in quei Paesi ha così tanto successo, altrimenti fai la fine dei giornalisti, che fotografano solo ciò che fa notizia.Ti sei mai chiesto se anche là non ci siano migliaia di GLBT di tutt'altro parere, come sono io e tanti altri?Se proprio devi scattare la foto di uno spaccato sociale, non zoomare troppo: fai una foto panoramica, e cerca di inquadrare tutti.
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Hinzelmann
Anche chi non ha voglia di ammetterlo è in grado di capire quando un'inclinazione è naturale e quando ci si sta atteggiando in modo provocatorio e dispettoso per suscitare volutamente una reazione.
Questa affermazione, detta da un gay, è intellettualmente tremenda.Siamo quindi arrivati al punto, a forza di girare e rigirarci intorno, fra tacchi a spillo e spettacoli ammiccanti....Esiste una inclinazione naturale a cui non può essere opposta malevolenza e invece una scelta volontaria e colpevole.Si ritorna a collegare natura e ordine: ciò che non è naturale è artificiale e quindi disordinato.Certo se uno non lo fa per scelta non è in fondo colpa sua, è nato così, non ne può fare a meno...ma se lo sceglie è un discorso diverso, che si possa scegliere di far qualcosa per esprimersi non è neanche preso in considerazione...Difatti bastava essere a Roma e vedere il carro degli orsi per capire che ci si trovava di fronte a dei narcisisti cronici, che mostravano la pancia pur puro esibizionismo. OT oltre ad emanare candore e sobrietà sono pure magro... :eek:Io a Roma c'ero quando eravamo in Piazza Farnese, tutti seri e tu c'eri?Eravamo talmente seri che a un certo punto ci siamo ritrovati pure un conduttore televisivo che era contro i DiCo :look:Cecchi Paone non è potuto salire sul palco perchè non bisognava criticare le resistenze cattoliche e poi hanno organizzato il Family Day in risposta...saremo stati seri, ma la compiacenza non ha pagato affatto e siamo tornati a casa gai solo perchè è più forte di noi e non ci possiamo fare niente.Una cosa però è certa la compiacenza verso gli etero a Piazza Farnese NON ha pagato!! :gha:
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Lanx? Ma non l'ahi capito che i diritti non te li danno perché sei GAY?Non perché qualcuno sculetta in tanga squittendo. Pensa alle veline! Apprezzatissime! :roll:E' solo una scusa! Se non avessero questa ne troverebbero un'altra!

perchè solo in Italia il Gay Pride viene contestato dai gay; mentre in tutto il resto del mondo occidentale, che i diritti civili li ha, i Gay Pride sono sempre stati visti come un momento fondamentale per l'ottenimento dei medesimi
Gira la frase e trovi il perché!Nei paesi dove i Gay Pride sono sempre stati visti come un momento fondamentale, i gay sono riusciti ad ottenere i loro diritti. In Italia i gay contestono il Pride, non partecipano, e così non ottengono niente.Pencil :gha:
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Non perché qualcuno sculetta in tanga squittendo. Pensa alle veline! Apprezzatissime! :gha:
Che c'entra la TV di spettacolo con un corteo di manifestazione? Dobbiamo per forza fare entrare la prorompenza delle veline anche nella scatola dei corn flakes, nelle sottilette, nel deodorante per l'auto?Le tette delle veline stanno in TV in un format televisivo concepito per fare humor e sfilata di gnocca.Qualcuno, per caso, ha depositato un brevetto per il Pride come format fatto di humor e gnocca?Porca miseria... eppure non è mica difficile da capire: non ho alcuna intenzione di cambiare le abitudini di nessuno, ma solo espresso il mio parere invece di restare nell'ombra a farmi additare come uno di "quelli come te".Provo a ripeterlo ancora: se uno come me intravede nel Pride una funzione di protesta e condanna, anzichè di festa e commemorazione, non può adeguarsi al fatto che "fare le veline" in quella circostanza sia da considerarsi normale.Se io vedo nel Pride un movimento serio, composto e di forte contestazione, assume per me le sembianze di una cerimonia nella quale, normalmente, si tiene un certo rigore.Dal mio punto di vista, e da quello di molti altri, quelle piazze in cui la folla si riversa non sono un Luna Park, ma già come la sala del Parlamento.
In Italia i gay contestono il Pride, non partecipano, e così non ottengono niente.
Certo... siamo proprio noi il cancro della società, vero?Non una preponderanza etero che continua a vivere con le fette di prosciutto sugli occhi e a maltrattarci...Questa poi è bella... oltre ad essere già discriminato, per uno strano sortilegio, divento pure il discriminante.Ragazzi, si continua a citare il primo vero moto di ribellione dei travestiti dello Stonewall Inn di Manhattan come evento illuminante e da commemorare, e poi molto sommariamente del fatto che ormai ovunque ci sono dei diritti e che si fa festa grande tutti gli anni.Vogliamo sviscerare, Paese per Paese, tutti i minuziosi particolari che hanno condotto alle tanto agognate concessioni dei diritti?Scopriremmo che non è esattamente ballando in memoria dei travestiti dello Stonewall Inn che questi sono finalmente stati concessi... e che tantomeno i nostri ispiratori, in quella notte tra il 27 e il 28 Giugno 1969, si sono guadagnati il rispetto a ritmo di samba.Però posso offrire un'alternativa... visto che "quelli come me" sono tacciati di essere il "tumore" della comunità GLBT perchè non condividono la filosofia di maggioranza, potremmo piegarci a questa gloriosa festosità rinnegando la nostra natura di persone che hanno una loro identità ed una loro opinione, per sentirci meno cancerogeni.E' forse questa la sana concezione di democrazia che si cerca di inculcarmi?
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Caro Lanx,sei tu la maggioranza dei gay italiani.A Roma per il Pride eravamo mezzo milione: ovvero UN GAY SU DIECI.Gli altri NOVE evidentemente la pensavano come te.E in Piazza Farnese si era un decimo di questi, tutti sobri (e sia detto per inciso, io sono sobrio pure al Pride) ma lì c'eravamo io e Hinzelmann ovvero UN GAY SU CENTO.Quindi non ti sentire minoranza, non lo sei affatto.Riguardo a mio padre: se credi davvero che mio padre distingua un travestito da un transessuale o una drag queen o da un transgenere; o se credi che io stesso o tu sappiamo distinguere cosa sia "naturale" e cosa "caricatura"; beh, ti sbagli in entrambi i casi.Io ignoro perfino se Platinette sia un uomo che si sente a suo agio nei panni di una donna o se sia una caricatura a uso e consumo di Costanzo.Non lo so e mi interessa poco; però tu sai come DISTINGUERE quindi illuminaci.Io non rinnego proprio niente quanto vado ai Pride.Il travestitismo non mi piace e so per certo che non piace nemmeno alla maggior parte dei gay e alla quasi totalità delle lesbiche.Non mi piace la musica che ascolta la maggior parte dei gay e non mi riconosco in nessuna delle loro icone.Eppure io non discrimino loro perchè loro non discriminano me: nessun travestito mi ha mai detto "ma che ci fai in jeans e maglietta al Pride?"Nessuno mi ha mai costretto a ballare la Carrà, ma nessuno mi toglierà mai il CD di musica SKA che ho messo nel mio lettore.Il rispetto di tutti per tutti (compresi gli etero) è la forza del Gay Pride.Il fatto che non esista nessuna distinzione tra "naturali" e "caricature" (il travestito più appariscente di Padova -vestito da ballerina di samba- era un mio amico etero venuto con suo padre e la sua futura moglie) è il motivo per cui il Gay Pride ha avuto tanto successo in tutta Europa, negli Usa e in Australia.E ogni volta che - come in Russia, Ungheria, Polonia e Israele - questo diventa occasione di scontro; io capisco meglio perchè esso sia e rimanga la cartina a tornasole dell'evoluzione di una comunità e di una società.Nessuno ti ha trattato come una merda perchè non partecipi; ti assicuro che lì noi non pensiamo a quelli che sono rimasti a casa ("nove" per ognuno di noi).Anzi io di solito invito quelli che non sono mai stati a venire e quelli a cui non è piaciuto di rimanere a casa.Se hai notato le accuse reciproche di "non si ottiene nulla per colpa vostra" (voi che andate ai Pride o voi che non ci andate) cominciano sempre da voi.A nostro sostegno ci sono i Gay pride di tutta Europa (a Madrid otto volte l'affluenza di Roma; a Berlino sei volte, a Parigi altrettanto) e i diritti che questi Paesi hanno e che noi non abbiamo. Ovviamente per te sarà solo un caso, una strana coincidenza, un errore di calcolo.Per noi è il segno che è una strada nella quale si deve investire.Detto questo se tu e gli altri quattro milioni e mezzo di gay che non vi riconoscete nel Pride, volete fare un'altra manifestazione "seria"; io vengo pure a quella. Sono sicuro che non farete nulla; ma nella speranza vi faccio i miei auguri fin da subito.

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Non puoi mixare il bieco spirito di esibizionismo con l'identità di una persona che si sente donna, e in quanto tale, desidera esserlo fino in fondo e quindi anche nell'abbigliamento.
Infatti io non ho mescolato le cose. Io ho parlato di atteggiamenti e comportamenti e di teatrini che non hanno molto a che fare con la politica, non di transessuali o travestiti. Sono collegamenti arbitrari che avete fatto voi non io. L'esibizionismo è civetteria, è vanità, è artificio, è frivolezza, è marketing della propria immagine...C'è chi vanta le proprie qualità morali, chi quelle intellettuali e chi le doti fisiche. Esibizionista è il palestrato che va al gay pride mezzo nudo per mettersi in mostra. Qui l'essere se stessi non c'entra una minchia. In qualsiasi altra manifestazione non andrebbe in mutande perché si renderebbe conto di essere assolutamente fuori luogo. Chi è sé stesso, lo è dovunque: al gay pride, fra gli amici, o al lavoro... Se hai visto tempo fa la trasmissione ANNO ZERO, quella per intenderci dove Mastella se n'è andato ad un certo punto, hanno mostrato un servizio in occasione del gay pride 2000.Sono andati a intervistare i personaggi più ridicoli e grotteschi. Non uno che abbia spiegato le motivazione del suo manifestare o perché si trovasse lì. Anzi l'idea che hanno dato è proprio quella che fossero semplicemente lì per divertirsi e non per altro.
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Le tette delle veline stanno in TV in un format televisivo concepito per fare humor e sfilata di gnocca.
Non devi uscire molto se le vedi solo in tv! O sarà che non le noti perché sei gay?Le ragazze immagine se le porta in piazza anche Bossi!In effetti... forse anche le lesbiche dovrebbero scatenarsi di più! Così gli etero maschi verrebbero in massa!
Porca miseria... eppure non è mica difficile da capire
Me lo dico pure io!
Provo a ripeterlo ancora
Provo a ripeterlo anche io... Sei tu che additi "quelli come loro" dicendo che sono la causa dell'insuccesso del Pride.La causa è un'altra, cioè l'intolleranza. Degli etero contro i gay, sobri e non sobri, e pure dei gay sobri contro i gay non sobri.
Dal mio punto di vista, e da quello di molti altri, quelle piazze in cui la folla si riversa non sono un Luna Park, ma già come la sala del Parlamento.
In parlamento siete già rappresentati e non mi pare proprio che Luxuria ci vada travestito, però i diritti non te li danno uguale. Com'è? Sempre colpa di quelli come loro?Pencil :gha:
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Riprendo con piacere questo thread, a distanza di giorni dall'ultimo illuminante post di Almadel.Non sto scherzando nè sfottendo: le argomentazioni proposte dal buon Almadel sono state finalmente chiare ed inoppugnabili, ed hanno richiesto un po' di tempo per essere metabolizzate e ragionate.Ha perfettamente ragione quando dice:

Caro Lanx,sei tu la maggioranza dei gay italiani.A Roma per il Pride eravamo mezzo milione: ovvero UN GAY SU DIECI.Gli altri NOVE evidentemente la pensavano come te.
Sbagliano quelli che, come Pencil, insistono nel pretendere la "massa" dei gay compatta ed unita in una sola grande identità: sarebbe come pretendere che gli etero fossero tutti della medesima corrente politica.Quello che manca veramente, come mi ha duramente e giustamente sottolineato Almadel, è un movimento attivo di coloro che la pensano come me.
Io ignoro perfino se Platinette sia un uomo che si sente a suo agio nei panni di una donna o se sia una caricatura a uso e consumo di Costanzo.Non lo so e mi interessa poco; però tu sai come DISTINGUERE quindi illuminaci.
Cosa sia Platinette in privato, mi riesce alquanto difficile immaginarlo: è un personaggio troppo finto, costruito e confezionato "ad uso e consumo di Costanzo" per lasciarmi immaginare qualcosa.Di sicuro, però, so che apprezzerei una Platinette schierata al mio fianco, a marciare con me reggendo striscioni e cartelloni di protesta, piuttosto di una Platinette che aspetta solo di essere inquadrata da qualche obbiettivo per fare qualche gesto provocatorio, che nel suo intimo sa che urterebbe i nervi di qualcuno a casa.
Io non rinnego proprio niente quanto vado ai Pride.
Ammirevole, non c'è che dire: in questo sono battuto nettamente sul fronte dell'apertura mentale.Sarà che mi ritrovo gay per natura, ma educato da una famiglia di stampo moooooooolto all'antica, e quindi con delle "limitazioni" più restrittive sulla tolleranza delle diversità... chissà!Di sicuro, però, quanto detto già da bside06 è inconfutabile: se i gay che scendono in piazza sono 1 su 10, e di questi la maggior parte di loro cerca di sfruttare "l'effetto folla" e la distanza da casa per essere in mezzo a una massa nella quale sperano di non essere identificati (guai se mi vede mia madre o il capoufficio...), oltre a quelli che ci vanno per il puro gusto della festosità dell'evento, è piuttosto difficile che il Pride possa essere preso in considerazione come qualcosa che va oltre l'apparenza.
E ogni volta che - come in Russia, Ungheria, Polonia e Israele - questo diventa occasione di scontro; io capisco meglio perchè esso sia e rimanga la cartina a tornasole dell'evoluzione di una comunità e di una società.
Su questo, non so se hai notato, siamo perfettamente d'accordo; ma con la differenza che per te è il punto d'arrivo dei tuoi ragionamenti, mentre per me è il punto di partenza dei miei.Tu dici che un Paese è "così" e lo si vede perchè ci si comporta "così".Io dico che ci si comporta "così" perchè il Paese è culturalmente ancora "così".Messi assieme, i nostri due ragionamenti danno il tipico serpente che si morde la coda... un po' come l'effigie de "La Storia Infinita".Partendo dal tuo punto di vista, il Gay Pride rappresenta una "rottura" agli schemi e un modo per rendersi più visibili agli occhi di un Paese estremamente tradizionalista, nonchè la giusta via per ottenere diritti a suon di "scossoni" all'opinione pubblica.Partendo dal mio, il Pride dovrebbe rappresentare un modo di dimostrare sdegno e disappunto alla pari di qualsiasi altro corteo, per ottenere diritti senza tanto dare nell'occhio, evitando che il punto focale dell'attenzione pubblica si sposti dove la mentalità sciocca e bigotta può facilmente condurre.Sono due modi di intendere talmente diversi da essere inconciliabili... ma riconosco che intanto, chi la vede diversamente da me, ha già iniziato a muoversi da tempo, mentre noi "brontoloni" siamo ancora in fase meditativa.
A nostro sostegno ci sono i Gay pride di tutta Europa (a Madrid otto volte l'affluenza di Roma; a Berlino sei volte, a Parigi altrettanto) e i diritti che questi Paesi hanno e che noi non abbiamo. Ovviamente per te sarà solo un caso, una strana coincidenza, un errore di calcolo.
Nulla è casuale, e non solo in Italia ci sono più gay "moderati" che in altri paesi.Come ti ho già detto, è lo spaccato di una società: paese che vai, usanze che trovi.Il fatto che in questi Paesi siano stati riconosciuti dei diritti, non lo vedo necessariamente strettamente collegato con l'evento su strada del Pride, e ti ho invitato a darmi un'analisi dettagliata, nazione per nazione, degli eventi sociali e politici che hanno condotto a questi riconoscimenti.
Per noi è il segno che è una strada nella quale si deve investire.
E fate bene, anzi... benissimo a investire in tal senso.Sotto questo aspetto, ammiro tutti quelli che, come te, scendono in piazza a contribuire serenamente e senza vergognarsi.Ammiro molto meno quelli che vanno vantandosi di essere stati parte di un evento così importante e di grande visibilità, pur avendo cercato in tutti i modi di non essere riconosciuti.
Detto questo se tu e gli altri quattro milioni e mezzo di gay che non vi riconoscete nel Pride, volete fare un'altra manifestazione "seria"; io vengo pure a quella. Sono sicuro che non farete nulla; ma nella speranza vi faccio i miei auguri fin da subito.
Ne sono sicuro anche io, e la cosa non può che farmi sentire uno schifo. :bah:Ci sto pensando dal giorno della tua reply, e ti posso assicurare che mi ha preso uno sconforto davvero incredibile. :sisi:
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Il fatto che in questi Paesi siano stati riconosciuti dei diritti, non lo vedo necessariamente strettamente collegato con l'evento su strada del Pride, e ti ho invitato a darmi un'analisi dettagliata, nazione per nazione, degli eventi sociali e politici che hanno condotto a questi riconoscimenti.
Io nemmeno ci vedo un collegamento. Come ho già detto è il parlamento che fa le leggi non la piazza. E sono state le maggioranze di sinistra in Spagna, Francia, Inghilterra, Canada ad approvare leggi in favore delle minoranze gay. In Italia la sinistra è sempre stata minoritaria e lo è tutt'ora. In italia non è nemmeno mai esistita una maggioranza liberale. La politica in Italia è sempre stata condizionata dai cattolici e dalla Chiesa. Se le forze di sinistra non crescono nel consenso in questo paese non cambierà nulla per i gay.
Quello che manca veramente, come mi ha duramente e giustamente sottolineato Almadel, è un movimento attivo di coloro che la pensano come me.
Questo è vero, ma ogni modo di pensare e vedere le cose presenta dei limiti. Comunque non credo ci sarà mai un movimento "alternativo" specchio di questo attuale.
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Ci deve pensare il parlamento, la colpa è della sinistra, in Italia governerà sempre la chiesa, ogni ottica è per sua natura limitata, non ci sarà mai una alternativa... :look:Quindi meglio non fare nulla?Perchè poi si torna sempre a parare lì, questo è l'elogio della resa preventiva, ovvero l'alibi per nondover neanche lottare.oppure:Mimetizziamoci il più possibile, diventiamo invisibili e sapete una cosa?Forse se nessuno ci vedrà più, sarà come se non esistessimo: ordine e armonia totali.E ci daranno pure quello che non chiediamo, così per un accidente della storia.Secondo voi all'estero è andata così?

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E ci daranno pure quello che non chiediamo, così per un accidente della storia.Secondo voi all'estero è andata così?
No, secondo me assolutamente no... e credo lo si sia capito dalla mia ultima reply ad Almadel.Mi spiace che bside06 veda così "impossibile" che si costituisca un movimento diverso da quello attuale: siamo sicuramente in difetto, rispetto a chi la pensa diversamente da noi e sfila ai Pride, ma MAI DIRE MAI!!Non dimenticarti Hinzelmann, e torno a sottolinearlo, che a parte qualche coraggioso elemento veramente "Proud to be gay", anche tra i manifestanti del Pride regna una grandiosa e perfezionatissima arte del mimetismo: tra gente che fugge alla vista di teleobiettivi, altri che raccontano a casa e ai colleghi di essere andati in gita da qualche altra parte.... "Pride" significa orgoglio... ma orgoglio di cosa??Di far finta di essere stati altrove?
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Insomma, per te ai Gay Pride o si è esibizionisti o si è mimetisti... O ci si fa notare troppo o troppo poco... Ma che strana idea hai dei Gay Pride... Ne hai mai visto uno dal di dentro?

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Ci deve pensare il parlamento

 

E chi ci dovrebbe pensare? E' il parlamento che approva le leggi o sbaglio? Se nel parlamento ci stanno solo forze moderate e cattoliche che si oppongono al riconoscimento o disponibili a concedere le briciole di chi è la colpa? Della maggioranza degli italiani e di TANTI gay che votano per i vari Casini, Bossi e Berlusconi. Ecco la triste verità.

 

la colpa è della sinistra

 

No. La colpa non è della sinistra. Ho scritto che c'è poca sinistra in questo paese. I Pacs in Francia sono stati approvati quando il parlamento era a maggioranza assoluta socialista. Idem in Spagna. In Italia non vedo tali possibilità, tanto meno quando nascerà il PD.

 

In Italia governerà sempre la chiesa, ogni ottica è per sua natura limitata, non ci sarà mai una alternativa...

 

Purtroppo leggi molto superficialmente quanto scrivo. Ho scritto che non ci sarà mai un movimento alternativo come indicato da Lanx, perché se così fosse sarebbe già nato.

I gay pride continueranno ad essere come sono perché sono uguali a qualsiasi latitudine e longitudine.

 

Insomma, per te ai Gay Pride o si è esibizionisti o si è  mimetisti

 

Rifiuto le dicotomie bianco/nero. Ma se chiedi a qualsiasi etero o gay che abbia visto in TV il gay pride te ne parlerà come di una "carnevalata" o come di un festival dell' esibizionismo. Poco importano i distinguo, le precisazioni di chi c'è stato. So bene anche io che certe manifestazioni sono del tutto minoritarie e che non TUTTI sono esibizionisti, ma l'immagine che dà il gay pride in TV è innegabilmente quella. Se sono in molti a pensarla così un fondo di verità ci deve essere. Perché continuare a dire come fate che non è vero.

 

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Insomma, per te ai Gay Pride o si è esibizionisti o si è mimetisti... O ci si fa notare troppo o troppo poco...
No, questo è il tuo riassuntone self-made, che come al solito vede i due emisferi della superficie, ma non le sfumature che ci stanno sotto.
Ma che strana idea hai dei Gay Pride... Ne hai mai visto uno dal di dentro?
Certo: ne ho visti "da dentro" e ho desiderato ardentemente di uscirne, per la ragioni fin qua spiegate, ossia che non condivido la filosofia di questa kermesse.E tu che vuoi i tuoi maledettissimi diritti... ne hai mai visto uno dal di fuori?
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NorwegianWood
Il fatto che in questi Paesi siano stati riconosciuti dei diritti, non lo vedo necessariamente strettamente collegato con l'evento su strada del Pride
Perdonami Lanx, ma se - come mi è parso di capire - tu non vedi uno stretto collegamento tra Gay Pride e risultati, il ragionamento dovrebbe valere anche al contrario - ovvero, se non otteniamo i diritti non è strettamente colpa dei Pride. Qui in Italia non ce li darebbero comunque... quindi perché preoccuparsi di chi sculetta, fa ciao alla mamma o dice di essere andato a pesca?
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Guest Raindrops88

D'accordo con Norwegian Wood. Il gay pride ha altri fini, non è certo lo strumento principe per la lotta politica, ma non per questo mi sento di proibire a qualcuno di esporsi come meglio preferisce, sculetti pure se si sente ispirato a farlo :rotfl:

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Perdonami Lanx, ma se - come mi è parso di capire - tu non vedi uno stretto collegamento tra Gay Pride e risultati, il ragionamento dovrebbe valere anche al contrario - ovvero, se non otteniamo i diritti non è strettamente colpa dei Pride.
Sorry NorwegianWood, ma mi pare che ogni mio post trasudi dell'esatto contrario. :sisi:Per inciso, Pride festaioli = dispersione e difficoltà a far capire il messaggio che ci sta sotto.
Qui in Italia non ce li darebbero comunque...
Difficile saperlo a priori e senza provarci seriamente: anche questa è una forma di pregiudizio.La ricerca medica non compie UN solo tentativo per scovare la causa e la cura di una malattia: non basta!!Occorrono molti tentativi, seguendo molteplici piste differenti, utilizzando un'infinità di diversi criteri, sbattendo la testa contro l'insuccesso ed il fallimento, ma continuando ad investire soldi, tempo e risorse per diramare la ricerca su ogni versante possibile.E l'ignoranza che regna sovrana in Italia è più dura da sconfiggere di un'epidemia di peste.
quindi perché preoccuparsi di chi sculetta, fa ciao alla mamma o dice di essere andato a pesca?
Per sconfiggere il "cancro" di cui accennato poc'anzi, a mio avviso serve una manifestazione di tutt'altro tono.Lo so che la maggior parte di voi non condivide questa opinione, ma è inutile che si continui a chiedermi per quale ragione varrebbe la pena agire diversamente: è sottinteso che io (e qualcun altro) ci vedo la giusta strada da percorrere per arrivare ai tanto agognati diritti.
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  • 1 year later...

Ho partecipato a 3 pride, l'ultimo qui a Roma sabato scorso... sono stato felice di vedere che questo è stato un po' piu' sobrio, soprattutto rispetto a quello del 2007... cmq i giornalistii sono degli stronzi, per fare scoop e gettare merda contro una categoria inquadrano solo la gente seminuda, e mai il 99% dei partecipanti, ovvero quelli che vestono in modo decente... è come se per descrivere una manifestazione etero si facessero foto solo ai partecipanti vestiti in modo ridicolo o indecente... :)

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Sì, proprio su facebook l'ho postato e diffuso e ogni volta mi incazzo da morire.

Un amico mi ha fatto notare tra l'altro che il Codice della donna è intonso e dà l'aria di non essere mai stato aperto.

Lei emerge come una personcina, una poveretta, un pezzo di niente, anche se ovviamente

fa imbufalire che sia Ministro e per di più delle pari opportunità.

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Video che avevo già visto e che commento come ho fatto su FB:

è semplicemente SCANDALOSO che il Ministro delle Pari Opportunità possa dire "e, a mio avviso, giustamente" quando parla in veste ufficiale.

Certe opinioni può esprimerle in privato, non come Ministro. Ma dopotutto perchè stupirsi, è pure sparita la parte del sito del Ministero che parlava dei gay... :)

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Si nel 1 video quelli sn i cubisti e nn si vedono alcuni che sn anche più belli....questo sabato la serata è stata stupenda :)

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  • 2 weeks later...

io sono a strafavore dei pride e domani mi farò il terzo!!

volevo andarci già da bambina,ancora prima di capire cosa fossero!!!!

si demonizza troppo questo evento ripetendo sempre la solita cosa,ossia che è una carnevalata...

io invece dico che il pride è una manifestazione con valori seri,comporta da personalità di ogni tipo e che ben rappresentano la varietà del popolo gay.

ci si dimentica che comunque vi sono i carri di locali e non solo che fanno animazione,spettacolo e trovo più che lecito realizzare una parata divertente e colorata...perchè ostinarsi a fare una via crucis?????si è convinti che rendendo la manifestazione il più "normale"possibile si riesca ad avere maggiori diritti e accettazione da parte di etero e istituzioni.la realtà è che viviamo in un paese retrogrado che si attacca a queste cose per avere una scusa e continuare ad attaccare la comunità per motivi infondati e davvero stupidi.

vi assicuro che sono le persone più impensabili ad accettare queste cose...incontro signore di una certa età e distinte che si prendono bene per i miei vestiti o i miei capelli e non si allarmano per il fatto che vi siano gay e lesbiche sul loro cammino...mente in quelli che dovrebbero essere ambienti più "aperti"incontro le persone peggiori che dicono le cose più assurde!

io dico che nessuno deve nascondersi perchè tanto le persone avranno sempre pregiudizi..nel 2009 ci sono ancora persone che insultano chi ha pelle,sessualità,abbigliamento e molto altro ancora differenti..si cerca solo di creare un'uniforme,una divisa a cui tutti devono aderire perchè credono che così si avranno meno problemi..

e anche in questo caso il pride è vista come una minaccia alla normalità che ci vuole tutti etero e ben vestiti!

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io invece dico che il pride è una manifestazione con valori seri,comporta da personalità di ogni tipo e che ben rappresentano la varietà del popolo gay.

I valori ci sono,per carità, ma secondo me è sbagliato questo modo di presentarli.

Penso che l'atteggiamento di questa manifestazione sia un po' come il coprire il gusto della medicina con lo zucchero: il messaggio non può mai pienamente se ci mettiamo a a ballare seminudi sopra dei carretti.

Ora, non parlo di fare una via crucis, ma per lo meno qualcosa di più serio dove tutti e proprio tutti possono sentirsi rappresentati. La festa lasciamola per le discoteche.

Questo è il motivo che non mi porterà domani a partecipare al Gay Pride di Genova (la mia città)...

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Il Gay Pride deve rappresentare tutti quanti si sentano coinvolti in tale manifestazione.

Accanto alle persone che sfilano in modo "sobrio" ed innocuo, è giusto che ci sia anche chi sente di dover ricorrere ad una provocazione - perchè di provocazione si tratta - per far sì che il messaggio ehi, ci siamo anche noi! arrivi in modo molto più diretto e vivido. Non capisco cosa ci sia di male.

E' chiaro che desta scalpore, ma non è necessariamente l'effetto contrario di quello che si vorrebbe ottenere. Più la gente si abituerà a vederci nella nostra totalità (e non nel particolare di qualche voce che si tramanda), più le nuove generazioni faranno meno caso a noi come alieni.

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Vorrei ricordare che la libertà d'espressione è una cosa fondamentale, anche la carnevalata è libertà d'espressione e chi vuole che non si faccia è contro la stessa libertà d'espressione per gli stessi omosessuali. E poi vorrei dire, è ipocrita chi si scandalizza per ciò che viene fatto vedere in gay pride quando in televisione viene fatto vedere di peggio a tutte le ore. (Studio aperto ad esempio)

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I valori ci sono,per carità, ma secondo me è sbagliato questo modo di presentarli.

Penso che l'atteggiamento di questa manifestazione sia un po' come il coprire il gusto della medicina con lo zucchero: il messaggio non può mai pienamente se ci mettiamo a a ballare seminudi sopra dei carretti.

Ora, non parlo di fare una via crucis, ma per lo meno qualcosa di più serio dove tutti e proprio tutti possono sentirsi rappresentati. La festa lasciamola per le discoteche.

Questo è il motivo che non mi porterà domani a partecipare al Gay Pride di Genova (la mia città)...

 

 

Ancora non ho capito cosa ci sia di tanto vergognoso ballare su un carro seminudo a giugno! I tifosi del milan che si spogliano negli stadi ad aprile cosa sono? Vorrei che qualcuno mi rispondesse a questa domanda per favore.

I messaggi il Pride li manda ed anche in modo decisamente serio: come tutti gli anni il corteo finirà in una Piazza dove da un palco si potranno sentire i discorsi politici.

 

Certo, se si continua a ripetere come un disco rotto le solite critiche degli omofobi moralisti solo per non combattere il proprio terrore di essere visto o fotografato al pride o per non combattere la propria omofobia interiorizzata nessuno si potrà rendere conto di questo piccolo particolare, non si faranno tanti passi avanti e questo topic diventerà inutilmente chilometrico

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AngelFire_86

Ancora non ho capito cosa ci sia di tanto vergognoso ballare su un carro seminudo a giugno! I tifosi del milan che si spogliano negli stadi ad aprile cosa sono? Vorrei che qualcuno mi rispondesse a questa domanda per favore.

 

Paragone forzato Massi...i tifosi del Milan, in linea di massima, non manifestano per richiedere diritti civili ma SOLO per puro divertimento, concetto ben diverso dal manifestare al pride... :pausa:  :P

 

Io direi che il Pride è così da sempre e dappertutto...è nato e morirà così...com'è giusto che sia, un po' un marchio di fabbrica...

 

A me, personalmente, piace così e non vorrei che cambiasse  :bah:...ammetto d'altronde che qualcun altro potrebbe pensarla in modo differente...ma arrivare a dire che il pride è una semplice carnevalata senza ideali, richieste e concetti importanti di fondo, solo perchè ci sono uomini mezzi nudi che ballano...è decisamente una forzatura e un restringimento della libertà dell' "io manifesto come mi pare!"

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