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I Gay-Pride


Cosgrove

Siete mai stati a un Pride?  

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  1. 1. Siete mai stati a un Pride?

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    • No, e penso che non andrò mai
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    • No, ma quest'anno andrò
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Io ci sono stato per la prima volta quest'anno perchè l'hanno fatto a Napoli, ma parteciperei per la seconda, la terza, la quarta,ecc...A mio parere non sono carnevalate, sono manifestazioni che portano la nostra voce, visto che il nostro paese ancora non ci riconosce come individui. Possibile che dobbiamo vivere ancora senza riconoscimenti? che nessuno si pone il problema di darci stabilità? siamo cittadini, ma non abbiamo i nostri diritti. Bisogna manifestare, bisogna far sentire la nostra presenza, il gay pride urla al mondo che noi siamo orgogliosi di essere omosessuali, nonostante il disprezzo che riceviamo, nonostante i "normali" ci credano dei malati mentali, delle persone inutili, dei sottoprodotti sociali. Gli etero non hanno bisogno degli etero pride perchè il loro status non è invisibile agli occhi di chi governa. Le carnevalate, come ha già sottolineato qualcuno, sono i Family day, che non servono ad un cavolo!

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Si può vestire come si vuole se non limità la libertà di altri.

Sinceramente preferisco una manifestazione dignitosa ed in abiti civili.

 

1) non vedo in che modo una persona che veste in modo comico possa ledere la libertà altrui

 

2)io pure, infatti ci sono andato vestito come vesto abitualmente, ovvero in jenas e camicia: ma non ho l'autorità nè la presunzione di dire come una trans o gli altri partecipanti debbano venire vestiti... solo la nudità totale imho è cafona, per il resto uno può vestirsi come gli pare

 

 

 

Erm..... inutile dire vero che una persona vestita in modo sgargiante non limita la tua liberta' di vestirti, se lo desideri, in giacca e cravatta??

 

La tua liberta' non e' limitata in alcun modo, anzi, il pride e' apertissimo a qualsiasi cosa: uomini/donne, gay/etero, sgargianti/seriosi.

Non e' che mandano un invito a casa che dice "se vuoi partecipare al pride, NON PUOI vestirti come vuoi", ergo, la tua liberta' non e' limitata.

 

Esatto:  quindi il problema non esiste

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A che manifestazioni sei andato?

No perchè io a tutte le manifestazioni studentesche dell'ultimo anno (e me le sono fatte praticamente tutte, saltando giusto qualcuna delle più piccole) c'erano quelli vestiti da papa con la tiara di cartone con su scritto slogan contro ratzinger o la gelmini.

Non erano osceni (tranne quando quelli di lettere della Sapienza si misero in mutande davanti il rettorato, nel periodo delle grosse manifestazioni, però lì più che osceni erano di rottura) però erano carnevaleschi.

 

Ora, ieri o oggi dei precari della scuola si sono messi in mutande per protestare contro i tagli dei loro posti di lavoro.

 

Sono manifestazioni di protesta queste, o carnevali? Una manifestazione studentesca ha meno valore se ci vanno 4 studenti di sinistra vestiti da papa?

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Punto primo.

La causa di derisione non è la mancata adesione ad una manifestazione. Visto che quì c'è gente che non fa altro che sfogare frustrazioni, vorrei ricordare che al Pride di Napoli ho partecipato e sono stato tutto il tempo davanti alle telecamere, incurante.

 

Sinceramente non ho capito cosa intendi con "la causa di derisione". Comunque, se almeno parli con coscienza di causa non può che farmi piacere.

 

Punto secondo.

Democrazia non vuol dire lasciar parlare una persona per poi non tollerare ciò che dice, è discutere in modo calmo ed a modo. Ti consiglio di rivedere la tua concezione di democrazia.

 

Mi sembra che esageri con le manie di persecuzione. Contestare quello che dici non è un comportamento intollerante. Sostenere che quello che dici non è razionale, visto che le motivazioni ancora mancano all'appello e non hai mai tentato di spiegare in modo logico la tua opinione sul gay-pride, non è intolleranza. Ti consiglio di rivedere la tua concezione di tolleranza.

 

Il motivo per cui la mia replica non ti è parsa "a modo", è perché rifuggi dal rispondere alle domande e invece ondeggi parole che dovrebbero suscitare una qualche reazione emotiva nell'ascoltatore, ma che non provocano nessuna reazione nei centri razionali del cervello. E mi riferisco a parole come "carnevalata", "ghettizzazione", "vestirsi in modo osceno" e così via. Perché non spieghi il vero pericolo che si cela dietro a queste parole che a me sinceramente non sconvolgono minimamente?

 

Per esempio:

Punto terzo.

Sei libero di ghettizzarti quanto vuoi, non vedo perchè esporlo quì.

Nella discussione, Hitam, rispondere in modo calmo e a modo è un gradito optional, ma rispondere è un must. La mia domanda era molto semplice: "Cosa intendi per ghettizazzione? Qualsiasi fenomeno di anticonformismo non è di per sé ghettizzarsi?"

 

Visto che ci sei, ci sono anche un sacco di altre domande a cui non hai risposto. In effetti, praticamente hai risposto solo sulla forma e non sul contenuto. Pare una caratteristica di tutti quelli che hanno osteggiato il gay-pride in questo topic (non per niente del gay-pride viene criticata solo la forma).

 

Punto quinto.

Ma quale rivoluzione! Neppure 10 minuti ai tg. Cosa rimane? Cosa trasmette? Assolutamente nulla. E' una sfilata.

 

Le rivoluzioni sono nate prima dei tg. Che importanza ha quanti minuti gli sono dedicati al tg di preciso?

Qualche post fa ho già spiegato qual è la funzione del pride secondo me: far vedere ai politici quanti voti muovono le loro politiche pro o anti diritti LGBT. Come veniamo trasmessi in televisione non mi interessa minimamente. Interessava a quello che aveva paura che gli italiani pensassero che "siamo tutti come quelli là", non a me, ti sei confuso.

 

E meno male che sono apatico, io che ho fondato un movimento pro diritti umani e che cerco di farlo crescere nonostante, io, che ogni giorno dò una mano a salvare vite confrontandomi con gente violenta e mafiosi! Cosa da poco, da qualsiasi volontario ma troppo per essere definito apatico. Stacci te con un telefono in mano pronto a chiamare la polizia mentre il presidente dell'associazione corre a distribuire cibo. Stacci te a fare la sentinella vicino covi di mafiosi, da solo. Io vado a fare l'apatico!

 

Cosa c'entra questo? Non ti sto mica facendo l'esame per entrare in paradiso, qui si parlava di gay-pride e diritti LGBT. Se lotti la mafia mi fa piacere, ma questo non rientra tra i modi per ottenere la parità di diritti dei gay (una delle altre domande a cui non hai risposto).

(Tra l'altro, lottare la mafia non è un modo per ghettizzarsi? Dopotutto è una minoranza a farlo. Finché non mi spieghi il significato di questa parola spaventapasseri, essa può significare tutto o niente).

 

"art.21 della Cost." Libertà di manifestare il proprio pensiero e di esprimere le proprie idee. Patiamo da questo punto. Vi sembra nomale attaccare qualcuno che la pensa divesamnte da voi?

 

Il rimando alla Costituzione è sempre interessante, ma in che modo a te o a chiunque altro è stato impedito di manifestare il proprio pensiero e di esprimere le proprie idee?

"Attaccare" è un'altra parola-spaventapasseri. Certo che mi sembra naturale rispondere, replicare, cercare di smontare l'opinione di chi, non solo ha un'idea diversa dalla mia, ma nel metterla in pratica danneggia anche me. Perché l'apatia, coma l'ha chiamata Hitam, il non-agire di quanti hanno risposto qui è una sacrosanta libertà, che nondimeno mi danneggia. Indi per cui, uso un metodo molto democratico, la parola, per difendere il mio interesse.

 

Non dovrei piuttosto sentirmi offeso io dal sentirti chiamare la cosa che ho difeso in questo topic "pagliacciata"? Non è segno di rispetto prendere in considerazione la manifestazione di pensiero degli altri e replicare, piuttosto che vaneggiare le solite trite e ritrite parole vuote senza rispondere né dar segno di aver letto un singolo post dei precedenti? Ti ritieni davvero più rispettosa dell'altrui opinione?

 

(Questo giusto per tutta la gente che si spacca la testa sulle parole "democrazia" e "libertà" in questo topic. Se si potesse tornare in argomento e parlare di gay-pride sarei molto più contento)

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Il rimando alla Costituzione è sempre interessante, ma in che modo a te o a chiunque altro è stato impedito di manifestare il proprio pensiero e di esprimere le proprie idee?

"Attaccare" è un'altra parola-spaventapasseri. Certo che mi sembra naturale rispondere, replicare, cercare di smontare l'opinione di chi, non solo ha un'idea diversa dalla mia, ma nel metterla in pratica danneggia anche me. Perché l'apatia, coma l'ha chiamata Hitam, il non-agire di quanti hanno risposto qui è una sacrosanta libertà, che nondimeno mi danneggia. Indi per cui, uso un metodo molto democratico, la parola, per difendere il mio interesse.

 

Non dovrei piuttosto sentirmi offeso io dal sentirti chiamare la cosa che ho difeso in questo topic "pagliacciata"? Non è segno di rispetto prendere in considerazione la manifestazione di pensiero degli altri e replicare, piuttosto che vaneggiare le solite trite e ritrite parole vuote senza rispondere né dar segno di aver letto un singolo post dei precedenti? Ti ritieni davvero più rispettosa dell'altrui opinione?

 

(Questo giusto per tutta la gente che si spacca la testa sulle parole "democrazia" e "libertà" in questo topic. Se si potesse tornare in argomento e parlare di gay-pride sarei molto più contento)

 

Io qui però non sono del tutto d'accordo con te.

Mi sento offeso dalla parola "pagliacciata" perchè se il movimento gay è nato lo si deve proprio a quelle che andavano per strada, uomini vestiti da donna, a protestare (perchè nei moti di Stonewall c'erano soprattutto travestiti e trans), e quindi in tutto ciò c'è della dignità.

Però, se qualcuno non vuole andare al gay pride, per me è liberissimo di non andarci. MA vorrei che, quando avremo delle condizioni di vita migliori per tutti, questo non valga per queste persone. Perchè sennò è come qualcuno che si lamenta del governo ma non è andato a votare: cazzi suoi.

 

Riguardo alle idee, uno può avere le proprie idee. Ma, siccome non siamo in un fascismo, ma stiamo cercando di avere una discussione, le possiamo sviscerare queste idee, e confrontare? Hitam, vuoi provare a rispondere veramente e ragionatamente a tutti quelli che ti hanno risposto prima?

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Mi sento offeso dalla parola "pagliacciata" perchè se il movimento gay è nato lo si deve proprio a quelle che andavano per strada, uomini vestiti da donna, a protestare (perchè nei moti di Stonewall c'erano soprattutto travestiti e trans), e quindi in tutto ciò c'è della dignità.

 

Pagliacciata e carnevalata sono parole che mi offendono perché sono termini dispregiativi. Dire che il gay-pride è un "carnevale" non mi offenderebbe, perché si limiterebbe a descrivere il gay-pride come una manifestazione allegra e colorata. "Carnevalata" invece dà un giudizio di merito, che pretendo sia giustificato. Buttare lì la parola tanto per far pathos non è discutere.

 

Però, se qualcuno non vuole andare al gay pride, per me è liberissimo di non andarci. Ma vorrei che, quando avremo delle condizioni di vita migliori per tutti, questo non valga per queste persone.

 

Infatti, io non dico che non è libero di non andarci. L'ho anche chiamata "sacrosanta libertà". Però non si può spacciare il mio (o di altri) tentativo di mostrare che così facendo fai del male a te stesso e a tutti gli altri come un attacco alla libertà. È questo che criticavo a ladynoir.

 

Perchè sennò è come qualcuno che si lamenta del governo ma non è andato a votare: cazzi suoi.

 

Purtroppo di gente che ragiona così ne conosco anch'io. Mi fa impazzire. XD

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E come potrei rispondere ragionatamente a tutto quello che mi hanno "gentilmente chiesto" se sono fascista e nazista?

Non l'ho aperta io questa triste parentesi di insofferenza. Ho detto solo la mia e dato che non ho offeso nessuna persona bensì ho solo espresso la mia su una manifestazione non vedo perchè tutto questo chiasso. Io sono per i diritti umani e se mi capita manifesto per essi. Ma ho una mia etica e non considero seria una manifestazione in cui ci si esibisce. Si combatte per i propri diritti, non si fa festa. Siete liberi di fare quello che volete ma io la penso così. E non c'è bisogno di discriminare chi la pensa come me dicendo che siamo repressi. Ripeto, ho partecipato ad un Pride, mi interesso delle associazioni, a casa sanno di me così come molti all'università. Mi sembra che appena vi toccano i vostri valori diventate intolleranti. Forse mi sfuggono le domande perchè sono attirato più dalle critiche.

L'anticonformismo va bene finchè non ci si estranea dagli altri. Io credo in un mondo unito, non diviso in piccoli sotto mondi.

La forma è importante. Chi la pensa in un certo modo e vuole un Pride più serio, parteciperebbe se lo si realizzasse. Ed ecco più voti. Ne siamo in tanti a pensarla così.

Loup non mi fai l'esame ma insinui che io stia a casa a far nulla. E' stato ripetuto più volte e a me non sta bene. Sono solo malignerie perchè se la persona non la conosci non puoi dire a priori che non fa nulla.

Lottare contro la mafia è un'azione, non uno stato.

E pensate che noi non abbiamo visto un altro topic che si rimanda a questo? Ripeto, non giudicate le persone che non vi compete.

Se per caso sarà approvata una legge omosessuale non è automatico che è grazie al Pride. Ci sono tante denunce di omosessuali che ogni giorno combattono.

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E come potrei rispondere ragionatamente a tutto quello che mi hanno "gentilmente chiesto" se sono fascista e nazista?

 

Non continuare a nasconderti dietro all'accusa del fascita, per favore. Nel mio post ti ho fatto varie domande e nessuna era su questo. Se non vuoi impegnarti seriamente in questa discussione dillo, ma non nasconderti dietro a un dito.

 

Io sono per i diritti umani e se mi capita manifesto per essi. Ma ho una mia etica e non considero seria una manifestazione in cui ci si esibisce. Si combatte per i propri diritti, non si fa festa. Siete liberi di fare quello che volete ma io la penso così.

 

La maggior parte dei partecipanti al pride non sono lì per far festa, ma per combattere per i propri diritti. Compresi quelli vestiti in modo eccentrico perché (altra domanda alla quale ancora non hai risposto) il pride rappresenta anche transessuali e travestiti che non si vestono in quel modo per dare fastidio a te, ma perché quello è il loro modo di essere. Se a te dà fastidio, il problema è tuo, non loro.

È facile dire "Ma non siamo tutti così e questo dà una cattiva immagine", ma il fatto è che anche se non siamo tutti così, alcuni sono così, e anche loro richiedono i nostri stessi diritti. Quindi, ripongo la domanda: qual è il modo per conciliare i due punti di vista? Essere intolleranti verso quelli che non ti vanno a genio, oppure ghettizzarci e ghettizzarli, oppure accettare che entrambe le categorie hanno diritto di manifestare per ottenere i propri diritti? Se vuoi essere coerente con quello che hai sostenuto in questo topic non puoi che scegliere l'ultima risposta, ma purtroppo so che la coerenza è una virtù rara.

 

non c'è bisogno di discriminare chi la pensa come me dicendo che siamo repressi.

 

Sinceramente, io non ti ho dato del represso né penso che tu lo sia, ma è un fatto che la maggior parte degli interessati che non partecipano alla manifestazione non ci vadano proprio perché sono repressi, oppure velati, oppure pieni di omofobia interiorizzata. Infatti:

- I repressi non accettano né riconoscono la propria omosessualità quindi non ci vanno.

- I velati hanno paura di far sapere agli altri che sono gay e quindi non ci vanno.

- I gay con omofobia interiorizzata sono intolleranti verso le manifestazioni di effeminatezza, travestitismo, omosessualità non nascosta e così via, quindi non ci vanno.

Quelli che non ci vanno per altri motivi sono decisamente una minoranza.

 

L'anticonformismo va bene finchè non ci si estranea dagli altri. Io credo in un mondo unito, non diviso in piccoli sotto mondi.

 

In che modo credi che un vestito a piume, tanto per dirne uno, estranei la persona che lo indossa dagli altri? O peggio ancora, in che modo pensi che tu, che vesti in modo dignitoso e normale, possa estraniarti dagli altri sfilando per una volta all'anno in compagnia di uno vestito con piume?

 

La forma è importante. Chi la pensa in un certo modo e vuole un Pride più serio, parteciperebbe se lo si realizzasse. Ed ecco più voti. Ne siamo in tanti a pensarla così.

 

Siete in tanti a pensarla così, eppure "un pride più serio" ancora non è stato fatto. Non posso che pensare che quelli che la pensano così siano tutti degli scaricabarili che aspettano che altri facciano il lavoro per loro. Certo, se aspettate che le cose vi caschino adosso dal cielo, poi non potete lamentarvi se vi si dà degli apatici.

 

Loup non mi fai l'esame ma insinui che io stia a casa a far nulla. E' stato ripetuto più volte e a me non sta bene. Sono solo malignerie perchè se la persona non la conosci non puoi dire a priori che non fa nulla.

 

Hitam, allo stato attuale non hai ancora smentito questo fatto. Io ho insinuato che tu non fai nulla per ottenere il riconoscimento dei diritti LGBT. Se nella tua vita lotti contro la mafia, imponi le mani e resusciti i morti, salvi milioni di vite al giorno, sono contento di sentirlo, ma continui a non far nulla per il riconoscimento dei diritti LGBT.

 

Qui ti professi contrario al pride, quindi anche se ci sei stato una volta non possono che concludere che non ci andrai più in futuro. Inoltre, così facendo incoraggi gli altri a non andarci. Quindi, presupponendo coerenza da parte tua, immagino che il pride non sia un modo con cui cerchi di fare qualcosa per i nostri diritti. Aspetto le alternative.

 

Tutto ciò fermo restanto che quelli che dicono, come ladynoir, "Bisogna fare cose concrete no sfilate pavoneggiadosi tra vestiti i lattice e boa piumati" mi devono spiegare in che modo fare "cose concrete" (da specificare) e andare al gay pride per una volta all'anno si escludano a vicenda.

 

Lottare contro la mafia è un'azione, non uno stato.

 

Sfilare invece non è un'azione?

 

Ripeto, non giudicate le persone che non vi compete.

 

Infatti io sto giudicando la tua idea e le tue motivazioni per cui è meglio non andare al gay pride. Finora mi sembrano inesistenti. Sentiti libero di esporle, magari in più di una riga. Questa è una critica: spero che per questo motivo non ti passi inosservata.

 

Se per caso sarà approvata una legge omosessuale non è automatico che è grazie al Pride. Ci sono tante denunce di omosessuali che ogni giorno combattono.

 

Le denunce possono al massimo ottenere provvedimenti antiomofobia. Come possano far ottenere una legge per il matrimonio omosessuale mi sfugge.

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Guest glitter

Ho partecipato a due edizioni del Gay Pride qui a Roma, nel 2003 e nel 2004.

 

Poi non sono più andato sia perchè i miei amici che abitavano a Roma si sono trasferiti all'estero, e quindi mi sarei sentito a disagio da solo in mezzo alla folla, sia perchè in quel periodo ho iniziato a lavorare in un hotel nel turno di pomeriggio, dalle 15 alle 23, e quindi non potevo assentarmi.

 

Devo dire che è stata una bella esperienza, molto colorita, se mi passate il termine.

 

Forse, e dico forse, mi sarebbe piaciuto sentire e vedere più buoni propositi e meno parole. Se adesso come adesso la situazione gay in Italia è quello che è forse è colpa sia delle istituzioni, che sono sorde ai nostri richiami, sia nostra della comunità gay che dovrebbe essere più attiva e rompere di più le scatole affinche i nostri diritti non rimangano solo carta velina.

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Solo in Italia, ripeto, solo in Italia tra i Paesi cosiddetti civili e occidentali, c'è questa demonizzazione del Gay Pride, che purtroppo ha contagiato anche alcuni gay stessi.

 

Io non ho mai partecipato, ma è vergognoso che si considerino i Gay Pride in Italia come delle Sodoma e Gomorra e che i fanatici clericali vomitino ogni genere d'insulto contro chi vi partecipa.

 

Ovviamente i tg fanno vedere solo tette e culi e non parlano mai delle rivendicazioni.

 

In tutto il resto del mondo (e i Gay Pride sono esattamente uguali a quelli italiani) sono considerati quello che sono, ovvero delle feste allegre in cui si manifesta contro le discriminazioni. All'estero partecipano anche i ministri, da noi sembra che sia peggio che partecipare a una riunione delle Brigate Rosse.

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a Londra manifestano anche i poliziotti (in divisa), le forze armate, l'azienda del trasporto pubblico e un po' chi piu' ne ha piu' ne metta. Si celebra la CONSAPEVOLEZZA che i gay sono dappertutto, non solo chiusi nelle loro case come li vorrebbero i finti-cattolici italiani, e la consapevolezza che al mondo si puo' convivere anche essendo diversi.

I detrattori del pride ''sgargiante'' dovrebbero rendersi conto che le trans e le persone variopinte NON SONO un ostacolo all'ottenimento di diritti, in quanto queste figure sono presenti nei pride di TUTTO IL MONDO, COMPRESI i molti paesi in cui sono stati riconosciuti diritti ai gay.

Segno quindi che la presenza delle trans e le persone variopinte NON e' in nessun modo discriminante per la ''riuscita'' del pride, e che le persone che lo pensano stanno solo sfogando la loro rabbia per i mancati diritti contro l'obiettivo sbagliato.

Non per niente sin dai tempi in cui un essere umano si trova in situazioni sociali (l'asilo, probabilmente) si ha la tendenza a prendersela con il debole e indifeso piuttosto che con il vero colpevole... cioe' il forte e prepotente.

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Loup mi fa ridere il tuo pensare che un'offesa merita di essere insabbiata. Mi avete dato del fascista e prendetevene le colpe! Ad ogni modo, seppure fossi davvero fascista, non me ne vergognerei perchè io sono io e sono fiero di me stesso e non saranno delle aride critiche a scalfire il mio orgoglio ( mio e solo mio ). Puntualizzando, io le risposte le sto dando ed anche ripetutamente. Se voi non volete vederle perchè nella vostra mente gira la scusa che io non dica un bel nulla, fatti vostri. A me non importa cosa voi pensiate, dato che ne avete sparate di cavolate ma io risponderò sempre, sempre e comunque.

Le manifestazioni si fanno con un certo tenore, sennò si tratta di una sfilata. Le gentili signore delle trans possono risparmiarsi i costumi da carnevale da Rio. A Napoli si sono vestite in tailleur ed in vesti civili. Del resto una persona che veste dark non va in ufficio da dark. Ci sono occasioni ed occasioni. Io non ho le conoscenze ed il potere tale da organizzare un Pride. Purtroppo in Italia c'è l'egemonia di Arcigay e di altre associazioni analoghe. Per fortuna ci sono però associazioni come GayLib che però hanno meno membri. Se io avessi il potere giusto ( e preghiate che non lo avrò mai), farei un Pride alternativo che viaggerebbe nella strada adiacente a quello vostro. Di certo nel mio non ci sarebbe ingerenza politica, come accade in qualche altra manifestazione in cui mettono "Bella ciao".

Una persona che si veste così in una manifestazione manifesta la sua diversità, rendendosi visibilmente diverso dagli altri. E' una manifestazione per far vedere a tutti come si è uguali agli altri uomini ( sì, non siamo alieni ). Una persona che veste così fa avere un'idea del Pride diverso dai miei ideali e quindi non partecipo. Il Gay Pride diventa un evento per l'affermazione di uno stile di vita e di pensiero, non per i diritti umani. Io sostengo solo ed esclusivamente la seconda causa.

Io penso che molti non vengano perchè non si rispecchiano con la bandiera arcobaleno e con la cultura gay.

Credo che io contribuisco benissimo all'emancipazione omosessuale. Interessandomi dei diritti e vacendo volontariato dò l'immagine di una persona che s'interessa delle problematiche. Le persone che sanno di me quindi comprendono quanto l'omosessuale si discosti dall'immaginario comune di persona intellettualmente infantile che pensa solo a truccarsi ed a rimorchiare. Bisogna che la gente ci conosca uno per uno e non vedendoci sfilare per le strane in lustrini.

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Per fortuna ci sono però associazioni come GayLib che però hanno meno membri.

 

 

Francamente, ormai come si possa ancora avere speranza che il centrodx faccia qualcosa per i gay, è un mistero.

 

Non che quel letame del PD con le sue Binetti e feccia varia sia molto meglio, ma nel PdL c'è gente che in qualunque altro Paese per come parla dei gay si beccherebbe una sacrosanta denuncia.

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Hitam rispondi a questa domanda: se il pride non fa niente per i diritti umani allora come mai in tanti paesi dove il pride si svolge regolarmente si e' deciso di istituire diritti umani?

Secondo quanto dici la presenza di trans e drag queen a TUTTI i pride di qualsiasi paese, dovrebbe impedire l'istituzione di diritti in quanto si farebbe vedere che non si e' affatto tutti uguali.

 

Non ti basta vedere che i fatti non rispecchiano le tue parole a capire che il tuo ragionamento e' fallace?

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Ci sono Paesi già predisposti, in cui non vi è una forte avversione. Ogni Paese poi ha suoi usi e costumi. Non credo che sia dipeso dai Pride l'affermazione dei diritti umani. In Italia sicuramente non attacca dato gli usi ed i costumi del posto.

Risposta data, sarà fallace per te ma non per i dati di fatto.

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e che cosa renderebbe esattamente un Paese predisposto o meno?

che non mi si dica che l'Italia non è predisposta per via del cattolicesimo perché a quel punto vi dico SPAGNA e siamo da capo.

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Guest glitter

e che cosa renderebbe esattamente un Paese predisposto o meno?

che non mi si dica che l'Italia non è predisposta per via del cattolicesimo perché a quel punto vi dico SPAGNA e siamo da capo.

 

Se non ricordo male, e ci fu una foto che fece il giro del mondo, Zapatero ha avuto il coraggio di far tacere, di zittire, un rappresentante della Chiesa. Un atto eroico, e di grande significato, a mio avviso.

 

Qui in Italia, invece, ad ogni starnuto del Pontefice i politici italiani si inginocchiano manco fossero delle allegre lavandaie.

 

Se prima non modifichiamo questo conportamento, e non mettiamo dei bei paletti grossi e spessi, non andremo molto lontano con le ingerenze della Chiesa.

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Si potrebbe evitare intanto di usare il termine

"diritti umani"?

 

La nostra è una lotta di affermazione civile per ottenere

diritti civili

 

Capisco che Alemanno abbia un tale imbarazzo al pronunciare

la parola gay dal dover dire nel caso di un tentato omicidio

che si tratta di rispettare il diritto alla vita di ogni essere umano

in quanto tale.

 

D'altronde l'alternativa era ascrivere il fatto a "maltrattamento

di animali" e questo sarebbe stato un esito paradossale pure

per Alemanno.

 

Ma la logica umanitaria si addice al più ad un eterosessuale di

destra o cattolico, che peraltro nello stesso discorso ha cura

di precisare che lui è contro la nostra lotta per i diritti civili.

 

Se ragioniamo come Alemanno siamo fritti, non otterremo

altro se non il riconoscimento del fatto che siamo uomini

il chè serve a confinarci allo status di non cittadini o di

cittadini di serie B

 

( Gaylib dopo aver criticato Arcigay per la sudditanza ai DS

sta facendo la stessa identica cosa col PDL... :sisi: )

 

Hitam: tu sei gay, non un essere umano qualunque...

fattene una ragione!! :P

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Loup mi fa ridere il tuo pensare che un'offesa merita di essere insabbiata. Mi avete dato del fascista e prendetevene le colpe! Ad ogni modo, seppure fossi davvero fascista, non me ne vergognerei perchè io sono io e sono fiero di me stesso e non saranno delle aride critiche a scalfire il mio orgoglio ( mio e solo mio ).

 

Hitam, per favore, leggi quello che scrivo, non inventare.

Personalmente non mi devo prendere nessuna colpa, visto che non sono stato io a darti del fascista. Quello che invece ho detto che è che tu sfrutti l'accusa che ti è stata rivolta per indignarti e sproloquiare su quella, evitando in questo modo di rispondere agli interrogativi seri che ti vengono rivolti. Cosa che non fai che confermare, visto che insisti nel parlare di fascismo quando a quest'accusa è stata posta fine da un pezzo, anche tramite un intervento di un mod.

 

Le manifestazioni si fanno con un certo tenore, sennò si tratta di una sfilata. Le gentili signore delle trans possono risparmiarsi i costumi da carnevale da Rio. A Napoli si sono vestite in tailleur ed in vesti civili. Del resto una persona che veste dark non va in ufficio da dark. Ci sono occasioni ed occasioni. Io non ho le conoscenze ed il potere tale da organizzare un Pride. Purtroppo in Italia c'è l'egemonia di Arcigay e di altre associazioni analoghe. Per fortuna ci sono però associazioni come GayLib che però hanno meno membri. Se io avessi il potere giusto ( e preghiate che non lo avrò mai), farei un Pride alternativo che viaggerebbe nella strada adiacente a quello vostro. Di certo nel mio non ci sarebbe ingerenza politica, come accade in qualche altra manifestazione in cui mettono "Bella ciao".

 

Mio caro Hitam, il pride non è nato grazie all'intervento di persone con il "potere giusto", ma è stata una rivolta spontanea. Non ti serve alcun potere per iniziare un tipo diverso di pride. Diffondi la notizia, raccogli dei partecipanti e informa l'autorità del luogo e tempo della manifestazione. Nessuna iniziativa nasce numerosa, lo diventa con il tempo.

La scusa del "non ho il potere per farlo" è una baggianata. Manifestare è un diritto costituzionalmente garantito e non occorre nessun potere per iniziare un'opera di volantinaggio/informazione. Quindi smetti di lagnarti addosso e se vuoi essere coerente datti da fare. "Non ho il potere per farlo" lo dicono quelli che, non facendo niente, si vogliono mettere la coscienza a posto.

 

Una persona che si veste così in una manifestazione manifesta la sua diversità, rendendosi visibilmente diverso dagli altri.

 

Hitam, qualsiasi pride, anche il pride dei tuoi sogni, è una manifestazione per manifestare la nostra diversità. Tu sei diverso, non ci sarebbe bisogno del pride se non fossi diverso dagli altri. Diverso non è sinonimo di malvagio.

 

E questo si ricollega con il non risolto problema della "ghettizzazione".

 

Il tuo fare sesso con uomini è un attaggiamento che ti rende diverso dal resto della popolazione, che è un modo di essere, e per la tua stessa definizione è quindi un atteggiamento "ghettizzante". Non solo, con il pride, comunque organizzato, tu lo ostenti! (Oddio, che paura!)

 

L'unico motivo per cui accetti l'atto omosessuale è perché lo fai tu. Siccome non ti vesti in modo eccentrico, invece, consideri quest'altra diversità una cosa malvagia. In altre parole non ti comporti diversamente dagli etero omofobi contro cui manifestiamo.

 

E' una manifestazione per far vedere a tutti come si è uguali agli altri uomini ( sì, non siamo alieni ).

 

È qui il grande errore. Lo scopo non è far vedere come siamo uguali agli etero, perché non lo siamo. Lo scopo è far capire che la diversità non è pericolosa, va accettata, perché non è di danno a nessuno ed è parte imprescindibile del nostro essere. Quindi pretendere di sopprimerla danneggia noi.

 

Credo che io contribuisco benissimo all'emancipazione omosessuale. Interessandomi dei diritti e vacendo volontariato dò l'immagine di una persona che s'interessa delle problematiche. Le persone che sanno di me quindi comprendono quanto l'omosessuale si discosti dall'immaginario comune di persona intellettualmente infantile che pensa solo a truccarsi ed a rimorchiare. Bisogna che la gente ci conosca uno per uno e non vedendoci sfilare per le strane in lustrini.

 

1) Quello che hai detto, tradotto, vuol dire: "Non faccio niente. Nel fare così do una certa immagine del gay".

 

2) Posso sapere, vista la tua precedente critica, quanti minuti del tg vengono dati alle tue attività quotidiane?

 

3) Un altro tuo errore è pensare che una volta che la gente capisce che "siamo normali", questo la porterà a riconoscere i nostri diritti. Non so in che mondo vivi per pensare una cosa del genere. Pensi che la sterminata folla di italiani che si riempie la bocca dicendo "Il matrimonio è sempre stato solo tra uomo e donna", "L'omosessualità è peccato", "La famiglia ha bisogno di un padre e una madre" cambierà la sua opinione una volta scoperto che tu non usi il rossetto?

 

4) Il tuo comportamento potrebbe anche avere un impatto civile. Minimo, perché come evidenziato in 2), la cerchia di persone con cui interagisci è molto limitata. Inutile allo scopo, perché come evidenziato in 3), non è la paura dell'effeminatezza o dell'eccentricità la causa primaria che osteggia il riconoscimento dei diritti LGBT. Ma, anche accettato questo, quale pensi che sia il suo impatto politico?

 

Personalmente non ho alcun dubbio che i diritti LGBT verranno riconosciuti anche in Italia. Ormai la spinta che viene dal mondo è quella ed è inarrestabile. La domanda non è se, ma quando. Non so te, ma io preferirei fosse domani, piuttosto che dopodomani. Penso che a molti piacerebbe essere ancora vivi, e magari giovani, quando ciò avverrà.

Quindi non basta qualcosa che "ci porti là". Ci serve qualcosa che lo faccia con una certa pressione e decisione. Politiche stile "Faccio il bravo cittadino, così la gente capirà che i gay sono brave persone" non soddisfano questa necessità.

 

Non che io sia contro a politiche del genere, ma non bastano. Anche perché, rimane la (ignorata) domanda: Cosa ti impedisce di fare l'una e l'altra cosa insieme? Il pride è una volta all'anno, certo non si può dire richieda un impegno eccessivo, ti lascia tutto il tempo di fare anche le altre cose, di mettere in pratica anche le altre politiche.

 

E se ancora insisti con "il pride non serve", Hitam, voglio vederti fare qualcosa in alternativa. Fino ad allora, non hai credibilità.

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Dissocio da film pseudo almodovariani, non incarnano il mio stile e visione di vita.

Dalla Dichiarazione Universale dei diritti umani:

articolo uno - Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.

articolo sediti - Uomini e donne in età adatta hanno il diritto di sposarsi e di fondare una famiglia, senza alcuna limitazione di razza, cittadinanza o religione. Essi hanno eguali diritti riguardo al matrimonio, durante il matrimonio e all'atto del suo scioglimento.

Io seguo esclusivamente i diritti animali ed umani. Mi fa ridere ( sì, questo è il topic delle risate ) che voi non vi consideriate esseri umani qualunque. Io sono un animale, della specie umana. Nessun uomo è uguale all'altro ma neanche diverso dall'altro. Se volete sentirvi diversi, fate anche. Io mi sento uguale e vivo egregiamente.

Io manifesto per far capire agli altri quanto siamo uguali a loro. Ecco finalmente la vostra idea che viene fuori. Volete sembrare diversi. Dato che gli scopi sono contrastanti, sono uno dei tanti avversi.

Per le lotte che conduciamo ( ovvio che non ci sono solo io ) veniamo pubblicati molto spesso sui giornali.

Sempre meglio che usarlo il rossetto. E' come scegliere tra un incendio piccolo da uno grande. Ridicolo.

Sicuramente c'è più impatto in un'azione moderata che in un carnevale di serie zeta.

Io sono uguale all'etero, come al nero ed al giallo. Cambia solo la pelle e la sessualità, cose minime.

I Pride sono gestiti da certi gruppi ( che lucrano anche allegramente ) e da forze al di fuori degli ambienti omosessuali. Da vedere i comunisti.

Il mio consiglio è di non sentirvi diversi. Poi se non volete ascoltare fate pure, io l'aiuto ve l'ho lanciato.

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Hitam, a questo punto mi viene il dubbio che tu abbia seri problemi in lettura.

 

articolo uno - Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.

 

Eccerto che siamo liberi e uguali in dignità e diritti. In tutto il resto invece no. Essere diverso quindi non ti rende né inferiore né ti priva dei tuoi diritti fondamentali. Questo c'è scritto nell'articolo della Dichiarazione.

 

articolo sediti - Uomini e donne in età adatta hanno il diritto di sposarsi e di fondare una famiglia, senza alcuna limitazione di razza, cittadinanza o religione. Essi hanno eguali diritti riguardo al matrimonio, durante il matrimonio e all'atto del suo scioglimento.

 

Quest'articolo può, ed è spesso, interpretato come enunciante il solo matrimonio eterosessuale. Quindi da solo non basta a rivalersi del nostro diritto. Vedi il topic sul ricorso in Corte costituzionale per maggiori informazioni.

 

Io seguo esclusivamente i diritti animali ed umani. Mi fa ridere ( sì, questo è il topic delle risate ) che voi non vi consideriate esseri umani qualunque. Io sono un animale, della specie umana. Nessun uomo è uguale all'altro ma neanche diverso dall'altro. Se volete sentirvi diversi, fate anche. Io mi sento uguale e vivo egregiamente.

 

"Nessun uomo è uguale all'altro ma neanche diverso dall'altro" è una contraddizione in termini. Se vuoi parlare, di' cose che abbiano un senso, prego.

Noi siamo esseri umani, e infatti abbiamo tutti dei diritti. Non siamo esseri umani qualunque perché l'essere umano qualunque è un concetto statistico, non esiste nella realtà. Noi siamo diversi, e questo è il motivo per cui certi diritti ci vengono (ingiustamente) negati.

 

Io manifesto per far capire agli altri quanto siamo uguali a loro.

 

Siccome non lo siamo sei destinato a fallire. Buona fortuna.

 

Per le lotte che conduciamo ( ovvio che non ci sono solo io ) veniamo pubblicati molto spesso sui giornali.

 

Non hai risposto alla domanda. Per le lotte che conducete... intendi quelle contro la mafia? Quelle per i generici diritti dell'uomo? Dove sono i diritti LGBT? Dove saltano fuori? Io ho chiesto articoli sui diritti LGBT, non su organizzazioni o persone che fanno tutt'alto. Dove si dice che tu sei gay e nonostante ciò un bravo cittadino, che era il tuo baluardo un topic fa?

 

Sempre meglio che usarlo il rossetto. E' come scegliere tra un incendio piccolo da uno grande. Ridicolo.

 

Cos'ha il rossetto che non va? Spiegalo, non sbraitare a vanvera.

Non mi pare che nessuno si lamenti se lo usa una donna. Visto che siamo tutti tanto uguali, qual è il problema se lo mette un uomo?

 

Sicuramente c'è più impatto in un'azione moderata che in un carnevale di serie zeta.

 

Quale azione? Ancora aspetto di sentire quali sono le tue azioni a favore dei diritti LGBT, quali sono le tue alternative al pride.

 

I Pride sono gestiti da certi gruppi ( che lucrano anche allegramente ) e da forze al di fuori degli ambienti omosessuali. Da vedere i comunisti.

 

Quindi? Che non vengano gestiti dalla destra è indice di quanto la destra sia interessata alla nostra causa. Ma questo già si sapeva.

 

 

 

Infine, Hitam, tanto per cambiare, non hai risposto alle mie domande. Per esempio: Perché te ne stai in panciolle e non inizi a organizzare il pride come pare a te? Cos'è la ghettizzazione e quali sono i suoi pericoli? Perché essere diversi in alcune cose va bene (es. fare sesso come le donne etero), in altre è male (es. vestirsi come le donne etero)? Come rispondi alle mie osservazioni 3) e 4)? Cosa impedisce di partecipare sia al pride sia ad altre iniziative? Qual è la dannosità del pride?

 

Ti prego di non costringermi di nuovo a fare riassunti delle mie domande solo perché tu deliberatamente le salti.

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Un attimo, forse qualcosa non mi è chiaro.

Hitam, ma tu sei favorevole ai matrimoni o alle unioni civili per coppie dello stesso sesso? E a una modifica alla legge che permette il cambio di sesso (perchè non tutti lo sanno, ma in Italia la legge è fatta estremamente male)?

Sostanzialmente, saresti favorevole a migliorare la condizione giuridica delle persone LGBT, e non solo a livello di accettazione sociale?

 

Seconda cosa: tu sei dichiarato con le persone con cui fai volontariato o comunque con le persone che ti sono intorno?

 

 

Sai, anche io faccio volontariato, e sicuramente chiunque mi veda pensa che sono "strana" (non ho neanche bisogno di fare coming out, anche se certo non mi nascondo), quindi sostanzialmente sono una persona queer, visibile e impegnata.

Però ciò non toglie che io miro anche ad avere i nostri diritti, ed è per questo che vado ai pride ma anche ad altre manifestazioni.

 

Se ci fosse una manifestazione, che non è il pride, ma che mira al riconoscimento dei nostri diritti ci andresti? E a una contro l'omofobia?

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Senti Loup Garou,

le tue sintesi sono estremamente buone;

ma sono circa dieci anni che sento parlare

di "fare qualcosa di diverso dal Pride"

e dii "non fare organizzare tutto ai gay di sinistra"

e in dieci anni nè dall'Italia nè dall'estero

è mai arrivata alcuna proposta alternativa.

 

Nonostante i gay di destra abbiano il potere

(Dolce e Gabbana; Armani o Lele Mora);

nonostante i gay di destra siano assai eccentrici

(Platinette, Malgioglio e compagnia cantante)

nonostante - da nessuna destra - ci siano stati risultati;

la formulazione delle critiche è la medesima.

 

Ti rendi conto o no che non è un dialogo?

E' un'annosa polemica senza risultati.

Prendi atto che non esiste evidenza o argomentazione

che ti puoi sforzare di portare in risalto,

prendi atto che non otterrai alcuna alternativa

e che le persone senza risposte o diventano aggressive

o fanno le vittime o cambiano argomento.

 

Si sta per aprire l'autunno.

Ci sono i gruppi-scuola da organizzare,

le manifestazioni a sostegno per la legge contro l'omofobia

e i preparativi per il Primo Dicembre.

Il Gay Pride è passato e chissenefrega.

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Mi pare che da alcuni post di questo topic emerga un tema, sentito da qualcuno come una contraddizione,

che si potrebbe enunciare così:

 

«le persone omosessuali reclamano uguaglianza rispetto alle persone eterosessuali

ma d'altra parte si sentono o vogliono sentirsi diverse da esse».

 

Lo disse per primo moltissimi anni fa un grande militante omosessuale francese, Guy Hocquenghem, e ho ancora il numero

di Babilonia (uno dei primi) in cui enunciava questo concetto, in certo modo profetico, in un'intervista alla rivista,

aggiungendo che alla lunga questa contraddizione non avrebbe potuto reggere.

 

In prima battuta si potrebbe replicare facilmente che, se la contraddizione corrisponde a una contraddizione reale,

essa è necessaria, e non è neppure una contraddizione, ma una corrispondenza a una situazione distorta.

In seconda battuta si può aggiungere che tale contraddizione, riconosciuto che tale sia, ha una funzione strategica,

in quanto gli omosessuali organizzati devono contemporaneamente "rappresentare", "ricordare" la loro condizione

discriminata, l'asse della diversità, per poter contestualmente portare avanti una

battaglia politica e culturale volta ad affermare l'obiettivo dell'uguaglianza dei diritti costituzionali e civili, e devono

necessariamente ricordare e documentare la loro condizione discriminata e lesa se vogliono che siano

approntati strumenti giuridici che puniscano la lesione e la discriminazione stesse (vedi estensione della Legge Mancino

all'omofobia). E si potrebbe continuare, questa volta sull'asse opposto, quello della non-diversità, prendendo atto del fatto che

là dove diritti uguali sono riconosciuti si assiste e si assisterà sempre più a un assimilazionismo (che soggettivamente

può essere anche avvertito da qualcuno come traumatico), il cui limite però è dettato dal fatto originario che essere

omosessuale o eterosessuale è una differenza, in sé (ma non entro in questo argomento, troppo complesso e OT).

 

Hocquenghem diceva però, giustamente, «alla lunga» ciò non regge. Perché? Perché il mondo e la vita procedono

per semplificazioni, e per semplificazioni procedono l'informazione, i giornali, il formarsi di giudizi comuni orientativi,

il linguaggio e lo scambio di opinioni, o anche di pistolettate e insulti, tra la gente nella vita di tutti i giorni.

Già il fatto che un'obiezione, che è nata sotto il segno di un "problema" sul fronte gay militante, si sia poi trasformata

in un'obiezione larvatamente o dichiaratamente ostile ai gay, di provenienza etero o addirittura omofobica,

oppure in un disagio avvertito da giovani gay, dimostra che «alla lunga» bisogna trovare una risposta.

 

Ora c'è un punto in cui i due assi devono incontrarsi, per trasformarsi. E questo punto è un punto che non appartiene

alle deduzioni logiche o all'ideologia, ma è creativo. Ognuno lo deve risolvere per sé, e risolvendolo per sé lo indica agli altri.

Io sono estremamente ottimista su tale risoluzione creativa, che appartiene alle vite di ciascuno, e ne vedo esempi

in continuazione  :ok: A un certo punto questa curva comincerà a richiedere se non l'abbandono lo scemare dell'asse della

diversità e appartiene alla sensibilità e onestà intellettuale individuali sentire quando questo momento deve o

dovrà intervenire. Questo sul piano storico. Sul piano biografico, questo processo noi lo attuiamo già in ogni singolo

momento della nostra vita, che richiede una continua sintesi tra i due famosi assi diversi.

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@Almadel

 

Be', che dire. Ovviamente hai ragione. Non mi aspetto risposte soddisfacenti, ma l'obiettivo per cui rispondo è impedire che certe idee si diffondano su un mezzo potente e molto utilizzato dagli omosessuali come è Internet senza un'adeguata controcritica.

 

Per quanto riguarda l'autunno, visto che il topic si chiama "I Gay-Pride" e non "il gay-pride del 2009", non credo che solo perché è finito questo la discussione debba necessariamente chiudersi. Comunque sia ti tranquillizzo: smetterò di scrivere post di chilometrici per star dietro a Hitam. :ok:

 

@Isher

 

Quello che scrivi è interessante. Ma, giusto a scanso di equivoci (non ho ben capito a chi fosse diretto), vorrei chiarire che il tema non è sentito da me come una contraddizione. La contraddizione, a livello logico e non tanto, o non solo, concettuale, stava solo nella frase usata da Hitam.

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@Isher

 

giusto a scanso di equivoci (non ho ben capito a chi fosse diretto), vorrei chiarire che il tema non è sentito da me come una contraddizione. La contraddizione, a livello logico e non tanto, o non solo, concettuale, stava solo nella frase usata da Hitam.

 

No, Loup-garou, non pensavo a te, e in verità a nessuno in particolare: avevo letto vari post da cui avevo dedotto il tema, ma senza

nemmeno ricordarne bene l'autore. Se mi voglio riferire a qualcuno, lo chiamo per nome (cioè per nick).

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