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I Gay-Pride


Cosgrove

Siete mai stati a un Pride?  

141 members have voted

  1. 1. Siete mai stati a un Pride?

    • Sì, una sola volta
      35
    • Sì, diverse volte
      63
    • No, mai
      80
    • No, e penso che non andrò mai
      36
    • No, ma quest'anno andrò
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  • Almadel

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  • Ilromantico

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[modbreak=yrian]Unisco questo tentativo di topic a quello preesistente sullo stesso argomento. Prego vivamente tutti di CONSULTARE L'INDICE DI SEZIONE prima di aprire un nuovo topic, perché con l'incalzare dell'età perdo in voglia e guadagno in acidità.[/modbreak] Ciao a tutti.Altro sondaggione... e ho quasi paura che qui si apra una discussione infuocata, ma confido in voi e nella vostra capacità di dialogo mantenendo un tono sereno e pacato.Secondo il mio modestissimo punto di vista, in Italia l'annuale manifestazione del Pride è un po' troppo "spiritosa" e "colorata" per essere recepita dalla massa estremamente bigotta e conservatrice come una celebrazione tranquilla e serena, ma pur sempre volta a rivendicare dei diritti.Ho come la netta sensazione che di anno in anno, continuiamo a servire su un piatto d'argento a chi ci osserva con disgusto da lontano, lo spettacolino che si aspetta esattamente di vedere, ossia una sorta di carnevale fatto da persone che non hanno altro cui pensare, e che questo non contribuisca affatto a far maturare ed evolvere l'opinione generale nei nostri confronti.La mia domanda, quindi, è:secondo voi, una manifestazione meno sfarzosa, più composta e visibilmente più agguerrita e polemica sulle tematiche sociali (a mo' di corteo di protesta o sciopero dei lavoratori, per intenderci), pensate che possa essere più efficace nel difficile compito di cancellare l'attuale stereotipo del gay e di far meglio comprendere sia la nostra reale identità, sia le nostre necessità?Ricordatevi, prima di rispondere, che essenzialmente i politici fanno solo ed esclusivamente ciò che provoca meno ripercussioni: se noi non guadagnamo la fiducia della gente, i politici non potranno mai legiferare a nostro favore, pena ritrovarsi le famiglie del Family Day (che sono le Crociate del nuovo millennio) sotto palazzo Chigi con i forconi, capitanate dalla Curia Papale.

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La mia risposta alla tua domanda è sì ma credo di far parte di una esigua minoranza a pensarla in questo modo. Il narci-esibizionismo (purtroppo) è quasi una peculiarità che contraddistingue molti della popolazione gay. Quindi è inutile sperare che la manifestazioni abbiano toni diversi da quelli che hanno.

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caro Lanx,forse non lo sai che i Gay-Pride sono molto diversi da come la gente li vede in televisione.Quando non si trovano un numero sufficiente di travestite da mettere sul telegiornale, si evita completamente di fare il servizio.L'unico Gay-Pride che è veramente servito, nella storia, fu il primo: il 28 giugno 1969 a New York.Effettivamente erano travestiti, ma piuttosto agguerriti.Tant'è vero che fecero le barricate, lanciarono bottiglie contro la polizia e diedero fuoco al quartiere.Anche questa rimane una soluzione.Non ci danno quello che chiediamo?E noi andiamo in giro a spaccare vetrine e a dare alle fiamme le automobili.Sarebbe decisamente più "maschia e agguerrita" e meno "spiritosa e vanesia".Ho l'impressione che il Movimento GLBT sia invece molto più pacifico di noi e che per il momento preferisca gridare slogan contro il Governo e portare cartelloni contro la Chiesa (perchè questo è stato il Gay-Pride di Roma, non la specie di carnevale che immagini).Evidentemente non è bastato.

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@ Almadel: o c'è qualcosa che non funziona nella mia grammatica, o eri estremamente di fretta e ti è sfuggito qualche particolare.In tutto il mio post non ho parlato di travestiti, nè di televisione, nè del modo distorto di fare informazione ad opera dei nostri giornalisti e tantomeno di mettere a ferro e fuoco le città come gli hooligans, coinvolgendo peraltro onesti lavoratori che pagano le tasse, che finirebbero per prenderci seriamente in antipatia, più di quanto magari già non facciano.Ho parlato di un maggiore contegno sul lato "folkloristico" e di manifestazione pacifica, di corteo, semplicemente perchè è l'unica chance che abbiamo da giocarci pubblicamente ogni anno, e mi pare un po' sprecata se il tutto volge sul lato sfarzoso.Ero presente al Pride di qualche anno fa a Padova, quando intervenne Luciana Littizzetto sul palco in Piazza delle Erbe, intervento spassoso e tutto sommato breve, incastonato tra due spettacolini di sculettamenti ammiccanti e sciocchini di un trio di drag-queen, mentre Alessandro Zan lamentava il fatto di non aver ottenuto dall'Amministrazione comunale dell'ormai ex-sindaco Giustina Destro, spazi adeguati per intavolare trattative con le Istituzioni.Dentro di me la risposta nacque spontanea: "vorrei ben vedere quale politico, salito al potere per mano dell'elettorato, metterebbe a repentaglio la propria posizione per dare corda a gente che si presenta con questo biglietto da visita..."La nostra gioia ed il nostro orgoglio, non credo abbiano molto a che vedere con questo, e le festicciole, i party e gli eventi dove poterci scatenare mi pare certo che non ci manchino, vedi ad esempio "Friendly Versilia".E' un mio personale punto di vista, condivisibile o meno, ma ben lungi da quella mostruosa reinterpretazione apocalittica che hai dato alle mie parole.

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Sono così apocalittico? Beh, sì :)Dico solo che il Pride di Roma è stato molto diverso da quello di Padova, ma ha ottenuto esattamente lo stesso: niente.Tra non ottenere nulla e "controllarsi"e non ottenere nulla e "divertirsi"a questo punto è uguale.Tanto vale lasciare la libertà a tutti di far quello che vogliono, senza criticarli; no?Io non ho nessuna simpatia per le drag.Ma mai e poi mai chiederi a loro di non sfilare, in nome del "contegno".Che faccio? Dico loro: questo Pride sarà serio, cambiatevi i vestiti?Non sarò mai io a farlo.

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@ Almadel: vai che ce la facciamo... un'altra aggiustatina e poi magari afferri al 100% cosa intendevo dire. :asd:Le drag hanno diritto come tutti di sfilare... anzi, DEVONO assolutamente farlo per affermare, tutelare e rappresentare anche la loro categoria.Quello che non concepisco è lo spettacolino ammiccante con tette e culi finti (di plastica) tenutosi sul palco, a suon di Dadaumpa delle gemelle Kessler e simili.Spettacolo che un'intera piazza ha osservato: mamme, nonne coi nipotini, gente a passeggio.Non ho notato espressioni schifate e feroci da parte loro, ma sguardi di disapprovazione e tanti cenni di dissenso con la testa che lasciavano trasparire un solo pensiero: che siamo superficiali e fin troppo prevedibili.Se quest'anno a Roma le cose sono andate diversamente, sono ben contento: non avremo ottenuto ancora nulla, ma sono convinto che sia la strada giusta da seguire per portare un bel po' di gente, che ancora ci guarda con aria diffidente o quantomeno indecisa, dalla nostra parte.Non so a voi, ma a me l'idea di avere un avvicinamento del mondo etero alla nostra causa, e vederli schierati al nostro fianco, non dispiace poi così tanto.

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Inanto: sono fermamente convinto dell'importanza dell'aspetto giocoso dei Gay-Pride. Il pensiero omofobo ci vuole tristi e tormentati. Io non sfilo sculettando (sfilo semplicemente come sono), ma preferirei sfilare sculettando piuttosto che in cravatta.Ma soprattuto. Qualsiasi movimento presenta innumerevoli sfaccettature. Non si chiede ai gay "normali" (!!!) di essere assimilati alle sciagurate travestite pagliacce, ma almeno riconoscere che si lotta tutti per gli stessi dirtti e quindi fare un'unica manifestazione.Anche perché, se i gay "normali" se ne stanno a rodersi il fegato guardando il tiggì, vorrà dire che al Gay Pride ci sono andati dieci "gay pagliacci" e cento "gay normali".Se tutti i "gay normali" invece che a casa fossero nei Gay Pride, il risultato sarebbe che ai Gay Pride ci sarebbero gli stessi dieci " gay pagliacci" e MIGLIAIA di "gay normali".Insomma, i "gay normali" che accusano i Gay Pride di essere delle carnevalate sono I PRINCIPALI ARTEFICI di quell'effetto che essi stessi standosene a casa credono di combattere.E anche di un altro effetto: un domani, ci saranno gli stessi diritti per tutti, i gay che sono stati a casa li avranno ottenuti appunto standosene a casa GRAZIE a quelli che sono scesi in strada, li stessi che accusavano di star sbagliando.

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Io non sfilo sculettando (sfilo semplicemente come sono), ma preferirei sfilare sculettando piuttosto che in cravatta.
Aridaje... ma è proprio un vizio quello di dare una connotazione volutamente cattiva e sbagliata a certe affermazioni?Per cortesia, rileggi il mio post... trovi scritto "sculettare" associato alla gente che "sfila" ??Ho fatto riferimento all'organizzazione dell'evento che si muove esclusivamente SUL PALCO, e non alle persone scese in piazza come partecipanti, cui man mano state dando la connotazione di "sfrante", quando io, invece, non ho creato alcun tipo di distinzione nè classificazione tra i PARTECIPANTI e, anzi, ritengo proprio che tutti, ma proprio tutti, dovrebbero parteciparvi uniti e compatti, inclusi gli etero, le nonne, le mamme coi bebè, le suore, il vescovo.... TUTTI!!Per quanto concerne la frase del quote, tra lo sculettare voluto e provocatorio, e un triste avanzare in giacca e cravatta a mo' di Lurch (maggiordomo degli Addams) credo che ci sia un ampio spettro di scelta... perchè sempre questi estremi?
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Ma no, non mi riferivo a te, bensì più in generale ad una annosa discussione che affronto un po' con chiunque, compresi i forummini e compreso il mio fidanzato.Quanto alla "via di mezzo" tra tacchi e cravatta, c'è: per esempio io rientro proprio in quella via di mezzo, e come me la stragrande maggiornaza dei partecipanti ad un Gay Pride tipico. Ma attenzione: non appartengo a questa via di mezzo per scelta bensì perché è il mio modo di essere; un gay sui tacchi e uno in cravatta li voglio ugualmente accanto a me in un Gay Pride, in quanto (pur con tutte le nostre differenze) lottiamo per le stesse cose.La differenza è che i gay in cravatta io ai Gay Pride non ce li ho mai visti. Quelli sui tacchi sì.Quanto al palco... Non so se eri a Roma quest'anno, ma ti informo che il corteo è stato insolitamente sobrio rispetto agli anni passati, mentre gli interventi dal palco sono stati o scialbi o davvero troppo "pesanti" per i miei gusti (rivolgere certi insulti a politici o chierici gioca a nostro sfavore, secondo me). Non so se potrà farti paicere o meno, ma questo è lo stato attuale dell'evoluzione dei Gay Pride.

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Hinzelmann
Quello che non concepisco è lo spettacolino ammiccante con tette e culi finti (di plastica) tenutosi sul palco, a suon di Dadaumpa delle gemelle Kessler e simili.
Quest'anno eravamo talmente tanti che era possibile affliggere la piazza coi discorsi di Grillini e sperare al contempo che il fuggi-fuggi non fosse notato. D'altronde le nonne, quelle a passeggio coi nipotini, devono pur sapere i rischi che corrono facendo vedere Domenica In ai loro pargoli...e non mi venite a dire che gli originali sono meno prevedibili e superficiali, anzi noi ci mettiamo quel pizzico di eccessoche rende la cosa divertente.Comunque gli eterosessuali devono anche essere educati e abituati a vedere ciò che preferirebbero probabilmente far finta non esistesse ( salvo sbatterci il muso, quando irrompe dalla stanza di un adolescente l'inconfondibile "cicale cicale" della Parisi ) mica dobbiamo viziarli...non chiederebbero altro.Fossimo tutti vestiti in giacca e cravatta, probabilmente scuoterebbero la testa e direbbero:bah...completo carta da zucchero e cravatta Dior, che frocia persa!D'altronde un tempo mettevano le orchidee verdi all'occhiello e finivano ai lavori forzati lo stesso!
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No, yrian... purtroppo non c'ero.Apprezzo molto la sobrietà, così come il muso duro e incazzato di chi, in un corteo, sta chiedendo ormai seccato e stanco di vane promesse, ciò che gli dovrebbe spettare di diritto.Ma la fermezza, la determinazione, l'irremovibilità dalle proprie posizioni non concedono automaticamente il diritto di scadere nell'insulto gratuito, perchè finisce per ritorcersi inevitabilmente contro chi lo proferisce e contro le persone che sta rappresentando.Quanto alla "via di mezzo"... non ci siamo ancora: per me tutti possono sfilare agghindati come desiderano, e sei tu ad avere trasformato magicamente da un post all'altro

sfilare sculettando piuttosto che in cravatta
in un più casto
"via di mezzo" tra tacchi e cravatta
La cravatta rimane... lo sculettare provocatorio diventa improvvisamente un innocente paio di tacchi. :hm:Il problema non è cosa indossi... ma come ti comporti lungo le strade, su suolo pubblico, quando stai andando a chiedere qualcosa alla Pubblica Amministrazione, che si ritrova in quel posto in quanto eletta da una maggioranza etero che non ci vede proprio di buon occhio.Io credo che il segreto sia tutto lì... far vedere con un modo civile e composto di protestare (coi tacchi a spillo o con le scarpe ginniche non importa, purchè con tette e culi al coperto), che siamo molto più vicini al mondo etero di quanto loro stessi credano, portandoli così a vederci sotto un'ottica diversa, e molto più sostenibile anche dal loro contributo.
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Ma non è vero! :roll: Io non voglio che mi vengano riconosciuti i miei diritti solo perché ho fatto atto di sottomissione ad una Pubblica Amministrazione Eterosessuale dimostrandoLe che io Le assomiglio e come tale sono innocuo. Io PRETENDO i miei diritti perché sono un cittadino come tutti gli altri, la cui diversità (tacchi a spillo compresi) non è e non può essere motivo di discriminazione.E poi, in uno Stato democratico, non è che i diritti vengano "concessi" da una Onnipotente Ineffabile Pubblica Amministrazione Eterosessuale: quella Pubblica Amministrazione è (dovrebbe essere) una espressione del popolo, di noi stessi. Io non sono un cane che va scodinzolando a chiedere gli avanzi al padroncino, io vado a prendermi ciò che è mio e basta.Quanto alle tette e ai culi, ce n'è meno di quel che credi. E comunque, quelli c'entrano con l'aspetto festaiolo dei Gay Pride: un Gay Pride non serve per "chiedere" (quello lo si fa in Parlamento), un Gay Pride è sopratuttto una occasione di visibilità, anche di una visibilità gaia, giocosa, ottimista, provocatoria. Almeno QUESTE tette e QUESTI culi hanno una valenza politica: nessuno si scandalizza per le tette e i culi istituzionalizzati e mercificati dalla televisione o dalla cartellonistica. Quelli non sono in uno spazio pubblico?

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Bravo, Yrian: proprio così!La penso esattamente come te. Si scandalizzano per il Gay Pride e poi sbavano per le veline...ma daai! :roll:

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Ho capito yrian il tuo punto di vista "festaiolo"... però secondo me il Pride deve scegliere se essere una kermesse colorata e spumeggiante, o uno strumento di protesta.A maggior ragione, se in opposizione mi citi i cartelloni pubblicitari e la mercificazione televisiva del corpo, mi domando: allora noi a che gioco giochiamo quando scendiamo in piazza?Allo stesso gioco di tette e culi delle veline, letterine, schedine e chi più ne ha più ne metta??Ah... fantastico: lo biasimiamo tanto, ma lo emuliamo alla stragrande!!Non possiamo criticare ciò che è parte integrante del nostro mondo "glamour" e cui sembra non riusciamo a rinunciare per uno stramaledettissimo giorno, quando si scende in piazza per questioni estremamente delicate e scottanti.

Io PRETENDO i miei diritti perché sono un cittadino come tutti gli altri, la cui diversità (tacchi a spillo compresi) non è e non può motivo di discriminazione.
Aridaje con 'sti tacchi a spillo... capisco che ti stia innervosendo perchè contraddico il tuo punto di vista, ma continui a mescolare i tacchi a spillo, che non hanno nulla di sbagliato, con l'atteggiamento volutamente ammiccante e talvolta un po' volgare di chi scende in piazza teoricamente per una manifestazione volta ad "alzare la voce" su alcune tematiche estremamente serie ed importanti.Pretendi pure i tuoi diritti... anzi, batti anche i piedi e strilla come fanno i bambini quando vogliono il gelato, ma se non dai di te un'immagine diversa da quella dipinta nell'immaginario collettivo, chi credi che sia disposto a darti ascolto?Non si tratta di plasmarsi nell'immagine del "bravo ragazzo" tanto per elemosinare briciole, ma di dimostrare di essere degni di reclamare ciò che ci compete: degni a pieno titolo!That's in my opinion. :roll:
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Ho capito yrian il tuo punto di vista "festaiolo"... però secondo me il Pride deve scegliere se essere una kermesse colorata e spumeggiante, o uno strumento di protesta.
Non può essere entrambe contemporaneamente, come di fatto già è?
A maggior ragione, se in opposizione mi citi i cartelloni pubblicitari e la mercificazione televisiva del corpo, mi domando: allora noi a che gioco giochiamo quando scendiamo in piazza?Allo stesso gioco di tette e culi delle veline, letterine, schedine e chi più ne ha più ne metta??Ah... fantastico: lo biasimiamo tanto, ma lo emuliamo alla stragrande!!
No, non emuliamo. Provochiamo. E ironizziamo.A parte il fatto che chi si è detto scandalizzato sei tu e non io (e quindi non sei tu a dover chiedere a me perché non mi scandalizzo, ma io a dover chiedere a te perché ti scnadalizzi per i Pride e non per certa pubblicità), qui si tratta di un certo tipo di cultura gay detta "camp", su cui evidentemente non è questa la sede per dissertare. Diciamo pure che certe tette e certi culi per me hanno diritto di cittadinanza in una manifestazione gay, perché della cultura gay fanno parte... Va bene? (So già di no! :roll:)(E' comunque la stessa che mi fa tirare fuori i tacchi a spillo: e lo faccio non perché mal legga i tuoi post, ma perché essi sono proverbiali)
Non possiamo criticare ciò che è parte integrante del nostro mondo "glamour" e cui sembra non riusciamo a rinunciare per uno stramaledettissimo giorno, quando si scende in piazza per questioni estremamente delicate e scottanti.Aridaje con 'sti tacchi a spillo... capisco che ti stia innervosendo perchè contraddico il tuo punto di vista, ma continui a mescolare i tacchi a spillo, che non hanno nulla di sbagliato, con l'atteggiamento volutamente ammiccante e talvolta un po' volgare di chi scende in piazza teoricamente per una manifestazione volta ad "alzare la voce" su alcune tematiche estremamente serie ed importanti.
Ma perché dovremmo rinunciare per uno stramaledettissimo giorno? Solo per dimostrare che - in fondo in fondo - siamo bravi ragazzi e quindi possono farci contenti con uno zuccherino un pacsettino?E la voce non la si può alzare ammiccando e ballando? Una manifestazione di piazza non è una seduta parlamentare. Vladimir Luxuria va in Parlamento vestita "convenientemente".A proposito, non mi sto innervosendo per il tuo contraddittorio. Sono abituatissimo alla disputa e mi ci diverto anche. Però devo dire che provo una sana indignazione - se non una vera e propria bestiale inc*zzatura - quando leggo di giovani come te la cui autocoscienza politica è messa al punto da far loro scirvere cose come:
Pretendi pure i tuoi diritti... anzi, batti anche i piedi e strilla come fanno i bambini quando vogliono il gelato, ma se non dai di te un'immagine diversa da quella dipinta nell'immaginario collettivo, chi credi che sia disposto a darti ascolto?Non si tratta di plasmarsi nell'immagine del "bravo ragazzo" tanto per elemosinare briciole, ma di dimostrare di essere degni di reclamare ciò che ci compete: degni a pieno titolo!
Persone che lottano contro la discriminazione per te sono bambini capricciosi? Per avere degli elementari diritti civili dobbiamo "dimostrare di esserne degni"? Non ne siamo già degni semplicemente in quanto esseri umani e cittadini italiani? Dobbiamo rinnegare ciò che siamo? Dobbiamo poter essere considerati uguali solo uniformandoci, amalgamandoci, spersonalizzandoci e non uguali se pur diversi?Quanto ci manca prima che persone come te dicano: se noi  omosessuali vogliamo essere considerati uguali agli eterosessuali dovremmo prima diventare eterosessuali per dimostrare che siamo come loro. ?
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A proposito di volgarità/provocazioni. Guardavo in questi giorni i gay pride su youtube negli altri paesi. Molto colorito quello thailandese, dove tutti, ma proprio tutti sono travestiti al punto che pare una sfilata di costumi e maschere carnevalesche. In spagna invece non ho visto tutto questo folclore ad esempio. Comunque quello che mi colpisce è che la volgarità e le provocazioni vengono sempre e solo dagli uomini, mai dalle ragazze. Anziché vestirsi da donne, molti dovrebbero comportarsi davvero come vere dame e prendere esempio dalle lesbiche. :roll:

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No, ma ai prossimi ci andròSe vogliamo prendere (e contribuire) i diritti che ci aspettano bisogna pur fare qualcosa, no? :ok:

Ma come, e noi che stavamo organizzando un gruppo di Drag king per l'anno prossimo! :roll:
:love:
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Persone che lottano contro la discriminazione per te sono bambini capricciosi? Per avere degli elementari diritti civili dobbiamo "dimostrare di esserne degni"? Non ne siamo già degni semplicemente in quanto esseri umani e cittadini italiani? Dobbiamo rinnegare ciò che siamo? Dobbiamo poter essere considerati uguali solo uniformandoci, amalgamandoci, spersonalizzandoci e non uguali se pur diversi?
Eh eh, è evidente che abbiamo due punti di vista diametralmente opposti. :)Però, ti prego, non esagerare, alterando il significato delle mie parole.Il diritto di certe forme di tutela e garanzia ci compete esattamente alla pari degli etero, in quanto cittadini tali e quali a loro: questo è un dato di fatto ed un punto fisso sul quale siamo tutti d'accordo.Il fatto che io prediliga una forma meno "camp" di manifestare, è invece opinabile... e credo ci siamo già ampiamente espressi in merito.Però non mi pare di aver preteso la cancellazione della nostra identità, ma semplicemente di essere un po' più composti perchè, a parer mio, una festa è una festa ed un corteo di protesta è un corteo di protesta... e le due cose non le vedo molto compatibili fra loro.Credo che la discussione in Parlamento sia solo la tappa finale di un iter che si sta dilungando oltre ogni nostra aspettativa, ma che non si possa pretendere più di tanta attenzione se, nel nostro chiedere ascolto, ci dimostriamo comunque ancora assorti nel nostro modo festoso di intendere una forma di protesta.Insomma... non la vedo come una rinuncia, ma come un modo per dire: "Signori cari, siamo qua fuori, nel caso non ve ne siate accorti, e siamo incazzati più che mai" e risultare altamente convincenti, facendo ben capire che il gioco della sfilata allegorica è finito... adesso siamo davvero lì per quello e non molleremo finchè non lo avremo.Un po' meno convincente trovo che sia un corteo del tipo: "Siamo qua per i nostri diritti!" (e in sottofondo YMCA con tutti che saltano), "E pretendiamo i nostri diritti" (e giù con le hit della Carrà), "Perchè ci competono di diritto" (e via con tutto il resto del repertorio...)
Quanto ci manca prima che persone come te dicano: se noi omosessuali vogliamo essere considerati uguali agli eterosessuali dovremmo prima diventare eterosessuali per dimostrare che siamo come loro. ?
Anzitutto "persone come te" è la versione politically correct di "voi stronzi", ed è bene che te la risparmi per qualcun altro con meno amor proprio del sottoscritto.Io sono io, con i miei pareri e le mie opinioni: non faccio branco con nessuno e non accetto, di conseguenza, di essere accomunato ad un'ipotetica "grande massa"... tantomeno se di presumibili "imbecilli"... e ancor meno se il mio interlocutore è una persona della tua levatura e del tuo spessore culturale, con la quale riesco normalmente a sostenere un dialogo intelligente e maturo.E tornando al quote, non posso che ritenermi ulteriormente irritato per questa assurdità, questo delirio assolutamente fuori luogo, che non riesco ad estrapolare da nessun mio precedente post, e ben lungi da ogni mio pensiero.Mi spiace yrian... ma mi pare che ti sia lasciato un po' prendere la mano dalla concitazione, risultando alla fine un tantino eccessivo.
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Guarda, io capisco benissimo che per te (e per altri, compreso il mio fidanzato) certe manifestazioni sono troppo sopra le righe.E su questo possiamo benissimo non essere d'accordo: l'unica cosa che posso fare è cercare di "nobilitare" ai vostri occhi certi aspetti dei Gay Pride spiegandovi che non si tratta di "sculettamenti" fini a se stessi, ma a loro volta utili; che, se anche utili non lo fossero, non dannegiano chi li disapprova come voi; infine che, se anche danneggiassero gente come voi, il modo giusto per contrastarli non è standosene a casa in pantofole.Invece ciò che pesantemente mi rattrista è che tu ammetta che abbiamo diritto ai nostri diritti ma che dobbiamo dimostrare di meritarceli assoggettandoci al volere di chi ci vuole fatti in un altro modo... Questa è una logica che davvero mi sfugge e che trovo infamante.Quanto a ciò che mi rinfacci, potrai farlo solo dopo che avrai effettivamente trovato nei miei post espressioni come "voi imbecilli" o "voi stronzi": non prima. Altrimenti sei tu quello che sta esagerando, non credi? :roll:

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Invece ciò che pesantemente mi rattrista è che tu ammetta che abbiamo diritto ai nostri diritti ma che dobbiamo dimostrare di meritarceli assoggettandoci al volere di chi ci vuole fatti in un altro modo... Questa è una logica che davvero mi sfugge e che trovo infamante.
Non dobbiamo proprio assoggettarci a nessuno, ripeto per l'ennesima volta.Ritengo semplicemente che un momento di confronto su tematiche decisamente importanti e delicate, richieda una certa compostezza, perchè dire "Siamo molto incazzati e vogliamo questo e quello..." mentre ci si dà alle danze, non lo trovo estremamente convincente.Se vuoi, però, data l'insistenza, e anche se non è ciò che penso, dico che ci dobbiamo assoggettare... così ti senti appagato ed infamato allo stesso tempo. :roll:
anche danneggiassero gente come voi, il modo giusto per contrastarli non è standosene a casa in pantofole.
Yrian... mi hai rimbrottato di averti attribuito espressioni colorite e un po' fastidiose, ma "gente come voi" e "persone come te" sono forme espressive che non lasciano trasparire nulla di buono, checchè tu ne dica, e non sono molto gradevoli.Riguardo alle pantofole, non so tu... ma io non potevo permettermi di andare a Roma, per ragioni di ben altro spessore che non sto qui a precisare, così come molti altri che fanno parte di quella mandria di "persone come me".Avessi potuto, il mio ruolo di cittadino che vive la propria indignazione in modo "meno folkloristico", stai pur certo che sarei andato a svolgerlo.
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Uhm… Vediamo un po’ se riesco a spiegarmi meglio e a far capire perché reagisco in un certo modo. Ho compilato un piccolo florilegio di citazioni lanxiane. Ci è voluto un po’, ma spendo volentieri il mio tempo per una causa che sento così tanto.CITAZIONI DI TIPO A:

Secondo il mio modestissimo punto di vista, in Italia l'annuale manifestazione del Pride è un po' troppo "spiritosa" e "colorata" per essere recepita dalla massa estremamente bigotta e conservatrice come una celebrazione tranquilla e serena, ma pur sempre volta a rivendicare dei diritti.
Ho parlato di un maggiore contegno sul lato "folkloristico" e di manifestazione pacifica, di corteo, semplicemente perchè è l'unica chance che abbiamo da giocarci pubblicamente ogni anno, e mi pare un po' sprecata se il tutto volge sul lato sfarzoso
Però non mi pare di aver preteso la cancellazione della nostra identità, ma semplicemente di essere un po' più composti perchè, a parer mio, una festa è una festa ed un corteo di protesta è un corteo di protesta... e le due cose non le vedo molto compatibili fra loro.
Ritengo semplicemente che un momento di confronto su tematiche decisamente importanti e delicate, richieda una certa compostezza, perchè dire "Siamo molto incazzati e vogliamo questo e quello..." mentre ci si dà alle danze, non lo trovo estremamente convincente.
Ecco, se dici queste cose in questi termini nessuno potrà biasimarti, nemmeno io che la penso in maniera diametralmente opposta.Ma mi fai cordialmente imbufalire – anzi, togli pure il “cordialmente” – quando dici cose di ben ALTRO tipo, cose che purtroppo pesano diversamente, che si ricollegano a tutta una tradizione ideologica che io chiamo “gay di compromesso” e che, purtroppo, tolgono alle tue sensatissime osservazioni precedenti tutta la loro forza.Esempi di questo GRUPPO B:
"vorrei ben vedere quale politico, salito al potere per mano dell'elettorato, metterebbe a repentaglio la propria posizione per dare corda a gente che si presenta con questo biglietto da visita..."
essenzialmente i politici fanno solo ed esclusivamente ciò che provoca meno ripercussioni: se noi non guadagnamo la fiducia della gente, i politici non potranno mai legiferare a nostro favore, pena ritrovarsi le famiglie del Family Day (che sono le Crociate del nuovo millennio) sotto palazzo Chigi con i forconi, capitanate dalla Curia Papale.
Il problema non è cosa indossi... ma come ti comporti lungo le strade, su suolo pubblico, quando stai andando a chiedere qualcosa alla Pubblica Amministrazione, che si ritrova in quel posto in quanto eletta da una maggioranza etero che non ci vede proprio di buon occhio.
Non è così. I politici devono fare ciò che ritengono giusto, non ciò che conviene loro per continuare a detenere i loro privilegi. Se i politici di fatto si comportano in questo secondo modo, sta a loro cambiare, non a noi.
Spettacolo che un'intera piazza ha osservato: mamme, nonne coi nipotini, gente a passeggio.Non ho notato espressioni schifate e feroci da parte loro, ma sguardi di disapprovazione e tanti cenni di dissenso con la testa che lasciavano trasparire un solo pensiero: che siamo superficiali e fin troppo prevedibili.
Non so a voi, ma a me l'idea di avere un avvicinamento del mondo etero alla nostra causa, e vederli schierati al nostro fianco, non dispiace poi così tanto.
Non so quale sia il tuo feedback dei Gay Pride, ma io – invece – per strada vedo sempre tanta gente che simpatizza. Alcuni ballano a loro volta, alcuni applaudono, alcuni sorridono semplicemente. soprattutto ho provato una sensazione bellissima di coinvolgimento della “gente comune” l’anno scorso a Torino, forse sarà stato semplicemente per la conformazione dell’itinerario forse no. Resta il fatto che c’è gente che nel vedere i Pride rimane disgustata e altra che simpatizza, come durante il resto dell’anno. Insomma, a me sembra che abbiamo già parte del mondo etero schierata con noi.
non si possa pretendere più di tanta attenzione se, nel nostro chiedere ascolto, ci dimostriamo comunque ancora assorti nel nostro modo festoso di intendere una forma di protesta.
La nostra gioia ed il nostro orgoglio, non credo abbiano molto a che vedere con questo, e le festicciole, i party e gli eventi dove poterci scatenare mi pare certo che non ci manchino, vedi ad esempio "Friendly Versilia".
di anno in anno, continuiamo a servire su un piatto d'argento a chi ci osserva con disgusto da lontano, lo spettacolino che si aspetta esattamente di vedere, ossia una sorta di carnevale fatto da persone che non hanno altro cui pensare, e che questo non contribuisca affatto a far maturare ed evolvere l'opinione generale nei nostri confronti.
Non credo. Quello che il pensiero omofobo si aspetta di vedere sono persone tristi, tormentate, vergognose. Ecco perché è importante che il Gay Pride sia anche una manifestazione festaiola. Questo, contrariamente a ciò che dici, ha PERFETTAMENTE a che vedere con la nostra gioia e il nostro orgoglio.
l'atteggiamento volutamente ammiccante e talvolta un po' volgare di chi scende in piazza teoricamente per una manifestazione volta ad "alzare la voce" su alcune tematiche estremamente serie ed importanti.
E il fatto che si tratti di argomenti seri non significa che debbano essere affrontati con aria mortifera. Come ti ho già fatto notare una manifestazione di piazza è un evento extraquotidiano ed esuberante (non solo quelle degli omosessuali) e non può non funzionare così per sua stessa natura. In altre sedi il tuo discorso non farebbe una piega, infatti ti ho già rammentato che in Parlamento gente come Grillini o la Luxuria (al di là del fatto che ci stiano simpatici o meno) si presentano con un contegno impeccabile. Anzi, sono anche più composti di molto loro colleghi eterosessuali.
cancellare l'attuale stereotipo del gay e di far meglio comprendere sia la nostra reale identità, sia le nostre necessità?
far vedere con un modo civile e composto di protestare (coi tacchi a spillo o con le scarpe ginniche non importa, purchè con tette e culi al coperto), che siamo molto più vicini al mondo etero di quanto loro stessi credano, portandoli così a vederci sotto un'ottica diversa, e molto più sostenibile anche dal loro contributo
se non dai di te un'immagine diversa da quella dipinta nell'immaginario collettivo, chi credi che sia disposto a darti ascolto?Non si tratta di plasmarsi nell'immagine del "bravo ragazzo" tanto per elemosinare briciole, ma di dimostrare di essere degni di reclamare ciò che ci compete: degni a pieno titolo!
Ecco, queste sono le frasi che ritengo più gravi. Partono da principi che io trovo proprio competamente sballati. Gli omosessuali devono poter ottenere il riconoscimenti dei diritti civili per il semplice motivo che ne hanno diritto. Non hanno nulla da dimostrare, tanto meno di esserne degni.Non c’è nessuno stereotipo da abbattere, non in materia di diritti. La questione qui non è che gli omosessuali siano meglio, peggio, degni, indegni, offensivi, innocui o quant’altro. Qualsiasi persona sensata sa che ci sono omosessuali migliori, peggiori, degni, indegni, offensivi, innocui, alti, bassi, belli, brutti, buoni, cattivi, ricchi, poveri, appariscenti, discreti… come gli etero, né più né meno.Tu parli come se i neri avessero dovuto lottare per i loro diritti dipingendosi di bianco, come pretendendo dagli Ebrei una conversione in massa al Cristianesimo, come imponendo alle femministe di farsi installare un pene…La differenza non va cancellata, nemmeno per un giorno solo. Va valorizzata. Altrimenti l’integrazione è impossibile. E questo ce lo insegna la storia, come vedi.
Insomma... non la vedo come una rinuncia, ma come un modo per dire: "Signori cari, siamo qua fuori, nel caso non ve ne siate accorti, e siamo incazzati più che mai" e risultare altamente convincenti, facendo ben capire che il gioco della sfilata allegorica è finito... adesso siamo davvero lì per quello e non molleremo finchè non lo avremo.
Veramente noi siamo DA SEMPRE lì per quello, non solo da adesso. Non so tu.E parlo i generale, non mi riferisco alla tua partecipazione al Gay Pride di quest’anno. Nemmeno io riesco ad andare al Pride tutti gli anni. (Anche perché spesso devo lavorare per poter pagare le tasse a un sistema statale che quando da me pretende mi trova uguale a tutti gli altri, ma quando deve riconoscermi un minimo per essere uguale a tutti gli altri allora mi trova diverso…)
Un po' meno convincente trovo che sia un corteo del tipo: "Siamo qua per i nostri diritti!" (e in sottofondo YMCA con tutti che saltano), "E pretendiamo i nostri diritti" (e giù con le hit della Carrà), "Perchè ci competono di diritto" (e via con tutto il resto del repertorio...)
Eheheh, questa è abbastanza divertente… Il bello è che tu stesso, criticando il camp, sei deliziosamente camp a tua volta. :roll:
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Hinzelmann
Eheheh, questa è abbastanza divertente… Il bello è che tu stesso, criticando il camp, sei deliziosamente camp a tua volta. :D
E' ovvio...pur involontariamente è deliziosamente frocio! :)Noi viviamo in un paese in cui peraltro ci sono forme di protesta spesso "prepotenti": blocchi di ferrovie, scioperi ammantati di false certificazioni mediche, taxisti che guidano a 5km/h per intasare il traffico, contadini che portano a spasso le vacche sulle autostrade, ultras che bloccano i traghetti per la Sicilia...Senza entrare nel merito delle rivendicazioni, spesso ottengono più soddisfazione di quanto meritino.Vivessimo in Svezia probabilmente sarebbero stigmatizzati sui mass media come esempio di inciviltà, perchè pongono in essere condotte illegali. In Italia no, in Italia c'è questa singolare usanza che la legalità viene suscitata solo in alcuni casi, contro le vittime designate di repentine ondate isteriche ( black-blok, punkabbestia etc. etc. i cd. sfigati del momento vs i furbi che della legalità se ne possono fregare ). In compenso ci si dovrebbe scandalizzare di una trans che affronta la "sfida estrema" di imitare Loredana Lecciso, cercando di risultare più trans dell'originale. Questo toglie autorevolezza alla sua rivendicazione...mentre la presenza dell'originale sulla TV pubblica non toglie autorevolezza alla RAI.Peraltro a Roma c'era una trans che esponeva un cartello: voglio essere assunta come cassiera alla COOP... :DDoveva sfilare vestita da cassiera, per rendere "seria" la sua rivendicazione?Noi abbiamo diritto all'uguaglianza dei diritti, ma senza rinunciare neanche ad un briciolo del nostro diritto alla differenza.Perchè corrisponde ad un contenuto di verità.
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Ecco, queste sono le frasi che ritengo più gravi. Partono da principi che io trovo proprio competamente sballati. Gli omosessuali devono poter ottenere il riconoscimenti dei diritti civili per il semplice motivo che ne hanno diritto. Non hanno nulla da dimostrare, tanto meno di esserne degni.Non c’è nessuno stereotipo da abbattere, non in materia di diritti. La questione qui non è che gli omosessuali siano meglio, peggio, degni, indegni, offensivi, innocui o quant’altro. Qualsiasi persona sensata sa che ci sono omosessuali migliori, peggiori, degni, indegni, offensivi, innocui, alti, bassi, belli, brutti, buoni, cattivi, ricchi, poveri, appariscenti, discreti… come gli etero, né più né meno.Tu parli come se i neri avessero dovuto lottare per i loro diritti dipingendosi di bianco, come pretendendo dagli Ebrei una conversione in massa al Cristianesimo, come imponendo alle femministe di farsi installare un pene…La differenza non va cancellata, nemmeno per un giorno solo. Va valorizzata. Altrimenti l’integrazione è impossibile. E questo ce lo insegna la storia, come vedi.
Yrian, lasciatelo dire... sei un grande!Bellissimo il termine "florilegio lanxiano", per cui mi sto ancora riprendendo dalle risate.Ma torniamo a noi...Io sono d'accordo con te che i diritti sono tali, e in quanto tali ci competano, ma convivo piuttosto fastidiosamente con l'idea di reclamarli sentendomi sempre rispondere "no, perchè siete degli zozzoni".Lo so benissimo che i "santi immacolati etero" sono proprio quelli che non possono permettersi di scagliare la prima pietra, ma se partiamo con lo scontro frontale alla ricerca di chi ha il peccato più grosso, si innesca la solita sterile polemica già sentita sino allo sfinimento, fatta di botta e risposta del tipo:"Voi gay siete dei depravati""Ah sarete santi voi che andate a mignotte e bla bla bla..."E questo tipo di scontro non porta a nulla.Il paragone con le persone di colore, gli ebrei e le femministe che hai fatto, oltre ad essere raccapricciante, per l'ennesima volta non ha alcuna attinenza con quello che ho detto io: darsi semplicemente un po' più di contegno, per non risultare inutilmente volgari e provocatori in una circostanza di un certo rilievo, non è rinnegare la propria natura.Se sostieni il contrario, significa che le persone di colore, gli ebrei e le femministe, secondo te avrebbero dovuto rivendicare i loro diritti ballando la samba per le strade, in un tripudio di tette e culi al vento... ma sappiamo tutti che non è andata esattamente così, e guarda caso... hanno raggiunto il loro scopo.La differenza va valorizzata, sono perfettamente d'accordo... non ho mai detto il contrario, e non potrei mai dirlo in quanto orgoglioso di essere ciò che sono.
un sistema statale che quando da me pretende mi trova uguale a tutti gli altri, ma quando deve riconoscermi un minimo per essere uguale a tutti gli altri allora mi trova diverso…)
Più ci penso e più m'incazzo.E più m'incazzo, più sono convinto che bisogna cambiare le cose.E più penso a come si possa riuscirci, più mi rendo conto che ci voglia meno festa e più grinta... come hanno fatto quelle brave persone che abbiamo citato poc'anzi.Lo so che sfarzoso è più bello... ma lo sfarzo finisce inevitabilmente per fare cadere ogni buon intento nel calderone dei "luoghi comuni".Alla fine della corsa... chi se l'è presa in quel posto, siamo sempre noi.Dunque mi domando: non vale forse la pena dare un pesante schiaffo morale a tutta la massa di bigotti retrogradi e finti perbenisti che stanno là ad aspettare che organizziamo il Pride annuale per avere una riconferma alle loro aspettative e sminuirci, vanificando il nostro intento di raggiungere certi obiettivi?Non si tratta di rinnegarsi: io sono gay, tu sei lesbica, lui è trans, lei è bisex...Io amo il casual, tu l'elegante, lei il dark, lui il fashion...TUTTI assieme amiamo i nostri diritti, e compatti e imperturbabili scendiamo in piazza per andarceli a prendere.etero "Scusi, ma...? Tette e culi? Ballettini? Piume di struzzo e paillettes? YMCA e altra musica frocia?"gay "Niente. Qualche problema?"etero "Ma come, non siete froci?"gay "Sì e allora?"etero "Beh...? Niente di niente?"gay "No, perchè?"etero "Ma dai, si sa... su, non faccia lo gnorri."gay "Ma dai, su... si tolga dai piedi, per cortesia..."Non so a voi... ma a me è una situazione analoga è già capitata, ed è stato un sommo piacere.
Eheheh, questa è abbastanza divertente… Il bello è che tu stesso, criticando il camp, sei deliziosamente camp a tua volta. :D
Oddìo, i miei gusti sono un tantino oltre questi fenomeni... ma la Raffa nazionale, comunque ed in ogni caso, guai a chi la tocca! :D
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Io sono d'accordo con te che i diritti sono tali, e in quanto tali ci competano, ma convivo piuttosto fastidiosamente con l'idea di reclamarli sentendomi sempre rispondere "no, perchè siete degli zozzoni".
E riusciresti a convivere con l'idea di sentirti rispondere "Sì, adesso che avete dimostrato di meritarveli comportando vi bene come noi vogliamo che vi comportiate, ve li possiamo dare"?
ma se partiamo con lo scontro frontale alla ricerca di chi ha il peccato più grosso, si innesca la solita sterile polemica
Ma NON E' uno scontro frontale come lo immagini tu. NON E' una gara al peggio. Non è che io rivendico ai gay il diritto di sfilare in tacchi a spillo perché tanto gli etero sono peggio. Io rivendico ai gay il diritto di sfilare in tacchi a spillo semplicemente perché se un gay vuole andare in giro in tacchi a spillo deve poterlo fare. E a maggior ragione proprio perché c'è chi sarebbe disposto ad accettare il gay PURCHE' non vada in giro in tacchi a spillo.
Il paragone con le persone di colore, gli ebrei e le femministe che hai fatto, oltre ad essere raccapricciante, per l'ennesima volta non ha alcuna attinenza con quello che ho detto io: darsi semplicemente un po' più di contegno, per non risultare inutilmente volgari e provocatori in una circostanza di un certo rilievo, non è rinnegare la propria natura.
Se mi parli di contegno allora va bene e ne possiamo anche discutere... ma ti ho selezionato un tot di tue frasi che lasciano capire cosa tu intenda per "contegno" e ti ho anche spiegato perché il "contegno" inteso in quel modo costituisce una falsificazione di ciò che siamo.
Se sostieni il contrario, significa che le persone di colore, gli ebrei e le femministe, secondo te avrebbero dovuto rivendicare i loro diritti ballando la samba per le strade, in un tripudio di tette e culi al vento... ma sappiamo tutti che non è andata esattamente così, e guarda caso... hanno raggiunto il loro scopo.
No, non hanno fatto così. Ma hanno VALORIZZATO la loro diversità, non hanno mai cercato di essere qualcosa di diverso da ciò che erano. "Black power" o "Donna è bello" ti dicono niente?E' invece secondo la TUA logica che evrebbero dovuto fare atto di sottomissione dimostrando di essere "degni", "innocui", "simili"...
E più penso a come si possa riuscirci, più mi rendo conto che ci voglia meno festa e più grinta... come hanno fatto quelle brave persone che abbiamo citato poc'anzi.Lo so che sfarzoso è più bello... ma lo sfarzo finisce inevitabilmente per fare cadere ogni buon intento nel calderone dei "luoghi comuni".
Ma quali luoghi comuni? CHe esistano dei gay che vanno in giro in tacchi a spillo? Questo non è un luogo comune, è un dato di fatto. Allora perché nasconderli? Vuoi dare maggior visibilità ai gay "normali"? Allora i gay normali partecipino di più ai Pride invece di starsene a casa criticare. Inoltre, ancora, non è che "sfarzoso" sia "più bello": sfarzoso è invece qualcosa che rispecchia la realtà (i gay sono così e non ci piove) e che più facilmente può modificare la realtà (i gay sono così e sono felici di esserlo, checché voi ne diciate).La grinta? Per me ha più grinta un travestito in piazza che un frocio represso che guarda terrorizzato la travestita alla tv temendo di essere confuso con quella.
Dunque mi domando: non vale forse la pena dare un pesante schiaffo morale a tutta la massa di bigotti retrogradi e finti perbenisti che stanno là ad aspettare che organizziamo il Pride annuale per avere una riconferma alle loro aspettative e sminuirci, vanificando il nostro intento di raggiungere certi obiettivi?
Ancora no. Perché quelle persone che tu dici non aspettano il Pride per dimostrare che i GLBT sono dei pagliacci. Anzi: se ci fai caso la maggior parte delle tesi del pensiero omofobo (quello cattolico in testa) descrivono i GLBT come persone infelici e/o pericolose. Il Gay Pride nella sua forma attuale contraddice queste tesi.
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Certo che sei proprio fissato con 'sti tacchi a spillo... :rotfl:Per me può bastare così, yrian: non aggiungo altro a quanto già detto, non per sottrarmi al dialogo ed alla palese divergenza d'opinione esistente, quanto per il raggiungimento del "fondo del barile": quello che avevo da dire l'ho detto, e l'ho piacevolmente confrontato con la tua differente interpretazione, che stimo e rispetto.Proseguire oltre, sarebbe puro istinto di polemica.Mi spiace solo per la mala interpretazione che hai seguitato a dare ad ogni mia affermazione, riconducendo e relegando ad un banale aspetto di "ciò che sono e che indosso" (vedi i famigerati tacchi a spillo) quello che io ho continuato a sottolineare come "il modo con cui mi comporto in mezzo agli altri".Erano due cose ben distinte, rimarcate più volte come tali, e non ho compreso per quale ragione hai ripetutamente fatto un mega-mix che le ha fuse assieme, in un unico concetto, decisamente poco calzante.Hasta la vista! :D

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Come ti ho già detto i "tacchi a spillo" sono solo un modo di dire, mentre ancora non capisco le distinzioni che poni tra aspetto, comportamento e altro... Cioè, per te in un Gay Pride la gente può mettere i tacchi a spillo ma non può ballare? E se metto la cravatta posso ballare?:D

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Sono straordinariamente d'accordo con Hinzelmann (non perchè in genere non lo sia, ma perchè lo sono oltre il normale).I contadini delle "quote latte" e i taxisti "anti liberalizzazione" sono dei BUFFONI: ma nessuno, nè prima nè dopo, disse: "sono dei buffoni e QUINDI hanno torto".Tralasciando ovviamente il fatto che ci si indigna di più se un ragazzino spacca una vetrina con un sasso rispetto a un poliziotto che spacca la testa a un infermiere con un manganello(G8 docet)Riguardo al grazioso contendere tra Lanx e Yrian:1) I Gay devono avere dei diritti anche se sculettano in tacchi a spillo con YMCA come gli Ebrei devono avere dei diritti anche se ballano il kletzmer con le trecce.2) Mio padre crede che i Gay siano tutti (eccetto me) dei travestiti pazzi e mia madre immagina tutti i Gay come dei depressi cronici (e mi credeva depresso perchè ero Gay e non perchè mio padre mi pestava quando avevo gli attacchi epilettici). Quindi io ne farei (almeno nel mio caso) una questione di sensibilità maschile e femminile (ma non vorrei generalizzare). 3) Se Lanx avesse ragione e i Gay-pride sarebbero più funzionali laddove la gente è più "sobria" non si spiega perchè i diritti dei gay siano più tutelati proprio nei paesi dove i froci sono più "baracconi" e le parate più frequentate. (E via con la ricerca di Google sulle immagini!)4) Se Lanx avesse ragione, sarebbe comunque impossibile evitare gli "eventi più folkloristici" a meno di non fare come il servizio d'ordine della CGIL con i black-blok: ovvero prendere tutte le trans a mazzate, dicendo che "ci rovinano l'immagine" Detto questo voglio dar torto a Yrian perchè mi sta sulle palle.1) Lanx ha ragione perchè è padovano; quando noi eravamo al culmine della civiltà voi stavate nella capanne a mangiare tortellini della COOP2) I Neri e le femministe hanno ottenuto quello che volevano perchè non andavano in giro in tacchi a spillo. E, se è per quello, le femministe non avevano neppure il reggiseno.3) Sai cosa diceva Freud di chi passa le sue giornate col "copia & incolla"?. Ringrazia che sia morto appena in tempo, altrimenti te l'avrebbe fatta vedere lui.4) E' davvero necessario un punto quattro solo per amor di simmetria? Sei il solito frociazzo esteta. E' per colpa della gente come te se non abbiamo ancora ottenuto nulla! Segue vignetta virtuale...- Yrian, cosa vuoi fare da grande?- Non lo so ancora, papà! Sono indeciso tra lo stilista e l'attore!- Fai l'attore, per carità! Va bene frocio, ma pure passivo!(scroscianti applausi del pubblico etero e burino in sala...)

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