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I Gay-Pride


Cosgrove

Siete mai stati a un Pride?  

141 members have voted

  1. 1. Siete mai stati a un Pride?

    • Sì, una sola volta
      35
    • Sì, diverse volte
      63
    • No, mai
      80
    • No, e penso che non andrò mai
      36
    • No, ma quest'anno andrò
      36


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Ma certi omosessuali con una certa cultura tendono a monopolizzare e non mostrano altre facce dell'omosessualità.

Tornando IT, questo ragionamento non mi torna, per il semplice fatto che non sono gli omosessuali con "certa cultura" che "monopolizzano", al limite è la stampa che ci fa più caso perché "particolari"; detto questo non penso sia legittimo incolparli della loro visibilità, anche perché come tu stesso dici, siamo in democrazia e ognuno ha il diritto di avere la "cultura" e il vestiario che più gli aggrada.

Sul piano della manifestazione, non condivido la scelda (legittima, ci mancherebbe) del "non partecipo perché ci sono persone che non mi piacciono"; anche durante la fiaccolata a Roma c'erano i fascisti, ma ci sono andato comunque perché il fine della manifestazione mi sembrava più importante delle mie opinioni personali sulle persone...

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  • Almadel

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  • 1 year later...

Rinnovo ciò che ho scritto nel topic in cui, forse, sono sceso un po' in OT, ovvero questo: http://www.gay-forum...7136-gay-pride/

Secondo me il Gay Pride è nato con motivazioni giuste, corrette e del tutto lecite, ovvero la manifestazione/parata dell'orgoglio e la fierezza di essere gay. Tuttavia, l'appariscenza e l'impressione molto 'circense' che emana il Gay Pride, secondo la mia opinione, l'hanno fatto deragliare da quello che era il suo vero scopo, rimandando l'immagine del mondo LGBT come un mondo diverso da quello etero, fatto di persone appariscenti, esagerate, esibizioniste e carnevalesche.

Vogliamo che sia reclamata la legittima e reale UGUAGLIANZA delle persone omosessuali rispetto alle eterosessuali? Col Gay Pride questo non avviene, perchè non fa altro che aumentare il divario, specialmente tra le persone non molto informate che si basano sulla triste apparenza. Una manifestazione più seria, meno appariscente e più composta avrebbe sicuramente fatto un effetto migliore. Che poi i giornalisti e i media riprendano solo i fatti clamorosi ed esagerati? Non è una novità, ma non bisogna neanche fare il loro gioco, dandogli corda.

 

Per quanto ha detto Ariel nel topic a cui avevo precedentemente risposto: Nessuno sta offendendo gli esibizionisti transessuali, sto solo dicendo che manifestando così esageratamente nei Gay Pride mandano l'idea che il mondo LGBT sia fatto quasi unicamente di persone così, quando NON è assolutamente vero. Ognuno, poi, nel suo, è liberissimo di gestire la propria vita e le proprie scelte come meglio crede. Pensavo di essere stato chiaro, non era mia intenzione offendere. Lungi da me discriminare, altrimenti non potrei certo lamentarmi delle discriminazioni perpetuate dagli omofobi.

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i pride hanno sensi diversi a seconda del posto dove vengono svolti e dai diritti

che mediamente si hanno in quel contesto.

in alcuni contesti ormai sono feste. in paesi in cui ormai l'attivismo è limitato a

progetti salute contro le MTS perchè i diritti ci sono e la condizione GLBT è normale.

Quest'anno andro' infatti al pride di berlino, il 25 giugno.

Per il resto in altri paesi i pride sono finiti anche a sangue.

Si dia un'occhiata a questo ad esempio http://www.milkblog.it/?p=2220

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Non sono mai andata ad un gay pride ,ma quest'anno andrò a quello della mia città, il Palermo pride.L'anno scorso c'era stato il primo,ma non sono voluta andare ,perchè pensavo che sarebbe stata la solita patetica carnevalata che si vede dalla altre parti,con trans mezze nude e gay in mutande.Invece,guardano video e foto della manifestazione,oltre al racconto di chi c'era stato,è stata una manifestazione senza esagerazione ,e c'era pure un gruppo di trans con un cartello con su scritto"TRANS Sì -NUDE NO!".Spero che anche quello di quest'anno sia una vera manifestazione e non una squallida esibizione del mondo Lgbt.

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Concordo con Krypto. In una società che per la maggioranza discrimina gli LGBT non possiamo permetterci di usare come manifestazione di una comunità che pretende dei diritti una carnevalata come il Pride. Non dico che sia una manifestazione sbagliata, affatto, ma in Italia in questo momento sostengo sia solo controproducente dare un'immagine "festante" piuttosto che determinata a raggiungere chiari obiettivi. Perché una minoranza in una democrazia ottenga dei diritti dev'essere la maggioranza etero a sostenerla e per farlo questa deve avere un'immagine del popolo LGBT come di persone vivono la quotidianità dell'Italia e non vengono da un'altro pianeta ;)

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Uhm.. che ne sai che l'immagine sarà "festante"?

 

Per fortuna gli etero già assistono al Gay Pride

e applaudono quando passiamo, quindi sanno meglio

di molti di voi in cosa consiste veramente.

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ripeto quello scritto altrove: alle manifestazioni sobrie ci vanno gli stessi che vanno ai gay pride meno quelli che vanno ai gay pride solo per divertirsi, e di certo non chi si lamenta della "carnevalata". quindi la festosità non è un vero argomento.

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Giusta osservazione.

Alle manifestazione per i PACS o contro l'omofobia,

eravamo molti molti meno che ai Gay Pride.

 

Se almeno venissero quei "gay sobri"

che snobbano i carri delle trans... :)

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Ragazzi, per prima cosa vorrei farvi notare che il Gay-Pride, che voi chiamate "carnevalata", è una manifestazione importante per tutta una serie di motivi.

Il Gay-Pride è un evento svolto più o meno in tutto il mondo in questo modo e, se ci fate caso, tutti i paesi tendono ad organizzarlo nel mese di giugno. Sapete perché? Vi siete mai chiesti se dietro tutto questo c'è dell'altro?

Dite solo che è una manifestazione di rivendicazione dei diritti: ma sapete di cosa state parlando?

Andate su wikipedia e sul motore di ricerca scrivete "moti di Stonewall". Vedrete che il Gay-Pride, oltre ad essere una manifestazione che voi reputate sbagliata, tenta anche di ricordare quei terribili scontri che avvennero fra gli omosessuali e la polizia di New York nel giugno del 1969. Per questa ragione è nato il fantomatico "Gay-Pride".

In ogni paese del mondo, ovviamente in quelli in cui vi è maggiore tolleranza, il Gay-Pride è svolto in questo modo, con un'atmosfera di festa. L'evento è parte integrante della comnuità LGBT, ed eliminarlo o cambiarlo, a mio parere, avrebbe poco senso perché è un'espressione della cultura della comunità a cui noi apparteniamo.

Io vi do un consiglio: prima di parlare, andate ad un Gay-Pride, vedete la realtà dei fatti, e vi renderete conto che non siamo noi a dover cambiare l'evento in se, ma è la gente che deve cominciare a svegliarsi e a rendersi conto che qualsiasi cosa che faccia la comunità LGBT viene sempre in qualche modo strumentalizzata.

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Conosco benissimo le origini del Pride ed accetto le critiche alla mia visione disinformata. Tuttavia continuo a ritenere che, strutturata come adesso, non sia funzionale alla situazione italiana. Ad ogni modo vi farò sapere per metà giugno se ho cambiato idea :asd:

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Io vi do un consiglio: prima di parlare, andate ad un Gay-Pride, vedete la realtà dei fatti, e vi renderete conto che non siamo noi a dover cambiare l'evento in se, ma è la gente che deve cominciare a svegliarsi e a rendersi conto che qualsiasi cosa che faccia la comunità LGBT viene sempre in qualche modo strumentalizzata.

 

Io sono stato al Milano Pride 2010, per prima cosa.

Seconda cosa, nessuno dice che il Gay Pride sia sbagliato o di poco valore, assolutamente, neanche mi permetterei mai. Dico solo che secondo me, per come si svolge (non il perchè, ma il come) è troppo appariscente e esoso, i motivi li ho già detti prima. Si può svolgere in un clima di festa anche in maniera meno clamorosa, meno fuori dal comune, credo avrebbe la stessa efficacia ma con un'immagine più composta.

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Il Pride di Milano è uno schifo, se posso.

Praticamente è organizzato dalle discoteche

e l'unica cosa che si vede sono i carri coi loro go-go boys...

Ti senti come in una "manifestazione" orgnaizzata dalla Cocoa-Cola

in cui si fa a gridare tutti insieme "Italia Uno!".

Insomma: una robaccia commerciale...

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Rinnovo ciò che ho scritto nel topic in cui, forse, sono sceso un po' in OT, ovvero questo: http://www.gay-forum...7136-gay-pride/

Secondo me il Gay Pride è nato con motivazioni giuste, corrette e del tutto lecite, ovvero la manifestazione/parata dell'orgoglio e la fierezza di essere gay. Tuttavia, l'appariscenza e l'impressione molto 'circense' che emana il Gay Pride, secondo la mia opinione, l'hanno fatto deragliare da quello che era il suo vero scopo, rimandando l'immagine del mondo LGBT come un mondo diverso da quello etero, fatto di persone appariscenti, esagerate, esibizioniste e carnevalesche.

Vogliamo che sia reclamata la legittima e reale UGUAGLIANZA delle persone omosessuali rispetto alle eterosessuali? Col Gay Pride questo non avviene, perchè non fa altro che aumentare il divario, specialmente tra le persone non molto informate che si basano sulla triste apparenza. Una manifestazione più seria, meno appariscente e più composta avrebbe sicuramente fatto un effetto migliore. Che poi i giornalisti e i media riprendano solo i fatti clamorosi ed esagerati? Non è una novità, ma non bisogna neanche fare il loro gioco, dandogli corda.

 

Per quanto ha detto Ariel nel topic a cui avevo precedentemente risposto: Nessuno sta offendendo gli esibizionisti transessuali, sto solo dicendo che manifestando così esageratamente nei Gay Pride mandano l'idea che il mondo LGBT sia fatto quasi unicamente di persone così, quando NON è assolutamente vero. Ognuno, poi, nel suo, è liberissimo di gestire la propria vita e le proprie scelte come meglio crede. Pensavo di essere stato chiaro, non era mia intenzione offendere. Lungi da me discriminare, altrimenti non potrei certo lamentarmi delle discriminazioni perpetuate dagli omofobi.

 

 

Perfettamente d'accordo! Nemmeno io intendevo offendere.. ma in un Paese come l'Italia, la gente "poco informata" crede solo a quello che vede alla tv e ai giornali.. ovvero una "carnevalata festante".

Il gay pride lo concepisco più un modo per chiedere i diritti.. non certo per divertirsi ;) e in questo modo non credo che li avremo mai questi benedetti diritti.

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Il Pride di Milano è uno schifo, se posso.

Praticamente è organizzato dalle discoteche

e l'unica cosa che si vede sono i carri coi loro go-go boys...

Ti senti come in una "manifestazione" orgnaizzata dalla Cocoa-Cola

in cui si fa a gridare tutti insieme "Italia Uno!".

Insomma: una robaccia commerciale...

 

Eh, io ho avuto l'opportunità di andare esclusivamente a quello, finora, anche perché svoltosi nella mia città.

Quando vedrò altri Gay Pride, riporterò la mia opinione aggiornata ,mettiamola così LOL

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Kripto, io sono stato a quello di Roma per 2 anni di seguito, e ti assicuro che è decisamente un bell'evento, assolutamente non eccessivo.

Se credi che il Gay-Pride di Milano sia troppo appariscente, recati nelle associazioni dove questo viene organizzato, e avanza delle proposte concrete che non siano però mirate ad assecondare le richieste del "populino italiano".

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se non va bene il gay pride per chiedere i diritti fate qualche altra proposta su come ottenerli. per le "manifestazioni sobrie" ne ho già scritto sopra.

è facile dire "non va bene" difficile dire cosa va bene.

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WistonSmith

Riposto qui, ciò che avevo già scritto nell'altro topic, chiedendo scusa per aver contribuito all'ot:

 

Una seria conquista per la comunità lgbtq l'avremo quando non ci saranno più così tante persone lgbtq stesse a rompere il cazzo per ogni pride, con la solita solfa delle pagliacciate, carnevalate, e via dicendo.

 

E' riduttivo. Il pride, anche in presenza di queste figure più "gioiose" (diciamo così), è anche altro. Anche, perché le pagliacciate ne fanno parte tanto quanto. E anche la diversità con cui gli omosessuali scendono in piazza, dovrebbe servire da monito a chi continua a fare di tutta l'erba un fascio. I primi quegli omosessuali che quando si parla di pride tirano fuori questa storia come se fosse l'unica cosa che attira la loro attenzione. Curioso. Ma che fastidio vi dà?

Se è perché nel vederli la gente si fa un idea "sbagliata" di voi, non state che facendo il loro gioco; generalizzare.

 

E poi.. viva la libertà. :rolleyes:

 

 

Il discorso di Krypto e gli altri lo comprendo, motivo per cui lo trovo del tutto inaccettabile.

Generalizzare è sempre un errore, e questo giudizio che le persone omosessuali stesse, danno del pride, non fa altro che legittimare un idea (sbagliata) che la gente si fa sui gay pride, prendendo per buono solo ciò che i media riportano, solo ciò che vogliono far vedere.

I pride non sono solo quello. Ma poi, anche se lo fossero, non vedo che problema c'è! Qualcuno, secondo voi, dovrebbe stare lì in mezzo al corteo a picchiare o richiamare le persone se eccedono o sono troppo esuberanti?

 

Nelle manifestazioni a cui ho partecipato fin ora, tutte in sicilia, non ho mai visto nulla di esagerato.

 

Sicilia Pride 2010:

 

Mi sembra anche "normale" che nelle manifestazioni delle grandi città ci sia più "colore", proprio perché manifestazioni più grandi, che vedono una maggiore partecipazione rappresentano meglio la comunità lgbtq, in tutte le sue sfaccettature, anche quelle che si potrebbero considerare "esuberanti".

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Come ho scritto ad Almadel, io ho visto solo il pride di Milano, che ho trovato esagerato e non di poco.

E ho scritto anche che rivedrò la mia opinione quando avrò l'occasione di partecipare ad altri Pride. :D

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Certamente un problema c'è ed è il fatto che in un forum tematico

come questo solo il 23% degli utenti è stato diverse volte ad un pride

e ben il 47% mai ( ovviamente alcuni poi cambiano idea, ma con un campione

così giovane il dato resta pesante )

 

A questo bisognerebbe aggiungere un sondaggio su quanti frequentino

abitualmente locali gay, o gruppi di amici gay, rispetto a coloro che

incontrano o conoscono tramite internet, limitandosi di fatto ad una

"socialità di coppia" perchè il resto è ghettizzante ( discorsi letti

a spizzichi e bocconi mille volte, anche se non espressi in modo organico )

 

Il risultato è che i gay "seriosi" sono talmente "seri" da alleggerire al

massimo, diciamo pure alla nuda essenza del rimorchio, la parte gay della

propria vita,perchè questo è ciò che lo stile di vita etero che loro adottano

gli richiede.

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Certamente un problema c'è ed è il fatto che in un forum tematico

come questo solo il 23% degli utenti è stato diverse volte ad un pride

e ben il 47% mai ( ovviamente alcuni poi cambiano idea, ma con un campione

così giovane il dato resta pesante )

 

A questo bisognerebbe aggiungere un sondaggio su quanti frequentino

abitualmente locali gay, o gruppi di amici gay, rispetto a coloro che

incontrano o conoscono tramite internet, limitandosi di fatto ad una

"socialità di coppia" perchè il resto è ghettizzante ( discorsi letti

a spizzichi e bocconi mille volte, anche se non espressi in modo organico )

 

Il risultato è che i gay "seriosi" sono talmente "seri" da alleggerire al

massimo, diciamo pure alla nuda essenza del rimorchio, la parte gay dellaù

propria vita,perchè questo è ciò che lo stile di vita etero che loro adottano

gli richiede.

 

 

Io non sono mai andato più che altro perché non ne ho mai avuto l'occasione in quanto coincide sempre con il periodo degli esami universitari. Io ho parlato in base a quello che vedo alla tv, leggo sui vari giornali, sento chi ci è stato di persona e chi si fa un'idea tramite ciò che ho detto prima. E la maggior parte di questi li vedono come una carnevalata.. un modo di divertirsi e fin qui non c'è nulla di male.. è la libertà come ha detto qualcuno e nemmeno io gli dò contro se qualcuno si vuole divertire.. ma mi sembra palesemente tristef che la maggior parte ci va per divertirsi e non pensando seriamente a un modo richiedere i diritti ;)

La "solfa" è sempre la solita: gli etero "poco informati" (per non cadere nel razzismo dandogli dell'ignorante) dicono che sono carnevalate, che siamo diversi da loro come modo di pensare, che sembriamo una società allo sbaraglio se vogliamo dei diritti uguali a loro quando poi pensiamo a divertirci (triste vero?).. Da qui noi che facciamo? Li accusiamo di omofobia.. semplice no? E loro cosa ci dicono?? Che facciamo le vittime! E noi: Siete omofobi ecc ecc.. e così via.

Io a questo punto cosa dovrei dire?? Ok noi viviamo la nostra libertà (ma quale libertà poi??).. Carri che rispecchiano le varie suddivisioni dell'ambiente omosessuale: orsi, drag, trans, lesbiche ecc ecc.. Cosa c'è di uguale con gli etero quando il problema è eliminare queste suddivisioni.. sia gay che etero?? Non parlo di uno stile di vita etero... ma voglio vedere se vai a lavorare in fabbrica per guadagnare uno stipendio.. travestito o comunque vestito in maniera provocatoria (non c'è nulla di male ok.. se uno lo vuol fare lo fa.. )

Dobbiamo raggiungere l'uguaglianza come persone, non come gusto sessuale. Non ho altro da dire.

 

 

Per i locali è un'altra cosa. Io li frequentavo abitualmente, poi essendo fidanzato da anni mi sono diretto verso uno stile di vita di coppia. Ma li ho sempre trovati ghettizzanti, falsità, tristezza, solitudine.. tutti si conoscevano tutti ma mai per nome. Questa è un'idea mia che mi sono fatto in questi anni di esperienze... se c'era un sondaggio al riguardo.. me ne scuso perché non l'ho trovato ;)

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Se non hai altro da dire, come gay fidanzato 25nne

hai veramente poco da dire...

 

Hai frequentato il mondo gay lo stretto necessario

per trovare un fidanzato, cioè agendo la tua omosessualità

solo come gusto sessuale e poi lo contesti a chi invece fa

l'esatto contrario di te, cercando di metterci altro ( solidarietà

socialità politica cultura ) ?

 

La verità è che tu pensi che l'omosessualità sia solo un

gusto sessuale e per tutto il resto essere "persone" significhi

essere "etero"

 

Ma se fosse veramente così, a meno che tu non sia qui per rimorchiare

che ci stai a fare su questo forum?

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Hinzelmann.. deduco che tu non sia fidanzato perché penso che tu non abbia capito cosa voglia dire convivere con un ragazzo per amore quando lo Stato neanche ci considera o per lo meno non esistiamo come coppia. Quando ci sarà un giorno che avremo bisogno di quei diritti (come la pensione, sanitaria, mutuo ecc) come dobbiamo fare? Ne abbiamo parlato e riparlato.. e fino a ora la soluzione sarebbe quella di scappare all'estero una volta laureati.. ma se fosse solo questa la soluzione.. che tristezza!

Io non ho detto che l'omosessualità sia solo un gusto sessuale, ma anche un modo di essere, ma non è di certo che imponendoci così alla maggioranza etero "poco informata" raggiuingiamo i nostri scopi. Io credo sia così.

Poi per il resto può essere anche il mio carattere riservato.. per cui ognuno le proprie cose le fa a casa sua, gay o etero che sia.. pensa che a me dà pure fastidio vedere una coppia etero che si slinguazza davanti a me in fila all'ufficio postale.. sicché? Sarà un mio modo di vivere, una mia libertà di vivere ed esprimere come la penso? no?

Rimorchiare su questo forum? Mi stai confermando l'idea che avevo in origine leggendo le varie discussioni? Che sui forum si va solo per rimorchiare e non per scambiare idee come un qualunque sito di incontri?? Che tristezza..

 

Lo stretto necessario per capire come sia un ambiente omosessuale in termini di tempo quando dovrebbe essere? Dieci anni? 18 anni? Cioè è come una condanna al carcere? Non so cosa intendi.

Innanzitutto io esprimo delle mie opinioni, non vengo di certo a giudicarti direttamente come hai fatto tu con me.. che neanche mi conosci ;)

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Yalen, tu come altri cadi nel tranello dei diritti come unico scopo del Pride, come unico scopo del movimento LGBT, e questo principalmente perché guardi tutto dalla prospettiva di gay maschio bianco medio-borghese senza gusti sessuali particolarmente alternativi (spero ciò non ti offenda), che vuole quello che non ha, cioè molto poco.

 

Il Pride non DEVE far capire qualcosa agli etero poco informati. Le lotte con cui abbiamo cominciato decadi fa sono state fatte in silenzio, piegandosi al semplificare tutto per il più ignorante degli etero? Certo questo lo può fare chi è davvero 'semplice', chi ha bisogno SOLO di quei diritti e come dice Hinzelmann, per il resto è etero.

 

Ma il punto è che la maggioranza deve accettare tutte le differenze, senza compromessi. Deve accettare coloro che si espongono proprio come accetta gli etero che si slinguazzano, pure se a qualcuno danno fastidio.

La questione è molto più profonda dei 'diritti', è una questione di coscienza sociale.

 

E te lo dice una che convive ed ha una relazione da quattro anni, quindi ti assicuro che anch'io ho bisogno dei 'diritti subito', ma non si può ridurre tutto a quello. Che senso hanno quei diritti se abbiamo abbandonato tanti che hanno bisogno di più per la strada, componenti della nostra comunità che ci hanno aiutato ad arrivare dove siamo ora?

 

P.S. Cancella la quote integrale del messaggio precedente qui, per piacere

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Secondo me il problema principale lo ha esposto WinstonSmith.

 

E' inutile discutere delle carnevalate, perché non c'è modo di evitarle:

non è assolutamente possibile allontanare da una manifestazione

una persona che non si veste come piace a noi.

 

L'unico modo affinché i Pride siano più "sobri"

sarebbe quello di andarci vestiti sobriamente

e fare il possibile per essere inquadrati dalle telecamere.

 

----

 

Ho ricevuto a questo proposito una strana critica post-femminista,

che sul momento mi ha spiazzato non poco.

 

Questa amica si lamentava dei travestimenti nel Gay Pride

dicendo che l'immagine femminile che veniva rappresentata

era svilente, "puttanesca" e assolutamente misogina.

Nessuno si traveste da operaia o da professoressa,

ma solo da sgualdrina...

 

Tenete presente che la battaglia sull'immagine femminile

- dopo il caso Ruby - è l'occupazione principale

di molte donne che si interessano di tematiche di genere.

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Yalen, tu come altri cadi nel tranello dei diritti come unico scopo del Pride, come unico scopo del movimento LGBT, e questo principalmente perché guardi tutto dalla prospettiva di gay maschio bianco medio-borghese senza gusti sessuali particolarmente alternativi (spero ciò non ti offenda), che vuole quello che non ha, cioè molto poco.

 

 

Un tempo, se non sbaglio, il Pride era un qualcosa per mettersi in mostra, per far capire al mondo che esistiamo, per spingere a uscire dal proprio guscio..e poi per chiedere i diritti di uguaglianza.. vedi la manfiestazione di San Francisco.

Tranquilla, non mi sono offeso, anzi mi è venuto un sorriso :)

Io non voglio solamente i diritti.. ma far capire che noi omosessuali siamo persone come tutti gli altri, gay o etero che siamo.

 

Ma il punto è che la maggioranza deve accettare tutte le differenze, senza compromessi. Deve accettare coloro che si espongono proprio come accetta gli etero che si slinguazzano, pure se a qualcuno danno fastidio.

La questione è molto più profonda dei 'diritti', è una questione di coscienza sociale.

 

Purtroppo quando la maggioranza accetterà (se accetterà) ci sarà sempre una minoranza che non accetterà tutte le differenze.. come per il momento siamo noi una minoranza.

Io a differenza degli etero non penserei mai di slinguazzare il mio ragazzo all'ufficio postale.. primo perché per me è una cosa intima, solo nostra e non mi va di mercificare il mio ragazzo davanti a tutti che comunque "storcono la bocca", secondo forse perché è il nostro carattere (sia mio che del mio ragazzo) non essere esibizionisti, ma questo sicuramente non c'entra nulla con il problema. Quello che volevo dire è che ci dovrebbe essere un'uguaglianza come persone.. non una divisione a seconda del gusto sessuale, etero o omo che sia... ma a sradicare quelsta concezione purtroppo ce ne vuole e non credo che accadrà comunque.

Quindi?? Come è successo.. come abbiamo snetito di omosessuali picchiati perché si baciavano o addirittura denunciati per atti osceni in luogo pubblico (solo per un bacio).. perché agli etero non succede la stessa cosa?? Siamo forse noi omosessuali più coscienziosi?? Ho molta confusione al riguardo.. stando anche a parlarne con amici etero che sanno di me, noi siamo vittime e loro omofobi.. e alla fine qual è la differenza? Forse agiamo in modo sbagliato.

 

 

E te lo dice una che convive ed ha una relazione da quattro anni, quindi ti assicuro che anch'io ho bisogno dei 'diritti subito', ma non si può ridurre tutto a quello. Che senso hanno quei diritti se abbiamo abbandonato tanti che hanno bisogno di più per la strada, componenti della nostra comunità che ci hanno aiutato ad arrivare dove siamo ora?

 

P.S. Cancella la quote integrale del messaggio precedente qui, per piacere

 

Appunto.. io non chiedo diritti per un orientamento sessuale.. ma per la singola persona.. come negli USA ogni persona "ha diritto alla felicità" (articolo della costituzione abbastanza discusso perché purtroppo molti americani hanno il porto d'armi e spesso ci scappa il morto.. giusto per quell'articolo lì... ma questo è un altro discorso e non voglio andare OT).

Purtroppo qui in Italia hai diritti solo se formi una famiglia con prole.. eh beh siamo in Italia e ho detto tutto. (Nessuna offesa nei confronti delle famiglie etero secondo la Costituzione).

 

Il quote integrale, da qui me ne scuso fin da prima, è stato un errore e non posso cancellarlo perché forse è passato il tempo necessario per usare l'edit. ;)

 

Come ho letto nel post di Almadel.. io per "carnevalate" intendevo proprio la visione "puttanesca" delle donne o anche dei travestiti o altri.. e purtroppo gli etero "ignoranti" che fanno di tutta l'erba un fascio, ci additano tutti come tali.. come persone che vivono una vita di eccessi, che non pensiamo ai problemi della vita quotidiana. E quindi? Io da gay, posso capire che uno lo faccia per divertirsi, e non c'è nulla di male, ma purtroppo non credo che sia il metodo giusto per chiedere i diritti (poi) con queste provocazioni. E io non generalizzo.. ma credo che sia la realtà.

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Sul "modo giusto per chiedere diritti" non c'è dubbio:

nei Paesi in cui i Pride sono eccessivi, i diritti sono arrivati;

mentre i Paesi nei quali si fanno queste discussioni

non si è mai arrivati a niente.

 

Voglio dire che le carnevalate sono utili?

Non è proprio così, ma quasi.

 

L'atteggiamanento italiano di rinfacciarci a vicenda

comportamenti, abitudini, iniziative e abbigliamento

come se fosse sempre colpa di un altro gay se non abbiamo diritti

spezza quell'unità e quella partecipazione che sono fondamentali

per ottenere qualche passo in avanti.

 

Per esempio:

se in Italia le persone sono intolleranti verso le trans

allora i gay vorrebbero che non ci fossero trans al Pride;

se in Spagna, Germania, USA, Francia o Gran Bretagna

ci fosse intolleranza verso le trans, si vestirebbero da donne

anche gli omosessuali (e i loro amici etero).

 

Questo atteggiamento che possiamo definire "egoistico"

spiega piuttosto bene le differenze tra noi e l'Occidente.

Siamo il popolo che "corre in aiuto dei vincitori"

 

Io non vado a manifestare solo per i miei diritti civili;

lo faccio anche perché il ragazzino effeminato che guarda la TV da casa

non si senta solo, non si senta sbagliato, non si senta abbandonato.

Perché se sei effeminato ai diritto di venire al Gay Pride

e se non lo sei hai il dovere di andarci.

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Io non voglio solamente i diritti.. ma far capire che noi omosessuali siamo persone come tutti gli altri, gay o etero che siamo.

 

Giusto, e quelli vestiti da drag queen o che sfilano sui carri non sono persone! Sono aberrazioni!

 

Io a differenza degli etero non penserei mai di slinguazzare il mio ragazzo all'ufficio postale..

 

Ma come, se lo fanno gli etero e noi siamo uguali agli etero, perché non lo dovremmo fare?

 

Forse agiamo in modo sbagliato.

 

Proviamo a vedere come hanno agito nei paesi dove i traguardi sono stati raggiunti e vediamo dove sbagliamo, no? Non mi pare che l'errore sia il gay-pride, anzi casomai il contrario, come ti è stato fatto notare.

 

come negli USA ogni persona "ha diritto alla felicità" (articolo della costituzione abbastanza discusso perché purtroppo molti americani hanno il porto d'armi e spesso ci scappa il morto.. giusto per quell'articolo lì... ma questo è un altro discorso e non voglio andare OT).

 

Se non si è informati non bisogna parlare per forza, eh. "Quell'articolo lì" (che non solo non è un articolo della Costituzione, ma non è nemmeno un articolo, ma un passaggio della Dichiarazione d'Indipendenza) non c'entra nulla con il diritto a portare armi, che è un diritto riconosciuto esplicitamente dal secondo emendamento della Costituzione americana.

 

 

 

La soluzione comunque qual è? Se uno viene vestito in modo non consono a un pride lo si scaccia? Se sì, bella dimostrazione di tolleranza. Se no, di che stiamo parlando? Ognuno viene vestito come vuole.

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inspiegabile

Sul "modo giusto per chiedere diritti" non c'è dubbio:

nei Paesi in cui i Pride sono eccessivi, i diritti sono arrivati;

Non sono arrivati certo per i Pride, ma per la buona organizzazione di associazioni che hanno saputo dialogare con la politica.

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