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[culturagaia] Mondo ORSO (Bears & Chasers)


Hunter

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Chiamasi minestrone orrendo, il mescolare cose diverse per arrivare

sempre alla stessa zuppa: denunciare la ghettizzazione in ogni forma

di socialità gay che non piace, con ciò denunciando la socialità gay in sè

e  trovare un capro espiatorio ( nella fattispecie l'orso lesbico... )

che metta d'accordo tutti.

 

L'orso lesbico ovviamente è come l'effeminato...è sempre un altro.

 

Potremmo parlare tanto per cambiare dell'orso omofobico?

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Alt: l'orso lesbico è un orso che è attratto da altri orsi.

Fine.

Questo è un mero gusto, esattamente come quello di chi è attratto da palestrati o da effemminati, ed i gusti sono personali ed insindacabili.

 

Qui però non si sta parlando di gusti, che sappiamo essere la base di una eventuale attrazione sessuale o di una storia sentimentale, ma della negazione, da parte di certi individui, di rapporti di amicizia, ed in alcuni casi, come quello da me narrato, anche di dialogo, con qualunque persona non sia confacente ai propri gusti sessuali.

 

Ma facciamo un esempio pratico:  io sono attratto da orsi e lontre; quando dovevo cercare un ragazzo ovviamente cercavo persone che fossero di mio gradimento estetico e simili alle categorie sopra citate.

 

Quando invece mi è capitato di voler cercare amici, ovviamente me ne sono strasbattuto dell'aspetto esteriore dei nuovi potenziali amici, visto che, in una amicizia vera e disinteressata, contano tantissimi aspetti ma l'unico che non conta è appunto l'esteriorità.

 

Un orso (o chiunque altro, non sai quanti ne ho mandati a cacare in chat anni fa) cerchi amici mettendo pletti estetici, e/o parli solo con persone che teoricamente potrebbero piacergli, è in realtà una persona che non cerca amici ma bensi' solo scopamici,  oppure un disturbato, o comunque una persona con seri problemi a rapportarsi col prossimo.

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Personalmente io con gli orsi lesbici

ho solo avuto rapporti molto positivi,

con alcuni anche amicizie davvero sincere

anche se sono sempre stato lontanissimo

dall'andarci a letto.

 

Del resto, sembra che voi abbiate esperienze diverse

e che - anche come amici - vi siate sentiti rifiutati

solo in base a dei canoni estetici.

 

Mi chiedo per quale motivo abbiate cercato

di "avere un orso per amico";

non è che lo abbia interpretato

come un tentativo di approccio?

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Mai cercato un "orso per amico" (perché IO non guardo l'estetica di potenziali amici), ma, secondo te, se sei in un locale principalmente frequentato da orsi, sarà piu' facile che capiti di attaccare bottone, anche solo per due chiacchiere, con persone magre, o con orsi?

 

E' come se frequentassimo un ospedale, potrebbe capitarci di conoscere inservienti, ma la maggior parte delle persone sarebbero medici ed infermieri, non credi?

 

Personalmente sono una persona a cui piace conoscere e parlare con la gente, e che attacca bottone con tutti, giovani, meno giovani, stranieri, non faccio distinzioni alcune (e ciò mi ha favorito molto sul mio lavoro, in cui la comunicatività è essenziale), ma ti giuro che le uniche e ripeto uniche persone che nella mia vita hanno rifiutato non dico una conoscenza, ma anche solo due chiacchiere, erano persone che appartenevano alla "setta" orsiconcamiciaaquadrietimberland"... scoprii poi che tali individui, anni prima, erano entrati in amicizia col mio ex, orso al 100%, salvo poi scaricarlo come una cosa inutle quando videro che lui non mollava il culo come avrebbero voluto, ma voleva solo degli amici... il che conferma quanto è noto, ovvero chi dichiara di cercare amici, scartando però tyutti coloro che esteticamente non gli piacciono, evidentemente o non cerca amici ma altro, oppure, come detto, e pure peggio,  è una persona disturbata.

 

Ovviamente il palestrato che parla solo con palestrati o altri esempi simili sono tutti allo stesso livello di idiotaggine.

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indipendentemente dalle amicizie che una persona ha, sicuramente un individuo che voglia trovare l'amoooore :look: della sua vita frequenta i luoghi in cui può trovarlo. Nella fattispecie se ad un gay piace un uomo che può più o meno rispecchiare il prototipo ursino cercherà di frequentare luoghi affini, non certo Casa Pound. Per andare in questi luoghi a volte, soprattutto se introversi, si può andare con amici che hanno gli stessi gusti, accumunati dalla stessa finalità o al massimo dal passare insieme un po' di ore in completo divertimento e rilassatezza. Ne conviene che un orso o un admirer si accerchia di altri orsi o admirer.

 

Il dubbio sorge quando questa realtà per alcuni individui sembra essere l'unica esistente ed ipotizzabile, un porto sicuro elitario in cui si annidano individui uguali nel vestire, nel pensare, nell'agire e che utilizzano metri di paragone estetici per giudicare gli altri. Si muovono in branco e sembrano essere tutte emanazioni di uno stessa visione del mondo, come se non ci fossero altri interessi al di fuori della propria sessualità. Come dice ben81 sono persone inaridite dall'omologazione, tutto qui. Sono io il primo a non voler frequentare persone del genere, per questo una situazione come quella descritta da Almadel a me non è mai successa.

 

Di gay ce ne sono ovunque per tutta Italia, per tutta Roma, Milano Bologna e Padova. Ma quelle persone, eccessi di conformismo alle microcomunità (orsi, fashion, twink o dir si voglia), dove spariscono quando non si sentono protette nel loro alveare (negozi e locali gayfriendly), si nascondono?

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Leggendo i vosti post mi è venuto in mente il seguente ragionamento...pensavo...io sono sempre stato con orsi "fuori dal giro" che non rimpiangevano nè ritenevano di dover appartenere ad alcuna "comunità ursina"...e questo mi ha fatto sorgere la seguente domanda: è più orso quello che frequenta locali/feste/raduni bear (quindi una sorta di adesione morale oltre che fisica) oppure quello che non ne fa una ragione di vita pur essendolo fisicamente (mero etichettamento fisico senza risvolti sociali)?

 

Ricollegandomi al vostro dibattito, mi sento di dire: chi vuole si aggreghi, chi non vuole stia per fatti suoi...in entrambi i casi perchè criticare gli uni o gli altri?

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Hunter, ma su questo non c'è discussione...quando io critico un intervento non critico mai

la scelta personale o la persona, ma semmai l'argomento e la spiegazione che lo supporta.

 

A mio avviso qui c'è una domanda rivolta alla comunità ursina, inespressa,  alle spalle di

molte critiche o delusioni di giovani: ma voi non dovevate essere diversi dagli altri gay?

 

Ebbene, la risposta è NO. Gli orsi tra di loro tendono a comportarsi come tutti i gay.

Quindi chi approccia il mondo bear con l'idea che sia "meno" gay deve riesaminare le

proprie aspettattive e anche le ragioni per le quali ha ritenuto di essere orso. Stando

attento però al fatto che se le riduce fino al mero gusto sessuale, può finire paradossalmente

per "incontrare" ciò che apparentemente denuncia.

 

Se manteniamo un approccio aperto, senza rifluire nei soliti luoghi comuni che chiudono

ogni spazio di discussione ( ghetto, orso lesbico, etc. etc. ) MA critico con le forme di

socialità dei gay...perché non dobbiamo per forza di cose essere buonisti, vediamo che

alla fine stiamo parlando di Sesso.

 

Tutti i locali gay che non siano scopatoi, dove per assurdo vige una sospensione di

tale dinamica perché il sesso si fa con chiunque, sono luoghi dove si sente in modo palpabile "il

potere del sesso". Chi ha la fortuna di incontrare questa domanda ha successo, ma

non nel senso stretto del rimorchio, pure nelle relazioni sociali.

 

Non è un problema di omologazione del vestire...quello al più è un mero effetto.

 

Chiaramente per me la flanella è una oscenità :lol: però io da ragazzino ho cercato

di rafforzare la mia immagine, vuoi perché timido, vuoi perché sessualmente poco

seducente o insicuro...insomma metteteci quel che volete voi, in modo del tutto

corrispondente a quello che farebbe un orso che si mette quei "cenci orribili" che

in movimento fan pure venire le vertigini :look:

 

Non credo di essere mai del tutto riuscito nel mio intento, probabilmente è riuscito

meglio ad Almadel ( e gli effetti sono quelli che lui espone...pure cogli orsi che vestono

diversamente da lui ) però le cose per me sono sicuramente migliorate.

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Leggendo i vosti post mi è venuto in mente il seguente ragionamento...pensavo...io sono sempre stato con orsi "fuori dal giro" che non rimpiangevano nè ritenevano di dover appartenere ad alcuna "comunità ursina"...e questo mi ha fatto sorgere la seguente domanda: è più orso quello che frequenta locali/feste/raduni bear (quindi una sorta di adesione morale oltre che fisica) oppure quello che non ne fa una ragione di vita pur essendolo fisicamente (mero etichettamento fisico senza risvolti sociali)?

 

Ricollegandomi al vostro dibattito, mi sento di dire: chi vuole si aggreghi, chi non vuole stia per fatti suoi...in entrambi i casi perché criticare gli uni o gli altri?

 

Beh orsi lo si è in base alle caratteristiche fisiche e non alle frequentazioni, anche un etero può essere un orso perfetto, pur non essendone consapevole.

Comunque il punto non era sull'aggregarsi o meno, ma sul fatto che quelli "aggregati in branco" siano finiti nel clichè che prima apparteva ad altre categorie e che loro rifiutavano, ovvero discriminare (non per sesso o per storie bada, i gusti li' sono essenziali) anche solo per amicizia chiunque non sia esteticamente come loro.

 

E ripeto, imho chi cerca un'amicizia e sceglie gli amici in base all'estetica vuol dire che o non cerca realmente una semplice amicizia ma dei scopamici (basterebbe ammetterlo, nulla di male), oppure si tratta di persone con problemi mentali, perché la vera amicizia (o le semplici due chiacchiere) nel mondo reale non sono basate sull'aspetto esteriore delle persone.

 

 

A mio avviso qui c'è una domanda rivolta alla comunità ursina, inespressa,  alle spalle di

molte critiche o delusioni di giovani: ma voi non dovevate essere diversi dagli altri gay?

 

Ebbene, la risposta è NO. Gli orsi tra di loro tendono a comportarsi come tutti i gay.

 

Direi che tendono ormai a comportarsi come quei gay stereotipati dai quali all'inizio hanno preso le distanze, fondando una comunità alternativa.

Ora che la comunità è formata sono caduti nelle stesse fisime dei gruppi gay preesistenti, i quali magari escludono chi non veste griffato o non è muscoloso, mentre loro escludono chi non veste il loro dress code.

 

Quello che ci tengo a sottolineare è che il tuo discorso che verte sul "mal comune mezzo gaudio", fa acqua da tutte le parti, perchè anche un ipotetico gruppo di palestrati o di modaioli che scartassero potenziali amici solo in base a caratteristiche estetiche, sarebbero dei ridicoli e degli asociali esattamente quanto un ipotetico gruppo di orsi che scartasse persone che non vestono come loro o che non sono orsi.

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Nel mio piccolo, nella mia poca esperienza, io ringrazio il cielo che la realtà non sia solo la "setta beargayana".. anche perchè a me le timberland non piacciono proprio e la camicia di flanella.. per carità! Eppure sono un orsetto, apprezzato da orsetti chaser e admirer, per quel poco che frequento "il giro" ho amici orsi e non affiliati agli orsi, nessuno si sogna di dirmi che la polo non fa "divisa" e tutta questa esigenza di conformarsi e di fare pesante selezione non la vedo, se non nei gusti sessuali che, chiaramente, ci sono e  sono determinanti...

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Si ma cmq, mi sembra normale che chi vive una community in maniera pesante, abbia un atteggiamento molto aderente alla comunità stessa, per cui per interessi e per scelta, vive e vede come di maggiormente valore certe scelte.

 

Ci sta che esista un nucleo molto forte di comunità ursina che vive esprimendosi quasi totalmente all'interno di questa comunità, e questo è vero anche per i palestrati, per gli attivisti politici, per i credenti "forti" in una qualche religione.

 

MI sembra però anche pacifico che, escluso questo sottogruppo di entusiasti, che ovviamente domina gli eventi e i luoghi canonici Bear,  gli altri seguano regole più rilasciate e che tante fisime non se le fanno o se ne fanno meno.

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Nel mio piccolo, nella mia poca esperienza, io ringrazio il cielo che la realtà non sia solo la "setta beargayana".. anche perché a me le timberland non piacciono proprio e la camicia di flanella.. per carità! Eppure sono un orsetto, apprezzato da orsetti chaser e admirer, per quel poco che frequento "il giro" ho amici orsi e non affiliati agli orsi, nessuno si sogna di dirmi che la polo non fa "divisa" e tutta questa esigenza di conformarsi e di fare pesante selezione non la vedo, se non nei gusti sessuali che, chiaramente, ci sono e  sono determinanti...

 

beh ovviamente, e per fortuna, ci sono anche persone che, come te e come tanti altri che ho conosciuto, vivono ragionando con la propria testa...mica tutti vivono in sette-branco

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Vabbè allora spiegatemi perchè la camicia di flanella ha un peso diverso

da giacca e cravatta.

 

Perchè io posso mettermi giacca e cravatta per andare a lavoro e non

sentirmi omologato, ma corrispondente ad un contesto e adeguato e

perchè la stessa cosa non funziona con un il look boscaiolo

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Hai trovato la persona giusta, io per lavoro vesto in giacca e cravatta ogni giorno.

La differenza sta nel fatto che per me questa è una banale divisa da lavoro, e non attribuisco a degli stupidi abiti ed accessori dei significati ch esistono solo nella mia mente, ma soprattutto, il vestire in giacca e cravatta, non mi ha mai portato ad essere arrogante e a discriminare/rifiutare il dialogo, coin tutte quelle persone che vestono magari in t shirt e jeans.

Se uno non è stupido e/o spocchioso di certo non sarà un abito a farcelo diventare.

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beh, andando a lavorare in giacca e cravatta sarai omologato a tutti i professionisti del mondo!

il vestito accomuna circa tutti gli uomini che facciano un lavoro serio e debbano avere contatti con il pubblico offrendo un'imagine di serietà!

insomma, essere omologato ad una categoria così ampia di persone, in realtà è come non essere omologato per nulla....giacca e cravatta non potranno mai essere i marchi distintivi di una qualche comunità, semplicemente perchè sono troppo comuni!nessuno deduce assolutamente niente della tua personalità o preferenze vedendoti in vestito e camicia.

insomma se hai le timberland e la camicia da boscaiolo aderisci ad uno stereotipo ben preciso, mentre giacca e cravatta sono una divisa talmente universale che di per se non lascia intendere assolutamente niente!

 

(personalmente poi, vogliamo confrontare il fascino di un uomo ben vestito, rispetto a uno che sembra appena tornato dai boschi?mmm)

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Ah ecco, il punto è questo : essere dalla parte della maggioranza

 

Perchè in caso contrario, fosse la stessa cosa, sarebbe anche

vero il contrario anche i boscaioli non sarebbero tutti spocchiosi

come non lo sono tutti quelli in giacca e cravatta

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il punto clou (che hinzelmann glissa da ore) è che non mi risulta di aver mai visto colleghi (vestiti rigorosamente in giacca e cravata o tailleur se donne) schifare o negare la parola a chi è vestito in altri modi:  comunque se in un futuro venisse creata un'altra pseudosetta "vestitiingiaccaecravattacheschifanoglialtri" non ti preoccupare che non avrei remore a definirli per quello che sarebbero.

E' l'atteggiamento costruito da un certo gruppo a fare pietà, gli abiti sono solo degli abiti, il ridicolo è il fatto che esista gente che schifi il prossimo in base a come indossa... per le persone normali (dove per normali intendo senza fisime di branco o cazzate del genere) chiunque a prescindere dallo stile nel vestire è degno di conoscenza, l'importante è che sia pulito.

 

 

Sulla giacca e cravatta ho un aneddoto da raccontare: tanti anni fa feci tardissimo al lavoro e, appena uscito,verso le 23,30, andai al famoso max, oe mi attendevano alcuni amici...ovviamente andai vestito in giacca e cravatta, non avendo tempo di andare prima a casa...ebbene, sembravo un alieno, risolini e tutti gli occhi su di me, il barista (simpaticamente ma manco tanto) mi disse "vieni da una cresima?", questo per farti capire come in alcune menti bacate il vestire in modo diverso da quello da loro preferito, significhi essere out. Ovviamente io me ne strafrego, IO non vesto in fuznione di farmi accettare da gente con le fisime, ma vesto solo come piace a me,  ma è curioso vedere come alcuni branchi siano finiti nel discriminare, esattamente come tanti anni fa i modaioli gay discriminavano gli orsi... è proprio vero che la storia non insegna niente.

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Certo mi pare logico...tu non hai mai visto una persona in giacca e cravatta

discriminare una persona vestita in modo diverso...MAI :lol:

 

Che questo ti sia sfuggito, che sia sfuggito a te...e non sia sfuggito a

me, che faccio l'Avvocato di professione, beh...mi pare a dir poco

singolare.

 

Ma la cosa più incredibile è che tu sei talmente sicuro di aver

ragione che credi che io stia glissando :look:

 

A questo punto non so che dirti, evidentemente viviamo in

due mondi diversi o comunque guardiamo in modo molto diverso

lo stesso mondo

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Non mi è mai capitato vedere proprio persone che facessero gruppo chiuso vestendo in giacca e cravatta, per tutti quelli che conosco (e sono davvero tanti, visto che lavoro in una azienda in cui solo a Roma siamo in 500)  vestire così è solo una qualunque "divisa", anche piuttosto scocciante in certe stagioni, da indossare per lavoro e basta, a cui soprattutto non vengono attribuiti significati immaginari come fanno le fashion victims con gli occhiali d&g o gli orsi con le timberland.

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sapendo che giacca e cravatta simboleggiano quasi universalmente serietà e professionalità ormai sono propenso a stare molto attento a chi si veste in tal guisa: l'abito fa il monaco, anche quando si è ladri.


il vestito non è solo un vestito, come mi ha insegnato un caro amico. Dipende certamente dal peso che ogni persona da al proprio vestire, ma comunque veicola un messaggio. Nell'esempio ben81 aveva ovviamente un abito inadeguato per il luogo che frequentava, come se si fosse presentato in tuta ad un matrimonio. Il dress code vale sempre, ciò che cambia è l'importanza che si da al tipo di vestire in un dato luogo e tempo.

Nel caso delle feste ursine vestirsi da orso risulta essere ridicolo oltre che imbarazzante. Imbarazzante perché tutti alla fine sembrano vestiti uguali, ridicolo perché vestirsi così serve solitamente per comunicare agli altri che si fa parte di quella comunità, come se non lo si fosse già capito solo per la presenza. Se lo si fa con ironia, per divertirsi insomma, ha senso; ma non mi pare il caso della stragrande maggioranza delle persone. Se il fine è farsi riconoscere tra la folla da un ipotetico spasimante, è proprio il modo peggiore per farlo.

Ciò che continuo a ribadire è che, ipotizzando l'esistenza di un avvocato, eterosessuale, in giacca e cravatta e benestante, egli non ha probabilmente mai subito in prima persona il doppio stigma di essere omosessuale e di non essere conforme alle norme estetiche vigenti. Un orso statisticamente avrà avuto modo di esperire tali discriminazioni e quindi dovrebbe avere la sensibilità di non fare agli altri quello che è stato fatto a lui.
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Io partirei dal dato di fatto che presumere che vestirsi da orsi in una festa ursina non possa

essere ridicolo ed imbarazzante, se gli orsi lo fanno...

 

A questo punto mi chiederei perchè, con un minimo di capacità empatica. Il chè implica

sospendere un attimo il proprio senso di imbarazzo.

 

Proprio perchè un orso ha provato lo stigma di non corrispondere a delle norme estetiche

vorrà distinguersi da chi si ritiene meramente "grasso e brutto" e proprio per il meccanismo

che io ho esposto e che non è buonista, per il quale in tutte le forme di socialità gay, vige

un po' l'imperativo di "piacere", il Potere del sesso, si determinerà un clima poco ironico.

 

Questa che io espongo è una dinamica tipicamente gay, a cui gli orsi non si sottraggono.

 

Fino a che punto la pretesa che gli orsi siano diversi dagli altri gay è legittima e quando

inizia a diventare omofobica? Tieni conto che lo stesso discorso vale per un giovane gay

a cui piace ballare ma che si sente in imbarazzo in discoteca, trovando ridicoli tutti gli altri.

 

Indubbiamente sarebbe meglio saper vestire i propri panni con leggerezza e capacità

autoironica, il chè implica un quid di sicurezza che va acquisita.  Questo mediamente

manca a tutti i gay italiani...ed io non lo nego affatto.

 

Però, consentimelo Fujimoto, io non vedo ironia neanche nel modo in cui voi vedete gli orsi...

vedo potenzialmente lo stesso sarcasmo. Secondo me per smontare questo meccanismo

occorre sitonizzarsi con l'ambiente, rafforzarsi a livello individuale e portarci la proprio capacità

di essere ironici.

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Questa secondo me è una scusa. Una categoria di gay sono "donne" per autoironia e per cui è legittimo, anzi, obbligatorio in quel consesso essere ironici per forza ed adeguarsi. Una categoria di gay sono orsi e quindi boscaioli per autoironia e per cui è legittimo, anzi obbligatorio, in quel consesso, essere autoironici per forza ed adeguarsi. Sembrerebbe ok, ma sta storia non mi quadra: non credo in questa grande diffusione dell'autoironia.

La mia esperienza è invece che la maggiorparte delle persone in ogni gruppo si veste/parla/agisce come il clan per appartenere al clan, una imposizione de facto, e questo automaticamente rafforza la chiusura del clan stesso.

 

----> A MIO PARERE <----- la giacca e cravatta non sono paragonabili alla divisa di un clan, per una ragione semplice: la giacca definisce un ruolo normalmente lavorativo, e si esprime nel contesto lavorativo e basta. Un contesto limitato, per uno scopo limitato: il business, quindi più una divisa caratterizzante, come quella dei pompieri o dei carabinieri, o il camice verde di un infermiere.

 

Il modus operandi di un clan, invece, riguarda la vita personale, i propri reali interessi, gli affetti, le amicizie, le questioni sessuali. E' un livello molto più profondo, che è vicino all'identità di se, e per questo fortemente caratterizzante e in certi casi costituente una barriera, di fatto, con il resto dell'universo attorno.

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Io troverei estremamente eccitante

essere in un gruppo di omologhi

e sinceramente l'idea di Clan

solletica molto il mio immaginario erotico.

 

Sarà il verde dell'erba del vicino?

Né la mia fisicità (magro, barba, cresta punk)

né il mio abbigliamento (felpa nera, mimetica, anfibi)

somigliano o possono assomigliare a qualche sottocultura gay;

ma francamente non mi dispiacerebbe - anzi -

se esistesse uan simile "uniforme" :sisi:

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La mia esperienza è invece che la maggiorparte delle persone in ogni gruppo si veste/parla/agisce come il clan per appartenere al clan, una imposizione de facto, e questo automaticamente rafforza la chiusura del clan stesso.

 

Domanda di semplice curiosità, scusate l'intromissione:

Come in quei pub americani che ogni tanto fanno vedere in qualche telefilm in cui entrano solo i tifosi di una determinata squadra di rugby (oppure tutti con la stessa nazionalità), in cui tutti hanno il loro linguaggio e la stessa divisa addosso e se dici qualcosa di "out" tutti si girano verso di te e ti guardano torvo?

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----> A MIO PARERE <----- la giacca e cravatta non sono paragonabili alla divisa di un clan, per una ragione semplice: la giacca definisce un ruolo normalmente lavorativo, e si esprime nel contesto lavorativo e basta. Un contesto limitato, per uno scopo limitato: il business, quindi più una divisa caratterizzante, come quella dei pompieri o dei carabinieri, o il camice verde di un infermiere.

 

non sono d'accordo, la giacca non viene usata solo nel contesto lavorativo. Comunque dove avete riscontrato queste forme di aggregazione tipo Clan?

 

Il modus operandi di un clan, invece, riguarda la vita personale, i propri reali interessi, gli affetti, le amicizie, le questioni sessuali. E' un livello molto più profondo, che è vicino all'identità di se, e per questo fortemente caratterizzante e in certi casi costituente una barriera, di fatto, con il resto dell'universo attorno.

 

Più che un gruppo di amici sembra una setta. Ci si aggrega ad altri gruppi perché quei gruppi giudicano positivamente degli aspetti della persona che sono per essa stessa rilevanti. Sono grosso e peloso? Non esco con palestrati depilati che mi prendono in giro, ma esco con persone che mi accettano e mi apprezzano.

 

Altro discorso sul fatto che mi si sta velatamente dicendo che sono orsofobo:

 

Quando vorrete andare ad una festa orsa e non vi faranno entrare perché siete troppo magri, poco pelosi, donne o troppo effeminati allora ne potremo parlare di quando bello è discriminare gli altri. Quando ho parlato di atteggiamento autoironico mi riferivo al puro vestirsi per rappresentare uno stereotipo, divertirsi. Si vede quando una persona si prende sul serio e usa il vestire come mezzo per sentirsi sicura, e per me è sicuramente meno interessante di quella che si diverte giocando con gli stereotipi.

 

Ribadisco come mai al padova pride village ho visto uomini in kilt, con le timberland (in piena estate!!) solo durante la festa ursina? Se veramente piacessero questi indumenti li avrebbero messi anche in altre occasioni, sempre in ambito gay. Invece è più importante credersi parte di una comunità in cui le persone sono legate solo dall'aspetto estetico e dal sesso del partner. Quando è ora di fare qualcosa di diverso, intellettualmente stimolante o meno, che richieda il metterci la faccia, che non preveda lotta nel fango, discoteca o darkroom sono poche le persone che rimangono. Questa non è per niente una comunità, e le persone che girano con magliette, mutande, tatuaggi che si riferiscono al mondo ursino sono oltremodo ridicoli ed imbarazzanti, come ho scritto sopra.

 

Ridicoli perché è come se fossero bimbominkia 40enni che mettono la maglietta dei Tokio Hotel, imbarazzante perché è una comunità solo nel nome, non nei fatti.

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Quando vorrete andare ad una festa orsa e non vi faranno entrare perché siete troppo magri, poco pelosi, donne o troppo effeminati allora ne potremo parlare di quando bello è discriminare gli altri.

 

Siamo stati a feste bear solo a Padova e a a Bologna;

pesiamo 120 chili in due e nessuno ci ha mai negato l'ingresso.

Sei sicuro di stare descrivendo un problema reale?

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Leggo tutto con molto interesse e mi stupisco sempre di più nel rendermi conto di essere l'unico a cui sta bene sia il dress-code che la selezione "ursina" o altro...(e lo dico io che non ho un pelo e di certo non sono un chubby).

 

Stiamo parlando di feste "ricreative", di party, di momenti di puro divertimento, non della battaglia per la democrazia... :sisi:

 

Se ci sono alcuni individui che discriminano le loro amicizie in base a meri standard fisici, beh, allora quelli sono "singoli problematici", ma da qui a dire che "gli orsi sono così" ce ne vuole...il mio ragazzo è un orso, ma credo che conosca sì e no 2 o 3 bear.

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E' buffo, no?

Né Hunter né io ci siamo sentiti discriminati;

mentre questa discriminazione è commentata

solo da chi è - di certo - più orso di noi.

Quale può essere il motivo?

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