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Reazione culturale alla queerizzazione dell'associazionismo


Demò

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Just now, SabrinaS said:

un non binario si fa pagare la cena per poi portarsi a letto una e poi non risponderle più il giorno dopo come il peggiore dei maschi?

Ehi, questo sono io!

5 minutes ago, Uncanny said:

Sulla base di stereotipi di genere oppure cosa? 

 

25 minutes ago, Renton said:

3) disforia sociale: implica il provare disagio nelle interazioni sociali in cui gli altri ti identificato in un genere in cui non ti riconosci.

 

Ci saranno persone che si sentono a disagio sia se le tratti da uomo che da donna,

al punto da andare in ansia se usi un pronome che le identifica.

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5 minutes ago, Almadel said:

Ci saranno persone che si sentono a disagio sia se le tratti da uomo che da donna,

al punto da andare in ansia se usi un pronome che le identifica.

Da cosa dovrebbe scaturire questo disagio se neanche c'è disforia fisica? 

Probabilmente si tratta semplicemente di eccessiva ansia rispetto alle aspettative sociali sul genere. Si è troppo legati agli standard di genere socialmente "imposti" e quindi si rifiuta il genere tout court 

Tra l'altro in società con lingue prive di genere anche nei pronomi come il finlandese e l'ungherese come dovrebbe emergere questa disforia? 

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37 minutes ago, schopy said:

Sì è piuttosto chiaro; mi chiedevo quando sorge il riconoscimento di questo disagio, in quale contesto...

Provo a farti un esempio estremizzato per farti capire.

Al mondo esistono tanti tipi di fisicità. Prendiamo il caso di una persona di sesso femminile la quale ha tratti del volto talmente mascolini da venire scambiata per una persona di sesso maschile; mettiamo abbia un fisico più muscoloso della norma rispetto al suo sesso, e che abbia casualmente anche pochissimo seno o addirittura sia piatta; e aggiungiamoci pure che soffre della sindrome dell'ovaio policistico in una forma tale per cui le cresce una vera e propria barba e ha molta peluria sul corpo. Questo esempio è estremo, ma non è impossibile. Parlo quindi di una persona di sesso femminile che però, per una serie di circostanze, ha un passing totale come maschio (a parte per i genitali)

Adesso, poniamo che questa persona abbia identità di genere maschile. Ciò significa che si riconosce come uomo; ha coscienza di essere tale in sé. Poniamo il caso che questa persona NON provi ALCUNA disforia fisica, ovvero: che sia totalmente a suo agio con il suo aspetto, con la sua barba, con la piattezza del suo petto, col fatto di sembrare un maschio, ecc.

Questa persona sarebbe comunque trans quanto me, anche se è a suo agio col suo corpo; perché sulla carta d'identità c'è scritto Clarabella ma lui si chiama Anselmo; lui si identifica nel genere "uomo": la sua sarebbe quindi una disforia di genere, ma NON fisica.

Mettiamo invece il caso che questa persona abbia identità di genere femminile. Ovvero che si riconosca come donna. E poniamo il caso che il fatto di sembrare un maschio, di avere la peluria sul volto, di avere un fisico ammaschiato, la metta completamente a disagio. Questa persona potrebbe auspicare una cura ormonale, potrebbe voler ricorrere al laser, alla mastoplastica additiva... plot twist: proverebbe disforia fisica, ma non sarebbe trans.

 

Edited by Renton
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davydenkovic90
1 hour ago, Renton said:

Per favore vi prego qualcuno faccia smettere l'altro utente di spiegare le definizioni del mondo trans come se le capisse

Mah, se leggi in alto questo è Gay-Forum, non Trans-Forum, quindi non ti aspettare di trovare solo gente che conosca a menadito, comprenda e sposi ciecamente ogni singola e minima istanza del mondo trans. 

Accetta anche opinioni diverse e controbatti, se non ti trovano d'accordo.

 

Comunque, dai miei studi matti e disperatissimi del liceo, ricordo che in un testo greco che dovevo tradurre - credo Erodoto, ma non saprei proprio - c'era un neutro utilizzato per la parola grays (vecchia) al posto del femminile, per rimarcare il fatto che fosse una vecchia in età avanzata, sterile, probabilmente dalle fattezze mascoline, ecc.

Del resto in greco akropolis è femminile e asty (parte bassa della città) è neutro. Quando ne devi parlare in italiano, approssimi e parli di entrambe al femminile.

Chiedo scusa per le traslitterazioni, sono passati secoli.

 

Asterischi e schwa sono polemiche che non mi appassionano proprio.  La condizione di "non binary" è talmente particolareggiata che non credo che uno possa evitare sempre e comunque di sentirsi chiamare al maschile o al femminile. Conviene farci il callo, come un gay fa il callo alle reazioni al coming out, come una ragazza che conoscevo anni fa che si chiamava "Gabrielle Rossi" (cognome di fantasia) aveva fatto il callo al fatto che scrivessero di default "Gabriele" e facessero storie appena se la trovavano di fronte. Non sono cose gravi.

Edited by davydenkovic90
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13 minutes ago, Renton said:

Provo a farti un esempio estremizzato per farti capire.

Però questo esempio si riferisce a persone trans; è con i non binaries che non mi ci raccapezzo 😅 comunque, probabilmente dovrei conoscere più trans, più agender e più non binari e forse capirei meglio tutta la faccenda della disforia. Perché credo che il disagio per la propria fisicità per certi versi riguardi tutti, mentre la disforia è qualcosa di qualitativamente diverso.

Edited by schopy
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Just now, schopy said:

disforia è qualcosa di qualitativamente diverso.

Certo, la disforia fisica in questo caso si riferisce al disagio verso i tratti sessuali primari/secondari, disagio specifico per il fatto che tali tratti appartengano a un certo sesso; la barba che cresce su una donna cis affetta da una sindrome particolare, però, è di quel tipo specifico, perché la barba la fa apparire come un maschio ed è questo il problema; è ovviamente un disagio concettualmente diverso da quello che si prova verso le gambe storte ad esempio, che possono essere percepite come esteticamente sgradevoli, ma non maschili. 

In questo caso, insomma, non si tratta di una questione puramente estetica, paradossalmente quella donna cis potrebbe sembrare un maschio bello, per quel che ne sappiamo, ma lei comunque preferirebbe sembrare una femmina brutta piuttosto che un maschio bello.

L'esempio estremizzato che ho fatto era per farti capire la distinzione tra disforia fisica e di genere, ovvero sul perché è sbagliato far coincidere l'una cosa con l'altra.

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Mi sto appassionando all'esempio di Anselmo, ci torno. Poniamo il caso che Anselmo, per il fatto di essere trans, mal sopporti di avere documenti al femminile e di non poter vivere come uomo anche dal punto di vista legale, quindi decida di intraprendere il tos anche se non gli serve più di tanto (legalmente non puoi fare richiesta di rettifica anagrafica senza essere almeno in tos). A lui sarebbe necessaria la diagnosi di disforia di genere, ma tale diagnosi non potrebbe basarsi sulla sua disforia fisica, visto che non ne prova, o ne prova pochissima; né potrebbe basarsi sulla disforia sociale, visto che, a parte in quei casi in cui Anselmo è costretto a tirar fuori i documenti, le persone lo percepiscono come uomo e si fidano del fatto che si chiami Anselmo. Anselmo prova di rado i disagi tipici dell'uomo trans medio, il quale prova disforia fisica e sociale molto più spesso. Tuttavia è inequivocabilmente un uomo trans, e rientra perfettamente nella definizione di persona con disforia di genere; ecco perché è fondamentale distinguere questi punti, anche per gli psichiatri. 

Clarabella, invece, ricorrerà a una serie di interventi per femminilizzarsi, in alcuni casi tramite diagnosi dal ginecologo per la sua sindrome specifica, cosa che le permetterà di accedere a una cura ormonale; in altri casi solo con il consenso informato, ad esempio con la mastoplastica additiva; per il laser credo sia sufficiente recarsi a un centro estetico; praticamente farà un percorso, in una certa misura, simile a quello della donna trans mtf, senza essere trans e burocraticamente accedendo a canali diversi rispetto a quest'ultima.

Ovviamente gli esempi sui binari sono più semplici e immediati da capire. L'esempio più chiaro in assoluto è la persona trans binaria che prova tutti e tre i tipi di disforia e si identifica in un genere che tutti capiscono, tipo uomo; (e che magari ha anche espressione di genere mascolina e sposa i ruoli di genere maschili) ma la cosa importante da capire è solo il fatto che quei tre punti sono connessi tra loro in modo non lineare e che esistono diverse combinazioni possibili oltre all'uomo trans binario basico

Edited by Renton
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1 hour ago, Almadel said:

 

Ci saranno persone che si sentono a disagio sia se le tratti da uomo che da donna,

al punto da andare in ansia se usi un pronome che le identifica.

E la loro ansia giustifica l'invenzione di un terzo o quarto genere?

Questo si chiama pietismo

Spero vengano trovati modi per risolvere la loro sofferenza,  ma questi modi non possono consistere nel distruggere la lingua di una nazione e imporre l'esistenza di un inverosimile terzo genere

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11 minutes ago, Demò said:

E la loro ansia giustifica l'invenzione di un terzo o quarto genere?

Questo credo sia un problema di sensibilità personale.

Quando esco col mio amico Simone (l'ex della Greta) non posso sfregarmi le mani,

perché è un suono che gli fa l'effetto che a me fa grattare sul muro con le unghie.

E io cerco di evitare di farlo, più per cortesia che per "pietà".

Riguardo allo schwa io non mi chiedo se sia giusto o meno,

mi chiedo solo se saprei davvero parlare con una persona in un modo per me innaturale.

Certo, lui non mi chiede di evitare le "esse" mentre parlo (ovvero mi chiede una cosa non impossibile)

né pretende che io non mi sfreghi mai le mani perché a qualcuno potrebbe dare fastidio.

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Basta un qualsiasi libro di linguistica per capire che non è possibile cambiare artificiosamente un intero comparto linguistico.

Puoi aggiungere neologismi, cosa che viene fatto di anno in anno all'interno del vocabolario italiano, ma non puoi inventarti da zero delle regole grammaticali perché NON si costruiscono le lingue a tavolino, né tanto meno si può sperare di cambiare la fonologia e la fonetica.

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Anche io con un non binario userei parafrasi 

Ma cambiare ufficialmente una lingua o introdurre un terzo genere non è questione relativa alla sensibilità personale 

Mi sembra che questa tipologia di rivendicazioni del mondo trans siano frutto di forti pregiudizi sui ruoli di genere, che in molti casi sono veramente indietro rispetto a tutto quello che l'attivismo gay ha cercato di raggiungere 

Per questi maschio significa avere i capelli corti e un atteggiamento virile

Quando i gay sulle app discriminano gli effeminati a quanto pare sono progressisti 

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@nowhere Ma secondo me questa è una critica che lascia il tempo che trova, cioè: puoi utilizzarla per argomentare contro un'effettiva codificazione del neutro a livello grammaticale visto che troppe poche persone lo usano, ma se una persona vuole usarlo nella sua vita lo fa lo stesso; così come se una persona vuole imparare e utilizzare correttamente il klingon con altri nerd, può farlo. Non è che puoi andare ai raduni dei trekker a dire: ehi! Smettetela di usare questa lingua creata a tavolino! Aprite un libro di linguistica! Così come questa critica non impedisce eventuali cambiamenti nelle strutture grammaticali determinati dall'uso nel corso del tempo, ma questo è un altro discorso.

Edited by Renton
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6 minutes ago, Demò said:

Anche io con un non binario userei parafrasi 

Ma cambiare ufficialmente una lingua o introdurre un terzo genere non è questione relativa alla sensibilità personale 

Mi sembra che questa tipologia di rivendicazioni del mondo trans siano frutto di forti pregiudizi sui ruoli di genere, che in molti casi sono veramente indietro rispetto a tutto quello che l'attivismo gay ha cercato di raggiungere 

Per questi maschio significa avere i capelli corti e un atteggiamento virile

Quando i gay sulle app discriminano gli effeminati a quanto pare sono progressisti 

Forse sono un po' stanco, non riesco a cogliere il nesso.

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Non è difficile, forse staremmo meno a preoccuparci delle tematiche del non binarismo, se le persone non binarie avessero stereotipi di genere meno radicati 

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7 minutes ago, Renton said:

@nowhere Ma secondo me questa è una critica che lascia il tempo che trova, cioè: puoi utilizzarla per argomentare contro un'effettiva codificazione del neutro a livello grammaticale visto che troppe poche persone lo usano, ma se una persona vuole usarlo nella sua vita lo fa lo stesso; così come se una persona vuole imparare e utilizzare correttamente il klingon con altri nerd, può farlo. Non è che puoi andare ai raduni dei trekker a dire: ehi! Smettetela di usare questa lingua creata a tavolino! Aprite un libro di linguistica! Così come questa critica non impedisce eventuali cambiamenti nelle strutture grammaticali determinati dall'uso nel corso del tempo, ma questo è un altro discorso.

Ma tu puoi fare quello che ti pare nel tuo privato, anche parlare al contrario.

Io parlo delle inutili questioni di lana caprina che ne fanno quelli che si mettono a fantasticare sulle rivendicazioni politiche di queste puttanate linguistiche che tanto non accadranno mai.

Perché tanto, nella maggior parte dei casi, chi si mette a fantasticare su queste puttanate ha zero conoscenza in materia e parla di pancia solo perché si pensa che la realtà basta volere forte forte che si adatti alla propria visione della vita ed il gioco è fatto.

Però ecco, un bagno di realtà in mezzo ad una marea di puttanate antiscientifiche, antilogiche, antirealistiche ogni tanto andrebbe ricordato come funziona la realtà.

Perché io non ho problemi ad usare il pronome che più preferisci.
Ma se permetti mi pare di assecondare le fantasie dei bambini quando parliamo di modifiche fonetiche a cazzo di cane.

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La quantità di carne al fuoco in questo thread è paragonabile ai barbecue dei miei vicini di casa di quando abitavo dai miei

Ho commenti a caso su post o filoni ormai esausti che non ho sbatti di ritrovare

* @Almadel: riconosco che "i gay" si occupano spesso di questioni trans quando poi le persone trans snobbano le cause gay, tuttavia leggo una certa deresponsabilizzazione verso la propria capacità di attirare persone nell'attivismo. Questo vale sia per le persone trans che per le persone non-trans (cis si può dire o è vietato?), non-gay o non già appartenenti ad altre realtà di attivismo

* il discorso queer in questo thread secondo me è stato volgarmente inquinato da una serie di post per buttarla in caciara tipo "io sono non binario" = "io sono napoleone" = "dico cose a caso su di me per sentirmi speciale", allora vabbè ciao; si può ben decidere di non dare alcuna validità alle esperienze di ciascuno, ma secondo me non si va da nessuna parte così. Ammetto di essere rimasto a dieci anni fa su cosa concretamente succede in Italia (non che prima fossi chissà quale esperto), ma in linea di principio vedo le istanze queer molto separate da quelle gay e trans; non percepisco tutto questo pestaggio di piedi onestamente. Se poi la rappresentazione di queste nei media fa un minestrone di tutto, a me pare un altro discorso. L'astio verso le persone nonbinarie mi sembra un po' come l'astio verso i vegetariani: non è vero che i primi vivono solo in funzione di spiegarti che il binarismo non esiste, come non è vero che i secondi vivono in funzione di convincerti a non mangiare carne. Poi è vero che i rompicazzo sono la minoranza rumorosa ma non mi pare il caso di viverla così male. Le esperienze nonbinarie e quelle binarie non si escludono l'un l'altra (grazie @Hazel226, mi pare l'unico ad avero scritto chiaro e tondo), così come l'identificarsi come bisessuale non toglie nulla a chi è eterosessuale o omosessuale. Tutte le categorie di persone nominate in questo thread si muovono sotto una rivendicazione comune: io esisto, noi esistiamo. Le ramificazioni sono diverse: io esisto e ho il diritto di sposarmi; io esisto e ho il diritto di essere riconosciuto come nonbinario; io esisto e ho il diritto di avere una carta d'identità col nome del mio genere; eccetera. Poi se vi sta in culo la schwa siate liberissimu di non occuparvene. A me pare della stessa importanza di occuparsi, in un contesto lgbt, di migranti, di disoccupati o di non udenti; qualcuno in questo thread ha parlato di esperienze di attivismo o volontariato intersezionale e prendo come buone le riflessioni che ho letto e le legittime difficoltà incontrate

* la realtà è quella che vediamo qui sul gayforum, ossia di una comunità lgbt italiana a due velocità: da una parte c'è chi si batte p.es. per il riconoscimento istituzionale delle persone omosessuali come famiglia (matrimonio, eccetera); dall'altra leggo con dolore nella sezione "coming out" che per moltissime persone di ogni età il solo dichiararsi omosessuali è una questione non da poco. Chiaro che su queste premesse è difficile costruire una battaglia comune: chi magari vorrebbe occuparsi dell'estensione dei diritti si ritrova (1) con un millesimo delle risorse umane a disposizione per fare militanza e (2) a spendere un sacco di energie per fare accoglienza e dare supporto a tutti quegli oppressi che non si trovano nelle condizioni di affrontare da soli un percorso di accettazione e di espressione. Le Cose Queer(TM) stanno proprio su un altro piano sul livello dell'"urgenza". La carriera alias per studenti trans è urgente, il matrimonio omosessuale è urgente, la legge sull'omofobia è urgente, le campagne contro le mst sono urgenti, e tutte queste questioni hanno un valore collettivo che è diverso dal discutere su quanti e quali generi ci siano e di che colore siano, che è al massimo (per qualcuno) interessante, o farsi chiamare con un pronome neutro, che si risolve in fretta (o mi chiami così o tanti saluti). Questi ultimi temi sono più facili da trattare, e non mi stupisce che entrino nelle conversazioni di gruppi lgbt magari frustrati da generazioni di successi parziali. Ma fare della "queerificazione" il problema dell'associazionismo lgbt mi sembra una vaccata, e giustamente qualcuno ha fatto presente le ben più pressanti questioni della frammentazione e della presenza digitale. Onestamente se pure la Treccani riesce a fare il colpaccio su facebook con una presenza insieme informativa e "pop", e i gruppi lgbt (seri, non il diario di una bottom e altre pagine che fanno a gara a chi è più sassy) no, là il problema è di chi fa comunicazione

* sì, ci sono bambini nonbinari (qualsiasi siano le desinenze o gli asterischi corretti per questa frase). A me pare un'ovvietà, tanto quanto: ci sono bambini transgender.

poi mille altre cose ma forse in seguito

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1 minute ago, Renton said:

👌🏻

Ma io infatti NON giudico il sentire singolo.

Io giudico il fatto che poi si facciano le crociate insensate successive.

A me pare eccessivo che ci si ritrova sempre ad oscillare fra le posizioni estreme da terf che sono disumane verso il sentire delle persone e le posizioni distruttive ed insensate di gente che vuole sovvertire le cose senza manco aver chiaro il contesto di realtà.

Quindi tu ti potrai pure incazzare quando tiro fuori la linguistica, io ti rispondo con questa equazione:

Persona che propone politicamente cambiamenti di lingua assolutistici : studio di cosa sia un linguaggio = Novax che propone i rimedi della nonna : conoscenza della medicina

Ti è più chiaro così?

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8 minutes ago, nowhere said:

Ma tu puoi fare quello che ti pare nel tuo privato, anche parlare al contrario.

Impossibile leggerlo senza fare il parallelo con "tu uomo puoi fare quello che ti pare col tuo compagno, basta che in pubblico non si veda"

9 minutes ago, nowhere said:

modifiche fonetiche a cazzo di cane.

È chiaramente un esperimento, probabilmente fallimentare nell'uso concreto, ma a quanto pare di gran successo nel far discutere della necessità (o, per alcuni, assoluta non necessità) di un linguaggio inclusivo. 🙂

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1 minute ago, nowhere said:

Quindi tu ti potrai pure incazzare

Invero non mi sono incazzato, era solo per dire che quello che dici non mi sembra che cambi granché dello stato di cose, laddove con stato di cose intendo il fatto che esistano persone non binarie che usano il neutro e chiedono alle persone a loro vicine di fare altrettanto con loro. Cioè, una persona così potrebbe ben pensare la stessa cosa che dici tu sulla fattibilità, ma usare il neutro lo stesso, non vedo collegate le due cose.

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7 minutes ago, blaabaer said:

Impossibile leggerlo senza fare il parallelo con "tu uomo puoi fare quello che ti pare col tuo compagno, basta che in pubblico non si veda"

No, perché io non dico ad una persona trans che il nome ed il pronome con cui si sente più a suo agio lo deve usare solo a casa sua.
Sto solamente dicendo che possiamo trovare delle soluzioni senza bisogno di sparar fantasie da bambini tirando dentro questioni che dovrebbero quanto meno essere trattate in maniera più seria e ponderata e non pretendendo di infilare ad mentula canis forme grammaticali e pretendere così di sovvertire quanto osservato da gente che i linguaggi e le trasformazioni le studia.

9 minutes ago, blaabaer said:

È chiaramente un esperimento, probabilmente fallimentare nell'uso concreto, ma a quanto pare di gran successo nel far discutere della necessità (o, per alcuni, assoluta non necessità) di un linguaggio inclusivo. 🙂

E mi sta bene, ma se proprio si vuol dare dignità ad una questione del genere, bisognerebbe farlo con un approccio più serio e non con delle tumblerate con cui se ne escono fuori ogni 3x2.
Altrimenti, perdonami, ma suonano più come fantasie da bambini.

5 minutes ago, Renton said:

Invero non mi sono incazzato, era solo per dire che quello che dici non mi sembra che cambi granché dello stato di cose, laddove con stato di cose intendo il fatto che esistano persone non binarie che usano il neutro e chiedono alle persone a loro vicine di fare altrettanto con loro. Cioè, una persona così potrebbe ben pensare la stessa cosa che dici tu sulla fattibilità, ma usare il neutro lo stesso, non vedo collegate le due cose.

Che usare una terminologia neutra od il pronome scelto dalla persona per andare incontro al suo bisogno è un conto.
E' una convenzione realisticamente applicabile

Inserire arbitrariamente regole grammaticali o fonologiche non esistenti in una lingua, è tutto un altro paio di maniche.

Spero che così ti sia più chiaro.

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"i bambini trans non esistono" fa coppia con

On 10/28/2020 at 2:40 PM, SabrinaS said:

Io mi sento donna quando c'è il giorno dello sconto al cinema per le femmine, poi uscito dal cinema mi sento di nuovo uomo.

e non so esattamente quale sia la reazione più appropriata di fronte a queste affermazioni di stampo transfobico

forse un silenzio imbarazzato?

qual è la prossima boutade? "mi sento donna per andare a importunare le signore in bagno?" Chiedo così mi preparo

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13 minutes ago, blaabaer said:

Impossibile leggerlo senza fare il parallelo con "tu uomo puoi fare quello che ti pare col tuo compagno, basta che in pubblico non si veda"

Davvero, lo penso anch’io. E vedo anche un parallelismo con “la carbonara con il parmigiano reggiano o la pizza con l’ananas sono un abominio”. Mi sembra più o meno quello il livello. L’accostamento ai no-vax nella medicina è così disonesto, o forse poco ponderato.

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tecnicamente i bimbi trans non esistono, esistono i bimbi disforici, che prendono i bloccanti della pubertà, che non sono trans, e che lo diventano quando iniziano a prendere gli ormoni ovvero quando sono già preadolescenti/adolescenti. La parola "trans" indica un cambiamento in atto. Poi io in quella frase parlavo dei non binari che si sentono un po' donne un po' uomini a seconda del periodo dell'anno non delle trans e dei trans. 

E' come se stessi in soggiorno e sentissi l'odore della pasta al forno in cucina e solo sentendo l'odore ma senza alzare il culo dal divano dicessi: "sto mangiando la pasta al forno". La starò mangiando quando mi sarò alzato dal divano e sarò andato in cucina, ma fino a quel momento ho solo l'idea di mangiarla, ma non la sto mangiando. 

Edited by SabrinaS
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Just now, metalheart said:

L’accostamento ai no-vax nella medicina è così disonesto, o forse poco ponderato.

Non è disonesto, è solo rispondere a chi pretende cambiamenti linguistici che si inalbera quando gli chiedi "ma lo sai almeno come funziona?"

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La questione è semplice

Fintanto che queste invenzioni linguistiche vengono usate con amici e in gruppi Facebook autoreferenziali, cioè come gergo in ambito non ufficiale e quindi privato, libero chiunque di parlare come crede 

Quando però vengono avanzate pretese di ufficialità, di istituzionalizzazione, di entrare nel sistema educativo, allora non aspettatevi di non vedere opposizione

Se viene dato del transfobico misgenderatore a chi queste invenzioni linguistiche non le adopera, arrivando anche a fare mobbing e chiedere il licenziamento (come accaduto all'estero a professori universitari ma non solo), non aspettatevi di non vedere opposizione

Giustamente in entrambi i casi l'opposizione ci sarà 

A me non frega niente se sei vegano, libero di mangiare quello che credi. Se però pretendi il veganesimo di stato, di vietare la carne e mi dai dell'assassino perché io la carne la mangio, allora aspettati la mia più feroce opposizione 

Il discorso è esattamente il medesimo

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Just now, nowhere said:

Spero che così ti sia più chiaro.

A me in effetti non era chiaro perché spesso vedevo questa argomentazione non in contesti in cui si parlava di effettivi progetti politici su eventuali modifiche ufficiali alla lingua, ma in contesti in cui si parlava in generale delle persone non binarie che usano il neutro, quindi boh sì per questo ti ho detto che secondo me le persone non binarie se ne strafregano di questa tua argomentazione. Penso dovresti proporla solo a chi propone questi progetti e non in tutti i contesti in cui si parla di persone non binarie per dare manforte ad argomentazioni che deridono la stessa esistenza di persone non binarie

@SabrinaS non inventarti le definizioni pure te

@blaabaer per favore non andartene dal forum

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Just now, SabrinaS said:

allora anche io sono trans anche se non prendo ormoni e non vado dallo psichiatra/psicologo, ma non sono disforico !!! Sono direttamente trans !!! 

Ma perché sta cosa del delegittimare tutto a prescindere? Chi ti ha fatto del male?

3 minutes ago, Renton said:

@blaabaer per favore non andartene dal forum

devo uscire a fare la spesa ma prometto che torno

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10 minutes ago, nowhere said:

Non è disonesto, è solo rispondere a chi pretende cambiamenti linguistici che si inalbera quando gli chiedi "ma lo sai almeno come funziona?"

Stai assimilando le mie idee, sono contento, alla fine insistere porta a dei risultati.

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ma come faccio ad essere trans se non sono in "movimento"? C'è boh oltre che lingua italiana è anche una questione logica. Se non mi muovo, ho solo l'idea di muovermi e in questo caso si dice disforico e non trans. Altrimenti uno sarebbe una taglia 42 e considerabile come magro anche se pesasse 140kg e senza fare alcuna dieta. 

Solo che se andassi in giro a dire di essere magro e pesassi 140kg mi ricoverebbero al reparto psichiatrica, in questa logica queer, ognuno può dire quello che vuole senza alcuna logica perché ognuno può definirsi come vuole :uhsi: e vogliono anche essere presi sul serio :uhsi: 

e non sono trans-fobico, sono anche a favore dei bloccanti della puberta... e Serpente invece è contrario !!! 

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