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Gli "instagay"


Serpente

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1 hour ago, Uncanny said:

Hai una visione molto naif dei fenomeni sociali,  @Almadel  :D 

O forse siete voi che lo usate in modo infantile. Fai tu.

1 hour ago, Uncanny said:

Tu, Almadel, dai per assunto che chiunque possa decidere per sé di sottrarsi con facilità a quello che è lo standard, ma così non è

Ti ricordi vero che io sono gay? E che mi occupo principamente di dire ai ragazzi gay

di fottersene delle famigliole che vedono nelle pubblicità della Mulino Bianco?

Non vedo perché dovrei cambiare atteggiamento proprio ora.

Invece di pretendere dalle multinazionali di cambiare i loro spot come chiedete voi marxisti culturale stile USA

io preferisco stimolare una diversa percezione di sé sull'utenza.

1 hour ago, Uncanny said:

Nei paesi africani e asiatici lo standard vuole che pelle chiara = bello. Ed è molto diffuso l'utilizzo di creme sbiancanti che poi spesso sono anche tossiche. E' la gente che è scema e invidiosa o è lo standard ad essere pervasivo e "normativo"? 

La prima.

In Occidente andavano di moda gli "abbronzati" e qualcuno avrà pure preso il cancro alla pelle a forza di lampade,

sono coglioni o vittime del capitalismo patriarcale colonialista e "orientalista"?

Sono coglioni.

1 hour ago, Uncanny said:

Perché l'anoressia è un fenomeno prettamente femminile? Le donne sono forse più inclini all'invidia e l'insicurezza e questo le porta a sentirsi inadeguate e ad ammalarsi? Questa sembrerebbe la tua logica Almadel. Magari proprio così non è e la questione è giusto un poco più complessa, ma giusto un poco

L'anoressia non c'entra un cazzo coi modelli femminili delle pubblicità.

Questa è una lettura che fanno le femministe che ti hanno riempito la testa delle loro stronzate.

L'anoressia è il modo in cui una figlia (o un figlio gay) cercano di emanciparsi dagli abusi materni,

nell'unico modo in cui ci si libera dalla madre: rifiutando il cibo.

Te lo confermerà qualsiasi psicoterapeuta che si occupi di disturbi alimentari,

a meno che tu non presti fede solo alle tue amiche femministe coi capelli azzurri che becchi nei centri sociali.

1 hour ago, Uncanny said:

Nessuno, non almeno io, ha detto questo. Quello che ho detto è che Instagram è una vetrina dove si mostra solo quello che si vuole ed essendo una vetrina si tende a mostrare solo il meglio. Anche l'immagine di sé, o per insicurezze personali o perché la propria immagine serve per vendere, viene trasformata in modo da rendersi più appetibile e per aderire quanto più possibile al canone estetico

Infatti non mi stavo affatto riferendo a te.

Credevo che su questo argomento avessimo le stesse idee: figurati come ripongo male la mia stima.

Per il resto concordo su tutto su queste righe.

1 hour ago, FreakyFred said:

Personalmente non saprei dirti se certe cose che provo alle volte siano invidia o qualcosa di diverso. Ma se ti interessa tanto saperlo, generalmente non provo quella cosa lì, quale nome gli si voglia dare, verso gli Instagay. Sia perché non li seguo e sia, soprattutto, per quanto detto poco sopra. 

A me sta sul cazzo che gli Instagay ti infastidiscano.

Ti ho spiegato perché e non mi va di ripetertelo:

 più sincero di così non potrei esserlo neanche volendo.

1 hour ago, FreakyFred said:

Ne sei sicuro? Il narcisismo generalmente viene spezzato solo da un "breakdown" narcisistico.

Io non devo spezzare il loro narcisismo: il mio scopo è spezzare il vostro fastidio:

è questo a farvi stare male e non la loro ostentazione.

1 hour ago, SabrinaS said:

friki 

Sto ascoltanto i Die Antwoord proprio ora ed è buffo vedere che posti il loro video mentre li ascolto.

Sono pure andato a un loro concerto e quindi posso dire di essere un loro "fan" 🙂

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4 minutes ago, Almadel said:

A me sta sul cazzo che gli Instagay ti infastidiscano.

Eh vabbe', e 'mo che famo?

4 minutes ago, Almadel said:

Io non devo spezzare il loro narcisismo

Ma io sì, sono un uomo altruista.

54 minutes ago, Bullfighter4 said:

Veramente la gente che amava Berlusconi era quella che lo invidiava.

L'invidia è la miglior forma di ammirazione, isn't it?

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59 minutes ago, FreakyFred said:

Un po' come quando si diceva che chiunque non amasse Berlusconi fosse perché lo invidiava. 

Ma nel caso degli instagay non stiamo parlando di gente che s'è costruita un impero immobiliare e mediatico anche grazie a connivenze mafiose, e che non contenta si è data alla politica...qualche differenza c'è :D 

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16 minutes ago, Almadel said:

Anche io, per questo voglio che tu smetta di roderti il fegato.

Sono toccato dalla tua preoccupazione, ma è misplaced xD

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1 minute ago, FreakyFred said:

Sono toccato dalla tua preoccupazione, ma è misplaced xD

Me ne sono accorto da un po' che non te ne frega un cazzo di me :D

 

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Non credo abbia molto senso continuare la discussione @Almadel, abbiamo visioni della società inconciliabili

O meglio, tu non hai proprio una visione della società. Sei su posizioni di estremo liberalismo e individualismo e questa è solo l'ultima di tante volte che ciò emerge

Sei in linea con il pensiero della Thatcher, con la sua famosa affermazione "La società non esiste, esistono solo gli individui"

Vedo anche affinità con l'individualismo eroico di Ayn Rand, filosofa anarcocapitalista 

Mi chiedo come tu possa definirti di sinistra (neanche moderata tra l'altro), perché di sinistra vedo ben poco

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Bullfighter4

Io l’ho chiesto prima ma nessuno ha azzardato una risposta: quantificando il problema, quale è la percentuale di persone che veramente vivono male o si ammalano per i danni causati dagli instagays? 
 

Io sarò anche cinico, ma quando leggo articoli come questo : https://www.usatoday.com/story/life/2019/02/27/instagay-unfollow-sexy-gay-instagram-accounts/2981258002/, non riesco a empatizzare troppo. 
Anche il tipo che ha scritto si sente inadeguato rispetto agli standards  proposti daglI instagays, ma alla fin fine...e’ veramente un problemone? 

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19 minutes ago, Almadel said:

Me ne sono accorto da un po' che non te ne frega un cazzo di me :D

Adoro l'odore di passivo aggressività durante una quarantena

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Bullfighter4
Just now, FreakyFred said:

Adoro l'odore di passivo aggressività durante una quarantena

Freaky, si dice veramente passivo aggressività in italiano? 

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3 minutes ago, FreakyFred said:

Adoro l'odore di passivo aggressività durante una quarantena

Scusa, torno prontamente al mio essere attivo-aggressivo e perdona la parentesi :D

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In ritardo recupero anche gli altri post e ti rispondo @Bullfighter4

3 hours ago, FreakyFred said:

Un po' come quando si diceva che chiunque non amasse Berlusconi fosse perché lo invidiava. 

"Dici così solo perché sei invidioso" è la risposta più banale e scontata che si possa dare ad una critica e viene applicata in qualsiasi contesto, è straordinaria nella sua universalità

Dalla ragazzina permalosa che non accetta le critiche all'anti-comunista che dice che i comunisti sono tali solo perché "invidiosi di chi è ricco e chi nella vita ce l'ha fatta al contrario di loro miseri falliti". Davvero si potrebbero trovare un'infinità di esempi

La chiamerò reductio ad invidiam

3 hours ago, Bullfighter4 said:

Ma infatti non penso sia solo invidia, e’ principalmente debolezza. Quantificando il fenomeno, quanta gente si rovina veramente  la vita per inseguire questi modelli? Perché se come hai detto prima in un altro messaggio “ l’utente medio non ha una certa consapevolezza e capacità di discernimento”, il problema vero su cui bisognerebbe lavorare non sono gli influencer, ma gli utenti medi.

Non era riferito a te infatti, sono altri utenti a fare reductio ad invidiam 

Non so se parlerei di debolezza, anche perché la questione ha chiari connotati di genere

Le donne sono di gran lunga le più influenzate dai canoni estetici e ad avere problemi di inadeguatezza, specie quelle più giovani. Poi vengono i maschi gay e infine quelli etero, che non dico che ne siano esenti ma l'entità è molto differente. Avevo anche letto delle statistiche in passato che confermano ciò, se le ritrovo le riporto

Vogliamo dire che le donne siano più deboli, suscettibili e influenzabili? Non lo so, è anche possibile sia così per una questione di "psicologia femminile" (termine improprio, lo so) e di diverse influenze sociali rispetto ai generi 

Edited by Uncanny
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Nessuna persona con un minimo di buon senso può pensare che Berlusconi

venisse contestato solo pèer la sua ricchezza o Hitler solo per i suoi fascinosi baffetti.

Qui si parla ESPLICITAMENTE di un problema di invidia.

Non si sta dicendo che gli Instagay siano il male perché vogliono distruggere la sanità pubblica

o perché hanno contatti con la malavita o perché evadono le tasse o perché si fanno le leggi per non andare in galera.

 

L'unica cosa contestata agli Instagay è di essere belli e di farcelo sapere attraverso foto più o meno ritoccate.

Quindi è OVVIO che nel loro caso si parli di invidia e che nel caso di Berlusconi non c'entri una mazza.

So che è dura, ma sforzatevi di non scrivere minchiate colossali.

 

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Quello che contesto io sono gli standard estetici pervasivi e normativi che si vengono ad imporre grazie agli influencer, da cui poi discendono tutta una serie di problemi

Ma da buon thatcheriano quale sei rifiuti radicalmente questa concezione, quindi non c'è bisogno di tornare a discutere a riguardo 

Dal lato propositivo per limitare il fenomeno mi muoverei in due sensi: 

1) Leggi che impongano che le foto ritoccate su Instagram e altri social abbiano vicino segnalato che sono ritoccate. Sembra infattibile, ma esistono algoritmi in grado di farlo: https://tech.fanpage.it/fake-o-no-lintelligenza-artificiale-ora-riconosce-le-immagini-ritoccate-in-photoshop/

2) Fornire fin dalla giovane età in ambito educativo quella consapevolezza e capacità di discernimento di cui prima parlavo. Potrebbe essere fatto in un modulo di educazione digitale, che per me dovrebbe essere una materia inserita nei curriculum scolastici al massimo integrata nell'educazione civica. Educazione digitale che poi comprende anche cose come imparare a riconoscere le fake news e verificare sempre le fonti e via dicendo. Ma questo è un discorso a parte

Edited by Uncanny
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Essenzialmente il sentimento d'invidia ha due accezioni, una negativa: Malanimo provocato dalla constatazione dell'altrui prosperità, benessere, soddisfazione ecc.. - una positiva: Sentimento di ammirazione ed apprezzamento per gli stessi motivi

Per quanto mi riguarda ritengo che mi sia etranea in entrambi sensi

Tuttavia trovo fastidiosi l'ostentazione e l 'esibizionismo

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3 minutes ago, Uncanny said:

1) Leggi che impongano che le foto ritoccate su Instagram e altri social abbiano vicino segnalato che sono ritoccate.

Sì, razionalmente capisco ma non riesco a non trovarla un'idea triste. E' come quando sento che qualcuno vorrebbe cambiare i finali delle opere liriche perché in molti casi c'è di mezzo un femminicidio...

5 minutes ago, Uncanny said:

2) Fornire fin dalla giovane età in ambito educativo quella consapevolezza e capacità di discernimento di cui prima parlavo. 

Questa è un'ottima idea; però Instagram è davvero l'ultimo dei problemi quando si parla di fake news.

 

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secondo me dovete riflettere bene su cosa ho scritto io negli ultimi interventi perché potrebbe portare alla svolta di questo topic e anche sul fatto che alla fine negli ambienti gay l'invidia - secondo me invidia bianca come la magia bianca e non nera - che può nascere non è tanto sulla bellezza che uno ha o che si fotoscioppa ma anche su quanto uno sia uno che scopa tanto, che sia molto out, che sia uno sia influente e "potente" o lo sembri perlomeno nella micro comunità gay perché non stiamo parlando di un campione di persone grande e diffuso ma di una comunità composta da microcomunità locali i cui membri neanche aderiscono a pieno alla stessa cultura e non equamente diffuse. :uhsi: :uhsi: :uhsi:  avete presente quelle scene dei film teen americani quando la cessa della scuola arriva in mensa e i tavoli sono già tutti occupati con il tavolo dei boni il tavolo dei rapper il tavolo delle secchie degli scacchi e alla fine va a mangiare in giardino come la sfigata perché non sa sia dove sedersi e sia nessuno la invita ai tavoli? Non so in ambito psicologico come si chiami questo meccanismo o questo effetto come lo volete chiamare, ma credo sia tipico dei gay almeno in Italia perché quelli conosco meglio. Anche l'effetto carrozzone è molto tipico. 

Edited by SabrinaS
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13 minutes ago, schopy said:

E' come quando sento che qualcuno vorrebbe cambiare i finali delle opere liriche perché in molti casi c'è di mezzo un femminicidio...

Non colgo il paragone. Non ho proposto di censurare le foto ritoccate, ma semplicemente di segnalarle

13 minutes ago, schopy said:

però Instagram è davvero l'ultimo dei problemi quando si parla di fake news.

Ovvio, infatti era una digressione non pertinente con quello di cui si sta discutendo

L'ho detto per dare un quadro più generale di quella che per me dovrebbe essere l'educazione digitale. I social e internet sono parte integrante della vita quotidiana dei giovani, è necessario educarli ad approcciarvisi con consapevolezza. Ma su questo e non solo il sistema educativo italiano è molto indietro, non abbiamo neanche l'educazione sessuale. Siamo fermi ancora ad insegnare vassalli valvassini valvassori e una miriade di nozionismo inutile di cui potremo fare a meno. Non dico che non abbia pregi il nostro sistema educativo perché ne ha molti, ma andrebbe sicuramente aggiornato da molti punti di vista. Ma sono di nuovo in piena digressione ed è un discorso OT

Edited by Uncanny
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28 minutes ago, Uncanny said:

Dal lato propositivo per limitare il fenomeno mi muoverei in due sensi: 

1) Leggi che impongano che le foto ritoccate su Instagram e altri social abbiano vicino segnalato che sono ritoccate. Sembra infattibile, ma esistono algoritmi in grado di farlo: https://tech.fanpage.it/fake-o-no-lintelligenza-artificiale-ora-riconosce-le-immagini-ritoccate-in-photoshop/

2) Fornire fin dalla giovane età in ambito educativo quella consapevolezza e capacità di discernimento di cui prima parlavo. Potrebbe essere fatto in un modulo di educazione digitale, che per me dovrebbe essere una materia inserita nei curriculum scolastici al massimo integrata nell'educazione civica. Educazione digitale che poi comprende anche cose come imparare a riconoscere le fake news e verificare sempre le fonti e via dicendo. Ma questo è un discorso a parte

Sono due idee molto intelligenti. Non ci avrei mai pensato. La 1 smonterebbe in parte il potere delle immagini – già denunciato dalla psicoanalisi, e prima ancora, permettimi di ricordarlo, da Platone 😃. La 2 è resa necessaria come regolamentazione interna all’era digitale. 

Edited by Isher
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43 minutes ago, Uncanny said:

Non colgo il paragone. Non ho proposto di censurare le foto ritoccate, ma semplicemente di segnalarle

forse perché l'immagine di una modella su una rivista per esempio è stata concepita come una opera d'arte che deve trasmettere un certo sentimento nello spettatore e stimolare un certo immaginario, se ci metti la scritta "questa cosa è fake" la distruggi :uhsi: 

Edited by SabrinaS
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Bullfighter4
44 minutes ago, Uncanny said:

Quello che contesto io sono gli standard estetici pervasivi e normativi che si vengono ad imporre grazie agli influencer, da cui poi discendono tutta una serie di problemi

Ma da buon thatcheriano quale sei rifiuti radicalmente questa concezione, quindi non c'è bisogno di tornare a discutere a riguardo 

Dal lato propositivo per limitare il fenomeno mi muoverei in due sensi: 

1) Leggi che impongano che le foto ritoccate su Instagram e altri social abbiano vicino segnalato che sono ritoccate. Sembra infattibile, ma esistono algoritmi in grado di farlo: https://tech.fanpage.it/fake-o-no-lintelligenza-artificiale-ora-riconosce-le-immagini-ritoccate-in-photoshop/

2) Fornire fin dalla giovane età in ambito educativo quella consapevolezza e capacità di discernimento di cui prima parlavo. Potrebbe essere fatto in un modulo di educazione digitale, che per me dovrebbe essere una materia inserita nei curriculum scolastici al massimo integrata nell'educazione civica. Educazione digitale che poi comprende anche cose come imparare a riconoscere le fake news e verificare sempre le fonti e via dicendo. Ma questo è un discorso a parte

1) Io spero che a parte per una piccolissima minoranza, il fatto che le foto siano ritoccate e’ una cosa risaputa dato che  viene ripetuta continuamente. Gli articoli “guardate la Sabry non fotoshoppata che cesso che è” sono ovunque sui social.

2) io insegno ad adulti e sono d’accordo che magari insegnare da piccoli ad essere consapevoli delle cose farlocche in rete sia una cosa che tutti dovrebbero imparare.

Mi permetto di aggiungere una cosina:

3) I genitori devono fare il loro lavoro. La scarsa autostima comincia innanzitutto da casa. Io ( fra i miei conoscenti in ambedue le sponde dell’Atlantico) vedo bambini e teenagers  viziati che hanno (quasi)tutto, e non riescono ad accettare i dinieghi, le “sconfitte” e le delusioni. 
 

Io non metto in discussione che gli instagays possano recare danni a persone fragilissime, ma se un adulto senza particolari patologie mentali non può sopportare la vista di gente che, falsamente o no, ostenta lusso e bellezza, senza cadere in profonda depressione, il problema è ben piu’ grave e da affrontare alla radice. 
mio fratello ha due figlie ancora in età scuola elementare e la madre (una cretina, ma è’ tutto un altro discorso) permette a queste due di avere uno smartphone, guardare programmi per adolescenti, e guardare ore di youtubers e cazzate varie. E vi meravigliate che la gente cresca insicura? 

Comunque ho una curiosità...se gli instagays e gli influencer sono così potenti, a questo punto anche in questo nostro covo di degenerati queste dinamiche dovrebbero avere terreno fertile. Ma qui nessuno parla di se, ma di un problema “ sociale”. Dove sono tutti queste persone rovinate dagli influencers e fagli instagays qui nel forum? Perché fra quelli che partecipano attivamente tutto si può dire altro che tutti abbiano un ego smisurato. E mi ci metto pure io nel mezzo ( vabbe’, nel mio caso giustificatissimo 😉).

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34 minutes ago, Bullfighter4 said:

Comunque ho una curiosità...se gli instagays e gli influencer sono così potenti, a questo punto anche in questo nostro covo di degenerati queste dinamiche dovrebbero avere terreno fertile. Ma qui nessuno parla di se, ma di un problema “ sociale”. Dove sono tutti queste persone rovinate dagli influencers e fagli instagays qui nel forum? Perché fra quelli che partecipano attivamente tutto si può dire altro che tutti abbiano un ego smisurato. E mi ci metto pure io nel mezzo ( vabbe’, nel mio caso giustificatissimo 😉).

Bullfighter, io penso che se la discussione dovesse veramente andare avanti, a questo punto tutti coloro che hanno sostenuto in modi diversi, magari avendo caratteri molto diversi,  e diverse biografie, la tesi secondo cui gli instagay sono qualcosa di cui gli omosessuali devono discutere e parlare, dovrebbero fare un gesto più personale e dire, magari con tre righe di post, in che cosa loro ne hanno patito o subito l'influsso, o anche soltanto, ed è una cosa leggermente diversa, la ragione per cui tengono personalmente a questa tematica – non solo sociologicamente, non solo antropologicamente, non solo per ragioni di "critica omosessuale” (Elementi di critica omosessuale...), ma in modo più intimo.

Io che per ragioni anagrafiche sono il più lontano in questo forum da ciò – non frequento nemmeno Instagram, e neppure mi interessa – faccio la mia parte, e rispondo, con un piccolo contributo.  La ragione per cui il discorso mi ha interessato (pur quasi nemmeno conoscendo il fenomeno) è che, anni fa, diciamo tra i 30  e i 40 anni, ho subito il potere delle immagini, ricavandone un effetto depotenziante e devirilizzante. Posso ricorrere a un esempio emblematico. Andavo a correre a Villa Pamphili, la mattina, di tanto in tanto, e più di una volta mi è capitato di incrociare gruppi di ragazzi molto belli, più giovani di me, abbigliati con magliette e calzoncini dai colori strepitosi, e – cosa che soprattutto mi colpiva – in gruppo, in tre, magari. Li sentivo come più forti e più riusciti di me. C’erano la bellezza, l’abbigliamento, il fatto che avessero una decina d’anni meno di me, e il fatto che fossero in compagnia – dunque erano amici, mentre io andavo a correre da solo. Nell’omosessualità maschile c’è un confronto strutturale, e c’è tanto più ....se non è tra persone reali, ma, appunto, tra immagini... E quei ragazzi erano infatti solo immagini...L’ho capito dopo un percorso, non ci sono arrivato subito. Alla fine di questo percorso sono riuscito a depotenziare, io, quelle immagini, a realizzare l’effetto contrario – ma anche a lasciarle cadere, perché ci vuole anche questo: non è solo un capire, ma anche un sentire. Una parte di me è cresciuta, si è accettata di più, si è apprezzata di più, senza peraltro "distruggere” quelle immagini: erano tanto belli e colorati, questo era più o meno vero e lo restava. Insomma, sono cambiato io, ma sono cambiati conseguentemente anche loro per me.

 

 

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Bullfighter4
1 hour ago, Isher said:

Bullfighter, io penso che se la discussione dovesse veramente andare avanti, a questo punto tutti coloro che hanno sostenuto in modi diversi, magari avendo caratteri molto diversi,  e diverse biografie, la tesi secondo cui gli instagay sono qualcosa di cui gli omosessuali devono discutere e parlare, dovrebbero fare un gesto più personale e dire, magari con tre righe di post, in che cosa loro ne hanno patito o subito l'influsso, o anche soltanto, ed è una cosa leggermente diversa, la ragione per cui tengono personalmente a questa tematica – non solo sociologicamente, non solo antropologicamente, non solo per ragioni di "critica omosessuale” (Elementi di critica omosessuale...), ma in modo più intimo.

Io che per ragioni anagrafiche sono il più lontano in questo forum da ciò – non frequento nemmeno Instagram, e neppure mi interessa – faccio la mia parte, e rispondo, con un piccolo contributo.  La ragione per cui il discorso mi ha interessato (pur quasi nemmeno conoscendo il fenomeno) è che, anni fa, diciamo tra i 30  e i 40 anni, ho subito il potere delle immagini, ricavandone un effetto depotenziante e devirilizzante. Posso ricorrere a un esempio emblematico. Andavo a correre a Villa Pamphili, la mattina, di tanto in tanto, e più di una volta mi è capitato di incrociare gruppi di ragazzi molto belli, più giovani di me, abbigliati con magliette e calzoncini dai colori strepitosi, e – cosa che soprattutto mi colpiva – in gruppo, in tre, magari. Li sentivo come più forti e più riusciti di me. C’erano la bellezza, l’abbigliamento, il fatto che avessero una decina d’anni meno di me, e il fatto che fossero in compagnia – dunque erano amici, mentre io andavo a correre da solo. Nell’omosessualità maschile c’è un confronto strutturale, e c’è tanto più ....se non è tra persone reali, ma, appunto, tra immagini... E quei ragazzi erano infatti solo immagini...L’ho capito dopo un percorso, non ci sono arrivato subito. Alla fine di questo percorso sono riuscito a depotenziare, io, quelle immagini, a realizzare l’effetto contrario – ma anche a lasciarle cadere, perché ci vuole anche questo: non è solo un capire, ma anche un sentire. Una parte di me è cresciuta, si è accettata di più, si è apprezzata di più, senza peraltro "distruggere” quelle immagini: erano tanto belli e colorati, questo era più o meno vero e lo restava. Insomma, sono cambiato io, ma sono cambiati conseguentemente anche loro per me.

 

 

Non penso che queste dinamiche di sentirsi inadeguato siano una prerogativa dell’omosessualità maschile, e un processo di accettazione penso sia normale. 
Non ho mai avuto problemi di invidia sociale con l’unico social che ho ( Facebook) dato che gli unici amici che ho/accetto e’ gente che conosco di persona, e lo uso solo per foto di vacanze, gatti, cani, e gente che scivola e prende testate contro il muro.
Neanche io ho Instagram, ma mio marito ha sempre avuto un account per motivi di lavoro, e negli ultimi due mesi ne ha aperto uno privato per puro divertimento. Lo chiamo divertimento solo perché un nostro amico continuava a parlare di quanti nuovi followers aggiungeva ogni giorno, e per scommessa mio marito ha deciso di aprire un account solo per riuscire a superarlo in followers. Forse è per questo che mi sembra assurdo che la gente prenda sul serio una piattaforma come Instagram. E’ vero che basta poco per attirare la gente, soprattutto se gli dai quello che vogliono. Chi usa Instagram come materiale per masturbazione, verrà attirato da quelli che mettono foto sexy. Se sei affascinato dal lusso, verrai attirato da quelli che mettono foto di macchine e barche. Etc. etc. etc. Mi sembra che Instagram faccia solo da amplificatore, non crea nulla di nuovo. La ragazzina che diventa anoressica lo diventerebbe comunque confrontandosi con le modelle  magrissime sui giornali, alla televisione, per strada. Per questo non capisco che grossa differenza ci sia fra Instagram e gli altri stimoli visivi/ sensoriali. Instagram e’ forse più potente, ma è’ anche più facile da evitare. 

 

  Tra l’altro Instagram ultimamente sta diventando un posto dove la gente mette i propri video osé, soprattutto da quando hanno bannato il porno da Tumblr.

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