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Gay che non guidano


ben81

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Il fatto paradossale è che le donne e le lesbiche molto spesso guidano meglio di tanti gay!

Un'altra cosa che ho notato è che la maggior parte dei gay che hanno una difficoltà a guidare hanno una propensione per la passività. Naturalmente non dobbiamo generalizzare, perché come ci ricorda Hinzy esiste anche una passività di tipo aggressivo, che in questo caso non farebbe testo, perché si tratta di pseudopassività, non di passività autentica.

Vabbé. però questa relazione tra passività e incapacità alla guida è solo una sensazione mia o qualcuno la riscontra anche nella sua esperienza? Non metto in dubbio che ci sia la solita eccezione che conferma la regola, ovvero il gay passivo che guida benissimo, però mi sembra che, in linea generale, i passivi incontrino più difficoltà (parlo della mia esperienza personale: amici, conoscenti etc., non so se ci siano statistiche a riguardo).

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Io e il mio ragazzo non guidiamo

e spesso ci facciamo scarozzare da una drag-queen passivissima.

 

Il mio ex-ex ragazzo era uno di quei passivi che non si fanno neanche toccare il pisello

e aveva anche la patente per guidare i TIR,

 

Sicuramente la patente rappresenta un passo verso l'indipendenza,

ma non c'è alcun motivo per cui un Attivo dovrebbe rendersi indipendente.

per ogni Attivo senza patente ci sono tre Passivi che hanno anche l'auto :D

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Che c'entra il guidare o meno e il fatto di essere attivi e passivi ?? Io non starei mai con un senzapatente perche lo vedo " limitato" ma non mi salterebbe mai in mente che sia perché é meno attivo ...

A Nizza in effetti avere una macchia é piuttosto superfluo visto gli eccellenti mezzi di trasporto, ma non riesco ad immaginare essere castrato perché non posso muovermi come mi pare e piace oppure dipendente dagli altri.... Ecco allora si... Forse chi non guida é passivo ... Ma mentale

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La relazione tra passività e incapacità di guidare la macchina avrebbe una spiegazione psicologica: la macchina è un simbolo fallico, così come lo è la motocicletta. Con la moto la simbologia è ancora più evidente perché la parte anteriore della moto è qualcosa che sembra spuntare dalle tue gambe, in una vista frontale. Impennare con la moto equivale simbolicamente ad un'erezione, secondo gli psicologi. Ecco, io per esempio non conosco gay che adoperino moto di grossa cilindrata e che amino impennare.

Questo si spiega in termini lacaniani con il diverso rapporto che hanno etero e gay con il Significante Dispotico, ovvero il Fallo.

Quindi è possibilissimo che ci siano attivi che non abbiano la patente e passivi che la abbiano. Ci sono infatti pseudoattivi e pseudopassivi, e se se sono realmente attivi o passivi, lo si può dedurre dal rapporto che hanno col Significante Dispotico. Viceversa. avere o no la patente sarebbe sintomatico del tipo di sessualità. Ad esempio, un attivo senza patente probabilmente è uno pseudoattivo che ha forcluso il godimento anale per difendere un ordine simbolico introiettato dalla società eteronormativizzata.

Un passivo che guida è probabilmente un passivo aggressivo che sostituisce la casella rimasta vuota dal Significante Dispotico nel proprio ordine simbolico con la macchina.

Direi però che si tratta di casi limite.

Generalizzando, mi sembra di poter collegare la propria incapacità di guidare una macchina o una moto, ad una forma di passività, che può essere interpretata in senso sociologico come "passività mentale" (che si tramuta in tendenza attiva a sfruttare gli altri) e "passività" intesa come ruolo, rispetto al simbolo fallico (che pure si tramuta in tendenza ad usare il Fallo (simbolico) dell'altro).

 

 

p.s. Molto divertente la fantasia della hyperbottom che non si fa toccare nemmeno il pisello e guida il tir. Pensa alla delusione di uno che frequenta le piazzole di sosta dell'autostrada per farsi sbattere da un camionista, e si trova di fronte a uno che porge le chiappe  :haha:

Edited by akinori
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La fiera della stupidità. Ripeto, l'Italia di questa gente non arriverà mai nell'Europa della civiltà e dell'etica. Per il resto ho finito di commentare in questo letamaio vergognoso.

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Per "questa gente" intendi anche i fenomeni che accusano chi ha una vita normale di "provocare malattie"??!? :D

 

Semplicemente sei stato ridicolizzato e fai bene a ritirarti dal topic...

 

 

p.s. mi piace la gente umile che, rendendosi conto di aver fatto/detto cazzate, ha il buongusto di ritirarsi :D

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Forse 14 pagine su questo argomento sono troppe...per tutti

 

Io ripeterò, credo, cose già dette....ma il buon senso può

portare a ritenere che al massimo un gay possa approcciare

la cd. "prova patente" con un pizzico di minority stress in più

per ciò che -prendere la patente- può implicare in più a carico

di un ruolo sociale di genere maschile, in un gay

 

Poi un gay può forse amare meno la macchina di un etero, come

mediamente ama meno il calcio o altre "passioni" che un maschio

etero ritiene quasi "doveroso" far sue

 

Si dice d'altronde: donne e motori, gioie e dolori

L'eterosessualità associa due oggetti del desiderio

e non c'è macchina che non sia spinta in pubblicità

da una donna ammiccante etc.

 

Tutto qui

 

Ovviamente questa forte connotazione eterosessuale

della macchina non significa affatto che anche un gay

non possa amarla o apprezzarne l'utilità o la libertà o

l'indipendenza, o essere orgoglioso di aver preso la patente

nonostante lo stress etc. 

 

Come anche spero che nessuno di noi si sogni minimamente

di ritenere un gay che non guida ipso facto una "donnicciola"

o un "deficiente" o una persona con disagi mentali

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Forse 14 pagine su questo argomento sono troppe...per tutti

 

Poi un gay può forse amare meno la macchina di un etero, come

mediamente ama meno il calcio o altre "passioni" che un maschio

etero ritiene quasi "doveroso" far sue

....

 

Come anche spero che nessuno di noi si sogni minimamente

di ritenere un gay che non guida ipso facto una "donnicciola"

o un "deficiente" o una persona con disagi mentali

 

 

io ad esempio ho sempre amato le auto e i motori ma odio il calcio, non l'ho mai praticato e questo mi ha causato molti problemi fin dall'asilo (non scherzo, quando hai un'intera classe, all'epoca solo maschile, che nell'ora di ginnastica o di ricreazione gioca a calcio, tu che fai? passi un'ora a guardarli? con il maestro che cerca di convincerti e tu che non ne vuoi proprio sapere?)

 

credo non si possa generalizzare ed è anche sbagliato giudicare: però certo se non avete la patente e non ospitate.... siamo rovinati XD

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Se non arrivate a comprendere il fatto che la macchina e la motocicletta sono simboli fallici, non riuscirete mai a spiegarvi l'inadeguatezza di tanti gay a guidarle. Poi ci possiamo fare il solito "pat pat" scomodando il minority stress, ma cui prodest?

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Io ripeterò, credo, cose già dette....ma il buon senso può

portare a ritenere che al massimo un gay possa approcciare

la cd. "prova patente" con un pizzico di minority stress in più

per ciò che -prendere la patente- può implicare in più a carico

di un ruolo sociale di genere maschile, in un gay

 

Solo un pizzico? :D

Per me è stata una tragggedia...e vedere gli amici maschi che guidavano con scioltezza ed io invece tutto imbranato mi faceva proprio star male. Ma era un po' lo stesso schema che si ripeteva dai tempi delle elementari, quando negli sport di squadra ero incredibilmente goffo...Non ho mai ben capito se, proprio perché già da piccolo il giudizio maschile mi feriva di più (così come la compagnia maschile mi appagava di più), io son davvero goffo da quando ho 11 anni, o se, di base un po' goffo, non ho mai voluto impegnarmi, es., negli sport e perciò son rimasto goffo.

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Beh, Schopy, forse si può dare un contenuto più profondo a questa "goffaggine", usando gli strumenti della psicoanalisi.

In fondo la goffaggine cos'è? Un atto mancato! E qual è l'atto che un gay manca, par excellence? Riflettici un pizzico e ti darai la risposta da solo (sia chiaro, ciò non implica nessuna "minority", eh!) 

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Lascia da parte Akinori @Schopy XD

 

Per quanto possa essere stato difficile per te posso garantirti - Conrad65

permettendo - che mediamente lo era di più per la generazione di gay della

sua età.

 

Io ho un prozio di 100 anni, etero, che ha rinunciato a guidare a 94-95 anni

( ora non ricordo esattamente ) dopo tre-quattro incidenti, causati ovviamente

dal rincoglionimento...perchè nonostante il terrore dei familiari nessuno riusciva a

fargli rinunciare alla macchina

 

Nel suo caso è stato ( soprattutto per la figlia ) una tragggedia farlo smettere!

Ora immaginiamoci...se avesse avuto un figlio gay 60 anni fa XD

 

Quel che intendo dire è che esiste una "pressione ambientale" che ti fa sentire

"goffo" o "diverso" ed al di là dei casi singoli, le cose sono migliorate

 

Ovviamente la "palla" non è un simbolo fallico !

 

Questo non ha impedito al 90% dei gay di avere problemi con il calcio

....alla palla.

 

Spero che Akinori non pretenda di venire a spiegarci che il motivo stia nel fatto

che il piede è un altro simbolo fallico

 

Ma è chiaro che un simbolo fallico lo possiamo trovare ovunque, se lo vogliamo cercare XD

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Spero che Akinori non pretenda di venire a spiegarci che il motivo stia nel fatto
che il piede è un altro simbolo fallico
 
Ma è chiaro che un simbolo fallico lo possiamo trovare ovunque, se lo vogliamo cercare

 

 

Per quanto riguarda il calcio, la palla che entra nella rete equivale ad una penetrazione eterosessuale (non occorre evocare sempre la simbologia fallica). Ad ogni modo, non si tratta di cercare il simbolo fallico ovunque, ma solo dov'è evidente.

E' difficile parlare di omosessualità senza riferirsi al Fallo! E' difficile evitare di citare il fallo in una società maschilista, eterosessista e fallologocentrica. Se la cosa vi turba però, possiamo far finta che i gay siano tutti eunuchi, e risolviamo il problema alla radice con la...castrazione  :sarcastic:

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negli sport di squadra ero incredibilmente goffo...Non ho mai ben capito se, proprio perché già da piccolo il giudizio maschile mi feriva di più (così come la compagnia maschile mi appagava di più), io son davvero goffo da quando ho 11 anni, o se, di base un po' goffo, non ho mai voluto impegnarmi, es., negli sport e perciò son rimasto goffo.

 

anch'io ero goffo negli sport di squadra, ma secondo me non è stato questo, almeno nel mio caso, il problema chiave del mio pessimo rapporto con il calcio

ero ipersensibile al giudizio altrui, questo si, ma forse il punto chiave era che rifuggivo lo scontro "fisico", e infatti in altri sport individuali andava meglio

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Concordo... ma poi perchè nascondersi dietro fantomatiche ed altisonanti scuse?  

Quella del non prendere la macchina per poter destinare quel denaro alla beneficienza poi è comica proprio... c'è gente che povera che fa comunque beneficienza, e gente straricca che non ne fa, dipende dalle persone, dalla loro tirchiaggine, e dalla loro sensibilità verso i bisognosi, non di certo dal possesso o meno di un veicolo.

 

p.s.  in tutta la mia vita forumistica, in anni di frequentazioni di tanti forum dei piu' svariati argomenti, non ho mai letto tante arrampicate di specchi come qui dentro...

Anche se in ritardo StramegaQUOTO! :-)

Siete solo degli scrocconi di passaggi :-)

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Nel suo caso è stato ( soprattutto per la figlia ) una tragggedia farlo smettere!

Ora immaginiamoci...se avesse avuto un figlio gay 60 anni fa XD

Quel che intendo dire è che esiste una "pressione ambientale" che ti fa sentire

"goffo" o "diverso" ed al di là dei casi singoli, le cose sono migliorate

 

Sì, è proprio di pressione ambientale che parlavo.

Non voglio dar tutte le colpe al padre (ex)leghista...ma insomma, se io e lui non ci siam mai capiti più di tanto è proprio perché io non ho nessuna di quelle caratteristiche che lui avrebbe voluto nel figlio maschio.

 

Lui lavora da sempre, è sempre stato in gamba negli studi (...va detto che è un ragioniere, non un normalista...), è un cacciatore, a militare era il più bravo del suo corso, ancora adesso a 60 anni prima di andare in banca dedica almeno un'ora/due all'orto, ogni week-end ci sradica mezzo giardino e sfronda ossessivamente i poveri salici lungo il fosso dietro casa...

So che a chi non è Veneto queste cose sembreranno tutt'al più eccentriche, ma qui dalle mie parti son proprio le caratteristiche che ci si aspetta da qualcuno "realizzato". Se installi la stufa a pellet e fai isolare termicamente la villetta-uguale-a-mille-altre dove vivi, allora guadagni punti.

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Ok, non sei la copia di tuo padre e quindi?:)

 

Non vederla affatto come una cosa negativa, tu sei tu e non è certo un male. A me al contrario fanno un'immensa pena quelli/e che sono la copia della madre o del padre o il classico etero "perfettino" con il lavoro in banca, la macchina sportiva, la mogliettina-trofeo e il calcetto, salvo poi essere una persona vuota con una vita pre-programmata.

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Non voglio dar tutte le colpe al padre (ex)leghista...

 

Premetto che un padre Comunista di Greve in Chianti iscritto ad Arci-caccia

non sarebbe completamente diverso ( in senso antropologico ) è un certo tipo

di padre, come forse i compagni di scuola etc ( in senso sociologico : il paese

la provincia )

 

Poi certo ci sono le differenze  il Toscano-cazzuto è sempre "stronzo" a modo suo

( in sintesi: odia tutti i vicini più che invidiarli...ma questo non è detto aiuti più

di tanto suo figlio...forse sì, forse no )  e conta anche la politica nel risultato finale...

 

Certo ognuno di noi ha la sua personalità, ma ognuno di noi deve far conto con un

suo ambiente: c'è chi è più fortunato in una cosa, chi in entrambe, chi in nessuna

 

Non c'è neanche - in toto - una cattiveria deliberata nello stress che l'ambiente può

produrre ( ma questo non aiuta molto....anzi per ceri versi è spiazzante, perchè si

finisce per sentirsi "in difetto", cosa che di fronte a dei torti o ingiustizie non accadrebbe )

E questo è...o sarebbe, il minority stress: un certo tipo di padre, un certo tipo di coetanei

un certo tipo di scuola etc.

 

Aggiungerei anche che a volte non è salutare neanche "adattarsi" troppo ad un ambiente

soprattutto se palesemente ostile ( su questo però si potrebbe discutere - con quali effetti

o conseguenze: noi sappiamo che in passato la pressione era talmente forte che i gay erano

capaci per autodifesa di rimuovere la propria omosessualità per non affrontare lo stress. E' 

un passaggio non immediato...ma se ne può discutere )

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Ora che ci penso lo skate ha la forma di un fallo..

E le ruote sono le palle...

E i trucks sono altri mini-falli!!!!

Può essere, dipende dall'uso che ne fai, e dalla tua descrizione non occorre sforzare molto l'immaginazione! :nomention:

 

Quoto il triplice: SCROCCONI!

Edited by akinori
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:haha:  Sei andato persino oltre la fantasia!

Seriamente, posta questa difficoltà che hanno i gay con la guida, che, rinunciando ad un approccio di tipo psicologico, ognuno si racconta come vuole, il problema interessante è: possono i gay superare con una terapia di tipo comportamentale questa difficoltà? E' utile un qualche tipo di supporto psicologico, in questo caso? 

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Non c'è neanche - in toto - una cattiveria deliberata nello stress che l'ambiente può

produrre ( ma questo non aiuta molto....anzi per ceri versi è spiazzante, perchè si

finisce per sentirsi "in difetto", cosa che di fronte a dei torti o ingiustizie non accadrebbe )

E questo è...o sarebbe, il minority stress: un certo tipo di padre, un certo tipo di coetanei

un certo tipo di scuola etc.

 

si potrebbe anche aggiungere che forse queste condizioni sono inevitabili per tanti, indipendentemente dall'orientamento sessuale...sì, io posso dire che spesso "ci si sente in difetto". Il punto è, chi ci addestra a riconoscere torti ed ingiustizie subiti?

Perché se chi lo fa è lo stesso che si comporta -talvolta- ingiustamente...non ne usciamo :D

 

Io non voglio fare la vittima (o meglio, faccio sempre un po' di vittimismo ma mi ripeto nevroticamente che vorrei evitarlo) però caspita, se ripenso oggi agli atti di bullismo/di omofobia subiti quand'ero un preadolescente mi dico "caspita!"...cioè insomma, non ero poi così "fragile" come pensavo di essere. Ho scoperto solo di recente che tra i miei conoscenti ce ne sono che per molto meno hanno scelto, che ne so, di trasferirsi, di mollare la scuola...e così mi dico, wow, sembravo una "mammoletta" ma se ho tenuto duro insomma dai, sono uno che un po' se la sa cavare! (naturalmente non mi permetto di criticare chi "cede" eh, anzi...).

 

 

Il problema interessante è: possono i gay superare con una terapia di tipo comportamentale questa difficoltà? E' utile un qualche tipo di supporto psicologico, in questo caso? 

 

Ma sì, perché se poi sviliamo un po' la cosa e scendiamo "tera tera", tutti, gay o etero, gioviamo di un po' di supporto psicologico...

io ero un super ansioso alla guida all'inizio, e facendo parecchia fatica ho imparato a guidare discretamente bene (se si eccettua quel fattaccio capitato dopo una serata "allegra")....per me lo "scarto" per guarire dall'ansia alla guida è stato un ragazzo, gay, decisamente più portato di me per auto & motori, che mi ha fatto capire da subito che non dovevo rimproverarmi la mia incapacità; insomma che dovevo star sereno, accettare che forse a me certe cose non me le aveva insegnate nessuno e che quindi c'era un buon margine di miglioramento se avessi avuto pazienza e "tenacia".

Edited by schopy
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io ero un super ansioso alla guida all'inizio, e facendo parecchia fatica ho imparato a guidare discretamente bene (se si eccettua quel fattaccio capitato dopo una serata "allegra")....per me lo "scarto" per guarire dall'ansia alla guida è stato un ragazzo, gay, decisamente più portato di me per auto & motori, che mi ha fatto capire da subito che non dovevo rimproverarmi la mia incapacità; insomma che dovevo star sereno, accettare che forse a me certe cose non me le aveva insegnate nessuno e che quindi c'era un buon margine di miglioramento se avessi avuto pazienza e "tenacia".

 

Quindi non serviva nessuna terapia, bastava un ragazzo gay

come interlocutore ( il chè è del tutto ovvio ragionando nei termini

di minority stress )

 

Al minority stress si reagisce attraverso il supporto della socialità gay

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Al minority stress si reagisce attraverso il supporto della socialità gay

 

Sì, forse se è un amico gay è meglio.

In linea generale direi che è importante che il supporto venga da qualcuno che tu consideri un tuo pari e della cui stima sei certo. Quando hai vicino una persona in cui riconosci queste due caratteristiche diventa molto più facile superare il minority stress.

Edited by schopy
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io ero un super ansioso alla guida all'inizio, e facendo parecchia fatica ho imparato a guidare discretamente bene (se si eccettua quel fattaccio capitato dopo una serata "allegra")....per me lo "scarto" per guarire dall'ansia alla guida è stato un ragazzo, gay, decisamente più portato di me per auto & motori, che mi ha fatto capire da subito che non dovevo rimproverarmi la mia incapacità; insomma che dovevo star sereno, accettare che forse a me certe cose non me le aveva insegnate nessuno e che quindi c'era un buon margine di miglioramento se avessi avuto pazienza e "tenacia".

 

In pratica sei riuscito a superare le difficoltà grazie al "supporto" psicologico di un gay più dotato di te , probabilmente attivo (o di un cosiddetto pseudo-passivo o passivo aggressivo o anche "lesboide"). Ma cessato questo "supporto" comunque ti sei trovato in difficoltà. Per me è tutto chiarissimo, in termini psico-analitici!

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akinori non c'entra affatto il "supporto mancato"...tant'è che questo amico nel frattempo aveva avuto dei problemi colla patente ed ero io a fargli da autista quindi...lascia perdere per favore tutte queste menate psicoanalitiche perché vai fuori strada...

non capisco a cosa ti serva tutta questa (pseudo)cultura.

Mia madre è una chimica, ma quando pesa la pastasciutta non si mette certo ogni volta a calcolare l'errore relativo della misura della massa che compare sulla bilancia...

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