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Classica


Guest Jess81

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a proposito: ho appena letto su fb che è morto Henze, che tra l'altro era omosessuale e residente a Marino (castelli romani).

 

Lo ricordo con questo video:

 

 

che cosa ne pensate?

 

 

saputo solo ora, perchè oggi avevo il pc in tilt, grave perdita e mi dispiace, le cose che conosco mi entusiasmano.

uno dei grandi del secondo Novecento, uno dei pochi che conteranno !

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Per ricordare Henze, una poesia a lui dedicata dall'amica Ingeborg Bachmann.

 

 

Nulla verrà più.

 

Non vi sarà più primavera.

Almanacchi millenari lo predicono a tutti.

 

Ma nemmeno estate e altre cose

che recano il bell'attributo « estivo » —

nulla verrà più.

 

Non devi assolutamente piangere,

dice una musica.

 

Nessun

altro

dice

qualcosa.

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Su questo punto dissento, ma solo perché hai fatto l'esempio sbagliato. Non so chi della scuola di Vienna abbia detto ciò che hai riferito, ma chiaramente stiamo parlando di ambito dodecafonico. Ora, la dodecafonia riguarda solo le altezze delle note, e fortunatamente l'espressività (e non solo) è data da una moltitudine di altri fattori: il tempo, le dinamiche, il timbro, ecc. Non mi sembra il caso di dire che un Berg o uno Schoenberg non sono espressivi; il problema semmai giunge con Webern, che spoglia la musica di ogni elemento melodico-ritmico-ecc e lascia praticamente solo le altezze. Il padre - o il nonno - del serialismo integrale, appunto, quello sì per forza di cose inespressivo - e volutamente, spesso. Quindi mi spiace, ma se mi dici che la dodecafonia non può essere espressiva non mi trovi d'accordo; se parliamo di correnti successive (serialismo integrale, puntillismo, ecc), allora sì.

 

Sì, belle parole, ma... Messiaen? È dopo Webern il vero padre di quella musica contemporanea inespressiva di cui sopra, quindi o è stato totalmente frainteso o queste sono, appunto, solo belle parole non suffragate da fatti (musicali). Considerato l'effetto soporifero che il 90% delle opere di Meassiaen mi dà, probabilmente è la seconda, ma magari è solo colpa mia.

 

 

 

ahah dai casomai la ricerca timbrica la fa in pezzi come questi

 

http://www.youtube.com/watch?v=fXchqOO8xYY&feature=related

 

dove si concentra sui tempi dilatatissimi e non quando pensa agli uccelli come all'80% delle sue composizioni.

 

Cmq vi ringrazio per questa interessante discussione sui compositori italiani, io ho letto ma purtroppo non conosco nessun retroscena perché non è il mio ambiente. Volevo solo dire, anche se è peccato, che mi è capitato di suonare a Marino in orchestra e c'era Henze con 3-4 possenti virgulti che gli facevano da schiavetti :asd:

 

A proposito se avete scritto qualcosa che gli altri vi bocciano come ineseguibile sto qua, del resto le migliori composizioni di Beethoven pure gli erano state bollate da Rode Kreutzer (e Schuppanzig, solo che oramai Beethoven si era rotto e lo ha preso talmente a male parole che è passato alla storia come violinista sfigato) e poi rivalutate, e poi a quint gli devo un favore :asd:

Edited by debussy
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ahah dai casomai la ricerca timbrica la fa in pezzi come questi

dove si concentra sui tempi dilatatissimi e non quando pensa agli uccelli come all'80% delle sue composizioni.

Tutto sommato preferisco quelle con gli uccelli, almeno succede qualcosa e non ho l'impressione di star ascoltando un pezzo che c'è voluto un pomeriggio per scriverlo ma dura 40 minuti perché ha la croma a 36.

Poi dove sarebbe la ricerca timbrica? Al massimo ce n'è una tecnica - povero violinista che deve tenere arcate di mezzo minuto - ma questo lo sai meglio di me.

 

Volevo solo dire, anche se è peccato, che mi è capitato di suonare a Marino in orchestra e c'era Henze con 3-4 possenti virgulti che gli facevano da schiavetti :asd:

Almeno lui non si nascondeva. Lui (non faccio nomi).

 

A proposito se avete scritto qualcosa che gli altri vi bocciano come ineseguibile sto qua, del resto le migliori composizioni di Beethoven pure gli erano state bollate da Rode Kreutzer (e Schuppanzig, solo che oramai Beethoven si era rotto e lo ha preso talmente a male parole che è passato alla storia come violinista sfigato) e poi rivalutate, e poi a quint gli devo un favore :asd:

Un favore? Uno solo? XD Sei fortunato che in questo periodo sto in pausa, o ti avrei già sfruttato.

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Almeno lui non si nascondeva. Lui (non faccio nomi).

.

 

Scommetto che ti riferisci a Sciarrino e al suo "sodalizio" musicale :asd:

Edited by debussy
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Come sapete, questo non è esattamente il mio campo dunque volevo chiedere a voi musicisti o musicofili esperti qualche delucidazione semplice e chiara su un argomento di cui trovo sempre riferimenti, ma mai un'esposizione sintetica... lo si cita en passant come se tutti dovessero conoscere il fenomeno nei dettagli, cosa ovviamente assurda! Ho provato a cercare a suo tempo, ma o erano cose lunghissime o non dicevano nulla...

L'argomento è la variazione del diapason nel corso dei secoli, quel fenomeno secondo cui ad esempio la tonalità dell'aria della regina della notte non prevederebbe i famigerati fa, ma dei mi bemolli (o naturali?).

Vi ringrazio in anticipo:) Se è troppo complesso o ne avete già parlato vi ringrazio comunque e , in quel caso, andrei a spulciare le 53 pagine precedenti:)

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sì, convenzionalmente i filologi eseguono la musica fino alla prima metà del '700 a 415, dalla seconda metà del '700 (Mozart per capirci) a 432, che sono rispettivamente un semitono e un quarto di tono sotto (correggetemi se sbaglio, non ho controllato). Comunque se ne parlava anche qua sopra qualche tempo fa, l'accordatura poteva cambiare anche a seconda del luogo (in base all'organo) o della corte, date le poche possibilità di contatto e uniformamento. Ad esempio nella cantata di Bach n106 i fiati sono scritti in una tonalità diversa poiché l'organo era accordato a 465.

http://it.wikipedia....allerbeste_Zeit

Edited by debussy
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L'arpa celtica se non sbaglio si accorda a 385, i vari "la" italiani rinascimentali e barocchi si aggiravano intorno a 400 - 440 Hz, a Roma "la" era più basso che a Venezia, il la tedesco era più alto di quello italiano, ed il la francese si variava in base al tipo di musica che si eseguiva - da camera, d'opera etc. Comunque ancora durante quasi l'intero ottocento il "la" non era fisso. Tutto perché (se non sbaglio) i temperamenti usati per l'accordatura erano diversi, potevano essere regolari (pitagorico, mesotonico etc. ) o irregolari (Vallotti, Rameau etc.) La maggior parte dei temperamenti usata nel 700 erano irregolari ed erano davvero tanti. Il temperamento equabile ben temperato si è affermato solo nella seconda metà dell'ottocento.

Non so se un fa di regina della notte diventava mi bemolle, ma suppongo che il fa eseguito a Parigi era diverso dal fa di Vienna, ammesso che nella revisione francese l'aria esisteva, non sono al corrente:D. Questa relazione nel primo paragrafo parla della pratica corale dell'epoca di Palestrina, magari ti sarà utile se non l'avevi letto, l'epoca è diversa, ma non penso che sono diversi gli usi. http://www.patriziob...giovannelli.pdf

Comunque accordarsi doveva essere un problema grosso. Pure io mi chiedo sempre come cavolo facevano a suonare:-). Tutti gli strumenti a corda in epoca rinascimentale si accordavano un po a casaccio in base alle dimensioni della casa armonica e la qualità delle corde disponibili. In tardo rinascimento e nell'epoca barocca la situazione è migliorata, e poi per gli strumenti a corda veramente non è un problema di accordarsi diversamente, tutto un altro discorso sono gli strumenti ad accordatura fissa, uno strumentista a fiato di Venezia poteva trovare grosse difficoltà a suonare insieme all'organo a Roma... Poveri loro:-)

Edited by Addie Pray
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Ciao Gardus.. complimenti per la scelta, Beethoven è anche il mio compositore preferito. Non mi trovo tanto in linea con le esecuzioni della Mutter ma posso capire che ad altri possa piacere la sua personalità.

 

Al momento io mi sto (ri)studiando la settima sonata.

Edited by debussy
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complimenti per la scelta, Beethoven è anche il mio compositore preferito

 

Allora andiamo MOLTO d'accordo! :)

Io adoro Beethoven follemente!

 

Beethoven(1600x372).jpg

Edited by gardus
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  • 3 weeks later...
  • 3 weeks later...

Schubert aveva troppa poca stima di se stesso. Ha praticamente passato la vita ad ascoltare Beethoven per poi rifarlo meglio.
Ma visto che lo abbiamo nominato:

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non so se è il luogo adatto per scriverlo... però vabbè... =)

 

Io sono sempre stato appassionatissimo di Chopin, e lo sono tutt'ora, ma una volta il mio professore di pianoforte mi disse "più passano gli anni, più si ritorna verso il barocco" ... e, devo dire, aveva ragione... Mi ritrovo molto più spesso ad ascoltare Vivaldi, Bach etc... vi è capitata la stessa cosa, o sono io che mi sono fatto influenzare XD?

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  • 2 weeks later...
  • 2 weeks later...

http://www.youtube.com/watch?v=x61sCeH7eBE

 

Godetevi "La Sagra della Primavera" di Igor Stravinsky. Quando venne presentata a Parigi, con tanto di balletto, fu un clamoroso fiasco. Era infatti una composizione "nuova", contiene in alcuni punti poliritimia o politonalità (ancora non ben accettate dalla critica dell'epoca che preferiva un tipo di musica più tonale e classica appunto), con un sound molto inquietante. Tramite questa composizione musicale Stravinsky voleva raffigurare, in un mondo arcaico, primitivo, la danza sacrificale di una giovane vergine scelta per ballare fino alla morte in un rituale propiziatorio di inizio primavera. E' evidente un certo richiamo al paganesimo russo.

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  • 2 weeks later...

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