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I gay sono allergici alle relazioni serie?


Frankitaly

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ogni paese ha la sua denominazione di sposato per gli omosessuali. in svizzera si chiama "unione domestica registrata" che non è l'unione civile tedesca

 

Non è uguale al matrimonio etero quindi non è una "denominazione di sposato". E' un unione civile, ma non un matrimonio. Sempre un unione importante è, ma chiamiamo le cose col proprio nome.

 


essere innamorati e fidanzati sono due cose differenti.

 

Ma non mi dire! Ma così non capisco che hai fatto fino a 38 anni. Ti sei innamorato e poi?Amore non corrisposto?Non ti andava di stare in coppia?

 

 


Sei tu che hai una visione molto infantile dell'amore, e forse è questa la verità.

 


Innamorarsi, amare, avere passione, avere affetto, ingrifarsi, interessarsi, sono tutte cose differenti e modalità differenti di rapporto.

Ho preso una infinità di cotte nella mia vita, ma nessuna ha valicato le due settimane. Perchè son cotte, perchè è passione, affetto, un mix di necessità e di interesse, perchè l'altro o altra in quel momento hanno risuonato.

Ma non è "amore". Non è neanche innamoramento.

Ma su, per favore, amare è altra cosa. La base per un rapporto stabile altra ancora.

 

Eh certo, quando non si sa bene come replicare si taccia l'altro di infantile. La mia idea di amore è talmente infantile e bambinesca che stranamente è reale e funziona alla grande.

 

La cotta era un ESEMPIO, è giusto l'elemento minimo per capire se il cuore è capace di battere, ma quelle descritte da te non le chiamerei nemmeno cotte, bensì il classico esempio dell'interesse passeggero e interessato per una persona che svanisce dopo qualche incontro. Una cotta significa per me che ti piace qualcuno in modo pesante, ma non ci sono basi oggettive per chiamarlo innamoramento o amore. Una cotta non finisce certo in 2 settimane o dopo qualche incontro perché è finito l'"effetto novità". Una cotta può benissimo essere l'inizio di qualcosa che magari poi si converte in amore, tu invece parli di "necessità e interesse" e credo che stiamo parlando di cose diverse.

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  • wasabi

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@Ilromantico

 

le differenze tra matrimonio etero svizzero e l'unione domestica registrata svizzera sono:

- cambia il nome

- non si è tenuti alla fedeltà per legge

- non si possono adottare figli e le donne non godono di procreazione assistita medicalmente.

 

non devi chiedermi che ho fatto fino a 38 anni, ero non fidanzato involontariamente.

 

qualche giorno fa ho sentito alla ragio di una donna di circa 90 anni in america che è stata sempre single e non fidanzata e che in una casa di riposo ha trovato il fidanzato di 10 anni meno per la prima volta nella sua vita. pensi che sia stata con le mani in mano per 90 anni ?

 

dovresti essere meno villano nelle tue risposte per favore. io ho portato la mia testimonianza personale e per questo non devo essere attaccato da te.

Edited by marco77
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Questo discorso si potrebbe estendere a tutte le cose della vita.

Sicuramente un uomo povero non saprà e non potrà mantenere uno stile di vita di un certo livello, tuttavia neanche un uomo ricco ma incapace di amministrare il proprio denaro potrà fare altrettanto.

Non riuscire a provare sentimenti importanti o quantomeno riuscire ad assecondarli al punto da condizionarci nelle scelte sicuramente, come dice ilromantico ci priverà di certe esperienza. E' una discussione d'ordine logico, quasi matematico; anche chi ha conosciuto l'amore o ne conosce la forza potrebbe non essere capace di intavolare relazioni "serie".

Questo perchè, frase banale ma vera, l'amore non basta.

 

Non siamo stati cresciuti con un'unica card, l'amore, che ci permette di fare tutto ed essere adatti a tutto. L'amore è parte di un coro e non la voce solista.

Si può essere follemente innamorati ma essere incapaci di prendersi cura della persona amata, di mettere a freno lati della personalità che inficiano la relazione, di scendere a compromessi con le esigenze altrui.

La bontà, la pazienza, il dialogo, l'altruismo, il rispetto ecc provengono da un corollario educativo familiare che può anche essere disconnesso dall'amore.

 

Personalmente credo nel passo biblico paolino dove l'amore viene considerato l'origine di tutto (ai corinzi dice: l'amore spera, perdona copre ogni cosa ecc..) ma questo è possibile solo quando la persona che lo prova ha le risorse necessarie da cui trarre comportamenti.

Se un individuo non ha mai concepito un determinato aspetto della vita perchè l'amore dovrebbe improvvisamente illuminarlo? L'amore non è l'improvvisa capacità d'essere perfetti. Non è possibile.

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Ecco bravo @Aquarivs, hai approfondito ulteriormente il tema e soprattutto mi hai fatto ricordare alcune cose che volevo aggiungere!

 

Uno può pure trovare la persona perfetta, ma se non è capace di gestirla né di saperne valorizzare le potenzialità non può aspettarsi che l'amore e l'interesse durino. Non bastano solo i sentimenti e l'amore, ma è soprattutto l'atteggiamento della coppia a fare la differenza. Ecco perché mi lascia perplesso chi stranamente dopo un po' si stanca subito di tutti. Le persone non sono giocattolini che stufano dopo l'aspetto novità, la differenza sta nell'interessarsi e apprezzarle proprio quando l'effetto novità finisce ed è forse questo uno dei punti degli ultimi interventi: perché non si riesce andare oltre all'aspetto novità e si instaura quedta sorta di consumismo affettivo?

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privateuniverse
Non è che "mal comune mezzo gaudio"... anche Leopardi fini' solo, ma, invece che stare a scrivere su Silvia e sui propri sogni, poteva uscire e cercare una ragazza in linea con la propria "estetica"; ma ha preferito rinchiudersi nel castello, piangendosi addosso e sognando di principesse, esattamente come fanno alcuni gay attuali, sperando che il principe azzurro gli venga a suonare a casa.

 

Vuoi togliermi anche il gusto di pensare che, in fondo, non tutti i single a vita sono stati "sfigati" o "gente con problemi"?

Che devo fare, flagellarmi fisicamente per punirmi della mia incapacità?

Quanto a Leopardi, purtroppo non può replicare alla tua prognosi.

Io mi ricordo di aver letto che, in una delle lettere che Leopardi scrisse al fratello dal soggiorno romano, si lamentava, letteralmente, che le donne "non la davano".

Nel caso specifico, Leopardi compì diversi tentativi di fuga dalla sua città natale; e, in effett, visse la metà della sua vita in varie grandi città italiane, frequentando attivamente l'ambiente letterario dell'epoca; quindi, dubito fortemente che si sia "chiuso nel suo castello".

 

Trovare un ragazzo, cosi' come trovare qualsiasi altra cosa o situazione, eccetto rari casi fortuiti, è un'attività che richiede impegno e costanza...leggo di gente che alla prima delusione lascia perdere e smette di cercare...poi grazie al caxxo che rimangono soli.

 

E' accaduto: tutti siamo stati single una o piuu' volte nella vita.

Ma la differenza è che IO, anche quando ero single, non ho mai smesso di crederci e di cercare, tutto questo nonostante uscivo con grande dolore dalla mia prima storia...seconddo alcuni avrei dovuto osservare un a sorta di vedovanza o di pausa...ma il ferro, cari miei, va battuto quando è caldo.

Se mi fossi fermato non avrei conosciuto il mio ex, e se, finita col mio ex, mi fossi fermato, non avrei conosciuto il mio attuale ragazzo.

Quindi nessuno vi da' degli sfigati, prendetela piuttosto come una "spinta" ad uscire dal guscio che vi siete auto creati, e a cercare...rimanete ovviamente coi piedi per terra, non fate come alcuni miei amici etero e gay che cercano modelle/i da copertina, lamentando poi del fatto che persone del genere non se li filano...e vedrete che la persona adatta per voi arriverà.

 

p.s.

 

le uniche persone che *realmente* hanno impedimenti nel trovare fidanzati sono solo e soltanto coloro che 

a) soffrono di malattie invalidanti 

:cool: vivono in zone realmente disagiate, es. paesini di 800 abitanti in alta montagna.

 

Per il resto, tutti hanno la possibilità di trovare un compagno/a, se lo vogliono e se lo cercano.

 

Non ho alcun dubbio che le intenzioni tue o di @@Ilromantico siano lodevoli. Ma non è detto che siano percepite come tali.

 

Tutti hanno la possibilità, molti la cercano attivamente, ma non a tutti, per vari motivi, succede; nonostante abbiano avuto la possibilità e nonostante si siano dati da fare.

 

Prima o poi una situazione del genere può capitare a tutti, in questo come in altri ambiti. Un mio amico era una persona socievole e molto simpatica, ma anni di frustrazioni e di problemi finanziari l'hanno trasformato in una persona malmostosa e scontenta. Chi l'avrebbe mai detto?

Un mio amico virtuale, che conoscevo da anni, una sera liquidò in due righe il fatto che io avessi sputato sangue alle due di notte (per fortuna non c'era niente). Ora che è lui ad avere problemi di salute, problemi, per sua sfortuna, piuttosto seri, il tono e i contenuti dei suoi discorsi è, purtroppo, alquanto diverso.

 

La goccia scava la pietra; e una situazione in cui si rimane intrappolati per anni e dalla quale non si riescono a intravedere vie d'uscita può mettere a dura prova le capacità di chiunque. Ci sono molte situazioni di questo tipo: la difficoltà di trovare lavoro, persistenti problemi finanziari, un drastico, improvviso e drammatico peggioramente delle condizioni di salute, il succedersi di relazioni fallimentari, l'assenza di relazioni. E ce ne sono anche altre, di situazioni simili.

 

Alcuni sono fortunati e riescono a tamponare queste situazioni, oppure trovano dentro di sé le energie psichiche per evitare che questo alteri la loro personalità in maniera irreversibile. Ma non è così per tutti, non necessariamente per colpa loro, e battere ripetutamente su certi tasti rivela una certa, sgradevole tendenza a tranciare giudizi su situazioni personali che, è bene ricordarlo, non si conoscono e si è in grado di valutare appieno se non molto approssimativamente.

 

Poi, che vi devo dire, scrivete un po' quel che vi pare.

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Io non do' giudizi positivi o negativi che siano, io parlo per quella che è la mia esperienza: secondo quanto visto nella mia intera vita, le uniche persone, sia etero che gay, che sono rimaste single, sono  persone che vivono in posti che definire fuori mano è un eufemismo, persone intrattabili, e persone con pretese assurde...aggiungo inoltre un ragazzo paraplegico (eterosessuale).

Tutto qui.

Per il resto, anche i piu' cessi che io abbia mai conosciuto, hanno trovato tutti una donna od un uomo con cui fidanzarsi.

Edited by ben81
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nelle grandi città da un terzo a metà degli appartamenti sono occupati da una persona sola. chi ha una relazione fissa in genere col tempo tende a vivere assieme a questa persona da qui presumo che più o meno non hanno un partner fisso.

 

ebbene questo terzo di "single" sono tutti intrattabili con un caratteraccio ? forse ma non è detto.

 

ci sono anche i single per "scelta" che lo sono diventati dopo una delusione amorosa e per questo scelgono di rimanere single per sempre (mia sorella ad esempio  :drag: ).

prima di trovare il mio maritino ci fu molta gente che mi avrebbe voluto e che non mi piaceva e molti che mi piacevano ma non mi volevano.... e anche alcuni malintesi in cui forse entrambi avevamo interesse ma la cosa non mi era chiara e l'ho capito dopo.

 

non vedevo perchè dovevo mettermi con qualcuno che non mi andava solo per non essere single.

 

la cosa strana è che a un dato punto della mia vita mi ammalai e con questo appesi le speranze di un partner al muro. e invece dopo alcuni anni inaspettatamente capitò lui in modo improvviso.

Edited by marco77
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In effetti la condizione di single mi pare in aumento, d'altronde

il tasso di fallimento matrimoniale etero è in aumento e spesso

subentra una certa sfiducia.

 

Il punto è che molti di voi ragionano come se si "rimanesse"

singles, molte persone nella realtà ad una certa età scelgono

di "diventarlo"

 

Una certa percentuale di gay dobbiamo ritenere si venga a

trovare in situazione simile, non sono persone con la sindrome

della "zitella" sono semplicemente persone che si sono innamorate

magari anche impegnate, ma ad un certo punto della vita, vuoi per

sfiducia, vuoi per una incapacità di innamorarsi derivata anche da

questa sfiducia, non ci provano più.

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più si invecchia e più diventa difficile trovare un partner.

 

molti si sono accasati e chi resta single si prende le sue abitudini e si può diventare più insofferenti alle esigenze altrui......

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Ci stiamo allontanando di nuovo dal soggetyo della questione. Io non mi riferisco certo a gente che sceglie di restare single, che passa brutte situazioni o che è rimasta scoraggiata da precedenti esperienze. Per quanto alla fine anche per loro non è certo una scusante per non innamorarsi e i single per scelta bisognerebbe capire fin quanto lo sono davvero per scelta o per frigidità sentimentale. Ma ripeto questi sono altri temi più complessi e diversi.

 

Io mi riferisco invece a chi ha un lavoro, zero problemi, una vita sociale allegra e intensa e non ha problemi a conoscere ragazzi. Qui non vedo problemi oggettivi per innamorarsi(ma io in realtà non li vedrei nemmeno in situazioni meno fortunate) eppure per alcuni sembra esserci una difficoltà oggettiva per innamorarsi che non può dipendere sempre da chi frequentano. Io non parlo di single per scelta, ma di gente che ti rompe che vuole il ragazzo ed innamorarsi, ma non riesce ad andare oltre alle 2 settimane o mese per poi stufarsi e trovare dei difetti 'gravissimi' a tutti. Io ho sentito dire cose allucinanti a ragazze e ragazzi: "l'alito puzza', "ha le mani piccole","voglio che sia un po' più stronzo(??)","ha un collo che non mi piace", "non ride a tutte le mie battute" e molte altre cose che non ricordo. Sinceramente, vi sembrano reali difetti?A me sembrano solo pretese assurde e incredibilmente superificiali che palesano un'ossessiva ricerca del perfetto che non esiste. Il non saper vedere oltre piccolezze del genere e non riuscire mai ad andare oltre l'apparenza e la novità dimostrano solo un forte egoismo ed egocentrismo.

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Ho segnalato alla Redazione il commento offensivo di @kosio, al quale mi limitererei a suggerire dstarmi alla larga.

 

@Ilromantico, la tua analisi è giusta. Ma più che di egocentrismo ed egoismo, parlerei di immaturità. Cercare il pelo nell'uovo nell'altro da sè, è un modo per deresponsabilizzarsi dal costruire un rapporto serio. Un rapporto serio infatti implica una grossa rinuncia: quella della sessualità promiscua, che sembra essere connaturata all'identità omosessuale più di quanto non lo sia a quella eterosessuale. Ma un gay non lo ammetterà mai. Sai perché? Perché ammettendo questo dovrebbe ammettere che la costruzione della sua identità, più che essere costruita su un'idea di socialità, è stata costruita su un'idea di consumo libidinale, mistificata in pretese omoaffettive.

Per carità, in uno stato democratico gli adulti e consenzienti possono fare fra di loro quello che vogliono, nel privato. Ma si abbia il coraggio di ammettere certe cose però. E non ci si stracci le vesti quando i diritti vengono negati perchè l'immagine che ha il mondo eteronormativo dei gay è quella della superficialità e dell'inaffidabilità.

Non si può essere allo stesso tempo Don Giovanni e Mastro Geppetto, per usare un eufemismo.

Cominciamo a discutere della costruzione dell'identità sessuale. E delle possibilità concrete della realizzazione affettiva con questo tipo di sessualità. Non ne vogliamo sapere di impegnarci? Vogliamo essere liberi? Ma allora ammettiamolo, senza giri di parole. E accettiamone le conseguenze, senza frignare.

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Ma quindi il "gene" della promiscuità viaggia in coppia con quello dell'omosessualità?

O bisogna cercare di tenere conto delle difficoltà oggettive che un gay incontra fin da giovanissimo (e soprattutto da giovanissimo) nell'instaurare relazioni stabili?

La cosiddetta maturità sentimentale non si acquisisce a tavolino, ma sul campo. Come un muscolo non si allena stando fermi e pensando di muoverlo, così non si impara a vivere una storia se non attraverso la relazione con l'altro.

Gli etero iniziano a mettersi in gioco tra i banchi di scuola, provandoci con la ragazza dell'altra classe, noi, a quell'età, iniziamo a percepire che l'oggetto del nostro desiderio ci è tendenzialmente precluso e a coltivare il nostro pessimismo di fronte alle difficoltà di trovare qualcuno che ci possa corrispondere.

Non stupisce poi se arriviamo a trent'anni che non abbiamo ancora acquisito quel minimo di dimestichezza con i sentimenti e le emozioni connesse all'innamoramento e siamo, a volte, più adolescenti dei quindicenni (indipendente dalla nostra maturità e serietà, intesa in senso generale, negli altri aspetti della vita).

Edited by wasabi
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Ma anche questo non è vero, io ho conosciuto ragazzi brutti, che però sono felicemente fidanzati...magari ci avranno messo piu' tempo, ma alla fine si sono fidanzati anche loro.

Mentre ho conosciuto anche ragazzi brutti che si piangevano addosso perchè non trovavano nessuno, salvo poi etichettare come "cessi" tutti i ragazzi che ci provavano con loro.

Wow hai un conoscente per ogni evenienza!

 

Io invece conosco tante persone sia gay che etero che sono sole e si piangono addosso, sperando di trovare una donna da sposare (come non lo so)

Per quanto riguarda la seconda riga: uno sarà anche brutto, ma avrà anche i suoi gusti, mettersi con un tipo che è l'opposto di quello a cui si è attratti è inutile e deleterio. E non parlo di piccolezze descritte da @Ilromantico.

Faccio un esempio: a me piacciono gli asiatici e i ragazzi magri, se con me ci provano orsi e grassi, è ovvio che li respingo, e non è questione di volere il ragazzo da copertina, o cercare il pelo nell'uovo, è questione che almeno un po' mi deve piacere, altrimenti che ci sto a fare insieme?

A te che, a quanto ho capito, piacciono tipi che sono il contrario di quelli che piacciono a me (spero che almeno in questo forum si riesca a rispettare i gusti degli altri) mi considererai un tipo della seconda riga che hai scritto... ma che devo fare? i gusti non si modificano.

Se ci prova un asiatico con te che fai? Per non stare single ti ci metti insieme?

Edited by Fantom
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@ilromantico

 

No il tema è se i gay sono allergici alle relazioni serie

 

Quindi vanno prese in considerazione TUTTE le ragioni

per le quali si può non avere una relazione di coppia e non

solo quelle che fanno comodo rispetto alla tesi ipotizzata.

 

Inoltre chi interviene per spiegare perchè - secondo lui -

non è riuscito in passato o nel presente ad avere una

relazione seria andrebbe ascoltato.

 

Se invece ciò che interessa è dire che i gay sono più

immaturi e superficiali degli eterosessuali, non ci si può

aspettare che chi interviene, nonostante l'impostazione

della discussione lo metta sub iudice, dica solo: "Sì, sono

un superficiale!"

 

Anche perchè si rischia di essere superficiali, nel giudicare

superficiali gli altri...

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@@Hinzelmann Stai rispondendo a me?

Vuoi negare che ci siano oggettive difficoltà che mettono a dura prova le relazioni sentimentali dei gay, fin dall'adolescenza?

Quello che sto dicendo io va proprio nella direzione opposta rispetto al sostenere che i gay sono tutti superficiali.

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No il grande problema qui è chi non "accetta scusanti per non innamorarsi" ! Hai capito @korio ? Non hai scusanti per non innamorarti. Quindi su su, innamorati!! Domani esci, e ti innamori! Chi c'è c'è!

 

Che tipi che siete! Troppo assurdi per essere veri. Non posso credere che commenti come quelli che ho letto vengano da persone reali, così fuori dal mondo. Vi auguro sinceramente con tutto il cuore che il vostro mondo ideale, fatto di Pavesini e considerazioni borghesi, superficiali e infantili, possa durare per sempre felici e contenti, come le fiabe. Però, per carità, tenetelo lontano da me, preferisco la gente vera io.

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Non ho capito se la mancanza di serietà significa:

1) Non innamorarsi

2) Innamorarsi ma non avere una relazione

3) Avere una relazione e non convivere

4) Convivere ma non essere monogamo

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Credo che il sottinteso sia non "impegnarsi" in una relazione

affettiva ( convivenza ) e sessuale ( monogamia )

 

Beninteso è ovvio che se i maschi etero si beccano degli

immaturi dalle femmine etero e le femmine etero delle superficiali

dai maschi etero, i gay si beccano sia degli immaturi che dei superficiali...

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Non ho capito se la mancanza di serietà significa:

1) Non innamorarsi
2) Innamorarsi ma non avere una relazione
3) Avere una relazione e non convivere
4) Convivere ma non essere monogamo

 

Si, buonanotte, tu non hai capito di che si sta parlando nelle ultime 2 pagine del topic :ph34r:

 

 

 


Faccio un esempio: a me piacciono gli asiatici e i ragazzi magri, se con me ci provano orsi e grassi, è ovvio che li respingo, e non è questione di volere il ragazzo da copertina, o cercare il pelo nell'uovo, è questione che almeno un po' mi deve piacere, altrimenti che ci sto a fare insieme?

 

Ovviamente parlavo di "piccolezze" per farvi capire a che livello (scioccante) può arrivare certa gente. E' ovvio che un po' deve piacere, non si parla certo di questo e posso pure capire che ognuno ha i suoi tipi preferiti. Tuttavia mi sembra un po' eccessivo farsi condizionare eccessivamente dai tipi ideali perché molte volte si ci può innamorare di gente su cui non avresti scommesso nemmeno un centesimo. Gente che ovviamente non si trova oggettivamente brutta, ma che comunque in un primo momento passa inosservata o non attira, poi col tempo o con una conoscenza più approfondita magari scopri pure che ti piace. A me è capitato con molti precedenti partner mentre altrettanti tipi "ideali" si sono rivelati poco attraenti (per movenze, attitudine, carattere, personalità)i e insulsi dopo una breve conoscenza. Ecco critico il fatto che certa gente non sappia vedere come una BUONA conoscenza e/o una certa attitudine possa cambiare le carte in tavola. Mi sembra che alcuni riescano a vedere e si impongano di ricercare solo quello da cui sono super-attratti per scoprire poi che questa strategia molte volte può deludere per il semplice fatto che si basa l'interesse per le persone su cose e criteri abbastanza basilari e perché non si riesce a vedere al di là del proprio naso.

 


La cosiddetta maturità sentimentale non si acquisisce a tavolino, ma sul campo. Come un muscolo non si allena stando fermi e pensando di muoverlo, così non si impara a vivere una storia se non attraverso la relazione con l'altro.

Gli etero iniziano a mettersi in gioco tra i banchi di scuola, provandoci con la ragazza dell'altra classe, noi, a quell'età, iniziamo a percepire che l'oggetto del nostro desiderio ci è tendenzialmente precluso e a coltivare il nostro pessimismo di fronte alle difficoltà di trovare qualcuno che ci possa corrispondere.

Non stupisce poi se arriviamo a trent'anni che non abbiamo ancora acquisito quel minimo di dimestichezza con i sentimenti e le emozioni connesse all'innamoramento e siamo, a volte, più adolescenti dei quindicenni (indipendente dalla nostra maturità e serietà, intesa in senso generale, negli altri aspetti della vita).

 

Hai espresso bene il concetto e il punto degli ultimi interventi. L'esperienza serve ed è importantissima, senza esperienza probabilmente mi sarei fatto convincere che l'amore è come lo dipingono certi gay di certi ambienti o non sarei stato in grado di gestire bene la relazione con mio marito né capire se lui era QUELLO giusto. E con l'esperienza invece sono sicuro di quello che voglio e come lo voglio, di non scendere a compromessi e di essere sicuro della mia filosofia in amore.

 

 


No il grande problema qui è chi non "accetta scusanti per non innamorarsi" ! Hai capito @@korio ? Non hai scusanti per non innamorarti. Quindi su su, innamorati!! Domani esci, e ti innamori! Chi c'è c'è!

 


Che tipi che siete! Troppo assurdi per essere veri. Non posso credere che commenti come quelli che ho letto vengano da persone reali, così fuori dal mondo. Vi auguro sinceramente con tutto il cuore che il vostro mondo ideale, fatto di Pavesini e considerazioni borghesi, superficiali e infantili, possa durare per sempre felici e contenti, come le fiabe. Però, per carità, tenetelo lontano da me, preferisco la gente vera io.

 

Che strazio, rilassati un po'! E' possibile fare una discussione con tranquillità senza i tuoi soliti insulti? Per me è strano, stranissimo che una persona s'innamori 1-2 volte in 40anni. E ripeto parlo di "innamorarsi", non che ci si debba riferire per forza al grande amore o a una relazione di 3-5 anni. Io ho avuto molte relazioni di 3-5-6 mesi senza che possa considerarle per nulla importanti (a differenza di altre), eppure in quei mesi ero innamorato, innamoratissimo, cosa c'è di così difficile nell'innamorarsi o trovare qualcuno con cui esserlo?Tutto dipende anche da come uno si approccia all'amore, sarò anche fatto di "Pavesini", ma almeno ho sempre vissuto una vita amorosa abbastanza piena, varia e felice.

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Ma quindi il "gene" della promiscuità viaggia in coppia con quello dell'omosessualità?

O bisogna cercare di tenere conto delle difficoltà oggettive che un gay incontra fin da giovanissimo (e soprattutto da giovanissimo) nell'instaurare relazioni stabili?

La cosiddetta maturità sentimentale non si acquisisce a tavolino, ma sul campo. Come un muscolo non si allena stando fermi e pensando di muoverlo, così non si impara a vivere una storia se non attraverso la relazione con l'altro.

Gli etero iniziano a mettersi in gioco tra i banchi di scuola, provandoci con la ragazza dell'altra classe, noi, a quell'età, iniziamo a percepire che l'oggetto del nostro desiderio ci è tendenzialmente precluso e a coltivare il nostro pessimismo di fronte alle difficoltà di trovare qualcuno che ci possa corrispondere.

Non stupisce poi se arriviamo a trent'anni che non abbiamo ancora acquisito quel minimo di dimestichezza con i sentimenti e le emozioni connesse all'innamoramento e siamo, a volte, più adolescenti dei quindicenni (indipendente dalla nostra maturità e serietà, intesa in senso generale, negli altri aspetti della vita).

 

Considerazione interessantissima ma monca.

Il concetto di relazione non si apprende sul campo ma si apprende dal nucleo familiare di provenienza.

Gli strumenti e le risorse per poi elaborare le esperienze di cui parlano devono esistere già, fornite dagli archetipi, dalle figure di riferimento: genitori, fratelli, nonni.

E' da lì che la personalità si forma. Non c'entra nulla l'amore eros. Quello semmai è un ostacolo in più posto sul cammino della crescita (in quanto in grado di stravolgere la personalità di base) ma l'individuo, gay o etero che sia, mostra le qualità o i difetti appresi dalla propria famiglia. A 14/16 anni età dei veri primi innamoramenti (infatuazioni) il corpo della personalità è già fisso e strutturato. L'incapacità di chiedere scusa, di scendere a compromessi, di lottare, di mantenere la posizione, di comprendere, di dialogare, di aprirsi, di esporsi, di mantenere il controllo, la perseveranza, pazienza, introversione e ironia sono tutte cose che sono state già a acquisite e che giocheranno una parte ben più importante dell'amore nella "serietà" della relazione..

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Credo che il sottinteso sia non "impegnarsi" in una relazione

affettiva ( convivenza ) e sessuale ( monogamia )

 

Beninteso è ovvio che se i maschi etero si beccano degli

immaturi dalle femmine etero e le femmine etero delle superficiali

dai maschi etero, i gay si beccano sia degli immaturi che dei superficiali...

Credo, almeno da parte mia, si intenda: "con responsabilità".

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L'esperienza serve ed è importantissima, senza esperienza probabilmente mi sarei fatto convincere che l'amore è come lo dipingono certi gay di certi ambienti o non sarei stato in grado di gestire bene la relazione con mio marito né capire se lui era QUELLO giusto. E con l'esperienza invece sono sicuro di quello che voglio e come lo voglio, di non scendere a compromessi e di essere sicuro della mia filosofia in amore.

......

Per me è strano, stranissimo che una persona s'innamori 1-2 volte in 40anni

 

 

 

non pensi che l'amore è una cosa soggettiva e quel che per te è amore per un altro non lo è e viceversa ?

 

stesso discorso per innamorarsi.

Edited by marco77
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Il concetto di relazione non si apprende sul campo ma si apprende dal nucleo familiare di provenienza.

 

 

L'esempio che si riceve dal nucleo familiare di provenienza è importantissimo, ma certamente non basta.

Finché non si prova sulla propria pelle, non si sbatte il naso, non si cade e non ci si rialza con le proprie gambe,

il concetto di relazione che si è interiorizzato rimane "in potenza".

Se bastasse l'esperienza dei nostri genitori ad alleviarci la fatica di costruirci la nostra ...

 

 

L'incapacità di chiedere scusa, di scendere a compromessi, di lottare, di mantenere la posizione, di comprendere, di dialogare, di aprirsi, di esporsi, di mantenere il controllo, la perseveranza, pazienza, introversione e ironia sono tutte cose che sono state già a acquisite e che giocheranno una parte ben più importante dell'amore nella "serietà" della relazione..

 

 

Stai scherzando, vero? Sono d'accordo che già nella prima adolescenza certi tratti della personalità siano già chiaramente riscontrabili, ma se penso a quanto sono cambiato io negli ultimi anni e a quanto sono maturato per quanto riguarda la capacità di dialogare, di aprirmi, di mantenere il controllo, di perseverare, di portare pazienza e di mettermi in gioco, non posso non rendermi conto che sono cresciuto tantissimo grazie alla relazione che sto vivendo e che non avrei compiuto gli stessi passi se non mi fossi messo in gioco in una storia seria e costruttiva.

Edited by wasabi
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ma chi l'ha detto ? tu ?

Prima di me lo dice la logica. E l'esperienza, per chi si ostini, irrazionalmente, a rifiutare la logica. Amore è impegno, responsabilità, investimento affettivo importante (nella sua forma standard, a prescindere dal gender). Se poi parliamo di "amore romantico", questo pretende di essere assoluto ed eterno. Mi sapete fare un qualsiasi esempio di amore romantico fra due gay?

O anche di amore "classico"? Come mai non esiste, a memoria d'uomo, una storia paragonabile a quella etero di Abelardo ed Eloisa, per esempio, nel Medioevo? Forse perché il problema, ancora una volta, è la castrazione? L'interdetto omosessuale sulla soppressione del pene?

Come mai tutta questo mimetismo nei confronti dell'identità etero, si spegne quando si parla di amore, passione, romanticismo? Come mai questi diritti che hanno gli etero non li si reclama?

Perché l'amore fra due omosessuali è sempre limitato, sentimentalmente e temporalmente? Tutta colpa dell'omofobia sociale? Prendiamo anche esempi letterari: Achille e Patroclo. Secondo quanto ho letto qui, Achille sarebbe la "più femmina di tutta l'Iliade" e a parte Patroclo, avrebbe avuto numerosi amanti, e questa cosa ha ispirato almeno un dramma "satirico". Eppure, allo stesso tempo, si afferma che l'amore fra Achille e Patroclo sarebbe esemplare in tutta la classicità!

Perchè prendere sul serio i pettegolezzi su Achille onvece di mettere l'accento sul sacrificio di Patroclo? Perchè Achille "femmina" evidentemente, è molto più comodo da sssimilare per la coscienza omosessuale contemporanea.

O ancora, l'amore romantico-decadente per eccellenza, quello fra Rimbaud e Verlaine. Non mi sembra sia molto esemplare. Resta però la cosa più sublome prodotta da una coppia omosessuale. Sono passati quasi due secoli però. Non mi sembra che ci siano stati seguaci di questa esperienza. E probabilmente, il gay medio si giustificherà dicendo che l'uno era etero-bisex perchè sposato (Verlaine) l'altro era un pazzo, tutti e due si drogavano. Quindi non fanno testo. Invece è una delle pochissime relazioni omosessuali che fanno testo, letteralmente, dall'Ottocento in poi. Vi sfido a trovarmi esempi di coppie omosessuali esemplari nell'età contemporanea!

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Stai scherzando, vero? Sono d'accordo che già nella prima adolescenza certi tratti della personalità siano già chiaramente riscontrabili, ma se penso a quanto sono cambiato io negli ultimi anni e a quanto sono maturato per quanto riguarda la capacità di dialogare, di aprirmi, di mantenere il controllo, di perseverare e portare pazienza, non posso non rendermi conto che sono cresciuto tantissimo grazie alla relazione che sto vivendo e che non avrei compiuto gli stessi passi se non mi fossi messo in gioco in una relazione seria e costruttiva.

 

 

No, non sto scherzando. Probabilmente tu hai sviluppato questi lati della tua personalità grazie all'affinarsi della stessa durante le tue esperienze relazionali, ma il bagaglio te lo hanno fornito i tuoi.. da lì non si scappa.

E' ovvio che gli esseri umani siano in grado di cambiare anche da adulti ma non trascurare il punto fondamentale che vizia questo discorso: l'essere disposti a cambiare è qualcosa che bisogna avere di default. Non si impara da adulti (non facilmente almeno). L'accettazione del fatto che bisogna migliorarsi ti sfiora solo perché hai una personalità atta a considerarlo.

Edited by Aquarivs
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Prima di me lo dice la logica. E l'esperienza, per chi si ostini, irrazionalmente, a rifiutare la logica. Amore è impegno, responsabilità, investimento affettivo importante (nella sua forma standard, a prescindere dal gender). Se poi parliamo di "amore romantico", questo pretende di essere assoluto ed eterno. Mi sapete fare un qualsiasi esempio di amore romantico fra due gay?
O anche di amore "classico"? Come mai non esiste, a memoria d'uomo, una storia paragonabile a quella etero di Abelardo ed Eloisa, per esempio, nel Medioevo? Forse perché il problema, ancora una volta, è la castrazione? L'interdetto omosessuale sulla soppressione del pene?
Come mai tutta questo mimetismo nei confronti dell'identità etero, si spegne quando si parla di amore, passione, romanticismo? Come mai questi diritti che hanno gli etero non li si reclama?
Perché l'amore fra due omosessuali è sempre limitato, sentimentalmente e temporalmente? Tutta colpa dell'omofobia sociale? Prendiamo anche esempi letterari: Achille e Patroclo. Secondo quanto ho letto qui, Achille sarebbe la "più femmina di tutta l'Iliade" e a parte Patroclo, avrebbe avuto numerosi amanti, e questa cosa ha ispirato almeno un dramma "satirico". Eppure, allo stesso tempo, si afferma che l'amore fra Achille e Patroclo sarebbe esemplare in tutta la classicità!
Perchè prendere sul serio i pettegolezzi su Achille onvece di mettere l'accento sul sacrificio di Patroclo? Perchè Achille "femmina" evidentemente, è molto più comodo da sssimilare per la coscienza omosessuale contemporanea.
O ancora, l'amore romantico-decadente per eccellenza, quello fra Rimbaud e Verlaine. Non mi sembra sia molto esemplare. Resta però la cosa più sublome prodotta da una coppia omosessuale. Sono passati quasi due secoli però. Non mi sembra che ci siano stati seguaci di questa esperienza. E probabilmente, il gay medio si giustificherà dicendo che l'uno era etero-bisex perchè sposato (Verlaine) l'altro era un pazzo, tutti e due si drogavano. Quindi non fanno testo. Invece è una delle pochissime relazioni omosessuali che fanno testo, letteralmente, dall'Ottocento in poi. Vi sfido a trovarmi esempi di coppie omosessuali esemplari nell'età contemporanea!

 

Io ti consiglio vivamente di leggere di meno e magari vivere di piu'. Vedrai che magari conoscerai tante coppie gay che vivono assieme da decenni, innamorate, romantiche, etc.  

Dici che amore e' impegno, responsabilita', investimento affettivo, come se tutto questo fosse precluso alle coppie gay. Ma sai quanti uomini gay hanno vissuto fianco a fianco dei propri partners il dramma della malattia ( molti di voi sono troppo giovani per avere avuto esperienze dirette su quello che l'AIDS ha combinato negli anni '80), spesso subendo il disprezzo di familiari, amici e della quasi totalita' della gente " normale"?

Io tutti questi etero perfetti nelle loro storie d'amore non li vedo. Il libertinaggio( ohhh, che brutta cosa scopare poi) e' piu' evidente negli uomini gay per vari motivi: in primis perche' il maschio ha delle necessita' e degli impulsi biologici che sono diversi da quelli femminili. Se poi vai a contare i vari nights per etero, la prostituzione, i siti di incontri, etc, capirai che tutto sto romanticismo eterosessuale e' spesso solo di facciata. Molti gay non hanno questi vincoli sociali, percio' e' piu' evidente. Vatti a vedere le statistiche su quanti mariti tradiscono le mogli ( e viceversa) e vedrai che non sono solo i gay che trombano " on the side".

Dato che dal poco che ho letto in questo forum, molti gay qui sono bacchettoni contro i gay pride, le coppie aperte, gli effeminati, etc, percio' probabilmente sei in buonissima compagnia a pensarla come la pensi.

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No,mper nulla! L'amore è un linguaggio universale, possono cambiare le varie forme e filosofie, ma il succo penso che sia uguale per tutti.

io invece penso sia un concetto che cambia da persona a persona e nel tempo.

 

credi che quando venivano stabiliti i matrimoni dai genitori il concetto di amore fosse lo stesso di oggi ?

 

credi che le donne hanno lo stesso concetto di amore degli uomini ?

 

io no.

 

alla fine come tutto per me anche l'amore è una cosa soggettiva.

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