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Adozioni per coppie omosessuali


FireSky

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a parte che in ciò che hai scritto c'è tutto tranne la feninizione del matrimonio tra donne....

 

cmq se tu dici che un bambino ha bisogno dei due genitori ne avrà bisogno ovunque no?

se lo definisci come un bisogno necesario sarà un bisogno necessario e universale, x lo meno dal tono delle tue risposte.

 

Allora che differenza ti fa un esempio sui Nuer o un esempio, che ne so, tedesco?

vuoi un esempio tedesco? consulta il web e ariverai alle stesse conclusioni a cui sono arivata io, che al bambino non gliene frega niente se i genitori sono due uomini o due donne purché uno faccia il ruolo delle donne e l'altro faccia il ruolo che fanno i maschi. ci sono paesi occoidentali in cui le coppie gay possono adottare e finora pare che nessuno si sia lamentato.

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a parte che in ciò che hai scritto c'è tutto tranne la feninizione del matrimonio tra donne....

 

Non l'ho scritto io. E l'ho riportato solo per dare uno sfondo storico-culturale a chi siano i Nuer...

La definizione del matrimonio tra donne sei tu che dovresti darla, perché sei tu che hai evocato

questo popolo.

 

comunque se tu dici che un bambino ha bisogno dei due genitori ne avrà bisogno ovunque no?

se lo definisci come un bisogno necesario sarà un bisogno necessario e universale, x lo meno dal tono delle tue risposte.

 

Io non ho detto nulla di simile. Tu invece fai parte di quelle persone che mettono in bocca ai loro interlocutori

parole che non hanno mai dette, il che è una prassi forumistica scorretta.

 

Ti erano state chieste quali erano le tue fonti per le tue affermazioni apodittiche, ma finora non le hai date.

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caro isher ok forse mi sarò espressa male ma anche tu non è che hai toni molto accoglienti e gentili, eh.

 

Non l'ho scritto io.  

 

fin qui ci ero arrivata. hai scritto wikipedia e grazie a dio so leggere

 

E l'ho riportato solo per dare uno sfondo storico-culturale a chi siano i Nuer...

 

anche fin qui ci ero arrivata.

 

 

La definizione del matrimonio tra donne sei tu che dovresti darla, perché sei tu che hai evocato

questo popolo.

 

io l'ho accennato come esempio, se a qcuno interessa ne parlo. basta chiedere. non mi va di dilungarmi su cose di cui magari nn frega niente a nessuno.

 

volevo solo sottolineare che il tuo contrappunto mi sembrava un po' fuori luogo visto che io mi stavo concentrando sul matrimonio e basta. La società è ovvio che è diversa, essendo una società africana.

 

Io non ho detto nulla di simile. Tu invece fai parte di quelle persone che mettono in bocca ai loro interlocutori

parole che non hanno mai dette, il che è una prassi forumistica scorretta.

 

Anche il tuo approccio mi sembra piuttosto scorretto, potresti esprimerti in toni più pacati visto che qui nessuno ti ha accusato di niente.

 

Ti erano state chieste quali erano le tue fonti per le tue affermazioni apodittiche, ma finora non le hai date.

 

ti ho detto la fonte: il libro sui Nuer. cosa ti devo dire anche? La casa editrice? L'ano di pubblicazione?

ti ho anche detto che ci sono esempi di adozioni gay in paesi occidentali.

 

mi sembra che stai reagendo in modo un po' eccessivo.

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caro isher ok forse mi sarò espressa male

 

 

Non è che forse ti sarai espressa male: è che mi hai attribuito cose che non ho mai detto.

Punto.

 

Non continuo perché voglio spegnere sul nascere il tuo flame:afraid:

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Comunque, Sunshine, ammettendo che il sg. Pritchard abbia dimostrato che il matrimonio tra donne in cui ognuna di esse ha un ruolo diverso funziona, questo non dimosta la necessità che i due genitori ricoprano ruoli differenti (parola comunque da chiarire).

 

ai bambini non gliene frega niente del sesso dei genitori, ciò che conta è il ruolo, cioè l'importanti è che i due genitori ricoprano ruoli differenti

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Dream Catcher

Il problema, Dream Catcher, è che l'omofobia è presente ovunque nel mondo:

è come l'acqua; in un posto ce n'è di meno, in un altro di più, in un altro ancora molto di più,

ma c'è sempre. Il discorso che tu fai, legittimo, diventa quindi difficile da articolare.

 

Condivido appieno l'incipit del tuo post: l'omofobia e le garanzie di "normalità" per il figlio di una coppia gay sono problemi articolati e difficili da affrontare in senso assoluto. Io stesso ne discuto volentieri senza pretendere di avere la verità nella mano destra nè tantomeno la soluzione.

A maggior ragione ritengo però che invocare la legge matrimoni+adozioni subito nel nostro paese sia quanto mai un passo falso.

L'esempio del paesino non voleva essere rappresentativo del Paese, ma solo un'estremizzazione volontaria. Ad ogni modo, la famiglia di mio padre è di un paesino molto vicino all'esempio dato, e certo non sarà un'eccezione in Italia. Anzi, credo proprio che le realtà dei famosi paesini chiusi (senza un porto, non di passaggio e non turistici) si assomiglino molto fra loro... e posso assicurare per esperienza personale che crescervi un bambino sarebbe ad oggi impossibile per una coppia gay.

 

Dunque ben venga il famoso relativismo: ci sono posti in Italia dove un bambino adottato da una coppia gay avrebbe la possibilità di crescere e vivere allo stesso modo che se fosse stato adottato da una coppia etero? Bene: adozione concessa. Qualcuno saprebbe indicarmi dove si trovano queste oasi di libertà? Io vivo nella rossa e democratica Firenze, eppure potrei indicare uno, forse due quartieri dove una realtà del genere potrebbe esistere... fossi il giudice dei minori però non me la sentirei di garantire per il resto del territorio. Nelle altre città (quelle del nord leghista o quelle del sud omofobo) va meglio? Ancora una volta non vorrei cadere in una facile demagogia, ma penso che non siamo davvero pronti.

Madoka si chiede "ma chi sa cosa pensa davvero l'opinione pubblica"? In realtà non è così difficile da dire, basta vedere in quali figure politiche (cioè le persone designate a decidere dei nostri diritti) si riconoscono gli italiani. Come vedi da sola, non siamo messi bene.

Condivido il tuo sfogo e la tua tristezza nello scrivere queste parole, ma sinceramente proprio per il bene del mio ipotetico figlio, non lo metterei mai al mondo in una realtà come la nostra per restare vittima innocente di una società così arretrata.

 

Credi tu che gli eterosessuali che si riproducono non lo facciano per la loro realizzazione, o

almeno non lo possano fare per la loro realizzazione?

 

Ti prego di non offendere la mia intelligenza: ovviamente non sono così ottuso da credere che tutte le coppie eterosessuali siano fortemente motivate (solo in quanto eterosessuali?) per il bene di loro figlio.

Tuttavia, anche se mossi da egoismo o chissà quale altra ragione, la società e le istituzioni accoglieranno a braccia aperte loro figlio, perchè figlio di una coppia "normale". I problemi sarebbero poi interni alla famiglia, ma non esterni.

Questo non succederebbe per il figlio di una coppia gay, per cui è solo in questo momento che rilevano le motivazioni dei genitori, che personalmente non condivido.

 

Il tuo approccio a questo problema è molto intellettivo:

ciò che conta non è l'eventuale altezza o "bassezza" delle nostre spinte e motivazioni, ma l'onestà intellettuale, la coscienza e consapevolezza che ci spingono a riconoscerle
mentre il mio è puramente pragmatico: il figlio di una coppia gay avrebbe gli stessi diritti, le stesse possibilità e soprattutto le stesse garanzie del figlio di etero? Dipende dai contesti culturali, ma nella maggioranza dei casi del nostro paese NO. E finchè la risposta sarà no, le motivazioni e la "caratura morale" dei genitori saranno irrilevanti, e senza dubbio discutibili.
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x Loup: infatti Evans Pritchard faceva riferimento a un tipo di matrimonio in cui una donna diventa socialmente uomo. Quindi la coppia è formata da due donne delle quali una però si comporta ufficialmente da uomo. E il bambino sa benissimo chi rappresenta cosa, indipendentemente dal sesso dei genitori.

 

Questo è un esempio x dire che in questo caso, a prescindere dal fatto che ho portato un esempio di una società africana, il bambino può crescere benissimo con due genitori dello stesso sesso vedendo in essi ruoli differenti.

 

Poi su ciò che non conosco mi astengo.

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Catcher, ti fai la stassa domanda

anche per i bambini di colore?

Non pensi che sarebbero discriminati

in un paesino del Bergamasco?

E per questo rigetteresti le adozioni internazionali?

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Catcher, ti fai la stassa domanda

anche per i bambini di colore?

Non pensi che sarebbero discriminati

in un paesino del Bergamasco?

E per questo rigetteresti le adozioni internazionali?

 

E i bambini con le orecchei a sventola?

 

E i bambini ciccioni?

 

E i bambini che balbettano?

 

O addirittura, i bambini con un solo genitore!!!???

 

Povere creature, come possono crescere come esseri umani completi e salutari se la società gli fa così pesare la loro condizione  :P

:P

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Dream Catcher

Catcher, ti fai la stassa domanda

anche per i bambini di colore?

Non pensi che sarebbero discriminati

in un paesino del Bergamasco?

E per questo rigetteresti le adozioni internazionali?

 

E' la seconda volta che rispondi con un sillogismo di tre righe ad un mio intervento piuttosto articolato e difficilmente riassumibile in un indovinello. Personalmente trovo questo modo di discutere piuttosto sterile.

Ad ogni modo, la risposta alla tua domanda è ovviamente NO, ma se una fetta molto consistente del Paese (forse addirittura la maggioranza?) ragionasse come un paesino del bergamasco (come è per il tema omosessualità), sarebbe sì.

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Il tuo approccio a questo problema è molto intellettivo

 

«Intellettivo» e «pragmatico» sono termini ancora troppo generici,

il secondo potrebbe essere addirittura usato in senso opposto al tuo, e insomma non vanno alla radice.

Da quel che scrivi, il tuo è un approccio «oggettivistico».

 

Si possono disconoscere i diritti della realtà? Freud parla addirittura di «principio della realtà».

Ma un approccio oggettivistico, se pur veda con chiarezza che cosa è la realtà, rischia di renderci schiavi

di essa. Il mio approccio tenta di mediare tra la coscienza della realtà e la non-rinuncia a essere Soggetti:

a voler cose dalla vita; a tentare di modificare (in piccola, irrilevante misura) i dati. E proprio

per questo per me sono tanto importanti la coscienza e l'onestà intellettuale:

perché solo quest'ultima può tagliare le gambe a un Soggetto tracotante ed egocentrico.

 

Per allargare il discorso, secondo me bisogna sapere che cos'è la realtà, ma anche dimenticarsene,

e richiamarla alla memoria quando serve. Altrimenti non è possibile essere, minimamente, liberi.

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Per allargare il discorso, secondo me bisogna sapere che cos'è la realtà, ma anche dimenticarsene,

e richiamarla alla memoria quando serve. Altrimenti non è possibile essere, minimamente, liberi.

Quoto.

Dream Catcher, penso che tu i sogni più che andare a a catturarli tendi ad aspettare che ti caschino addosso. O almeno questo è quello che dai ad intendere con i tuoi ragionamenti.

Si cerca troppo di adeguarsi al mondo ed è per questo che il mondo non si adegua a noi.

Un esempio. Quello che dice Sunshine, sul fatto che due genitori omosessuali possono andare bene fintanto che ricoprano i rispettivi ruoli, maschile e femminile, testimonia chiaramente di come sia radicata dentro tutti noi la tendenza ad assimilarsi ad una realtà di cui ci lamentiamo, ma verso la quale ci tufferemmo a pancia nel momento in cui essa ci aprisse uno spiraglio. Io non credo che siamo talmente stupidi da non vedere che la famiglia tradizionale, le figure paterna e materna ecc. non hanno un valore in sè, ma lo hanno solamente in funzione del mantenimento di una certa realtà sociale. Noi omosesessuali semplicemente non vogliamo essere diversi. Non vogliamo tutelare la nostra diversità, ma vogliamo normalizzarla. Questo scendere a patti con la realtà sociale, vista come oggetto che ci determina, ci mette in una posizione subordinata: noi dipendiamo dal suo consenso, che bramiamo e che non arriverà se non a caro prezzo. Quando riceveremo anche noi il timbro di approvato da sua maestà la regina, come la salsa Worchester, ci uniremo anche noi a discriminare altre realtà, e se ci osserviamo lo facciamo già adesso. Ma se uno è un cacciatore di sogni non scende a patti con la realtà, bensì ricerca un distacco da essa. E il distacco significa disinteresse, significa aggrapparsi alla propria dimensione di soggetto come unico fondamento della propria vita. Quando questo succede, concretamente, sulla terra, quell'oggettività che ci determina viene ad essere determinata. Solo così è possibile un cambiamento radicale, un cambiamento che abbia un qualche valore. Questo non te lo dice uno che parla intellettivamente, o senza i piedi per terra, dream catcher. Se parlo in questi termini è perchè nel mio piccolo mondo realizzo ogni giorno questo lento e costante processo. Prima di parlare in termini di concretezza e pragmatismo, insomma, provaci!!! :P

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Si cerca troppo di adeguarsi al mondo ed è per questo che il mondo non si adegua a noi.

Un esempio. Quello che dice Sunshine, sul fatto che due genitori omosessuali possono andare bene fintanto che ricoprano i rispettivi ruoli, maschile e femminile, testimonia chiaramente di come sia radicata dentro tutti noi la tendenza ad assimilarsi ad una realtà di cui ci lamentiamo, ma verso la quale ci tufferemmo a pancia nel momento in cui essa ci aprisse uno spiraglio. Io non credo che siamo talmente stupidi da non vedere che la famiglia tradizionale, le figure paterna e materna ecc. non hanno un valore in sè, ma lo hanno solamente in funzione del mantenimento di una certa realtà sociale.

 

 

è ovvio che la figura materna e paterna hanno un valore in base alla società, non a caso si sa che il genere è socialmente costruito.

 

L'esempio da me riportato può essere opinabile poiché dice che il bambino cresce con donne con ruoli diversi (una ricopre i ruoli che in qla società ricopre il maschio; l'altra fa la donna) ma è pur sempre un fatto che è stato dimostrato. Lui qste cose non se le è inventate.

 

E' ovvio che bisogna fare delle distinzioni poiché lui fa riferimento a una società africana in cui c'è la divisione del lavoro ecc, nella nostra società siamo messi diversamente ma... se fosse così? se davvero il bambino avesse bisogno di due figure con ruoli diversi?

Se pensiamo di poter dare tuto ciò di cui ha bisogno un bambino, dobbiamo essere pronti anche a qsta evenienza.

 

Un conto sono i nostri sogni, un conto è crescere un bambino assicurando di dargli tutto il necessario.

 

Come poi ho spiegato, ci sono paesi in cui l'adozione gay è ammessa e a qsto punto se l'esempio di Pritchard desta dubbi e perplessità non resta che andare a indagare qste altre realtà, vedere come crescono i bambini, che ruolo rivestono i genitori ecc. Solo così ci faremo un'idea obiettiva.

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Sunshine, confidando dal tuo nick che tu sappia l'inglese, ti cito parte della sentenza del giudice Walker, che ha eliminato il valore della Proposition 8 in California (che impediva il matrimonio omosessuale):

 

Tradition alone, however cannot form a rational basis for a law . . . the state must have an interest apart from the fact of the tradition itself . . . California has eliminated all legally mandated gender roles except the requirement that a marriage consist of one man and one woman. Prop 8 thus enshrines in the California Constitution a gender restriction that the evidence shows to be nothing more than an artifact of a foregone notion that men and women fulfill different roles in civic life . . .  the evidence shows that Prop 8 harms the state’s interest in equality because it mandates that men and women be treated differently based only on antiquated and discredited notions of gender . . . the state has no interest in preferring opposite-sex couples to same-sex couples or in preferring heterosexuality to homosexuality. Moreover, the state cannot have an interest in disadvantaging an unpopular minority group simply because the group is unpopular.

 

[...]

 

Same-sex parents and opposite=sex parents are of equal quality . . .  Prop 8 does not make it more likely that opposite-sex couples will marry and raise offspring biologically related to both parents . . . the evidence shows beyond any doubt that parent’s genders are irrelevant to children’s developmental outcomes.

 

Questo da uno stato che ha più famiglie omogenitoriali del nostro, sì, ma non così tante proporzionalmente. Semplicemente, nel nostro stato se ne parla meno, è ancora una cosa straordinaria apparentemente.

In verità è una realtà, che ha bisogno di essere regolamentata, senza troppi discorsi teorici su come dovrebbero fare queste coppie, e se sia giusto o no quel che fanno, perché tanto i modi si trovano e da tempo, senza neanche ricorrere a mezzi troppo tecnologici.

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Stavo giusto guardando delle interviste fatte ad alcuni genitori dell'associazione "famiglie arcobaleno". Andate su youtube e guardatele! L'omogenitorialità è un fenomeno che sta nascendo e in Italia esistono già moltissime famiglie.

Le coppie lesbiche ovviamente hanno molte meno difficoltà ma anche le coppie gay alla fine riescono ad avere figli.

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E' la seconda volta che rispondi con un sillogismo di tre righe ad un mio intervento piuttosto articolato e difficilmente riassumibile in un indovinello. Personalmente trovo questo modo di discutere piuttosto sterile.

Ad ogni modo, la risposta alla tua domanda è ovviamente NO, ma se una fetta molto consistente del Paese (forse addirittura la maggioranza?) ragionasse come un paesino del bergamasco (come è per il tema omosessualità), sarebbe sì.

 

Non è mica cattiveria,

ma se hai letto tutto il thread noterai

che il tuo approccio non è nuovo

e pertanto la mia obiezione non cambia.

 

Il prima possibile cercherò di articolare meglio il mio pensiero,

ma non andrò molto lontano dal sillogismo:

"se tu fossi il giudice affideresti un bambino a una coppia rom?"

o a paragoni di questo livello.

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ma infatti io nn metto in dubbio questo, mi chiedevo solo se fosse vero o no questo fatto che i genitori devono avere ruoli diversi, cioè cosa fanno in famiglia, se si comportano in maniera diversa col bambino, come lo educano ecc.

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Dream Catcher

Se parlo in questi termini è perché nel mio piccolo mondo realizzo ogni giorno questo lento e costante processo. Prima di parlare in termini di concretezza e pragmatismo, insomma, provaci!!

 

Ti ringrazio per l'incoraggiamento, ma probabilmente i miei ragionamenti molto disillusi sull'argomento ti hanno spinto a credere che io sia una sorta di represso che passa le giornate crogiolandosi nel suo pessimista egoismo nell'attesa che qualcun altro realizzi i miei sogni e "me li faccia cadere addosso", per citare il tuo tono supponente.

Al contrario, io sono visibile con famiglia ed amici ed anche io nel mio piccolo universo cerco di oliare gli ingranaggi spesso molto duri di questo processo, che ci porterà un giorno agli agognati diritti, scagliandomi apertamente contro ingiustizie e "male parole", quando le incontro.

 

Ad ogni modo vedo evidenti contraddizioni in quello che scrivi. Tu stesso parli di "lento e costante processo", alludendo quindi ad un'impreparazione attuale della società, sebbene con un ottimismo di fondo. Quindi immagino che neanche la tua idea sia quella dei "diritti subito"... e dunque quale sarebbe la tua idea? Ho letto molto sarcrasmo farcito con eleganti giri di parole, ma poca della concretezza di cui ti sei riempito la bocca. Leggo che provieni da Bolzano, dunque qual è la situazione territoriale che conosci in prima persona? Sarebbe agibile un progetto di adozione a coppie gay domani? La gente che conosci tu è pronta? O in virtù del "mondo che deve adeguarsi a noi e non viceversa" sarà pronta DOPO e mai PRIMA?

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  • 1 month later...

Per quanto il titolo di questo topic parli solo di Adozioni,

in realtà in origine, sfogliando le prime discussioni, si è parlato anche di fecondazione artificiale.

 

Ieri guardando la trasmissione "e se domani" si è parlato dei vari modi per avere un bambino da parte di coppie etero, omo, single, donne over40, ecc...

Io e il mio ragazzo ne abbiamo discusso e sicuramente entrambi siamo favorevoli al 100% sulle adozioni da parte di tutti, siano questi omo, etero, single...

perché (per farla molto breve) adottando un bambino orfano non si può che fare del bene affiancandogli due figure genitoriali.

 

La nostra attenzione si è focalizzata poi sulla fecondazione assistita.. in particolare sulla Fecondazione Eterologa.

Sappiamo che con questa fecondazione le persone single, le coppie omosessuali, ma anche quelle etero possono avere un bambino per metà loro.

In questo modo però siamo noi a decidere come questo bambino nascerà e chi questo bambino avrà al suo fianco escludendo così noi a priori la possibilità di avere da parte del bimbo una madre e/o un padre; escludendo così la possibilità di far conoscere il genitore biologico, di far conoscere le sue origini...

Prima dell'adozione il bambino non ha genitori oppure ce li ha ma è stato abbandonato, quindi probabilmente ha sofferto e noi non possiamo che donargli amore e protezione. Un domani non potrà rinfacciare l'operato dei genitori adottivi per ovvi motivi.

Nella fecondazione eterologa, invece, parliamo di un bambino che non conosce l'altra figura genitoriale biologica, un domani potrebbe dire:

"perchè mi avete fatto nascere in questa maniera?

perchè non posso avere una madre/un padre?

per puro egoismo di avere a tutti i costi un bambino?"

 

non sappiamo (o meglio non lo so io perchè sono ignorante sull'argomento) cosa frulla nella testa del bambino in questo caso e quindi non posso dire se questa scelta (diciamo pure un po' egoista da parte nostra che vogliamo a tutti i costi un bambino che non sia totalmente un estraneo, ma che sia per metà nostro) sia facile o giusta da prendere.

E' giusto secondo voi privare a priori di una delle due figure genitoriali al bambino che nascerà solo perché nella coppia uno dei due o entrambi desiderano avere un bambino?

 

spero di aver messo in evidenza la differenza riscontrata tra i due modi di procreare e spero di poter trarre spunto dai vostri commenti che magari ne sapete più di me.

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La fecondazione eterologa non deve assolutamente privare il bambino dell'altro genitore biologico: basta mettersi d'accordo con qualcuno che si conosce sulla donazione, fare in modo che resti nella vita del bambino come figura amica della famiglia, una 'zia' magari...per voi ragazzi magari è più difficile trovare una donna fidata e disposta alla gravidanza senza essere disposta poi a crescere il bambino come madre.

Anche se la famiglia si potrebbe benissimo allargare e lasciare che sia una madre un po' più a distanza, senza mascherare il suo ruolo con altre figure...insomma, non è poi così disastrosa la questione psicologicamente per il bambino, anzi.

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Prima dell'adozione il bambino non ha genitori oppure ce li ha ma è stato abbandonato, quindi probabilmente ha sofferto e noi non possiamo che donargli amore e protezione. Un domani non potrà rinfacciare l'operato dei genitori adottivi per ovvi motivi.

 

Questa è solo una pia illusione. I rapporti tra figli e genitori adottivi spesso sono anche più problematici che tra figli e genitori naturali. Ci sono tantissimi casi di figli che rigettano i genitori adottivi o affidatari... Per cui non è possibile basarsi su una supposizione del genere per far cadere la bilancia dalla parte dell'adozione.

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Ariel capisco quello che dici e ci avevo anche io riflettuto su questo, ma non è sempre (come dici tu) così facile affiancare anche il genitore biologico.

Poi molti non vanno alla banca del seme per esempio e comprano lo sperma dei donatori (che in alcuni stati è anonimo)?

in quel caso la vedo dura ritrovare il genitore.. che non vuole neanche essere trovato..

insomma, non è poi così disastrosa la questione psicologicamente per il bambino, anzi.

chi ci dice cosa sta vivendo il bambino in quel momento?

 

 

Lum so benissimo che molte volte figli adottati non sono felici comunque, anche dopo aver trovato famiglia, ma se il rifiuto scaturisce da un'opera di bene da parte dei genitori adottivi, che cosa scaturisce in un figlio dopo un gesto di "egoismo" da parte del/i genitore/i?

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Ziguli, il tuo discorso sembra presupporre che l'omogenitorialità sia giusta e ammissibile solo perché si fa carità d'amore verso bambini abbandonati.

Per carità, è sempre un'opinione sostenibile. Ma almeno noi gay dovremmo arrivare alla concezione per cui la famiglia omogenitoriale è giusta di per sé, e il desiderio di genitorialità della coppia gay ha la stessa dignità della coppia etero. Non si può chiamarlo in un caso amore nell'altro egoismo.

 

Poi ovvio, una volta detto questo il fine non giustifica i mezzi. Personalmente trovo sbagliato per esempio che una coppia gay si scelga da un catalogo una donna donatrice bianca e poi si cerchi una madre surrogata indiana a poco prezzo per fare da incubatrice.

 

Infine, sull'eterna questione del diritto del bambino a conoscere i suoi genitori naturali, io sono dell'idea che non sia un diritto e una necessità del bambino e che non sia psicologicamente dannoso per lui non saperlo. Il punto è che la società oggi pone troppa enfasi e importanza su questo aspetto e quindi è naturale che lo stesso poi faccia il bambino.

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Zigulì, tu stai presumendo che io e tutte le persone che conosco intimamente abbiano avuto una vita rose e fiori dal punto di vista genitoriale :ok:

Ci sono così tante persone che vengono cresciute da un solo genitore, o che magari vorrebbero non averne mai conosciuto uno piuttosto che essere vissute in un certo modo, che davvero non vedo QUANTI danni potrà mai causare, in una famiglia sana e completa, non conoscere un genitore biologico.

E se lo conosce e quando è in età di comprenderlo sa anche che non è solo uno zio o una zia, il problema non sussiste proprio.

 

Cioè, il massimo del 'trauma' è vedere che si ha una famiglia diversa da altri bambini, ma è un trauma che hai anche se hai una famiglia con un genitore bianco e uno nero, o appunto non hai più uno dei genitori...

Seguo tantissimi blog di famiglie omogenitoriali oltre ad aver letto ricerche e visto documentari, non una singola volta ho visto un bambino esprimere qualcosa di più di una perplessità o curiosità.

I bambini con problemi veri sono altri.

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Lum so benissimo che molte volte figli adottati non sono felici comunque, anche dopo aver trovato famiglia, ma se il rifiuto scaturisce da un'opera di bene da parte dei genitori adottivi, che cosa scaturisce in un figlio dopo un gesto di "egoismo" da parte del/i genitore/i?

 

Ma perché l'adozione dev'essere necessariamente un'opera di bene? E' sempre un modo per avere un figlio, e avere un figlio può sempre essere visto come un atto egoistico o un'opera di bene a prescindere da come si ha.

Un adottato dovrebbe essere felice di essere "un atto di carità"? Non penso proprio...

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Seguo tantissimi blog di famiglie omogenitoriali oltre ad aver letto ricerche e visto documentari, non una singola volta ho visto un bambino esprimere qualcosa di più di una perplessità o curiosità.

Di documentari ne ho visti anche io, ma sempre sull'adozione e non sulla fecondazione assistita.

Dovrò informarmi meglio e conoscere più nel concreto le famiglie arcobaleno.

 

Cmq grazie delle risposte

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  • 2 years later...
unmondomigliore

sì sono favorevole... è solo che non voglio che mio figlio sia preso in giro da quelle zucche pelate di omofobi che si ritrovano come compagni di classe o come genitori di compagni di classe!!

cmq siccome qui in italia le adozioni non sono possibili, stavo pensando di trasferirmi in un altro paese, tipo l'Islanda! Il clima non sarebbe un problema in realtà...inoltre meno numerosa è la popolazione, meno omofobi incontrerò. quindi diciamo che è un mix perfetto!

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 io sono favorevole, nel senso, è il mio sogno poter costruire famiglia. anche io pensavo di trasferirmi, puntavo a qualcosa tipo Inghilterra che da quanto mi ricordo ammette le adozioni (sbaglio?)

Edited by solo17
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