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Mi fanno sempre tanto sorridere le pseudo disamine socio-antropologiche di un medico dello sport (la specializzazione che si trova nei panettoni, per intenderci) che a 50 anni suonati si diverte ancora a confondere le acque e a prenderci per il culo su un forum. Voglio essere molto chiaro: non ho mai detto che uno è single per il neoliberismo o che non scopa a causa del neoliberismo e, preciso, non ha comunque a che vedere col sottoscritto dato che qui c'è sempre il malcostume di proiettare su chi afferma determinate posizioni un ipotetico riflesso della propria quotidianità; inoltre, queste sono argomentazioni completamente desunte dal contesto, che io non ho mai scritto e fallaci, volte a distogliere lo sguardo dall'argomento centrale, la critica alla società consumistica che qui viene costantemente difesa dal 2010: il capitalismo è bello, nessuno è povero se non vuole esserlo, gli instagay non esistono, e via discorrendo. Chi nega spudoratamente ha una forma di autismo oppure ci sta, appunto, prendendo sonoramente per i fondelli. Collego la difficoltà di fidanzarsi qui descritta alla difficoltà di conoscere la gente sulle app d'incontri - con tanto di studi scientifici citati - che sono usate ormai dalla maggioranza delle persone per conoscere altre persone. Le app d'incontri favoriscono una selezione basata sull'aspetto fisico spesso irreale, che porta ad un'attrazione superficiale e ad aspettative idealizzate, spesso deluse negli incontri reali (Bonilla-Zorita et al., 2023; Castro & Barrada, 2020). Il bias di abbondanza, derivante dalla percezione di opzioni infinite, riduce l'impegno emotivo e la soddisfazione relazionale, alimentando il "paradosso della scelta" (Castro  et al., 2020; Bandinelli &  Gandini, 2022). Questi meccanismi rendono le relazioni nate sulle app (elevatissime nel contesto gay) più fragili, con studi che evidenziano difficoltà nel costruire connessioni durature, anche se il successo è possibile in casi limitati (Pew Research Center, 2023). La letteratura principalmente occidentale manca di studi longitudinali in merito, ma conferma che la natura visiva e l'abbondanza percepita ostacolano le relazioni stabili. Le app d'incontri, che noi tutti usiamo e facciamo bene ad usare, trasformano l’incontro affettivo in un processo di selezione simile a quello del mercato. Il profilo diventa un “prodotto” da vendere, ottimizzato per attrarre, e l’altro è un “bene” da scegliere tra molti. Questo riflette la logica neoliberista della competizione e dell’efficienza. L’illusione di infinite opzioni genera un comportamento da “consumatore seriale”, dove ogni relazione è potenzialmente sostituibile. È il “paradosso della scelta” in versione affettiva: più possibilità = meno soddisfazione. Il soggetto è spinto a costruire un’identità visiva e narrativa che funzioni nel mercato dell’attenzione. Questo richiama il concetto di “imprenditore di sé stesso”, centrale nel pensiero neoliberista (Foucault, Lorey, Han). Come nel lavoro flessibile, anche nelle relazioni si afferma una logica di “non attaccamento”, dove l’investimento emotivo è ridotto per evitare il rischio. L’amore diventa una “scelta razionale” e non una costruzione nel tempo. Il tempo dell’incontro è compresso, dominato da swipe e messaggi rapidi. Questo riflette l’accelerazione tipica del capitalismo digitale, dove ogni momento deve essere produttivo e monetizzabile. Autori come Eva Illouz, Shoshana Zuboff e Byung-Chul Han hanno analizzato come il neoliberismo penetri nella sfera affettiva, trasformando l’amore in una transazione e l’intimità in un algoritmo. Le dating app sono uno dei dispositivi più evidenti di questa trasformazione. Fine delle trasmissioni.

Dopo questa frase tu mi hai additato veemente chiedendomi "sai cosa ***** è il patriarcato". Io non risponderò, perché tu non ti sei reso minimamente conto che la mia frase è legata in maniera inequivocabile, in rimando indubitabilmente istantaneo al concetto di patriarcato. Chi è che non ha fatto i compiti a casa? Sono un lurido favoritista neoliberale, mi hai scoperto. Noi tramiamo affinche la meritocrazia non prenda piede in Italia, così sta società di fascisti non formerà una nuova burocrazia o dirigenza di gerarchi in pensione, meritocrazia per il patriarcato.

E vuoi che a Milano non ce ne siano? 😄

a @MARIO8530 si è infranto il cuoricino... 💔

Non credo...comunque come spiegavo non sono più così sensibile 😂

Perché non si fanno le orge, altrimenti lo farei Nelle orge non ti piacciono tutti È la situazione il motivo dell'eccitamento, non il singolo la condivisione, non la particolarità individuale Se mi inviti ad una orgia, ne possiamo parlare...

Non è una condizione solo dei gay