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Scoprirsi sieropositivi


cambiapelle

se vi scopriste sieropositivi....  

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  1. 1. se vi scopriste sieropositivi....

    • mi impiccherei subito ;)
      20
    • non direi nulla a nessuno
      5
    • dopo momenti di terrore correrei dal mio medico
      54
    • mi informerei meglio su internet sul da farsi
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    • sono gia' informato sull'argomento non mi spaventerei piu di tanto
      11
    • altro
      12


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@akinori

 

prima di scrivere cazzate sarebbe bene che conosci la materia su cui scrivi.

 

un sieropositivo che fa la terapia medicamentosa antivirale da parecchi mesi normalmente non può infettare nessuno anche se vuole perchè il virus non è più presente nel suo sangue e nel suo sperma.

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Sono totalmente d'accordo con quanto afferma @Akinori . Eccetto un punto, che magari discuterò dopo. Nel vedere questo post riemergere, ho deciso di dargli una lettura veloce e ciò che ho letto in certi passaggi mi ha lasciato sgomentato. Rilegare la propria coscienza morale, il proprio Io-penso alle leggi di uno stato è un modo semplice per deresponsabilizzarsi. Porre i limiti della propria responsabilità dove li pone lo stato, è esattamente uno dei processi evidenziati dalla Arendt nella mancanza di pensiero. Sono totalmente e irremovibilmente contrario al silenzio su questa cosa, pur immedesimandomi nei sieropositivi. Il mio imperativo morale, mi spiace, è ben più forte di un virus.

 

Chi sono io per erigermi a giudice di uomini ammalati? Beh, nessuno. Ma in quanto uomo, ben so che mi appartiene una dignità d'esistenza ontologicamente data che verrebbe incontro a una sua negazione nel momento in cui venissi infettato da uno di questi individui. E allora a quel punto la domanda diviene: come si può ergersi a giudici e decidere chi deve rischiare la propria esistenza, la propria libertà di scelta, facendo sesso con me? Nessuno.

 

Il discorso su cui non ero d'accordo è il principio del considerare ogni partner sieropositivo: è ributtante nel momento in cui lo si usa come mezzo per giustificare la propria decisione di non dire al partner (occasionale o meno) della propria malattia esponendolo ad essa, ma in linea di principio è buono come idea di prevenzione: se chiunque può essere sieropositivo devo proteggermi, punto.

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cambiapelle

Come dissi due anni fa una persona che va nella dark a farsi succhiare o altro accetta il fatto che la persona che trova possa non essere del tutto sana ( ricordo che ci sono epatiti, funghi e altre simpatiche malattie oltre l HIV che oggi come oggi é tranquillamente tenuta a bada) .

Quindi se uno non vuole rischiare se ne sta a casa . Il portatore di una qualsiasi malattia ha solo l obbligo di proteggersi non certo quello di dire a tutto il locale della sua situazione . Chi parla a vanvera é solo perché ha una incapacità di mettersi nei panni degli altri .

Poi ripeto : non si prende l HIV facendo il test ! Ci sono troppe persone che danno giudizi morali e che magari o non hanno mai fatto il test, oppure ne fanno uno ogni sei anni... Io non ho preso l HIV perché ho fatto il test , quindi il non faro non vuol dire automaticamente che siamo sani .

Io non ho mai detto di essere positivo , ci mancherebbe ! Così come non ho preteso lo stato di salute del mio partner occasionale. Se non volevo rischiare nulla me ne sarei stato tranquillamente a giocare alla play

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Naturalmente non rispondo alle solite, volgari, provocazioni di marco77: mi limiterò a segnalare il suo post offensivo al moderatore.

Al di là dell'intenzione malevola, poi, spesso non riesco a capire ciò che scrive. Evidentemente, la grammatica italiana è un'opinione personale :-)

 

@Amor-fati coglie lucidamente lo spessore filosofico del problema. Da questo, e da altri post, si evince che ha assimilato con una certa profondità la lezione kantiana. E Kant crea un serio problema a certi propugnatori di una falsa coscienza omosessuale, che si fonda prima di tutto sulla necessità della promiscuità. Kant ha scoperto una morale autonoma, alla quale nessun essere pensante può sfuggire, che sia credente o meno. Una morale fondamentalmente laica, che stabilisce che la massima del tuo agire deve diventare principio di legislazione universale. Credo che per questo Kant sia il filosofo più detestato dagli omosessuali colti, che su Kant usano l'arma della congiura del silenzio.

 

@Cambiapelle, mi dispiace ma è una questione di principio: il tuo errore etico consiste nel fatto che anteponi la tua soddisfazione sessuale ad ogni altra considerazione. Non sei obbligato ad informare chiunque del tuo stato seriologico. Ma sei obbligato ad informare la persona con la quale fai sesso. Non solo, sei tenuto ad informare il partner anche se hai altre mst. L'unica cosa che hai da perdere è un orgasmo. Ma in cambio hai un guadagno incommensurabile: una coscienza pulita.

Tra l'altro non capisco perché una persona che dice di avere una soddisfacente vita di coppia sia così "ossessionata" da un problema che dovrebbe riguardare chi conduce una vita sessualmente promiscua. Come si possono conciliare vita di coppia e promiscuità sessuale? Mah.

 

Mi sembra inoltre un dovere da parte degli utenti dare informazioni corrette a chiunque legga questo forum:
Una carica virale non identificabile nel plasma non significa che ci sia una bassa carica virale nel liquido seminale o nelle secrezioni genitali. Un incremento di un fattore 10 di RNA HIV nel liquido seminale è associato con un incremento della trasmissione del virus dell'81%.
(Tovanabutra et al., 2002.)
 

Quindi non è vero che l'hiv non sia trasmissibile qualora la carica virale fosse così bassa da non essere rilevabile nel sangue.

l governo U.S.A. e alcune organizzazioni statunitensi hanno proposto l'Approccio dell'ABC (ABC Approach) allo scopo di ridurre il rischio di contrarre l'AIDS durante i rapporti sessuali:
Abstinence (astinenza o rimandare le attività sessuali, specialmente per i giovani)
Being faithful (lett. essere fedeli), specialmente per coloro che abbiano relazioni serie
Condom, (uso del-) per coloro che hanno un comportamento sessuale che li mette a rischio.

Edited by akinori
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cambiapelle

Io sono felicemente fidanzato e la seconda volta che ho fatto sesso con quello che poi sarebbe diventato il mio fidanzato , glielo ho detto. Mica é scappato! Mica mi ha detto di tutto perché non glielo ho detto prima ! É una persona intelligente e non ha avuto nessun problema ad accettare questo fatto .

Poi ognuno é libero di pensarla come vuole ma nel caso in cui mi capitasse nuovamente di essere single e che avessi dinuovo voglia di approcci sessuali occasionali non mi comporterei diversamente da come mi sono sempre comportato.

Io non ho nessun obbligo se non quello di proteggermi .

Ora come ora sono in terapia quindi il mio virus é scomparso. A volte cominciamo a farlo senza protezione a volte ci sono contatti con lo sperma ... Non ci pensiamo. Ci amiamo e se poi deve succedere non sarà la fine del mondo.

Chi parla tanto per dire forse non sa cosa vuol dire essere etichettato.

Le Cule , anche quelle francesi, sono pettegole! Secondo voi quanto ci metterebbero a evitarmi come la peste se sapessero che sono positivo?

 

L'ho detto e ridetto ! Chi va in certi posti deve dare per scontato che TUTTI POSSANO ESSERE POSITIVI. Se non vuole rischiare si fa una sega

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l'ho già scritto su sto forum e lo riscrivo:

 

chi è contagioso per hiv è chi si è contagiato da poco e chi non sa di essere sieropositivo. questi sono contagiosi.

 

chi sa di essere sieropositivo e fa la terapia antivirale non è contagioso.

 

gli etero specialmente tendono a non fare il test e non sanno di essere positivi e in più spesso non usano il preservativo.

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cambiapelle

Ma infatti mi fa molto ridere questa cosa ... Cioè io allora non avrei avuto remore morali e sarei stato facilmente capito se avessi continuato a fare sesso a destra e manca e non avessi mai fatto test per l'hiv ... Cioè , siamo fuori dal mondo capisci? Ma veramente siete convinti che basta non fare il test oppure fare sesso una volta al mese per essere sicuri di essere sani? Mah

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@cambiapelle, non credo che nel 2013 i sieropositivi siano considerati degli appestati. Il massimo che ti potrebbe succedere sarebbe un rifiuto rispetto ad un rapporto sessuale non protetto - e mi sembra anche giusto!

Del resto, potresti incontrare una persona disinformata come marco77, che ritiene che il sieropositivo non contagia in un rapporto non protetto, quando la carica virale è irrilevabile, e gli salveresti la vita. Ti sembra poco?

A proposito, io ho citato la fonte sulla questione della carica virale irrilevabile. Non mi pare che chi abbia asserito il contrario abbia argomentato con una fonte.

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cambiapelle

Permettimi di dire che io non ho mai detto di farlo senza protezione ne ?!

Però l ho fatto una volta, e mi sono beccato l HIV . Di chi é stata la colpa? Di lui? Perché é un brutto e cattivo che non mi ha detto niente ( che magari non lo sapeva) ? O io che sono talmente cretino da avergli concesso un rapporto senza protezione ? Beh la risposta é ovvia. Se vuoi scopare con chi non conosci ti prendi i tuoi rischi, se no ti fai una pippa a casa o aspetti l uomo della tua vita .

Io so di essere HIV + e lo sarò a vita. Voi siete sani oggi e a meno che non facciate il test ogni tre mesi, o che siate asessuali siete comunque a rischio.

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per chi dice che non sono informato e che i sieropositivi nel 2013 sono ben accettati:

 

ieri sera c'è stato un dibattito televisivo in svizzero tedesco sulla televisione svizzera tedesca sul tema hiv:

 

http://www.srf.ch/sendungen/club/hiv-nimmt-zu-warum

 

con diversi ospiti tra cui questo signore

 

http://www.infekt.ch/kategorien/unserangebot/unserteam/3-Prof.-Pietro-Vernazza.html

 

che è professore universitario all'università di zurigo per medicina interna e infeziologia e ha detto ieri in tv: (traduzione parola per parola)

 

"da circa 5 anni e mezzo abbiamo fatto una comunicazione in svizzera che l'hiv non è così contagiosa se si è trattati (con medicamenti). Se si è trattati oggi si ritiene che non si può trasmettere la malattia anche se si vuole (ciò è stato molto ben documentato in questi anni da alcuni studi). se si è ben trattati il virus è soppresso. questa era la buona notizia nel 2008 per chi è sieropositivo perchè improvvisamente i sieropositivi non devono più avere la paura di contagiare qualcuno e non devono avere stress ogni giorno per paura di contagiare il loro partner. questo è importante. quando le persone hanno fatto un test hanno un altro comportamento (è pure molto ben documentato scientificamente). se si sa di essere positivi si ha un altro comportamento (si vuole evitare di contagiare altri). prima di fare il test e sapere di essere positivi l'incertezza o la paura non faceva fare così attenzione."

 

un ragazzo redattore di un giornale gay che conosce moltissimi gay ha detto che malgrado si suppone che il 10% dei gay svizzeri  sia positivo lui prima di questa trasmissione televisiva non aveva mai parlato con una persona che gli ha detto di essere sieropositivo. questo mostra che chi è sieropositivo o è ancora discriminato o ha paura di esserlo se si sa che lui è sieropositivo anche oggi nel 2013.

Edited by marco7
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@Cambiapelle, nel caso il partner fosse stato a conoscenza del suo stato sierologico - ma mi sembra che non è dato saperlo -

la responsabilità è di chi ti ha contagiato. Nel caso che chi ti ha contagiato non sapesse, la colpa è di entrambi, perché avete fatto sesso non protetto fra sconosciuti. La presunzione di sieropositività mi sembra peraltro, almeno per qualcuno, una sorta di salvacondotto morale per accedere ad una sessualità promiscua senza porsi tanti problemi. Stiamo sempre lì, se l'omosessualità si riduce al diritto di affermare la propria libido senza alcun tipo di mediazione, sorgono le difficoltà.

 

Attendo ancora uno studio scientifico che confermi senza alcun dubbio la pericolosissima credenza secondo la quale il virus, se non rilevato nel sangue, non sia contagioso.

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@akinori

 

lo studio che hai citato tu è del 2002, un po' vecchiotto. dal 2008 in svizzera parecchie coppie in cui uno è sieropositivo e l'altro sieronegativo hanno rinunciato al preservativo e non ci sono stati contagi in queste coppie.

 

gli studi sulla non contagiosità dei sieropositivi trattati citati dal prof vernazza non li conosco ma se lui dice in tv che esistono ci credo e sono studi fatti dopo il 2008 dunque più recenti del tuo del 2002.

 

visto che ti voglio tanto bene ti ho ora cercato uno studio scientifico:

 

"introduzione facile" per chi non sa leggere lo studio scientifico (è in tedesco e malgrado la tua amplia cultura non so se lo sai leggere, ma magari google potrebbe aiutarti):

 

http://www.infekt.ch/kategorien/lehreforschung/literaturscreen/hiv/2023-hiv-Uebertragung-waehrend-hiv-therapie-weiterhin-unwahrscheinlich.html

 

studio scientifico (2010):

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20472675

se non sai l'inglese prova col traduttore google e poi anche il mio italiano ti riuscirà più facile da leggere.  :swoon:

Edited by marco7
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Non ho bisogno di traduttori, forse per questo il tuo italiano mi riesce ugualmente incomprensibile.

 

L'articolo tedesco che citi conclude:

" Auch wenn wir selbst bei 10'000 Paaren nach 5 Jahren Beobachtung keine Transmission dokumentieren könnten, kann man nie eine 100% Sicherheit bestätigen"

Ovvero: "anche se non si è riusciti a dimostrare la trasmissione (dell'hiv) osservando 10000 coppie in 5 anni, non si può avere una sicurezza al 100%"

L'articolo inglese conclude:
"The heterosexual infectivity of HIV-1 in individuals taking effective antiretroviral treatment is low. Avoidance of unprotected intercourse and receipt of antiretroviral treatment by the infected partner in accordance with protocols are complementary measures to prevent HIV transmission".
Ovvero che "l'infettività eterosessuale del ceppo HIV-1, in individui che hanno realmente seguito il trattamento antiretrovirale, è bassa (ma non assente). Evitare i rapporti sessuali non protetti e sottoporre il partner infetto al trattamento antiretrovirale, secondo il protocollo, sono misure complementari per prevenire la trasmissione dell'hiv-1.
Dunque:
1) HIV-1 si divide in gruppo M e altri due gruppi minori. Il gruppo M a sua volta si divide in undici sottotipi. Nello studio non sono specificati gruppi e sottotipi
2) lo studio è stato fatto su coppie etrosessuali, che hanno seguito correttamente il trattamento antiretrovirale
3) lo studio conclude che l'infettività è bassa, non assente - che è esattamente ciò che ho sempre sostenuto in questa discussione.
Basta con questa pericolosa disinformazione, in un forum gay serio!

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come detto in svizzera da 5 anni e mezzo chi è sieropositivo e fa una terapia antivirale e non ha altre malattie sessualmente trasmissibili può dopo le dovute analisi e averne discusso con l'infettivologo smettere di fare sesso sicuro col proprio partner che viene coinvolto nella discussione col medico e di contagi in queste copie in cui un partner è sieropositivo e sotto trattamento non ce ne sono stati.

 

se ci fosse stato un solo caso di contagio in queste coppie avrebbero subito interrotto questa pratica.

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E ti ripeto che tutto questo, in termini scientifiici, non implica che il pericolo di contagio sia assente al 100%. Sono statistiche. Basterebbe un solo infetto negli anni futuri ad inficiarle e per quanto la probabilità resti bassa, c'è.

Ora, chi mi assicura che un sieropositivo che non si dichiari tale, faccia sesso senza preservativo e magari non segua rigidamente il protocollo credendo di essere sano? Si tratta della salute e della vita delle persone. Anche se il rischio è bassissimo, è immorale negare il proprio stato sierologico al partner occasionale. Non puoi mettere sullo stesso piano il rifiuto di fare sesso senza preservativo o di non fare sesso tout court, con la salute di una persona. Ma stiamo scherzando?

Possibile che la scienza vi faccia comodo solo quando sdogana l'omosessualità dal DSM, ma non quando studia l'infettività dell'AIDS?

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anche un preservativo si può rompere mentre scopi. anche il sesso sicuro non è allora sicuro al 100%.

 

la maggior parte delle nuove infezioni sono per rapporti sessuali tra persone senza preservativo con qualcuno che non sa che è sieropositivo. questo è il problema non chi sa che è sieropositivo. chi sa di essere sieropositivo di norma non contagia nessuno ma sembra che tu non l'abbia capito. 

Edited by marco7
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Certamente no: tu hai affermato, facendo DISINFORMAZIONE in un forum serio, che non c'è possibilità di contagio quando la carica virale non è rilevabile. Questa affermazione è falsa. Hai  portato le tue fonti tedesche e inglesi (che si basavano su uno studio spagnolo, fra l'altro), le ho tradotte e ti ho smentito.

Non c'è bisogno che un utente comune faccia tutto questo lavoro: è sufficiente wikipedia.

 

Io sto offrendo un servizio alla comunità. Tu stai facendo una disinformazione che ritengo criminale, al solo scopo di difendere la promiscuità sessuale. Che si pronunci un moderatore, se c'è. Perché questa sterile e pericolosa polemica mi ha stufato.

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cambiapelle

Non entro nel merito della polemica, trovo però assurdo parlare di morale di un qualcosa che non si conosce.

E che nemmeno i medici conoscono.

Tutto quello che hanno in mano i medici sono supposizioni! Non sanno se fare un pompino é pericoloso, non sanno se i sieropositivi invecchieranno serenamente , non sanno niente di niente , per una ragione ovvia : l avvento dei farmaci salva- vita sono troppo recenti! Non esiste statistica che tenga perché non é possibile sapere la percentuale delle modalità di infezione! É impossibile sapere se uno ha preso l HIV con un pompino, con il sesso orale bocca - ano o altro ...quindi quello che dicono i medici sono supposizioni .

Una cosa é certa : la quantità di virus nel sangue e nello sperma di una persona positiva con una aderenza ai farmaci al 100% é quasi nulla. Questo é dimostrato.

 

Però per me questo non é il punto. Il punto é che ognuno si deve prendere le proprie responsabilità e francamente il giudizio indiscriminato di chi non sa nulla di come si sente ad essere sieropositivi e i vari giudizi gratuiti , francamente mi fanno molta pena.

Ognuno ha la sua morale e comunque é inutile continuare a ribadire le stesse cose ... Tanto non mi si ascolta... .

A me nessuno ha mai chiesto se avevo problemi di salute in un glory hall , e nemmeno io. Si fa sesso in Santa pace avendo l accortezza di fare tutto il possibile per proteggersi e proteggere il prossimo.

Prima di giudicare e dare fiato alla bocca, vi prego, pensate a cosa prova l altro. Un po di empatia, maledizione

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io non penso che i medici non sanno se ci si infetta con un pompino si o no. anni fa ci fu clamore quando un bedico baciò una sieropositiva a un congresso mondiale sull'hiv. oggi nessuno pensa che ci si infetta con un bacio, per la sifilide invece anche un bacio può infettare o anche solo toccarla.

 

l'articolo che ho citato l'ho tratto da una serie di articoli che il prof vernazza ha nella sua hp perchè akinori chiedeva insistentemente la fonte primaria di litteratura. gli studi che "dimostrano" la il fatto che i sieropositivi trattati non sono contagiosi non li so ma se in svizzera molte coppie in cui uno è sieropositivo rinunciano al preservativo con il consenso medico qualcosa significa e se un professore universitario in immunologia lo dice vorrà pure dire qualcosa.

 

una vera dimostrazione dell'assoluta non contagiosità dei sieropositivi trattati non si può naturalmente avere perchè anche se si facesse uno studio con 100'000 coppie in cui uno dei due è sieropositivo e l'altro non lo è e in 10 anni di rapporti sessuali non protetti tutti i sieronegativi rimangono tali questo non significa che a fare lo stesso studio con 1'000'000 di coppie non si verifichi un contagio. se i medici dicono che i sieropositivi trattati non sono contagiosi è perchè sono sicuri di ciò e non per far contagiare delle persone inutilmente.

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cambiapelle

Marco, forse te sei più informato di me ma ti faccio una domanda solo per curiosità : in svizzera é sempre obbligatorio ( parlo di legge, non di morale) dirlo al partner?

In Francia,( almeno fino al 2012 ,poi non so) la persona HIV + ha l'obbligo di dirlo solo se sussistono serie possibilità di contagio.

Per esempio se i so di essere positivo e lo faccio senza , ho l'obbligo di dirlo e se non lo faccio e l altra persona rimane infetta sono perseguibile penalmente .

Se ho una carica virale alta e lo faccio con o senza il preservativo , sono perseguito in entrambe i casi se la persona rimane infetta e quindi ho l obbligo di dirlo.

Se invece faccio sesso con un tipo,la mia carica é irrilevabile , e sono protetto , allora non ho nessun obbligo.

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credo che se una persona è sieropositiva e lo sa e fa sesso senza preservativo in svizzera puoi ancora finire davanti al giuudice che ti condanna con non so quale imputazione esattamente anche se porti il tuo immunologo che conferma che lui è d'accordo col fatto che puoi avere rapporti col tuo partner sieronegarivo. questo in teoria, in pratica chi è stato condannato per aver fatto sesso non protetto è perchè ha contagiato qualcuno e sono parecchi anni che non si sente più di queste condanne che ci sono state in passato perchè effettivamente è successo che dei sieropositivi hanno contagiato i partner perchè non hanno detto di essere sieropositivi.

 

anche per questo credo che nel 2008 gli immunologi svizzeri hanno affermato che non esiste pericolo, per far muovere le acque anche in campo giudiziario.

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cambiapelle

Diciamo anche che dimostrare che sia proprio una tale persona ad avere infettato é impossibile, per questo non si sentono casi di condanna.

Io però personalmente preferirei non abbandonare il preservativo anche se la mia carica è irrilevabile finché non ci sono studi più approfonditi ( parlo per la mia coppia non certo per quanto riguarda gli estranei)

Edited by cambiapelle
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nessuno sostiene che i sieropositivi in terapia devono abbandonare il preservativo, semplicemente possono sotto certe condizioni.

 

si può "dimostrare" che qualcuno ha probabilmente preso l'infezione da una data persona sequenziando il virus perchè è un virus che cambia molto e lascia la traccia da chi lo si è preso. ad esempio a berna un "guaritore" ha infettato volontariamente con degli aghi dei suoi pazienti durante vari anni e facendo delle analisi di laboratorio si è mostrato che tutti i pazienti hanno la stesso fonte del guaritore (che è sieronegativo ma avrebbe "prelevato" il virus da un suo paziente per trasferirlo ad altri credo). c'è stato il processo uno o due mesi fa ma non ho sentito o non ricordo come è finito il processo. durante lo svolgersi del processo inoltre questo guaritore (che abitava ancora a casa sua) credo ha minacciato di buttarsi da una finestra da casa sua o ha sparato colpi di pistola in aria, qualcosa di speciale perchè era uscito di testa, non ricordo esattamente.

 

ho appena trovato un articolo:

 

http://www.tio.ch/News/Svizzera/727979/Il-guaritore-di-Berna-condannato-a-12-anni-e-9-mesi/

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In questo caso sono d'accordo con akinori: la terapia antivirale non elimina completamente il virus (altrimenti si parlerebbe di guarigione). Quindi, per quanto basse, le possibilità di contagio, effettivamente, esistono.
Sulla questione "morale" però non mi trovo d'accordo. Se uno non vuole dire, per qualunque motivo, di essere sieropositivo, ne ha tutto il diritto. Però ha il dovere "morale" di utilizzare protezioni.
Inoltre, come giustamente dice cambiapelle, se uno s'infetta è sopratutto colpa sua che ha deciso di avere un rapporto non protetto con uno sconosciuto (il quale, magari, nemmeno sapeva di essere infetto)!
 

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Io ho sempre pensato che l'approccio più ragionevole nei rapporti occasionali, o comunque, nei rapporti in cui non si conosce lo stato sierologico del partner, sia quello di comportarsi come se l'altro fosse sieropositivo (della serie: "nel dubbio io mi regolo come se tu lo fossi"), così non c'è il problema di mettere di mezzo la fiducia, il dovere morale dell'altro di dirtelo  etc ...

In questo modo ci si protegge anche da tutte le altre malattie che si trasmettono allo stesso modo e per le quali magari è meno usuale fare i test.

 

Nel caso di @cambiapelle si tratta di una coppia di persone informate, responsabili, che consensualmente decidono come comportarsi, consapevoli degli eventuali rischi che corrono. Questo fa parte della libera scelta delle persone, una volta che si sa che 

 

 

per quanto basse, le possibilità di contagio, effettivamente, esistono.

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Io credo che si abbia il dovere di dichiarare il proprio stato sierologico al partner con cui si fa sesso. Non mi piace questa discriminazione tra partner sconosciuto e partner abituale. Anche perché non è che il preservativo garantisca al 100% dal contagio: ad esempio potrebbe rompersi. La presunzione di sieropositività è più una scusa per avere rapporti sessuali promiscui con un certo grado di leggerezza: "se uso il preservativo posso fare quello che voglio, quando voglio, quante volte voglio e non mi succederà niente". Purtroppo non è così.

Poi c'è il caso di chi non segue rigidamente il protocollo degli antiretrovirali, e magari pensa di stare bene perché si cura, ma in realtà sta contribuendo a creare ceppi più resistenti di virus.

Ancora c'è il caso di chi sa di poter infettare e fa sesso bareback, per sadismo, superficialità o mancanza di senso morale.

Ci sono casi ancora recenti nella cronaca, anche italiana.

 

@Cambiapelle, a quanto scrive, non rientra in questa casistica perché ha maturato una serie di decisioni insieme con il suo partner, segue il protocollo etc. Con tutta l'empatia che invoca e il suo timore di essere "emarginato": fin quando vive la sua vita di coppia, nulla da eccepire. Ma se decidesse di fare sesso con sconosciuti in una darkroom lo stato sierologico, a mio parere, dovrebbe dichiararlo, come dovrebbero fare tutti. Anche perché la situazione della dark room non mi sembra proprio favorevole a fare del sesso protetto. Mi rendo conto che non sarebbe molto facile dire agli altri, sulla soglia di una dark: "Guardate che io sono sieropositivo, mettetevi il condom". Allora, non sarebbe meglio evitare il problema alla radice, ed evitare posti pericolosi come le dark, se si hanno problemi di salute? Non è che la presunzione di sieropositività deve diventare una scusa per fare sesso bareback, invece di sesso protetto (della serie, tanto siamo tutti sieropositivi, chi lo sa e chi non lo sa, il problema aids è stato risolto e facciamo sesso senza protezione con chiunque o con protezione con Tizio che mi è simpatico e forse potrà nascere qualcosa di più importante e con Caio no perché è solo sesso...). Considerando che, secondo me, se una persona che ha un rapporto di coppia e ha bisogno di andare un una dark, c'è qualche altro genere di problema ancora da considerare...

Edited by akinori
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@akinori quello che tu proponi è ancora più pericoloso, perchè se tu ritieni che chi è sieropositivo debba dichiararlo a tutti quelli con cui fa sesso occasionale significa che tu (un "tu" generico) ti comporteresti in modo diverso con un sieropositivo rispetto ad un altro sconosciuto della dark room. L'errore sta tutto qui. 

Quello che io dico è che bisognerebbe comportarsi con tutti i partner occasionali allo stesso modo (se non ne vuoi avere, hai zero rischi, perfetto), perchè potresti incappare in qualcuno che non è a conoscenza della sua situazione, e comunque, anche uno che facesse il test dell'HIV ogni tre mesi e fosse sempre negativo, potrebbe avere qualche altra malattia (o potresti averne tu, chissà).

Il timore dei sieropositivi di essere "emarginati" nasce proprio da questa differenza di comportamento, che è poco sensata.

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@Hikami88

 

il virus hiv è un retrovirus cioè un virus che non contiene dna ma rna. quando c'è un contagio in una persona il virus trasforma il proprio rna nella persona in dna e lo ingloba nel dna di alcune cellule del sistema immunitario della persona sieropositiva. con i medicamenti antivirali il virus viene soppresso dal sangue (nella forma rna con involucro) ma resta ancora presente come dna di cellule del sistema immunitario e se il sieropositivo interrompe i medicamenti antivirali torna a ripresentarsi anche nel sangue e sperma. per questo i medicamenti non lo eliminano dal corpo del sieropositivo: perchè sta come informazione genetica all'interno del nucleo di cellule della persona stessa.

 

la posizione di akinori sul fatto che va detto a tutti i partner sessuali che si è sieropositivi è un po' strana se si pensa che akinori dice che non va assolutamente detto a tutti di essere gay. forse dice questo perchè lui è sieronegativo e è facile parlare quando riguarda gli altri e non se stessi.

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Ah, effettivamente non ci avevo pensato al fatto che il replicatore rimanesse come DNA! Hai ragione, mea culpa.

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@Hikami88

 

c'è un caso di un sieropositivo che ebbe un cancro del sangue e per curargli il cancro dovettero fargli un trapianto del sistema immunitario dopo averglielo dapprima completamente distrutto per sconfiggere il cancro. usarono il trucco di trapiantargli il sistema immunitario di una persona che aveva un sistema immunitario "immune" all'hiv perchè i ricettori che il virus hiv usa per entrare nel sistema immunitario erano in questo donatore di una variante che il virus non può usare e per questo i portatori di questi ricettori non si contagiano con l'hiv.

 

questo paziente che aveva hiv e cancro fu il primo paziente che ufficialmente è stato dichiarato guarito definitivamente dall'hiv e non necessita più di prendere medicamenti antivirali contro l'hiv in quanto il virus è scomparso pure dal suo sistema immunitario andato distrutto nella cura contro il cancro che aveva.

 

c'è un altro caso credo di persona "guarita" da hiv ma non ricordo i dettagli.

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