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Scoprirsi sieropositivi


cambiapelle

se vi scopriste sieropositivi....  

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  1. 1. se vi scopriste sieropositivi....

    • mi impiccherei subito ;)
      20
    • non direi nulla a nessuno
      5
    • dopo momenti di terrore correrei dal mio medico
      54
    • mi informerei meglio su internet sul da farsi
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    • sono gia' informato sull'argomento non mi spaventerei piu di tanto
      11
    • altro
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cambiapelle

Bene bene arrivo ora dall ospedale con ottime notizie! Il virus e' pochissimo e il mio sistema immunitario del tutto uguale ad un siero _ ! Insomma .. L ottimismo vola !

 

E il tutto senza nemmeno una medicina!

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  • 3 months later...

Non posso che essere contento per te, che ancora fai fronte all'HIV e ti mantieni sopra i livelli di emergenza. Prenditi buona cura del tuo corpo e rafforzalo, e vedrai che non ti deluderà.

 

Volevo aggiungere anche una cosa: In diversi post si parla di guarire o di cura per la sieropositività. Allo stato attuale dei fatti, ciò non è possibile. L'infezione non si cura. Si tratta con una terapia. Si sta cercando, con un certo successo, di portare un'infezione terminale ad diventare cronica.

 

Anche la questione del vaccino che funziona non è esattamente corretta. Nel senso che ancora non esiste un vaccino che funzioni. Il virus dell'HIV è un virus molto imperfetto, in un certo senso, e le sue imperfezioni sono la sua forza, che lo portano a evolversi all'interno di un individuo creando nello spazio di persino due settimane dei ceppi completamente diversi da quelli che lo avevano contagiato al principio. Ed è questa variabilità che ha reso il disegno del vaccino così difficile. E ci si è concentrati molto sulla terapia.

Ciò che al momento si stanno proponendo, sono dei candidati al vaccino, ossia si fanno esperimenti cercando una molecola costante del virus verso la quale dirigere un vaccino. Ma ben lungi dall'avere un vaccino in mano. E meno ancora che abbia funzionato in maniera efficiente in pre-trial, o trials con umani (in qualche caso si è vista una diminuzione minima delle infezioni, ma sono dati statisticamente difficili da controllare, per una serie di motivi che sarebbe lungo spiegare, e che obbligano a prendere questi numeri con le pinze).

Sino al 2006 ho lavorato negli USA con un gruppo di ricerca per un vaccino, ma eravamo anche noi allo stesso punto degli altri, cercando una molecola contro la quale costruire il vaccino e il vettore con cui produrlo.

Bisogna essere positivi, e pensare che nella scienza si fanno passi a velocità esponenziali, ma vedo la scadenza dei 4-5 anni come molto improbabile. Del resto già lo dicevano 4-5 anni fa... E comunque si tratta di un vaccino diretto a chi non è ancora venuto sfortunatamente a contatto con il virus.

Ma per chi invece è già sieropositivo, gli studi verso nuovi farmaci che riescano a non far convertire la sieropositività in AIDS conclamato vanno avanti bene e, seppure non regaleranno una "cura", potranno far sì di poter convivere cronicamente col virus senza rischiare la propria vita.

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Ho contatti con persone che ci stanno lavorando contro l'HIV In Francia e altrove, penso che prima di un vaccino è molto più probabile che la cura sarà una specie di siero.

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Certamente spero che si arrivi presto a una cura, ossia l'eliminazione completa dell'HIV dall'organismo, passando da sieropositività a sieronegatività. Come terapià abbiamo fatto grandi passi avanti, ma per quel che riguarda cura o vaccino, siamo sicuramente ancora indietro. La mia esperienza diretta è sul disegno di un vaccino, e non mi occupo di disegnare droghe antivirali, ma non sono mai venuto a contatto con test concreti su umani che abbiano con successo eliminato completamente un virus dall'intero organismo. Ci sono sì alcune droghe sperimentali più efficaci, che riescono a ridurre drasticamente la carica virale, ma spessissimo il paziente deve interrompere la cura perchè sono altrettanto dannose per il suo organismo (e puntulmente l'HIV trova qualche luogo dove "nascondersi". A volte in quantità così basse da avvicinarsi a una sieroconversione durante il periodo d'assunzione della droga).

Personalmente non so se saranno 4 o 5 anni (in termini di sperimentazione 4 o 5 anni sono niente, a volte un intero anno si spende anche solo standardizzando i metodi), sono più propenso per dei tempi più lunghi. Ma sono sicuro che prima o poi ci arriveremo.

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amiciamilano

Quoto! Oramai i farmaci disponibili permettono di non sviluppare più la malattia 

 

....hai detto tante cose giuste ed interessanti con un'unica leggerezza e inesattezza.....Gli attuali farmaci, non e' che non permettano piu' di sviluppare la malattia, altrimenti l'HIV sarebbe gia' debellata come patologia, si e' ottenuta una buona riduzione, o in molti casi un allungamento dei tempi, della possibilita' che la sieropositivita' possa evolversi in malattia conclamata e in ogni caso, spesso le condizioni piu' letali non sono rappresentate dalla patologia stessa, quanto dalle sovrainfezioni betterico-virali che l'apparato immunitario, gravemente compromesso puo' procurare.

Tutto qui!

Ciao e speriamo di vedere sempre piu' diminuire i casi di HIV, fino al giorno in cui, sono certo che accadra', vera' debellata del tutto.

P.S. Fate attenzione tutti, me compreso, a tutte le malattie veneree, perche' spesso sono meno "famose" e quindi meno temute e per questo piu' pericolose, della stessa HIV.

Massimo

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Non amo molto parlare della mortalità odierna Dell AIDS nei parsi sviluppati per ovvi motivi .. Pero diciamo la verità ...  Una statistica vera e propria di quanto vive oggi un sieropositivo ancora non c e' ... Proprio perché l avvento della terapia antiretrivirale e' cosa recente e non ci sono certezze se non quella che la vita media si e' allungata di molto.

Dire che l HIV grazie alla terapia non avanza haime non e' corretto.. Gli ultimi esperimenti infatti sono rivolti proprio al blocco totale del virus .. Distriggerlo e lasciare le cellule sane.

Ho letto recentemente di notevoli passi avanti grazie ad un nuovo modo di affrontare il virus.. In un certo senso non posso fare a meno di ammirare questo bastardo perché e' furbo. . Maledettamente furbo.

Ma a che pro pensare a quanto vivrò ? La vita media di una persona e' influenzata da numerosissimi fattori ... C e' chi fuma, chi beve , chi si canna, chi si droga , chi fa sport pericolosi, chi lavora a contatto con aostane cancerogene.. Tutti fattori a rischio. Ma se puoi alcune idiozie le puoi evitare( tipo fumare ) io invece non ho avuto scelta . Se non forse la totale castità .

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si canna, chi si droga , chi fa sport pericolosi, chi lavora a contatto con aostane cancerogene.. Tutti fattori a rischio. Ma se puoi alcune idiozie le puoi evitare( tipo fumare ) io invece non ho avuto scelta . Se non forse la totale castità .

e un po di sana profilassi?

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?buh?

a me è sempre stato detto che per star tranquilli basta usare il preservativo(cambiandolo immediatamente se si rompe, contando che un breve contatto difficilmente trasmette il virus) e non farsi venire in bocca o comunque far venire delle mucose a contatto col sangue/sperma.....not thaaaaat difficult....

poi boh, può essere che sia male informato....esistono modi di prendersi l'infezione che non ho menzionato?

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Si. Bacio profondo , pompino anche senza ingoio per esempio.

Se bastasse il semplice preservativo sarei Felice ...invece l unico modo pet essere sicuri sl 100 % e' l astinenza. Non basta dire " tanto mio marito non mi tradisce quindi lo facciamo senza " hehe bello il mondo delle favole vero?

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per il bacio profondo, se non sbaglio, non esiste un caso al mondo in cui sia stato dimostrato che bastasse una beciata per trasmettere l'infezione.

per il sesso orale, il liquido prespermatico non è veicolo di infezione(sempre per come la so io)....lo sperma, che è la cosa importante, non cambia se si ingoia o no, una volta che ce l'hai in bocca con le tue mucose c'è venuto a contatto abbondantemente!

riguardo ai rapporti non protetti con il partner, chi si fida corre sempre e comunque questo rischio...esattamente come per gli etero che scopano con la ragazza pensando che prenda la pillola....se poi invece salta fuori un bambino vuol semplicemente dire che la fiducia era malriposta!

scusami, non voglio essere aggressivo o giudicarti male, solo che per come so le cose io, l'astinenza non è assolutamente l'unico modo per non rischiare di diventar positivi.

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Si. Bacio profondo , pompino anche senza ingoio per esempio.

Se bastasse il semplice preservativo sarei Felice ...invece l unico modo pet essere sicuri sl 100 % e' l astinenza. Non basta dire " tanto mio marito non mi tradisce quindi lo facciamo senza " hehe bello il mondo delle favole vero?

Nella mia scuola sono venuti dei dottori a fare educazione contro l'AIDS, e sarò sempre grato per tutto quello che mi hanno insegnato per conoscere questa malattia e difendersi. E dalle storie che mi hanno raccontato la tua riflessione è uscita bella e chiara: MAI FIDARSI AL 100% del partner, che tanto alla fine quello che lo prende al culo sei tu <.< Scusa il gioco di parole  :cool:

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Hehe :cool:

nella vita uno sceglie se correre dei rischi o meno... Da quando usciamo fuori di casa per lavoro , al ristorante , qualunque azione facciamo ha sempre un minimo di rischio. Impossibile non correre rischi nella vita e cercare a tutti i costi di evitarli fino allo stremo significa perdere il gusto della vita stessa.

Io sono sieropositivo ... E' successo. Non sono Maria vergine quindi ho avuto in vita mia vari rapporti sessuali come tutti voi .

Mi potevo mettere anche 10 preservativi uno sull altro ma il modo di infettarmi esisteva ugualmente.

Per quanto riguarda le statistiche invece non esistono studi del genere! Come si fa ad appurare se uno ha preso una malattia col sesso anale, col pompino o col bacio profondo ? Io non lo so come sono rimasto infettato e se devo essere sincero mi importa veramente poco.

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Penso che quando uno si scopre sieropositivi non importa tanto il come, quanto accettare le cose e trovare un modo di andare avanti. Te evidentemente hai trovato tante ragioni per continuare a vivere la tua vita con tutta la voglia che serve, e non è per niente scontata come cosa!  :cool: Senti, dato che ovviamente sei ferratissimo sull'argomento, volevo farti una domanda. Al corso mi sembra ci avessero detto che in una siringa infetta il sangue, quando è secco, perde la contagiosità, ma un mio amico mi ha detto che non è vero. Potresti delucidarmi sull'argomento please?  :sisi:

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Io so che per essere contagiosa in una siringa deve essere presente del virus " vivo" .

Da quanto ne so il virus Dell HIV nell organismo e' una macchina perfetta mentre all esterno e' una schiappa e muore dopo poche ore. Quindi credo che ci si possa infettare con una siringa ma deve contenere sangue fresco. Chi ne sa più di me può contraddirmi pero ' :cool:

 

volevo farvi leggere questo articolo tratto da www. Sieropositivo. It che parla della situazione gay nel mon

do.

 

 

Buone e cattive notizie per i gay dal mondo della lotta all’Hiv, riunito a Vienna dal 18 al 23 luglio per la XVIII Conferenza mondiale Aids. Le preoccupazioni crescono perché in varie zone del pianeta l’infezione continua a dilagare tra la popolazione omosessuale con tassi pari anche a 20 volte quelli registrati tra gli etero; la buona notizia è che ci sono comunità in cui la terapia è talmente diffusa che sembra stia riuscendo a rallentare il dilagare delle infezioni, riducendo il potenziale infettivo delle persone sieropositive e quindi il rischio di contagio. Queste solo alcune delle più rilevanti novità riguardanti gay e altri uomini che fanno sesso con uomini – come vengono identificati in ambiente scientifico coloro che praticano comportamenti omosessuali pur non riconoscendosi in questa definizione – presentate alla Conferenza di Vienna che si è chiusa venerdì.

 

Alle conferenze mondiali Aids la popolazione omosessuale è sempre in primo piano e soprattutto, camminando per l’ampio corridoio della Messe viennese, colpiva la presenza di tanti gay africani visibili. Mentre negli ultimi dieci anni la comunità gay occidentale si sforzava di liberarsi dall’identificazione con l’infezione da Hiv di cui è stata vittima agli inizi, nel continente africano l’invisibilità degli omosessuali spingeva molti uomini verso l’infezione così che ad esempio in Senegal più di un gay su cinque è sieropositivo mentre nella popolazione generale si registra un caso ogni cento persone. Anche in Tailandia e in Brasile alcuni studi hanno mostrato come l’Hiv colpisca ancora violentissimamente la comunità gay, che dal canto suo dimostra una bassa comprensione del rischio. E in Italia?

 

Ultimamente molti infettivologi hanno rilevato un aumento nel numero di nuove infezioni tra i gay giovanissimi, dato però che il bollettino epidemiologico dell’Istituto superiore di sanità non è in grado di confermare.

La Danimarca, invece, ha condiviso i dati sorprendenti rilevati nella popolazione gay nazionale, secondo cui il numero dei gay sieropositivi totali viventi è in continuo aumento e il sesso a rischio è sempre più diffuso, come testimonia il numero crescente di casi di clamidia, gonorrea e sifilide. In questo scenario si dovrebbe assistere a un boom di nuove infezioni; e invece no, le nuove diagnosi tra gli omosessuali ogni anno sono stabili e, siccome la popolazione omosessuale è in crescita (ebbene sì, i normali rilevamenti statistici danesi sono in grado di avere anche queste informazioni…) il tasso di incidenza è in diminuzione.

 

La spiegazione degli scienziati è che sempre più persone seguono il trattamento antiretrovirale e sono quindi meno contagiose. È la dimostrazione scientifica che l’impiego su larga scala della terapia antiretrovirale può contribuire a prevenire nuove infezioni in quella che viene chiamata la strategia treatment as prevention o “trattamento come prevenzione”.

C’è di più: il fatto di intervenire con queste modalità all’interno della popolazione dei gay e degli altri uomini che fanno sesso con uomini (MSM, dall’inglese Men who have Sex with Men) in alcuni paesi potrebbe portare a contenere l’epidemia anche presso la popolazione generale. Lo afferma il modello epidemiologico presentato da Chris Beyrer al simposio di Be Heard! organizzato dal Global Forum for MSM and Hiv e che Stephen Lewis, ex inviato speciale delle Nazioni Unite per l’Hiv/Aids in Africa, ha salutato come un argomento scientifico inconfutabile che adesso dovrà convincere anche i governi più omofobi ad intervenire per offrire servizi di prevenzione e cura alla popolazione gay e MSM dei loro paesi.

 

È chiaro, infatti, che per ricorrere alla strategia treatment as prevention bisogna rafforzare i servizi di diagnosi e di indirizzamento alla terapia e quindi servono iniziative specifiche per la popolazione che si intende sensibilizzare. Una riflessione che dovrebbe echeggiare anche nelle stanze del ministero della Salute italiano, da sempre incapace di parlare alla comunità gay e completamente assente alla conferenza viennese: “Questa è un’edizione importante per la conferenza, perchè siamo a soli 5 anni dal 2015, la data in cui dovrebbe essere garantito l’accesso a tutti ai trattamenti e alla prevenzione – ha affermato Alessandra Cerioli, presidente della Lila, alla vigilia della conferenza – Ci sono ministri della Salute di molti Paesi, ma l’Italia brilla per la sua assenza. Il nostro Paese non ha ancora versato la propria quota al Fondo Globale, ed è indietro persino nella presentazione del country report richiesto dall’Onu ogni due anni e che non abbiamo mai presentato”. E in effetti l’unica presenza italiana che si notava a Vienna era quello dello stand di Cassero Salute… Evviva i froci!

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Che tristezza, queste cose sono veramente tristi da leggere e fanno rifllettere molto... vabbè l'importante è informarsi innanzitutto per se stessi, e io più cose imparo su AIDS e HIV e più mi sento imbecille e disinformato xD

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Il sapere e' importante ma non ci rende purtroppo immuni. Le cazzate purtroppo si commettono e io sono l ultimo a poter fare la predica.

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La sfiga poi ci vede benissimo, mi capitò che si ruppe il preservativo mentre lo facevo da attivo col mio primo ragazzo,...per fortuna era sano e non successe nulla...ma se fosse stato infetto...

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La sfiga poi ci vede benissimo, mi capitò che si ruppe il preservativo mentre lo facevo da attivo col mio primo ragazzo,...per fortuna era sano e non successe nulla...ma se fosse stato infetto...

A me hanno detto che all'Umberto I c'è un servizio aperto 24h su 24, disponibile per chi pensa di esser stato infettato ( certo, con preoccupazioni serie e quasi certe),

dove si può andare preferibilmente entro 12,24, MAX 72 ore dall'infezione. Qui si riceve un mese di terapia gratuita che uccide il virus da subito. Certo, non tutti però abitano a Roma, e non so se questo servizio sia disponibile in altre città.

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entro 12 e 24 ore...sì certo...!  :cool: Ho già scritto a chiare lettere come funziona il tutto in questo forum ,ma sono stato deriso dai saccenti , credo che la disinformazione in questo paese sia quello che si cerca.. allora cosìsia!!!!  :ok:

 

per The_dreamer : da quando si entra in contatto con il virus , Pep entro le 4 ore sei protetto al 100% ( mi riferisco all'HIV) , le ore successive sono una roulette russe... Dovete andare in qualunque ospedale che abbia una sezione del suo interno dedicata alle malattie infettive ,sperando di non trovare un testa di c..... (sicuri al 100% che lo troverete) che vi dica : fai il test (ovviamente quello primitivo per trovare gli anticorpi che si formeranno con la santa calma, non si sa mai che dicendo che ad oggi esistono test che rilevano il virus dopo poche ore i costi della sanità non lievitino....) tra 3 mesi e poi 6 , se isulti negativo sei salvo..bla bla bla. Ci arriva pure mia bisnonna...  :sisi:

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entro 12 e 24 ore...sì certo...!  :cool: Ho già scritto a chiare lettere come funziona il tutto in questo forum ,ma sono stato deriso dai saccenti , credo che la disinformazione in questo paese sia quello che si cerca.. allora cosìsia!!!!  :ok:

 

per The_dreamer : da quando si entra in contatto con il virus , Pep entro le 4 ore sei protetto al 100% ( mi riferisco all'HIV) , le ore successive sono una roulette russe... Dovete andare in qualunque ospedale che abbia una sezione del suo interno dedicata alle malattie infettive ,sperando di non trovare un testa di c..... (sicuri al 100% che lo troverete) che vi dica : fai il test (ovviamente quello primitivo per trovare gli anticorpi che si formeranno con la santa calma, non si sa mai che dicendo che ad oggi esistono test che rilevano il virus dopo poche ore i costi della sanità non lievitino....) tra 3 mesi e poi 6 , se isulti negativo sei salvo..bla bla bla. Ci arriva pure mia bisnonna...  :sisi:

 

 

Io avevo saputo così, ma se te sei certo e ovviamente più informato sull'argomento tanto meglio che mi hai corretto!  :)

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Scusami Coeranos sei maleinformato, se il virus entra nel tuo corpo (attraverso rapporto sessuale ,siringa infetta etc etc...) ed entro le 4 ore prendi la Pep non esiste nulla nell'universo che l'HIV possa fare per sopravvivere , ammenochè il virus non sia mutato pochi minuti fa.. questo è poco ,ma sicuro!  :cool: Non stiamo parlando di dio eh??  :sisi:

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non commento ulteriormente perchè le persone che disinformano come te dovrebbero essere ignorate, riporto da vari siti sulla prevenzione, dicono tutti la stessa cosa con piccole variazioni, nessuna al 100%

 

 

PEP reduced the rate of HIV infection from workplace exposures by 79%.

 

http://www.aids.org/factsheets/156-treatment-after-exposure-to-hiv-pep.html

 

Questa misura, che prende il nome di profilassi post-esposizione (Hiv-Pep o Pep), dura alcune settimane ed è indicata sia nel caso di esposizione a rischio per via sessuale sia nel caso di ferite da aghi negli ospedali, ma non è efficace al 100%.

 

http://www.comodo.it/canali/aidsmts/safer-sex/profilassi-post-esposizione/profilassi-post-esposizione-hiv-pep/

 

L 'efficacia della PEP  è comprovata.

Probabilmente riduce il rischio di contagio dell'80%circa.

 

 

La HIV-PEP contribuisce a ridurre il rischio di contagio ma non costituisce una misura di efficacia garantita.  L’HIV-PEP può presentare importanti effetti collaterali ed è quindi da utilizzarsi solo in caso di ragionevole certezza di esposizione al virus.

 

http://www.stopaids.it/prevenzione-hiv/la-prevenzione/hiv-pep

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Mi prendo la piena responsabilità di ciò che dico, portami una sola persona nel pianeta che abbia fatto quanto da me scritto ed oggi sia sieropositiva!  :cool:  La Pep oggi è sicura al 100% , ma pure come prevenzione , quello che non è sicuro al 100% è il preservativo tanto decantato!

 

Comunque prima di un rapporto sessuale consiglio:

 

-test hiv pcr dna (una garanzia intorno al 99%) 

 

-Pep (l'unica efficace al 100% contro HIV)

 

-preservativo (per epatiti e malattie varie)

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e tu puoi provare la certezza del 100%? riportami dati medici che lo affermano, ovviamente non esistono. tu stai mentendo, in buona fede o no non cambia le cose. non so cosa tu abbia contro l'uso del preservativo e non mi interessa, ma è pericoloso il messaggio che passa. è scorretto illudere qualcuno che la pep sia sicura al 100% quando è una cosa falsa.

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No. La pep non è sicura al 100% e con questo vorrei chiudessimo questo giro di mal informazione, i link proposti da coeranos sembrano più che sufficienti per chiarire la cosa.

 

Il test PCR presume un'astinenza di almeno una 20ina  buona di giorni prima di avere il rapporto; sul trangugiare terapia antiretrovirale prima di un rapporto "ad uffa" anche qui eviterei si insista; libero di farlo, ma è una scelta al modo che potrei avere io di caricarmi di tachipirina ogni mattina "sia mai che mi venga la febbre".

Le uniche armi sono il preservativo ed il buon senso. Buon senso nell'evitare esperienze "dubbie", che comunque non risolvono del tutto il problema poichè come sappiamo gran parte delle infezioni avvengono negli ambienti famigliari "per fiducia".

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