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Non c'è più sentimento tra i giovani?


Roxas97

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6 hours ago, FreakyFred said:

La società liquida, l'amore consumistico, le relazioni usa e getta, il matrimonio privato di qualsiasi sostanza etc. sono fattori consustanziali alla società capitalistica avanzata, e ne sono al tempo stesso un prodotto e un fattore di mantenimento. Ok occuparsi di permettere vite più stabili ai lavoratori... cosa che comunque la Sinistra tende a non fare più, per varie ragioni... ma è avvertibile da chiunque, foss'anche a livello puramente subcosciente, che nel momento in cui tu dici "non fare figli è perfettamente ok e anzi bisogna farne sempre di meno, sei scemo/a se ne fai; non sposarsi e pensare egoisticamente solo alla carriera è giusto, sei scemo/a se fai sacrifici per qualcun altro; stare sempre con la stessa persona ma dai, quante possibilità che ti precludi, aspetta almeno i 56 anni prima di pensare ad una relazione; fare sempre lo stesso lavoro e noioso e paralizzante, è più bello evolversi sempre; comprare casa puah, più bello stare sempre in movimento" e via discorrendo con tutta una serie infinita di meravigliose idee progressiste, tu stai favorendo un individualismo estremo, oserei dire malato. Anche se ogni tanto si sentisse qualcuno che fa una proposta serie per favorire la stabilità dei lavoratori, non me la berrei, perché un attimo dopo quello propone di divorziare in maniera ancora più facile (che a 'sto punto non lo so, basta che si fa un segno con le mani), di essere sessualmente ancora più liberi (che onestamente fatico a concepire), di essere geograficamente ancora più nomadi, e fra una cosa e l'altra combatte una guerra santa per avere emoticon gender-equal sugli I-phone (le battaglie importanti)... insomma, non ha i valori che si collegano ad una società stabile e coesa che, necessariamente, richiede una qualche forma di abnegazione nei suoi componenti, non può essere guidata dal solo concetto dell'infinita libertà individuale.

Stento a credere che 50 anni fa ci si comportasse diversamente solo perché più affezionati a certi valori, e non perché sussistevano difficoltà oggettive (studiare e viaggiare costava di più, divorzio e aborto non erano legalmente contemplati tanto per fare qualche esempio banale); diversa faccenda per quel che riguarda il lavoro, che oggi in effetti è più precarizzato (ma nessuno ricorda mai che alcuni decenni fa chi non era occupato in via definitiva banalmente "lavorava in nero"), mentre comprare casa oggi non costa moltissimo. Certo, la libertà ha un prezzo, ma quel che non capisco è come la diffusione di quest'individualismo "malato" possa in qualche modo impedirci di fare delle scelte più  convenzionali.

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1 hour ago, schopy said:

Stento a credere che 50 anni fa ci si comportasse diversamente solo perché più affezionati a certi valori

Pasolini, Paolo Poli, Foucault, Sandro Penna e Freddy Mercury hanno avuto meno relazioni di FreakyFred.

Negli anni Settanta nessuno chiedeva il matrimonio gay perché nessun gay ne voleva uno.

L'idea di coppia fissa e di monogamia fra gli omosessuali maschi sembra nascere

in risposta allo shock culturale dell'AIDS. Prima si soffriva di meno nell'essere single

perché letteralmente nessuno conosceva altri gay in coppia fissa.

In pratica è l'esatto contrario.

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Racconti fregnacce @Almadel. Oscar wilde era in coppia col suo tipo e altri stavano in coppia ma erano nascosti pubblicamente presumo.

La costituzione italiana non specifica che il matrimonio e' tra persone di sesso diverso perche' chi l'ha scritta semplicemente non considerava esistessero coppie di recchioni o sodomiti (il termine gay in italiano non esisteva e in inglese non aveva il significato attuale).

I froci a quel tempo erano persone che commettevano peccato e di sicuro a nessuno veniva in mente di proporre un matrimonio tra di loro come oggi non si propone per legge un incentivo a chi fa le rapine. regnavano la DC e i comunisti (forse) e i gay non erano visti bene neppure dai comunisti e i socialisti. Solo i radicali in italia accettavano i gay.

Quando scoppio' l'aids esistevano gia' le coppie gay anche se in minor numero e meno visibili, d'altronde i gay stessi erano meno visibili e in 'minor numero'.

Il fatto che quando scoppio d'aids c'erano molte coppie gay in cui solo uno dei due era malato di aids (a quei tempi si parlava solo di aids e non di sieropositivita' in quanto non si sapeva la causa dell'aids e non c'erano i test di sieropositivita' che vennero dopo) indica che le coppie gay erano antecedenti alla venuta dell'aids.

Non e' che i gay non conoscessero altri gay in coppia fissa. E' che i gay non conoscevano altri gay (ma le coppie gay esistevano comunque).

http://www.gaynews.it/2019/11/08/brian-j-smith-poliziotto-gorski-di-sense8-coming-out-terrorizzato-scuola/

Edited by marco7
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44 minutes ago, marco7 said:

. Oscar wilde era in coppia col suo tipo e altri stavano in coppia ma erano nascosti pubblicamente presumo.

Di casi simili ce ne sono, ovviamente.

Sarebbe assurdo pensare che proprio nessuno fosse in coppia prima degli anni Novanta 🙂

Se però vai a leggere la sua storia con Douglas, ti sembrerà ben al di là delle "coppie aperte" e delle "scopamicizie della società liquida".

In primo luogo era praticamente un rapporto mercenario e dopo pochi mesi che si frequentavano Wilde lo iniziò al mondo della prostituzione maschile

e i due cominciarono una sorta di competizione su chi si scopava il maggior numero di marchettari.

Nell'anno in cui sono stati insieme Wilde soggiornava in un hotel per ricevere prostituti in continuazione

ma Douglas per dimostrare di essere quello favorito pretendeva di entrare dalla porta principale...

E la storia tra Wilde e Douglas è la prima che ti viene in mente se devi pensare a una coppia gay dei secoli scorsi:

un'infatuazione a senso unico verso un mantenuto che spendeva i soldi che gli dava con altri prostituti.

E all'epoca - visto che era illegale - una coppia fissa e monogama sarebbe stata molto conveniente per non farsi scoprire.

 

A me semmai sarebbe venuta in mente la storia tra Verlaine e Rimbaud: breve, disfunzionale (finisce a pistolettate), intensissima e unica.

Nel senso che poi Verlaine è tornato a prostituti e Rimbaud ha convissuto con due somali, una ragazza e un giovanissimo servo a cui poi lascia l'eredità.

E questa relazione - tra un quarantenne e un diciassettenne - per me ragazzino era la più commovente storia omosessuale che conoscessi.

Direi anche l'unica. Anche se a leggere Una stagione all'inferno di Rimbaud (Verlaine vi compare come "la vergine folle" e lui come "lo sposo infernale")

non ti viene proprio in mente di idealizzare l'amore omosessuale nei bei tempi andati, dove c'erano solide certezze...

   

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24 minutes ago, Bloodstar said:

E come dimenticare la triade furto-omosessualità-tradimento in Jean Genet. Tanto per tornare ai bei valori del passato.

Peraltro è proprio confrontandoci con l'omosessualità degli scrittori del passato

attraverso i loro scritti o le loro biografie che ci accorgiamo quanto oggi siamo "per bene"

e quanto l'amore coniugale oggi sia diventato centrale nel nostro vivere l'essere gay.

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Nei secoli passato quando venivi bruciato o finivi in prigione se gay e' chiaro che non c'erano coppie gay visibili.

tu @almadel pero' vedi la formazione delle coppie gay come conseguenza dell'aids.

io invece penso che le coppie gay esistevano in buon numero gia' prima dell'aids.

l'aids per me ha sdoganato e e mostrato a tutti l'omosessualita' in quanto prima non se ne parlava al della cronaca nera per pestaggi e omicidi gay e grazie all'aids l'omosessualita' e' diventata un tema sociale. Per me le coppie gay non sono una conseguenza dell'aids come tu dici.

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davydenkovic90
4 hours ago, schopy said:

la libertà ha un prezzo

Questa frase la disse Patty Pravo quando lasciò il Mercedes imbottigliato nel traffico di Roma e se ne andò a casa a piedi XD

 

 

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7 minutes ago, marco7 said:

Nei secoli passato quando venivi bruciato o finivi in prigione se gay e' chiaro che non c'erano coppie gay visibili.

Guarda che a Roma antica e nella Grecia antica non ti capitava proprio niente se eri omosessuale.

Eppure l'unica coppia gay normale che mi viene in mente era quella di Euripide (per l'epoca una cosa stranissima)

E di omosessualità si parlava tantissimo, solo che cambiavano un twink a settimana

e mi rifiuto di considerare una "coppia" quella tra un padrone e il suo schiavetto.

I passivi maturi - come quelli di cui ci parla Marziale - andavano a cercare prostituti in sauna

e si andava al battuage di Montecaprino (al Tempio di Saturno, all'epoca) proprio come fino agli anni Duemila.

 

Neanche in Italia l'omosessualità era perseguitata.

Eppure le vite sentimentali di Pasolini, Paolo Poli, Visconti, Zeffirelli, Saba, Tondelli e Malgioglio

erano molto più precarie delle nostre. Molti non consideravano neppure la possibilità di una coppia fissa,

altri passavano da una scopamicizia all'altra, altri ancora avevano coppie aperte tormentate.

 

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Non credo vi sia bisogno di sottolineare che dalla costruzione post tridentina dell'amore coniugale, come unione tesa a garantire un ordine naturale e santo, noi gay eravamo radicalmente esclusi

Eventualmente si potrebbe discutere in quale misura l'amore romantico e l'amore coniugale si siano saldati l'uno all'altro ( il matrimonio non è più solo una scelta di mera convenienza, formalmente libero di fatto contrattato dalle famiglie ) con effetti che potremmo definire non interamente negativi per la donna, perchè  l'idea di una passione amorosa che si risolvesse in una sorta di intima amicizia postulava un certo rispetto, un certo ingentilimento solidale, di una relazione fondata altrimenti su autorità e diseguaglianza.

Per i gay ( quelli fra di loro che leggono ) rimane a disposizione il prodotto letterario di un certo romanticismo popolare, l'idea di un amore romantico infelice, non corrisposto, melodrammatico, che sarà la base anche per la tematizzazione dell'amore gay del XX secolo, come amore per definizione trasgressivo ( si sfrutta la fascinazione del proibito, l'erotizzazione della proibizione )

 

 

 

 

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Ragazzi, facciamo finta che il record storico sull'argomento coppia gay sia completo ed affidabile... e non è un'ammissione. Anche così, il ruolo tradizionale del matrimonio e della famiglia era quello di consolidare il tessuto sociale e mantenere una linea di sangue. 

Stanti così le cose, indipendentemente dal fatto che l'omosessualità fosse tollerata (male e a certe condizioni) come in Grecia classica o ti mandasse sul rogo come nr Medioevo, la questione della famiglia gay non si poneva da sé in modo naturale, non c'erano spazi per demandarla, ma in effetti neanche spazi per pensarla, per trovarla sensata e per coltivarla. Purtroppo l'idea ha potuto farsi spazio solo quando e perché la rilevanza della famiglia nel tessuto sociale si è deteriorata. D'altro canto un gay come FreakyFred, che non amasse trasgressione ed avventure turbolente e desiderasse innanzitutto la serenità della vita familiare, obbligato a scegliere fra una serie di tormentatissime storie gay di amore/sesso e morte ed un tranquillo matrimonio etero di facciata, avrebbe di certo optato per il secondo, oppure avrebbe fatto il prete.  

Non è affatto vero che le coppie gay fanno dissolvere la famiglia, ma probabilmente è vero l'inverso.

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3 minutes ago, FreakyFred said:

obbligato a scegliere fra una serie di tormentatissime storie gay di amore/sesso e morte ed un tranquillo matrimonio etero di facciata, avrebbe di certo optato per il secondo, oppure avrebbe fatto il prete.  

Detto in questo modo però, non ti sfuggirà il fatto che la scelta che privilegia la sicurezza è stata una scelta nemica dell'identità gay, per cui i fautori dell'identità gay saranno sempre a favore della scelta che privilegia la libertà.

Tu puoi dire : oggi non è più necessariamente così o per il futuro potrebbe non essere più così

 

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9 minutes ago, Hinzelmann said:

oggi non è più necessariamente così o per il futuro potrebbe non essere più così

Eh, appunto xD

Ma comunque è anche giusto se uno che ha come progetto di vita una famiglia ti dice che non ha nulla da guadagnarci dall'essere libero di fare sesso mordi e fuggi alla luce del sole, occorre anche capire che ha le sue ragioni. Poi può essere solidale con chi ha aspirazioni diverse, può non opporsi, ma non si può pretendere di più.

Hai voglia a ripetere quella tiritera che la rivoluzione l'hanno fatta le trans e le drag etc etc. Certo. E infatti l'hanno fatta per sé. A propria misura. Come è giusto, se vogliamo, ma non necessariamente tutti ne traggono uguale beneficio. E quella rivoluzione non ha più manco troppo senso adesso; oggi Platinette va in TV e sui giornali a dire che il matrimonio è fra uomo e una donna: ringraziamo la mostra rivoluzionaria e trasgressiva drag queen! Dai, è cambiato lo scenario, semplicemente.

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19 hours ago, freedog said:

qualcuno porti i sali a @Mario1944 , ammesso che non gli sia venuto un coccolone a leggere tutta sta rilettura della filosofia: 

a fine papiro minimo avrà perso i sensi...

Non sono così fragile di nervi, nonostante l'età provetta o forse proprio in virtù di questa.... 😉

D'altronde Almadel offre sue interpretazioni del passato secondo la sua ottica in abile commistione con ineccepibili dati di fatto, quali sono le osservazioni platoniche sulla bruttezza esterna di Socrate che nascondeva la bellezza interiore.

Certo dedurre da tali osservazioni platoniche un'atteggiamento generale di tutti o della gran parte dei Greci d'età classica è probabilmente molto forzato, com'è probabilmente molto forzata la rigidità che egli pare porre nei ruoli di passività ed attività sessuale delle persone in quei tempi, quando peraltro si parlava più precisamente di eromenoi e di erastai, nonostante consti che passività ed attività dipendevano dalla funzione reciproca degli accoppiati.

Ma tant'è:

le interpretazioni dei propositi e delle azioni degli uomini antichi si sprecano almeno quanto, e forse più, quelle dei propositi e delle azioni degli uomini presenti.

 

Edited by Mario1944
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Al di là del fatto che non mi pare Platinette abbia mai riscosso grandi plausi su questo forum, la tiritera che la rivoluzione l'hanno fatta le trans ed i travestiti è più che altro dispiegata contro chi lamenta il pride baraccone, le piume, cioè aderisce ad una certa stigmatizzazione. Poi ci sarà chi la butta anche in questo topic, ma vale tanto per freedog, quanto per il giovane romantico che non va certo indenne da un certo perbenismo solo perchè ha come progetto di vita una famiglia. Il progetto di vita ce l'hanno anche i giovani bisessuali, o questioning che si definiscono tali perchè pensano ad una famiglia etero...quindi la questione è un po' intrecciata.

Tanto più in un paese in cui la coppia gay rimane pur sempre una formazione sociale particolare e non è che esattamente vi sia stata una emancipazione entusiastica da parte della società italiana ed una uguaglianza piena e sentita. Siamo in una fase di passaggio, di "consolidazione" della coppia gay.

 

 

 

 

 

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5 minutes ago, Hinzelmann said:

Al di là del fatto che non mi pare Platinette abbia mai riscosso grandi plausi su questo forum

A parte il commento di freedog, io volevo far notare che l'idea di identità gay come forma di trasgressione/rivolta perenne non regge, sia perché uno può essere gay e non essere comunque attratto dalla trasgressione o da specifiche forme di trasgressione, e sia, soprattutto, perché quando il trasgressore vince la sua smette di essere trasgressione e diventa invece sistema. E qui c'è parecchia gente che sta faticando a metabolizzare proprio quel passaggio in atto da rivoluzione a sistema, preferendo l'immagine dell'eterno rivoluzionario.

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4 minutes ago, FreakyFred said:

perché quando il trasgressore vince la sua smette di essere trasgressione e diventa invece sistema

Io non credo che oggi ci sia un singolo gay che la veda come "trasgressione",

ovviamente se non vuoi contare i fidanzati bisex che bazzicano in chat

o i ragazzi non dichiarati che lo fanno di nascosto dai genitori.

Quando mi dovevo nascondere io però non ho mai percepito quel piacere

che si sottintende con la parola "trasgressione".

Ho sempre sentito molto forte l'idea della mia completa libertà

non appena ho superato gli scrupoli preadolescenziali dell'educazione cattolica.

Mi sono sempre sentito libero di scopare quando volevo scopare e fidanzarmi quando mi volevo fidanzare.

Il primo vero fidanzato (non il solito etero convertito per l'occasione) e monogamo l'ho avuto nel 1997.

E' durata un anno e mezzo e nessun amico gay (né etero) trovava la cosa strana,

nessuno mi ha detto: "Devi fare la troia" o "Aprite la coppia" come avrebbero dovuto fare se la trasgressione fosse "sistema".

Metà della compagnia dell'epoca era composta da gay più grandi fidanzati da anni e l'altra metà da scapoli impenitenti

e mi sembrava che entrambi i gruppi vivessero la cosa con la stessa serenità che avevo io.

 

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2 hours ago, FreakyFred said:

Non è affatto vero che le coppie gay fanno dissolvere la famiglia, ma probabilmente è vero l'inverso.

Perciò la coppia gay sarebbe sintomatica di "mollezza dei costumi"? Nella mia ingenuità io voglio credere che il riconoscimento di più forme familiari nasca come tutela giuridica di condizioni di fatto già sussistenti; a distanza di qualche generazione accadrà poi che il diritto contribuirà a plasmare le aspettative. Le biografie dei nostri rappresentanti parlamentari dovrebbero rassicurare anche i più cauti: a sinistra, tra chi vota per le unioni civili, individui sposati da sempre con lo stesso coniuge, a destra Salvini o Meloni, la cui vita privata non sembra rispettare i canoni cristiani più ortodossi. Poi, se vogliamo rammaricarci della morte di Dio e di quel che ne è seguito in termini di "deterioramento" sociale (di cui i matrimoni gay costituiscono la punta dell'iceberg...dovremmo lamentarci pure del diritto di voto alle donne?) la faccenda è molto più complicata. 

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10 minutes ago, schopy said:

dovremmo lamentarci pure del diritto di voto alle donne?) la faccenda è molto più complicata. 

L'idea del diritto di voto alle donne si ha fatta spazio quando l'idea di democrazia di è deteriorata.

Mi pare chiaro 🙂

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16 minutes ago, schopy said:

Perciò la coppia gay sarebbe sintomatica di "mollezza dei costumi"?

Non la coppia, ma il suo riconoscimento, espresso nella forma attuale, che sarebbe, lo sappiamo tutti: "ma perché negarglielo? Cosa fanno di male?"

Il conservatore qui solleva un'obiezione che centocinquant'anni fa sarebbe stata diciamo 'ricevibile': "il punto non è che non facciano niente di male, il punto è che devono anche fare qualcosa di bene, di rilevante a livello sociale, se no il riconoscimento legale semplicemente non serve". 

Centocinquant'anni fa avremmo seriamente discusso l'obiezione nel suo merito, fatto un minimo di sforzo per trovarvi risposta. Ma oggi non serve, perché neanche le coppie etero fanno nulla di socialmente rilevante. Ciò ci ha evitato di affrontare un grosso cetriolo: basta confrontare coppie gay ed etero e mostrare che non sono diverse, e in effetti sfido a trovare differenze, eccetto la possibilità, sempre più astratta, della procreazione. Non dobbiamo dimostrare di saper essere fedeli, responsabili, di star creando cellule su cui la nostra società possa poggiarsi con confidenza: ci basta dimostrare che non siamo peggio degli etero. Ed è superfacile, ormai.

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12 minutes ago, Almadel said:

L'idea del diritto di voto alle donne si ha fatta spazio quando l'idea di democrazia di è deteriorata.

Curiosamente si potrebbe fare la medesima osservazione a proposito della democrazia ateniese:

l'idea del voto delle donne, presentata da Aristofane nelle Ecclesiazuse, si fece spazio con il deterioramento della democrazia.

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46 minutes ago, FreakyFred said:

Il conservatore qui solleva un'obiezione che centocinquant'anni fa sarebbe stata diciamo 'ricevibile': "il punto non è che non facciano niente di male, il punto è che devono anche fare qualcosa di bene, di rilevante a livello sociale, se no il riconoscimento legale semplicemente non serve". 

Centocinquant'anni fa avremmo seriamente discusso l'obiezione nel suo merito, fatto un minimo di sforzo per trovarvi risposta. Ma oggi non serve, perché neanche le coppie etero fanno nulla di socialmente rilevante.

Il matrimonio nasce per mantenere le mogli, legittimare i figli, educarli e (se vi è) potergli trasmettere un patrimonio; in effetti, per quanto io possa sembrare queer, non ho alcuna difficoltà a riconoscere che una coppia eterosessuale fertile rappresenti la cellula su cui si fonda, materialmente, la società più di quanto accade per una coppia omosessuale, che fertile non lo può essere. Al contempo non ritengo che questo pregiudichi la possibilità di riconoscimento per le coppie gay; non solo perché "non fanno male a nessuno", ma perché ritengo che quella tutela giuridica possa giovare alla coppia che sceglie di usufruirne, che possa migliorare la loro condizione, e questo non mi pare un fatto di poco conto.

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Il matrimonio è la cellula della società perché vige la mutua assistenza,

a prescindere che nascano o meno dei bambini.

Ed è così anche per gli etero, praticamente da sempre.

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2 hours ago, FreakyFred said:

io volevo far notare che l'idea di identità gay come forma di trasgressione/rivolta perenne non regge

Il cardine dell'identità gay è diventata la coppia, poi questo cardine è diventato una rivendicazione etc

Tralasciamo i burloni, che scrivono teorie di segno contrario, che però nessuno prende sul serio ( intendo i vari akinori o chi per loro...) ma anche i rivoluzionari-queer, praticamente ristretti ad ambiti del tutto marginali ( forse potrebbe corrispondere al profilo un Orfeo87, ma la saldatura di rivoluzionario e queer non mi pare trovare buona accoglienza sul forum ed io personalmente non saprei citare un secondo nickname )

D'altronde se il problema fosse la "rivoluzione permanente" riuscirebbe difficile immaginare possa essere il contrario cioè il "consumismo capitalista" ( denunciato semmai in chiave moralistica da rotwang ed altri avversari del queer  ) qui si impone un minimo di coerenza

5 minutes ago, schopy said:

in effetti, per quanto io possa sembrare queer

Francamente a me anche no!

comunque

Dire che il cardine dell'identità gay è diventata la coppia significa che un insieme di altre caratteristiche entra in una sorta di cono d'ombra ( le sessualità diverse, il sesso promiscuo etc ) ma non significa che si sia costruito un "senso comune" di coppia

Certo l'immaginario dell'amor coniugale, non è il più vicino al nostro

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3 minutes ago, FreakyFred said:

"il punto non è che non facciano niente di male, il punto è che devono anche fare qualcosa di bene, di rilevante a livello sociale, se no il riconoscimento legale semplicemente non serve". 

In effetti è questa la causa d'ogni istituto giuridico:

deve avere un'utilità sociale;  se altrimenti, non ha ragione d'essere, se non forse per compiacere la vanità dei singoli.

Peraltro si potrebbe pur osservare che anche la compiacenza della vanità dei singoli, in tanto in quanto essi ne siano soddisfatti e dunque si sentano perciò socialmente stimati, ha un'utilità sociale....

 

3 hours ago, FreakyFred said:

Non è affatto vero che le coppie gay fanno dissolvere la famiglia, ma probabilmente è vero l'inverso.

Cioè la famiglia fa dissolvere la coppia gaya?

E' possibile:

la famiglia sembrerebbe nata essenzialmente per dare una stabilità sociale, giuridicamente poi rafforzata con l'istituto matrimoniale, alla produzione, all'allevamento ed all'educazione della prole, in tanto in quanto la prole era la perpetuazione non solo dei genitori, ma anche dell'aggregazione sociale pertinente;   non per nulla Cicerone, sulla scorta peraltro d'Aristotele, definisce la famiglia seminarium reipublicae.

Chiaramente alla coppia omoerotica manca proprio la ragione essenziale della famiglia e dunque forse, quando tenta d'inserirsi nello schema familiare, ne rimane soffocata e si dissolve;  non per nulla il rimedio sembra essere sempre più spesso l'adozione di figli, propri od altrui, che permettano una giustificazione non solo sociale, ma anche personale della coppia.

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1 hour ago, Hinzelmann said:

D'altronde se il problema fosse la "rivoluzione permanente"

Ma no, è solo un'idea, marketing. Non è una cosa reale, e in effetti qui concordo abbastanza con Dall'Orto quando dice che a conti fatti la teoria queer è del tutto organica e funzionale al consumismo.

Può piacere pensare che Bezos sia terrorizzato dai queer, ma per lui avere infinite identità liquide significa solo che può personalizzare meglio la sua offerta, e che ha più materiale da dare in pasto ai suoi algoritmi. 

Probabilmente lo impensierirebbe di più se i suoi dipendenti fossero più spesso sposati, con famiglia, con una rete di supporto sociale alle spalle, con un senso forte della comunità e, non ultimo, sessualmente soddisfatti. Insomma, più "radicati". Potrebbero incazzarsi più facilmente con lui, a quel punto. 

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15 minutes ago, FreakyFred said:

Non è una cosa reale

Già avevo detto di tralasciare perchè marginale, se poi mi dici pure che non è reale, a maggior ragione non parliamone

 

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6 hours ago, Almadel said:

mi rifiuto di considerare una "coppia" quella tra un padrone e il suo schiavetto

Anche perché lo schiavetto, magari, apprezzava più l'amico del padrone che non il padrone stesso (come il "flosculus Iuventiorum" di Catullo).

Comunque, ancora state discutendo dei massimi sistemi? E si sono aggiunte nuove intenzioni di voto per la destra più becera? :hm:

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28 minutes ago, LocoEmotivo said:

Anche perché lo schiavetto, magari, apprezzava più l'amico del padrone che non il padrone stesso

Esclusivamente perché i Greci non concedevano un legame affettivo omoerotico, che aveva valore sociale, con chi non fosse libero ed i Romani, quelli almeno fedeli al mos maiorum, non concedevano neppure un legame affettivo omoerotico.

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58 minutes ago, Hinzelmann said:

Già avevo detto di tralasciare perchè marginale, se poi mi dici pure che non è reale, a maggior ragione non parliamone

 

Ok boss!

43 minutes ago, LocoEmotivo said:

E si sono aggiunte nuove intenzioni di voto per la destra più becera? :hm:

 

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