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Essere bisessuali è più difficile che essere omosessuali ?


Oscuro

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Vabbe ma sampei quanti gay non fanno c.o. anche se ogni cosa della loro vita reclama di farlo? Lascia ai bisex che dopotutto ne hanno meno esigenza sociale e più rogne e non hanno una comunità dove rifugiarsi una maggiore resistenza alla cosa.

E poi c'è anche da capire quale portata hanno i c.o. esattamente e in maniera ancora più complessa che per i gay. Poi la questione sociale di doverlo fare x la causa...fare l'attivista è una scelta di minoranza per ogni movimento non credo sia giusto colpevolizzare qualcuno perché non ha il coraggio di esporsi x la causa.

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Vabbe ma sampei quanti gay non fanno c.o. anche se ogni cosa della loro vita reclama di farlo? Lascia ai bisex che dopotutto ne hanno meno esigenza sociale e più rogne e non hanno una comunità dove rifugiarsi una maggiore resistenza alla cosa.

E poi c'è anche da capire quale portata hanno i c.o. esattamente e in maniera ancora più complessa che per i gay. Poi la questione sociale di doverlo fare x la causa...fare l'attivista è una scelta di minoranza per ogni movimento non credo sia giusto colpevolizzare qualcuno perché non ha il coraggio di esporsi x la causa.

 

D'accordo, ma allora i bisessuali non si lamentino della loro difficoltà ad essere bisessuali. Se credi che tutti i gay abbiano tratto vantaggi sociali dal loro CO sei fuori strada, così come sbagli a credere che tutti i gay dichiarati si rifugino in una comunità di riferimento....ci rinuncio :D

Edited by schopy
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Tieniti pure i tuoi segreti...io sono un pervertito, pensa un po'

 

In effetti due errori non fanno una ragione

suggerivo che non trovo poi così stravagante che una donna reagisca male ad un eventuale "coming out" da parte di un partner bisessuale...perché credo sia qualcosa che mina la fiducia del rapporto.

 

Ed io provocatoriamente ti rispondo che allora è giustificata anche la reazione negativa di tua madre e di tuo padre

 

L'unica differenza può essere se il bisessuale prima ha taciuto il fatto di dirlo, ma anche qui conterà quando lo dice

perchè in caso contrario io potrei sostenere che tu avresti dovuto fare CO ai tuoi entro i 12 anni, per non minare le

loro aspettative e la loro fiducia nella tua onestà

 

Se non è masochismo questo dimmi tu quale è

 

 

Nessuno ha colpa di niente, ovviamente, però se si rivendica l'autonomia di un'identità di orientamento sessuale è indispensabile trovare un minimo di mezzi per poterlo fare esplicitamente. Se c'è identità bisessuale essa va difesa, e va difesa tanto contro il gay cagacazzo, quanto contro la mogliettina etero omofobico-bifobica o gli amici etero maliziosi, senza compromessi.

 

Questo io l'ho detto 5 pagine fa forse

 

Ma replicavo ad un tuo disagio in quanto gay che lamentava il tuo problema relativo ad una alternativa

etero più favorevole e quindi non c'entra niente

 

Quella alternativa fintantochè in Italia c'è discriminazione resterà e sempre ci sarà anche se il

bisex ha fatto CO con te e con la sua famiglia. 

 

Korio ha fatto CO con la sua famiglia e potrebbe farlo anche con te, ma sempre potrebbe volere

sposarsi e non potrebbe farlo con te e potrebbe allora pensare ad una donna e tu potresti sentirti

pure a disagio....è oggettivo ma non dipende da lui dipende dalla discriminazione legale che c'è.

 

Quanto al fatto invece che korio è fin troppo condiscendente e buono con le donne che lo hanno

respinto in quanto bisex, sono d'accordo con te ed in disaccordo con Schopy ( qui oramai bisogna

muoversi in un fuoco incrociato )

 

Va detto però che korio ci è rimasto scottato, perché ci ha provato

 

L'unica cosa che gli si può rimproverare è non essersi arrabbiato a sufficienza con quelle donne

che per certi versi tende a giustificare

 

Ma certo rispetto al capolavoro masochistico di Schopy è anche poca cosa XD

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Schopy tu male interpreti ogni frase. E non ti interessa capire ti interessa solo essere ostile. Rappresenti l'esempio classico dei bifobici gay con cui è inutile discutere. Chiediti che senso.ha. sono io che mi rifiuto di di dirti di nuovo delle cose e rinuncio di.combattere LL a tua discriminazione. Che dirti? Un giorno vrescerai e avrai meno interesse a contrastare e più interesse a conoscere.

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Ed io provocatoriamente ti rispondo che allora è giustificata anche la reazione negativa di tua madre e di tuo padre

 

L'unica differenza può essere se il bisessuale prima ha taciuto il fatto di dirlo, ma anche qui conterà quando lo dice

perché in caso contrario io potrei sostenere che tu avresti dovuto fare CO ai tuoi entro i 12 anni, per non minare le

loro aspettative e la loro fiducia nella tua onestà

 

Se non è masochismo questo dimmi tu quale è

 

Io ho tardato a fare CO coi miei, ho sofferto molto quando l'ho fatto e son rimasto deluso in particolare dalla reazione di mia madre. Ma mi pare che la situazione sia un po' differente se si parla di dichiararsi in famiglia e invece di dichiararsi bisex con una partner. Se su questo non siamo d'accordo, non so davvero cosa replicare, ci farò la figura del masochista e del bifobico un'altra volta.

 

L'unica cosa che gli si può rimproverare è non essersi arrabbiato a sufficienza con quelle donne

che per certi versi tende a giustificare

 

Ma certo rispetto al capolavoro masochistico di Schopy è anche poca cosa XD

 

Non ho seguito tutta la vicenda di korio col gentil sesso. Ripeto che, se d'un canto trovo "naturali" (anche se poco legittime, istintive) le proiezioni di un genitore sull'orientamento sessuale di un figlio, dall'altro ritengo comprensibile che alcune donne possano trovarsi "spiazzate" di fronte ad un partner bisessuale e non mi sento di condannarle in toto...poi certo, bisognerebbe entrare nel merito dei singoli episodi per capire se le donne che se la son presa con korio erano "bifobiche" o semplicemente si son sentite tradite nella fiducia riposta nel rapporto.

Ho riletto solo ora un intervento MOLTO precedente in cui korio spiega di aver dovuto rinunciare ad una relazione perché l'eventuale partner rifiutava a priori l'idea di frequentare un bisex (ho capito male?)...se le cose stan così sì, in certa misura forse si può parlare di bifobia da parte della ragazza in questione, però impegnarsi in una relazione è qualcosa di così intimo (per uomini, donne, etero, lesbo, gay) che non so quanto senso abbia metterci di mezzo le "fobie" per giustificare le scelte che si fanno.

 

Schopy tu male interpreti ogni frase. E non ti interessa capire ti interessa solo essere ostile. Rappresenti l'esempio classico dei bifobici gay con cui è inutile discutere. 

 

Ti chiedo scusa se t'ho offeso. Se mi conoscessi capiresti quanto poco ostile io sia...forse mi tengo un po' a distanza dalle cose, ma raramente sono ostile. Ti correggevo sulla bisessualità che io intendo come orientamento sessuale (e non come identità), ma forse non essendo io bisex probabilmente non riesco a capire delle cose che invece tu ed altri vivete sulla vostra pelle.

Edited by schopy
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semplicemente si son sentite tradite nella fiducia riposta nel rapporto

 

Ma che significa?

 

L'esempio te l'ho fatto e lo mantengo, puoi sostenere sia giustificata una "sfiducia"

se te lo dico dopo 1-2-5 mesi, anni che stiamo insieme....questo sì, magari.

 

Lo devo dichiarare - in quanto bisex - prima ancora che ci si incontri? 

Solo perché una donna etero presume l'eterosessualità, come ogni etero che

si rispetti?

 

O magari si giustifica almeno sia per il caso di Korio, sia per le perplessità sollevate da Sampei

o i pregiudizi enunciati da nowhere, che quantomeno si sia formata una certa confidenza ed intimità

 

E perché mai - poi - io dovrei creare una intimità dicendo prima di essere bisex e non dopo: cosa mi

hanno detto o non detto in questa relazione novwhere, sampei, schopy o una ipotetica donna etero

che possa autorizzare il fatto che loro si sono esposti con me ed io non con loro?

 

E' evidente che dando per scontato che il dovere incomba su una parte sola tu crei una asimmetria

 

E con questo certo non faccio l'elogio di chi sceglie di non dire mai, ristabilisco una misura di giustizia

che voi a vario titolo ignorate

 

Tanto più che una donna attraente etero è una estranea in partenza, i genitori mai

 

Se korio mi avesse scritto: io non ho mai fatto CO con donne, né mai lo farò potrei anche dirgli che non mi

pare giusto

 

Se korio mi fa capire di averlo fatto, gli è andata male ed essendosi scoperto bisex a 39 ( ed oramai son

pure passati degli anni ahimè XD ) qualora in futuro gli capitasse di nuovo, ci penserebbe bene, che gli posso

obiettare?

 

Alla luce del fatto che io non posso certo imputargli di desiderare quella stabilità che in Italia per un gay non c'è e

del fatto che ad una certa età si hanno poche "cartucce" matrimoniali da sparare...cioè gay con cui avere una storia

è facile trovarne, donne etero da sposare meno, mi pare comprensibile.

 

Forse in un mondo ideale lui si scopriva bisex a 20 anni ed alla sua età, reduce da decine e decine di CO sarebbe

nella impossibilità di innamorarsi di una donna sospetta di bifobia, ma lui si è scoperto a 39 ed anche se si capisce

che secondo me l'assenza di bifobia dovrebbe essere una precondizione all'innamoramento, di fatto la sua vita non

è stata questa ( fosse nato altrove forse )

 

Rimproveragli questa assenza di determinazione o coraggio, o prudenza ( a seconda dei punti di vista ) ed al contempo

negare l'esistenza della bifobia o della omofobia è però - addirittura -una follia

 

Ma perchè? Se c'è amore non possono esserci pregiudizi? Incertezze? Tutti i vostri interventi, dimostrano l'esatto

contrario e certamente anche nel caso dei genitori omofobi non si può escludere che nonostante l'omofobia residui

un affetto nei confronti del figlio, che certo non si può scegliere e quindi ci si rassegna

 

Resta il fatto che un uomo da sposare invece si sceglie...i tuoi genitori han dovuto rassegnarsi al fatto che sei gay

potevano al peggio cacciarti di casa, ma è certamente un caso raro ( mentre in questo topic abbondano le persone che

una relazione con un bisex dichiarato la escludono, fosse solo perchè potrebbero scegliere di rinunciarci )

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Se korio mi avesse scritto: io non ho mai fatto CO con donne, né mai lo farò potrei anche dirgli che non mi

pare giusto

 

Se korio mi fa capire di averlo fatto, gli è andata male ed essendosi scoperto bisex a 39 ( ed oramai son

pure passati degli anni ahimè XD ) qualora in futuro gli capitasse di nuovo, ci penserebbe bene, che gli posso

obiettare?

(...)

Rimproveragli questa assenza di determinazione o coraggio, o prudenza ( a seconda dei punti di vista) ed al contempo

negare l'esistenza della bifobia o della omofobia è però - addirittura -una follia

 

Io non gli ho rimproverato mancanza di determinazione, forse altri sì; ho fatto presente che se non ci si fa conoscere come bisessuali, quando poi questa verità viene a galla può generare confusione/scompiglio...ho detto una banalità credo.

Non ho nemmeno negato l'esistenza della bifobia, ho contestato la possibilità che si debba ricondurre alla bifobia l'eventuale perplessità di una partner che venga a sapere che il suo ragazzo è bisex. Un'altra banalità.

Ho detto solo delle banalità, ed auguro a korio di avere delle relazioni soddisfacenti coi ragazzi o le ragazze che gli capiterà di incontrare ;)

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Ma replicavo ad un tuo disagio in quanto gay che lamentava il tuo problema relativo ad una alternativa
etero più favorevole e quindi non c'entra niente

A mio parere c'entra tantissimo, nei limiti in cui io lo utilizzo come paragone: tanto il bisex non deve aver accondiscendenza nei confronti delle mie paure, quando NON ne deve avere nemmeno nei confronti della donna etero.

 

Sia io sia lei, in quanto monosessuali, VENIAMO OBBLIGATI ad accettare, attraverso il coming out del bisessuale, la sua identità di orientamento, accettando come dato di fatto inevitabile la sua strutturazione. E' così che il bisessuale può difendere la propria identità; se invece gli interessa solo difendere il proprio interesse a far star zitta la donna preoccupata, allora ok, perfetto, però in questo secondo caso con il "detto-non-detto" non credo si possa andare molto lontano.

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@Hinzelmann

dici cose sensate.

 

A mio parere c'entra tantissimo, nei limiti in cui io lo utilizzo come paragone: tanto il bisex non deve aver accondiscendenza nei confronti delle mie paure, quando NON ne deve avere nemmeno nei confronti della donna etero.

 

Sia io sia lei, in quanto monosessuali, VENIAMO OBBLIGATI ad accettare, attraverso il coming out del bisessuale, la sua identità di orientamento, accettando come dato di fatto inevitabile la sua strutturazione. E' così che il bisessuale può difendere la propria identità; se invece gli interessa solo difendere il proprio interesse a far star zitta la donna preoccupata, allora ok, perfetto, però in questo secondo caso con il "detto-non-detto" non credo si possa andare molto lontano.

 

Ma scusa, Sampei, che significa "essere obbligati ad accettare la sua identità di orientamento"? Supponiamo io e te stiamo insieme e tu non sai che io sono bisessuale. Dopo 2 anni che stiamo insieme ti dico "sono bisessuale". A te cosa cambia di quello che abbiamo vissuto? E cosa cambia da li in poi? Vorrei veramente una risposta precisa a questa domanda.

Ovviamente non conta " mi hai nascosto una cosa di te" perchè i segreti nella coppia ci sono.

Edited by korio
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@Korio vorrei sottolineare che io parlo contro il mio interesse: se non mi fai CO a me cambia che mi hai mentito su una parte importante di te, ma in fondo non è mio interesse materiale che tu mi dica che sei bisex perché sei stato comunque con me... E' TUO interesse dirmelo, così potrai vivere con me ma pienamente, senza fare finta di essere "solamente gay". Insomma io non riesco proprio a capire l'utilità di questo sacrificio che un bisessuale dovrebbe imporsi tacendo.

 

Nel  momento in cui ho deciso di fare coming out ho deciso che qualsiasi paranoia sulla tranquillità psicologica dei miei genitori-parenti-amici era subordinata all'affermazione verbale della mia identità di gay. Ora, perchemmai, nel contesto di una relazione monosex-bisex, il mio timore di gay non accettato dalla società o il timore di una donna priva di pene non possono essere ritenuti subordinabili all'affermazione identitaria del bisessuale?

Edited by Sampei
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@Korio vorrei sottolineare che io parlo contro il mio interesse: a me cambia che mi hai mentito su una parte importante di te, ma in fondo non è mio interesse materiale che tu mi dica che sei bisex... E' TUO interesse dirmelo, così potrai vivere pienamente senza fare finta di essere "solamente gay". Insomma io non riesco proprio a capire l'utilità di questo sacrificio che un bisessuale dovrebbe imporsi tacendo.

 

Nel  momento in cui ho deciso di fare coming out ho deciso che qualsiasi paranoia sulla tranquillità psicologica dei miei genitori-parenti-amici era subordinata all'affermazione verbale della mia identità di gay. Perché, nel contesto di una relazione monosex-bisex, il mio timore di gay non accettato dalla società o il timore di una donna priva di pene non possono essere ritenuti entrambi subordinabili all'affermazione identitaria del bisessuale?

 

Sampei, se per te non cambia nulla, come gay insieme a un bisessuale, allora capisci che quando dico "in una relazione con un gay, un bisessuale si sente abbastanza tranquillo a dichiararsi" non dico il falso.

Poi però c'è il problema ambientale, ovvero i tuoi amici gay  Nowhere Ben81 e Rotwang che dopo ogni litigata ti vengono a dire "è bisessuale, è difettoso, lascialo, te lo avevamo detto".

Per quanto mi riguarda, che significa vivere "pienamente" la mia relazione bisex? Se io sto con te e stiamo bene insieme e non ti tradisco con una donna, in che modo mi cambia la vita averti detto che sono bisessuale?

Essere più esplicito quando siamo in pizzeria nel notare il culo della cameriera?

Tra questo e non avere problemi con la comunità bifobica in cui tu, gay, normalmente vivi e io, bisex, mi trovo ad "acquisire", preferisco non avere i problemi, tanto il culo della cameriera lo guardo uguale.

 

Però, Sampei, a te non cambia nulla, però ad esempio a Nowhere cambia. Lei ha un "gusto" per cui in questa situazione, lei farebbe una scenata pazzesca e poi mi lascerebbe perchè bisex.

 

Io come Korio, poi ho scelto di essere dichiarato a prescindere. Ma ovviamente è una generalità. Dovessi decidere domani, come credo capiterà, di ricominciare a frequentare anche gentili donzelle, probabilmente la scelta se fare c.o. con la potenziale ragazza da frequentare sarà sicuramente posticipata in una fase successiva della relazione, dopo aver sondato il campo.

Edited by korio
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Però, ancora, non facciamo confusione con il c,o. gay e quello bisex.

 

Tu, Sampei, fai c.o. gay per chiudere la questione sul "perchè non hai ancora la fidanzata" e invece "perchè stai sempre insieme all'amico tony".

Aldilà delle questioni più personali, di libertà, di scelta, di affrancamento da un certo blocco sociale, etc,

fare c.o. per un gay significa anche esplicitare un fatto funzionale: non andrai con gente del sesso opposto al tuo, vai con gente del tuo stesso sesso.

E ha anche una funzione comunicativa: fai presente agli eventuali partner gay intorno a te che sei disponibile.

 

Per un bisex, questa cosa è differente e ha due facce precise.

Se sono in ambito gay, e mi sono innamorato di un gay, funzionalmente il mio c.o. 

viene visto come un c.o. gay, tranne che, per i gay, ha quell'amarognolo di volersi distinguere ed "elevarsi" rispetto ai "solo gay".

Sarebbe bello che il c.o. di un bisessuale fosse visto come il c.o. di un gay: atto di coraggio e autodeterminazione.

Ma non è così, in ambito gay NON SEI VISTO come un bisessuale, ma come un gay con problemi e di cui non ti devi fidare.

E allora, di fronte a questa situazione, il bisessuale sarà spinto a far c.o. come gay o come bisex? probabilmente

visto che in maniera funzionale, è più o meno la stessa cosa, tenderà a dire "sono gay ma ho avuto relazioni con donne",

che rassicura il gay medio e lo fa sentire "a casa".

 

Se sono in ambito etero, e mi sono quindi innamorato di una donna, a che serve dire che sono bisessuale?

Innanzi tutto, fare c.o. "sono etero ma ho un passato con maschietti" non ha senso in termini funzionali. 

Cosa cambia in termini di rimorchio di una ragazza? cosa devo dichiarare, di essere anche etero in un mondo di etero? 

Ma non solo, ha pochissimo senso in ottica sociale. 

Supponiamo io stia con una donna con cui si sia risolto il problema della bisessualità, a lei sta bene e non ha (almeno apparentemente) problemi di sorta.

Stiamo tra amici e esce fuori che io "sono etero e ho un passato con maschietti"

La risposta potrà andare invariabilmente fra "sticazzi? " e " ah porcello", fino a "ti sei confessato? Iddio perdona tutto", 

ma fondamentalmente sei rientrato nella società tradizonale e anche Giovanardi è contento.

 

L'unica ragione di fare c.o. è una sorta di affermazione dell'identità personale, da un punto di vista sociale, una questione "politica", se vuoi, che ha la sua forte importanza per qualcuno. Non la ha per tutti.

Ma la vera ragione di fare c.o. per un single come me è di poter avere la libertà con il mio contesto personale, di avere partner sia maschili che femminili 

senza precludermi nulla, oltre che ovviamente tentare un giorno di avere il mio partner ideale, che ripeto è una donna bisessuale che valuti qualche forma di coppia aperta.

 

Per cui, aldilà minimo senso "politico" (che poi vedete io esprimo, visto che sto postando quasi da solo qui a difendere la categoria), io ho fatto c.o.

negli ambienti in cui sento di dover affrancare la mia bisessualità: a casa, con gli amici più cari, con i partner con cui penso di poter tentare una storia lunga.

A lavoro, nessuno conosce i miei gusti sessuali (siano essi etero, gay, bisex), un po' perchè sono fatti miei, un po' perchè la sento come una complicazione inutile 

in un contesto di lavoro, il mio ( non il ristorante, ma la consulenza di alto livello), in cui l'immagine e gli aspetti sociali contano

e in cui essere bisex invece che etero può far saltare una trattativa o dei clienti legati, magari, alla potente CdO, per fare un esempio.

Edited by korio
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Io come Korio, poi ho scelto di essere dichiarato a prescindere. Ma ovviamente è una generalità. Dovessi decidere domani, come credo capiterà, di ricominciare a frequentare anche gentili donzelle, probabilmente la scelta se fare c.o. con la potenziale ragazza da frequentare sarà sicuramente posticipata in una fase successiva della relazione, dopo aver sondato il campo.

 

Più che altro il problema è che è difficile poter tornare indietro, lo hai detto a troppe persone

 

Alla tua famiglia, che quindi sa, poi potresti incontrare un gay, non dico un ex ma anche solo un 

amico e sarebbe imbarazzante se sei in compagnia di questa ragazza

 

Io ricordo anni in cui - essendo gay - se camminavo in giacca e cravatta con dei colleghi in centro

e incrociavo degli amici gay, questi facevano finta di non conoscermi se io prima non li salutavo

 

Ecco, non credo che situazioni del genere, siano "belle"  ( ed è un esempio molto meno pesante )

 

Però certo "sondare il campo" non mi sento certo di condannarlo

 

In generale è chiaro che è la realtà concreta della vita a porci nella scomoda situazione di dover

guardare in faccia la realtà.

 

Un bisex che abbia fatto CO a famiglia e amici etero ed abbia avuto un minimo di vita gay, nella

sua città è per certi versi costretto a fare CO ad una ragazza etero che gli piace, anche se isolatamente

preso quel CO potrebbe essere inutile

 

Ed allora se viene mal recepito - visto che questa scelta rischia di essere più teorica che altro - non vedo

perchè non dire che questa ipotetica donna ha delle riserve bifobiche ( esattamente come tanti gay le hanno )

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Cosa cambia in termini di rimorchio di una ragazza? cosa devo dichiarare, di essere anche etero in un mondo di etero?

Beh, a rigor di logica dichiareresti di essere anche gay in un mondo di etero. E' questo il vero motivo che spinge a tacerlo.

 

 

 


Ed allora se viene mal recepito - visto che questa scelta rischia di essere più teorica che altro - non vedo
perchè non dire che questa ipotetica donna ha delle riserve bifobiche ( esattamente come tanti gay le hanno )
E' appunto quello che dicevo io da diversi post.

Poi vabé, che ci sia un abisso fra il "come dovrebbe essere" e l'amara realtà... ahinoi su questo non ci piove.

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Sampei, che senso ha quando rimorchi una ragazza, dirgli che sei "anche gay"?

Magari se la storia va avanti, ok, ma altrimenti non avrebbe senso no?

Edited by korio
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Sampei, che senso ha quando rimorchi una ragazza, dirgli che sei "anche gay"?
Magari se la storia va avanti, ok, ma altrimenti non avrebbe senso no?

Mmm io proprio non lo so, immagino che solo un bisessuale non bifobico possa rispondere correttamente XD

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Silverselfer

Quest'ultima pagina ammetto di averla saltata, ci si è infilati in un botta e risposta troppo individuale per potercisi infilare. 

 

Voglio ricordare che "no" questo non è un topic sulla bifobia, ce ne sono altri cento altrove, ma questo pareva non esserlo fino a tre pagine fa. 

Al riguardo credo però di debba sempre fare un distinguo tra un atteggiamento bifobico --> temere/schifare il bisessuale e un atteggiamento di bi-antipatia che al contrario va rispettato. Sarebbe ben più grave se qualcuno si costringesse per mero valore etico o morale ad andare oltre un civile rispetto dei diversi punti di vista. 

 

Sull'etica e la morale, invece, sono posizioni puramente teoriche di cui è bene sempre tener conto proprio al fine del rispetto altrui. Tuttavia sono strumenti molto pericolosi e ogni volta che sono state applicate alla vita reale sono state responsabili di persecuzioni e oppressioni perché non contemplano la volubilità dell'animo umano, dicasi in linguaggio etico e morale "reati" o "peccati". Può piacere poco anche perché non è mai giusto "l'errore" ma sono propri gli errori che poi mutano l'etica e la morale di una società. Sono le minoranze che fanno le rivoluzioni cui poi il mondo si adegua con beneficio di tutti.

 

"Scorazzare" non è assolutamente una parolaccia, ma sminuisce allo stesso  modo il sentimento che il bisessuale prova per una donna o un uomo che sia in ambito etero o gay/lesbico. L'amore istituzionale dovrebbe durare per sempre per essere preso come metro di giudizio, fatte le dovute eccezioni, di esempi che giustificano un opinione così granitica sull'amore di coppia non mi pare ce ne siano a sufficienza. In un certo senso questa forma di amore è una pura credenza, cioè è come Dio che esiste solo se si è disposti a crederci ... e io sono uno di quei folli che ci vuole credere ... sempre e ogni volta. 

 

I rapporti umani in genere patiscono molto certe posizioni troppo rigide. Anzi, spesso a furia di escludere le varie opzioni troppo difformi dal giusto vivere, si finisce col non vivere affatto. Penso ai tradimenti che mettono fine al rapporto di coppia, ma che sovente uccidono solo quanto inevitabilmente finirà per appassire languidamente tra il rispetto del buon costume sociale. 

 

Io sono di natura molto contraddittorio e, per esempio, qui posso aver dato u' impressione di me molto impulsiva e poco riflessiva o, come ora, poco attenta all'etica e persino alla morale. Quando in realtà i miei errori nascono proprio sul punto di rottura di posizioni troppo etiche (morali no, posso essere bacchettone sotto alcuni aspetti formali, ma moralista mai). 

 

Per inciso io ho iniziato un rapporto di coppia gay aprendo un credito all'ipotesi che la bisessualità non esiste e nell'intento di far emergere un omosessualità troppo allungo mascherata. Il punto di rottura è avvenuto nel momento in cui l'immersione nella vita gay ha collassato. L'errore è stato cercare di traghettare quel rapporto in una dimensione che mi potesse permettere di non frequentare esclusivamente ambienti gay. Quella sera dello sfogo di cui non vado certo fiero e se non lo nascondo è perché faccio pubblica ammenda ogni volta che lo dichiaro, io mi ero nascosto in un angolino e aspettavo che la buriana mi passasse, perché so cosa combino se mi fai fare qualcosa che non sopporto più. Il mio compagno che probabilmente si struggeva nel vedermi torcere nei miei patemi esistenziali, mi ha trascinato in pista per somministrarmi un po' di sana gaiezza e se l'ho seguito è perché ci speravo, per amore, in nome di chissà quale incredibile forza questo sentimento dovrebbe sempre infonderci, di riuscire a superare quei limiti che al contrario esistono, accidenti a loro. Ho urlato quella frase ma poteva allo stesso modo essere un "forza lazio" in un club romanista, cercavo lo scontro ... trattasi di puro autolesionismo. Non riuscendo ad andarmene da solo, inconsciamente cercavo qualcuno che mi cacciasse anche a pedate, sia chiaro che chi cerca la rissa lo mette in conto il pestaggio. Invece, niente ... nessuna reazione ... tranne una lesbica mentre uscivo, ma anche se so che questo l'ha probabilmente offesa lo stesso, io le donne non le meno. 

 

@Hinzelmann La ragazza tecnicamente la sto lasciando io, ma con questo non voglio dire che lei si sta strappando i capelli, tant'è che si è sempre vista con altri anche quando stavamo altrettanto tecnicamente insieme. Per questo motivo sostengo che il nostro rapporto era poco credibile, tanto che ho applicato proprio l'etica di coppia per farlo terminare. 

 

Il capitolo della tesi sulla bisessualità dominante, dominante perché interpreta il culto dionisiaco che come noto è androgino e unisce nella mascolinità del guerriero la sensibilità folle della donna e qui con Lesbo e la madre terra e via discorrendo, lo dico per sgomberare il campo dall'idea che la bisessualità domina gli altri aspetti della sensualità. Insomma, seppure gli feci a suo tempo da prototipo (a mia insaputa) quella laurea è stata già data da un sacco di tempo, a settembre discute la seconda in storia dell'arte e non avendo accettato di posare per lei, spero di non entrarci stavolta.

 

Al contrario, sono reduce da un lungo fine settimana con la mia ex storica. Un rapporto eticamente sbagliato che nel passato è stato anche sotto alcuni aspetti moralmente deprecabile. Se dovessi mettere sui piatti di una bilancia la mia reticenza nel confessarle la mia bisessualità, con ogni sorta di umiliazioni cui mi sono dovuto esporre ogni volta che torno da lei .. sono sicuro che non sono io quello da biasimare. Non avrei dovuto accettare di starci insieme questo ferragosto perché tanto eccomi qua a leccarmi le ferite di una malinconia che non mi lascerà per le prossime settimane? Eppure bisogna pur vivere e se non si è disposti a farsi male e anche a fare del male pur di prenderti quanto desideri, si rimane in un limbo aspettando una perfezione irrealistica. E' anche vero che senza questo patimento continuo non esiste neanche quel fulgido istante di estemporanea gioia che, a ben guardare, trattasi proprio del momentaneo affrancamento dalla sofferenza inflitta dall'amore stesso. Certo, si può vivere in coppia e fingere che tutto questo non esiste, ma tutte le volte che ho deciso di farlo mi sono spuntate a me un bel paio di corna dionisiache ...

 

La morte e la fine è insita in ogni inizio, l'equilibrio della giustizia nell'ambito dell'animo umano corrisponde alla morte. La vita è movimento, cioè un continuo tendere all'equilibrio, ma si tratta di un momento rispetto all'arco di un'esistenza trascorsa tra l'errore e la sua stessa redenzione. Ora spero che gli e le omosessuali mi smentiranno e quando avranno riconosciuti i loro diritti legali di coppia, si comporteranno meglio degli etero e dei bisessuali ... anche perché fin ad ora mi sembrano avere gli identici problemi di tutti gli altri, compresa la sincerità perché se di corna si parla, corna sono a prescindere da che parte arrivino.

 

Sulla questione dell'età anagrafica concordo con Hinzelmann anche se sottolineo che io ero adolescente nell' 85 e non nel 75. Tuttavia i gay hanno fatto buona parte della rivoluzione sessuale degli anni settanta e certo Stone Wall non è accaduto per il riconoscimento delle coppie di fatto. 

Io appartengo alla generazione che è venuta dopo, quella al contrario che fu investita dal ciclone HIV. Una pestilenza avvertita come tale è che ha generato atteggiamenti di puro fanatismo come il tipo con l'alone fucsia con la voce fuori campo che incitava "Se lo conosci, lo eviti". 

Io e immagino anche tu e Korio e Almadel e ora non so quanti altri sono intorno ai quaranta, abbiamo assistito come è avvenuta la "moralizzazione" dei rapporti occasionali, bollati semplicemente come "sbagliati" e eticamente esecrabili. Sappiamo come si è formato il credito politico delle associazioni americane, oggi definite addirittura lobby per come hanno saputo ben coordinarsi nella gestione sia profilattica sia politica del virus. 

Io siccome ho una certa memoria storica non posso improvvisamente dimenticare da dove si arriva e quanto soprattutto di sta rinnegando per "il quieto vivere". Il candore dell'ignoranza non me lo posso permettere, perché nel mio caso si tratterebbe d'ipocrisia di comodo.

 

Infine, siamo tutti minoranza in confronto della ricchezza della diversità. La bisessualità non so se esiste, ne ho incontrati tanti e .. rispondendo a chi chiedeva se qualcuno è stato in coppia tra bisessuali. La mia ex è bisessuale anche se non lo sa, che è una condizione assai comune. Intrattiene continue "amicizie amorose" che per i bisex e specie nel caso delle donne, non comporta per forza un coinvolgimento sessuale pratico ... ma solo per quanto riguarda il lato psicologico. Insomma, ho davanti casi di poesie dedicate ai pregi di un'amica o immancabili mazzi di fiori per ogni ricorrenza ... sono bisessuale e so bene riconoscere certi segnali. Com'è andata? boh ... tanti guai, guerre e altrettanti armistizi ... come sempre d'altronde. 

 

Che stavo dicendo? Ah .... ecco, se la bisessualità esiste certo non si può riconoscere misurandola in centimetri quadrati. Esistono le persone, ma di questo si potrebbe dire anche dei gay e delle lesbiche, se non ci attaccassimo tanto agli insiemi sociali pur di definirci in qualche modo, ci sarebbero sicuramente meno pretesti per azzuffarsi e nessun gruppo potrebbe imporsi su altri. 

Ecco .. se proprio devo scegliere una definizione che mi piacerebbe interpretare sarebbe quella dell'enzima destabilizzante ... che provoca quei brutti rutti acidi ai ben pensanti .... sono un romantico, lo so. 

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  • 11 months later...

No questo non va detto, però @Sampei

 

Discorsi simili nel Sud Italia, in passato ( ma non del tutto )  potevano valere per un Attivo

 

Discorsi simili io li ho sentiti fare da un perito chimico di Prato fascista -omosessuale ma non gay ( nel senso di missino, aveva una certa età )

 

Cioè non è che tutti i bisex pensano certe cose e non è che bisogna essere bisex per pensarle

 

Anzi è una cosa che ritorna sotto varie vesti -sempre uguale- perché nasce dal binarismo di genere e dal maschilismo

 

lo stereotipo dell'attivo siciliano che si sente "masculu" perchè penetra le donne e gli arrusi, che sono praticamente anche loro donne (donne è relativo alla penetratività, in sostanza),

è vecchio e non riguarda i bisessuali coscienti, ma quelli che lo sono comportamentalmente ma giammai lo si definirebbero.

questi personaggi si definiscono etero,perchè "lo buttano dentro", e per loro questo fa l'etero, o meglio, "u masculu".

 

quasi tutti gli attivisti bisessuali dichiarati sono versatili e lontani da questo modello alla greca, o alla araba

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Chi fa sesso orale o completo anche solo una volta con una donna non è gay, ripeto NON È GAY, ma bisessuale perché gli si è evidentemente alzato.

Edited by Rotwang
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Chi fa sesso orale o completo anche solo una volta con una donna non è gay, ripeto NON È GAY, ma bisessuale perché gli si è evidentemente alzato.

 

l'orientamento sessuale è piu' legato a con chi la persona vuole avere relazioni, che AMA,

se invece ci si basasse solo sulla mera eccitazione, magari pure in età adolescenziali,

allora dovremmo dire che è bisex un sacco di gente, che alla fine, di fatto, è etero o gay.

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l'orientamento sessuale è piu' legato a con chi la persona vuole avere relazioni, che AMA,

uhm questa però è una tua idea. Altrimenti per chi non vuole relazioni, oppure non sa/può/vuole amare, non potremmo definire l'orientamento sessuale.
La voce di wikipedia "Orientamento sessuale" ci dice
Con il termine orientamento sessuale si indica l'attrazione emozionale, romantica e/o sessuale di una persona verso individui dello stesso sesso, di sesso opposto o entrambi.
Che è una definizione corretta (ed è la traduzione letterale della definizione utilizzata dall'Apa). Ovviamente quel "e/o" va calato nel singolare particolare a cui ci stiamo riferendo, qualora ce ne stiamo riferendo.
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ma tutte queste o anche una sola di questa.

La classica donna sposata con l'uomo , che ha avuto anche degli ex fidanzati, ma ha fantasie amorose, solo amorose, sulla sua amica, è una bisessuale?
L'adolescente che si fa le seghette quando guarda i porno col suo amico, ma poi ha fidanzatine, è bisessuale?

Secondo me si rischia di ampliare impropriamente la categoria bisessuale, e quindi non dare ad essa la giusta dignità identitaria.

Per me bisessuale è chi prova un interesse a 360 gradi verso persone di entrambi i generi.

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l'orientamento sessuale è piu' legato a con chi la persona vuole avere relazioni, che AMA,

se invece ci si basasse solo sulla mera eccitazione, magari pure in età adolescenziali,

allora dovremmo dire che è bisex un sacco di gente, che alla fine, di fatto, è etero o gay.

L'orientamento sessuale si basa su chi ci attrae chimicamente, l'amore viene dopo questa combinazione. E sì penso che una marea di gente sia bisex. Edited by Rotwang
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Penso che sbagliate tutti e due per mia esperienza personale uno e' un genere sessuale se lo pratica nel tempo . Io sono stato sempre bisex perche' andavo regolarmente sia con uomini che con donne poi pero da un certo punto solo uomini e ora mi ritengo gay . Questo al netto di fantasie ecc ecc sei un genere sessuale se pratichi quel sesso . Il resto e' volubile come sono.volubili gli stati d animo ...

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ma tutte queste o anche una sola di questa.

/cut/

Per me bisessuale è chi prova un interesse a 360 gradi verso persone di entrambi i generi.

Guarda che io ho solo contestato la tua affermazione che

 

 

l'orientamento sessuale è piu' legato a con chi la persona vuole avere relazioni, che AMA,

mettere in campo ora l'interesse è ancora più vago. Che tipo di interesse è? Non ci sono definizioni di orientamento sessuale che abbiano la parola "interesse". Continuo a sostenere la definizione di wikipedia e le sue equivalenti.

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Si, penso che siano bisessuali molte più persone di quante se ne dichiarino tali,

sia nel mondo etero, sia nel mondo omo (conosco un sacco di persone che sono arrivate al milk

da associazioni dove dirsi bisex generava un rompimento di coglioni),

tuttavia non capisco perchè quando si parla di bisessuali viene sempre fuori la parola "andavo".

Esempi di utilizzo della parola "andavo/vado": vado con le prostitute, vado a viados, etc etc

perchè non usare dei termini che riguardino maggiormente la sfera erotico affettiva e non quella del mattatoio del sesso uso e consumo?
Inoltre se una persona ha una relazione con X genere ma continua a guardare anche Y genere, a fantasticare, etc etc, non so se si può dire "diventata etero/diventata gay".
Su questo ci sono sempre piu pesi e piu misure.

Se un ragazzo dal passato di esperienze bisex, a un certo punto si mette con GianPasquale, e ogni tanto guarda qualche donnina, e ci fantastica, ALLORA è gay, perchè

ovviamente tutto quello che fa fuori da quella relazione è minimizzato

MA

Se un ragazzo dal passato di esperienze bisex a un certo punto si sposa con  Carmelina, e ogni tanto guarda qualche maschietto, e ci fantastica, ALLORA è non solo bisessuale,

ma un gay velato

 

qualcosa non quadra....

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Il fatto é secondo me che bisogna distinguere tra le etichette che ci diamo noi e quelle che ci danno gli altri.

 

Dovrebbero contare solo quelle che ci diamo noi e se gli altri ci dicono che siamo gay, froci, bisex, battone o altro non conta nulla.

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a questo punto secondo me è bisessuale chi si definisce tale

 

se un tizio sposato che poi si fa inchiappettare in sauna si definisce etero, chi siamo noi per dire "è gay! è bisessuale!"

 

lo stesso per uno che ha prevalentemente relazioni con uomini, ma si dice bisessuale.

noi siamo dentro di lui per sapere se veramente gli piacciono solo gli uomini?

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