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Siete effeminati?


cambiapelle

Qual è il tuo grado di effeminatezza ?  

213 members have voted

  1. 1. Qual è il tuo grado di effeminatezza ?

    • Sembro "Rambo''
      29
    • Sono maschile
      390
    • Sono un poco effeminato
      158
    • Sono piuttosto effeminato
      24
    • Sembro "Solange"
      9


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Guest equalmarriage

Io non sono effeminato. per niente.Mesi dopo aver scoperto e dichiarato di essere attratto dai maschi, verso i 14 anni, ho cominciato per qualche settimana ad andare in giro con lucidalabbra e anellini da ragazza trovati in qualche Cioè che compravo... tra lo stupore dei miei. In quel modo pensavo di rendere visibile, "affermare", la mia identità... poi, però, in una edicola vicino a casa mia ho cominciato a comprare magazine gay stranieri, pieni di articoli "normali" e immagini di ragazzi/uomini gay perfettamente uguali a tutti gli altri maschi e mi sono reso conto che ciò che sentivo di essere corrispondeva a ciò che vedevo, che la mia identità non c'entrava un fico secco con l'affermare di essere una specie di, rispettabile per carità, incrocio tra il maschile e il femminile. D'un tratto... via lucidalabbra e compagnia bella.Ora molti mi dicono "ah sei gay? non sembra proprio".Come se fosse possibile "sembrare" gay.Forse dovrei rispondere ironicamente come Will Truman (W&G): "Già, il vestito delle occasioni ufficiali è in lavanderia..."  :ok:

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cambiapelle

c'e' anche da dire che per le persone non e' carino rispondere '' a sei gay? ma si vede benissimo che sei una checca istrica!'' insomma pure a me hanno detto ''non si vede per niente'' e io '' siiiii quanto sei VERAAAA'' :ok:

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Hinzelmann
Quello che dici nel tuo post è vero, Hinzelmann, ma è solo la metà della storia. L'altra metà è che proprio l'assunzione di modi di fare femminili è l'evidente soggezione e subalternità dell'omosessuale maschio all'idea eterosessista che questi appartiene a un "terzo sesso", non è un uomo vero, identificando quella mentalità l'uomo in senso lato con l'eterosessuale. Insomma c'è effeminatezza e effeminatezza: il termine è troppo vago per fungere da bussola; ma nell'effeminatezza c'è tutto il precipitato di una storia complessa.
Qui si va nel complesso ovviamente per quanto di problematico c'è nella definizione del termine, che poi incrocia quello di identità ancor più problematico.Equal qui sopra ci posta una sua esperienza personale.Dubito però che un gesto adoloscenziale possa avere lo stesso valore di chi aderisce ad un modello di comportamento per tutta la vita, mi sembrerebbe di sminuire loro ( non certo Equal che probabilmente effemminato non lo è stato mai )Io ho notato che i gay che hanno un rapporto problematico con l'effemminatezza altrui spesso hanno un problema col loro lato femminile, tendono a concepire il proprio femminile come qualcosa di limitante o che mina la propria immagine identitaria di sè.Esiste certamente anche l'altra faccia della medaglia, ma non credo abbia come riferimento la rinuncia ad una virilità percepita come incommensurabile o inaccessibile, che mi pare un discorso ideologico non psicologico, perchè spesso l'effemminatezza oramai convive con la costruzione del corpo in palestra, o con altre modalità espressive che un tempo non c'erano.Insomma la situazione si è ingarbugliataSe esiste un approccio problematico alla effemminatezza, esiste sicuramente anche una effemminatezza problematicasu questo non c'è dubbio, mentre l'approccio problematico lo riconosco facilmente, l'effemminatezza problematica la distinguo con più difficoltà.
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Esiste certamente anche l'altra faccia della medaglia, ma non credo abbia come riferimento la rinuncia ad una virilità percepita come incommensurabile o inaccessibile, che mi pare un discorso ideologico non psicologico,
Ma io non volevo affatto dire questo, cioè che la virilità sia percepita come incommensurabile o inaccessibile, né credo di averlo detto. Volevo dire che l'effeminatezza - in senso proprio (ammesso che ci sia) - è anche un comportamento indotto. Il fatto che l'effeminatezza conviva con il culto delle palestre può essere anche una conferma che molte cose sono indotte...In ogni caso il mio non è un discorso ideologico. Penso che etero e gay si distinguano effettivamente per una sfumatura, più o meno marcata, del loro modo di esprimersi gestualmente, ma che questo quid abbastanza indefinibile non sia l'effeminatezza.PS: ragazzE, persuadetevi che effeminatezza si scrive con una sola M!Non siate eccessivE!
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Hinzelmann

Beh, hai scritto che l'idea indotta sarebbe quella di non essere un maschio vero, ma di appartenere ad un terzo sesso...per questo ho dedotto che tu ritenessi parlandosi di esteriorità il profilo esteriore ( virilità )del maschile, e parlandosi di negazione indotta di un comportamento esteriore che si implicasse la preclusionedi un modello per certi versi "troppo grande" per un non eterosessuale.Il fenomeno della palestra e della costruzione del corpo, è certamente indotto e rappresenta sicuramente una "costruzione virile" quanta parte vi sia in esso di femminile in senso psicologico e quanta di rifiuto o di serena convivenza con la propria effeminatezza esteriore non saprei.

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Bè, andando sullo psicologico, io ho sempre considerato ragazzi eccessivamente effeminati come donne intappolate in corpi di uomini, al pari dei trans-gender, fermi però sull baratro dell'insicurezza, e frustrati dalla paura dell'altrui giudizio.Ora, tenendo conto del fatto che molti effeminati "giocano" con il loro lato femminile, estremizzandolo,(infatti, le donne posseggono una femminilità ben lungi da essere paragonata a quella gay)non possiamo generalizzare sulla questione "tutti i gli effeminati sono donne frustrate" o "checco, perchè sono più bello".L essere più o meno femminili, andrebbe studiato non pedissequamente, ma attivamente e(perdonate il gioco di parole) con mente lucida, senza cadere nella facile via degli stereotipi.

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Mi sento maschio, ma riconosco di non essere un campione di virilità. Ho sempre creduto di non essere visibile, ma ultimamente qualcuno mi dice di avre capito che sono gay dal primo momento in cui mi ha visto.Se un tempo non volevo essere riconoscibile per niente al mondo, adesso dico che non solo non mi interessa, ma che al contrario lo preferisco. C'è maggiore chiarezza, si capisce subito da che parte sto e dove si dirigono le mie preferenze. Trovo che ne tragga giovamento il dialogo con gli altri :sisi:Sassolino

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Bel topic :asd:Effeminato direi proprio di no...Sono maschio, mi sento maschio, ho modi di fare maschili e nessuno ha mai dubitato di me, anche se devo dire che a volte solo da qualcuno la mia gentilezza e la mia educazione sono state fraintese...Un esempio: quando parlo, parlo in modo abbastanza educato, non sono come uno di quei "maschi" (e li metto tra virgolette perchè li considero maschi per modo di dire, visto che non sono maschi veri e propri per me ma animali) che quando parlano si credono chissà chi, o che magari si reputano superiori a tutto e a tutti e parlano alla boss mafioso...Li conosco, e non li posso proprio sopportare :sisi: C'è da dire comunque che un ragazzo effemminato non è detto sia gay eh...Conosco tanti ragazzi effemminati che sono più etero di tanti messi insieme...Certo, a volte le due cose coincidono...Ma non va dato per scontato. :ok:

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Mi sento maschio, anche se alcune volte ho qualche atteggiamento femminile di troppo, ma conoscendomi, i miei amici/parenti etc non ci fanno caso :salut:

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Hinzelmann

Provo a introdurre nella discussione dei parametri di valutazione.Se noi pensiamo all'omosessualità in Italia a partire dal dopoguerra e pensiamo a degli omosessuali"pubblici" a me viene in mente un unico omosessuale di rilievo che sfuggiva al modello della "checca"ed era Pasolini. Questo non significa affatto che Pasolini fosse un modello di virilità: il tono della voce il modo di porsi nelle interviste, la dolcezza con cui era capace di esporre pensieri di una intelligenza all'epoca veramente scandalosa, il clamoroso amore per la madre, quasi tutto in lui parlava al femminile.Però sfuggiva allo stereotipo dell'effeminato.Lo standard invece era rappresentato da Paolo Poli, che della sua effeminatezza ha fatto strumento artistico, che sicuramente è una persona dall'intelligenza penetrante e che, credo si possa dirlo, ha vissutoe vive la sua omosessualità in modo molto più battagliero e sintonico di Pasolini.Prendo due esempi secondo me entrambi positivi ( in tempi in cui si potrebbero fare lunghi elenchi di celebri velate ).E' intuibile che in una situazione del genere, quando la questione omosessuale è emersa, si sia sviluppata fra gli omosessuali una "checcofobia". In primo luogo perchè appunto l'effeminatezza era lo stereotipo negativo da abbattere, in secondo luogo perchè garantiva la tolleranza solo a dei personaggi eccezionali.In tempi in cui l'omosessualità era una colpa, l'eccezionalità artistica e la clamorosa effemminatezza per certi versi costituivano un lasciapassare, in tempi in cui gli omosessuali volevano essere accettati SENZA pregiudizi di colpa, diventava un ostacolo ad una volontà di integrazione, di fatto assimilazionista:"noi siamo uguali a voi"Questo a partire dagli anni '70 fino ai '90, ovvero ben oltre a quanto è accaduto in altri paesi.Ma d'altronde noi oggi siamo il paese delle pubbliche dichiarazioni di bisessualità e fra gli omosessuali si èsviluppata la fobia per i bisessuali ( perchè quelle dichiarazioni sono false, fatte da gay, quindi il gay percepisce la bisessualità come un modo di continuare a nascondersi, il chè ovviamente non è necessariamente vero, ma ha purtroppo ancora un fondamento )Razionalmente stiamo arrivando a rimuovere la fobia per l'effeminatezza ( per quanto leggendo il topic sul gay pride, la si veda riemergere a campione in occasioni sensibili, quando ci si mostra agli etero) D'altronde la mia impressione è che esista un trend, per l'assunzione di modalità espressive e culture fondate sulla confusione dei generi. Questa non è effeminatezza, perchè è una scelta culturale, che siverifica quando l'adolescente rompe col modello etero e sviluppa una sua socialità gay, ma è come senon volesse ( o riuscisse ) a compiere una scelta identitaria in positivo. Per certi versi può pure corrispondere ad un desiderio di non diventare adulto. Quindi io distinguo chi è effeminato da chi fa il femminile o contamina i generi. Si potrebbe dire, che è più facile trovare un trentenne palestrato effeminato e un adolescentenon effeminato, ma femminile?

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funeralblues

Credo di essere percepito come una persona maschile. Certamente non un duro. Non credo di sembrare il supermacho della situazione.Di fronte all'effeminatezza devo distinguere il piano del desiderio sessuale, che mi indirizzerebbe univocamente verso soggetti mascolini, dal piacere intellettuale rispetto al quale trovo più dilettevole la compagnia di una persona effemminata.Nell'intimità di coppia non riuscirei a vivere senza una componente femminile che si rende percepibile nella ricerca delle smancerie più mielose. Quindi faccio veramente fatica a definirmi tra mascolinità ed effeminatezza, trovando che le due condizioni si accavallino, si leghino fra loro, prendano di tanto in tanto il sopravvento nelle diverse situazione della vita.

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Guest *TheBratVampire*

Ho votato piuttosto effeminato.Io mi rendo conto di avere certi atteggiamenti,ma se chiedo a qualche mia/o amica/o di darmi un parere sincero mi dicono che lo sono abbastanza,quindi qualche volta neppure io me ne accorgo cosi tanto.Personalmente ho conosciuto molti tipi gay che non amano quelli effeminati e che,anzi,non li preferiscono per niente,per non dire che non li sopportano.Io non mi sento nè al 100% femminile nè al 100% maschile ma comunque non ne faccio un dramma.Non mi interessa di essere riconosciuto subito in quanto gay e farei fatica a mostrarmi maschio a tutti i costi.

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Mercy_on_me

io sono ancora giovane ( 17 anni ) quindi certe cose mi vengono difficili capirle, ovvero: vado in un locale gay ( 1 specie di pub, un locale tranquillo dove si parla, niente di più ), ma non capisco perchè molte persone si chiamano dandosi della femmina. capisco ogni tanto per scherzare, ma è un'abitudine. poi per scherzare si dicono "frocia" ,,manco frocio. boh non capisco che senso ha tutto questo[modbreak=yrian]Suggeriscoti i topic Rapporto tra look e orientamento sessuale e Perché gli omosessuali parlano al femminile?[/modbreak]

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ma io mi sento maschio.. a volte mi vengono alcune frasi che magari un maschio proprio alla rambo non ledirebbe mai :asd:sono un maschio gay normale :P

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cambiapelle

ricordo per i nouvi (visto che lo ripeto da secoli e nessuno ha capito) che chi sceglie l'opzione mi sento maschio e' da intendere negli atteggiamenti.... anche io che sono effemminato (e ne vado fiero)mi sento maschio.quindi chi sceglie quell'opzione e' perche' non ha nessunissimo atteggiamento effemminato... insomma, potrebbe essere scambiato per etero in ogni occasione

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Fortunatamente no....anzi mi sento maschio al 100%.....quegli attegiamenti mi nn fanno per me...che vi devo dire?1 mi piace il calcio( vabbè forse più i calciatori)2 sono campione di rutti liberi ( peroni forever)3 odio i colori che vanno dal rosa al lillà 4 dico solo cazzate ( si so proprio maschio!) :look: cmq nn condanno gli effeminati...ognuno è libero di vivere la sua sessualità come vuole........e poi come dicono a napoli:" ogni cap è nu tribunal"........viva la diversità!!!

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Personalmente, ho una concezzione di gay molto personale, voglio dire, per me il "gay" è un Uomo che è attratto da un altro Uomo. Non di un uomo che si sente o si comporta come una donna, quello è un altro paio di maniche. Tornando alla domanda del topic, no, non sono effeminato, ho i miei modi maschili e fiero di averceli, che mi piacciano o no i ragazzi non c'entra con il mio comportamento o con la mia estetica... :look:

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per me il "gay" è un Uomo che è attratto da un altro Uomo. Non di un uomo che si sente o si comporta come una donna, quello è un altro paio di maniche.
Ah, sì? E un uomo che si sente Donna e/o si comporta da DONNA come lo chiami? Frittata con cipolle?
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Nessuno ha mai detto che "O è bianco o è nero". Voglio dire qui si generalizza ma è ovvio che ci sono "sfumature" diverse. Io conosco un tizio (ex professore) che è effemminato (e pure tanto) eppure è sposato O_O. Quello che voglio dire è che a prescindere ogn'uno è diverso, ogni personalità è diversa, quindi, pure i modi sono diversi.

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Nessuno ha mai detto che "O è bianco o è nero".
Ah, ecco. E' solo che mi sembrava di aver letto:
Personalmente, ho una concezzione di gay molto personale, voglio dire, per me il "gay" è un Uomo che è attratto da un altro Uomo. Non di un uomo che si sente o si comporta come una donna, quello è un altro paio di maniche.
Ora, mi sembra improbabbile che tu abbia cambiato concezzione in due giorni, così come mi sembra improbabbile che tu ti sia espresso male. Quindi deve essere un bug del Forum quello che ha scritto il primo post.
Quello che voglio dire è che a prescindere ogn'uno è diverso, ogni personalità è diversa, quindi, pure i modi sono diversi.
Ineccepibbile. :look:
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Guarda, la mia concezzione non è cambiata minimamente, nè cambierà. Tu la prendi in maniera troppo drastica come se la gente avesse la mente ristretta ad un ideale chiuso ermeticamente. Rimango della mia idea sull'omosessualità e sicuramente non voglio che tu venga a giudicare quello che io penso, al massimo possiamo farne un bel discorso dove confrontarci in maniera costruttiva ma tutto li. Premetto che da come scrivi tu (e dall'acidità che metti) sembra che tu stia parlando con un qualche sporco razzista mentre non hai capito che di fronte hai un'altro gay (e levando ciò nessuno ha il diritto di giudicare qualcun'altro) e mica ho detto che mi fanno schifo gli effemminati o eventuali etero o gay tutt'altro! Detto ciò voglio farti capire che la mia idea è articolata...mmm...Vedila un po' come un albero: il fusto è l'idea principale ma ci sono "infiniti" rami e non dico che non ci sono semplicemente prendo "l'idea fusto". Tutto li. E' un reato pensarla così?

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Sforzandomi di essere costruttivo....A mio avviso l'immagine del tronco con tanti rami non regge molto.L'idea che essere effeminati sia essere border line con la transessualità mentre il verogay deve/dovrebbe sentirsi maschio, è molto rassicurante per chi, essendo gay, non è poi così sicuro dellapropria mascolinità e vive il proprio femminile come una potenziale componente negativa.Poi uno può sfumare il ragionamento: dire che gli effeminati non vanno discriminati,che non fanno niente di male, ma intanto ha posto la distinzione e proiettato su altri ciò chesu di sè vedrebbe come una connotazione negativa.Lo si percepisce chiaramente, che, al più, è un atteggiamento di tolleranza.

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:P Azz quante complicazioni. Evidentemente do una sbagliata visione della mia idea. Lascia perdere la storia degli alberi e concentrati su due fattori: Dove vivo e come sono. A prescindere dal fatto che l'italia tutta ha origini fasciste/naziste e gli ideali sono ancora impressi come marchi di fuoco io vivo in sicilia, sono cresciuto in una famiglia abbastanza tradizionalista che non contempla l'omosessualità al massimo ne è indifferente. Quindi da questo punto di vista, non è molto incoraggiata la mia idea di persona effemminata. Io, d'altrocanto, sono attratto da gente per nulla effemminata ma non è una regola fissa "o sei così o non mi piaci". Sono uscito spesso con gente effemminata, uno dei miei più grandi amici lo è... Allora? non è una "sopportazione" la mia o una "convivenza"... :look:

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okkiverdi76

ciao a tutti!argomento spinoso.. effettivamente un tabù nella comunità.io voto yrian. sono maschio, mi attraggono sessualmente i maschi. ma ho capito che il mio senso di fastidio verso chi avesse atteggiamenti effemminati era dovuto alla paura. paura di essere scoperto, in qualche modo individuato. paura della diversità che sentivo in me, e che vedevo riflessa in modo più evidente in qualcun altro.e poi la mamma mi aveva insegnato che non sta bene farsi notare!!! :look:ora che ho raggiunto un diverso livello di consapevolezza e accettazione, non ho più problemi. anzi mi divertono molto i miei amici effemminati, con le loro scene da pazze.certo, continuo ad essere attratto da chi è maschile. ma al.. cuor.. non si comanda!

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