Jump to content

Trans e drag.


Priscilla160

Recommended Posts

  • 2 weeks later...
  • Replies 378
  • Created
  • Last Reply

Top Posters In This Topic

  • Almadel

    85

  • Vivacia3But

    59

  • schopy

    42

  • Krad77

    34

Top Posters In This Topic

Posted Images

Vivacia3But
On 3/11/2022 at 12:12 PM, Almadel said:

Ma dai che è un tema attualissimo!

Arcilesbica ha addirittura boicottato il ddl Zan perché ha introdotto il concetto di "identità di genere"

e per loro le trans non esistono: perché esistono solo odiosi travestiti che umiliano la femminilità.

Ci sono le cariatidi degli anni Settanta come la Muraro, ma anche Concita de Gregorio, la Rowling

e Imma Battaglia, che ha organizzato il Pride del Duemila.

La misoginia dei "travestiti" è un tema frizzantissimo e molto più in auge di quanto non fosse vent'anni fa (prima non c'ero).

Così contemporaneo da avere creato la prima irriducibile spaccatura nel Movimento.

Ma che c'entra tutto questo con le drag queen?  Zero!

Imma Battaglia ospita i concorsi drag al Gay Village ed è sempre in prima fila ad applaudire e a premiare chi vince quando si svolgono! 

Il tema superato e anni settanta è IL COLLEGAMENTO TRA MISOGINIA E DRAG.

Questo è un collegamento azzardato di qualche femminista americana negli anni settanta, morto e defunto (il collegamento) già a quel tempo perché basta un minimo di cervello e di conoscenza per capire che non è neanche lontanamente vicino alla realtà dei fatti, per un milione di motivi (le donne non assomigliano alle drag, le drag non portano mai avanti discorsi maschilisti.. ecc. ecc.) ed è solo una banalizzazione, un fraintendimento, uno storpiamento del fatto che gli ambienti gay siano, gioco forza, costituiti da soli uomini, e che quindi possano prestarsi bene a un'esaltazione del maschile a svantaggio del femminile. Pura teoria non confermata dalla pratica, perché vediamo benissimo come la cultura maschilista esiste nasce e si alimenta molto di più nel mondo eterosessuale.

Le drag queen non sono imitazioni o parodie di donne e l'identità di genere o le polemiche di cui hai parlato tu non c'entrano un emerito ci-a-zeta-zeta-o. 

Lo dice anche RuPaul nel video che ho pubblicato: la transessualità ha a che vedere con l'identità della persona, che quasi mai la spettacolarizza ma semplicemente la vive e la esprime. Le drag queen giocano con l'identità esattamente come potrebbero giocarci travestendosi da Batman o come, in fondo, ci giochiamo tutti noi presentandoci nel mondo, anche senza palcoscenico (we're all born naked and the rest is drag) e le drag queen non solo giocano e si divertono ma lavorano, danno lavoro ad altri, mantengono vive forme di intrattenimento tradizionali e innovative. Sono artiste e vanno rispettate in quanto tali. Poi, possono non piacere, e questo va benissimo. Ma non si faccia disinformazione perché non si è mai voluto approfondire l'argomento. Fine.

19 minutes ago, Vivacia3But said:

 la cultura maschilista esiste nasce e si alimenta molto di più nel mondo eterosessuale.

e di certo non c'entrano nulla le drag queen!

Edited by Vivacia3But
Link to comment
Share on other sites

Vivacia3But
On 3/11/2022 at 12:12 PM, Almadel said:

Non c'è niente di "maschilista" nelle Drag, anzi! Semmai di misogino.

Le Drag non si sentono affatto "inferiori ai maschi", semmai si sentono "superiori alle donne".

(perché sono più femminili, meglio truccate, più brave a letto e sui tacchi).

FAN

TA

SI

E.

Punto e basta.

Le drag sono artiste e non si sentono superiori alle donne.

Sei tu che ti senti superiore e spari giudizi. Ma non sai niente quindi dai solo un saggio della tua ignoranza.

 

Le drag non sono interessate alle donne, l'identità di genere o il genere non sono tematiche dell'arte drag.

A limite omaggiano le dive importanti per la comunità lgbt, ma osannandole e omaggiandole, vedi Chad Michaels con Cher o Derrick Barry con Britney Spears.

 

Ma alle drag non importa niente del femminile, delle donne, di tematiche legate al femminile, al femminismo o alla femminilità.

Le drag sono loro stesse, sono come Batman, Joker, il Gabibbo, la strega Elvira... ma che c'è di tanto difficile da capire e da accettare? Hai bisogno di uno schema?

Drusilla non è una donna alto-borghese, non sfotte la donna alto borghese, Drusilla è Drusilla!

Sinceramente tutta questa ignoranza su un forum gay non me l'aspettavo.

Che dire, le sorprese non finiscono mai!

Se interessa approfondire, prego:

 

Link to comment
Share on other sites

Vivacia3But

Per l'utente con la foto in cui assomiglia a Umberto Smaila, che diceva che Hedwig non è a tema drag, giusto per ricordargli cosa è accaduto negli ultimi trent'anni al di fuori del suo giardino e da quello che lui crede essere il movimento e l'intrattenimento drag.

Jinkx Monsoon canta "The origin of love" a Washington DC

"Grab someone and love them. Life's too short" (Jinkx)

 

Link to comment
Share on other sites

9 hours ago, Vivacia3But said:

Per l'utente con la foto in cui assomiglia a Umberto Smaila

Scusa, ma davvero sei arrivato a questo punto? :D

 

No, Hedwig non è a "tema drag" perché il personaggio è una trans.

Non è diverso da "The Danish Girl" sotto questo profilo.

Che poi Monsoon faccia la drag e lo abbia interpretato come fosse una drag, è vero.

Link to comment
Share on other sites

Vivacia3But

Sempre dalla stessa giornata di cui sopra,
Alaska canta
"I am what I am"

Già, perché in fondo l'arte drag, che è anche esibizione ma che parte da una necessità interiore, ed entrambe non hanno niente a che vedere con l'identità di genere, serve soprattutto a noi gay per denunciare il fatto che il vero drag, il vero trasformismo,la vera finzione sia quella dei cosiddetti "normali", i maschi maschili e le femmine femminili,
e quelli che pensano di essere detentori dei canoni di virilità, effeminatezza, mascolinità, femminilità, e sulla base di questi loro parametri inventati giudicano male quelli che non si adattano.
La drag è politica e denuncia ma al contempo gioca e si diverte con tutto questo!
E il gioco ha un fine nobile: credere in noi stessi, diffondere un messaggio di liberazione da schemi e imposizioni che deve esistere non solo in bolle gay create appositamente o nel privato, ma ovunque, perché ogni ragazzo gay possa serenamente esprimersi nella società e quindi amare, studiare, lavorare, mantenersi più o meno in qualunque contesto e a partire da qualsiasi condizione personale.
Poi uno può anche decidere di vivere sotto un sasso, che una volta poteva essere fingere eterosessualità o virilità e oggi può essere internet e un mix di ansiolitici e antidepressivi.
ma, leggendo il testo di questo brano, si capisce che Alaska ci sta dando un consiglio migliore...

I am what I am

I am my own special creation
So come take a look
Give me the hook or the ovation
It's my world
That I want to have a little pride in
My world
And it's not a place I have to hide in
Life's not worth a damn
Till you can say
I am what I am

I am what I am
I don't want praise I don't want pity
I bang my own drum
Some think it's noise I think it's pretty
And so what if I love each sparkle and each bangle
Why not try to see things from a different angle
Your life is a sham
Till you can shout out
I am what I am

I am what I am
And what I am needs no excuses
I deal my own deck
Sometimes the aces sometimes the deuces
It's one life and there's no return and no deposit
One life so it's time to open up your closet
Life's not worth a damn till you can shout out
I am what I am


 

15 minutes ago, Vivacia3But said:

Poi uno può anche decidere di vivere sotto un sasso, che una volta poteva essere fingere eterosessualità o virilità e oggi può essere internet e un mix di ansiolitici e antidepressivi.

O sfogare su altri le proprie frustrazioni, invece che diffondere sentimenti positivi.

Link to comment
Share on other sites

Vivacia3But

Fun fact: Alaska, alias Justin Andrew Honard, fu eletto Prom King nel suo liceo.

Nel suo libro My name is yours, what's Alaska?: A memoir  scrive che la sera dell'elezione realizzò che i maschi assecondano nozioni arbitrarie imposte da qualcuno nel presentarsi al mondo, rappresentate al massimo nel concetto di Prom King. Travestirsi, continua Honard, significa abolire questo costrutto. E va avanti con altre riflessioni molto interessanti, argute e giuste, sul potere del travestimento e sull'identità di genere.

Un libro che vale la pena di leggere, in merito all'argomento proposto, perché Alaska è molto intelligente e colto in materia.

 

Edited by Vivacia3But
Link to comment
Share on other sites

Vivacia3But
On 3/25/2022 at 8:16 AM, Almadel said:

No, Hedwig non è a "tema drag" perché il personaggio è una trans.

Non è diverso da "The Danish Girl" sotto questo profilo.

Che poi Monsoon faccia la drag e lo abbia interpretato come fosse una drag, è vero.

E' solo ed esclusivamente a tema drag e il personaggio E' UNA DRAG.

Lo vogliamo capire una volta per tutte che, seppur esistano trans che sono anche drag, le tematiche della transessualità o più in generale dell'identità di genere NON RIENTRANO NELLE TEMATICHE DRAG, NON HANNO NIENTE A CHE VEDERE CON L'UNIVERSO DRAG e non esistono, non vengono mai trattate, così come tematiche legate alla femminilità, al femminile, alle donne, al ruolo delle donne... Il drag è tutt'altro, si nutre di tutt'altro e va a parare in tutt'altre direzioni!

Hedwig non parla di transessualità o di identità di genere. Parla di drag. 

E il drag è politico IN UN ALTRO SENSO, nella denuncia al'eteronorma, e in ultima analisi diffonde soprattutto ai ragazzi gay messaggi di liberazione, di self-confidence, del sentirsi liberi nei propri panni anche se diversi da quelli  che i canoni della società impongono. E il fare drag, come ben spiega Alaska, coincide con lo smascherare l'eteronorma, rendendosi conto che il vero drag è la giacca e la cravatta per andare in ufficio o, nel tuo caso, la foto da Umberto Smaila. Senza offesa, è per far capire un concetto.

Proprio in questi giorni riflettevo sul fatto che le drag, per esempio, non ci tengono a passare per donne, e nemmeno per trans. Non rientra proprio nell'estetica drag quella di sembrare una donna a tutti gli effetti. Hedwig ha una band chiamata gli Angry Inch...  non credo ci siano trans che si rivedono in Hedwig, nell'estetica né nella storia, né nelle tematiche toccate dal film!

Pensavo anche ai testi dei brani di RuPaul, perché in numerosi passaggi sono sintetizzate benissimo l'estetica e il significato di quest'arte e l'impatto che ha sulla comunità gay.

Non c'entra nulla l'identità di genere, ripetiamolo per l'ennesima volta che non si sa mai. C'entrano la liberazione, la self-confidence, la possibilità di farcela anche se non rientriamo nel canone eteronormativo, se non abbiamo gusti etero, se non siamo maschi (che aspirano ad essere) virili o femmine (che aspirano ad essere) femminili.

E va detto che neanche tra gay è sempre scontata questa cosa, perché esiste tantissima mascolinità tossica, esiste tantissima retorica tossica sull'aspetto estetico dei gay, sui loro gusti, ad esempio, musicali, o in generale sulle attività che svolgono, e inoltre anche sulla loro età, sui ruoli, sul comportamento, su effeminatezza e virilità, e tanto altro ancora.

E tu, caro Umberto Smaila, ce ne hai dato un saggio in questa discussione, coi tuoi interventi. Ti invito a studiare e a riflettere molto prima di parlare, ti farebbe bene.

 

They tried to keep you down
But there's no denying you're a
Champion, greatest of them all
You're a Champion, never gonna fall
You're A Champion, still standing tall
You're A Champion, and you'll always be a hero
Nobody wins by playing small
Remember who you really Are
Fearless and beautiful
A child of a shinin' Star                  (Champion)
 
Pick myself up, turn the world on its head
Don't forget what, don't forget what my mama said
People talking since the beginning of time
Unless they paying your bills, pay them bitches no mind
And if I fly, or if I fall
Least I can say, I gave it all
And if I fly, or if I fall
I'm on my way, I'm on my way         (Sissy that walk)
 
Now that the time has come
Waiting it seems like forever
Gather your broken dreams
And put all the pieces together
And everyone will see what you were meant to be, oh
All of the glamour and all of the fame
People are gonna remember your name
Now and forever, your dreams coming true
They're gonna love it, whatever you do
Gonna love you as you are
Gonna love you, you're a superstar           (Superstar)
 
 
Edited by Vivacia3But
Link to comment
Share on other sites

Si ma calmati. Non c'è bisogno di fare body shaming verso altri utenti per sciocchezze come queste. Quella delle drag queen è una forma d'arte insulsa che evidentemente stimiamo molto poco, e allora?

Link to comment
Share on other sites

6 hours ago, Vivacia3But said:

E tu, caro Umberto Smaila, ce ne hai dato un saggio in questa discussione, coi tuoi interventi. Ti invito a studiare e a riflettere molto prima di parlare, ti farebbe bene.

tesò è la seconda volta che provochi... e anche gratuitamente visto che nessuno ti ha aggredito, calmati e goditi :aha:

https://www.youtube.com/watch?v=oexhZ7FKLdU

Link to comment
Share on other sites

Sì appunto, quel paragone è totalmente fuori luogo. Oppure metti una tua foto anche tu e lascia si possa sbizzarrire anche la tua controparte. 

Link to comment
Share on other sites

Come ho cercato di dire più volte in questi interventi,

le battute acide sul fisico, l'età e la sessualità sono parte integrante della comicità tradizionale drag.

(Da poco ho scoperto che il termine tecnico è "roast" e che non è affatto passato di moda).

Forse Vivacia creda di essere su un palco e che io sia una sua collega 🙂

 

Generalmente questa acidità si accompagna a un complimento falso.

Tipo: "Alma, sei bellissima stasera! Non so se sei vestita da Liza Minelli o da Umberto Smaila, ma in ogni caso sei meravigliosa!"

Oppure: "Devi dirmi il tuo segreto: come fai a sembrare sempre così giovane? Sei ancora fresca come quando conducevi Colpo Grosso!".

 

In ogni caso credo che la gag non debba essere ricorrente, per non dare al pubblico l'idea del bullismo.

Lo spettacolo comunque deve sembrare leggero e magari anche concordato

e di norma prevede la possibilità di una replica sullo stesso tono.

 

Link to comment
Share on other sites

1 hour ago, Almadel said:

Forse Vivacia creda di essere su un palco e che io sia una sua collega 🙂

Sì, ma allora deve decidere che tipo di drag queen è. Quella moderna, buonista, che propina i sermoni su

10 hours ago, Vivacia3But said:

self-confidence, del sentirsi liberi nei propri panni anche se diversi da quelli  che i canoni della società impongono

 

10 hours ago, Vivacia3But said:

tantissima mascolinità tossica, esiste tantissima retorica tossica sull'aspetto estetico dei gay

 

Oppure quella stronza, acida, che ti dà dell'Umberto Smaila e che sostanzialmente è un fantoccio a cui delega tutto il suo peggio vendendolo come 'performance artistica'. Perché intervallare le due a ogni paragrafo, boh, a me sembra dissonanza cognitiva

2 hours ago, Almadel said:

In ogni caso credo che la gag non debba essere ricorrente, per non dare al pubblico l'idea del bullismo.

Lo spettacolo comunque deve sembrare leggero e magari anche concordato

e di norma prevede la possibilità di una replica sullo stesso tono.

Eh, infatti! Prendi appunti, Vivacia

Link to comment
Share on other sites

On 2/22/2022 at 8:21 PM, Vivacia3But said:

Ho letto questa discussione e spero che chi, sicuramente non per sua colpa, ma per scarsa informazione, ignora molte cose sul tema drag, voglia sforzarsi di capire meglio quest'arte e leggere my 2 cents.

La drag queen NON E' un uomo che si traveste da donna.

Un uomo può travestirsi da donna per feticcio sessuale o goliardia, lo fanno anche molti ragazzi eterosessuali e questo non fa di loro delle drag né, per fortuna, dei misogini.

La drag queen non è un travestimento da donna generico, non è improvvisato come molti pensano, it's not as easy as it looks , non è mettersi una parrucca e il rossetto e via, figuriamoci riuscire a farsi pagare portando quel personaggio. 

Non è neanche una parodia, la drag è un personaggio a sé stante, che definirei più simile a un supereroe che a una diva. I suoi superpoteri spaziano dalla capacità di confezionare un abito a intrattenere il pubblico con delle battute, a saper sfilare in passerella, e tanto altro ancora. Le donne, ancora una volta, non c'entrano.

Sentir descrivere le drag queen come "troie invidiose" lascia basiti, e spero che sia detto in buona fede. Associare le drag al sesso o credere che la drag sia uno spettacolo per adulti osceno e poco edificante è una critica che proviene dalla stessa zuppa primordiale di pregiudizi da cui deriva, tra le altre cose, anche la descrizione dell'omosessualità come perversione sessuale, il celeberrimo "non baciatevi in pubblico che ci sono i bambini".

Due uomini che stanno insieme da 12 anni non esemplificano una perversione sessuale, così le drag queen che dirigono scuole di ballo (Alyssa Edwards), che si esibiscono in teatro a Broadway (Jinkx Monsoon) , che sono cantanti rock di successo (Adore Delano) che conducono programmi d'intrattenimento per bambini (Nina West) p che conducono Sanremo (Drusilla Foer) non sono neanche lontanamente dei "troioni invidiosi", né altro che non sia ciò che sono in effetti: artiste.

 

Collegamento drag / trans.

RuPaul fu accusato di transfobia per un breve periodo perché nelle prime stagioni del suo programma non invitava artiste trans, nonostante ce ne fossero molte meritevoli. Poi le cose sono cambiate nel tempo, lo show ha avuto successo a livello planetario, è diventato quasi mainstream e ha vissuto di vita propria, per cui molte delle concorrenti -  tra cui Monica Beverly Hillz, Gia Gunn, Kylie Sonique Love, Peppermint, Jiggly Caliente e non ultima l'italo-fiamminga Vanessa Van Cartier vincitrice di Drag Race Holland - hanno fatto coming out come donne trans prima, durante o dopo lo show, e molte altre (anche vincitrici come Jinkx Monsoon, Raja e molte altre...) si sono dichiarate non-binary. Le accuse rivolte a RuPaul sono cadute.

Gia Gunn in alcune interviste ha detto che ha avuto difficoltà a conciliare le due cose (transizione e drag) proprio perché una riguarda la sfera privata e l'altra il lavoro. Sono due binari paralleli e non privi di ostacoli da superare, perché, sempre per tornare al discorso degli "uomini che si travestono da donne", anche le donne trans che fanno drag sulla scena non sono semplicemente loro stesse, ovvero il risultato del percorso di transizione, ma sono comunque delle artiste che portano in scena un personaggio.

 

Filmografia:

- Girls will be girls (2003)

- Hedwig and the Angry Inch (2001)

- Spice World (1997)

- The adventures of Priscilla, queen of the desert (1994)

- Mommie Dearest (1981)

- Carrie (1976) 

 

On point. Consiglio "AJ and the Queen" su Netflix per chi (come me) non ama gli pseudo-talent/reality alla RuPaul's Drag Race ma è interessato a conoscere qualcosa in più dell'universo drag. Serie meravigliosa.

Link to comment
Share on other sites

Vivacia3But
14 hours ago, Almadel said:

Come ho cercato di dire più volte in questi interventi,

le battute acide sul fisico, l'età e la sessualità sono parte integrante della comicità tradizionale drag.

(Da poco ho scoperto che il termine tecnico è "roast" e che non è affatto passato di moda).

Forse Vivacia creda di essere su un palco e che io sia una sua collega 🙂

Come ho cercato di rispondere almeno 800 volte nei miei interventi, invano purtroppo.

questo tipo di intrattenimento, che si chiama stand up comedy, e non è prerogativa delle drag ma di chiunque faccia o abbia fatto in passato, appunto, stand up comedy - vedi tra ciò che è accaduto alla notte degli Oscar, proprio in tema, nessuna drag era coinvolta - non è che una minima parte dell'arte drag che poi non è nemmeno così peculiare del drag in sé quanto della comicità in genere, ed è tipico di particolari serate o occasioni oppure di alcune drag che sono brave in questo, per esempio Bianca del Rio. Ma resta il fatto che è l'1% del drag. Poi tu puoi anche guardare quell'1 e crederlo 100, ma fai la figura dell'ignorante e del negazionista,  dal momento che non accetti nemmeno che ti si dica che devi studiare e cercare di capire quello che accade al di fuori del tuo orticello di pregiudizi.

Naturalmente la stand up comedy riscuote più successo quando si fa su argomenti a sfondo sessuale e nei confronti di persone note e molto spesso presenti, , questo fin dalle Satire di Orazio, perché si parla concetti in cui tutti si identificano, che tutti afferrano facilmente e che creano poche polemiche. La stessa Littizzetto, per esempio, ha ammesso che insiste molto su Walter e Iolanda perché, quando lo fa, tutti ci ridono, in tanto, perché capiscono quello di cui sta parlando, e il giorno dopo non è piena di querele come quando prova a trattare argomenti diversi. 

 

Poi ci sono poi elementi ben più caratteristici e peculiari SOLO dell'arte drag, che il pubblico si aspetta dalle drag in modo particolare e che non si ritrovano in molti altri generi e contesti (il roasting, ripeto, lo abbiamo visto fare anche due giorni fa alla notte degli Oscar, lo faceva David Letterman con praticamente con ogni ospite... e potremmo continuare all'infiinito). Io credo che il pubblico vada a vedere uno spettacolo drag, o guardi drag in tv, nell'attesa di ben altri elementi. La drag - quella vera, di successo, sa creare una magia e un'attrattiva, un po' come fanno certe dive, e gli elementi con cui lo fa sono tantissimi altri, e, ripeto, ben più peculiari del drag della comicità da stand up comedy.

Parlo ad esempio di lipsync o di particolari passi di danza tra cui le jumping splits, oppure stratagemmi come il cambio d'abito o di parrucca in scena,  senza contare l' inventiva e l'estetica drag che non si ritrova altrove perché non è un'estetica femminile e naturalmente nemmeno maschile, ma qualcosa di terzo, che per sua stessa natura e poetica e non si identifica per generi, come ho tentato di dire alcuni interventi fa e come dice anche RuPaul spiegando che cos'è il drag. Il pubblico aspetta di ritrovare questi elementi e sulla base di questo determina il successo di uno spettacolo drag. Le battute le puoi trovare in una serata gay presentata da delle drag come le puoi ritrovare in una serata etero in discoteca presentata da etero, ma non sono e non definiscono l'arte drag, non più che all'1%.

Il pubblico si aspetta SOPRATTUTTO momenti come questi:

 

 

 

 

Dalla Littizzetto invece ti aspetti soprattutto questo

E non dimentichiamoci di quando, parlando della Wanda Gastrica, la definì "Trans nano"... certo, era il 2013, tanta acqua è passata sotto ai ponti da allora, e lei è una comica. Quanto meno meritava un piccolo appunto, niente di più niente di meno di quello che ho cercato di fare io in questa discussione.

28 minutes ago, Vivacia3But said:

meritava un piccolo appunto

* e di essere riportata alla realtà dei fatti.

Edited by Vivacia3But
Link to comment
Share on other sites

Vivacia3But

Propongo un gioco: TROVA LE DIFFERENZE

 

I primi sono misogini, i secondi LA NORMA...

... o forse i primi sono quelli che, oltre ad avere molto più stile ed essere più fighi, in un mondo creato a misura dei secondi, hanno preferito volare alto e divertirsi, piuttosto che deprimersi?

P.S. Nina Bonina e Valentina erano tra le mie preferite e forse in quell'episodio neanche meritavano il lipsync, dal momento che la loro prova era stata la più divertente, anche se la meno professionale e la più improvvisata. 

Edited by Vivacia3But
Link to comment
Share on other sites

Permettimi, ma in questo esempio il bias cognitivo scorre forte, regalando un sentimento di pancia che fa sicuramente optare per il primo gruppo. 

Se al posto dei tifosi napoletani urlanti e dall'aspetto poco edificante ci fossero dei nerd eterosessuali durante una sessione di D&D avremmo una possibilità di scelta, mentre così è davvero troppo facile. 

Così come il secondo gruppo non rappresenta gli etero, il primo non rappresenta i gay. 

Link to comment
Share on other sites

Vivacia3But
4 hours ago, Ghost77 said:

Permettimi, ma in questo esempio il bias cognitivo scorre forte, regalando un sentimento di pancia che fa sicuramente optare per il primo gruppo. 

Se al posto dei tifosi napoletani urlanti e dall'aspetto poco edificante ci fossero dei nerd eterosessuali durante una sessione di D&D avremmo una possibilità di scelta, mentre così è davvero troppo facile. 

Così come il secondo gruppo non rappresenta gli etero, il primo non rappresenta i gay. 

Chi ha detto che un gruppo o l'altro rappresenta quelle cose che hai scritto tu?

Ho semplicemente proposto un gioco, in cui si devono trovare le differenze tra due diversi "sport" e relativi fan. Le virgolette per la parola sport le uso soprattutto per il secondo video, quello dei tifosi del Napoli, in quanto trovo che certe esibizioni non c'entrino proprio niente coi valori dello sport.

Il secondo video rappresenta certamente qualcosa che la cultura eteronormativa non giudica, non condanna ma, anzi, accetta come naturale, avalla, perdona, afferra al volo e quasi sempre incoraggia. Anche se possono sembrare esagerati, i tifosi del Napoli sicuramente non vengono bersagliati da critiche né incasellati in teorie, non c'è interesse nel farlo, qui come altrove. C'è una partita? Si ferma il mondo e diventiamo scimmie che emettono suoni gutturali e strombazzano i clacson delle auto? Tutto normale. Le drag queen l'esatto contrario, persino in questa discussione. Sono prima di tutto miscapite, nonostante questo poi giudicate come se di loro si sapesse e si fosse capito tutto, e infine criticate, condannate anche se il fatto non sussiste e/o non costituisce reato, dipinte come untrici di pessimi valori, collegate immancabilmente a questioni sull'identità di genere e a un sacco di altre cose che non c'entrano nulla col drag.

Sia le drag queen che il calcio - come tutte le altre infinite forme di intrattenimento - sono spettacoli sia per etero che per gay. Il dettaglio che m'interessava osservare portando come esempi questi video è che quei gay che si appassionano alle drag secondo me lo fanno perché ci vedono una forma di - chiedo scusa per il termine angolsassone, ma rende bene - empowerment (conquista della consapevolezza di sé e del controllo sulle proprie scelte, decisioni e azioni, sia nell'ambito delle relazioni personali sia in quello della vita politica e sociale) e - come dicevano anche RuPaul e Alaska -  si rendono conto che è la società a ragionare per generi e a infilarti in una scatola anche se non c'entri. Qualcuno è intelligente e capisce che si può anche giocare con queste scatole e sfidare la logica identitaria ribellandosi a un canone fissato. Questo è il drag. Non c'è misoginia, non ci sono uomini che si vestono da donne, non c'è nessuna parodia e soprattutto non c'è nessuna questione collegata all'identità di genere. C'è solo tanta ignoranza in chi tira fuori questi argomenti.

Edited by Vivacia3But
Link to comment
Share on other sites

Vivacia3But

Se comunque preferite altri paragoni, letti sempre secondo il discorso che ho fatto precedentemente e non in altri sensi per favore, si vedano:

 

 

Credo comunque che, per parlare di drag, sia sufficiente osservare le drag.

Palriamo ad esempio dei lipsync. Un performer in grado di prendere un brano degli anni ottanta e farci quello che fanno Kimora e Aja in questo video, per me, è qualcosa di eccezionale.

Per inciso vorrei sapere dall'utente Almadel che tipo di donne frequenta e in quali contesti, se ancora pensa che queste due imitino le donne. Al massimo Aja può ricordarmi Bette Midler nei panni di Winnie Sanderson, però vestita di Christina Aguilera dei tempi di Dirrrty.

E poi mi piacerebbe sapere quando mai si "vantano di essere brave a letto", o "più brave a letto delle donne". Questo è proprio un elemento che non esiste neanche nella stand up comedy delle drag queen anche perché non vedo in quale contesto potrebbe aver presa o far emozionare il pubblico.

Mi sa proprio, insieme a tutto il resto delle cose scritte, di invenzione di sana pianta maturata sulla base di un pregiudizio.

Prima di giudicare o di avanzare ipotesi o addirittura creare teorie, sarebbe bene conoscere, almeno per sommi capi onde evitare figuracce.

 

Link to comment
Share on other sites

  • 3 weeks later...
Vivacia3But
On 3/11/2022 at 12:12 PM, Almadel said:

Le Drag non si sentono affatto "inferiori ai maschi", semmai si sentono "superiori alle donne".

(perché sono più femminili, meglio truccate, più brave a letto e sui tacchi).

Commento su questa frase, che ho sentito per la prima volta nella mia vita in questo forum anche perché non corrisponde alla realtà di nessuna tipologia dell'intrattenimento drag.

In queste due righe stanno racchiusi i pregiudizi e la confusione sul mondo drag tipici di chi non lo conosce, e in particolare di certi etero omofobi o di chiunque trovi un senso nel denigrare altri per esaltare se stesso o una qualche sua idea che andrebbe invece forse rivista alla luce di maggior studio e conoscenza di un fatto.

L'essere "più bravi a letto", ma direi piuttosto più bravi nel sesso orale delle donne, più che un vanto, è un trucco, una frase a effetto, di alcuni gay quando cercano - o cercavano, visto che oggi è più raro - di rimorchiare un ragazzo etero arrapato ma omofobo o titubante, per un incontro sessuale.

Il pregiudizio che c'è nell'attribuire alle drag questo fatto è  presto spiegato: si pensa che una drag sia un ragazzo gay che si veste così per andare in giro a rimorchiare maschi etero, tentando e più o meno riuscendo a essere esteticamente migliore di una donna.

Abbiamo già detto che le drag non vogliono sembrare donne o imitare delle donne, perché le donne non assomigliano alle drag e viceversa, ma volevo aggiungere che la comicità proposta dalle drag è di tutt'altra natura e quasi mai - se non mai - fa riferimento a confronti con le donne biologiche, prima di tutto perché non farebbe neanche ridere.

Quasi tutte le drag di RuPaul, e parliamo di almeno 400 esempi all'interno del programma, sia in drag che out of drag, nel reality come sulla scena, propongono una comicità che si muove prevalentemente nel campo drag o in quello gay.

Ad esempio, una queen può criticare un'altra queen per essere poco attenta ai dettagli del proprio drag, o per un drag "facile", più simile al nostro travestimento di carnevale che non a quello che il drag dovrebbe essere ad alto livello: "Go back to party city where you belong!" (PhiPhi O'Hara, season 4)

Altre battute sono tutte sulla condizione di ragazzo gay contemporaneo, molto spesso anche sfigato o comunque autoironico:

"These are all like the boys who blocked me on Grindr" (Pryianka, Canada Season 1, all'ingresso della Pit Crew)

Link to comment
Share on other sites

  • 2 weeks later...
Vivacia3But

Buonanotte.

Pubblico qui un'estratto di un'invervista alla drag BenDeLaCreme in cui forse dà una risposta a  qualcuno di quegli interrogativi di cui si parlava post addietro:

Il drag in un certo senso stabilisce che il genere è un costrutto e ci sono persone che mi dicono "Sei un uomo, come riesci ad essere una donna così bella?". In realtà, se io sono un essere umano che è in grado di farvi pensare di essere entrambe le cose, che cosa significa questo, a proposito di queste due cose? Probabilmente che non sono vere.

Link to comment
Share on other sites

14 minutes ago, Vivacia3But said:

Buonanotte.

Pubblico qui un'estratto di un'invervista alla drag BenDeLaCreme in cui forse dà una risposta a  qualcuno di quegli interrogativi di cui si parlava post addietro:

Il drag in un certo senso stabilisce che il genere è un costrutto e ci sono persone che mi dicono "Sei un uomo, come riesci ad essere una donna così bella?". In realtà, se io sono un essere umano che è in grado di farvi pensare di essere entrambe le cose, che cosa significa questo, a proposito di queste due cose? Probabilmente che non sono vere.

E non percepisci che questa frase che metti in grassetto è transfobica?

 

Io su questa cosa litigo molto spesso con degli etero alleati, perché leggono frasi simili

e poi non capiscono quale sarebbe la differenza tra una trans e un travestito.

 

Se il genere non è vero, ma è solo un costrutto - una maschera che indossiamo -

come se fosse vestirci oggi da Batman e domani da Pulcinella,

perché ci sono donne trans disposte a sacrifici enormi e a violenze

pur di vivere nel genere che sentono loro proprio?

Chi prenderebbe botte e ormoni o si sottoporrebbe a infiniti interventi

se il genere fosse solo una maschera di Carnevale?

 

Per questo non trovo affatto innocue queste idee sul "genere come costrutto sociale".

Il genere non è solo una "performance": non si diventa "uomo" o "donna" solo cambiandosi d'abito,

La femminilità esiste, è una cosa vera: le trans la possiedono e gli uomini in drag la imitano.

Link to comment
Share on other sites

56 minutes ago, Vivacia3But said:

 che cosa significa questo, a proposito di queste due cose? Probabilmente che non sono vere.

Io non sono d'accordo. Che il genere sessuale umano sia in parte un "costrutto" culturale (fatto anche di norme estetiche, comportamentali, di aspettative sociali e così via) non significa che non sia "vero", né che il suo valore vada destrutturato.

Anche il valore attribuito a una banconota è una sorta di costrutto sociale, eppure è uno degli elementi fondanti della civilizzazione umana.

Sostenere che l'aver fatto credere a 10 persone di essere una donna grazie a trucco, parrucco e vestiario impeccabili sia prova dell'inconsistenza del genere sessuale, equivale a dire che aver fatto credere a qualcuno che una banconota falsa fosse una 100€ vera è prova del fatto che il valore attribuito al denaro vada smantellato.

Edited by Cesco00
Link to comment
Share on other sites

Vivacia3But
1 hour ago, Almadel said:

Se il genere non è vero, ma è solo un costrutto - una maschera che indossiamo -

come se fosse vestirci oggi da Batman e domani da Pulcinella,

perché ci sono donne trans disposte a sacrifici enormi e a violenze

pur di vivere nel genere che sentono loro proprio?

Chi prenderebbe botte e ormoni o si sottoporrebbe a infiniti interventi

se il genere fosse solo una maschera di Carnevale?

Ti chiedo scusa in anticipo, ma non riesco a leggere i tuoi post per più di una o due frasi, perché già sbagli nelle premesse e mi sembra inutile leggere le conclusioni.

Tu confondi la donna con l'ideale costruito di donna, o meglio, con tutti quegli elementi che la nostra cultura occidentale in questo momento storico attribuisce grossolanamente al genere femminile, elementi peraltro talvolta anche contraddittori fra loro e dei quali molto raramente le donne, cis o trans, si servono effettivamente o sentono il bisogno. E lo stesso discorso lo faccio dei maschi con gli elementi virili. 

La performance sociale non è solo sul genere ---> La teoria del genere come performance è quella di Judith Butler che ben conosciamo, ed è una sua teoria con le sue argomentazioni di cui volendo si può discutere, ma sarebbe complesso e non credo sia questa la sede o il tipo di persone sufficientemente competente per discuterne.

ma anche su quello che decidi di indossare, sul lavoro che scegli di fare, a quali imposizioni sociali sei disposto a sottometterti e a quali no, e su come decidi di presentarti al mondo. Perché un politico si presenta in giacca blu e cravatta? Come dice RuPaul, anche lui, a suo modo, è una drag queen.

A proposito di questa discussione, ho citato BeDeLaCreme semplicemente perché trovo arguta l'osservazione che fa: maschile e femminile vengono dati per scontati quando di scontato c'è solo il dato biologico (escludendo casi rari in cui nemmeno quello è scontato) ma il resto è un costrutto sociale. Vengono dati talmente per scontati questi due concetti che il pubblico è destabilizzato - e forse sta anche qui un po' la magia - da come un uomo possa riuscire a trasformarsi nel suo personaggio drag. E chi vede questa trasformazione non se ne capacita al punto che deve per forza trovarci anche dei secondi fini e addirttura un inganno o del marcio.  e affibbiare a quella persona dei desideri che non necessariamente gli appartengono, come il sentirsi donna o il voler rimorchiare, con quel travestimento, uomini etero, o addirittura voler offendere le donne. Come si diceva altrove, la drag è politica ma in tutt'altro senso.

Volevo parlare un po' di Drusilla ma è tardi e domani lavoro. Mi limito a citare un buffo commento - che ho trovato su YouTube sotto a un video di Drusilla a Sanremo (https://www.youtube.com/watch?v=sawIsVWMVyw) e che può farci riflettere moltissimo nella sua brevità, se ci fermiamo a riflettere. Il commento recita:

gli uomini hanno un corpo con gli sbiti da donna che é una meraviglia!!!!!!❣️💋bravissima Drusilla gran talento

 

f Forse preferiamo i commenti in russo o tradotti dal russo? Insieme ad alcuni bei commenti italiani DOC ce ne sono molti come quelli che vi cito qui di seguito. Come ben sapete il Festival di Sanremo è seguitissimo in Russia.

 

Пишущие восторженные отклики вообще не понимают что их прекрасную страну и народ просто уничтожают и физически и морально и духовно Не понимают от слова вообще Печально.......

Ma dove sono le donne vere? Quelle che si accettano per quello che sono e non hanno paura di mostrarsi per quello che non sono

Non è un uomo questo?un mondo alla rovescia......grazie alle ideologie malate e deviate di certa sinistra

Povera italia, che dire abbiamo politici pedofili, la televisione di stato che fa propaganda gay, cosa dobbiamo aspettarci ancora?

DAI COMMENTI CHE LEGGO, PENSO SIANO TUTTI SOTTO ACIDI PESANTI E ALCOL PER FARE I COMPLIMENTI AD UN TRAVESTITO PER GIUNTA BRUTTO E ANTIPATICO, PATETICA CARICATURA, MA IL PEGGIO E' AMADEUS, STO SERVO DEL REGIME.

 LANNO PROSSIMO INVITERANNO I PEDOFILI

Vedo tanti commenti entusiasti delle donne!! Noi uomini infatti, saremo portati alle varie Drusille, che aumentano pian piano, e, care donne, sarete pian piano soppiantate. Quindi, avete espresso questi commenti, e capirete non interesserete più agli uomini. E, soprattutto, non vi arrabbierete se il vostro uomo sarà attratto dalla Drusilla di turno!! Sarebbe incoerente!!!

Unicitá? Mi sa che sto tipo non conosce nemmeno il significato di questo vocabolo. Lo usavano i nazisti, sostenendo di essere <unici> appartenenti ad una razza superiore. Questo tizio vestito da donna dovrebbe passare piu tempo a studiare invece che al trucco e parrucco, anche se mi rendo conto si rivolge ad una fascia sociale che ben poco é interessata alla conoscenza, alla cultura, beh magari a quella CULtura si!

Poera Italia come siamo messi male, danno parola a ogni scemo che passa. ma chi è questa qua o questo qua??

Edited by Vivacia3But
Link to comment
Share on other sites

6 minutes ago, Vivacia3But said:

maschile e femminile vengono dati per scontati quando di scontato c'è solo il dato biologico (escludendo casi rari in cui nemmeno quello è scontato) ma il resto è un costrutto sociale.

Cercherò di spiegare sinteticamente la questione.

(Magari tu non mi leggi, ma qualcun altro sì 🙂 )

 

Abbiamo tre cose:

1) Il sesso assegnato alla nascita (i cromosomi)

2) L'identità di genere (uomo o donna, trans o cis)

3) L'espressione di genere (effeminato e mascolino)

 

Quello che è un "costrutto culturale" non è il genere, ma la sua espressione.

Negli anni Settanta una ragazza coi jeans era mascolina, mentre oggi no.

Un emo con il kajal sulle palpebre oggi risulta effeminato, un Egizio no.

Come le parrucche e i tacchi nel Settecento: l'espressione di genere cambia.

 

Il genere no. Io posso truccarmi come una vamp, ma rimarrò sempre un uomo cis.

E Vladimir Luxuria può mettersi i baffi finti e vestirsi da marine: rimarrà sempre una donna trans.

Qualunque trucco e parrucco non cambia quello che siamo veramente.

E il genere è proprio quello che siamo veramente.

 

Il "sesso" invece è il dato puramente biologico.

Qui c'è poco di culturale (tranne decidere se un intersex sia maschio o femmina).

 

Il problema tuo, di Judith Butler e di BenDeLaCreme consiste nello schiacciare il genere sulla sua espressione.

Per cui - secondo voi - ,se il sabato sera mi metto una parrucca e mi faccio chiamare Giada, sono donna quanto Amanda Lear.

Mentre invece è un'imitazione.

Mettermi in giacca e cravatta non mi rende il CEO di un'azienda, rimango un punk vestito da manager.

E se un manager inglese travestito da gondoliere veneziano è capace di ingannarmi,

non dimostra che i gondolieri e i Veneziani non esistono. Dimostra solo che è bravo a fare le imitazioni.

 

Link to comment
Share on other sites

Non e' corretto dire che il sesso assegnato alla nascita corrisponda ai cromosomi @Almadel

per conoscere i cromosomi ci vuole un'analisi di laboratorio o microscopica e non tutti hanno XX o XY ma a tutti viene assegnato mascihle o femminile o eventualmente oggi anche si lascia vuoto in certe nazioni se non e' chiaro.

l'analisi dei cromosomi alla nascita praticamente non viene mai fatta o se viene fatta e' per neonati che non hanno genitali chiaramente maschili o femminili suppongo.

si identita' ed espressione di genere non mi esprimo, anche perche' non credo esistano definizioni riconosciute da standard internazionali su questo. Se le conosci posta i link ufficiali delle definizioni. Evtl l'oms le ha o un qualche manuale nazionale di diagnosi medica.

Edited by marco7
Link to comment
Share on other sites

5 minutes ago, marco7 said:

Non e' corretto dire che il sesso assegnato alla nascita corrisponda ai cromosomi

Per questo ho pensato di aggiungere la frase:

21 minutes ago, Almadel said:

Il "sesso" invece è il dato puramente biologico.

Qui c'è poco di culturale (tranne decidere se un intersex sia maschio o femmina)

Perché appunto nel caso degli intersessuali non si riesce ad assegnare un sesso senza un esame dei cromosomi.

(Che ovviamente non si fa mai, essendo la sindrome di Morris piuttosto rara per esempio)

Link to comment
Share on other sites

15 hours ago, Almadel said:

3) L'espressione di genere (effeminato e mascolino)

 

Quello che è un "costrutto culturale" non è il genere, ma la sua espressione.

Già in altro topic ebbi modo di scrivere

si chiama “ruolo di genere” mentre l’espressione di genere è già un termine più colloquiale, vedi https://it.wikipedia.org/wiki/Ruolo_di_genere
 

dubito che la Butler nelle sue teorie si riferisca semplicemente al ruolo di genere ma lascio parola a chi la studia perché io non ho mai approfondito 

 

16 hours ago, Almadel said:

E non percepisci che questa frase che metti in grassetto è transfobica?

 

Io su questa cosa litigo molto spesso con degli etero alleati, perché leggono frasi simili

e poi non capiscono quale sarebbe la differenza tra una trans e un travestito.

 

Se il genere non è vero, ma è solo un costrutto - una maschera che indossiamo -

come se fosse vestirci oggi da Batman e domani da Pulcinella,

perché ci sono donne trans disposte a sacrifici enormi e a violenze

pur di vivere nel genere che sentono loro proprio?

Non per forza dobbiamo vivere una divergenza di opinioni che debba trasformarsi in guerra.

Che cosa ci dicono i/le trans? Per me sentirmi uomo o donna e vivere come tale è fondamentale 

Cosa ci dice RuPaul in uno dei video postati? La questione genere maschile/femminile non è così seria.

Non è che per forza le due cose debbano farsi guerra; c’è chi vive il lavoro e lo studio in modo molto serio e chi molto meno, chi vive il denaro in modo altrettanto serio e chi no. E il mondo è abbastanza grande per entrambi.

Fare un discorso sul “gioco dei generi” non significa invalidare chi se lo sta vivendo in modo molto serio. Anzi è un’opportunità in più: sapere che una cosa che per tanti è seria si può vivere anche in modo diverso, assistere all’arte che ti fa porre domande, ti fa ripensare ai confini o vederli più sfumati, è arricchente per chi è serio, non invalidante.
Il gioco dei generi è inoltre contro il binarismo, inteso come: ci sono solo due sessi e del sesso che nasci ci rimani, ed è quindi pro-trans, io considero il percorso trans imprescindibilmente anti-binario.

Link to comment
Share on other sites

3 hours ago, Krad77 said:

Fare un discorso sul “gioco dei generi” non significa invalidare chi se lo sta vivendo in modo molto serio.

Per me dire che "i generi non sono veri" è proprio invalidare il discorso sul genere.

Ed è una questione seria, anzi serissima.

Non importa se per noi o per RuPaul non è seria: ci credo, siamo cis!

3 hours ago, Krad77 said:

Il gioco dei generi è inoltre contro il binarismo, inteso come: ci sono solo due sessi e del sesso che nasci ci rimani, ed è quindi pro-trans, io considero il percorso trans imprescindibilmente anti-binario.

Io no.

Per me il binarismo non c'entra con l'essere trans

e inoltre non sono neanche sicuro che travestirsi da donna per fare spettacolo

possa configurarsi come una perfomance di non-binarismo.

Il non-binarismo è proprio quello che sembra: non sentirsi a proprio agio nel definirsi uomo o donna.

E possono esserlo le persone cis tanto quanto le persone trans.

Anche l'omosessualità può essere una perfomance di non-binarismo, no?

Posso ben dirti "mi fai sentire donna, quando mi scopi così". Come può anche assolutamente non esserlo.

 

E ci sarà pure qualche drag non-binaria. Qualcuna che "tira fuori la sua parte femminile" quando lo fa,

ma non è una necessità: spesso potrebbe benissimo essere soltanto "spettacolo".

 

Link to comment
Share on other sites

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Guest
Unfortunately, your content contains terms that we do not allow. Please edit your content to remove the highlighted words below.
Reply to this topic...

×   Pasted as rich text.   Paste as plain text instead

  Only 75 emoji are allowed.

×   Your link has been automatically embedded.   Display as a link instead

×   Your previous content has been restored.   Clear editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.


×
×
  • Create New...