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Trans e drag.


Priscilla160

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2 hours ago, schopy said:

 la preoccupazione per la blackface

La blackface è un concetto americano che nasce in seno a una particolare cultura, che non è la nostra e dalla quale noi stiamo imparando molto male purtroppo, nel senso che ci facciamo carico di soluzioni violente di una cultura violenta a problemi che non ci riguardano. Il razzismo c'è ma non sta in tale e quale show, è più che evidente.  E chi ha criticato quel programma è soltanto uno sciocco in cerca di visibilità o un vittimista che sa che da questo vittimismo può trarre qualche beneficio o semplicemente può sfogarsi su qualcuno o qualcosa che non gli piace.

Esattamente com'è accaduto qui: a uno non piacciono le drag queen e zac, le accusa di misoginia!

E soluzione quale sarebbe? Sentiamo. Solo le donne possono vestirsi da donna? Cioè, decenni dopo Stonewall (dove le drag queen erano in prima linea), vent'anni dopo il World Pride a Roma, a difenderci ogni singolo giorno da accuse di carnevalate e volgarità da parte di chi non capiva la manifestazione, l'estetica della comunità LGBTQI+, o meglio, non voleva capirla ma voleva solo accusare perché era un omofobo, un cattolico, un muro di gomma contro il quale abbiamo fatto decine e decine di battaglie per ottenere uno straccio di qualcosa... ora di punto in bianco PROPRIO NOI, NON GLI OMOFOBI, ritorniamo esattamente al punto di partenza, ossia censura totale: uomini vestiti da uomini, le donne da donne, e se un gay si veste da donna perché si diverte, diverte un pubblico, lavora, è un artista, regala emozioni, riempie locali, dà vita a luoghi di ritrovo lgbtqi+ e celebra quelle icone della nostra comunità, scardina anche il pregiudizio omofobo, niente, va censurato, perché offende le donne. Ma vi rendete conto dell'insensatezza e dell'assurdità di tutto ciò?

E poi, scusate tanto, ma perché invece di accusare di misoginia, o di maschilismo, i gay e le drag queen, non si accusa la Chiesa Cattolica, che impedisce alle donne di fare il prete? A me sembra una forma gravissima di discriminazione, nonché di maschilismo, nonché di misoginia radicata nella tradizione di quell'istituzione. Niente, quello è normale. Si accusano  però i gay, ci accusiamo fra di noi. Complimenti.

Edited by Priscilla160
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On 12/22/2021 at 4:41 PM, Priscilla160 said:

Io volevo parlare di casi in cui la transessualità porta all'arte drag, o viceversa... di cui non si parla ma che sicuramente ci saranno.

Può darsi tci siano.

Io ho moltissimi amici (e scopamici) che fanno o hanno fatto le drag,

ma nessuno di loro ha mai neanche accennato a una sua possibile disforia

(anzi una molta famosa nella mia città ha addirittura lasciato la comunità gay e si è sposato con una donna).

D'altra parte nessuna trans che conosco ha mai fatto la drag,

cioè forse solo uno... ma non so bene... credo oggi si definisca non-binario

(peraltro è quell* che si arrabbia quando parlo della potenziale misoginia delle drag :D )

 

Il percorso delle persone transessuali le porta a sperimentare come drag? Boh.

Non credo sia una percentuale così alta.

Qui a Padova ce n'è una che organizza karaoke che credo abbia cominciato come drag,

ma - spero mi perdoni se lo dico - oramai molti anni fa 🙂

Altre trans nello spettacolo non ne conosco: fanno tutte lavori noiosetti.

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Che poi alla fine i ragazzi gay che fanno le drag sono gli stessi gay che amano le donne icone gay: da Madonna alla Carrà, Liza, Cher, Rihanna ecc... è misoginia?
Sì amano anche personaggi di invenzione che sono donne perfide ma di grande ironia, come Lady Oleanna, Karen Walker, Dorothy Zbornak. Sono donne cattive e in quanto tali i gay le mettono sotto i riflettori per misoginia? No. Sono personaggi di finzione, non persone.



quanto al rapporto tra trans e drag, non intervengo perché mi sembra tutto così evidente, è chiaro che un xy biologico può avvicinarsi al mondo drag all'interno del suo viaggio alla ricerca della propria identità sessuale, almeno per quel che mi riguarda, mi sembra una cosa che può capitare con una certa frequenza.

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8 hours ago, Krad77 said:

Sono donne cattive e in quanto tali i gay le mettono sotto i riflettori per misoginia? No

Non ho idea del motivo per cui i gay amino le donne crudeli.

L'attrice che interpretava Karen Walker alle persone che dicevano che adoravano il suo personaggio

rispondeva sempre: "Tu non stai bene: è un personaggio orribile" :D

 

Sì comunque è vero. Le drag-queen sono spesso personaggi orribili

perché i gay trovano simpaticissimi i personaggi orribili femminili.

Perché lo facciano rimane un mistero, però.

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Come ipotesi di lavoro direi che si sublima il proprio ipercriticismo, che proiettato all’esterno, su questi personaggi di finzione femminili (ma vanno bene anche alcuni gay perfidi, tipo Vicious), ti libera da un peso.

minority stress -> sensibilità alle altrui critiche -> reazione con ipercriticismo verso il mondo esterno -> sublimazione con ironia e proiezione

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On 12/24/2021 at 10:34 AM, Almadel said:

Non ho idea del motivo per cui i gay amino le donne crudeli

Immagino che ci sia dell'altro. Non è misoginia, è un amore grande! E' facile amare la donnina perfettina e carina da sempre, ma non quella che ha dovuto sporcarsi le mani, in un mondo infame. E gli ha sporcato anche il cuore, ma ha trasformato dei cuccioli in lupe, pronte a difendersi ed orgogliose di essere donne... nonostante il mondo. Sono le Lady Gaga, le Madonna, le Maya Angelou, Loredana, Mia Martini, figure dolci-amare; invece di una Kate Middleton, una Michel Obama, e altre donne più conformiste. Queste donne dirompenti, che hanno dovuto imporre la propria identità, anche dovendo essere cattive. E niente, ho voluto scrivere 4 righe, il thread sembrava fare acqua.

Edited by MARIO8530
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On 12/24/2021 at 10:34 AM, Almadel said:

Non ho idea del motivo per cui i gay amino le donne crudeli.

L'attrice che interpretava Karen Walker alle persone che dicevano che adoravano il suo personaggio

rispondeva sempre: "Tu non stai bene: è un personaggio orribile" :D

 

Sì comunque è vero. Le drag-queen sono spesso personaggi orribili

perché i gay trovano simpaticissimi i personaggi orribili femminili.

Perché lo facciano rimane un mistero, però.

Ti è chiaro che "donna" e "drag queen" sono due cose diverse? Trasformarsi in drag queen non significa vestirsi da donna. No, perché se non capisci questo è un po' inutile che tu vada avanti a pensare cose e a scrivere, sai?

I personaggi non sono persone né categorie di persone.

Karen Walker rappresenta le donne tanto quanto Joker o Batman rappresentano gli uomini, o se preferisci tanto quanto Maga Magò rappresenta le donne, rappresenta tua madre, tua sorella o tua nipote.

E aggiungo che Karen Walker non piace solo ai gay, ma a tutti. Piace più ad alcuni gay (non a te, evidentemente) perché di certo non possiamo immedesimarci nella storia del principe e della principessa, ma più favorevolmente siamo catturati dal personaggio che rappresenta una diversità. E tra l'altro anche qui banalizzi il personaggio se lo descrivi come "cattivo", quando non lo è affatto, e penso che tu banalizzi anche la dichiarazione dell'attrice sul personaggio (lo script è geniale, su Karen) e nemmeno citi la fonte.

L'arte en travesti però è altro. E' un modo leggero per affrontare temi importanti.

Comunque non è colpa tua se sei ignorante. Sei cresciuto in Italia all'ombra di un cattobigottismo che nel giudicare queste cose fa spavento, non si sforza neanche di capire l'ovvio e intorno a questioni che riguardano il genere e la sessualità è indefessamente ottuso. Proprio poco fa, sulle teche Rai, ho letto la descrizione di un video (che linko qui di seguito) "Paolo Poli canta una canzone vestito da donna". Mi piacerebbe sapere quali donne si vedono in giro o vanno vestite così, a maggior ragione nel '74.

https://www.teche.rai.it/2013/06/paolo-poli-in-milleluci-del-1974-2/?doing_wp_cron=1640664626.3957519531250000000000

E linko anche qualche altro video, sia mai che qualcuno possa rendersi conto di cosa sia l'arte en travesti e la smetta di rotolarsi nel fango delle proprie quattro idee raffazzonate in croce (è proprio il caso di dirlo...) apprese per osmosi da radio vaticana che trasmette anche dal citofono e dal termosifone.

 

 

 

Edited by Priscilla160
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  • 1 month later...

Ho letto questa discussione e spero che chi, sicuramente non per sua colpa, ma per scarsa informazione, ignora molte cose sul tema drag, voglia sforzarsi di capire meglio quest'arte e leggere my 2 cents.

La drag queen NON E' un uomo che si traveste da donna.

Un uomo può travestirsi da donna per feticcio sessuale o goliardia, lo fanno anche molti ragazzi eterosessuali e questo non fa di loro delle drag né, per fortuna, dei misogini.

La drag queen non è un travestimento da donna generico, non è improvvisato come molti pensano, it's not as easy as it looks , non è mettersi una parrucca e il rossetto e via, figuriamoci riuscire a farsi pagare portando quel personaggio. 

Non è neanche una parodia, la drag è un personaggio a sé stante, che definirei più simile a un supereroe che a una diva. I suoi superpoteri spaziano dalla capacità di confezionare un abito a intrattenere il pubblico con delle battute, a saper sfilare in passerella, e tanto altro ancora. Le donne, ancora una volta, non c'entrano.

Sentir descrivere le drag queen come "troie invidiose" lascia basiti, e spero che sia detto in buona fede. Associare le drag al sesso o credere che la drag sia uno spettacolo per adulti osceno e poco edificante è una critica che proviene dalla stessa zuppa primordiale di pregiudizi da cui deriva, tra le altre cose, anche la descrizione dell'omosessualità come perversione sessuale, il celeberrimo "non baciatevi in pubblico che ci sono i bambini".

Due uomini che stanno insieme da 12 anni non esemplificano una perversione sessuale, così le drag queen che dirigono scuole di ballo (Alyssa Edwards), che si esibiscono in teatro a Broadway (Jinkx Monsoon) , che sono cantanti rock di successo (Adore Delano) che conducono programmi d'intrattenimento per bambini (Nina West) p che conducono Sanremo (Drusilla Foer) non sono neanche lontanamente dei "troioni invidiosi", né altro che non sia ciò che sono in effetti: artiste.

 

Collegamento drag / trans.

RuPaul fu accusato di transfobia per un breve periodo perché nelle prime stagioni del suo programma non invitava artiste trans, nonostante ce ne fossero molte meritevoli. Poi le cose sono cambiate nel tempo, lo show ha avuto successo a livello planetario, è diventato quasi mainstream e ha vissuto di vita propria, per cui molte delle concorrenti -  tra cui Monica Beverly Hillz, Gia Gunn, Kylie Sonique Love, Peppermint, Jiggly Caliente e non ultima l'italo-fiamminga Vanessa Van Cartier vincitrice di Drag Race Holland - hanno fatto coming out come donne trans prima, durante o dopo lo show, e molte altre (anche vincitrici come Jinkx Monsoon, Raja e molte altre...) si sono dichiarate non-binary. Le accuse rivolte a RuPaul sono cadute.

Gia Gunn in alcune interviste ha detto che ha avuto difficoltà a conciliare le due cose (transizione e drag) proprio perché una riguarda la sfera privata e l'altra il lavoro. Sono due binari paralleli e non privi di ostacoli da superare, perché, sempre per tornare al discorso degli "uomini che si travestono da donne", anche le donne trans che fanno drag sulla scena non sono semplicemente loro stesse, ovvero il risultato del percorso di transizione, ma sono comunque delle artiste che portano in scena un personaggio.

 

Filmografia:

- Girls will be girls (2003)

- Hedwig and the Angry Inch (2001)

- Spice World (1997)

- The adventures of Priscilla, queen of the desert (1994)

- Mommie Dearest (1981)

- Carrie (1976) 

 

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9 hours ago, Vivacia3But said:

conducono Sanremo (Drusilla Foer) non sono neanche lontanamente dei "troioni invidiosi"

Guarda che quello sul "troione invidioso" non è un giudizio morale sulla persona dell'artista,

ma proprio un personaggio specifico, che vedo da 25 anni nei locali gay e nelle serate di beneficienza.

 

Drusilla Foer non fa certo questo personaggio, anche se ne riprende dei tratti.

Molta gente dubita sia davvero una drag queen, però.

(Certo non canta in playback e dubito che si confezioni i suoi abiti).

Come non viene considerata una drag queen il più grande di tutti: Paolo Poli,

che al "troione invidioso" ha sempre preferito la "madre crudele".

 

Mi rendo conto che lo show di RuPaul ha fissato un nuovo canone su cosa sia o non sia una drag queen.

Solo che vestirsi da donna per un pubblico non è una cosa che ha inventato lui.

L'artista en travesti esiste da sempre.

 

La prima drag queen che ho visto - a 18 anni - era la madre di tutti i troioni invidiosi del genere:

l'indimenticabile Divine in Pink Flamingos (di John Waters, del 1972).

Forse per questo lo considero lo standard.

 

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😁 tra dichiarazioni di cannibalismo e coprofagia, dubito che Divine venga ricordata per invidie (di chi poi? Mi sfugge) o per essere di facili costumi, come del resto lo erano tutti i personaggi di Waters, uomini e donne, gay lesbiche o etero 😁

 

spice world mommy dearest e pure carrie spero non vengano considerati basilari per capire le drag o per il drag

il primo è un trash che forse sconfina nel camp involontario

il secondo è camp ma il camp è talmente vasto che sembra solo una roba messa lì a campione

il terzo è un horror (un DePalma, molto bello, per me un capolavoro) che non capisco cosa c’entri

girls will be girls non lo conosco 

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13 hours ago, Almadel said:

Come non viene considerata una drag queen il più grande di tutti: Paolo Poli,

che al "troione invidioso" ha sempre preferito la "madre crudele".

Applausi 👏 👏 👏 

Condivido il parere su Drusilla Foer, che in effetti è qualcosa di diverso da una drag queen.

@Vivacia3But ho visto tre dei film che citi, e capisco perché possano aver ispirato delle drag ma insomma, ci azzeccano "fino ad un certo punto"...e se il tema è il camp in senso lato, alle drag italiane in cerca di idee consiglierei di rivedere un bel film del '62 interpretato da Franca Valeri: Parigi, o cara! 

 

Edited by schopy
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1 hour ago, Krad77 said:

tra dichiarazioni di cannibalismo e coprofagia, dubito che Divine venga ricordata per invidie (di chi poi? Mi sfugge) o per essere di facili costumi, come del resto lo erano tutti i personaggi di Waters, uomini e donne, gay lesbiche o etero 😁

Era un personaggio sessualmente affamato e invidioso persino della sporcizia altrui...

Ovviamente l'effetto comico dell'invidia è quella che la drag prova e non quella che provoca.

 

Per dire una battuta da drag che potrei improvvisare:

"Guarda quella stronza! Chi si crede di essere? Io mi metterei meglio il rossetto anche se lo masticassi"

 

La mia battuta di invidia per le donne biologiche preferita (e anche la vostra)

appiccati il fuoco alla cordicella del tampax e fatti esplodere la caverna perché è l'unica botta che avrai mai nella vita, tesoro caro!

La drag che si vanta di prendere più cazzi delle donne vere è proprio il topos fondamentale:

unisce l'invidia per quello che non è alla vanteria per la propria sessualità.

Anche se il bersaglio preferito delle considerazioni velenose rimangono le altre drag

che rimanda al pregiudizio dell'invidia femminile (cazzo, non potete non saperlo ed essere così esperti di drag!

Non ci credo che nel 2022 davvero le cose sono cambiate fino a questo punto!).

 

Non è che l'invidia, la misoginia e il parlare di cazzi vestiti da donna non mi diverta.

Mi diverte eccome! Solo che come ho detto io adoro Paolo Poli

che sottraendo volgarità al personaggio della drag queen lo rende ancora più maligno.

 

(In ogni caso rimangono personaggi, non persone vere.

Prendersela con l'artista drag è stupido come prendersela con un qualsiasi attore che faccia un personaggio odioso.)

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1 hour ago, Almadel said:

sessualmente affamato

ripeto, come tutti quelli di Waters. Non ha niente di diverso dagli altri e proprio per questo non è famosa per quel motivo lì, e non è una particolarità della drag, essendo caratteristica condivisa da uomini e donne, gay lesbo ed etero.

1 hour ago, Almadel said:

invidioso persino della sporcizia altrui

Non ho in mente la scena ma questo è un effetto chiaramente paradossale. Ribadisco non è per questo ma per altro che un certo pubblico ricorda Divine

 

1 hour ago, Almadel said:

La mia battuta di invidia per le donne biologiche preferita (e anche la vostra)

appiccati il fuoco alla cordicella del tampax e fatti esplodere la caverna perché è l'unica botta che avrai mai nella vita, tesoro caro!

La drag che si vanta di prendere più cazzi delle donne vere è proprio il topos fondamentale:

unisce l'invidia per quello che non è alla vanteria per la propria sessualità.

Anche se il bersaglio preferito delle considerazioni velenose rimangono le altre drag

che rimanda al pregiudizio dell'invidia femminile (cazzo, non potete non saperlo ed essere così esperti di drag!

Non potrebbe essere che tu legga come invidia una cosa che invidia non è?
Bernadette risponde ad un attacco omofobo.
E risponde non per invidia: risponde perché sa ferire meglio lei rispondendo, che quella che la attacca, e lo può dimostrare, e lo fa.
Quella che la attacca è una donna omofoba, gretta, sciatta, di aspetto poco piacevole.
Ma che diavolo dovrebbe avere Bernadette da invidiarle? La vagina? Ok magari per te è così, ma per me assolutamente no.
Rimando invece alla mia precedente ipotesi di lavoro
sensibilità alle altrui critiche -> reazione con ipercriticismo verso il mondo esterno -> sublimazione con ironia e proiezione
Ma che sorpresa, Antonietta, non avevo capito, Luigi si sposa... ma che bellezza. E con la Caterina! Gesù... si sposa Spiaggia Libera! Così la chiamavano la Caterina, non ti ricordi? Perché dicevano che tutti passavano e ci ficcavano l'ombrellone... quante malignità si inventa la gente, mamma mia, che brutta cosa... com'è brutta la calunnia, mamma mia... arrivederci.

Cosa intendi per "pregiudizio dell'invidia femminile"?

Il reading non è una messa in pratica di invidia, ma una critica che viene fatta con ironia e che, nel mondo dello spettacolo tra le drag, viene ricevuta con la stessa ironia.
Il roast non è mosso da invidia ma si basa sullo stesso tipo di comicità che prende "di mira" una persona. Non so se te la cavi in inglese, altrimenti puoi vedere quelli che infilato la Hunzinker nel suo programma nuovo. Non è neanche una tradizione drag visto che ce ne sono a bizzeffe negli spettacoli etero, ma comunque nel mondo drag sta bene ed infatti a drag race l'abbiamo vista varie volte. E' comicità cattivella, anche caustica, ma non c'è un motore di invidia.
Poi tu puoi interpretarlo come tutto mosso dall'invidia, ci sta. Ma è una tua interpretazione, non la realtà oggettiva di quello che stai vedendo portato in scena.

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6 minutes ago, Krad77 said:

Bernadette risponde ad un attacco omofobo.

Si può rispondere a un attacco omofobo in molti modi.

Se lo fa un nero, si può rispondere anche in modo razzista.

Nel caso specifico lo sceneggiatore sceglie che l'attacco omofobo lo faccia una donna

proprio per proporre una tipica gag da drag queen.

Lo avesse fatto un maschio invece di "tampax" e "caverna" e virgin-shaming

avrebbe fatto una battuta sul pene piccolo, sottintendendo l'importanza delle dimensioni.

L'effetto comico è sempre il solito.

11 minutes ago, Krad77 said:

Cosa intendi per "pregiudizio dell'invidia femminile"?

Tutto ruota attorno al pregiudizio che le donne si invidino tra loro e fingano di essere amiche.

La formula più divertente è quella di farsi dei complimenti che in realtà sono dei velati insulti.

Ci sono innumerevoli esempi nella commedia, nella favola e nel dramma (pensa a Grimilde o a "Eva contro Eva").

Non so se sia un pregiudizio sessista o se ci sia del vero: so per certo che è un caposaldo della comicità drag

e l'ho visto anche utilizzato in sketch tra donne in epoca pre-femminista tipo Mondaini-Carrà (molto camp)

o nel celeberrimo pezzo di Sofia Loren in macelleria in "Sabato domenica e lunedì", che è un vero e proprio roast.

Molto bello anche il pezzo di Drusilla Foer al telefono con l'amica di vecchia data.

 

In genere le altre drag sono dipende come ingorde, mentre le donne biologiche come sciatte e represse

e non meritevoli delle attenzioni dei maschi etero che dovrebbero preferire la loro favolosità.

Magistrale è l'umiliazione di Janet fatta da Frankenfurter dopo aver scoperto che Rocky l'ha tradito per lei.

Dietro la maschera comica si cela quella tragica: l'invidia che il gay prova per le donne

per non poter essere come loro diventa uno sketch sullo stereotipo dell'invidia femminile.

In Paolo Poli - che di uomini ne ha avuti un'enormità e che non desidera affatto un uomo accanto

("le uniche donne che sanno come stare al mondo sono le suore e le puttane") -

il gioco invece verte sull'invidia della maternità e sulla rappresentazione di madri snaturate.

 

Perché proprio l'invidia? Perché alla fine è un sentimento che ci fa apparire fragili e commoventi,

perché si legge sempre in filigrana la difficoltà del nostro vissuto e la nostra insicurezza.

 

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36 minutes ago, Almadel said:

Nel caso specifico lo sceneggiatore sceglie che l'attacco omofobo lo faccia una donna

proprio per proporre una tipica gag da drag queen.

Lo avesse fatto un maschio invece di "tampax" e "caverna" e virgin-shaming

Non sono d'accordo, è l'attacco che giustifica la risposta, non è un pretesto, poi virgin-shaming mi sembra un tantino esagerato ma vabbeh

36 minutes ago, Almadel said:

Grimilde o  a "Eva contro Eva"

Beh Grimilde sarebbe l'archetipo dell'invidiosa. Ma lei se fa un complimento è falsa, non ironica.
Eva contro Eva è un caso particolare, Eva ha lo stesso talento di Margo, le invidia le occasioni che ha avuto e lavorando "dietro le quinte" un'occasione, determinante, la ottiene pure lei. Comunque c'è molta poca ironia



 

40 minutes ago, Almadel said:

Magistrale è l'umiliazione di Janet fatta da Frankenfurter dopo aver scoperto che Rocky l'ha tradito per lei.

Dietro la maschera comica si cela quella tragica: l'invidia che il gay prova per le donne

per non poter essere come loro diventa uno sketch sullo stereotipo dell'invidia femminile.

capisco il ragionamento ma non sono d'accordo, oltretutto oggi sarebbe davvero anacronistico; non condivido neanche l'interpretazione di Frank-n-furter

tu guardi le drag queen e riesci ad interpretarle solo a partire da elementi negativi: lascivia, mancanza di scrupoli, invidia
non è l'unica interpretazione possibile, perché si possono interpretare gli stessi numeri con: liberazione del potenziale sessuale femminile, capacità di reagire con ironia, capacità di sublimare l'aggressività, consapevolezza sia dei punti di forza sia dei punti deboli, in sé e negli altri, senza il bisogno di spiattellarli in faccia, ma accennandoli con eleganza e malizia, oppure appunto utilizzandoli per la comicità

Edited by Krad77
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13 minutes ago, Krad77 said:

Non sono d'accordo, è l'attacco che giustifica la risposta, non è un pretesto, poi virgin-shaming mi sembra un tantino esagerato ma vabbeh

E' un film: prima lo sceneggiatore pensa alla battuta e poi crea l'attacco per farla pronunciare.

Avesse pensato a una battuta antisemita l'attacco sarebbe venuto da un Ebreo ortodosso.

"Virgin-shaming" è la battuta sul fatto che non se la scopa nessuno perché è una cessa:

è una delle possibilità del body-shaming.

La perfezione di tale malignità misogina sta sia nel dire che non se la scopa nessuno

sia nel descrivere la sua vagina come una "caverna" sia porre l'accento sulla sua natura di donna biologica (il tampax).

Un gioiello indimenticabile della comicità drag proprio per l'estrema sintesi: sei brutta, frigida, sfondata e femmina.

26 minutes ago, Krad77 said:

Beh Grimilde sarebbe l'archetipo dell'invidiosa. Ma lei se fa un complimento è falsa, non ironica.
Eva contro Eva è un caso particolare, Eva ha lo stesso talento di Margo, le invidia le occasioni che ha avuto e lavorando "dietro le quinte" un'occasione, determinante, la ottiene pure lei. Comunque c'è molta poca ironia

Non le ho citate come esempi di comicità,

ma per sottolineare come esista davvero lo stereotipo della donna invidiosa delle altre donne.

Nessun re ucciderebbe il figliastro perché "troppo bello" (forse un re gay)

e "Adamo contro Adamo" non avrebbe senso (se non in uno spettacolo gay).

31 minutes ago, Krad77 said:

tu guardi le drag queen e riesci ad interpretarle solo a partire da elementi negativi: lascivia, mancanza di scrupoli, invidia
non è l'unica interpretazione possibile, perché si possono interpretare gli stessi numeri con: liberazione del potenziale sessuale femminile, capacità di reagire con ironia, capacità di sublimare l'aggressività, consapevolezza sia dei punti di forza sia dei punti deboli, in sé e negli altri, senza il bisogno di spiattellarli in faccia, ma accennandoli con eleganza e malizia, oppure appunto utilizzandoli per la comicità

Per me la drag-queen è un personaggio comico.

E la lascivia e l'invidia è proprio il suo canovaccio comico.

Magari per te la drag queen è un'altra cosa: ma è un'interpretazione recentissima e ripulita.

Le drag che conosco io sono cattivissime e porche: giocano a spingersi giù dal palco, flirtano coi cubisti e col pubblico...

 

Non ti capisco quando dici che "le interpreto solo a partire da elementi negativi".

E' come se mi dicessi che giudico troppo negativamente l'Ursula della Sirenetta...

E' un personaggio: al massimo posso analizzare gli stilemi comici,

"giudico" semmai l'efficacia dell'interpretazione e della scrittura delle battute.

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4 minutes ago, Almadel said:

E' un film: prima lo sceneggiatore pensa alla battuta e poi crea l'attacco per farla pronunciare.

Ma guarda che non c'entra niente come tu ti immagini il processo creativo
sto dicendo che per me la battuta si inscrive in una difesa ad un attacco, mentre tu la vedi tra le classiche frecce di una drag che non ha bisogno di nessun attacco per venire fuori

7 minutes ago, Almadel said:

ma per sottolineare come esista davvero lo stereotipo della donna invidiosa delle altre donne.

l'invidia esiste come sentimento umano e non pertiene solo alle donne; detto questo, ci vuole più cautela per parlare di stereotipo dell'invidia

8 minutes ago, Almadel said:

giocano a spingersi giù dal palco

si vede che ti è sfuggito che "drag is not a contact sport"

9 minutes ago, Almadel said:

Non ti capisco quando dici che "le interpreto solo a partire da elementi negativi".

non parlo dei personaggi, parlo proprio delle dinamiche psicologiche per cui si arriva in scena con quel personaggio
tu ci attribuisci una serie di caratteristiche negative, tanto che ti stupisci che le donne non si sentano offese dalle misoginia, gli uomini gay non protestino per queste rappresentazioni retrive, che le trans non insorgano
ma io ti ho portato un'altra interpretazione per tutto quello che fanno, magari se vuoi è ripulita, sì, ripulita da tutta la misoginia che si trova in Ezio Greggio vestito da donna, da Benny Hill a gambe all'aria per indicare disponibilità sessuale o che colpisce una donna "vera" con un martello gigante per invidia... perché è già da un po' di tempo, non da due giorni, che si portano personaggi di drag comiche emancipate, comprese le female impersonator e altre tipologie, da parte di gay emancipati. Tutto il cinismo, le battutine, i giochi fra drag... sono interpretabili in maniera molto ma molto più pulita, rispetto all'invidia per le donne che non è mai stata rielaborata e deve essere semplicemente ributtata fuori in altro contesto... o la misoginia che, sorry, può essere davvero completamente assente. Il motore di Elektra Bionic non è quello di Ezio Greggio e lo trovo davvero evidente, Elektra non sta denigrando le donne, le sta celebrando. Che il drag abbia preso degli elementi anche dalla pantomime dame ci sta, l'ho già scritto più volte... ma appunto è stato ripulito delle sue spinte negative per farne qualcosa di diverso, da parte di uomini gay e anche donne trans che non vedevano il male nel gioco dei generi, non vedevano il male nella libertà sessuale, non vedevano il male nell'ironia. Male che però c'è ancora negli occhi di qualcuno che guarda e che, secondo me, sta dando un'interpretazione sbagliata a quello che sta vedendo.
Se non ti dispiace io la chiudo qui perché non vorrei fare ping pong in topic... mi sembra di aver già scritto abbastanza.

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Fraintendere un'arte, per scarsa conoscenza, ci può stare. Ostinarsi a non voler capire per trarre conclusioni fantasiose per perpetuare un pregiudizio, no.

 

Tornando a parlare di arte drag in concreto, non so se qualcuno sa che in America da qualche anno esiste un evento nazionale chiamato Drag Story Hour in cui le drag queen leggono storie ai bambini nei teatri e nelle biblioteche. Evento anche molto criticato dai soliti omofobi repubblicani e religioni varie, in modo più o meno deciso e violento.

Mi ha molto colpito, tra le critiche a questa iniziativa, l'idea di qualche genitore che la drag dovesse spiegare ai bambini chi c'è sotto al personaggio. Stessa critica mossa a Drusilla Foer a Sanremo da alcuni nostrani autoproclamati "difensori di famiglie e figli". 

Ha risposto a questo tipo di critica la drag Mrs. Kasha Davis, di cui riporto qui di seguito le parole rilasciate in un'intervista:

La drag mostra degli esempi di come ognuno può esprimere se stesso [...] Quando ho l'opportunità di leggere libri di fronte ai bambini e raccontare delle storie [...] instillo in loro positività e le loro facce si illuminano. Loro sanno che Mrs. Kasha Davis vive in teatro, ama i vestiti luccicanti e per qualche ragione ama leggere libri. Accettano questo personaggio [...] come Mrs. Kasha Davis. Alcuni degli adulti, invece, sono scettici e chiedono come mai non spiego ai bambini cosa mi porta a trasformarmi in una drag queen, come lo faccio e perché lo faccio. [E io rispondo loro:] Perché non fanno questa domanda. Se i bambini lo chiedessero, risponderei, ma non me lo chiedono. Loro amano Mrs. Kasha Davis! [...] Vedo le loro facce illuminarsi, penso che da bambino non ho avuto la stessa opportunità, e che sia il miglior modo di essere ripagati. [...] C'è molta negatività che non vogliamo perpetuare. Vogliamo continare, coi bambini, a foraggiare l'idea che davvero puoi seguire il tuo cuore e essere chi sei, e non dev'essere necessariamente messo in una scatola di genere o sessualità. E' solo esprimere positività, gentilezza, amore per se stessi e per gli altri.

 

Trovo molto interessante che un'iniziativa per bambini serva in realtà molto di più a educare i genitori o gli adulti in generale: i bambini istintivamente accettano la drag per ciò che è e per i valori positivi che porta, mentre alcuni adulti ne hanno timore, e tentano di rintuzzare il suo operato entro quel recinto di pregiudizi della loro educazione a tinte omofobe, la quale, come possiamo ben vedere anche da alcuni interventi su questa pagina di forum gay, è sempre presente e difficile da sradicare.

Edited by Vivacia3But
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Io sono sicuro che lo show di RuPaul abbia innovato il genere, fissato delle regole

e portato le drag a leggere racconti per bambini nelle scuole.

Devo accettare che per voi questa nuova modalità più moderna e family friedly

sia l'unica della quale vogliate parlare, anche a fronte delle centinaia

di spettacoli drag che ho visto io che portavano sempre in scena lo stesso personaggio.

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Saramandasama

Le drag queen  negli States, e non solo, si considerano una comunità. (Come spiegano nel documentario) Dove in Italia la comunità drag non è mai esistita.O ci sono stati personaggi sparuti come la Billy More che ha iniziato a sdoganare e rappresentare da noi il fenomeno ( oggi ritenuto contemporaneo) già da fine anni ‘90, inizi 2000. È evidente che una Billy More non può essere paragonata alla figura del travestito o del semplice cross-dresser dell’italietta provinciale pre e post berlusconiana del Bagaglino che sia. Manca l’elemento comunitario e l’elemento “queen”, tra tante altre cose.

 

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8 hours ago, Vivacia3But said:

Trovo molto interessante che un'iniziativa per bambini serva in realtà molto di più a educare i genitori o gli adulti in generale: i bambini istintivamente accettano la drag per ciò che è e per i valori positivi che porta, mentre alcuni adulti ne hanno timore, e tentano di rintuzzare il suo operato entro quel recinto di pregiudizi della loro educazione a tinte omofobe, la quale, come possiamo ben vedere anche da alcuni interventi su questa pagina di forum gay, è sempre presente e difficile da sradicare.

Non so se è davvero questo il punto. A me piace molto il teatro e mi diverte anche un certo istrionismo...non ho mai seguito Drag Race, quindi sarò disinformato, ma se in passato le drag mi annoiavano è perché, molto spesso, pur trattandosi di spettacoli messi su da bravissime persone, che si conciavano in modo fantastico, si trattava appunto di spettacoli un po' deboli 😐

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2 hours ago, Saramandasama said:

Dove in Italia la comunità drag non è mai esistita.

Oggi a me pare esista e sia anche molto vivace.

A parte il fatto che quasi tutti i militanti gay che conosco l'hanno fatto almeno una volta per raccogliere fondi

(compreso il maschissimo ex fidanzato di Zan), adesso esistono moltissimi eventi in giro per l'Italia.

Io ne seguo una in particolare - che è un amico - e fanno serate con tantissima gente e si conoscono davvero tutte.

Molto più dell'approccio amatoriale di anni fa o della presenza limitata solo ai locali gay.

Oggi non sono le drag che animano un evento, ma sono proprio loro l'evento.

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