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Trans e drag.


Priscilla160

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14 hours ago, Almadel said:

Io sono sicuro che lo show di RuPaul abbia innovato il genere, fissato delle regole

e portato le drag a leggere racconti per bambini nelle scuole.

Devo accettare che per voi questa nuova modalità più moderna e family friedly

sia l'unica della quale vogliate parlare, anche a fronte delle centinaia

di spettacoli drag che ho visto io che portavano sempre in scena lo stesso personaggio.

Tu secondo me non hai visto niente, oppure avevi i prosciutti sugli occhi, perché è chiaro che, spero in buona fede e non perché ti interessa denigrare qualcuno, sei incastrato all'interno di un pregiudizio. Prova ad informarti di più e a cercare di conoscere qualcosa che evidentemente non conosci, ma che ti interessa se ti prendi la briga di rispondere a questa discussione.

Proverò nuovamente a scriverti qualcosa.

Dunque, l'intrattenimento drag è fatto di varie esperienze, vastissime, come l'intrattenimento tutto. Pio e Amedeo o Luciana Littizzetto non sono certo il balletto dell'Opera di Parigi. Ma Drusilla Foer, per esempio, è stata quello che tu chiami "lo stesso personaggio", che hai visto in centinaia di occasioni, non so dove, che offende, a tuo dire, le donne, e si macchia di altri crimini atroci? Non credo.

RuPaul non ha innovato, ha soltanto creato un'opportunità per il mondo drag di diventare mainstream, iniziando in anni relativamente molto recenti, perché la prima edizione è del 2009.

In America, e anche in Italia, le drag queen - e parlo di quelle vere, non del tuo amico che si mette una parrucca per scherzo al matrimonio del fratello - ci sono sempre state in tutte le forme che il programma di RuPaul ha poi mostrato in tv, e se tu ne avessi davvero contezza, non faresti l'errore di inventarti che fino a ieri le drag fossero tutte oscene, volgari e vietate ai minori di diciott'anni (come se poi fossero le uniche - come se, poi, una forma di intrattenimento del genere fosse da condannare o da etichettare sempre con qualche "ismo", e vedi anche i già citati Pio e Amedeo o Luciana Littizzetto - e oggi invece tutte donne snob, eleganti e talentuose.

L'unica cosa che si può dire sul programma di RuPaul è che è partito con un'idea diversa da come poi si è evoluto nel corso degli anni. Credo che RP volesse cercare e incoronare, probabilmente, la "nuova RuPaul", ossia la "drag superstar". Infatti le prime vincitrici sono tutte più o meno scelte con un criterio di questo tipo. Da Sharon Needles (quarta stagione) in poi le cose sono cambiate e il programma ha vissuto di vita propria. Sno salite alla ribalta drag come l'appena citata Sharon, ovvero "spooky", un po' stile halloween un po' punk, per chi non la conoscesse, e poi Jinkx Monsoon, Adore Delano, Bianca del Rio (autoproclamatasi "Clown in a gown") e così via. 

In America, a differenza che in Italia, per esempio,  è molto diffusa la cultura dei pageant,  come ad esempio Miss Gay America, istituito nel 1972 (non nel 2009, nel 1972) che sono dei concorsi in cui le drag devono essere esattamente all'opposto di come le vorresti tu, ossia invidiose e troie, perché devono invece rispondere a delle domande, mostrare talenti e sfilare in abiti da sera eleganti.

Il discorso del family friendly non è nemmeno quello una novità se pensi che nel 1993 (Non 2009, ancora una volta, ma 1993) il film Mrs. Doubtfire inizia con Robin Williams che doppia un cartone animato violento e finisce con lui che doppia, in drag, un programma di successo per bambini. 

I bambini amano le drag, il programma Drag Race è seguitissimo dai bambini in America e se qualcuno è mai stato a un pride sa che le drag attirano moltissimo i bambini perché rappresentano personaggi molto simili a quelli eccentrici e colorati dei cartoni animati.

Quello su cui volevo focalizzarmi nel mio intervento di ieri è il fatto che la drag mette più in discussione l'adulto che il bambino, e in particolare i suoi pregiudizi dati dall'omofobia ambientale.

Che è la stessa cosa capitata nel caso delle critiche mosse a Drusilla Foer: tutti a sentirsi ingannati, gente che crede ad entità superiori che fecondano donne vergini, che con le favole dovrebbero andare a nozze, hanno invece bisogno di sentirsi rincuorati dal suo togliersi la parrucca e dire "Mi chiamo Gianluca, scherzavo", come se non fosse ovvio, come se fosse la prima volta che vedono una drag queen.

O forse anche loro pensavano che dovesse essere una "troia invidiosa", sul palco di Sanremo.

Edited by Vivacia3But
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Io non intendo proprio denigrare nessuno e non parlo male delle drag

(cioè sì, di qualche drag parlo male: ma non delle drag in generale 🙂 )

 

Solo che tu porti avanti questa immagine della Fata Turchina che legge le fiabe ai bambini,

mentre TUTTE le drag che ho visto io fanno battute al ragazzo in prima fila (Tipo "Hai una chiavetta USB in tasca o sei contento di vedermi?)

o dicono alle loro colleghe frasi come: "Sei fantastica, devo ammettere che la mummificazione fa davvero miracoli"

Per me che ho frequentato locali gay dove le drag hanno sempre lavorato come animatrici, è questa la NORMA.

 

Ora è tutto diverso? Le drag devono dire che vogliono la pace nel mondo come a Miss Italia?

Le chiamano per insegnare ai bambini a usare le forbici con la punta arrotondata?

Bene così. Chi sono io per dire che le drag dovrebbero fare sempre lo stesso personaggio?

 

Io volevo solo analizzare la comicità delle drag - diciamo - della "vecchia scuola",

quella che ha portato a capolavori come gli spettacoli di Poli, i film di John Waters, il Rocky Horror Picture Show e Priscilla.

Mentre tu mi continui a fare il paragone con RuPaul che per me è poco sopra Maria De Filippi (almeno lui sa andare su i tacchi).

 

 

 

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3 hours ago, Almadel said:

Hai una chiavetta USB in tasca o sei contento di vedermi

È una vecchissima battuta di Mae West con la sostituzione di una pistola in tasca. Mi sa che ha quasi cent’anni ormai. Non ci si può trovare misoginia neanche volendo… era proprio un’esaltazione del fascino sensuale femminile.

Edited by Krad77
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14 minutes ago, Krad77 said:

È una vecchissima battuta di Mae West con la sostituzione di una pistola in tasca. Mi sa che ha quasi cent’anni ormai. Non ci si può trovare misoginia neanche volendo… era proprio un’esaltazione del fascino sensuale femminile.

Devo fare finta di non saperlo già? :D

No, non è "femminile" per niente: è sottilmente volgare.

La maggioranza della battute di Mae West è una miniera per la comicità drag,

perché è tutta giocata sulla vanteria della mangiatrice di uomini

(vanteria tradizionalmente maschile, quindi perfetta per un gay travestito).

 

Ti faccio qualche esempio di Mae West da perfetto "troione drag".

 

- Dieci uomini stanno aspettando davanti alla mia stanza? Oh Dio... mandatene a casa uno, stasera sono stanca.

- A me piacciono solo due tipi di uomini: gli stranieri e quelli del mio Paese.

- Una donna dovrebbe sposarsi o per sesso o per denaro, ma se è fortunata riesce ad averli tutte e due.

- Datemi uno che ha sedici anni e ve lo restituirò quando ne avrà ventuno.

- Vedo che sei un uomo con degli ideali. È meglio che me ne vada fintanto che li hai ancora.

 

Quello che chiami "fascino sensuale femminile" è semplice volgarità maschile.

Tutte le frasi che ti ho riportato - se cambi il genere - sono solo grezze vanterie maschili.

A sessi invertiti neanche fanno ridere: sembrano solo frasi misogine di un maschilista aggressivo.

 

Per questo sono perfette in bocca a una drag che gioca proprio su questo cortocircuito.

 

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Quindi per te rivendicare una sessualità libera da parte di una donna, e farlo in modo ironico, è volgare e misandrico. O forse pensi che sia semplicemente misogino e venga rivoltato per gioco. Ne prendo atto.

Non posso sempre scrivere le stesse cose ed andare avanti con un ping pong, sono in fase esaurimento 

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Saramandasama

Ma la drag che fa stand up comedy è una comica o una vera drag?

La Drusilla Foer è un attore il cui personaggio per caso è una signora. 

Parliamo di drag queen quando le sopracciglia finte superano i 5 cm. Altrimenti è altro.

I canoni sono principalmente estetici. 

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1 hour ago, Krad77 said:

Quindi per te rivendicare una sessualità libera da parte di una donna, e farlo in modo ironico, è volgare e misandrico.

Di certo era volgare e misandrico negli anni '30 😄 Mae West al tempo non era davvero un'icona femminista, le sue battute erano del genere "tenutaria di bordello"

Chiaro che oggi vi leggiamo qualcosa che al tempo non veniva compreso, perché l'idea che una femminista possa rivendicare in modo volgare la sua "voglia di sesso" è un'idea più recente 

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36 minutes ago, schopy said:

Di certo era volgare e misandrico negli anni '30

Misandrico proprio no, ammettere con un pizzico di malizia la passione per gli uomini non ha nulla di misandrico. Su “volgare” voglio dire che lo era al tempo, in quel tipo di società, ma non lo è più. Praticamente non usava neanche parolacce e oggi non suonano più volgari neanche le parolacce. Quel concetto di volgare tende a scomparire, oggi sentire la West fa un effetto di battuta  intelligente maliziosa e neanche troppo esplicita.

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21 hours ago, Vivacia3But said:

il film Mrs. Doubtfire inizia con Robin Williams che doppia un cartone animato violento e finisce con lui che doppia, in drag, un programma di successo per bambini. 

Mi correggo: volevo scrivere "conduce".

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13 hours ago, Almadel said:

Solo che tu porti avanti questa immagine della Fata Turchina che legge le fiabe ai bambini,

mentre TUTTE le drag che ho visto io fanno battute al ragazzo in prima fila (Tipo "Hai una chiavetta USB in tasca o sei contento di vedermi?)

o dicono alle loro colleghe frasi come: "Sei fantastica, devo ammettere che la mummificazione fa davvero miracoli"

Per me che ho frequentato locali gay dove le drag hanno sempre lavorato come animatrici, è questa la NORMA.

Ripeto quanto ho già scritto: hai una visione superficiale, forse molto provinciale e semplicemente errata del mondo drag. Devi uscire e conoscerlo o informarti meglio sul web. 

A Milano, ma anche in altre città italiane, esistono spettacoli drag di moltissimi tipi, sia nei locali gay che in teatro.

Se non ti piacciono le drag va bene, ma è come se tu stessi dicendo che il pride è pura blasfemia e nient'altro, covi un banale pregiudizio, e inevitabilmente ti tradisci con quel "NORMA", scritto in caps.

Però, proprio perché esistono persone come te,  è importante che in Italia siamo riusciti ad avere un' edizione del programma Drag Race, in modo tale che anche nelle realtà provinciali e nei contesti dove non si sa cos'è una drag queen per scarso interesse o documentazione, sia mostrata quest'arte per ciò che è, e non sempre per quello che qualcuno vorrebbe che fosse principalmente per denigrarla in quanto non conforme ai canoni e alle regole dell'omofobia ambiente.

Qualche giorno fa ho pubblicato una filmografia che potrebbe essere utile, e in particolare il film Hedwig and the Angry Inch del 2001 (orrenda la traduzione italiana del titolo...) basato sull'omonimo musical, che trovo un capolavoro, oltre che film cult imperdibile.

Potrei mettermi qui a linkare articoli e video sul talento e la bravura di molte drag, alla loro capacità di intrattenere ed emozionare un pubblico, o sul ruolo che hanno avuto per il Movimento, a partire da Stonewall fino ai giorni nostri. Ho tempo solo per un video di tre minuti (e non è un lipsync)

 

Edited by Vivacia3But
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8 hours ago, Krad77 said:

Quindi per te rivendicare una sessualità libera da parte di una donna, e farlo in modo ironico, è volgare e misandrico. O forse pensi che sia semplicemente misogino e venga rivoltato per gioco. Ne prendo atto.

E' la seconda volta che tiri fuori il ping pong.

Se non vuoi rispondermi non serve che lo annunci.

Se invece vuoi solo avere l'ultima parola, basta che me lo dici.

Visto che io voglio rispettare la tua volontà di fare un'uscita di scena drammatica,

eviterò di commentare la tua eventuale replica: se non ne vuoi discutere non farlo.

 

E' un peccato, perché trovo interessante discutere dei ruoli di genere nella comicità.

Mae West non è affatto misandrica, lo è semmai la Litizzetto o meglio Geppi Cucciari.

Ed esse non si propongono affatto come mangiatrici di uomini a caccia di milionari (che è il pregiudizio maschilista sulla "troia") :

troverebbero un simile stereotipo nella comicità femminile assolutamente misogino: il loro bersaglio sono infatti gli uomini.

La Litizzetto può giocare su entrambi i registri (ricordi la sua Lolita?) e anche la Cortellesi ha degli ottimi sketch in cui fa la "troia":

anche se per entrambe non è quello il loro personaggio principale e si configurano semmai come una satira della "troia" da parte femminista.

Indimenticabile in questo senso è la Cortellesi che sfotte l'ignoranza delle ragazze delle Girls Band...

 

 

 

33 minutes ago, Vivacia3But said:

Qualche giorno fa ho pubblicato una filmografia che potrebbe essere utile, e in particolare il film Hedwig and the Angry Inch del 2001 (orrenda la traduzione italiana del titolo...) basato sull'omonimo musical, che trovo un capolavoro, oltre che film cult imperdibile.

Film meraviglioso, che però non parla affatto di drag ma di trans.

Lo vidi proprio al cinema quando uscì in Italia (grazie al cinema dell'università di Padova)

 

A Milano molti anni fa andai anche in pellegrinaggio a "La Nuova Idea": forse il primo locale con spettacoli drag d'Italia,

proprio per conoscere la storia di una parte importante del movimento gay.

 

Non accetto che mi trattiate come un disinformato solo perché non mi interessano gli show di RuPaul :D

Se mi dite che non sono aggiornato lo capisco e vi do anche ragione,

ma se mi dite che non ne so niente rischiate di non fare una bella figura con me. 

 

 

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9 hours ago, Almadel said:

E' la seconda volta che tiri fuori il ping pong.

Se non vuoi rispondermi non serve che lo annunci.

Se invece vuoi solo avere l'ultima parola, basta che me lo dici.

Visto che io voglio rispettare la tua volontà di fare un'uscita di scena drammatica,

eviterò di commentare la tua eventuale replica: se non ne vuoi discutere non farlo.

 

E' un peccato, perché trovo interessante discutere dei ruoli di genere nella comicità.

Ma guarda che non voglio fare uscire drammatiche ma semplicemente mi sono reso conto che se dobbiamo ripetere sempre le stesse cose “il drag lo fanno persone cattive” “no non è vero”, specialmente se siamo in due e non intervengono altri, perde senso. E penso di essere libero di dirlo senza reprimende 😌

infatti ti ho risposto per la battuta della pistola in tasca che comunque mi permette di affrontare le accuse di misoginia da un altro punto, ho risposto pure a Schopy.

9 hours ago, Almadel said:

Indimenticabile in questo senso è la Cortellesi che sfotte l'ignoranza delle ragazze delle Girls Band...

Gran pezzo. Magari c’era sottotraccia nel video anche una certa critica al produttore maschile che proponeva quelle girl band, oltre a quella palese nel testo che appunto voleva perculare l’intelligenza e la scolarizzazione delle ragazze 

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18 hours ago, Krad77 said:

Misandrico proprio no

Hai ragione, prendevo il termine per replicare alla tua critica, ma non si tratta di battute propriamente "misandriche"...piuttosto di battute da "mangiauomini" 

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Le battute e la corsa al post virale sul tema della guerra in Ucraina sono di cattivo gusto.
E se proprio si vuol criticare un drag show, critichiamo E.R., Grey's Anatomy o Scrubs, dove dei tizi si travestono da medici
come se fare il medico volesse dire essere modelli di Magic Mike che si fanno tutto l'ospedale, per poi finire a bere la birretta nell'immancabile pub a fine lavoro.

C'è un altro aspetto che non è stato considerato nella discussione: il potere terapeutico della trasformazione, sia per chi la fa, sia per chi ne fruisce.
In questo caso è un potere che ha dato impulso al movimento gay stesso, fin dai tempi di Stonewall e ancora oggi.

E questo concetto, più di mille parole, lo esprime in poche battute la drag queen Alaska 
che, in abito rosa scintillante e parrucca bionda glitterata, canta:

There are times when it seems
That the world doesn’t appreciate me being me.
I haven’t always been pretty.
I haven’t always been nice.
But I’ve always been... gaaaaay!
. . . I’m the queeniest queen of the queeniest queens!
I’m as gay as I can be.

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7 hours ago, Vivacia3But said:

C'è un altro aspetto che non è stato considerato nella discussione: il potere terapeutico della trasformazione, sia per chi la fa, sia per chi ne fruisce 

Io sono un grande sostenitore di iniziative che promuovano il teatro tra i giovani; non credo che gli spettacoli delle drag siano l'esempio di "trasformazione" più interessante, tutto qui

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Vivacia3But
On 2/27/2022 at 8:14 AM, schopy said:

Io sono un grande sostenitore di iniziative che promuovano il teatro tra i giovani; non credo che gli spettacoli delle drag siano l'esempio di "trasformazione" più interessante, tutto qui

Allora suppongo che tu ritenga Shakespeare poco interessante, visto che in Shakespeare drag queen e drag king si sprecano (Thwelft night, or what you will, As you Like It...).

E non dobbiamo al teatro in genere, né a chi ha recitato e tuttora  recita la parte dell'etero - o, come fa qualcuno oggi, del "fluido" - se cinquant'anni fa è accaduto Stonewall e tutto il movimento che da lì è conseguito.

Che uno spettacolo non piaccia, va bene.

Un po' di rispetto è doveroso, se non altro quello di non parlare se non si conosce il fenomeno, e magari fare il piccolo sforzo di documentarsi e capire, invece che denigrarlo come farebbe un qualunque banale etero omofobo cattolico e bigotto che ha tanti amici gay, ma...

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Vivacia3But
On 2/26/2022 at 2:51 AM, Almadel said:

Film meraviglioso, che però non parla affatto di drag ma di trans.

Lo vidi proprio al cinema quando uscì in Italia (grazie al cinema dell'università di Padova)

 

A Milano molti anni fa andai anche in pellegrinaggio a "La Nuova Idea": forse il primo locale con spettacoli drag d'Italia,

proprio per conoscere la storia di una parte importante del movimento gay.

 

Non accetto che mi trattiate come un disinformato solo perché non mi interessano gli show di RuPaul :D

Se mi dite che non sono aggiornato lo capisco e vi do anche ragione,

ma se mi dite che non ne so niente rischiate di non fare una bella figura con me. 

Sei molto disinformato, e non perché non ti interessano gli show di RuPaul, ma perché hai pregiudizi che ti portano solo a scrivere e mai a leggere o a cercare di capire, perché non vuoi capire.

O forse in parte non ci arrivi proprio, a maggior ragione se pensi che Hedwig and the Angry Inch sia un film che "non parla affatto di drag, ma di trans". o_O Evidentemente ti è stato proposto come film a tema mentre cazzeggiavi invece di dare qualche esame, non ne conosci la fortuna (o ricezione) e ignori il fatto che sia diventato nel tempo un punto di riferimento per generazioni di drag queen attuali.

La scena drag non si nutre solo di Mae West, che va ricordata prima di tutto come grandissima scrittrice, in particolar modo di catchphrases . Proprio come il mondo LGBT è sempre stato censurato, anche Mae West di censure ne subì a bizzeffe, tanto che ebbe a dichiarare "Molte volte inserisco di proposito frasi che so che verranno censurate e tolte, lo faccio giusto per farli contenti". E si narra, per esempio, che una sua intervista non venne mandata in onda perché alla domanda sul perché avesse così tanti specchi in camera da letto, e anche sul soffitto, rispose: "I like to see how I'm doing".

Le sue battute sono pronunciate non tanto come frasi di una mangiatrice di uomini da prendere alla lettera o come forma di ribellione e rivendicazione della libertà sessuale o vanteria, piuttosto sono da leggersi come un concentrato di ironia, intelligenza e talento per la scrittura sintetizzati in pochissime parole. Credo che sia questo talento ad aver attratto il mondo drag, che, ripeto per l'ennesima volta, è spettacolo, personaggi, scrittura, arte... non "uomini travestiti da donne".

Tra le altre cose, ricordiamo che Mae West scrisse anche lo show "The Drag" 

https://it.wikipedia.org/wiki/The_Drag

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Vivacia3But
On 2/23/2022 at 8:30 PM, schopy said:

ho visto tre dei film che citi, e capisco perché possano aver ispirato delle drag ma insomma, ci azzeccano "fino ad un certo punto"...e se il tema è il camp in senso lato, alle drag italiane in cerca di idee consiglierei di rivedere un bel film del '62 interpretato da Franca Valeri: Parigi, o cara! 

Scusa, qualche intervento mi è sfuggito. Erano solo banali esempi di come l'arte drag non sia quello che crede l'utente Almadel e non si fondi su quei principi.

Uno spettacolo drag non è una parabola del vangelo: non c'è una morale né un rebus da scoprire dietro. Si può anche non gradire in modo neutrale, non c'è bisogno di addentrarsi in descrizioni e giudizi errati per denigrare un'arte e perpetuare dei pregiudizi.

Ricordo che questa discussione è partita da "le drag queen sono uomini travestiti da donne", e poi mi pare "parodie di donne"... 

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Vivacia3But
On 2/26/2022 at 2:51 AM, Almadel said:

Non accetto che mi trattiate come un disinformato solo perché non mi interessano gli show di RuPaul :D

A proposito del programma di RuPaul,

Anche se non mostra le drag nel loro habitat naturale, e anche se è una competizione-reality in cui vengono messe alla prova e non semplicemente a fare il loro spettacolo, per chi voglia parlare di drag o per chi si interessi alle drag, quel programma è imprescindibile, dal momento che da lì sono passate centinaia tra le più talentuose drag queen americane, la maggior parte delle quali già esistevano come personaggi di successo anni e decenni prima di andarci. 

Sminuirne l'importanza è l'ennesima prova di scarsa conoscenza del fenomeno.

Ma aggiungerei un altro aspetto importantissimo: 

RuPaul, oltre che far diventare quasi mainstream l'arte drag, ha causato un altro effetto collaterale, e cioé che molte persone vedendo il programma siano spinte a pensare che fare la drag sia un gioco da ragazzi: parrucca, trucco, tacchi e magicamente sei Raja o Sharon Needles e sfili in passerella come se niente fosse... Tant'è che negli ultimi anni imperversano - nei social e nei locali - drag queen improvvisate da ragazzi che, specularmente e in senso opposto rispetto ad Almadel, banalizzano quest'arte.

Dal programma sembra tutto facile, non tutti sono in grado di percepire quanto lavoro e studio mettano le drag di RuPaul per creare la magia delle loro esibizioni, e come in generale tutte le drag anche solo per riuscire a tenere le fila di una serata in un locale gay, mettano in campo talento, professionalità e capacità non da tutti.

Ma basta solo guardare con occhio più attento per capire quanto quest'arte non sia improvvisabile o banale:

 

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16 hours ago, Vivacia3But said:

Sminuirne l'importanza è l'ennesima prova di scarsa conoscenza del fenomeno.

No, non ne sminuisco l'importanza.

Sono perfettamente consapevole che è a questo programma che pensate a quando pensate alle drag,

al punto che tutto quello che so io non vale nulla

perché i programmi televisivi che vedete voi contano più delle mie esperienze dal vivo. 🙂

Trattandosi di persone di spettacolo, è possibile che abbiate anche ragione.

E' come se parlando di comicità italiana a me venga in mente Totò e a voi Zelig.

 

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Bullfighter4

Comunque non è che ci siano delle regole su come “essere” drag queens. 
E molte  drag queen “ storiche” sono molto critiche verso questa nuova moda di essere mainstream, family friendly, e politicamente ( quasi) corrette.

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Personalmente nel discorso io non ho mai detto che le drag non possano essere scorrette (politicamente e no), underground, for adults only. Sappiamo che possono esserlo benissimo e penso nessuno abbia niente in contrario.

Il problema è considerarla un’arte intrensicamente e indissolubilmente misogina, transfobica, che sottolinea solo e soltanto le caratteristiche negative che le donne hanno o che supponiamo abbiano.

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Bullfighter4
57 minutes ago, Krad77 said:

Personalmente nel discorso io non ho mai detto che le drag non possano essere scorrette (politicamente e no), underground, for adults only. Sappiamo che possono esserlo benissimo e penso nessuno abbia niente in contrario.

Il problema è considerarla un’arte intrensicamente e indissolubilmente misogina, transfobica, che sottolinea solo e soltanto le caratteristiche negative che le donne hanno o che supponiamo abbiano.

Io non ho mai pensato che le drag queens a cui si riferisce Almadel siano volgari, misogine o transfobiche. 
Do ragione comunque ad Almadel sul fatto che le drag Queens storiche siano quasi l’opposto dell’immagine delle drag Queens proposto da Drag Race. Tra l’altro alcune delle queens che hanno partecipato alla trasmissione di RuPaul quando fanno i loro spettacoli “normali”, sono molto diverse da come si vedono in tv.

Io pero’ non sono molto obiettivo su queste cose perché per me gli spettacoli di drag dovrebbero essere solo per gays, queers, Ed alleati. Non per famiglie “tradizionali” e addii al nubilato. 

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Saramandasama
2 hours ago, Bullfighter4 said:

Io non ho mai pensato che le drag queens a cui si riferisce Almadel siano volgari, misogine o transfobiche. 
Do ragione comunque ad Almadel sul fatto che le drag Queens storiche siano quasi l’opposto dell’immagine delle drag Queens proposto da Drag Race. Tra l’altro alcune delle queens che hanno partecipato alla trasmissione di RuPaul quando fanno i loro spettacoli “normali”, sono molto diverse da come si vedono in tv.

Io pero’ non sono molto obiettivo su queste cose perché per me gli spettacoli di drag dovrebbero essere solo per gays, queers, Ed alleati. Non per famiglie “tradizionali” e addii al nubilato. 

Hai detto una cosa sacrosanta. Il pubblico dovrebbe rappresentare una nicchia ben precisa. E come le feste bear prese d’assalto da chi cerca muscolosi glabri. O locali gay frequentati da etero. 

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Vivacia3But
On 3/5/2022 at 7:45 PM, Almadel said:

E' come se parlando di comicità italiana a me venga in mente Totò e a voi Zelig.

Ti sbagli, in una discussione sulla comicità italiana tu credi di essere quello che parla di Totò in mezzo a quelli che parlano di Zelig, ma non lo sei.  Sei più paragonabile a uno che vuol parlare di letteratura greca solo perché una volta ha intravisto un volume su uno scaffale e dalla copertina gli è sembrato noioso.

Io ho infinite esperienze di spettacoli dal vivo di drag di tutti i tipi e conosco molto bene drag storiche di successo,  infatti mi piacerebbe sapere qualche nome delle drag che hai visto, così possiamo dialogare di qualche contenuto.

Io faccio riferimento anche a drag storiche che sono nate decenni prima di RuPaul e che conosco molto bene, come La Wanda Gastrica o Patty Visconti, che quest'anno ha fatto i primi ... anta anni di carriera. Ma basterebbe solo documentarsi un po' per capire l'ovvio, sempre che si voglia capire e soprattutto SE SI VUOL PARLARE IN MODO ONESTO DI ARTE DRAG . Se invece non interessa, non piace, non si vuole approfondire, si passi oltre. Scrivere inesattezze, tentando di provocare o di fare a tua volta il tuo drag show da troia invidiosa, è un comportamento banale e ignorante.

On 3/5/2022 at 9:50 PM, Bullfighter4 said:

 le drag Queens storiche siano quasi l’opposto dell’immagine delle drag Queens proposto da Drag Race. Tra l’altro alcune delle queens che hanno partecipato alla trasmissione di RuPaul quando fanno i loro spettacoli “normali”, sono molto diverse da come si vedono in tv.

Forse non è chiaro cos'è il programma di RuPaul. Non è un talent, ma una gara in cui le drag vengono messe in difficoltà nel dover portare a termine svariate prove, molte delle quali non fanno neanche parte del loro repertorio. Ad esempio ce ne sono alcune che non sanno cucire e, anche se sono bravissime e stupende, vengono buttate fuori subito alla prima sewing challenge, oppure altre che si sono rifiutate di fare il lipsync per la salvezza perché loro non fanno lipsync ma cantano dal vivo. E' come se fosse uno sport basato sul drag, più che uno spettacolo drag a tutti gli effetti. Ma è anche un reality che, a differenza di un drag show visto dal vivo, coinvolge il pubblico anche nel dietro le quinte e fa capire cosa c'è oltre la scena. Il programma è stato una vetrina alla portata di tutti dalla quale si poteva partire per conoscere questo mondo, sicuramente molto più valida che aver visto non si sa chi non si sa dove, senza mai più aver approfondito nulla, ma solo portandosi dietro per sempre strascichi di pregiudizi.

Sul discorso RuGirls vs. Non-RuGirls c'è una polemica infinita in America, ma presto anche da noi, sul fatto che la gente vada nel dato locale perché c'è la drag di RuPaul e se ne freghi quando non c'è, e che magari drag molto forti che non sono andate da RuPaul, anche per scelta, prendano meno lavori di quelle di RuPaul... 

On 3/5/2022 at 8:12 PM, Bullfighter4 said:

Comunque non è che ci siano delle regole su come “essere” drag queens. 
E molte  drag queen “ storiche” sono molto critiche verso questa nuova moda di essere mainstream, family friendly, e politicamente ( quasi) corrette.

L'equivoco di questo topic nasce dal fatto che l'utente Almadel ha scritto cose errate sulle drag, generalizzandole a una sua idea - provinciale e fantasiosa, anche se pensa di illuderci e illudersi del contrario - e io ho tentato di replicare ricordandogli che le esperienze drag possono essere molto varie, sia fra drag diverse che tra diverse espressioni di una stessa drag che si applica in più ambiti, e quindi non per forza riconducibili tutte allo stereotipo che ne dava lui, nella teoria creata da lui. Concordo moltissimo con quello che hai scritto tu in questo tuo intervento: non ci sono regole su come essere drag e non ci dev'essere censura, perché le drag sono artiste, quello che conta è che salgano sul palco ed emozionino un pubblico, come avviene in ogni altro ambito dell'intrattenimento. Possono fare stand up comedy, possono presentare una serata gay, cantare o fare lipsync, ballare musica dance o balletto classico - esiste una compagnia di ballo molto famosa composta da drag che si chiama Les Ballets de Trockadero de Monte Carlo. 

Quello che è da ribadire è che le drag non sono uomini che si vestono da donne, e che quindi non lo fanno per misoginia - questo pensiero potevano sostenerlo solo alcune femministe negli anni settanta, alle quali io avrei gentilmente intimato di indossare trucco e tacchi ogni giorno - né per rimorchiare, ecc.ecc... tutte cose già dette.

 Le drag non sono neanche uno spettacolo fatto per i gay. Molto spesso il pubblico che cerca le drag, anche nei locali gay, è etero e ci sono svariati locali etero, dalla pizzeria di provincia al locale più alla moda di Milano o Roma dove ci trovi la Ferragni e Fedez, che accolgono regolarmente o permanentemente spettacoli drag per aumentare l'afflusso di clientela. Direi che sono più gli etero che cercano le drag queen nei locali gay, che non i gay stessi che li frequentano prevalentemente per altri motivi. E se può esser raro che un bambino sia portato a uno spettacolo drag, anche le letture nelle biblioteche e teatri di cui parlavo alcuni interventi fa, molti bambini guardano Drag Race in TV. Le stesse drag si sono stupite di come così tanti bambini vadano a chiedere loro autografi perché le hanno viste e apprezzate in TV. Addirittura la drag Katya che nello show ha interpretato Bjork ha raccontato che a un firmacopie si è presentata la figlia di Bjork, fan dello show, a chiederle un autografo.

E con questo, ripetiamolo perché non si sa mai cosa viene estrapolato da un discorso, non voglio dire che le drag siano, debbano essere family friendly o che l'essere family friendly sia una qualità o una peculiarità del mondo drag attuale e non di quello di una volta. Voglio dire che oltre al troioni invidiosi che piacciono ai gay perché in loro i gay rivedono il proprio appetito sessuale verso i maschi, o altre fantasie di questo tipo, c'è moooolto, ma molto altro. 

Edited by Vivacia3But
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16 minutes ago, Vivacia3But said:

questo pensiero potevano sostenerlo solo alcune femministe negli anni settanta, alle quali io avrei gentilmente intimato di indossare trucco e tacchi ogni giorno

Ecco questa è la classica battuta antifemminista e misogina perfetta per una drag.

Prima che l'odio tra le femministe e le trans diventasse una cosa seria

(che è una cosa che esiste da sempre, ma che è esplosa solo recentemente)

le battute misogine come questa erano un classico dell'umorismo drag.

"La vostra finta femminilità è solo funzionale alle logiche del patriarcato!"

contro "Non mi faccio dare lezione di femminilità da una che non si depila le ascelle".

Per un gay è effettivamente una cat-fight molto divertente, per le vere trans un po' meno.

 

Molto buona l'idea di volerti confrontare sulla comicità drag di alcune figure storiche.

Raffinatissime le aperture degli spettacoli di Patti Visconti che si trovano su YouTube

dal sobrio "Giovanissima!" col paragone con la biblioteca di Alessandria

al raffinatissimo "Cosa stiamo facendo qua? Dal profondo della mia prostata un cordiale vaffanculo" di Maurizia Paradiso.

Senza perderci le gag in cui la Patty mima il gesto del trombare durante il playback di vecchie canzoni romantiche

o canta la spassosa canzone "Tutte le volte" alzandosi la minigonna.

 

Io sono sicuro che questo stile ti piaccia e ti diverta.

E che tu sia solo preoccupato che io riduca a un unico personaggio (il Troione Invidioso)

tutte le nuove leve dell'arte drag, ma a me davvero sembra di parlare di Carnevale senza Arlecchino e Pulcinella.

 

 

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Vivacia3But
On 3/9/2022 at 5:07 PM, Almadel said:

Ecco questa è la classica battuta antifemminista e misogina perfetta per una drag.

Lo era negli anni Settanta, aggiornati. Sono tutte polemiche superate,  nelle quali neanche entro perché non hanno senso né luogo, oggi, da nessuna parte. 

 

Tu scrivi, scrivi e scrivi, deduci e inventi, ma fai tutto da solo e sembra che tu non legga, quando ne avresti, invece, bisogno, e tanto.

 

Ho scritto quella frase da te citata - era chiaro e lo si capiva benissimo - per dare un esempio di facile comprensione a chiunque

del fatto che le drag queen non sono semplicemente uomini che si vestono "da donna", giacché il 99.9% delle donne NON ASSOMIGLIA NEANCHE LONTANAMENTE A UNA DRAG QUEEN. Esattamente come un uomo non assomiglia a Batman e come un Drag King non assomiglia a te.

 

Senza contare il fatto che non c'è neanche un solo riferimento che sia uno a una qualche forma di maschilismo, all'interno dell'arte drag.

Quando Gianluca Gori si traveste da Drusilla Foer è come se si travestisse da Batman, interpreta un personaggio e non "il femminile", "la donna", men che meno una qualunque donna o tipologia di donna che potresti conoscere o riconoscere,  e non porta avanti nessuna, ma proprio nessuna, logica maschilista né per com'è, né per ciò che dice. Anzi, forse l'esatto contrario, nel caso di Drusilla!

 

E' evidente la tua ignoranza, e per questa ti si può scusare fino a un certo punto, poiché credo che questo tuo bisogno di sfogarla non sia molto sano per la discussione ma soprattutto per te.

Quello che mi interessava dire l'ho detto, e bastava il mio primo intervento dove, in generale, senza far riferimento a specifici interventi - anche perché li avevo trovati sciocchi - spiegavo un po' meglio a chi dovesse leggere e non ne fosse a conoscenza, che cos'è il drag.

Il battibecco che ne è uscito fuori era superfluo, nato dalla faziosità e dalla volontà di non capire e decontestualizzare ogni intervento per denigrare e ribadire le inesattezze già espresse alle quali è già stato risposto.

La chiuderei qui, per quanto mi riguarda.

Edited by Vivacia3But
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16 minutes ago, Vivacia3But said:

Lo era negli anni Settanta, aggiornati. Sono tutte polemiche superate,  nelle quali neanche entro perché non hanno senso né luogo, oggi, da nessuna parte.

Ma dai che è un tema attualissimo!

Arcilesbica ha addirittura boicottato il ddl Zan perché ha introdotto il concetto di "identità di genere"

e per loro le trans non esistono: perché esistono solo odiosi travestiti che umiliano la femminilità.

Ci sono le cariatidi degli anni Settanta come la Muraro, ma anche Concita de Gregorio, la Rowling

e Imma Battaglia, che ha organizzato il Pride del Duemila.

La misoginia dei "travestiti" è un tema frizzantissimo e molto più in auge di quanto non fosse vent'anni fa (prima non c'ero).

Così contemporaneo da avere creato la prima irriducibile spaccatura nel Movimento.

39 minutes ago, Vivacia3But said:

Esattamente come un uomo non assomiglia a Batman e come un Drag King non assomiglia a te.

I Drag King somigliano a un'immagine stereotipata dell'uomo: ci credo che non mi somiglino.

Come una Drag Queen non somiglia ad Angela Merkel.

Le Drag Queen somigliano a Jessica Rabbit, semmai. E i Drag King a James Bond.

So che adesso ci saranno anche Drag Queen che faranno la Montalcini e non solo Maria Antonietta,

sono consapevole che c'è stata un'evoluzione rispetto al solito sterotipo.

43 minutes ago, Vivacia3But said:

Senza contare il fatto che non c'è neanche un solo riferimento che sia uno a una qualche forma di maschilismo, all'interno dell'arte drag.

Non c'è niente di "maschilista" nelle Drag, anzi! Semmai di misogino.

Le Drag non si sentono affatto "inferiori ai maschi", semmai si sentono "superiori alle donne".

(perché sono più femminili, meglio truccate, più brave a letto e sui tacchi).

 

Drusilla non gioca affatto su questo.

Sfotte il personaggio della "sciura" borghese come faceva Franca Valeri,

ma - a differenza sua - rendendola molto meno spocchiosa, acida e snob.

E' sì una parodia, ma tanto rassicurante da farla anche a Sanremo,

lo stesso Sanremo in cui Coruzzi dismise i panni della caustica Platinette per cantare.

 

(Per me non c'è alcun "battibecco".

Il tema della comicità mi appassiona e le Drag hanno un ruolo importante in questo.

Esiste anche un importante comico etero - Eddie Izzard - che recita sempre in drag

e non fa nulla che sia riconducibile al classimo umorismo drag, vuole solo vestirsi da donna sul palco)

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Bullfighter4
20 minutes ago, Almadel said:

Ma dai che è un tema attualissimo!

Arcilesbica ha addirittura boicottato il ddl Zan perché ha introdotto il concetto di "identità di genere"

e per loro le trans non esistono: perché esistono solo odiosi travestiti che umiliano la femminilità.

Ci sono le cariatidi degli anni Settanta come la Muraro, ma anche Concita de Gregorio, la Rowling

e Imma Battaglia, che ha organizzato il Pride del Duemila.

La misoginia dei "travestiti" è un tema frizzantissimo e molto più in auge di quanto non fosse vent'anni fa (prima non c'ero).

Così contemporaneo da avere creato la prima irriducibile spaccatura nel Movimento.

I Drag King somigliano a un'immagine stereotipata dell'uomo: ci credo che non mi somiglino.

Come una Drag Queen non somiglia ad Angela Merkel.

Le Drag Queen somigliano a Jessica Rabbit, semmai. E i Drag King a James Bond.

So che adesso ci saranno anche Drag Queen che faranno la Montalcini e non solo Maria Antonietta,

sono consapevole che c'è stata un'evoluzione rispetto al solito sterotipo.

Non c'è niente di "maschilista" nelle Drag, anzi! Semmai di misogino.

Le Drag non si sentono affatto "inferiori ai maschi", semmai si sentono "superiori alle donne".

(perché sono più femminili, meglio truccate, più brave a letto e sui tacchi).

 

Drusilla non gioca affatto su questo.

Sfotte il personaggio della "sciura" borghese come faceva Franca Valeri,

ma - a differenza sua - rendendola molto meno spocchiosa, acida e snob.

E' sì una parodia, ma tanto rassicurante da farla anche a Sanremo,

lo stesso Sanremo in cui Coruzzi dismise i panni della caustica Platinette per cantare.

 

(Per me non c'è alcun "battibecco".

Il tema della comicità mi appassiona e le Drag hanno un ruolo importante in que

Esiste anche un importante comico etero - Eddie Izzard - che recita sempre in drag

e non fa nulla che sia riconducibile al classimo umorismo drag, vuole solo vestirsi da donna sul palco)

Ma no dai, ridurre la complessità della persona Eddie Izzard a comico etero mi sembra inesatto. Si autodefinisce gender fluid, si fa chiamare coi  pronomi she/her e he/him a seconda di come sia sente, e mi sembra che usi per se stesso/a il termine transgender.

Sul resto non capisco la polemica fra te e Vivacia. Io personalmente non amo la nuova ondata di drag queens mainstream per un pubblico più eterogeneo, ma sono gusti personali. Tra l’altro oramai sono ovunque e iniziano ad essere abbastanza noiosette…

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