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Credete in Dio?


sexfeet

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Beh... io in Dio ci credo anche se delle volte la mia fede vacilla un pò, vacilla quando sento parlare delle persone che invece di pensare con la propria testa pensano con quella altrui (intendo di orientamenti sessuali) e mi chiedo come mai la gente a cominciato a pensare che gli orientamenti al di fuori di quello etero siano come "impuri", da quel che ne so nessuno la mai detto, l'hanno cominciato a pensare gli uomini ed è per questo che non credo nelle Chiesa perche appunto è formata da uomini capaci solo di giudicare e non accettare.

 

P.S.Spero di aver espresso chiaramente il mio pensiero.

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Non credo in Dio e, in generale, al paradiso, all'inferno e robe varie. Credo in me stesso, se mi riesce qualcosa di buono nella vita, dovrò ringraziare solo me, così come incolparmi se qualcosa andrà storto.

:D

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Io sono dell'idea che qualsiasi divinità sia una cosa creata dall'uomo per il bisogno di sentirsi "affidato" a qualcuno, che ci sia qualcuno al di sopra di noi che ci protegge, per dare una spiegazione a ciò che non si conosce.

I greci credevano che fosse Zeus a mandare i fulmini... Se ve lo dicessero ora ci credereste? Stessa cosa per i miracoli, a mio parere. Sono fatti che l'attuale livello di conoscenza scientifica non ci permette di capire, ma che prima o poi avranno una spiegazione.

Credo molto invece nei poteri (ora troppo poco sfruttati) della mente umana.

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l'essere umano ha (aveva) per definizione bisogno di qualcosa in cui credere, spiegarsi cos'era la morte e cosa c'era dopo, spiegarsi perchè dopo la notte viene sempre il giorno e perche tutto il mondo funziona in un alternanza eterna di cose.

Spiegarsi il perchè della vita.

E poi dare un ordine a tutto questo.

Non è un caso che tutte le culture abbiano avuto la presenza di una mitologia (politeista) praticamente identica.

Poi, se si va a vedere bene, le culture a struttura matriarcale solitamente veneravano una dea, quelle patricali un dio.

Normale evoluzione culturale. Niente di più dal mio punto di vista.

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dire che non ci credi perchè non è stato dimostrato scientificamente che esiste ha mooolta meno valenza di chi dice che ci crede, e non ci sono prove scientifiche per dire che non esiste :rotfl:

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nn credo nell'esistenza di una divinità superiore, il nostro metro di conoscenza nn ci porta a dire con esattezza infatti se dio esista...

odio invece la chiesa e le sue idee, dice cose false anke riguardando noi gay...che il nostro amore e falso per esempio...

cmq la cosa + importante nn e cercare di capire se dio esista o meno, la cosa migliore da fare e credere in qualkosa nn per forza in una divinità, perche questo ti farà dormire tranquillo la notte e ti farà andare avanti in momenti difficili nella vita...

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  • 4 weeks later...
NorwegianWood

Y H V H

 

E per chi mastica Cabala, ho detto tutto.

Già... e se dicessi che il nome di dio è Abraxas e che un anno è composto di 365 giorni?

 

 

Wythe, il tuo discorso sembra uscito da Demian di Hermann Hesse... :rotfl:

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allora... premetto che la discussione è piena di interventi interessanti, ne cito alcuni e poi mi riservo di fare una riflessione generale..

credo ke esista ma nn credo nella sua onnipotenza....

ehm, credo che sia un'affermazione vagamente contraddittoria...

semplicemente s'intende per Dio un essere perfetto... se non fosse onnipotente gli mancherebbe una perfezione...

 

ah, a proposito, mi sono persa il post dove si citava il principio "il tutto è maggiore di una delle sue parti"... mai studiato le corrispondenze biunivoche?

vedi di cosa si tratta e scoprirai che c'è qualche problemuccio a riguardo...

 

l'universo si è creato dal big bang... ma la materia che ha dato vita al big bang, da dove se n'è venuta?

ehm, prima dell'universo, così come nell'era di plank (ossia un tempo brevissimo, dopo il big bang... non mi ricordo quale frazione di millesimo di secondo) la materia non esisteva, così come non esistevano spazio e tempo... infatti ciò che esisteva non è descrivibile da leggi fisiche... perlomeno quelle attuali...

 

detto questo, il problema della dimostrazione dell'esistenza di Dio è molto complicato... com'è complicato il problema della conoscenza scientifica e dei suoi limiti (e in effetti il brano di Hawking che è stato citato era proprio nel tema degli esami di maturità... ed è proprio quello che ho affrontato...)...

se Feuerbach parla della religione come alienazione umana, Schopenhauer afferma che la razionalità fa parte del "mondo come rappresentazione", ed è da noi costituita... termine quest'ultimo che S. riprende da Kant... il quale affermava che la conoscenza umana è prospettica...

forse è proprio questa la vera alienazione umana, il desiderio di trovare una verità assoluta e universale...

il fatto che nessuno ancora sia riuscito a trovarla questa verità è proprio dettato dalla nostra finitezza... e non vuol dire che non esista...

insomma, forse aveva già capito Socrate... la verità non si può insegnare...

ognuno la trova dentro di sé...

la mia risposta è che Dio esiste, lo sento... allo stesso tempo sono consapevole che è la mia risposta e che difficilmente potrà valere per altri, semplicemente perchè ognuno ha la sua storia che lo porta a sviluppare proprie idee...

 

e credo di aver finito, almeno per adesso...

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  • 1 month later...

io credo che la fede sia qualcosa di assolutamente personale, che nasce dentro ognuno... Personalmente non credo in Dio, almeno non nel Dio propagandato dalla Chiesa... Credo ci siano molti aspetti interessanti e mooolto profondi che io non conosco e che mi piacerebbe approfondire, tuttavia credo che se ho commesso un errore, lo so, me ne rendo conto, mi pento, cerco di essere perdonato o di non ripetere l'errore e sono apposto con me stesso, senza dover propagandare ciò che ho combinato ad alcuna persona e se c'è davvero un Dio talmente onnipotente e perfetto lo saprà emi perdonerà... questo naturalmente è solo un micreoscopico esempio... sono ancora ignorante sotto questo punto di vista ma non nego che lo approfdondirei con piacere...

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NorwegianWood

Troll, sei agnostico. Quindi?

 

Suppongo che la tua filosofia di riferimento abbia notevoli influenze sul tuo vivere il sacro e l'assenza di Dio. Potresti parlarne un po', altrimenti il tuo post dà l'impressione di una boutade. :rotfl:

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Uhm... credo in Dio, anche per il fatto che il non crederci mi porta a trovare dei pretesti, delle motivazioni per le quali non dovrebbe esistere, mentre al contrario la fede non necessita di spiegazioni. Diciamo che, *IMHO*, è molto più comodo crederci che non. E poi Dio in un qualche modo sento che c'è... non penso che sia soltanto una forma di autoconvincimento =P (perlomeno lo spero :cry: )

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Io credo in Dio anche se non sono in sintonia con la Chiesa. La mia fede mi deriva da certi momenti estatici come quelli che mi procura l'arte, la musica ecc. In una maniera romantica vi ravviso un respiro di sublime. Poi certo il discorso è complesso e andrebbe ancora approfondito.

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No, non credo in Dio, e talvolta invidio chi ci crede.

 

Perché?

Perché nei momenti difficili, nei momenti di sofferenza, riesci a "farti" dare una mano da Dio. Io ne sono impossibilitato, vorrei che esistesse Dio, vorrei crederci, ma la mia Fede è del tutto inesistente.

Al massimo, se esiste, è presente nel famoso Intermundia, il Dio orologiaio che crea, ma non si interessa al suo "giocattolo".

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Non credo in Dio, e sono un seguace del materialismo scientifista antispiritualista.

 

Non credo in nulla che non sia misurabile e verificabile scientificamente (tuttavia se qualcosa ha dei presupposti scientifici posso 'supporne' l'esistenza). teach.gif

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Come ha detto Anubis, sei pagine sono eccessive; anche se sarei interessato a conoscere quello che ne pensano i forumisti su un argomento così divertente.

 

Il mio punto di vista si sintetizza facilmente.

Sono ateo perchè preferisco non credere.

 

Se una Volontà Onnipotente esistesse, non potrebbe che essere malvagia.

La Natura non è che un'interminabile serie di sopraffazioni e lutti, così come la Storia. Le atrocità della guerra (la cosa peggiore di cui l'uomo sia responsabile) non è che un pallido riflesso delle atrocità (malattie e catastrofi, per esempio) di cui sarebbe responsabile Dio, se esistesse.

 

Quindi preferisco non crederci: mi evito il fastidio di bestemmiarlo troppo di frequente.

 

In aggiunta, essendo ateo, posso essere Buono. "Buono" con la B, maiuscola.

Infatti se io credessi in una ricompensa divina per le mie buone azioni, non sarei davvero buono, ma solo opportunista. Chi definirebbe buona una persona che fosse pagata per fare l'elemosina?

Al contempo se io non facessi il male per timore di una punizione ultraterrena

non sarei innocente; soltanto vigliacco.

In definitiva per poter essere realmente buono, devo credere che Dio non esista.

 

Se per certi versi è vero che avere fede può aiutare nei momenti difficili (ma si può dire lo stesso della droga...); è altrettanto vero che spesso ci rovina anche molti momenti belli, infettando con una strana idea di "peccato" le gioie del cibo, del sesso e dell'ozio.

 

Non dubito poi che la paura della morte o del caos, non possa essere una buona giustificazione per avere fede. Vantarsi però di questa paura, mi sembra solo un po' eccessivo.

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Sai che hai fatto un'analisi di pro e contro (soprattutto questi) che non avevo mai preso in considerazione per non credere? Io in questo momento sono ateo, dopo alcune fasi più o meno lunghe di scetticismo e fede labile e annacquata.

 

Per ora sto bene così, fin quando non cambierò idea.

 

Però voglio fare un appunto riguardo alla privazione di alcune gioie. Secondo me l'idea di peccato esistente in molte religioni, che obbliga i credenti a non cedere alle tentazioni, rende più interessante infrangere il divieto.

Quando ero ancora credente, l'idea di fare sesso con un uomo mi eccitava non poco; l'idea della trasgressione era molto più stimolante della trasgressione stessa! :P

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Caro Rei,

beato te!

A me l'idea di stare trasgredendo a un divieto divino non ha mai migliorato la mia libido.

Sono sincero quando dico che ho scelto di essere ateo per essere più felice.

 

Ho avuto un'adolescenza assai mistica e infelice e una maturità atea e gaudiosa.

 

Ho riletto l'intervento di Anubis.

E' molto interessante che lui dica "Mi chiederete cos'è per me il bene? Disinteresse totale e completo".

Io in quanto ateo, lo capisco bene (scusate il gioco di parole)

Ma se io compiendo il Bene sapessi di meritare il Paradiso o una reincaranazione migliore, come potrei parlare di disinteresse?

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Sono sincero quando dico che ho scelto di essere ateo per essere più felice.

 

Almadel, ti credo. Io infatti parlavo di me stesso, come mia fantasia fine adolescenziale.

Oramai quando ho rapporti con un uomo non penso di compiere peccato nè di infrangere divieti. Sono talmente tranquillo con la parte spirituale di me (che non esiste quasi più, ormai), che non vivo questo sentimento di peccato/trasgressione.

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Caro Anubis,

vi sono infinite contraddizione tra la fede e la morale, come la questione tra il libero e il servo arbitrio ha messo sempre più a nudo nei secoli.

Io mi permettevo uno scarto successivo, dicendo che la stessa presenza di Dio ci impedisce di essere autenticamente buoni anche ammettendo il libero arbitrio.

Se hai pazienza puoi leggere questa mia parabola:

 

"Un uomo ricco e crudele aveva tre figli. Il più piccolo di questi era molto malato e necessitava di una trasfusione da un consanguineo per non morire.

Il padre chiamò allora gli altri suoi figli e dopo aver esposto il problema disse - Darò a quello che fra di voi si offre per questo dono, la metà delle mie immense ricchezze. Fra due giorni voglio una risposta! - e dopo aver così parlato li congedò.

Durante la notte il primogenito sognò bramoso quella ricompensa; mentre l'altro meditò di offrirsi, ma di rifiutarla, affinchè non si dicesse che l'amore per il fratellino era condizionato dal denaro.

Il giorno seguente quel padre convocò di nuovo i due figli maggiori e stavolta parlò diversamente - Domani dovrete prendere una decisione, ma chi dovesse rifiutarsi di donare il suo sangue, verrà ucciso dalle mie stesse mani!"

Il primogenito passò la notte successiva nell'angoscia al pensiero della morte, mentre il secondogenito era angosciato per la sorte del più piccolo.

Al terzo giorno il padre convocò per l'ultima volta i due figli e chiese se avessero preso una decisione.

Parlò il primogenito: "Padre, io temo la morte che tu mi puoi dare e bramo le tue ricchezze; mi offro di donare il mio sangue per il minore dei tre!"

Parlò invece così il secondogenito: "Padre, non temo le tue mani nè desidero il tuo denaro; solo per amore di mio fratello offrirò il mio sangue, ma ti maledico, perchè anche tu potevi salvarlo, ma hai preferito minacciare e corrompere noi"

Il padre scacciò allora il secondogenito e lo diseredò per il modo in cui a lui si era rivolto.

Il terzo figlio morì perchè troppo a lungo si era atteso."

 

Ecco: a prescindere dall'arbitrio, io mi sento come quel secondogenito che rifiuta da Dio ricompense e punizioni in cambio di una condotta morale.

E, ovviamente, non considero moralmente accettabili i credenti, perchè si comportano come il primogenito della parabola.

Come vedi la scelta morale prescinde dalle cause (libere o serve) che ci spingono ad agire.

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Mercante di Luce

Purtroppo credo che Dio esista anche se la mia vita farebbe supporre il contrario...

Purtroppo credo che Dio esista anche se in questo mondo si sta meglio credendo il contrario...

Purtroppo credo che Dio esista anche se non ho capito dove trovarlo...

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io penso che se molte persone omosessuali abbiano perso la fede in dio e abbiano annullato ogni tipo di contatto con la chiesa...(è il mio caso)è per il semplice motivo che la chiesa e di conseguenza dio non ci accetta nonostante siamo delle sue creazioni..(secondo quello che pensano i cristiani)....bisognerebbe trovarsi in delle circostanze particolari per riacquistare la fede nonostante il suo abbandono!!! :D

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