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Credete in Dio?


sexfeet

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Io come ateo non posso firmare una petizione

contro le credenze del singolo individuo;

non posso dire "smettete di aver paura dei gatti neri".

Al massimo posso firmare una petizione

contro l'8 per mille alla Chiesa Cattolica, no?

 

Ovviamente l'esperienza religiosa non ha alcun valore:

l'essere cattolico, buddista, agnostico, mussulmano o ateo

è totalmente indifferente dal punto di vista morale.

Ci può sembrare che gli atei siano migliori

(e che quindi l'esperienza religiosa sia negativa)

solo perché spesso la religione è un "movente politico"

per fare del male alla gente.

(Un ateo userebbere altre scuse: Hitler la "Razza"

e Stalin il "Comunismo", ma l'effetto politico è lo stesso)

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Sono d'accordo con l'ultimo post di Almadel.

Non si può pensare di sopprimere la libertà di pensiero del singolo, equivarrebbe ad una vera e propria dittatura dell'ateismo. In questo modo non sarebbe diverso da tutte quelle religioni che, con prepotenza, tentano di estendere le loro regole ed il loro credo anche a coloro che ne vogliono rimanere fuori.

 

@Ecate non riesco a capire se la tua osservazione sull'intelligenza umana sia sarcastica o meno.  :pausa:

L'ape non può che reiterare lo stesso comportamento, non può scegliere di agire diversamente, al contrario di noi che invece possiamo decidere come agire, nel bene o nel male.

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Dicevano fosse questa, una volta, la democrazia: vuoi credere? Fatti tuoi.

Dicevano anche fosse nel rispetto, nell'astenersi dall'andare casa per casa a dire: tu non devi credere.

 

P(1)

 

Oppio dei popoli o strumento di governo questo significa solo una cosa: valore zero.

P(2)

 

Se il valore è zero, allora il professare una religione non è un diritto dell'individuo.

 

Se dessimo retta al tipo di ragionamento quotato sopra, troveremmo solo un tipo di petizione, ed è quella del caso formale: una petizione di principio. Insomma, dovremmo accettare il condizionale in P(2), presupponendo per vero che il valore dell'«esperienza religiosa» sia zero, dal momento che la derivazione da P(1) non è necessaria. Sarà poi vero? Insomma, ci viene chiesto di prendere per assioma il 'valore zero', ovvero concetto non interamente definito e soprattutto non dimostrato. Detto questo, passo a chiedere: perché mai il valore dell'esperienza religiosa sarebbe nullo? Siamo certi che sia così? E quale sarebbe l'incidenza morale di P(2), ovvero, chi siamo noi per negare all'individuo la sua libertà di culto? Siamo forse in odore di regime?

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Dipendenze.

 

Tutto dipende dal dorso, caro Alma, ultimo fautore del Cane Celeste, dalla frizione ed anche dalle cause del prurito.

 

Anakreon.

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No. Scusate. Valore della religione 0? Valore della religione come semplice strumento di controllo? Stiamo scherzando? Tendenze e pratiche religione degli uomini risalgono agli albori della razza umana insieme alla cura dei defunti e alle prime forme di arte. L'uomo da sembre ha rivelato una tensione verso qualcosa di soprannaturale che sempre lo ha accompagnato e presumo sempre lo accompagnerà. Si tratta della ricerca di risposte per cui i nostri sensi (ne la nostra scienza) non sono sufficienti. Possiamo criticare dove la religione abbia portato l'umanità, DOBBIAMO criticare i disastri che le diverse religioni hanno fatto nella storia ma non possiamo, a mio avviso, non riconosere il valore della religione.

 

(non riesco ad essere molto presente nel forum e ammetto di essermi perso un po' di post che ho ora letto velocemente, se ho frainteso dove è arrivato il discorso, chiedo venia)

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Meditazioni e venerazioni.

 

Caro Nebbia,

 

penso sia opportuno distinguere la meditazione privata se sia una natura divina, quale e come sia, se abbia creato l'universo delle cose, se provveda alle cose create, dalla venerazione pubblica, per sacerdoti, con culto di cerimonie e riti, verso i numi aviti:

è difficile negare che questa venerazione possa e tal ora debba essere strumento di regno;  potendo o, meglio, dovendo essere di contro quella meditazione libera da ogni servitù verso le utilità o le comodità della società civile e del consorzio umano.

 

Anakreon.

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L'ape non può che reiterare lo stesso comportamento, non può scegliere di agire diversamente, al contrario di noi che invece possiamo decidere come agire, nel bene o nel male.

facendolo nel male per la maggioranza dei casi diciamo a noi stess* di essere meno evolut*.

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