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Guest -NakedOnTheSand-

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17 minutes ago, ldvrsp said:

La scoperta del DNA come depositario dell'informazione genetica si avvia nel 1928, con Griffith e collaboratori, che fecero degli interessantissimi esperimenti avvalendosi della capacità dei batteri di dar luogo in alcuni casi a trasferimento orizzontale di porzioni genomiche (quindi anche geni). In particolare con S. pneumoniae, o pneumococco (Gram+), attraverso la trasformazione di colonie Rough, non patogene, in colonie Smooth, capsulate e quindi patogene*. Nel 1944 fu però Avery a descrivere chimicamente l'acido desossiribonucleico, e poi ovviamente Watson e Crick, nel 1953, come hai detto tu.

*in effetti la presenza della capsula polisaccardica lo rende resistente all'attacco del sistema immunitario (opsonizzazione e fagocitosi) ed è il principale determinante di patogenicità. 

Sì, infatti io parlavo di "struttura", non di "ruolo". Di Avery al momento non so nulla.

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  • 2 weeks later...
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On 11/8/2020 at 10:54 PM, Thebaios said:

Non so se mi inquieti di più il primo o il terzo...tu @misterbaby li leggi prima di andare a dormire? Sul comodino... 😳

Perché? XD

On 11/9/2020 at 7:47 PM, ldvrsp said:

Molto interessante questo. Hai fatto bene a prenderlo.

Sì, sono curioso, dopo aver letto Furore e La valle dell'Eden, non poteva mancare! 

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1 hour ago, misterbaby said:

Perché? XD

Perché ho dato una letta alla trama di entrambi :look: La mia vita è già abbastanza incasinata di suo,...

Oddio, pòarla uno che ha in programma di leggersi "Giuda l'oscuro"... 😆

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On 11/10/2020 at 11:18 PM, misterbaby said:

Sì, sono curioso, dopo aver letto Furore e La valle dell'Eden, non poteva mancare! 

Ti invidio per il tempo che hai da dedicare alla lettura: io trovo sempre difficoltà a ritagliare quella mezz'ora per leggere qualcosa di cartaceo che non sia collegato ad impegni non ricreativi.

(scusate l'o t)

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Leggere richiede disciplina. Se uno vuole farlo deve ritagliarsi un lasso di tempo nella giornata, a scapito di altre cose ovviamente, per prendere in mano il libro e leggerselo. Molto utile è staccare il telefono, peraltro.

Io, ad esempio, ora sto leggendo un'oretta la sera tardi quando ho finito di studiare e scrivere. Questo però significa che ho dovuto rinunciare a guardare film, perché se voglio leggere non ho più il tempo di seguire un film intero.

Io ho recentemente finito John Henry Festival di Colson Whitehead che mi è abbastanza piaciuto anche se ha delle notevoli falle. Ora sto rileggendo The hunting of the Snark di Carroll. 

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On 11/10/2020 at 11:18 PM, misterbaby said:

Sì, sono curioso, dopo aver letto Furore e La valle dell'Eden, non poteva mancare! 

Le pagine finali di Furore mi hanno fatto versare tante lacrime...profondamente commosso.

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Come Proust può cambiarvi la vita di A. De Botton

 

 

 

 

 

 

21 hours ago, ldvrsp said:

Ti invidio per il tempo che hai da dedicare alla lettura: io trovo sempre difficoltà a ritagliare quella mezz'ora per leggere qualcosa di cartaceo che non sia collegato ad impegni non ricreativi.

(scusate l'o t)

Sì, leggo soprattutto la sera, dopo una giornata di lavoro intenso e nonostante la stanchezza mentale, non posso rinunciare alla lettura. 🙂

Edited by misterbaby
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4 hours ago, misterbaby said:

Sì, leggo soprattutto la sera, dopo una giornata di lavoro intenso e nonostante la stanchezza mentale, non posso rinunciare alla lettura. 🙂

Quoto: almeno qualche riga scelta per diletto è rigenerante, e mi fa anche lavorare meglio. Pazienza se il tempo dedicato alla lettura ricreativa si limita a 5-10 minuti per giorno. Insomma, la considero una necessità imprescindibile. 

Edited by Thebaios
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Ho iniziato ieri sera La testa perduta di Damasceno Monteiro e fino ad ora mi sta piacendo molto.

Ho anche cominciato a leggere seriamente Oh, wie schon ist Panama di Janosch. Dubito fortemente che riuscirò mai a raggiungere un livello di tedesco accettabile.

On 11/13/2020 at 5:32 PM, Thebaios said:

 almeno qualche riga scelta per diletto è rigenerante, e mi fa anche lavorare meglio. Pazienza se il tempo dedicato alla lettura ricreativa si limita a 5-10 minuti per giorno.

Esatto. Io ho proprio alcuni libri che, visto che si possono leggere in maniera spezzettata senza troppi problemi, mi tengo appositamente per i periodi in cui sono molto impegnato e ho poco tempo. Negli ultimi anni ho letto così, dedicandoci giusto 15 minuti al giorno,  buona parte de Le mille e una notte (in edizione Einaudi), Vita di Maometto di Al-Tabari, i racconti di Lovecraft, Ore Bizantine di Dihel.

Edited by Bloodstar
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59 minutes ago, Bloodstar said:

Ho iniziato ieri sera La testa perduta di Damasceno Monteiro e fino ad ora mi sta piacendo molto

Eggrazziarca**o.
Tabucchi è sempre tanta robba.

Io, piuttosto, sto trovando straordinariamente intrigante Il codice di Perelà.

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  • 2 weeks later...

Ho appena iniziato "Rosso Istanbul", di Ozpetek. Si preannuncia molto fruibile e piacevole, tra l'altro è ben più corto di quanto immaginassi. Sono solo ai primi capitoli, per ora si legge bene. Credo sia uno di quei libri adattissimi da impiegare quando si ha poco tempo da dedicare alla lettura perché va dritto al sodo (pur non diventando arido), e consente di "spezzare", ossigenare la mente quando ci si deve dedicare a tante altre incombenze.  Chiaramente una volta finitolo vedrò il film.

@Bloodstar,metto in lista quello che stai leggendo adesso!

Edited by Thebaios
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La Frontiera di Erika Fatland: dopo aver letto il bellissimo Sovietistan, continuo il (suo) viaggio intorno la Russia, un viaggio che parte dall'Artico per passare dalla Corea del Nord alla CIna fino ad arrivare alla Norvegia. Resto affascinato dalla storia dei Paesi coinvolti, cosi remoti ma vicini, la cultura slava è davvero affascinante, anello di congiuzione tra Oriente e Occidente. Librone ricco ma di facile lettura.

Febbre di Jhonatan Bazzi: il racconto autobiografico di un omosessuale che scopre di essere seriopositivo, una storia che si dipana tra il racconto di un passato travagliato alla periferia Sud di Milano fino alla scoperta e il lungo calvario per l'accettazione della malattia. Bazzi oltre a mettere sulle pagine il suo percorso psicoterapeutico, ci mostra uno stile di scrittura molto personale , asciutto ma mai spoglio. Usa poche parole ma quelle giuste, una punteggiatura che aiuta a rendere scorrevole la lettura che va a tratti veloce come un treno e nei momenti giusti sa fermarsi. Bazzi è in gamba, sa scrivere molto bene, ma difficilmente, in futuro, saprà mettere a servizio il suo talento per una storia tanto sentita.

E' IL LIBRO DA LEGGERE IN ASSOLUTO N1 QUEST'ANNO.

Il Castello dei Pirenei di Gaarder: racconto epistolare (email) tra due innamorati che la vita ha separato. All'inizio si ha l'idea quasi di un fuellitton insulso, pian piano emerge un racconto più articolato, senza troppe pretese ma con un finale che restituisce un senso ad una storia che altrimenti sarebbe stata molto esile. Di Gaarder avevo letto il Mondo di Sofia, interessante ma non entusiasmante e potrei dire lo stesso de Il Castello dei Pirenei. Insomma è uno di quegli autori che leggi quando non sai cosa leggere e vai un pò sul sicuro, sai che ti intratterrà con un prodotto dignitoso ma che lo dimenticherai poco dopo. Ad ogni modo penso che leggerò ancora altro di lui

 

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21 hours ago, Iron84 said:

Febbre di Jhonatan Bazzi

Ho trovato recensioni contrastanti. Non so dove ho letto che forse l'autore è un po' troppo coinvolto (grazie al cazzo) e che questo squilibra un po' il libro.

On 11/26/2020 at 10:01 PM, Thebaios said:

@Bloodstar,metto in lista quello che stai leggendo adesso!

Arrivato quasi alla fine mi rendo che è un libro piuttosto disordinato Il deserto della Libia. E' un insieme di prose autobiografiche molto asciutte, molto colloquiali e anche molo frammentarie, senza alcun indirizzo preciso. Continuo a consigliarlo però, forse, lo raccomando in particolare  a chi è interessato al rapporto degli italiani con il loro impero e alla letteratura di guerra.

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10 hours ago, Bloodstar said:

Ho trovato recensioni contrastanti. Non so dove ho letto che forse l'autore è un po' troppo coinvolto (grazie al cazzo) e che questo squilibra un po' il libro.

Io ho cercato le recensioni online ed erano tutte molto positive o positive. Sinceramente non so chi lo critichi, l'approccio all'Hiv è talmente equilibrato che è incontestabile. Quello che forse non si approfondisce è il come se lo sia beccato, sebbene lasci intuire di aver avuto una vita sessuale, prima di fidanzarsi, molto attiva e la cosa è desumibile da alcune sue frasi.
Sinceramente ci sta anche, tutto sommato i rischi li corriamo tutti e a meno che non sei tra quelli che partecipano ai Viral Party o che fanno la qualunque con chiunque senza alcuna protezione, non si può dire di essersela andata a cercare.

Probabile che abbia evitato di entrare in certi particolari per questo e magari proprio l'aver tralasciato certi particolari ha indispettito qualcuno. Non lo so.

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16 minutes ago, Iron84 said:

Io ho cercato le recensioni online ed erano tutte molto positive o positive.

Sono abbastanza certo si trattasse di un paio di recensioni uscite subito dopo l'assegnazione dello Strega, però non saprei più ritrovarle.

In base a quello che mi dici, comunque, diventerà uno dei libri che terrò d'occhio e che vedrò di procurarmi.

16 minutes ago, Iron84 said:

Probabile che abbia evitato di entrare in certi particolari per questo e magari proprio l'aver tralasciato certi particolari ha indispettito qualcuno. Non lo so.

No, no. Non era per quello che il libro era criticato.

Edited by Bloodstar
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20 hours ago, Bloodstar said:

In base a quello che mi dici, comunque, diventerà uno dei libri che terrò d'occhio e che vedrò di procurarmi

Le recensioni di @Iron84, benché possano non collimare ogni volta, meritano comunque di essere sempre prese in considerazione.

Io ho cominciato stamane Il Re, il Saggio ed il Buffone di Shafique Keshavjee. Lo sto trovando vagamente interessante, benché ne abbia letto appena una ventina di pagine, e spero di riuscire a finirlo in un periodo come questo in cui non ho alcuna voglia di leggere.

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Finito Il deserto della Libia devo scegliere fra il distensivo The biggest game in the town, che è un reportage giornalistico sulla Las Vegas dei primi anni '80, e il sicuramente più pesante Il conservatorio di Santa Teresa di Romano Bilenchi.

Nelle prossime settimane ho già messo in conto una rilettura di Ubik e di alcuni saggi di Bolano presi da Fra Parentesi.

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