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Roma sprofonda, Milano splende


Rotwang

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@@Pix, Se non fai nomi...


Se ti riferisci agli ultimi commenti... Conrad e Freedog sono proprio di Roma. 
Quindi.. critiche più veritiere di così?? 

 

Io, semmai nei tuoi commenti, vedo solo odio nei confronti del nord. 
Sembri perseguitato quando non è così. 
Ergo.. smettila. ;) 

 

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@@Pix, Se non fai nomi...Se ti riferisci agli ultimi commenti... Conrad e Freedog sono proprio di Roma. Quindi.. critiche più veritiere di così??  Io, semmai nei tuoi commenti, vedo solo odio nei confronti del nord. Sembri perseguitato quando non è così. Ergo.. smettila. ;)

 

Evidentemente hai bisogno di attenzioni se devi commentare cose che non ti riguardano per nulla.

E che dobbiamo fare, cominciare a fare screens di tutte le frasi razziste che leggo di certi personaggi del forum in giro per la rete? Quindi se sei della città oggetto della discussione sei la bocca della verità? Poi qui nessuno ha mai detto che Roma è l'utopia ma da qui a dire che fa schifo ce ne passa!

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@@Pix,  Nessun bisogno di attenzione... da chi poi? da te? Ma figuriamoci :D 

Ma se mi hai sempre rinfacciato che il mio giudizio di due ore a Fiumicino e a Termini non fosse abbastanza "obiettivo".. io che sono pisano... 
Ora non ti va nemmeno bene i giudizi di chi a Roma ci abita? 

Potrei dire la stessa cosa di te.. sei Napoletano e il tuo parere su Roma non conta un cavolo :) 

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Dire no alle Olimpiadi è una scelta di grande maturità politica, questo genere di manifestazioni sono oramai uno spreco di danaro pubblico e servono solo come vetrine per potenze emergenti.

In paesi e città, come Roma, la cui immagine è consolidata a livello internazionale, non portano maggior numero di turisti a limite possono dare grandi infrastrutture ma in una città in cui mancano quelle basilari, non avrebbero senso e comunque non te le ripaghi con l'indotto dell'olimpiade.

 

Oggi come oggi solo Milano potrebbe lanciare una candidatura vantaggiosa, perchè ha già le infrastrutture necessarie, quindi in grado di valorizzare le nuove che verrebbero e la possibilità di rendere sempre più consolidato il suo brand di città di eventi e modernità.

 

Abbiamo bisogno di una città traino, ne abbiamo bisogno come il pane.

Edited by Iron84
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A me il discorso Roma2024 pare di una semplicità disarmante

 

Sono disposti i Romani che già pagano tasse per ripagare i debiti

del Comune di Roma, di Roma Capitale etc

 

Ad affrontare il rischio di dover pagare altre tasse per gli eventuali

sfondamenti di budget di Roma 2024?

 

Dovendosi poi affidare a personaggi come Montezemolo e Malagò

( soprannominato Megalò....e responsabile dei mondiali di Nuoto del

2009 ) ?

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E' vero che in effetti se a Roma si pagano circa 800.000.000 di tasse locali in più rispetto alla media

nazionale, è la seconda città più cara d'Italia, perchè Napoli è la prima.

 

Tuttavia esiste un rischio oggettivo legato a questi eventi

 

Quando Monti stroncò l'hp Roma 2020 si prevedeva una Olimpiadi all'insegna

della sobrietà che avrebbe dovuto poggiarsi sul piano strategico di sviluppo di

Roma Capitale

 

Il tutto per una spesa pari a 9,7 MLD di cui circa la metà a carico

di privati e l'altro a carico di enti pubblici che erano già impegnati

a realizzare le infrastrutture dal suddetto piano

 

Peccato che molte di tali opere avrebbero dovuto essere in consegna

nel 2017 a prescindere dalle "sobrie" Olimpiadi ( proprio perchè necessarie

per la città ) ma Regione-Area metropolitana e Roma Capitale non solo non

ne hanno ultimata una, ma ne hanno pure abbandonato il progetto perchè

"troppo onerose"

 

Questo per non parlare delle previsioni di Londra 2012 che partita con un budget

di 4 MLD finì per costarne quasi 14

 

Un piccolo assaggio di cosa potrebbero essere per le tasche del contribuente romano

le Olimpiadi di Roma l'offre la città dello sport di Tor Vergata di Calatrava...

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Citt%C3%A0_dello_sport

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no vabbè, ma questo è VERAMENTE un coglione!!

allargate, leggete e basitevi pure voi

Cq2eBYJW8AAoZP8.jpg

pezzo cult:

"qualche nomina si può anche sbagliare, ma la stessa cosa, sempre perchè non abibamo classe dirigente, avverrà quando andremo al governo".

 

Cioè, sto grullino -che, ricordo, è il compagno di quell'altra oca che mesi fa strillava "c'è un complotto per farci vince le comunali a Roma!!"- ammette candidamente che il suo è un movimento di cazzari imbranati, cazzari che manco sanno dove mette le mani

E NESSUNO GLI DICE DI CHIUDERE IL BECCO???

 

e questi vogliono davvero governà l'italia?

ma che avemo fatto de male per meritacce na classe digerente così squallida???

-nb: no, non è un refuso quello..-

 

siccome già stamo messi male, e molto, va a finì che ci faranno fà un bel passo avanti verso il baratro...

Edited by freedog
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Gaudium magnum; ecco il nuovo assessore al bilancio!

dominicis.jpg

 

Conosce perfettamente la terminologia economica e Obama ne segue gli esempi.
«Guardi che se lo sprid sta calando…». Lo spread, intende. «Sì, insomma, se scende è perché dopo che noi ci siamo mossi quelli si sono dati una calmata con i down ground». I downgrade. «Ecco, quelli. E poi anche Obama li ha chiamati a rispondere. Voglio dire: se non avessi lanciato il mio sasso nello stagno non sarebbe mica successo. Non le pare?» 

Quel che promette, mantiene.
Sembra pronto per la politica.
«Scherza? Non accetterei mai.» 

(De Dominicis, intervistato dal Corriere della Sera il 6 febbraio 2014.)

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La Repubblica
 
Da più di un mese Luigi Di Maio sapeva. Almeno lui, sapeva tutto dal 4 agosto, quando era stato informato nei dettagli dell'indagine su Paola Muraro. E quindi anche Di Maio, come la sindaca e l'assessora, mentiva quando sosteneva di non potersi pronunciare sulla vicenda in mancanza di notizie giudiziarie certe. In quel giovedì 4 agosto sui quotidiani si parlava del caos rifiuti, delle dimissioni del vertice della municipalizzata ambientale e delle ricche consulenze incassate da Muraro, ma il giovane leader pentastellato viene messo a conoscenza di una questione più scottante: l'inchiesta della procura sulla manager a cui Virginia Raggi ha affidato la sfida di ripulire Roma.
 
A Di Maio le informazioni sono arrivate dai membri del direttorio capitolino, il comitato ristretto che vigila sulle mosse del Campidoglio. Quello che Raggi ha subito avvertito della grana più grande. Sono loro ad avere fatto salire la notizia fino al vertice dei Cinquestelle.
 
E qui bisogna fare i conti con la cronologia nota finora, rivelata dagli stessi protagonisti del lungo silenzio che sgretola la promessa di "legalità e trasparenza" della giunta grillina, sospettata invece di avere peccato in parole, opere e omissioni.
 

Sappiamo che il 5 settembre, durante l'audizione della Commissione parlamentare sulle ecomafie, Muraro rivela di essere indagata. La procura ha infatti risposto a una sua istanza sulla base dell'articolo 335 del codice di procedura penale, comunicandole che il 21 aprile scorso, guarda caso la ricorrenza della fondazione di Roma, era stato aperto un fascicolo contro di lei. Dichiara di averlo saputo il 18 luglio: 47 giorni prima, un mese e mezzo di mutismo. Di questo ha discusso subito con la sindaca, che risulta avere fatto due cose. Anzitutto si è confrontata con Carla Maria Rainieri, capo di gabinetto ma soprattutto fino a luglio giudice della Corte d'Appello di Milano, che ha sconsigliato Muraro dal presentarsi ai pm. Poi Raggi affronta l'aspetto politico della vicenda.

 

Stando alle sue dichiarazioni, comunica la novità solo al direttorio romano. Si tratta di Paola Taverna, Stefano Vignaroli, Fabio Massimo Castaldo, Gianluca Perilli. Tutti sostengono di non avere detto nulla a Beppe Grillo. E anche Davide Casaleggio si è mostrato totalmente all'oscuro. Ma tacciono pure con il comitato che governa il movimento? Oltre a Di Maio, è composto da Alessandro Di Battista, Carla Ruocco, Roberto Fico e Carlo Sibilia. Sabato 2 agosto c'è una cena che vede allo stesso tavolo la sindaca, il suo fidato vice Daniele Frongia, il direttorio romano e quello nazionale. Ruocco e Sibilia hanno dichiarato pubblicamente di non essere stati informati del caso Muraro. Anche Fico dice di non averne saputo nulla.

 

Ma Repubblica è in grado di documentare come almeno il 4 agosto la cabina di regia romana abbia avvertito Di Maio. Rispondendo a un suo messaggio, Paola Taverna gli scrive che dalla procura è arrivato il documento sulla posizione della Muraro. "È pulito o no?", chiede il deputato. E ottiene immediatamente risposta: "Non è pulito". 

 

Nella stessa data Di Maio ottiene un quadro più preciso. Glielo trasmette l'altro membro del direttorio romano Fabio Massimo Castaldo, l'eurodeputato con doppia laurea in legge: il reato contestato dai pm alla Muraro è la "fattispecie di cui al comma 4 dell'articolo 256 del Testo unico sull'Ambiente". Ossia come chiarisce citando il codice: "L'inosservanza delle prescrizioni o la carenza dei requisiti previsti per legge da parte del gestore" degli impianti per il trattamento dei rifiuti. A richiesta del deputato, Castaldo non sa precisare se gli addebiti siano relativi alla gestione dello stabilimento Ama di Rocca Cencia o a quello del Salario.

 

Ma in quel momento Di Maio ha tutti gli elementi per valutare la portata dell'indagine. Ne discute con gli altri big dei 5Stelle o preferisce tacere? È una domanda fondamentale. Perché nel primo pomeriggio di quel 4 agosto, quando già è a conoscenza dell'inchiesta, il deputato lancia un tweet: "La nostra colpa a Roma è non avere risolto in venti giorni le emergenze create dai partiti in vent'anni ". Quelle parole sembrano dettare la linea al Movimento, che pochi minuti dopo prende posizione compatto con l'hashtag #SiamoTuttiConVirginia.

Di Maio, Grillo, Di Battista, Fico, Ruocco, Sibilia si scagliano contro "retroscena e notizie false sui rapporti con Virginia e assessori nel tentativo di screditare l'operato del sindaco e nella speranza (vana) di spaccarci. Virginia e tutti gli assessori stanno lavorando a testa bassa per restituire ai romani una città pulita, ordinata, funzionante, viva e risolvere i danni lasciati da venti anni di mala politica". E accusano "amministratori politici che hanno usato l'azienda pubblica Ama e i soldi dei cittadini per fare i propri porci comodi". Ossia proprio le vicende di cui si occupa la procura, che non solo sta rileggendo le intercettazioni tra Salvatore Buzzi, il braccio destro di Carminati nelle speculazioni di Mafia Capitale, e Muraro ma l'ha anche messa sotto accusa per le certificazioni rilasciate agli impianti dei rifiuti, incarico che le ha fatto incassare un milione e 156 mila euro in dodici anni.
 
Il vertice dei M5S è stato ingannato da Di Maio, spingendolo a una difesa senza se e senza ma di Muraro? Il giorno dopo il deputato ottiene altre notizie. Sono quelle che gli aveva promesso Paola Taverna: una mail riassuntiva della situazione giudiziaria. Anche in questo caso, però, non sembra sia stata condivisa con il resto del direttorio. Che in quel 5 agosto con una nota ribadisce: "C'è estrema fiducia nei confronti dell'assessore Muraro e del lavoro che sta portando avanti. Gli attacchi politici che le stanno muovendo dimostrano che è la persona giusta al posto giusto per scardinare il sistema". "Persona giusta al posto giusto" un'assessora che in quel momento la sindaca, i leader romani e Di Maio sapevano essere sotto inchiesta proprio per la malagestione dei rifiuti?

Di Maio torna occuparsi della capitale soltanto il primo settembre quando l'ondata di dimissioni fa vacillare il Campidoglio: "Subiremo altri attacchi, perché ci siamo inimicati le lobby dell'acqua, dei rifiuti e delle Olimpiadi". L'indomani aggiunge: "A Roma ci sono ancora frattaglie di Mafia Capitale ma la magistratura e i carabinieri stanno continuando a lavorare". Certo, omette però il fatto che stanno lavorando anche sul ruolo dell'assessora nella gestione dell'affare rifiuti.
 
Due giorni dopo, il 4 settembre, l'indagine viene infine rivelata pubblicamente. Di Maio si trincera dietro una posizione da Prima repubblica, il distinguo cavilloso tra iscrizione sul registro degli indagati e avviso di garanzia. "A oggi Muraro afferma di non aver ricevuto alcun avviso di garanzia. Non esistono le carte per poter valutare. Non faccio dichiarazioni sui se". Un maldestro sofisma per cercare un'estrema difesa. La stessa evocata da Muraro e Raggi per giustificare oltre un mese di menzogne: "Noi abbiamo sempre detto che non è arrivato alcun avviso di garanzia".
 
Il peso dei silenzi rischia però di innescare un cortocircuito di falsità. Come è successo due giorni fa, mentre era ancora in corso l'audizione alla Commissione Ecomafie. Alle 19.13 viene fatta trapelare sulle agenzie seguente dichiarazione: "Il direttorio ignorava che Muraro fosse indagata, né tantomeno ne era a conoscenza il mini-direttorio". Tre ore dopo, a precisa domanda della deputata dem Stella Bianchi, è Raggi stessa a smentire, sostenendo di averne parlato con la regia capitolina. E adesso sappiamo che anche Di Maio era informato.

Perché tante bugie? Nessuna spiegazione, solo l'evocazione di complotti. Di Battista twitta: "Credetemi, gira tutto intorno alle Olimpiadi il loro attacco. Ovvero l'obiettivo di quei palazzinari che controllano molti giornali e che hanno perso il controllo della Capitale". Intanto però ha deciso ieri di sospendere il tour estivo nelle piazze per sostenere il No al referendum. Così come Di Maio ha scelto di disertare la prima puntata del talk di Rai 3 Politics, nel quale era previsto come ospite principale. Una fuga dalla verità?
Edited by Rotwang
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La Repubblica

 

L'intenzione, anticipata a giugno subito dopo aver ricevuto l'esposto, adesso è diventata atto concreto. La procura di Milano ha chiesto l'archiviazione per Beppe Sala. E' destinata a concludersi così la vicenda sulle case in Engadina e in Liguria non dichiarate dall'allora commissario Expo. Sala il 26 aprile scorso, quando ancora non era sindaco, è stato iscritto nel registro degli indagati perché nell’autocertificazione firmata nel febbraio 2015 come commissario dell'Esposizione universale aveva omesso di indicare alcune proprietà: tra queste, le due case di vacanza e alcune partecipazioni societarie.

La procura, nel trasmettere la richiesta di archiviazione alla gip Laura Marchiondelli lo scorso luglio, ha ritenuto che Sala sia stato responsabile solo di una condotta omissiva che, secondo il decreto sulla trasparenza del 2013, potrà eventualmente essere punita con una sanzione amministrativa da parte della prefettura.

 

A dare il via all'inchiesta, lo scorso 21 aprile in piena campagna elettorale per le Comunali, era stato un esposto presentato dall'allora consigliere comunale di Fratelli d’Italia Riccardo De Corato, convinto che Sala “secondo le previsioni del decreto sulla Trasparenza avrebbe dovuto dichiarare tutte le sue proprietà". De Corato parlava di un'ipotesi di "reati relativi alle dichiarazioni mendaci”. La procura iscrisse il fascisolo in base all’articolo 76 del dpr 445/2000,  che tratta la materia della documentazione amministrativa e delle dichiarazioni mendaci. L'inchiesta fu affidata al pm Giovanni Polizzi, sotto il coordinamento del procuratore aggiunto Giulia Perrotti. La procura aveva delegato per le indagini la sezione di polizia giudiziaria della guardia di finanza.

 

 

Milano splende!

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a quanto pare, l'assessore al bilancio è stato già silurato, senza essersi MAI insediato.

Non ho capito quale cavillo abbiano scovato per segarlo, ma pure questo non è un bel segnale...

 

pure in sta storia c'è qualquadra che non cosa...

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a quanto pare, l'assessore al bilancio è stato già silurato, senza essersi MAI insediato.

Non ho capito quale cavillo abbiano scovato per segarlo, ma pure questo non è un bel segnale...

 

pure in sta storia c'è qualquadra che non cosa...

Hanno tutti contro. Questa cade.

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La Repubblica

 

Gli esempi in Europa non mancano. E le immagini e le analisi dei progetti di recupero realizzati ad esempo a Londra, Anversa, Parigi sono arrivati a Palazzo Marino, dove il piano di riqualificazione degli scali ferroviari di Milano, bocciato dall'aula sotto la giunta del sindaco Giuliano Pisapia, è tornato in commissione con l'obiettivo di definire delle linee guide condivise tra maggioranza e opposizione, da approvare in Consiglio comunale per poi rivedere alcuni punti del piano. L'obiettivo della giunta è di approvare la variazione dell'accordo entro un anno.

Le linee guida dovrebbero essere definite entro un mese circa, "una tempistica credo fattibile", come ha spiegato a margine della commissione l'assessore all'Urbanistica Pierfrancesco Maran. E per velocizzare la pratica, nel corso della commissione sono stati illustrati ai consiglieri, dalla società interpellata Arup, dieci casi studio in Europa sulla riqualificazione di aree ferroviarie in grandi città. E la commissione sugli scali si riunirà per un'altra seduta.

 

Ma l'opposizione, in Comune e in Regione, chiede a gran voce una "circle line", un anello ferroviario "che possa fungere da metropolitana per collegare le periferie della città, le università e i poli di eccellenza ospedaliera. Fabrizio De Pasquale, Forza Italia, insiste: "La linea 4 della metropolitana una volta realizzata costerà 2 miliardi di euro mentre con 250 milioni si potrebbe avere questo anello ferroviario". Mentre l'assessore regionale alla Città metropolitana Viviana Beccalossi intervene nel dibattito per accusare l'amministrazione di "trascurare completamente il territorio metropolitano".

 

Maran ha spiegato che nell'accordo bocciato "c'era la circle line ed era finanziata da 50 milioni di euro, con stazioni che dovevano essere riqualificate e di nuove che servivano". Una prospettiva però che non convince Beccalossi: "L'accordo sugli ex scali ferroviari è un'occasione enorme - dice - perché riqualifica aree abbandonate e garantisce una elevata superficie a verde. Ma sparisce la realizzazione della 'circle line'". Secondo Beccalossi, "al sistema della mobilità metropolitano verranno lasciate le briciole: 50 milioni, che non saranno probabilmente neppure sufficienti per compensare il rilevante impatto in termini di carico di passeggeri che il sistema dovrà sostenere a seguito della realizzazione di tutti i volumi edilizi previsti nell'accordo".

Edited by Rotwang
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Hanno tutti contro. Questa cade

no pixettì:

questi stanno a fà TUTTO da soli per cascà.

è diverso!

 

secondo me ha straragione Saviano in questo post -che copincollo-

----

Ho osservato con attenzione quanto è accaduto a Roma nelle ultime settimane, e le vicende legate alla giunta Raggi mi hanno portato a fare alcune riflessioni che condivido qui con voi.
Mi domando spesso se in questo Paese sia realmente possibile entrare nel dibattito politico senza ricevere in risposta l'urlo da stadio. Responsabilità dei politici aver utilizzato il calcio (ha iniziato Berlusconi, ma poi lo hanno seguito tutti, nessuno escluso) come metafora per parlare di politica. E allora si scende in campo e si tifa per una parte politica: se critichi Renzi sei dei 5Stelle, se critichi De Magistris sei renziano e così via.
Mi domando spesso se sia realmente possibile in questo Paese avere con la politica un dialogo che non sia solo fittizio. Virginia Raggi ha fatto un video chiarificatore e lo ha pubblicato su Facebook, dove esiste la possibilità di rispondere alle domande. Quindi, in fondo, la comunicazione a senso unico poteva diventare un dialogo. Occasione persa.
Mi domando spesso perché in questo Paese non posso dire, liberamente, senza essere additato come sostenitore dei poteri forti, che la responsabilità che ha il M5S è quella di aver spinto nel precipizio più profondo anche l'ultima briciola di fiducia che gli italiani ancora, gelosamente, conservavano nella politica. In quella politica che aveva tradito e rubato, insozzato e corrotto, ma che pure era ed è popolata da una folta schiera di onesti che non fanno notizia, che amministrano realtà difficili senza che nessuno si occupi di loro. Perché la politica è prima di tutto patto di fiducia, non solo con il movimento o il partito, ma con il progetto e poi con la persona. Pensare che tutti siano intercambiabili e sostituibili mi restituisce il senso di una società che dovrebbe rattristarci. "Uno vale uno" significa che nessuno di noi deve avere un ego potenziato, ma "uno vale uno" spesso viene frainteso come "se non mi vai bene tu, avanti un altro".
È questo il tenore dei commenti che leggo: "Se Raggi non ci piace, poco importa, avanti il prossimo cittadino". E poi ancora un altro. Questa non è democrazia, è confusione.
Ok: Saviano attacca il Movimento! Saviano è renziano! Saviano è con i poteri forti!
Mettetela come vi pare, il punto è che per governare bisogna scendere a compromessi e il modo peggiore di condividere con i cittadini delle scelte che sanno di compromesso è attraverso mail private o messaggi telefonici fatti trapelare senza che ci fosse alcun accordo. Questa è la negazione della trasparenza e pone un problema enorme tutto interno al Movimento. Oggi i peggiori nemici del M5S sono nel M5S e non è la stampa che ha esagerato o gli avversari politici che sull'affaire capitolino ci hanno marciato.
Sarò fuori tempo, ma continuo a pensare che la politica sia altro e che non basta essere novità per essere realmente diversi.
Sarò fuori contesto, ma continuo a pensare che per fare politica ci vogliano competenze (meglio ladro e corrotto o a digiuno di competenze ma onesto? Ma davvero credete che si debba per forza scegliere tra queste due categorie astratte? Chi ci ha fatto il lavaggio del cervello e convinto che non esistano politici per bene e competenti?).
Continuo a credere che la politica sia una professione che richiede competenze specifiche e che non lascia spazio a improvvisazioni. Questo vale per il M5S, per gli altri partiti e per il Governo (basta vedere le continue boutade di Lorenzin e i continui "non sapevo" di Alfano per capire che nessuno può tirarsi fuori e nessuno può puntare il dito)
Se non la pensassi così, sarei sceso in campo anch'io

- da https://www.facebook.com/RobertoSavianoFanpage/posts/10153925082571864 -


per capirci meglio:

se PERFINO Il tempo (giornalaccio clerico-fascista 4ever & ever) oggi titola così

il_tempo-2016-09-09-57d22532ddb02.jpg

qualche domandina su quanto siano imbranati i grullini comincerei a farmela...

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in questo terremoto che scuote la capitale qualcosa di positivo c'è: il no alle olimpiadi a Roma e manco a MIlano.

 

Io vedo nelle olimpiadi un evento in cui vengono spesi molti soldi pubblici e con scarso ritorno economico per il paese se non nel brevissimo tempo, insomma il gioco, è il caso dirlo, non vale la candela.

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LifeGate

 

54 per cento di raccolta differenziata a Milano, con l’obiettivo al 65 per cento entro i prossimi anni. Bidoni intelligenti, raccolta della frazione umida nei mercati e acquisto di nuovi mezzi ecologici. Queste alcune delle proposte della giunta guidata dal neo eletto sindaco Giuseppe Sala, per migliorare ulteriormente la raccolta dei rifiuti in città.

 

È quanto si è appreso durante l’evento “Milano Recycle City. Da rifiuti a risorse: Milano incontra New York”, durante il quale due delegazioni delle città si sono confrontate sul tema rifiuti e raccolta differenziata. Ne esce una città ai primi posti per la gestione della spazzatura in tutta Europa, seconda solo a Vienna.

Secondo i dati Amsa, ad oggi la raccolta differenziata si attesta al 54 per cento nei primi sei mesi del 2016, con un incremento di  circa il 2 per cento rispetto allo stesso periodo del 2015. “A farla da padrone è sempre la raccolta dell’umido, la cui frazione è aumentata di quasi il 7 per cento in differenza quantitativa”, spiega la municipalizzata.

“New York punta ad avere zero rifiuti in discarica entro il 2030”, ha dichiarato durante il suo intervento Dennis Diggins, deputy commissioner del dipartimento per la sanità della città americana. Come? Vietando l’uso dei sacchetti di plastica ed evitando ad esempio il conferimento dei rifiuti elettronici in discarica.
 
A dare ulteriori suggerimenti è Mauro De Cillis, responsabile operativo di Amsa: “Nei mercati stiamo attuando da qualche mese la raccolta sperimentale dell’organico. Stiamo provando a togliere l’organico a monte per mandare a valle del sistema solo il residuo e ottenere così un aumento ulteriore della raccolta dell’organico”.
 
Non solo. Per spingere ulteriormente i cittadini a differenziare i rifiuti domestici: “Sperimenteremo la riduzione della frequenza della raccolta indifferenziata”, dice De Cillis. Si passerà dalle due volte la settimana, ad una soltanto, tenendo presente che anche tra l’indifferenziato esistono spesso frazioni valorizzabili.
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in questo terremoto che scuote la capitale qualcosa di positivo c'è: il no alle olimpiadi a Roma e manco a MIlano.Io vedo nelle olimpiadi un evento in cui vengono spesi molti soldi pubblici e con scarso ritorno economico per il paese se non nel brevissimo tempo, insomma il gioco, è il caso dirlo, non vale la candela.

Aspettiamoci colpi di scena sulla questione Olimpiadi.

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