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Oltre l'intimità di coppia: relazioni aperte & esperienze a tre/quattro/etc


cambiapelle

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Non so, serve un equilibrio notevole per stabilizzare una relazione a tre. Difficile che si crei perfetta parità nel trio.

 

Però possibile sì, sicuramente.

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Io sono stato "a tre" per quasi un anno e mezzo, a inizio degli anni Duemila.

Oltre a me ho conosciuto un altro (breve) trio gay, un trio lesbico più duraturo

e un trio composto da due maschi biologici gay e un gay ftm (credo stiano insieme da un anno).

 

Non ho riscontrato - in nessuno di questi casi - alcuno stereotipo preciso.

 

Non ho idea se "si riesca a stare in armonia",

avendola provata personalmente solo una volta.

Noi eravamo in armonia piuttosto raramente,

ma nessuno di noi era molto normale neanche da solo.

 

Gli altri due trii gay che ho conosciuto

non somigliavano neanche lontanamente alla mia esperienza;

quindi non ne sono riuscito a trarre una qualche regola generale.

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Esempi di film americani un po' "bizzarri"? Non ne ho mai visti.

Non conosco nessuno che abbia avuto esperienze in questo senso. Innamorarsi di più di una persona ci può stare, ma quanto è probabile che succeda "allo stesso livello di intensità" (orribile, ma è per rendere l'idea)? Secondo me è quasi inevitabile che si creino dinamiche per cui uno finisca per sentirsi "il terzo", compromettendo la relazione.

Inoltre, visto l'impegno che deve volerci, immagino (con inevitabile disapprovazione, grazie al mio sangue brianzolo) che una relazione a tre sia qualcosa per chi ha molto, molto tempo libero :-P

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Bè direi che io conosco relazioni a tre, ma di cui uno dei protagonisti ne è ignaro di vivere una storia a tre :P Nella maggior parte dei casi quest'ultimo soggetto è una moglie ignara, tra l'altro, dell'omosessualità/bisessualità o quel che è, del marito.

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Perché a me spesso sfiora l'idea di una relazione a tre con un ragazzo più grande e uno più piccolo:
 

  • Al più piccolo "darei" ciò che penso possa aver bisogno alla sua età, rivedendo in lui me stesso da giovane e dandogli quel senso di protezione che io non ho avuto quand'ero ragazzetto io.
  • Dal più grande "prenderei" invece quel senso di protezione che, benché ormai sono in grado di esercitarlo da solo, è sempre piacevole ricevere e vedrei in lui una sorta di obiettivo da raggiungere (cioè "vorrei essere come lui").

In sostanza, sarebbe una "gioco" di specchi e riflessi totalmente funzionale a me. Anzi egoisticamente funzionali a me soltanto. Però se questo gioco di specchi può servire anche agli altri due per i loro specifici bisogni (sparo a caso: il più giovane potrebbe rivedere una sorta di parallelo famigliare, con uno pseudo-padre e una pseudo-madre; il più grande boh, magari il bisogno di sentirsi ancora giovane, vivo e col bisogno di estendere una sorta di "ombrello" protettivo prendendosi cura di altri).

Non ne voglio fare una questione psicologica, perché io psicologo non lo sono, quindi "teorizzo" in base alle mie esperienze e sensibilità. Però a questo punto riuscirei ad intravedere una specie di auto-bilanciamento naturale, forse anche più facile di una relazione 1 a 1 (dove c'è un 50-50; quando nella relazione a 3 c'è un 33-33-33).

In conclusione, un tavolino a 3 gambe in piedi ci sta, con due gambe no.
E sempre che non nascano gelosie, altrimenti è ovvio che si sfaldi tutto.

Che ne pensate?

Edited by Aska
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Perché a me spesso sfiora l'idea di una relazione a tre con un ragazzo più grande e uno più piccolo:

 

  • Al più piccolo "darei" ciò che penso possa aver bisogno alla sua età, rivedendo in lui me stesso da giovane e dandogli quel senso di protezione che io non ho avuto quand'ero ragazzetto io.
  • Dal più grande "prenderei" invece quel senso di protezione che, benché ormai sono in grado di esercitarlo da solo, è sempre piacevole ricevere e vedrei in lui una sorta di obiettivo da raggiungere (cioè "vorrei essere come lui").

In sostanza, sarebbe una "gioco" di specchi e riflessi totalmente funzionale a me. Anzi egoisticamente funzionali a me soltanto. Però se questo gioco di specchi può servire anche agli altri due per i loro specifici bisogni (sparo a caso: il più giovane potrebbe rivedere una sorta di parallelo famigliare, con uno pseudo-padre e una pseudo-madre; il più grande boh, magari il bisogno di sentirsi ancora giovane, vivo e col bisogno di estendere una sorta di "ombrello" protettivo prendendosi cura di altri).

 

Non ne voglio fare una questione psicologica, perché io psicologo non lo sono, quindi "teorizzo" in base alle mie esperienze e sensibilità. Però a questo punto riuscirei ad intravedere una specie di auto-bilanciamento naturale, forse anche più facile di una relazione 1 a 1 (dove c'è un 50-50; quando nella relazione a 3 c'è un 33-33-33).

 

In conclusione, un tavolino a 3 gambe in piedi ci sta, con due gambe no.

E sempre che non nascano gelosie, altrimenti è ovvio che si sfaldi tutto.

 

Che ne pensate?

Ne penso che che un tavolino a 3 piedi ha per l'appunto 3 piedi, non un perno e due satelliti che hanno la sola funzione di muoversi attorno al suddetto perno!! 

Se ho ben capito quel che scrivi, tu vuoi essere il centro di tutto, con gli altri due che hanno il solo scopo di dare (il più grande) e ricevere (il più giovane) qsa da te.

 

Peccato però che le relazioni quando sono così sbilanciate camminino molto male e di solito si sfascino molto facilmente e alla velocità della luce.

Insomma, la tua sarà pure una bella fantasia, ma mi pare di difficilissima attuazione pratica.

Per non dire impossibile.

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Ne penso che che un tavolino a 3 piedi ha per l'appunto 3 piedi, non un perno e due satelliti che hanno la sola funzione di muoversi attorno al suddetto perno!!

Se ho ben capito quel che scrivi, tu vuoi essere il centro di tutto, con gli altri due che hanno il solo scopo di dare (il più grande) e ricevere (il più giovane) qsa da te.

 

Peccato però che le relazioni quando sono così sbilanciate camminino molto male e di solito si sfascino molto facilmente e alla velocità della luce.

Insomma, la tua sarà pure una bella fantasia, ma mi pare di difficilissima attuazione pratica.

Per non dire impossibile.

Devi uscire fuori dagli schemi XD
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@Aska, no beh... non funziona così perché tutte le triadi partono da una coppia iniziale.

 

Se sei single dovresti entrare - un po' alla volta - nella loro intimità;

se però te la immagini con questi ruoli non è credibile,

in quanto il ventenne non avrebbe bisogno di una ulteriore "figura di guida"

visto che già sta con un cinquantenne autorevole.

Né un cinquantenne avrebbe bisogno di un secondo "pupo".

 

Queste triadi si evolvono o da un'amicizia

o - più frequentemente - da un trio sessuale.

 

Ecco, forse dovresti immaginarti piuttosto

cosa avresti da offrire sessualmente a una coppia simile.

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Beh, guardate che in fin dei conti non è molto diverso da ciò che percepisco normalmente nella vita di tutti i giorni:

  • Quando conosco/incontro/mi relaziono con una persona più giovane (maschio o femmina che sia), sento di dover dare/insegnare/rassicurare, tendo a non cadere nelle mie insicurezze (proprio perché mi devo fare forza per l'altro/a) e traggo piacere dall'essere in grado di aiutare qualcuno più inesperto, ingenuo (ma anche allegro e spensierato)
  • Quando conosco/incontro/mi relazione con una persona più grande (maschio o femmina che sia), sento che posso lasciarmi andare più facilmente alle mie insicurezze, prendere/imparare/essere rassicurato dalla sua esperienza

Io ho 32 anni, per giovane intendo sui 20-24 (circa), per più grande intendo dai 36 (circa) in su.

L'unione di questi due atteggiamenti sarebbe ovviamente la classica relazione dare-avere in una coppia con una persona all'incirca della mia età.

Una via di mezzo è proprio un trio/tripletta/triade (triade? xD) con due persone distinte.

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ma hai vissuto una relazione a tre o è solo a titolo accademico? 

perchè nel "giochino" che hai esposto, piu piccolo dare, grande ricevere e tu medio.. ci rivedo solo una figura materna.

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Devi uscire fuori dagli schemi XD

  :fuck:  :fuck:  :fuck:  :fuck:  :fuck:

:P:  :P:  :P:  :P:  :P:  :P:  :P:  :P:

 

 

Beh, guardate che in fin dei conti non è molto diverso da ciò che percepisco normalmente nella vita di tutti i giorni:

  • Quando conosco/incontro/mi relaziono con una persona più giovane (maschio o femmina che sia), sento di dover dare/insegnare/rassicurare, tendo a non cadere nelle mie insicurezze (proprio perché mi devo fare forza per l'altro/a) e traggo piacere dall'essere in grado di aiutare qualcuno più inesperto, ingenuo (ma anche allegro e spensierato)
  • Quando conosco/incontro/mi relazione con una persona più grande (maschio o femmina che sia), sento che posso lasciarmi andare più facilmente alle mie insicurezze, prendere/imparare/essere rassicurato dalla sua esperienza

Io ho 32 anni, per giovane intendo sui 20-24 (circa), per più grande intendo dai 36 (circa) in su.

 

L'unione di questi due atteggiamenti sarebbe ovviamente la classica relazione dare-avere in una coppia con una persona all'incirca della mia età.

 

Una via di mezzo è proprio un trio/tripletta/triade (triade? xD) con due persone distinte.

e però continui a mettere solo te stesso al centro di tutto il discorso che fai:

ancora non mi è chiaro se stai cercando uno (o più) ragazzi o qsa che sia poco più di una collezione di sex toys che soddisfino le tue esigenze/voglie.

 

Se parti con queste esigenze/pretese, devi solo sperare di trovare degli zerbini umani che accettino quei ruoli MOLTO subalterni che hai in mente per loro.

Auguri e buona caccia!

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ci rivedo solo una figura materna

Eh? Mi stuzzica questa considerazione. Cosa intendi?

Non ho mai preso parte ad una relazione a tre, ma molto spesso mi sono trovato in situazioni intermedie (sia per questioni d'età, sia per genere) 
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Il titolo del topic lo trovo abbastanza fuorviante

 

Era il 1972 quando Charlotte Rampling dette scandalo con il suo menage a trois

( per dire ) non è che sia una cosa che esiste o non esiste "secondo me", io ne

prendo atto 

 

Potrò poi eventualmente avere una mia opinione sul suo rapporto, certo non

posso dire che non è esistito o trasformare i miei dubbi-riserve in una negazione

del fatto

 

I rapporti a tre esistono, ovviamente si tratta di una realtà minoritaria ma oramai

direi anche datata, la novità forse è che ora si torna a parlarne

 

Trovo poi singolare che uno segnali di aver visto un film con una triade gay stereotipata

( che obiettivamente non mi pare il tema ricorrente di questo tipo di film, che battono semmai

sul non-convenzionale, sulla bisessualità o sull'alternativo; poi ci sarà pure questo )

 

E poi mi si butta giù un modello di rapporto a tre che più stereotipato non può essere

al limite dello sdoppiamento di personalità, salvo il fatto che tu in questo modo non soffriresti

gli stereotipi potendo incarnarli tutti insieme

 

Tu capisci che ad una "fantasia" del genere si può rispondere come freedog ( cioè darti

dell'egocentrico ) o come me che di fatto ti dico: ma allora tu hai un problema con ruoli e

stereotipi

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e però continui a mettere solo te stesso al centro di tutto il discorso che fai

 

Sì, beh, il protagonista della mia vita sono io in fondo (e non ne facciamo una questione narcisistica, anche perché si entrerebbe nel discorso "quanto egoismo c'è nell'altruismo? e quanto altruismo c'è nell'egoismo?" e non la finiremmo più)

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Non capisco che bisogno ci sia di un giudizio sulla mia persona, traendo delle conclusioni a partire soltanto da una "fantasia". Se dicessi di trovare un pitbull piacevolmente stuzzicante alla vista, sarei zoofilo per gioco-forza?

La mia era semplicemente e puramente la condivisione di una mia idea, fantasia, curiosità e un po' di esercizio di introspezione.

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ad una "fantasia" del genere si può rispondere come freedog ( cioè darti

dell'egocentrico ) o come me che di fatto ti dico: ma allora tu hai un problema con ruoli e

stereotipi

  Hinz, mi pare che l'opener abbia già risposto al tuo dilemma con sta frase

Sì, beh, il protagonista della mia vita sono io in fondo

Sempre restando nel mondo del cinema, dopo la Rampling del buon Hinz posso citarti il vecchio Tognazzi, col suo "Ugocentrismo" che ogni estate lo portava a riunire attorno a sè nel villone di Fregene mogli, ex mogli, amanti (etero, omo, bi, eccetera), figli (non solo suoi) e varia umanità.

Ma credo che quello alla fine fosse più un circo che un retacolo di affetti.

Infatti quando cominciò a star male, quasi tutta quella gente sparì nel nulla cosmico..

Edited by freedog
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Non capisco che bisogno ci sia di un giudizio sulla mia persona, traendo delle conclusioni a partire soltanto da una "fantasia". Se dicessi di trovare un pitbull piacevolmente stuzzicante alla vista, sarei zoofilo per gioco-forza?

 

La mia era semplicemente e puramente la condivisione di una mia idea, fantasia, curiosità e un po' di esercizio di introspezione.

ehm..

il giudizio (o quel che tu interpreti come tale) non lo stiamo dando sulla persona -in fondo manco ti conosciamo!-, ma sul discorso che fai .

E non è la stessa cosa...

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il giudizio (o quel che tu interpreti come tale) non lo stiamo dando sulla persona -in fondo manco ti conosciamo!-, ma sul discorso che fai .


Allora mi sono perso. E' la mia attribuzione arbitraria dei ruoli giovane/ricevente e grande/datore che non ti/vi sconquinfera? Ma questo è, al di là della relazione a 3, una cosa che faccio già nella vita di tutti i giorni: so già che probabilmente uno/a più giovane potrebbe sapere meno e uno/a più grande potrebbe saper di più, ma questo solo a livello orientativo, poi è naturale che ci siano un'infinità di eccezioni man mano che aumenta l'intimità e ci si addentra sempre più nell'amicizia (o relazione o coinvolgimento passionale) fino ad arrivare anche (e spesso) ad una totale inversione (cioè il giovane che mi dimostra la mia totale ignoranza e un grande che dimostra la sua totale immaturità). E mi sembra normale che in tutto questo ragionamento il punto centrale sia io, non saprei proprio come esprimermi partendo da un punto di vista esterno al mio.
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Allora mi sono perso. E' la mia attribuzione arbitraria dei ruoli giovane/ricevente e grande/datore che non ti/vi sconquinfera? Ma questo è, al di là della relazione a 3, una cosa che faccio già nella vita di tutti i giorni: so già che probabilmente uno/a più giovane potrebbe sapere meno e uno/a più grande potrebbe saper di più, ma questo solo a livello orientativo, poi è naturale che ci siano un'infinità di eccezioni man mano che aumenta l'intimità e ci si addentra sempre più nell'amicizia (o relazione o coinvolgimento passionale) fino ad arrivare anche (e spesso) ad una totale inversione (cioè il giovane che mi dimostra la mia totale ignoranza e un grande che dimostra la sua totale immaturità). E mi sembra normale che in tutto questo ragionamento il punto centrale sia io, non saprei proprio come esprimermi partendo da un punto di vista esterno al mio.

molto più banalmente: in quel che dici vedo solo il tuo punto di vista, come se gli altri fossero degli optional funzionali solo a soddisfare questi tuoi desideri. 

Peccato però che, qualora divenissero reali, sarebbero poi delle persone VERE con cui appunto dovresti cmq instaurare delle RELAZIONI, non dei monologhi tuoi!

[a meno che non trovi degli zerbini a te devoti che vivano solo in funzione tua; ma non credo sia molto probabile che accadrà realmente..]

 

E nelle relazioni c'è anche il dettaglio che devi cmq convivere anche con le altrui esigenze-necessità-desideri-pregi-difetti eccetera.

Insomma, non esiste più soltanto il tuo punto di vista: sta cosa cambia un po' tutta la prospettiva, non credi?

Edited by freedog
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sta cosa cambia un po' tutta la prospettiva, non credi?

Beh sì, con l'ultimo intervento di Almadel (apparso mentre io stavo scrivendo l'intervento subito dopo il suo), avevo già capito che ero eccessivamente sul "teorico" e nella pratica non avviene ciò che dicevo io.

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molto più banalmente: in quel che dici vedo solo il tuo punto di vista, come se gli altri fossero degli optional funzionali solo a soddisfare questi tuoi desideri.

 

A me non sembra questo.

Non vedo perché una persona che dica "vorrei un ragazzo a cui dare amore" vada bene

e una persona che dica "vorrei un ragazzo a cui dare amore" e "uno da cui riceverne"

sia invece narcisista o cose simili...

 

Piuttosto come ha detto Hinzelmann mi sembra più curiosa la questione dei ruoli

(comprensibile se si parla di sesso, meno se si parla di sentimenti)

Non riesco ad afferrare il senso di questo "dare" e "ricevere".

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In un paese asiatico buddista ci fu una notizia di un matrimonio a tre gay. Se si sono sposati in tre almeno fino al matrimonio dovevano funzionare piuttosto bene.

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Non riesco ad afferrare il senso di questo "dare" e "ricevere".

E' un po' come dire "coccolare" vs "essere coccolato": il primo è un gesto che dall'interno esce verso l'esterno ("dare"), il secondo arriva dall'esterno ed entra dentro ("ricevere").

 

Poi c'è anche il "coccolarsi" (riflessivo), quando il dare-ricevere in una coppia è grossomodo bilanciato (anche se un'equità perfetta non c'è mai).

 

 

Se si sono sposati in tre almeno fino al matrimonio dovevano funzionare piuttosto bene

Effettivamente, ehehehe.

Edited by Aska
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E' un po' come dire "coccolare" vs "essere coccolato": il primo è un gesto che dall'interno esce verso l'esterno ("dare"), il secondo arriva dall'esterno ed entra dentro ("ricevere").

 

Fammi capire, in ipotesi secondo te avendo io qualche anno in più di Almadel

dovrei fare l'attivo e quindi coccolarlo, o essendo lui solo attivo pur avendo qualche anno

meno di me dovrei aspettarmi che lui mi coccoli solo per il fatto che mi penetra?

 

Cioè pensi che la realtà concretamente possa funzionare veramente così?

 

L'aspetto "narcisistico insicuro" della tua fantasia, secondo me sta nel fatto che ponendoti come

un versatile incerto-insicuro cerchi dei fattori esterni che possano tipizzare i tuoi partner come "attivo"

e "passivo" finendo però per attribuirgli caratteristiche psicologiche che niente hanno a che vedere

con il sesso

 

Se io sono versatile ed Almadel attivo, io vado con Almadel sapendo di fare il passivo perché

mi attrae molto, stop.  Ciò che decide semmai è la forza della capacità attrattiva, la figaggine

detto terra-terra

 

Ma poi sai che noia se tutto funzionasse veramente come dici tu? E' vero che esistono dei

fattori culturali esterni di legittimazione dei ruoli, ma dobbiamo proprio immaginare una triade

che sia il vertice del conformismo, non è un po' paradossale?

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A me teoricamente l'idea di una coppia che si cerchi il "Terzo che Stia in Mezzo" fila.

 

In fondo l'Attivo potrebbe sentirsi gratificato dall'effetto harem

e il Passivo potrebbe sentirsi al centro delle attenzioni di due maschi.

 

Purtroppo mi pare che in realtà questo non capiti mai

e le coppie formate da un solo Attivo e da un solo Passivo

generalmente non cerchino terzi; perché hanno aspettative molto diverse.

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dovrei fare l'attivo e quindi coccolarlo

Chi ha parlato di essere attivo? Non parlo di "dare pisello", parlo di "darsi, propendere verso".

Credo che quello che non riesce a pensare al di fuori dello stereotipo "dare = penetrare" sia tu (o lei? non voglio mancare di rispetto).

Quindi tu (lei) pretendi(/e) di trattare un 18/20enne e un 40/50/60enne allo stesso modo? Io francamente no: posso perdonare un ragazzino che mi fa una scenata e impunta i piedi in centro città ("perdonare" = "dare"), ma se un 40/50/60enne batte i piedi in centro città e mi fa una scenata, lo mando a cagare seduta stante (perché da un adulto/maturo "pretendo" (= "ricevere") un comportamento da adulto)

Per "dare" e "ricevere" intendo un'atteggiamento nei confronti dell'altro, non un ruolo, né una pratica sessuale.
Poi si può avere un'atteggiamento in "dare" anche in un ruolo sessuale "passivo",
e per inverso si può avere un'atteggiamento in "ricevere" anche con un ruolo sessuale "attivo".
Ma il punto non era certo questo.
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