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Nord vs. Sud


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Il più grosso difetto dei siciliani è che si ritengono perfetti  :)

( è un poco scopiazzata, lo so  :gha:)

 

Posso dissentire in parte con D. ?

Credo di capire cosa intende quando scrive

non si può essere siciliani altrove che in Sicilia, dove il sistema, causa anche l'insularità, circola su se stesso, e fa sì che leggi e relazioni siano modificate a nostro uso e consumo, e la grammatica dei gesti, delle mimiche, delle parole sia valevole perché tacitamente condivisa, nonché assunta con il proverbiale orgoglio di noi isolani.

In questo ci sono sia i comportamenti positivi, di cui essere orgogliosi, che quelli negativi.

 

Eppure essere un siciliano altrove (ovvero a Torino, città che amo ma che ho sempre sentito definire come ostica e inospitale) è la mia situazione ed è parte imprescindibile di me.

Chi, da mente evoluta, cresce in Sicilia e non fa di tutto per farlo dimenticare, ha un comprtamento, un savior faire con gli altri che viene molto apprezzato. Almeno questo è quel che mi porta a credere la mia esperienza.

Poi è ovvio che ci sono stati episodi o battute poco piacevoli nei miei confronti per il solo fatto che fossi siciliano. Ma queste sono cose che capitano :gha:.

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Quello è un aspetto di te che è stato, forse, maggiormente curato fino a che hai vissuto in Sicilia.

E non un aspetto da Siculo, ma caratteriale,tuo. E, tu, con la tua capacità d'analisi, ne hai fatto un pregio.

Non so se spiego bene ciò che intendo.

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Posso dissentire in parte con D. ?

 

Ovvio che no.  :gha:

 

Hai anche letto da una penna eccezionale che' date=' in mezzo alle altre cose, [i']ogni siciliano è un'ambiguità psicologica e morale[/i]. Non si tratta di espungere i difetti ed accrescere le qualità, già la scrematura di lati positivi e negativi è perdita d'identità, è mutamento. Il modello stesso (intero intendo) della sicilianità, o sicilitudine, come l'avrebbe chiamata Sciascia, non è trapiantabile altrove, ché è valevole solo presso le nostre rive; lo dicevo prima, la nostra regione possiede una grammatica non esportabile, perché folle o inaccettabile agli occhi dei più, perché incomprensibile persino a noi stessi, figli devoti nonostante tutto, obbedienti alla Legge isolana per antico affetto, non certo per sua chiarezza. La nostra ragione non è quella di Cartesio, costantemente impiegata alla ricerca del certissimamente vero, del suo ottimismo della volontà, contro ogni solipsismo, e pertanto slancio verso il bene, il progresso, il meglio. No, noi siamo figli di Empedocle e Gorgia, amabilmente sospesi tra i fasti del mito e la rappresentazione melodrammatica del sofisma. Non sono gli atteggiamenti particolari e modificabili a non essere applicabili fuori dall'Isola, è bensì l'intero amalgama confuso che il siciliano è: l'interezza del suo essere, esistenziale, morale, politico. Noi che non abbiamo leggi, se non appositamente traviate dalla mafia, col frigido e vile compiacimento di gran parte dei cittadini; noi che non conosciamo ottimismi antropologici per cui ognuno è, in linea di massima, una grande amico e commensale, ed insieme un potenziale traditore (da qui il fare guardingo, le sparlatine); noi che siamo cresciuti col latte materno e poche regole auree: l'occhio onnipresente della gente, il giudizio altrui come su una commedia o tragedia, pervasivo e pesante quale quello divino; il silenzio di chi non ha visto o sentito, e che si tramuta il abito culturale, quel tacere l'inutile per comunicare con gesti furtivi e severi; l'orgoglio leggendario che non insegna a ringraziare o chiedere scusa, salvo guadagnarsi la stima di, guarda caso, finocchio. La nostra cultura e i nostri modi confliggono sempre con quella delle regioni più civilizzate, vuoi per la tradizione agreste in noi consolidata, quindi più rude, più autentica, vuoi per la secolare mescenza di culture e maniere.

 

Lo sai, ho perduto del tutto il mio accento in meno di due anni, non mi fermo nel bel mezzo di una rotonda per ordinare ad un vecchino in lambretta una brioche di granita; non grido al telefono come se l'interlocutore dovesse sentirmi anche senza, non lavoro a nero e non frodo nei periodi di riconoscimento di malattia; ho smesso il piacere dei panini alla milza, e non insulto chi si ferma al semaforo con luce rossa (per chi fosse pratico di Palermo..). E con questo mille e mille altri comportamenti ho dovuto mutare. Il savoir faire rimarrà, ma non siamo più siciliani di quanto non siamo, nel tuo caso, torinesi.

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Mother Fucker

Scusami D ma tu parli a base di stereotipi.

Io sono casertano/napoletano e posso dirti che la stragrande maggioranza delle persone che conosco non urlano a telefono,si fermano allo stop non ordinano una brioche nel traffico non parlano in dialetto ecc ecc

Questi sono atteggiamente dei paesani,anzi ti dirò di piu io se parlo in dialetto con i miei amici dell'uni a Napoli mi guardano male.

Il napoletano vero per me è il signore,che esiste ancora,ma che viene dimenticato per colpa dei cafoni di periferia.

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Sono due paragrafi distinti; una è la mia visione della sicilitudine, l'altra la mia personalissima sicilitudine.

 

Il siciliano vero? Quello che si spacca la schiena sul lavoro (qualche volta..), beve vino sincero, impreca e si beffa degli amici.

E soprattutto il vero siciliano è colui il quale si sente di aver visto della vita tutto quello che v'era da vedere almeno sei o sette volte.

 

I rituali e le cafonaggini che io ho conosciuto non eliminano l'atteggiamento culturale.

Il pessimismo nell'uomo, il senso di superiorità sempre immotivato, l'illusione di conoscere tutte le esperienze possibili.

Appartengono a noi come il fatto di avere due occhi o due braccia o due gambe.

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Il napoletano vero per me è il signore

Hai appena ricalcato il cliché del "sono un Signore" tipico del Sud, che al contrario al nord non esiste  :gha:

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Mother Fucker

Non è un clichè è la verità,i napoletani veri sono cosi,come indubbiamente anche la gente per bene in ogni altro posto del mondo.

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non mi fermo nel bel mezzo di una rotonda per ordinare ad un vecchino in lambretta una brioche di granita; non grido al telefono come se l'interlocutore dovesse sentirmi anche senza, non lavoro a nero e non frodo nei periodi di riconoscimento di malattia; ho smesso il piacere dei panini alla milza, e non insulto chi si ferma al semaforo con luce rossa (per chi fosse pratico di Palermo..). E con questo mille e mille altri comportamenti ho dovuto mutare

 

@ D Che tascio, o zallo, o zaurdo, ( tamarro sul continente) che eri  :gha:!

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Zallo manca anche a me.

Zaurdo resta il top.  :gha:

 

ho smesso il piacere dei panini alla milza

 

:gha: Che mondo sarebbe senza pane 'ca meusa?

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Concordo in pieno.

Finalmente qualcuno riconosce che anche i siciliani hanno dei difetti; non capita spesso, lo saprai. Certo è che non adeguarsi al contesto, tenere un atteggiamento sprezzante e villano non aiuta a dare una immagine di decenza, ma di questi masochismi la generazione dei nostri padri ha fatto un vanto. Era delizioso sfoggiare il comportamento tipico siciliano anche al Nord, con una minuscola differenza: da loro la legge italiana vigeva, oserei dire persino esisteva. Hanno offerto il braccio ad uno stereotipo non saprei dire se preconfezionato dai pregiudizi, di certo confermato a pieno titolo, se non forse avanzato nei fatti. La realtà è questa, non si può essere siciliani altrove che in Sicilia, dove il sistema, causa anche l'insularità, circola su se stesso, e fa sì che leggi e relazioni siano modificate a nostro uso e consumo, e la grammatica dei gesti, delle mimiche, delle parole sia valevole perché tacitamente condivisa, nonché assunta con il proverbiale orgoglio di noi isolani.

 

ecco perchè il ragazzo di mia sorella è così disadattato qui ...  :gha:

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Esperienza personale. Ho passato quindici giorni con ragazzi e ragazze di tutta Italia e in particolare nel mio gruppo la maggioranza era del centro-sud. Io personalmente come penso gli altri non mi son mai posto il 'problema', nel senso non ho mai ragionato sul fatto che ero con persone di tutt'altra parte d'Italia, nonostante le differenze che emergevano, anche solo nel parlare. Poi certo son convinto che i 'razzisti' ci siano ovunque, nord, centro e sud.

In modo intelligente dovrebbe sempre andare a finire come nel nostro caso, che sulle differenze, magari anche grosse, nello stile di vita, nei modi di dire e quant'altro si scherzava e ci si prendeva in giro senza offese.

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Sinceramente i ragazzi urlanti e cafoni li ho visti sia al nord che al sud

Mi dispiace dirti che i Romani (uomini) li ho sempre troppo spesso visti ricalcare lo stereotipo del cafone tamarro, soprattutto sul tono di voce.

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Nella mia triste esperienza con i pugliesi (nonna paterna, primo fidanzato, collega con cui ho convissuto per 40 giorni), ho riscontrato che condividono un carattere molto prepotente per quanto riguarda alcuni argomenti, ad esempio in ambito culinario:

e vorrei sapere se anche ad altri è successo oppure se è la mia solita sfiga.

 

Queste persone dovevano per forza comandare la cucina sennò si mettevano a frignare, ed era inutile cercare un compromesso sennò o si faceva a botte o ognuno cucinava per sé.

 

1)Nonna non mi piace il parmigiano nella pasta per favore non ce lo mettere - irrimediabilmente ce lo trovo dentro

 

2)M.. senti secondo me 6 spicchi di aglio per due persone sono troppi, che puzza - non ti preoccupare ce li metto lo stesso ma li mangio tutti io (vi lascio immaginare cos'era a letto dopo)

3)A.. a parte che è troppo aglio e che sta bruciando nell'olio da 5 min, ma perché mettere i piselli nell'amatriciana dopo che li hai messi anche ieri nel sugo di tonno e nella pasta e piselli dell'altro ieri? non ne posso più - ma dai due pisellini che sarà mai (li piglia e ce li butta dentro)

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Mi dispiace dirti che i Romani (uomini) li ho sempre troppo spesso visti ricalcare lo stereotipo del cafone tamarro, soprattutto sul tono di voce.

Le persone chiassose attirano più attenzione di quelle discrete poi Roma è un caso a parte. Secondo me il comportamento da "simpaticoni" è dato dal fatto che credono a torto che la loro città è la migliore d'Italia se non del mondo e quindi giocano sullo stereotipo del romano per affermare la loro romanità.

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I Romani amano farsi notare... secondo me è perché da una parte muoiono dalla voglia di contatto umano, dall'altra considerano da sfigati rivolgere la parola a qualcuno per fare quattro chiacchiere.

 

Usa cosa che odio dei Romani (e dei Toscani) è che,visto che ho tratti asiatici, ogni volta che ci parlo sono convinti che il loro italiano è quello migliore... e che io sono lo straniero che parla male e che non capisce, quando invece il mio è un piattissimo italiano standard.

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Se vivessi in una città come Roma avrei ben poco da vantarmi!  :look:

 

Perchè, scusa?

 

Le persone chiassose attirano più attenzione di quelle discrete poi Roma è un caso a parte. Secondo me il comportamento da "simpaticoni" è dato dal fatto che credono a torto che la loro città è la migliore d'Italia se non del mondo e quindi giocano sullo stereotipo del romano per affermare la loro romanità.

 

Ma che romani avete conosciuto?

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Io vivo a Roma da 23 anni, tutti sti "cafoni" che dite voi non li ho mai visti.

Ce ne sono, come in Sicilia ci sono i mafiosi, come a Napoli ci sono i truffatori, come a Milano ci sono i fighetti e come in Veneto ci sono i leghisti.

Una gran parte della popolazione, che tra l'altro chi non vive città come Roma (2.747.576 abitanti. TUTTI cafoni? Ma per favore.) non può conoscere perchè per comodità si ferma a guardare solo quel lato di questo posto, è gente discreta, fine e colta.

 

Ma sono certa che i romani e Roma pensano la stessa cosa di voi, e son ben felici di non avervi come loro cittadini, per fortuna.

:look:

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...come dicevo ad un leghista durante una sagra della Lega....

L'Italia ha due nature, ed è inultile negarlo...  l'Italia europea continentale o padana e l'Italia mediterranea...  esse hanno due ceppi dialettali, culture, modi di fare e se vogliamo a anche tratti somatici differenti (seppur mescolati)...  ma queste due nature dell'Italia non sono un peso, una zavorra per la nazione, bensì una ricchezza... perché le differenze sono una ricchezza!!! Così grazie al federalismo potremo rendere la nostra nazione migliore, dare un giusto riconoscimento alle due differenti nature dell'Italia e permettere, oltre ad una maggior libertà d'azione del nord, anche l'emancipazione del sud...   non più un figlio simpatico sì, ma viziato perché mantenuto dallo Stato centrale cui fa capo Roma ladrona, ma finalmente un meridione solare, turistico, emancipato, caloroso e libero dal brigantaggio mafioso tipico di chi non si autogoverna, non si autogestisce ma viene forzatamente governato e sovvenzionato da uno Stato centrale lontano dai cittadini....  così con due Italie finalmente mature,competitive e libere di cercare la propria vocazione, potremo anche avviare tra le due parti della nazione una collaborazione certamente più proficua....  ecco che con gli imprenditori del nord potremmo costruire ed investire del sud Italia tanto da farlo diventare la Florida, la California d'Europa!  ...Napoli e Roma come Los Angeles e Palermo come Miami...  costruire il ponte di Messina, costruire le infrastrutture turistiche balenari del nord (tipo Rimini o i grattacieli di Jesolo) al sud e trasformare Ostia in Ostia Beach con grattacieli e discoteche alla moda e così via....  (a Roma potremo costruire all'Eur i grattacieli moderni tanto da farne una sorta di Defense parigina locale...   e subito fuori città, costruire "Storyland", sulle stile di Futureworld, un film del 1976, con casinò, discoteche, ristoranti a tema... un gigantesco parco tematico sulla storia tanto da far diventare Roma la capitale mondiale della storia!   ...e sempre nell'hinterland Romano potremo costruire la "Città delle religioni" un villaggio con una via o piazza centrale e attorno gli edifici, alti e larghi uguali, ma non lunghi secondo le esigenze, rappresentativi di tutti i credi del mondo compresi gli agnostici e Scientology... un posto sovranazionale ben controllato dall'esercito dove avviare un serio discorso di spiritualità globale    ...così come a Roma potremo demolire il vecchio Stadio Olimpico e al suo posto costruire il Neo Colosseo, uno nuovissimo Stadio di calcio grande due volte il Colosseo ma con lo stesso identico stile!!!   ...e poi a Napoli potremo organizzare le Olimpiadi, perché Napoli merita più di Roma le Olimpiadi...  si potrebbe pure organizzare una splendida cerimonia di apertura con una finta eruzione del Vesuvio fatta con i fuochi pirotecnici di cui napoletani sono i numeri uno indiscussi del pianeta)

In ogni caso per me l'ottica di visione non può che essere continentale e quindi sull'Europa, perché il pianeta ha bisogno della globalizzazione e l'Europa Unità è l'unica che può e deve dare la mondo l'esempio per l'unione pacifica di tutto il globo. Dunque il federalismo in Italia, dove le regioni (dove pure il piccolo Molise) diventano Stati lo vedrei come limitativo e provinciale, piuttosto propenderei per un federalismo europeo dove le nazioni più grandi dell'Eurolandia (Germania, Francia,  Italia, Spagna e Polonia) verrebbero frazionate (insieme al Belgio...  Fiammigi e Valloni) in 2,3 o 4 Stati federali europei, nel caso dell'Italia in 4: Italia Padana, Italia Mediterranea, Sicilia e Sardegna.

Solo così, con il federalismo europeo che fraziona gli Stati più grandi potremo uscire dalle problematiche retaggio delle poltiche nazionali dei secoli scorsi per dare dignità ed automonia a tutti i popoli d'Europa (anche ai Paesi Baschi e alla Catalugna) evitando tutti questi antipatici attriti che hanno accompagnato anche la storia del nostro paese con l'annosa questione meridionale che onestamente sarebbe ora di chiudere per dare dignità al sud e mettere fine a tutti gli attriti tra nord e sud che sono stati solo che la conseguenza della convivenza forzata.

Italia Padana e Italia Mediterranea automome e insieme unite nel complesso della Confederazione di Stati dell'Europa.*

 

* per quanto riguarda lo sport nei campionati continentali sarebbe giusto andare con le rappresentative degli Stati federali (Italia Padana, Paesi Baschi ecc...), nei campionati mondiali con le rappresentative delle nazioni (popoli con la stessa lingua...  Italia, Germania+Austria, ecc...) e alle Olimpiadi con la rappresentativa confederata dell'Europa (United State of Europe team così da formare una squadra di basket e una staffetta 4x100 in grado di battere gli yankeee USA).

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Mother Fucker

Il sud ha bisogno solo di imprenditori meridionali onesti,i nordisti già hanno sfruttato troppo dall'unificazione ad oggi che è bene rammentare senza i soldi di Napoli non sarebbe avvenuta.

Eliminare lega e mafie o almeno ridurre la loro influenza,di ciò abbiamo bisogno principalmente per poterci riscattare.

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A dire il vero qui in Veneto l'industrializzazione

è avvenuta negli anni Settanta coi i soldi dei Tedeschi

che delocalizzavano qui come ora noi facciamo in Romania...

 

Se nessuno delocalizza a Sud è a causa della criminalità organizzata:

nessuno aprirebbe una fabbrica in Sicilia, quando può aprirla in Polonia o in Cina.

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