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Matrimoni gay in Italia


Almadel

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On 3/5/2021 at 5:59 PM, Ghost77 said:

Giusto, giustissimo. Il fatto è che io e il mio ragazzo non ci sentiamo una famiglia. Non ci sentiamo un'unità Lui è quello che marcia con me fianco a fianco, è come un fratello, come due bolle di sapone che si appiccicano creando una nuova forma, condividendo per una porzione la stessa superficie ma rimanendo volumi distinti, mentre quello che io vedo emotivamente come la mia famiglia (al di là dei parenti) è tutto il ristretto gruppo di amici solidi con cui divido la vita.

Molto bella questa descrizione, tanto spero di potere anche io trovare qualcuno che ne capisca la sfumatura e la sua importanza


Sulla questione di @Almadel è interessante ma in tutta onestà, sebbene esista un componente legata alla modalità con la quale l'omosessualità è vissuta "out" in un determinato luogo, penso che il grosso della ciccia, o della non ciccia, sia dal rinvenirsi nel fatto che in realtà per noi gay unirsi civilmente ha meno senso, ed è un passo che si fa più per consolidare ufficialmente coppie già pubbliche di per sè che per vantaggi vari.
La coppia gay tipica è medio alta borghese, le situazioni alla Almadel sono residuali ed in genere si cirinnizzano comunque vecchie coppie consolidate più che giovani ragazzi.
C'è una componente legata all'età, se il gay medio si accetta 5 6 anni dopo l'eterosessuale tutti gli step sono posticipati ed in genere si è maturi per questa scelta, quando già si ha un lavoro, una casa ed una indipendenza.

Per quanto mi riguarda pur desiderando avere un compagno, in tutta sincerità non mi unirei civilmente è proprio una di quelle cose che non sento nessuna necessità nè idelogica (ma che scherziamo? La porta in coppia deve essere sempre aperta) nè tantomeno pratica (laddove ci fosse utilità ben venga)


Un forumista che non scrive più ma che sento ha fatto l'unione due anni fa a 24 anni, per me una follia, ma sembra felice e sono molto contento per lui.
 

Edited by Iron84
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55 minutes ago, Iron84 said:

La coppia gay tipica è medio alta borghese, le situazioni alla Almadel sono residuali

C'è un motivo particolare per il quale sono tutti alto borghesi tranne noi? 🙂

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33 minutes ago, Almadel said:

C'è un motivo particolare per il quale sono tutti alto borghesi tranne noi? 🙂

Si. Tu hai scelto di fare il casalingo mentre nelle altre coppie gay spesso lavorano in due e per questo hanno piu' soldi e di conseguenza sono piu' borghesi.

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10 minutes ago, marco7 said:

Si. Tu hai scelto di fare il casalingo mentre nelle altre coppie gay spesso lavorano in due e per questo hanno piu' soldi e di conseguenza sono piu' borghesi.

Sì? Se anche io facessi il telefonista part-time come mio marito

saremmo una famiglia alto borghese? Wow, basta poco :D

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5 hours ago, Iron84 said:

in realtà per noi gay unirsi civilmente ha meno senso,

(omissis)

non mi unirei civilmente è proprio una di quelle cose che non sento nessuna necessità nè idelogica (ma che scherziamo? La porta in coppia deve essere sempre aperta)

Si tratta appunto di capire quale sia la ragione per cui in merito ad un vincolo matrimoniale od assimilato una coppia omoerotica  non senta "necessità ideologica"  e consideri che abbia "meno senso" .

Secondo me, considerando anche, ma non solo, il mio giudizio in merito, la ragione sta essenzialmente nel rifiuto della certificazione pubblica per un'affettività privata, tanto più perché si tratta d'una certificazione che per sua costituzione inveterata è volta a stabilire ed a regolare un nucleo familiare produttivo di prole legittima e dunque necessariamente eterosessuale:

istituti matrimoniali ed assimilati mi sembrano cioè costituzionalmente estranei alla coppia omoerotica, essendo stati creati a pennello per la coppia eteroerotica prolificante, sì che, per quanto siano adattati, conservino sempre, anche nella forma dei concetti (matrimonio, marito, nozze), l'estraneità originale.

 

 

4 hours ago, Tyrael said:

forse i benefici delle unioni sono meno sentiti da chi ha i sordi rispetto a chi ne ha pochi

Be' è ovvio che i sordi ci sentano meno.... 😉 

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5 hours ago, Almadel said:

Sì? Se anche io facessi il telefonista part-time come mio marito

saremmo una famiglia alto borghese? Wow, basta poco :D

Ti sei volutamente tagliato fuori dal campo borghese (piccolo e medio, diciamo così ) a 18 anni, da quello che racconti. 

Avessi fatto l'università (anche lettere, eh) o ti fossi trovato subito un lavoro (anche poco pagato) oggi saresti più o meno nelle condizioni dell'utenza del forum. 

Non hai puntato sull'indipendenza economica e sulla stabilità lavorativa, che sono i nostri fari e le nostre stelle polari.

Per questo non capisci le obiezioni pratiche borghesi all'unione civile. 

Edited by Bloodstar
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9 hours ago, Iron84 said:

in realtà per noi gay unirsi civilmente ha meno senso,

Io la girerei: se sei etero c'è sicuramente una pressione in più: il matrimonio in chiesa. A naso e a stereotipo questa pressione si sente magari di più in Italia che in Finlandia, comunque non voglio uscire dal topic (che è: i gay si sposano meno in Italia? e non: gli etero si sposano di più all'estero?)

9 hours ago, Iron84 said:

La coppia gay tipica è medio alta borghese, le situazioni alla Almadel sono residuali

A me questa pare una sparata a caso che va contro ogni buonsenso, ma sarei contento di essere smentito di fronte a dati certi

Io francamente che sto nell'ambiente del precariato universitario per forza di cose conosco più coppie gay (e no) con le pezze al culo

 

Secondo me è davvero più una questione di visibilità. In Italia si è meno "out", magari hai un compagno da una vita e sei dichiarato coi tuoi amici ma non a lavoro, o con la famiglia d'origine che vive in un'altra città, eccetera... e vivi bene così (si può). Parlo di quelle situazioni in cui magari non casca il mondo se si viene a sapere che hai un partner dello stesso sesso, ma se il capo organizza un barbecue e dice portate pure i vostri compagni e compagne, si va da soli. E appunto avendo trovato una dimensione di serenità in una coppia semidichiarata, magari non ci si sente vicini all'idea di ufficializzarla in un atto pubblico che tradizionalmente corrisponde ad un momento che si condivide con tutti

 

Mi viene in mente un altro episodio, che non c'entra col discorso generale, è più per chiacchierare sui vantaggi e le esperienze vissute a caso. Nel 2018 partecipai ad una sorta di progetto di ricerca della durata di un anno, per il quale era necessario che mi trasferissi in un'altra città per diversi mesi. L'istituto che finanziava questo progetto (chiaramente non era l'università, sennò ciao) si sarebbe occupato di tutto, incluso di trovare un alloggio - un appartamento - capace di accomodare sia i ricercatori coinvolti che, nel caso di permanenza prolungata, le loro famiglie: dunque io ci andai con mio marito. Se all'epoca non fossi stato già sposato, sarebbe stato per noi parecchio sconveniente

Edited by blaabaer
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7 minutes ago, blaabaer said:

A me questa pare una sparata a caso che va contro ogni buonsenso, ma sarei contento di essere smentito di fronte a dati certi

Io francamente che sto nell'ambiente del precariato universitario per forza di cose conosco più coppie gay (e no) con le pezze al culo

Io (e forse anche Iron) quando parlo di borghesi intendo persone che hanno o un elevato capitale economico o un elevato capitale culturale, oppure entrambi. Che non ha molto a che vedere con l'immagine novecentesca del borghese e infatti si potrebbe discutere di un abbandono del termine a favore di altro (?).

Il capitale economico sono li sordi, e va bene. Anche se nell'Italia di oggi significa anche solo avere delle entrate sicure e regolarissime. 

Il capitale culturale è la formazione. Non necessariamente accademica ma anche professionale. Un bravo ebanista, dal mio punto di vista, ha un capitale culturale alto perché ha investito anni e forse anche soldi per specializzarsi e assumere competenze.

Un ricercatore universitario ha le pezze al culo ma ha un altissimo capitale culturale, quindi dal mio punto di vista nel campo borghese ci rientra.

P.S. "capitale economico" e "capitale culturale" sono concetti che vengono da La distinzione di Pierre Bourdieu.

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A me risulta che i numeri delle unioni civili di coppie gay in Italia siano in linea con quelli dei matrimoni/unioni civili di coppie gay all'estero.

Al limite si può fare un discorso sulle differenza di età media fra chi si sposa. Probabilmente all'estero si sposano prima ma questo vale anche se parliamo di matrimoni etero, per un discorso di stabilità economica e anche culturale. Quindi in un forum come questo dove l'età media è bassa non si trovano molti uniti civilmente.

Il caso degli espatriati è un caso particolare. Spesso sposarsi è semplicemente utile: più sicurezza e possibilità di permanenza, più facile accesso alla cittadinanza, a determinati benefit e misure di welfare, etc.
E secondo me può anche essere un modo per creare un senso di appartenenza, per affondare delle "radici" nel nuovo contesto che prima non c'erano. Ho l'idea che molti espatriati si sentano come sospesi e con un persistente senso di disagio, non riescono a sentire il loro nuovo paese come "casa" e potrebbero vedere allora nel matrimonio un modo per alleviare questa sensazione. Vale sia per gli etero sia per i gay.

Edited by Uncanny
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3 hours ago, blaabaer said:

Secondo me è davvero più una questione di visibilità. In Italia si è meno "out",

Dunque secondo te la risposta alla questione se ci sia diffidenza in Italia, ammesso e non concesso che ci sia...., verso le unioni civili è la prima proposta da Almadel, cioè l'omofobia familiare e, potremmo aggiungere, ambiente:

On 3/5/2021 at 10:28 AM, Almadel said:

C'è una diffidenza verso le unioni civili in Italia?

(omissis)

Un problema di omofobia con le famiglie o un modo diverso di vivere le relazioni?

Certamente anche l'omofobia può essere concausale, ma forse c'è anche il modo diverso di vivere le relazioni omoerotiche e, almeno nel mio caso, che peraltro non può far numero, è così.

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3 hours ago, Bloodstar said:

Io (e forse anche Iron) quando parlo di borghesi intendo persone che hanno o un elevato capitale economico o un elevato capitale culturale, oppure entrambi. [...]

Il capitale economico sono li sordi[...]

Un ricercatore universitario ha le pezze al culo ma ha un altissimo capitale culturale, quindi dal mio punto di vista nel campo borghese ci rientra.

Ma posso essere pure d'accordo (sebbene il discorso mi interessi marginalmente), il fatto è che è di vantaggi economici che si parlava

1 hour ago, Uncanny said:

Il caso degli espatriati è un caso particolare. Spesso sposarsi è semplicemente utile: più sicurezza e possibilità di permanenza, più facile accesso alla cittadinanza, a determinati benefit e misure di welfare, etc.
[...]può anche essere un modo per creare un senso di appartenenza, per affondare delle "radici" nel nuovo contesto che prima non c'erano.

Questo è secondo me davvero il punto chiave. Alla cosa delle radici poi scioccamente non avevo pensato perché nel mio caso siamo entrambi espatriati

9 minutes ago, Mario1944 said:

Dunque secondo te la risposta alla questione se ci sia diffidenza in Italia, ammesso e non concesso che ci sia...., verso le unioni civili è la prima proposta da Almadel, cioè l'omofobia familiare e, potremmo aggiungere, ambiente:

Ni-
non saprei.

Più che altro è una differenza che ho notato tra le coppie che conosco (sposate o no) in Italia e quelle all'estero. Probabilmente è un'osservazione con un bias grande così

Non so se è a questa che si può ricondurre il fenomeno - presunto - di cui stiamo parlando

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Ma ovviamente perché gli espatriati all'estero sono vincenti e di successo, mica come i povery che rimangono in Italia, troppo bamboccioni e irrisolti per partire e quindi anche troppo per sposarsi. D'altra parte non potete sposarvi se vivete ancora nello scantinato di vostra madre come il preside Skinner o l'uomo-fumetto.

In realtà non ne ho idea.

Edited by wwspr
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5 hours ago, blaabaer said:

Parlo di quelle situazioni in cui magari non casca il mondo se si viene a sapere che hai un partner dello stesso sesso, ma se il capo organizza un barbecue e dice portate pure i vostri compagni e compagne, si va da soli. E appunto avendo trovato una dimensione di serenità in una coppia semidichiarata, magari non ci si sente vicini all'idea di ufficializzarla in un atto pubblico

Potrebbe darsi che in Italia, dove la "bella figura" è un fenomeno socialmente rilevante, convivere con partner dello stesso sesso purché la cosa non abbia gran pubblicità sia ritenuto da tanti più saggio. In molti casi non si sa nemmeno con certezza se i nostri compaesani, il nostro superiore sul luogo di lavoro o nostro cugino sono realmente omofobi, indifferenti alla cosa o addirittura friendly, ma gli italiani -pure i gay- talvolta temono il parere della cerchia sociale più prossima molto più dell'intolleranza fascista; credo sia un fenomeno meno diffuso in altre culture.

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Paedicator1987
On 3/5/2021 at 9:28 AM, Almadel said:

Un problema di omofobia con le famiglie o un modo diverso di vivere le relazioni?

Non abbiamo mai pensato all'unione civile, forse perché quando ci siamo messi insieme non esistevano ancora.

E poi non convivendo, anche se ci vediamo quasi ogni giorno, sembrerebbe una forzatura.

In fondo però non sentiamo la necessità di un foglio di carta per attestare il nostro legame.

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17 hours ago, Iron84 said:

La coppia gay tipica è medio alta borghese

mmhhh.. non ne sarei certissimo, ma ho pochi elementi oggettivi per confutartela con sicurezza

7 hours ago, blaabaer said:

Secondo me è davvero più una questione di visibilità. In Italia si è meno "out", magari hai un compagno da una vita e sei dichiarato coi tuoi amici ma non a lavoro, o con la famiglia d'origine che vive in un'altra città, eccetera... e vivi bene così (si può). Parlo di quelle situazioni in cui magari non casca il mondo se si viene a sapere che hai un partner dello stesso sesso, ma se il capo organizza un barbecue e dice portate pure i vostri compagni e compagne, si va da soli. E appunto avendo trovato una dimensione di serenità in una coppia semidichiarata, magari non ci si sente vicini all'idea di ufficializzarla in un atto pubblico che tradizionalmente corrisponde ad un momento che si condivide con tutti

sono più in sintonia con questa, di analisi; anche se le motivazioni con cui, per esempio, io non amo le cene coi colleghi di Coniuge sono un filo diverse da quanto dici: è che mi annoiano a morte i discorsi che si fanno a quelle tavolate (parlano sempre & solo di lavoro e io mi faccio due coglioni così a sentirli!!), e se posso scamparmele, le evito volentieri

[ah, serve aggiungere che siamo tutti e due dichiaratissimi coll'universo mondo?]

 

Edited by freedog
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11 hours ago, blaabaer said:

Io francamente che sto nell'ambiente del precariato universitario per forza di cose conosco più coppie gay (e no) con le pezze al culo

L'ho sempre dato come assodato, se fai una ricerca su google su coppie gay reddito, ricche o cose simili trovi un sacco di articoli.
In primis hanno mediamente un reddito più alto e poi non avendo figli hanno un maggiore potere di spesa delle coppie con prole.

Inoltre come diceva @bloodstar non è soolo una questione reddituale, sebbene, le coppie omosex con la relativa apertura saranno sempre piu trasversali.

Edited by Iron84
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Siamo però passati dal "non ci sposiamo perché troppo precari"

al "non ci sposiamo perché troppo borghesi". Solo una della due sarà quella giusta, no?

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Tuo fratello almadel sta sul tuo livello di borghesia / precarieta' o su un altro livello ?

si e' sposato per la prole o per altro ?

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7 hours ago, schopy said:

in Italia, dove la "bella figura" è un fenomeno socialmente rilevante,

Non vorrei andare off topic ma questa frase mi ha colpito... cosa intendi, precisamente?
Io l'ho interpretata un po' così: in Italia la tua vita privata è spesso soggetto del pesante giudizio altrui, e questo giudizio ha delle conseguenze sul tuo ruolo nella comunità

Sarebbe interessante confrontare questa osservazione con altri fenomeni rilevabili in altre culture (tipo la Legge di Jante)

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42 minutes ago, Almadel said:

Siamo però passati dal "non ci sposiamo perché troppo precari"

al "non ci sposiamo perché troppo borghesi". Solo una della due sarà quella giusta, no?

Sono perfettamente correlate, invece. 

Ambiremmo alla monolitica stabilità borghese ma viviamo in un mondo precario. Questo ci manda fuori fase e ci preclude la possibilità di istituzionalizzare i legami. 

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23 minutes ago, blaabaer said:

Non vorrei andare off topic ma questa frase mi ha colpito... cosa intendi, precisamente?
Io l'ho interpretata un po' così: in Italia la tua vita privata è spesso soggetto del pesante giudizio altrui, e questo giudizio ha delle conseguenze sul tuo ruolo nella comunità

Io ricordo che hinzelmann ha scritto che quando scopa lui si preoccupa di fare bella figura col partner. Mah.

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4 minutes ago, marco7 said:

Io ricordo che hinzelmann ha scritto che quando scopa lui si preoccupa di fare bella figura col partner. Mah.

Che cosa c'entra con ciò che ha scritto @blaabaer? Preoccuparsi di soddisfare il partner è un gesto carino. Tra l'altro neppure hinz può rispondere poiché non sappiamo se non entra per propria scelta o meno. 

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Io ho scritto quel che ricordo lui scrisse. Credo lo scrisse non riferito proprio a se stesso ma come regola generale che suppongo valga anche per lui.

soddisfare il partner e fare bella figura a letto sono due cose diverse.

Io lo vedo collegato con quanto scritto da blaabaer in quanto blaabaer dice che la gente in italia si preoccupa del giudizio altrui per cui cerca di far bella figura. Cosa vera anche quando si scopa sembra.

non si scopa bene per dare piacere a se stessi e al partner ma per fare bella figura. Mah.

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davydenkovic90
6 hours ago, Bloodstar said:

Sono perfettamente correlate, invece. 

Ambiremmo alla monolitica stabilità borghese ma viviamo in un mondo precario. Questo ci manda fuori fase e ci preclude la possibilità di istituzionalizzare i legami. 

Io non credo che sia questo il punto.

Secondo me ci sono dei "troppo borghesi"  a cui il matrimonio piace e dei "troppo borghesi" a cui non piace.

Vestirti in un certo modo, presentarti in un ufficio comunale, fare una certa scenetta codificata, ricevere gli auguri e i regali, andare coi parenti a cena, farsi fare le foto... son cose che devono piacere, per cui ci dev'essere un incentivo. Se sono solo una noia, uno le fa solo quando servono, per questioni burocratiche e formali, che è relativamente raro avere da molto giovani. Tra l'altro - piccola parentesi - se uno è davvero così tanto precario giramondo e concentrato su se stesso, allora non ha nemmeno senso che metta in piedi una relazione stabile o una convivenza. 

Nel caso etero sicuramente c'è più iconografia, specialmente al sud, mi risulta, e per certe ragazze che si divertono coi preparativi delle nozze.

Anche in ambito gay c'è un elemento in più,  che consiste in una punta di orgoglio, che penso sia quello che alla fine spingerà anche me in tempi brevi, pur odiando io a morte la formalità, regali e festeggiamenti annessi. (dovrò un attimino vedere come poterle dribblare)

Credo che sia giusto sposarsi  per dare un messaggio (non solo a famiglie più o meno omofobe ma anche)  a una società e dicendo che esistiamo in quanto coppia, per cui magari è ora che l'indiano che vende le rose nei ristoranti si faccia furbo e allarghi il proprio business, o che il gelataio è ora che la finisca di chiederci se vogliamo un conto unico o separati.

Un buon motivo - Bloodstar ti consiglio questo, se stai tentando di giustificarti con Almadel, ma non ce n'è bisogno - per non sposarsi può essere quello di non essere sicuri che una certa relazione possa funzionare nel tempo. Io rientro in questo caso e ritengo il matrimonio un passo definitivo, per cui non mi lascerei, ad esempio, nemmeno convincere da un mio eventuale partner a farlo semplicemente perché per lui è divertente (sto ipotizzando, non è il mio caso) perché sinceramente ritrovarmi poi a dover divorziare con nonchalance dopo un paio d'anni, come ormai fanno tutti, dopo aver speso e ricevuto da altri attenzioni, regali, tempo, mi sentirei un imbecille.

Ecco, forse se c'è un elemento caratteristico delle unioni gay che ho visto più o meno direttamente dal 2016 ad oggi è che nessuna è stata organizzata prematuramente o in modo molto sbilanciato per uno dei due, com'è successo per esempio a un mio amico etero l'anno scorso, che dopo un fidanzamento lampo  durato, credo, nemmeno un anno, si è ritrovato catapultato in un paesino random della Sicilia a fare da comparsa al suo matrimonio napulitano,  vissuto da lui e dai suoi familiari come carnevalata incomprensibile e imbarazzante. Matrimoni, questi, che, a meno che tu non ti chiami Carla Bruni-Sarkozy, durano come gatti in tangenziale. Ma va benissimo perché credo che per certa gente anche divorziare e risposarsi sia un gran divertimento. 

 

Edited by davydenkovic90
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7 hours ago, Almadel said:

Siamo però passati dal "non ci sposiamo perché troppo precari"

al "non ci sposiamo perché troppo borghesi". Solo una della due sarà quella giusta, no?

Forse la riconciliazione delle sentenze opposte sta nel loro superamento, assumendole come scuse,  perché da una parte la scarsità  reddituale o patrimoniale non può per sé impedire un atto giuridico che, omessi i fronzoli, ha costi minimi se non per chi muoia letteralmente di fame, e dall'altra l'abbondanza patrimoniale o reddituale permette di soddisfare in modo conforme ai propri intenti di riservatezza o d'ostentazione la celebrazione dell'atto:

é molto più verisimile infatti che il problema stia nel giudizio circa l'atto ed i suoi effetti.

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6 hours ago, blaabaer said:

cosa intendi, precisamente?
Io l'ho interpretata un po' così: in Italia la tua vita privata è spesso soggetto del pesante giudizio altrui, e questo giudizio ha delle conseguenze sul tuo ruolo nella comunità 

Anche, perché nel momento in cui ti sposi non è più un fatto "solo" privato. Posto che molti in Italia non sappiano ancora "che pensare" delle unioni civili tra persone dello stesso sesso, l'ipotesi è che se non sembra un passo indispensabile, diverse coppie gay preferiscano rimandare la cosa (poi, tu che hai più esperienza di noi di vita all'estero puoi confermarci o meno se altrove ci si fa i fatti degli altri tanto spesso quanto qui).

Ampliando il discorso, far "bella figura" da noi si esplica in moltissimi ambiti: dal modo in cui dovremmo presentarci, parlare, vestire, a quel che dovremmo scegliere di fare o di non fare nella vita se vi è il pericolo che gli altri non capiscano il senso di quello che scegliamo...una costante attenzione per l'esteriorità 😅 non credo sia una nostra esclusiva, ma certo da noi tutto questo è molto pervasivo. 

Se leggi ad esempio quel che scrive qui sopra @davydenkovic90 (che certo non è omofobo e nemmeno vuol lisciare il pelo agli omofobi):

14 minutes ago, davydenkovic90 said:

non mi lascerei (...) convincere da un mio eventuale partner a farlo semplicemente perché per lui è divertente (...) perché sinceramente ritrovarmi poi a dover divorziare con nonchalance dopo un paio d'anni dopo, come ormai fanno tutti, dopo aver speso e ricevuto da altri attenzioni, regali, tempo, mi sentirei un imbecille.

La preoccupazione per le aspettative sociali è notevolissima, l'attenzione altrui lo responsabilizzerebbe tanto da farlo sentire "un imbecille" a separarsi dopo un paio d'anni.

11 minutes ago, Mario1944 said:

è molto più verisimile infatti che il problema stia nel giudizio circa l'atto ed i suoi effetti.

Qui sopra un altro esempio.

 

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davydenkovic90
24 minutes ago, schopy said:

La preoccupazione per le aspettative sociali è notevolissima, l'attenzione altrui lo responsabilizzerebbe tanto da farlo sentire "un imbecille" a separarsi dopo un paio d'anni.

Ma no, assolutamente. Io mi sentirei un imbecille con me stesso, per il fatto di aver preso una decisione affrettata senza essere stato sicuro al 100% della relazione, non certo per il discorso delle aspettative e dell'attenzione altrui. Non si tratta di paura (mia) del giudizio degli altri, men che meno sulla sessualità, si tratta di buon senso e di etica personale. Certi etero e certe coppie etero pensano di essere padrone del mondo, basta vedere come si slinguazzano ovunque senza ritegno. E se organizzano robe faraoniche e divorziano dopo 5 minuti, pazienza, non si amavano più, sono stati traditi, è giusto così e tutti devono capire, anzi, devono dirgli "poverino/a" 

Io non sono così. Se faccio qualcosa (parlo anche delle mie scelte individuali) è con cognizione di causa, ci penso 300 volte prima, me ne assumo tutte le responsabilità e piuttosto preferisco non farne di niente. Il divorzio non è certo lì a disposizione di qualche cretina che s'è sposata per noia e per altrettanta noia desidera risposarsi con un nuovo marito come se fosse l'ultimo modello di iPhone. Se deciderò di fare l'unione civile sarà con convinzione massima di quello che sto facendo, senza neanche la minima possibilità che io ci ripensi dopo qualche anno o che ne faccia un'altra con un'altra persona dopo una manciata di anni, solo perché, alla fine, dell'unione civile mi piaceva solo l'idea di farla per il pranzo, gli invitati, le foto, i bei vestiti, il viaggio di nozze.

Mi sentirei un imbecille a prendere una decisione scriteriata coinvolgendo una serie di persone solamente per il gusto dell'esibizionismo e della pagliacciata in costume, per poi mandarla a monte poco dopo per riorganizzarne un'altra uguale e facendo venire parenti e amici con le loro facce ipocrite a festeggiare il nuovo fidanzatino di turno. Onde evitare tutto questo, direi che è meglio aspettare qualche anno in più e pensarci bene.

Edited by davydenkovic90
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@davydenkovic90 la preoccupazione per le aspettative altrui è qualcosa di più del timore di un giudizio, e ha anche delle connotazioni positive...perciò io affermavo che sembri sentirti eccessivamente "responsabilizzato". La tua dura riprovazione per le coppie eterosessuali che divorziano a distanza di qualche anno da un matrimonio in pompa magna non fa che rafforzare la mia convinzione.

In Italia poi si conferisce al matrimonio un grande significato simbolico, probabilmente anche perché siamo cattolici, ed il matrimonio era indissolubile fino a pochi decenni fa.

8 hours ago, blaabaer said:

Sarebbe interessante confrontare questa osservazione con altri fenomeni rilevabili in altre culture (tipo la Legge di Jante)

Ho appena scoperto cos'è! Tu che lì ci hai vissuto, credi sia qualcosa di sentito ancora oggi?

 

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