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gap generazionali & politically correctness


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16 minutes ago, Ghost77 said:

ma non è che se un collega di ufficio mi offende non devo prendermela poiché " quello non è il vero me bensì un artefatto costruito ad hoc per la situazione lavorativa". 

Hai dimenticato di leggere, accade....,  il secondo periodo di quanto ho scritto:

"Forse alcuno qui ti conoscerà quale sei realmente e chi perciò corrisponda a Tyrael e dunque avresti pur diritto d'offenderti se tu fossi offeso da lui".

E' chiaro che, se io so chi sia tu veramente e tu sappia che io so, le cose cambiano, perché né Ghost77  né Tyrael sarebbero per me meri nick dietro i quali può anche nascondersi la medesima persona reale od addirittura più che due persone.

16 minutes ago, Ghost77 said:

È un ragionamento che sarebbe potuto essere considerato valido 20 anni fa, ed appartiene a generazioni che non sono cresciute nell'ambito della comunicazione via web. 

Direi che vent'anni fa sarebbe valso assai meno, se pur valesse, perché le identità meramente virtuali erano assai più rare.

16 minutes ago, Ghost77 said:

Non dico tu sia "vecchio"

Ma io sono vecchio.... 😉

16 minutes ago, Ghost77 said:

bensì che utilizzi dei canoni che non appartengono a questo mondo, bello o brutto che sia.

Cioè vuoi affermare che gran parte di quelli che scrivono sul forum non usino identità virtuali, la cui corrispondenza all'identità reale è tutta da dimostrare?:

a me pare che nessuno qui possa vantare, se pur sia ragione di vanto...., d'essere uno specchio immacolato di quel che è realmente fuori di qui e ciò argomento innanzi tutto dal nick, che non mi risulta indichi mai dell'inventore il nome, il cognome, il codice fiscale, la residenza, il codice IBAN.... 😉 

 

Edited by Mario1944
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Vabbè ma mi sembrano discorsi campati per aria scusate. In un ambiente virtuale devono esistere delle regole di convivenza esattamente come ne esistono negli ambienti reali. Poco importa che due utenti si conoscano anche nella realtà oppure no perché esistono comunque per tutti le stesse regole di netiquette

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Se in busta paga ho 2500 o 9500 euro, che differenza fa: è solo una cifra. Ma a questo punto anche se mi insultano per strada è solo un'onda acustica in fondo

Spoiler

Allora così:

comic2-1956.png

 

Edited by blaabaer
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18 minutes ago, Mario1944 said:

Hai dimenticato di leggere, accade....,  il secondo periodo di quanto ho scritto:

Proprio perché ho letto ho specificato che il distinguere tra il reale e il "virtuale" che fai è cosa ormai datata. È legittimo da parte tua esprimerti ma è giusto anche comprendere che la realtà delle cose è cambiata. 

Io non conosco Tyrael di persona ma non c'è bisogno di toccarlo per intuire quale sia il suo pensiero. Se ti poni aperto verso questa forma di comunicazione è più facile far comprendere di te molte cose e coglierne dagli altri ; se ti irrigidisci creando un personaggio di artificio sarai anche più sospettoso perché darai quasi per scontato che anche gli altri applichino lo stesso registro .

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1 hour ago, Mario1944 said:

Abbi pazienza, caro Tyrael, ma come puoi figurarti che Tyrael sia percepito come reale, se reale per sua stessa definizione non è?:

non penso infatti che tu realmente abbia nome Ty e cognome Rael....

Forse alcuno qui ti conoscerà quale sei realmente e chi perciò corrisponda a Tyrael e dunque avresti pur diritto d'offenderti se tu fossi offeso da lui;   ma se t'offendessi io, che non ti conosco fuori di qui, come potresti offenderti anche quale persona reale?:

forse ho sbagliato a non ricalcare il messaggio precedente quando ho quotato l'ultima risposta :aha: il punto non è offendersi per un nick ma per le parole risvolte alla persona che sta dietro un nick che ricordiamoci è reale e ha una sua fragilità e una sua soglia di sopportazione alla sofferenza. Nell'esempio precedente in cui parlavo di me come mtf non è ciò che io sono nel virtuale il problema ma è ciò che subisco in relazione a cosa sono (e ciò va a prescindere se ci conosciamo o meno nel senso che se io mi sento donna, donna sono senza nessun margine di discussione).  Se io sono mtf e tu mi dici che sono sbagliato o malato io mi offendo e pure tanto (il callo me lo posso fare 1, 2, 3 volte ma poi?). lo stesso si verifica se fossi etero e tu  gay e venissi qui a dirti che  sei malato e sbagliato (a prescindere dal tuo nick, dal tuo avatar, dal tuo vissuto e dalle parole). certo puoi scindere te mario reale dal mario virtuale ma io "attacco" te come persona o umano (reale e virtuale). 

mi duole portare Renton come esempio però quando si iscrisse, magari ancora un po' timido e inesperto con la piattaforma era ben diverso da come è oggi. ci narrò della sua voglia di scrivere romanzi gay dopo un po' magari con una buona dose di coraggio di dichiarò a noi e da quel momento è cosi, e io lo considero ragazzo (uomo mai perchè sei giuovane :sisi: ) e non mi passa minimamente per la testa di considerarlo sbagliato, malato e ne ha senso che mi rivolgo a lui al femminile perchè è  maschio quanto me. A me come credo a tutti dovrebbe importare più che l'uso  degli asterischi ( non ho ben compreso la questione  ma per mia infinita ignoranza :sisi: ) la sua felicità e il suo benessere a prescindere dal nick (nessuno ha un nick più figo del mio 8)), a preinscere che siamo in uno spazio virtuale.

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1 hour ago, blaabaer said:

Se in busta paga ho 2500 o 9500 euro, che differenza fa: è solo una cifra.

No, fa la differenza che ci compri le cose. Ed è anche molto ovvia. 

1 hour ago, blaabaer said:

Ma a questo punto anche se mi insultano per strada è solo un'onda acustica in fondo

Può farti un qualche effetto, ma questo va commisurato con le misure che sarebbe necessario prendere se uno vorrebbe evitarlo, prima di decidere se e come agire a riguardo.

Non tutte le richieste o le esigenze che uno avanza sono a priori legittime solo perché quegli ci dice che ha certe esigenze psicologiche, dovrebbe essere scontato questo. Quindi occorre scegliere dei criteri per verificare quali siano ricevibili. 

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1 hour ago, Renton said:

Vabbè ma mi sembrano discorsi campati per aria scusate. In un ambiente virtuale devono esistere delle regole di convivenza esattamente come ne esistono negli ambienti reali. Poco importa che due utenti si conoscano anche nella realtà oppure no perché esistono comunque per tutti le stesse regole di netiquette

Infatti la questione non era questa....

1 hour ago, Ghost77 said:

Proprio perché ho letto ho specificato che il distinguere tra il reale e il "virtuale" che fai è cosa ormai datata.

A me pare, al contrario, che sia datata quella coincidenza o, meglio, l'aspettarsi normalmente quella coincidenza e te lo dico con l'esperienza, seppur singolare, di uno che ha incominciato a scrivere e leggere in chat e nei forum più di vent'anni fa.

1 hour ago, Ghost77 said:

Io non conosco Tyrael di persona ma non c'è bisogno di toccarlo per intuire quale sia il suo pensiero.

Non è questione di mera conoscenza fisica, ma di ricognizione dell'identità virtuale rispetto a quella reale.

16 minutes ago, Tyrael said:

 il punto non è offendersi per un nick ma per le parole risvolte alla persona che sta dietro un nick che ricordiamoci è reale e ha una sua fragilità e una sua soglia di sopportazione alla sofferenza.

Ma le parole d'offensione non le puoi rivolgere alla persona che sta dietro il nick, necessariamente non puoi, salvo appunto il caso che tu la conosca realmente fuori ed oltre il nick:

ti rivolgerai solo al nick ed offenderai solo l'identità virtuale che rappresenta e dunque chi ha creato quel nick e quell'identità virtuale senza contemporaneamente offrire una corrispondenza reale non ha ragione d'offendersi realmente.

Ben inteso:

non dico che il creatore dell'identità virtuale non s'offenda come persona reale, benché le offese siano rivolte alla sua personalità virtuale;  dico che è assurdo che s'offenda realmente e che addirittura se ne faccia ragione di sofferenza esistenziale.

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Io nel corso degli anni ho cambiato nick perché mi sentivo diverse identità e quindi ho una identità virtuale non statica ma poli-difforme. Il fatto che ogni volta sia stato bannato è, di fatto, una discriminazione nei confronti della mia identità. La regola del doppio account (che potrei usare perché in un momento mi sentirei quell'altro nick e non quell'altro) è fobica nei confronti delle mia autodeterminazione. Io ho il diritto di farmi chiamare come voglio, quando voglio e dove voglio!! Allo stesso modo se mi chiamo fabrizio, dovreste chiamarmi fabrizia o fabrizi* se io lo desidero, e non devo dare troppe spiegazioni. 

Edited by SabrinaS
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3 hours ago, Mario1944 said:

In sostanza, consiglieresti il medesimo comportamento al gayo adolescente che vive in Arabia Saudita, salvo che non sia il figlio del re o giù di lì, ed a quello che vive in Italia, pur con qualche eccezione cautelare anche qui?

Nessuno è tenuto al martirio: proprio per questo i martiri sono persone speciali.

Neanche a un giovane saudita consiglierei "di farci il callo", semmai di fuggire: ma di abituarsi mai.

3 hours ago, FreakyFred said:

Again: è una lettera, santiddio. Una lettera.

A me fa differenza essere chiamato al maschile o al femminile.

Magari a te non ne fa alcuna perché sei fluida, ma per me non è così.

 

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1 hour ago, Mario1944 said:

Infatti la questione non era questa

La questione è questa se ti cerca di spostare la responsabilità non su chi si rivolge in modo offensivo ma su chi si offende

Perché il punto non è se la persona si offenda veramente o meno, anzi alla persona potrebbe anche non fregare un cazzo dell'offesa, resta comunque il fatto che esistono regole comportamentali anche negli spazi virtuali, quindi è inutile perdersi in sofismi da narc

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21 minutes ago, Almadel said:

Nessuno è tenuto al martirio: proprio per questo i martiri sono persone speciali.

Neanche a un giovane saudita consiglierei "di farci il callo", semmai di fuggire: ma di abituarsi mai.

Appunto:

semmai fuggire....

38 minutes ago, Renton said:

La questione è questa se ti cerca di spostare la responsabilità non su chi si rivolge in modo offensivo ma su chi si offende

Se tu vuoi porre la questione così, va bene.

Ma quella che ho posta io non è questa.

42 minutes ago, Renton said:

Perché il punto non è se la persona si offenda veramente o meno, anzi alla persona potrebbe anche non fregare un cazzo dell'offesa, resta comunque il fatto che esistono regole comportamentali anche negli spazi virtuali, quindi è inutile perdersi in sofismi da narc

Non so che cosa sia un "narc", ma in ogni caso questi non sono sofismi, che ti ricordo sono errori logici, ma semmai questioni troppo sottili per qualcuno, che peraltro può evitare, se le reputa troppo sottili, d'impegnarsi a rispondere fuori di luogo.

Secondo me non è indifferente che gli eventi e le persone cui sono connessi siano virtuali ovvero siano reali e dunque, se qualcuno confonde le due cose trasformando per sé in reale il virtuale e traendone quindi ragione d'afflizione nervosa, sbaglia di grosso e non dovrebbe perciò accostarsi alla realtà virtuale.

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7 hours ago, Almadel said:

A me fa differenza essere chiamato al maschile o al femminile.

Magari a te non ne fa alcuna perché sei fluida, ma per me non è così.

Può essere, ma fintanto che si tratta di aggiungere un "/o" in un modulo si può fare agevolmente, se chiedi di sovvertire tutta la grammatica e la sintassi, t'attacchi. 

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30 minutes ago, FreakyFred said:

Può essere, ma fintanto che si tratta di aggiungere un "/o" in un modulo si può fare agevolmente, se chiedi di sovvertire tutta la grammatica e la sintassi, t'attacchi. 

Possiamo dire che su questo siamo d'accordo

e concentrarci finalmente sulle cose sulle quali possiamo litigare?

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Ho segnalato l'ultimo intervento sopra perche' contiene insulti.

ora il forum e' tornato ad essere un forum moderato ed e' auspicabile che vi regni il bon ton.

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