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Quale capacità e quale durata del nuovo governo.


Mario1944

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1 hour ago, Mario1944 said:

Abbi pazienza:

se dico che produco beni per 1 milione perché ho bisogno di ricavi per 1 milione e prevedo acquisti per 1 milione, ma poi i miei clienti acquistano beni per 200.000, non è che,  annotando il minore acquisto rispetto a quanto prodotto e previsto, io sia masochista:

semmai ho errate le previsioni sulla ricezione dei miei beni da parte dei clienti....

Abbi pazienza tu: se ho bisogno di far cassa non scoraggio potenziali clienti all'acquisto...certo, io parto dallo stoltissimo presupposto che gli interessi del Tesoro e quelli di Bankitalia dovrebbero convergere, e invece...

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Io non capisco perché tu affermi che la Banca d'Italia abbia scoraggiato alcuno ad acquistare il nostro debito:

se le obbligazioni offerte, tra l'altro del Tesoro e non dalla Banca d'Italia, erano 100 perché si prevedeva di piazzarle tutte o quasi, ovviamente in funzione delle necessità di cassa, ed il mercato ne ha sottoscritte 20, che cosa dovrebbe fare la Banca d'Italia?:

mentire e riferire che sono state sottoscritte tutte, anzi, che gli acquirenti ne volevano di più e sono state loro negate?

La posizione è pesante, inutile girarci intorno, e non tanto per la frazione in più o in meno di deficit e forse neppure per la manovra "mirabilis" in cui c'è tutto fuorché stimoli alla crescita, quanto piuttosto per i due cretinetti che continuano a blaterare contro la partecipazione all'Europa, contro il rispetto dei vincoli di bilancio concordati e (non si dimentichi...) costituzionali, che vogliono tirare dritto verso non si sa dove, che s'inventano sponde inesistenti con altri sovranisti più o meno ungheresi, che fanno temere l'uscita dall'euro e la rinascita d'una lira che non potrebbe sostenersi se non con continue svalutazioni.

Se poi vogliamo dare la colpa alla congiura europea, atlantica, euroasiatica, universale contro il nostro governo del popolo e del cambiamento, va anche bene, dato che in democrazia pare che il popolo ed i suoi eletti abbiano sempre ragione;  purché non andiamo a piatire sottoscrizioni del nostro ingente  debito pubblico e per di più ad interessi quasi tedeschi, lamentandoci se al contrario gli investitori, esterni ed interni (tra cui io....) se  ne stanno lontani.

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3 hours ago, Mario1944 said:

se le obbligazioni offerte, tra l'altro del Tesoro e non dalla Banca d'Italia, erano 100 perché si prevedeva di piazzarle tutte o quasi, ovviamente in funzione delle necessità di cassa, ed il mercato ne ha sottoscritte 20, che cosa dovrebbe fare la Banca d'Italia?:

mentire e riferire che sono state sottoscritte tutte, anzi, che gli acquirenti ne volevano di più e sono state loro negate?

beh, qsa del genere la fece la Grecia per nascondere sotto il tappeto i debiti olimpici (e non solo).

ed è finita come ben sappiamo

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Gli artisti del caso furono quelli della Parmalat, che addirittura s'inventarono un conto corrente di 4 miliardi di euro con tanto di estratto conto falso di una banca americana, la Bank of America, presso la quale avevano sì un conto, ma di poche centinaia di euro.

Forse i nostri eroi del governo del popolo e del cambiamento non giungeranno a tanto, ma già spacciare come stimolatrice di crescita in forza delle "grandi riforme" in essa contenute  una manovra come quella proposta, se non è segno d'imbecillità, è segno di mala fede:

tertium non datur.

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Dal Sole 24 Ore di ieri:

"E proprio mentre rischi per la stabilità finanziaria legati all’evoluzione globale sono in aumento, a pagare rischia di essere l’intera economia, dicono i numeri di Bankitalia, che nel Rapporto lancia un avvertimento di prospettiva: l’effetto di amplificazione negativa sui mercati che potrebbe avere, nei primi mesi del 2019, una nuova variazione negativa dei rating da parte delle agenzie. Ieri Kathrin Muehlbronner, senior vice president di Moody's, ha avvertito: lo scontro con l’Ue manterrà elevati i costi di finanziamento del debito e i rischi per l’economia: «Non ci aspettiamo una crisi di funding (finanziamento, ndr) per il governo italiano - ha affermato - ma notiamo che gli investitori stranieri sono stati prevalentemente venditori di asset italiani negli ultimi mesi, un trend che ci aspettiamo continuerà»".

La congiura contro il governo del popolo e del cambiamento continua:

riusciranno i nostri eroi a tagliare le molteplici teste dell'Idra universale?

è ciò che temiamo.... ? 

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18 hours ago, Mario1944 said:

 Se poi vogliamo dare la colpa alla congiura europea, atlantica, euroasiatica, universale contro il nostro governo del popolo e del cambiamento, va anche bene, dato che in democrazia pare che il popolo ed i suoi eletti abbiano sempre ragione;  purché non andiamo a piatire sottoscrizioni del nostro ingente  debito pubblico e per di più ad interessi quasi tedeschi, lamentandoci se al contrario gli investitori, esterni ed interni (tra cui io....) se  ne stanno lontani.

Nessuno vuol dar la colpa a nessuno...ciascuno dei propri risparmi fa quel che meglio crede, ci mancherebbe, se posso darti un consiglio comunque non conosco nessuno che con i BTP ci abbia rimesso :D vorrei poter dire lo stesso di tanti altri strumenti finanziari che costantemente nelle Banche vengono proposti alla clientela, ma tant'è...

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Soprattutto andrebbe detta la verità :

con la Lira gli Italiani ( risparmiatori ed imprese ) detenevano il 35% dei titoli di stato

dal 2001 ad inizio crisi detenevano il 20%

prima dell'entrata in carica di questo governo eravamo già crollati al 5%

Di fronte ad un fantasmagorico crollo 1997-2017 dal 35% al 5%, su cui Banca d'Italia non ha ritenuto di dire niente e a fronte della fine del QE che ha elevato la quota posseduta da Banca d'Italia al 15%...vabbè ma ha senso discuterne?

Repubblica si occupa della libertà di stampa, Liberation ed il Manifesto della violenza sulle donne e la piazza del conflitto sociale contro l'austerity ( 1 morto e centinaia di feriti ) è lasciata alla Le Pen...siamo oramai in piena fase Solidarnosc con la differenza che i Comunisti polacchi all'epoca avevano le mani legate dall'URSS

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21 minutes ago, schopy said:

non conosco nessuno che con i BTP ci abbia rimesso

Se uno li ha sempre tenuti fino a scadenza, per ora certo nessuno ha perso.

Ma ci sono anche coloro che debbono vendere prima della scadenza per necessità improvvise di liquidità o semplicemente perché impauriti da certe dichiarazioni irresponsabili di politici:

in questi casi la vendita anticipata può causare perdite, che ovviamente dipendono anche dal prezzo d'acquisto.

Ricordo tempi, nel 1992, in cui il prezzo del trentennale cadde a 60 centesimi per le difficoltà economiche e l'assalto contro la lira, che infatti poi uscì dallo SME:

uno che avesse acquistato il trentennale qualche anno prima o addirittura alla sottoscrizione, se avesse venduto per necessità o per paura avrebbe perso il 40% netto del capitale investito;  idem, sia pure con percentuali di perdita minori, per i titoli più brevi.

In ogni caso il problema non è il passato, ma il futuro:

quanti acquistarono obbligazioni Lehman e Brothers, tra l'altro con doppia A di rating, essendo rimborsati interamente?;  ma un brutto giorno le condizioni mutarono e chi le possedeva in quel momento finì male.

Il problema in somma non è solo e non è tanto  il debito pregresso, che ormai è lì, ma quello futuro che si aggiungerà e che lo aggraverà:

è ovvio che, se già il governo stesso del Paese non mostra di darsene pena, ma addirittura fa dichiarazioni "menefreghiste" sulla mole e sull'aumento del debito, gli investitori, esterni ma anche interni, si guarderanno bene dal sottoscriverne altro e preferibilmente si libereranno anche di quello che già posseggono (come feci io il giorno prima delle elezioni di Marzo), salvo che l'aumento dei tassi d'interesse offerti non compensi il maggior rischio percepito e sottolineo percepito, che non è necessariamente quello reale, se non altro perché quello reale si conoscerà solo dopo che le obbligazioni collocate saranno state rimborsate.... ? 

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Coi bond argentini un mucchio di gente ha perso tanto.

Se i BTP italiani sono tanto sicuri si puo' approfittare dei momenti in cui il prezzo crolla per comprarli e tenerli fino alla fine facendo cosi' un buon interesse. Ma stranamente in pochissimi lo fanno. Chissa' come mai.

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41 minutes ago, Mario1944 said:

Se uno li ha sempre tenuti fino a scadenza, per ora certo nessuno ha perso.

Appunto.

41 minutes ago, Mario1944 said:

In ogni caso il problema non è il passato, ma il futuro:

quanti acquistarono obbligazioni Lehman e Brothers, tra l'altro con doppia A di rating, essendo rimborsati interamente?;  ma un brutto giorno le condizioni mutarono e chi le possedeva in quel momento finì male.

Non si possono raffrontare titoli privati con titoli di Stato...sarò novecentesco io, ma tendo a credere ancora di più alla solvibilità di Stato che a quella di Apple o di Tesla...

40 minutes ago, marco7 said:

Coi bond argentini un mucchio di gente ha perso tanto.

Allora diciamoci pure che le considerazioni finanziarie che facciamo si basano sul presupposto che probabilmente, nonostante siamo la settima economia mondiale, potremmo fallire da un momento all'altro....non saprei cos'altro replicare :D

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53 minutes ago, marco7 said:

Chissa' come mai.

A condizione che la risposta parta dal 1997 e spieghi il crollo dal 35% al 5% nel 2017 se ne può parlare...

Banca d'Italia ce lo vuole spiegare?

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13 minutes ago, schopy said:

Non si possono raffrontare titoli privati con titoli di Stato...sarò novecentesco io, ma tendo a credere ancora di più alla solvibilità di Stato che a quella di Apple o di Tesla...

Astrattamente hai ragione:

lo Stato non può fallire perché può sempre stampare moneta con cui ripagare nominalmente il debito, benché talvolta lo si ripudii puramente e semplicemente perché pertinente ad un regime precedente, come fece l'Unione Sovietica dopo la rivoluzione con il debito della Russia zarista, peraltro tenendosi le attività statali dopo aver ripudiato le passività.... ? 

Nel nostro caso tuttavia non possiamo stampare moneta, avendo ceduto parte della nostra sovranità all'Unione Europea:

non per nulla i sovranisti vorrebbero uscire dall'Unione od almeno dall'euro per tornare alla lira e spendere ad libitum (dei politici....).

Comunque penso non ti sfugga che il pagamento nominale d'un debito è altro che il pagamento reale:

se pago 100 lire di debito dopo un anno d'inflazione al 50%, non rendo realmente 100 lire, ma 50, salvo che non aggiunga altre 50 lire d'interessi;

gli Stati hanno mezzi nominalmente meno rovinosi per non pagare, ma realmente ben più rovinosi che quelli in mano ai privati.

23 minutes ago, schopy said:

Allora diciamoci pure che le considerazioni finanziarie che facciamo si basano sul presupposto che probabilmente, nonostante siamo la settima economia mondiale, potremmo fallire da un momento all'altro

Premesso che una fuga degli investitori farebbe fallire anche la Germania, che pure ha la metà del nostro debito pubblico, i problemi veri sono essenzialmente due 1)  i tassi d'interesse e 2) il valore delle obbligazioni in mano agli investitori italiani e lasciamo pure da parte quelli esteri perché siamo sovranisti e ce ne freghiamo... ?

Problema 1):

anche le obbligazioni spazzatura si possono collocare e trovano acquirenti, ma a che altissimi tassi d'interesse?

Prolema 2):

un aumento pesante degli interessi richiesti per la sottoscrizione del debito pubblico da rinnovare implicherebbe una perdita altrettanto pesante per i titoli già in circolazione, quindi

a) attivi delle banche e delle assicurazioni  in forte diminuzione con conseguente necessità di ripatrimonializzazione per conservare i ratios necessar;

b) perdita di ricchezza per famiglie ed imprese non solo nominale, ma anche reale per quelle che, per necessità di liquidità o per paura, dovessero liquidarli in breve tempo senza aspettarne la scadenza.

Salvini forse opporrebbe che gli Italiani sono ricchi ed ansiosi d'aiutare chi vuole conservare la sovranità nazionale e DiMaio assicurerebbe reddito di cittadinanza per tutti gli espropriati, banche comprese, ma dubito che il popolo allora  sarebbe contento del suo governo.

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Dal Sole 24 Ore di oggi:

"Non passa l'iniziativa sovranista sul primato del diritto svizzero rispetto ai trattati internazionali. La destra nazionalista elvetica non è riuscita a porre questo ostacolo sulla strada dei rapporti tra Confederazione e Unione europea. Il percorso di conferma degli Accordi bilaterali tra Berna e Bruxelles, ed eventualmente di un nuovo accordo quadro tra le due parti, resta dunque aperto.
L'iniziativa del partito Udc è stata chiaramente respinta nella votazione popolare di oggi. A pomeriggio inoltrato, quando mancavano solo i dati finali del Canton Berna, il no era al 67%. Tutti i cantoni hanno comunque votato contro. Anche in Canton Ticino, dove l'iniziativa Udc poteva contare sull'appoggio della locale Lega, c'è stato un 54% di no. I no a livello nazionale sono nel complesso superiori alle aspettative. I sondaggi indicavano un 50%-60% circa di no, sempre però con il dubbio che alla fine si producesse un testa a testa. Non è stato così, la bocciatura è ampia per l'iniziativa Udc."

E' vero che la Svizzera non è l'Italia, ma Salvini farebbe bene a non tirare troppo la corda contro la partecipazione all'euro ed all'Unione Europea:

difficile che i suoi elettori, soprattutto al Nord, lo seguirebbero ciecamente....

Comunque, dopo le notificazioni europee, pare che tutti i galletti nostrani abbiano innestata una (cauta) marcia indietro sul deficit di bilancio:

disposti al dialogo ed alle correzioni, purché, dicono, si conservino le meravigliose riforme e progressive, che peraltro non si sono ancora viste e nessuno sa quali siano.... ? 

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Beh almeno gli Svizzeri possono votare  anche se la loro libertà è financo eccessiva potendosi spingere fino alla violazione di principi costituzionali fondamentali ...vedi questione minareti.

In Italia decisioni del genere vengono prese dai governi e semmai ratificate a posteriori dal parlamento

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Va detto però che non è che i partiti socialdemocratici europei godano esattamente di buona salute

Stabilito che la linea politica europea si regge sulla cd "austerity espansiva", mentre come minimo una sinistra moderata dovrebbe essere keynesiana ; che a prescindere da chi vinca il congresso del PD, l'Europa - per come è - non ci concederebbe mai i margini per una politica keynesiana e l'austerity lungi dall'essere espansiva ci distanzia sempre più dagli altri paesi del Nord...

Tu puoi anche dire : la mia linea è ottenere finanziamenti per investimenti dai paesi creditori per rilanciare l'economia in crisi per crollo della domanda etc

- accettando magari controlli europei interni stringenti all'insegna del più europa e di vincoli interni piuttosto che solo esterni-

Poi ti dicono di no...e la cosa finisce lì, cioè nasce morta

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39 minutes ago, Hinzelmann said:

l'Europa - per come è - non ci concederebbe mai i margini per una politica keynesiana e l'austerity lungi dall'essere espansiva ci distanzia sempre più dagli altri paesi del Nord...

per come la conosco io però, l'Europa non è quel monolite arroccato che ti guarda sempre in cagnesco, come vogliono farci credere.

Esempio banale: i finanziamenti ai progetti comunitari.

Devi presentarli belli curati, pettinati, completi & accurati, e possibilmente all'ufficio giusto (ho visto progetti per la cultura presentati al dip.to sviluppo economico.. e si son straniti perchè non li hanno considerati!);  lì li analizzano -giustamente- al microscopio e, quando li prepari bene, i soldi arrivano anche con tempi molto più veloci dell'italica burocratjia.

E allora perchè qua riusciamo ad utilizzare (se va bene) un 20% scarso di quel che avremmo a  disposizione?

Perchè presentiamo delle.. estrosità paurose, con interi capitoli saltati e/o incompleti, delle robe che manco alla prima lezione di progettazione mktg accetterebbero, con una grafica da bambini dell'asilo (ancora cogli istogrammi di excel..), studi & analisi delle situazioni così banali che sembrano copincollati da wikipedia (e spesso son proprio quelli..).

Le cialtronate lì -giustamente- le paghi; ed è altamente stupido poi andarsela a prendere colla maestra cattiva se ti dà il votaccio che ti meriti!

Edited by freedog
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Sì hai fatto un esempio banale...XD

Lo sappiamo benissimo che l'Italia ha grossi problemi ad utilizzare a pieno i fondi europei, ma al di là del fatto che tali progetti devono essere curati sempre si tratta di "co-finanziamenti" e questo deve essere chiaro : se il Comune di Firenze vuole - faccio per dire - il 50% o il 25% di cofinanziamento europeo per fare una linea del tram ha l'onere di procurarsi il restante 50% o 75% della somma e non è facilissimo coi vincoli di bilancio esistenti che a cascata si riversano da decenni sugli enti locali, immaginabile intuire cosa succede se una parte della somma va ricercata in Regione e - magari - un'altra ancora a Roma... ( con un livello di interesse ed attenzione politica certamente minore per l'opera che si fa a Firenze, se non una aperta ostilità etc )

Inoltre non è che l'Europa ti cofinanzia tutto...solo i progetti che loro giudicano "di interesse europeo" e rientrano in un complicatissimo protocollo di intesa che va contrattato ogni tot anni, imponendo quindi alla nostra burocrazia ( di livello certo non esaltante quanto a competenze ) di reimparare ad usare nuove normative ciclicamente e di ottenre risposte da ogni livello di governo coinvolto dal finanziamento dell'opera...con il rischio di finire fuori termine etc

Infine i fondi europei sono briciole rispetto a quel che diamo, ciò che diamo se ne esce subito...i vincoli di bilancio disseccano le potenzialità di finanziamento italiane e ciò che potrebbe ritornare ( fra mille difficoltà e condizionalità ) è a sua volta una piccola frazione di ciò che abbiamo perso

Ad ogni modo non è che si può trasformare il "cerchiamo di essere più efficienti" che sicuramente è un obiettivo encomiabile, in una linea politica

A stretto rigore potrebbe essere al massimo un obiettivo politico per un amministratore locale, mentre qui si discuteva di linee politiche nazionali

Edited by Hinzelmann
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tante voci di Agenda 2020 (sociale, cultura, eccetera) però sono a carico della UE e a fondo perduto!

sicuramente non le infrastrutture, certo.

E sto dettaglio mi è ben noto, visto che senza i fondi comunitari il circuito CineCinemas sarebbe bello che morto!

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Le briciole delle briciole...dopo che i governi hanno distrutto i bilanci dei relativi ministeri ed assessorati, per i medesimi vincoli europei che penalizzano le spese improduttive, azzerando i finanziamenti nazionali sulla cultura

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14 hours ago, freedog said:

per come la conosco io però, l'Europa lenon è quel monolite arroccato che ti guarda sempre in cagnesco, come vogliono farci credere.

E peraltro non è che si possa pretendere che l'Europa risolva tutti i nostri problemi e tanto possono pretenderlo, per la contradizion che no'l consente,  sovranisti e nazionalisti variamente declinati.

Comunque sia, il governo del cambiamento pare avere soci invischiati in vicende da "il lupo perde il pelo, ma non il vizio":

oltre ai guai "neri" dell'impresa di famiglia di DiMaio, c'è una singolare dichiarazione del famoso tesoriere della Lega, Belsito, circa i milioni scomparsi: 

"Ho la coscienza a posto. Nelle casse alle mie dimissioni c’erano cifre importanti. Nella contabilità federale più di 41 milioni di euro, più le proprietà immobiliari in quel momento"

  Dato che Salvini piange miseria, sarebbe interessante sapere dove siano finiti, perché 41 milioni non possono svanire nel nulla.

Ma forse il grido comune dei due galletti: "onestà e legalità" vale solo per gli altri....  ? 

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Veramente qui si stava discutendo sul fatto se fosse possibile una linea politica del PD, in esito  congressuale, che fosse al contempo socialdemocratica ed europeista

La contraddizione che "nol consente" non discende dal fatto che il PD sia nazionalista o sovranista, perchè non lo è ; discende dal fatto che in Europa non si può essere europeisti e socialdemocratici perchè qualunque programma socialdemocratico tu proponga ti viene bocciato o - se proprio sembra brutto respingerlo - sabotato/inapplicato ( vedi redistribuzione immigrati )

Certo noi possiamo scrivere decine di pagine su come la triade Letta-Renzi-Gentiloni abbia incarnato la continuità con le politiche di Monti per adesione e convinzione, perchè Blairista e sostanzialmente Liberale ( anche se un blairismo ritardato e fuori tempo massimo ) ma poi  - dopo aver sommerso i suddetti di ogni critica possibile -per costruire una alternativa credibile a queste politiche, sempre finiremo per scontrarci con il problema dell'Europa.

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A quanto pare il condono perderà anche la parte che riguardava le cartelle esattoriali, eccetto quelle antidiluviane ed inferiori a 1.000 euro:

è stata dichiaratamente presentata come l'aiuto ai contribuenti in difficoltà per la crisi economica, quella causata dai governi precedenti...., i quali contribuenti  avevano adempiuti gli obblighi di dichiarazione, ma non quelli di pagamento.

Non che fosse una procedura semplice, considerato che le aliquote per condonare dipendevano dall'accertamento delle condizioni di patrimonio per i privati e di liquidità per le imprese, ma insomma aveva una sua logica, per quanto molto contorta, e date le premesse, forse non era neppure molto appetibile:

ma ora  i contribuenti in difficoltà per la crisi sono lasciati alla loro miseria e si "tira dritto" come assicura Salvini.

In compenso saremo tranquilli dalla parte degli immigrati clandestini:

saranno tosto espulsi i famosi 500.000 secondo promessa elettorale del detto Salvinus ferox?

Macché, ma il nuovo decreto sicurezza li spaventerà a morte, così, oltre a toglierceli comunque dai piedi, avremo anche l'utilità di stimolare i ricavi delle agenzie di pompe funebri ? 

Certo che per il ridicolo sono attrezzati bene i due galletti al governo ed il loro accoliti:

vedremo come se la caveranno nella retromarcia sullo scontro con la Commissione europea, ma, se tanto mi dà tanto, supereranno il comico ed entreranno nel satirico....

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Dal Sole24Ore odierno:

"il Governatore della Banca di Francia, François Villeroy de Galhau,  ieri ha tenuto una lectio magistralis a Villa Blanc dell’Università Luiss, sulle prospettive dell’eurozona. (omissis) Poi un passaggio sulle politiche di bilancio, che porta inevitabilmente al dibattito attuale politico: su questo tema il potere è rimasto agli stati nazionali («è una buona notizia per la democrazia» precisa...) in quadro di regole del Patto di stabilità. «Il rispetto di queste regole è anche nel nostro interesse nazionale. Se deficit e debito pubblico fossero la chiave della crescita, i nostri due paesi (Francia ed Italia n.d.r.) sarebbero i primi della classe, ma purtroppo non è così. ".

Infatti il primo della classe è la Germania che, guarda caso, ha la metà del nostro debito pubblico ed il deficit.... negativo...., cioè è in surplus!

Edited by Mario1944
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Il più florido di tutti allora sarebbe la Bulgaria...il cui debito pubblico è al 25%

Purtroppo per la Bulgaria ( ed in realtà anche per la Francia ) non conta solo l'indebitamento dello stato ( a cui andrebbero aggiunti peraltro gli altri enti pubblici ) ma anche l'indebitamento privato costituito a sua volta da indebitamento delle famiglie ed indebitamento delle imprese

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Verbo salviniano:

"E' immorale chiedere ad una persona di lavorare fino a 67 anni".

Eh, certo, tanto più che l'età media dell'italica gente veleggia ormai oltre gli 80.

Il problema per altro, più che etico è aritmetico:

chi pagherà le nostre pensioni sempre più numerose e sempre più lunghe, se la medesima italica gente fa sempre meno figli, che per di più spesso se ne vanno a lavorare all'estero, e Salvini ed adepti aborrono l'abominio immigratorio?

Qualche conto bisognerebbe pur farlo....  ma si sa che i politici fanno i conti solo con i voti delle prossime elezioni, anche quando si riciclano come quelli del popolo e del cambiamento ? 

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Da un articolo di Sergio Fabbrini sul Sole24Ore odierno:

"Tutti i modelli di partnership economica si basano su un trade-off tra indipendenza decisionale e vantaggi economici. Per beneficiare dei secondi, i Paesi esterni all'Ue debbono rinunciare alla prima. Non può esserci un regime diverso per il Regno Unito (come previsto da alcuni giuristi che studiano il dopo-Brexit). Per mantenere l’accesso al più grande mercato del mondo, i Brexiters dovranno accettare di trasformare il loro Paese in un satellite dell'Unione europea. Niente male per chi ha voluto uscire dall'Unione in nome della sovranità nazionale. Insomma, Brexit costituisce una lezione drammatica sulle conseguenze che può generare l’irresponsabilità, oltre che la cecità, di una classe dirigente. Ricordiamocelo quando discutiamo del ruolo dell’Italia in Europa.".

Speriamo che serva di lezione a certi imbecilli altolocati che circolano anche da noi.... 

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Dal Sole24Ore di ieri:

"Se fossi in Conte convocherei i due vicepremier e gli chiederei di togliere due miliardi per ciascuno visto che per evitare la procedura d'infrazione bastano 4 miliardi. Se qualcuno rifiutasse mi dimetterei e denuncerei all'opinione pubblica chi non vuole arretrare». Ha concluso così, il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, la manifestazione alle Ogr per il Si Tav a Torino . «Una promessa a Di Maio: se ci convoca tutti non lo contamineremo. A Salvini, che ha preso molti voti al Nord, dico di preoccuparsi dello spread».".

Pare che anche Confindustria non sia proprio contenta dei galletti al governo, neppure di Salvinus ferox che pure dicono sia tanto filoimprenditoriale ....

Del resto, a prescindere dalle frazioni di deficit previste e dalle controversie in merito con i commissari europei,  in che cosa, a parte i titoli, la manovra sia orientata alla crescita economica è oscuro a tutti, fuorché ai galletti ed ai loro polli  ? 

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Dal Sole24ore odierno:

"Altro capitolo è quello dei condoni. Qui è diventata più visibile la distanza che separa i due azionisti di governo. L’esito, però, è sconcertante: tanto rumore per nulla, vien da dire. Tutto rischia di ridursi al prolungamento di misure più o meno già previste negli ultimi anni o poco più. L’idea portante – tramontata subito l’illusione che il condono potesse accompagnare un’ampia riforma fiscale – era di fornire un aiuto concreto a quanti non avevano pagato le imposte perché in difficoltà a causa della crisi economica. Ipotesi assolutamente non verificata in nessuna delle nove sanatorie in arrivo, compresa l’ultima introdotta dal Parlamento, quella sugli errori formali, che molti considerano incomprensibile se non addirittura inutile (e anche sgradevolmente simile a una sorta di “tassa sulla tranquillità”).
E il resto, di cui pure si parla nel contratto? Maggiore equità fiscale; semplificazioni; nuovo rapporto tra Stato e contribuenti; abolizione dell’inversione dell’onere della prova; riduzione dei tempi di accertamento. Non pervenuti. Sulle tasse, insomma, continua a prevalere la logica degli interventi spot.".

Insomma:

stimoli alla crescita non se ne vedono, ma neppure si vede il rispetto di quelle promesse d'aiuto ai contribuenti in difficoltà nel pagare le imposte a causa della crisi economica;

si vede solo tanta confusione, forse per il tira e molla pubblicitario tra i due galletti al governo, forse per l'oggettiva difficoltà di mantenere promesse avventate, buone solo a fini di consenso elettorale, forse per la consueta ignoranza dei demagoghi sulle reali necessità del demos;

vedremo come finirà con il reddito di cittadinanza, ormai divenuto un'altra cosa, benché ancora non si sappia che cosa....  

Se qualcuno sperava in un cambiamento sostanziale del modo di governare o addirittura in riforme profonde, è meglio chiuda i sogni nel cassetto in attesa del prossimo capopopolo con la ricetta incantata in tasca e la bacchetta magica in mano ?

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