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Pacs: il punto della situazione


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Ammetto che mi sono lasciato prendere dalla sindrome del NON MI PIACE A PRIORI..... ma poi, siccome sono un bravo "bambino" ho fatto i compiti e mi sono letto tutti gli articoli, compresi quelli citati nel Decreto del Presidente della repubblica 30 maggio 1989, n. 223 che qui riporto:articolo 4)Famiglia anagrafica:1.Agli effetti anagrafici per famiglia si intende un insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela o da vincoli affettivi, coabitanti ed aventi dimora abituale nello stesso comune.2.Una famiglia anagrafica può essere costituita da una sola persona.articolo 13)1.Le dichiarazioni anagrafiche da rendersi dai responsabili di cui all’art. 6 del presente regolamento concernono i seguenti fatti: :D costituzione di nuova famiglia o di nuova convivenza, ovvero mutamenti intervenuti nella composizione della famiglia o della convivenzaarticolo 21)Schede di famiglia:1. Per ciascuna famiglia residente nel comune deve essere compilata una scheda di famiglia, conforme all’apposito esemplare predisposto dall’Istituto centrale di statistica, nella quale devono essere indicate le posizioni anagrafiche relative alla famiglia ed alle persone che la costituiscono.2. La scheda di famiglia deve essere intestata alla persona indicata all’atto della dichiarazione di costituzione della famiglia di cui al comma 1 dell’art. 6 del presente regolamento. Il cambiamento dell’intestatario avviene solo nei casi di decesso o di trasferimento.3. In caso di mancata indicazione dell’intestatario o di disaccordo sulla sua designazione, sia al momento della costituzione della famiglia, sia all’atto del cambiamento dell’intestatario stesso, l’ufficiale di anagrafe provvederà d’ufficio intestando la scheda al componente più anziano e dandone comunicazione all’intestatario della scheda di famiglia.4. Nella scheda di famiglia, successivamente alla sua istituzione, devono essere iscritte le persone che entrano a far parte della famiglia e cancellate le persone che cessino di farne parte; in essa devono essere tempestivamente annotate altresì le mutazioni relative alle posizioni di cui al comma 1.5. La scheda deve essere archiviata per scioglimento della famiglia o per trasferimento di essa in altro comune o all’estero.articolo 33)1. L’ufficiale di anagrafe rilascia a chiunque ne faccia richiesta, fatte salve le limitazioni di legge, i certificati concernenti la residenza e lo stato di famiglia.2. Ogni altra posizione desumibile dagli atti anagrafici, ad eccezione delle posizioni previste dal comma 2 dell’art. 35, può essere attestata o certificata, qualora non vi ostino gravi o particolari esigenze di pubblico interesse, dall’ufficiale di anagrafe d’ordine del sindaco.3. Le certificazioni anagrafiche hanno validità di tre mesi dalla data di rilascio (1).(1) Vedi ora l’art. 2, comma 3, l. 15 maggio 1997, n. 127.E nel complesso mi devo in parte ricredere rispetto al mio iniziale scoramento.Ho qualche dubbio sulla seguente questione :Art. 11(Diritti successori)In mancanza di figli, di ascendenti, di fratelli o sorelle, al convivente si devolvono i due terzi dell'eredità, e in assenza di altri parenti entro il terzo grado in linea collaterale, l'intera eredità.   Chi cavolo sarebbero i parenti entro il terzo grado in linea collaterale?   :eek:leggendo sul web ho trovato che in linea collaterale il grado di parentela tra fratelli è il 2°, quello zio/nipote è di 3° grado, quello tra cugini è di 4° grado (questi ultimi sono perciò esclusi dai benefici della legge).Quindi, per avere tutta l'eredita', non ci deve essere nemmeno un porello di zio vivo???? Mi sembra un po' eccessiva tutta questa tutela dei parenti a scapito del convivente, magari  'sto zio ci stava pure antipatico!!!!   :)Non so, per quanto mi riguarda, la convivenza col mio compagno e' abbastanza recente, un annetto circa, e non credo saremo all'ufficio anagrafe a DICOTARCI alle 7 del mattino del primo giorno in cui la legge sara' in vigore.... ad ogni modo ci penseremo..... Penso poi alla finestra temporale di 9 mesi entro la quale le convivenze gia' esistenti dovranno dimostrare di essere tali... mi sembra piuttosto restrittivo pure questo.... una coppia dovrebbe avere sempre la possibilita' di dimostrare da quanti anni dura la propria convivenza, mettiamo il caso che due cominciano a vivere assieme, e dopo 10 anni decidono di DICOTARSI, cosa succede di quei 10 anni??? Li buttiamo nel cestino e si ricomincia dall'inizio??? E se due vecchietti si mettono assieme? Che speranza hanno di arrivare a 9 anni entrambi????9 anni di qua, 3 anni di la', 9 mesi di tempo per sanare le convivenze gia' esistenti.... questi DICO sono una corsa agli ostacoli!!!E poi come faccio a dimostrare che sono dicotato??? Ad esempio, finisco in ospedale, il mio dico-partner vuole assistermi, cosa fa? Un salto all'anagrafe e si fa rilasciare un certificato da esibire in ospedale? Oppure potra' fare l'autocertificazione?Non credo proprio verra' scritto sulla carta d'identita' "dicotato con..."

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Complimenti, Dago! :ok:Riporto di seguito alcuni punti critici rilevati da Arcigay: - Le coppie con un partner extracomunitario, in forte aumento nel nostro paese, sono fortemente penalizzate: se quelle eterosessuali possono sanare col matrimonio situazioni spesso difficilissime, quelle lesbiche e gay rischiano costantemente la separazione.- La successione nel contratto d’affitto dopo tre anni è in palese contrasto con la sentenza della corte Costituzionale del 1988 che ha sancito che il partner more uxorio può subentrare immediatamente nel contratto.- I tempi previsti per i trattamenti previdenziali e per i diritti successori sono enormi se commisurati alla durata media dei matrimoni in Italia.- Impedire che si possa dichiarare una convivenza con l’amministratore di sostegno significa chiudere gli occhi di fronte alla realtà, dato che spesso l’amministratore di sostegno è proprio il coniuge o il convivente.

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A mio parere non ci si poteva aspettare molto di più da questo governo. Forse si potra corregere qualcosa,ma la vera sostanza è che questo governo non potrà mai darci la piena parità di diritti!

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secondo me è meglio che nulla questa legge...secondo Capezzone no...però oggi mi sono imbattuto su Porta a Porta e l'argomento era, appunto, i pacs...da una parte Bindi-Pollastrini (gran bella donna per l'età) e sull' altra sponda (capita la battuta :D...no eh? :D) Alemanno-Buttiglione.Inutile dire le tesi di questi ultimi due...che arrampicatori sugli specchi

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Approfitto per postare il comunicato in proposito del Circolo Mario Mieli.Il mio parere è che certo qualcosa è meglio di niente, che da qualche parte bisogna pur partire, ma proprio da orta a Porta mi ferisce semopre il linguaggio di tutti i piolitici che tendono a mettere in chiaro che le coppie gay non sono e non saranno considerate famiglie, con tutto ciò che ne segue.Quelli che nella loro semplicità ci hanno fatto più bella figura nella strasmissione sono stati proprioi ragassi della coppia di omosessuali che si è appena registrata all'anagrafe. Perché mai dovrebbero essere discriminati? Nessuno ancora ha dato una risposta soddisfacente!

Irrealistica e priva di umanitàRoma, 8 febbraio 2007Il Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli constata con stupore che Ministri, fior fiore di giuristi e mesi di discussioni hanno prodotto un disegno di legge così farraginoso, lontano dai reali bisogni delle persone e assolutamente privo di umanità.L’elefante ha partorito un topolino. La paura e l’ipocrisia hanno vinto. Il terrore di scontentare qualcuno ha finito per scontentare tutti. Questa è una legge che insulta l’intelligenza, è ipocrita, non è riformista ed è scarsamente utilizzabile.Tutti i diritti “acquisibili” sono multipli di tre, forse l’uso del dispari è stato scelto per non fare pensare troppo alla coppia. L’affettività e la condivisione di responsabilità hanno bisogno di nove anni per essere riconosciute, così come previsto dal disegno di legge? Questa legge non ci soddisfa affatto, è vergognosamente al ribasso e non può che spingerci a continuare la nostra azione di lotta per pari diritti e pari dignità per le persone omosessuali e transessuali, nonché per ottenere leggi degne di un Paese civile che riguardino tutti.Riteniamo ancora di più necessarie le nostre azioni di lotta, come l’appuntamento del 10 febbraio a Roma (manifestazione NO VAT), del 10 Marzo sempre a Roma (Manifestazione Diritti Ora!) e il grande Pride Nazionale Unitario del Movimento glbt del 9 Giugno a Roma.Rossana PraitanoPresidente del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli
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A mio modesto parere, si è almeno fatto un passo nella giusta direzione. Per quanto insoddisfacente lo si trovi,il decreto ora approvato è già qualcosa, forse il massimo che si poteva avere con la classe politica che ci ritroviamo. Non bisogna demordere nel chiedere il pieno riconoscimento dei nostri diritti, ovvio. Ma poco è meglio di niente, secondo me.

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riporto anche il comunicato di Arcigay Pistoia, a firma del presidente Matteo Marliani:

DI.CO: un discount di dirittiLa legge sulle convivenze pare fatta, anche per le coppie omosessuali, in realtà un “aborto voluto dai cattolici”, un discount di legge inaccettabile.Un'insopportabile guazzabuglio che non da di fatto alcun diritto, una discriminazione senza precedenti, una legge pessima e razzista.Venendo ad alcuni dettagli, le strutture ospedaliere pubbliche e private sono autonome nel decidere i diritti del convivente, quindi possono anche decidere di ignorare questa possibilità quindi nessun diritto concreto.Per le decisioni sul partner in caso di malattia o morte, è necessaria una dichiarazione aggiuntiva, che quindi se non già fatta non da alcun diritto, nulla di diverso da quello che accade ora.All'articolo 6 si dice che il convivente extracomunitario può chiedere il permesso di soggiorno, ma non che ne ha diritto, quindi di fatto nessun diritto neanche qui.Per succedere nel contatto di locazione è necessaria una convivenza di almeno 3 anni, considerando la durata dei contratti di affitto, questo articolo diventa sostanzialmente inutile.Non li si possono neanche definire PaCS all'Italiana questi sono PaCS alla razzista, ma ovviamente noi gay dobbiamo avere pazienza, non possiamo pretendere tutto e subito.Ed è questo che è inaccettabile, sarebbe come se ai neri d'America avessero detto, non è più necessario che vi mettete in fondo agli autobus, potete sedervi in mezzo, in cima no però è ancora presto, o come se avessero detto alle donne, voi potete votare ma solo dopo 30 anni e con il permesso del marito, non potete pretendere subito tutti i diritti.Questa bieca, subdola, viscida, ingerenza fatta di un'alleanza tra i peggiori fascisti e i peggiori cattolici integralisti, ha portato ad una discriminazione, ha portato alla morte delle libertà, della parità, dell'uguaglianza.A chi oggi giubila per questa legge, e a chi gli sembra anche troppo, posso solo dire tre parole, razzisti, razzisti, razzisti.
credo che nonostante questo disegno di legge (il che significa che il parlamento potrà tagliare alcune parti prima di approvarlo... ammesso che lo approvi e diventi legge)non debba comunque finire l'impegno delle associazioni omosessuali, come ricordava anche il comunicato del Mario Mieli, ma che anzi debba essere una spinta per arrivare a vedere la situazione giuridica delle coppie gay italiane identica a quella delle coppie gay del resto dell'Europa.Per quanto mi riguarda, appuntamento per il 10 marzo, qui nel Granducato cstiamo già organizzando la discesa :D
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Se entrasse in vigore così com'è, non permetterebbe l'esercizio dei diritti fondamentali se non dopo troppi anni di convivenza "documentata". E se nel mezzo capitasse qualcosa a uno dei due (in nove anni può accadere di tutto), l'altro non potrebbe avanzare alcun diritto verso terzi, non avendoli ancora "maturati". Siamo al limite del paradossale e anche della crudeltà.A mio parere, i diritti e doveri dovrebbero essere riconosciuti in toto dopo non più di 3, massimo 5 anni di convivenza stabile. Le coppie che stanno insieme da vent'anni, per esempio, ma che sono "separate" da motivi di lavoro o hanno residenze diverse per svariate ragioni, non potranno beneficiare di nulla. Se poi sono anziane, possono solo sperare di campare altri 10 anni prima di vedere riconosciuto qualche diritto.

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A me la Pollastrini fa tanto tenerezza.... cara, lei ci ha provato, ma non e' colpa sua se le hanno messo accanto la Bindi, brava donna pure lei, ma tanto tanto invischiata con la cultura cattomofobica della Margherita, e po secondo me pure un pochino lesbo repressa... Ho visto anch'io ieri sera Porta a Porta (Dio mi perdoni, avevo promesso di non caderci piu' , ma sono debole e masochista....)Dopo aver domato il mio istintivo desiderio di dare fuoco a Buttiglione e Alemanno, alla fine di tutto manca una parola, una parola fondamentale, nel guazzabuglio di inutili sproloqui che ho ascoltato: manca la parola AMORE.In queste persone, manca proprio il concetto che esista l'AMORE fra due persone dello stesso sesso. Loro, piccoli uomini dai piccoli pensierini, arrivano al massimo a concepire (e aborrire) il sesso fra due persone dello stesso sesso, ma l'AMORE no, neanche per idea.Personalmente, credo che non conoscano nemmeno l'amore fra uomo e donna, non conoscono la parola amore in nessuna delle sue sfumature e nelle sue molteplici forme.Questa legge dimostra i limiti culturali della mentalita' italiana.

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Ho avuto il piacere di sentire la Pollastrini a un dibattito sui Pacs poco prima delle Elezioni e mi aveva molto colpito per le idee e la passione con cui le sosteneva. Penso che per lei sia stata una sofferenza interfacciarsi con la Bindi e "tenere testa" alle gerarchie ecclesiastiche. Ma la situazione è questa. Se non si scende in piazza come qualunque altra "categoria" di cittadini, non si riesce a dare più forza e voce alle nostre istanze.Quanto alla mancanza della parola "amore", è una cosa che ho notato da molto tempo, ma non solo in relazione alle unioni civili. Per la Chiesa il matrimonio non si fonda sull'amore, ma sul sesso riproduttivo, che le garantisce una continua "riserva" di menti da plasmare e modellare a proprio piacimento e, per alcuni preti, anche per altre finalità che niente hanno a che fare con la cura dell'anima...La Chiesa non concepisce l'amore tra due persone nemmeno di sesso diverso, credici! Fino a non molto tempo fa, durante il corso di preparazione al matrimonio religioso, non si faceva alcun cenno all'"amore tra i coniugi", ma solo al loro "fine procreativo". Da quel che so, solo di recente è stato introdotto il "concetto" di "affetto tra i coniugi" (non amore!).

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A me la Pollastrini fa tanto tenerezza.... cara, lei ci ha provato, ma non e' colpa sua se le hanno messo accanto la Bindi, brava donna pure lei, ma tanto tanto invischiata con la cultura cattomofobica della Margherita, e po secondo me pure un pochino lesbo repressa...
povera Rosy Bindi, del resto è nata e cresciuta a Sinalunga, proprio a cavallo tra le due province toscane (Arezzo e Siena) dove ancora oggi non esiste nessun luogo di ritrovo o associazione omosessuale e dove i ragazzi gay ancora si vergognano di esserlo...
In queste persone, manca proprio il concetto che esista l'AMORE fra due persone dello stesso sesso. Loro, piccoli uomini dai piccoli pensierini, arrivano al massimo a concepire (e aborrire) il sesso fra due persone dello stesso sesso, ma l'AMORE no, neanche per idea.
ed è questa secondo me una delle cose su cui è importante che noi gay (e lesbiche, ovviamente, uso gay per sintetizzare) mettiamo l'accento da adesso in poi in ogni nostra battaglia. La concezione che è ancora diffusa è che i gay pensino solo ad accoppiarsi in ogni modo e situazione possibile, anche tra le persone che di per sé non sono omofobiche (come un amico etero che, quando gli ho detto che passavo il capodanno in montagna con i ragazzi di Arcigay, mi ha detto a botta "beato te che tromberai come un riccio"... anzi, forse è lui che mi ha portato sfiga :D )... e dato che noi per primi sappiamo che è un'idea sbagliata, dobbiamo farlo sapere e mettere in risalto questo...
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Le associazioni omosessuali non potranno mai essere soddisfatte.Alcune stanno organizzando il "No VAT" come forma di protesta; la "soddisfazione" adesso sarebbe controproducente.Molti dei problemi del matrimonio nascono proprio dalla sua "pesantezza".Una legge più leggera era assolutamente indispensabile.Non capisco davvero le contestazioni.Il Matrimonio Gay rimane comunque un punto di arrivo del Movimento e lo sarebbe rimasto anche di fronte a una legge migliore, no?- Credete che negheranno a un extracomunitario il permesso di soggiorno, dopo avergli fatto presentare una legittima richiesta? Non succede neanche ai muratori... - Tre anni per il contratto d'affitto?Un contratto d'affitto ne dura quattro o cinque...Non sono troppi... è uguale...- Nove anni per la successione non sono eccessivi. Che senso ha dire: "comparati alla durata media di un matrimonio"? Dopo il divorzio volete mantenere i diritti di successione? In virtù di cosa?-L'AMORE?Scusate, per me l'Amore è una questione privata. Io voglio poter fare un DICO anche con un mio amico o una mia amica; senza che qualcuno disputi se il nostro sia "amore" "amicizia" o semplice "convenienza".- Qualcuno si lamenta pechè l'ospedale privato del "Sacro Cuore di Maria Addolarata" ha la discrezione sul riconoscere le convivenze? Ma all'Ospedale Pubblico non ci volete andare?Io voglio sapere che cosa avreste scritto voi. Quali altri diritti avreste inserito.Questo testo non parifica i gay agli etero, per quello ci vuole e ci vorrà sempre il (repellente) Matrimonio.

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Caro Almadel, l'amore sara' anche un fatto privato, ma quando un fatto viene sistematicamente ignorato, ridicolizzato, sminuito, umiliato e negato da coloro che vogliono incolpare ed emarginare una parte di propri simili, di uomini e donne, di ragazzi e ragazze, allora come puo' rimanere tutto questo solo un fatto privato???Il problema di questa legge siamo noi, gay e lesbiche. Se li avessero vietati a noi, forse avrebbero borbottato un pochino, ma non avrebbero alzato queste barricate... parlano sempre di coppie di fatto e poi, quando gli animi si accendono e  le discussioni si infuocano, gli argomenti vertono sempre sulla dignita' delle coppie gay, sulla loro esistenza, definite dai vari Buttiglione, Binetti, Teodem, papi e vescovi, come fatti privati, questioni che NON DEVONO ESSERE RICONOSCIUTI in nessun modo, per nessun motivo.E POI, QUALI ALTRI DIRITTI??? E soprattutto il come che contesto, alle coppie di fatto vengono concessi dei diritti se e solo se dimostrano la propria stabilita', i famosi 3 anni o addirittura 9 per l'eredita'. A nessuno che si sposa viene chiesto altrettanto, a loro non  chiedono di dimostrare la propria stabilita'; e poi dicono sempre che chi si sposa ha in se' il valore della procreazione, allora perche' non hanno il vincolo di avere certi diritti solo se faranno dei bambini??NO FIGLI ??? NO DIRITTI !!!!

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da gay.tvMATRIMONIO SOLO PER CHI HA FIGLI (06/02/2007)  E` la legge proposta dallo stato di Washington.WASHINGTON - Nello stato di Washington un gruppo di lotta per i diritti degli omosessuali ha proposto una legge, tramite referendum, che chiede lo scioglimento del matrimonio se entro tre anni i due coniugi non faranno figli. Una mossa geniale che ha lo scopo è di sottolineare l'assurdità delle posizioni della destra cristiano-fondamentalista americana costringendola a dichiarare assurda la proposta e, di conseguenza, ammettere che una delle giustificazioni che viene utilizzata per contrastare il matrimonio gay (il matrimonio è solo tra un uomo e una donna, con lo scopo della procreazione) non è, in realtà, condiviso nemmeno a destra.***E' un esempio di come sarebbe facile smontare le "argomentazioni" dei vari Ruini, Buttiglione e teodem se i gay sapessero organizzare proteste analoghe anche in Italia. Annullamento anche per le coppie sterili, se deve essere vero che il matrimonio è solo tra un uomo e una donna con lo scopo di procreare. Tutte le coppie senza figli cosa sono allora? "Paracoppie"? "Parafamiglie"? Perché devono continuare ad avere facilitazioni e benefici fiscali anche se non fanno figli? Che differenza c'è tra una coppia etero e una omo senza figli? NESSUNA, se non il fatto che i gay sono perfettamente in grado di procreare, se non sono sterili a loro volta e se lo vogliono.

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Non capisco davvero le contestazioni.Il Matrimonio Gay rimane comunque un punto di arrivo del Movimento e lo sarebbe rimasto anche di fronte a una legge migliore, no?
Il ddl è sicuramente un punto di partenza, di questo non si discute. Bisognerà vedere che cosa verrà fuori dal dibattito parlamentare. Non è detto che la legge passi o che passi in questi termini. Potrebbe essere modificata ancora di più al ribasso al punto da risultare perfettamente inutile.
- Tre anni per il contratto d'affitto?Un contratto d'affitto ne dura quattro o cinque...Non sono troppi... è uguale...
Un contratto-tipo a uso abitativo dura in genere 4 anni più 4. Vero è che se il convivente arriva, diciamo, tre anni dopo la stipula del contratto intestato al convivente e metti il caso che questi muore, il primo non avrebbe maturato i tre anni di convivenza per avere diritto per legge al subentro. Nella realtà dei fatti, la pratica di subentrare a un contratto intestato a una seconda persona con cui si vive o si coabita è abbastanza frequente e, pertanto, questo è un "diritto" in gran parte acquisito. C'è inoltre una sentenza della Corte Costituzionale del 1988 che sancisce il diritto del convivente di subentrare fin da subito, per cui il DICO sarebbe in evidente contraddizione con la sentenza di cui sopra.
- Nove anni per la successione non sono eccessivi. Che senso ha dire: "comparati alla durata media di un matrimonio"? Dopo il divorzio volete mantenere i diritti di successione? In virtù di cosa?
Nel matrimonio, i diritti successori decorrono subito dopo il "sì". Per la convivenza, occorrerebbero ben 9 anni, senza tenere conto che, in 9 anni, i due conviventi potrebbero avere acquistato casa, con o senza mutuo, fatto acquisti in comune (arredamento, automobili) e quant'altro. Nell'ipotesi che uno dei due muoia dopo 8 anni, 11 mesi e 29 giorni, il superstite sarebbe equiparato a un estraneo di fronte agli eredi necessari, non avendo maturato i 9 anni minimi per acquisire i diritti succesori. Che cosa deve fare una coppia in attesa di quel giorno allora? Non deve fare niente? Vivere in una grotta, così, alla peggio, gli eredi ereditano quattro sassi? Fissando un termine così lungo di tempo, si distrugge qualunque "progetto di vita" di una coppia, che sarebbe costretta a vivere nell'ansia, a rimandare decisioni importanti per almeno 10 anni. A me pare che il legislatore voglia scoraggiare un progetto di vita, in questo modo, anziché incoraggiarlo o "stabilizzarlo".
-L'AMORE?Scusate, per me l'Amore è una questione privata. Io voglio poter fare un DICO anche con un mio amico o una mia amica; senza che qualcuno disputi se il nostro sia "amore" "amicizia" o semplice "convenienza".
Su questo sono d'accordo. E' il principio del Pacs alla francese. Ho sempre sostenuto la necessità di riformare il matrimonio civile, aprendolo anche alle coppie omosessuali, e di creare un istituto simil-Pacs per tutte le altre situazioni da te elencate. Oggi come oggi, invece, come ben sai, il matrimonio viene spesso usato impropriamente da persone di sesso diverso per fini esclusivamente utilitaristici, così come le coppie omosessuali (quando ci sia la differenza d'età prevista dalla legge) sfruttano l'adozione per aggirare l'impossibilità di accedere al matrimonio civile.
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Caro Thx,la provocazione di chiedere lo scioglimento delle coppie etero senza figli mi è nota; è una proposta che feci anche io e che suscitò una certa comprensibile ilarità. Adoro queste forme di lotta politica, basate sul fingere di avere le stesse posizioni dei propri nemici e spingerle all'assurdo.A volte mi sono finto razzista per invocare delle leggi sul diritto d'asilo dei gay: spiegando che era la soluzione per avere manodopera senza intaccare, con la figliolanza, l'italianità della popolazione.Oppure ho invocato referendum per togliere il divorzio alle coppie sposate in Chiesa, per non colpire l'indissolubilità del matrimonio sacro.A noi gay italiani però manca proprio la fantasia: un paio di risate sulle proposte eccentriche e poi si torna a manifestare con qualche striscione e si adattano gli slogan degli anni Settanta...Caro Dago,il problema dell'odio verso l'amore gay è una questione che pertiene essenzialmente alla discriminazione. A mio avviso non dovrebbe essere neppure motivo quel "vincolo affettivo" per accedere a un diritto.Allo Stato non dovrebbe interessare la mia sessualità o i miei sentimenti: dovrebbe concedermi diritti in base alla mia volontà e al suo interesse.Il gay viene odiato e, con lui, anche i suoi sentimenti. Mi stupirei se Tremaglia parlasse di "amore gay"; io lo lascio dubitare del fatto che noi ci amiamo o meno: io stesso nutro verso di lui i medesimi dubbi.

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Caro Almadel, hai mai considerato di entrare in politica? Avresti già un sostenitore...  ;)Già che ci sono, riporto la "reazione isterica" del Vaticano... (Quand'è che cominciamo a raccogliere firme per cancellare il Concordato a 'sti parassiti della società civile che manco fanno figli?)da repubblica.it La Santa Sede all'attacco del ddl sulle coppie di fatto. Benedetto XVI chiedeai politici di non andare contro il diritto naturale. I vescovi: "Minacciata la società"Dico, l'offensiva della ChiesaIl Papa: "Sono preoccupato"Radio Vaticana: "Scalfiscono l'istituto del matrimonio"ROMA - Dopo le cautele l'affondo. La Chiesa reagisce in modo duro al disegno di legge sui diritti dei conviventi in un crescendo di allarmi e scatena una vera e propria offensiva mediatica. Il Papa si dice "preoccupato" e invita i politici "a tener conto del diritto naturale", Radiovaticana denuncia: "Scalfisce l'istituto del matrimonio" mentre i vescovi accusano: "Una minaccia per la società". E l'Osservatore Romano spara: "Ferita la famiglia". Il primo a parlare, ricevendo l'ambasciatore della Colombia presso la Santa Sede Juan Gomez Martinez, è stato Benedetto XVI. "E' necessario - ha detto il Papa - appellarsi alla responsabilità dei laici presenti negli organi legislativi, nel governo e nell'amministrazione della giustizia, affinchè le leggi esprimano sempre i principi e i valori che sono conformi al diritto naturale e che promuovano l'autentico bene comune". Il Papa non menziona il Ddl approvato dal consiglio dei Ministri ma le sue parole risultano chiare. Dopo aver ricordato l'importanza del lavoro della chiesa cattolica per la riconciliazione nazionale, la pace e la giustizia, il Papa ha poi manifestato la sua preoccupazione "per le leggi riguardanti questioni molto delicate come la trasmissione e la difesa della vita, la malattia, l'identità della famiglia e il rispetto del matrimonio". Secondo Benedetto XVI, persistono, inoltre, "altri problemi nella società che attentano contro la dignità delle persone, l'unità della famiglia, un giusto sviluppo economico e un'appropriata qualità della vita". Tenendo conto di queste difficoltà, il Papa ha invitato, pertanto, "a continuare nello sforzo per conseguire la concordia e la crescita armonica della nazione". Queste aspirazioni, infatti, ha proseguito il pontefice, "si realizzano pienamente solo quando Dio è considerato il centro della vita e della storia umana". Più esplicita è l'agenzia di stampa dei Vescovi. "I cosiddetti 'Dico' - scrive la Sir - appaiono destinati a produrre sul cruciale piano delle politiche sociali e di solidarietà problemi più gravi di quelli che si ci si ripromette di affrontare". "Il testo normativo a proposito dei "diritti e doveri delle persone stabilmente conviventi" - prosegue il testo - definito e approvato dal consiglio dei Ministri di giovedì scorso e avviato, ora, verso l'iter parlamentare minaccia, infatti, di incidere pesantemente - per intenzioni palesi e per conseguenze prevedibili - sul futuro della nostra società nazionale sia dal punto di vista giuridico, sia a livello culturale e di costume sia, infine, nella concreta ricaduta sulla vita delle famiglie italiane". Infine interviene anche Radio Vaticana. L'emittente della Santa Sede affida il commento a Francesco D'Agostino, presidente dei giuristi cattolici che dice: "Il Dico vuole istituzionalizzare le convivenze sessuate: per questo appare alternativo rispetto al matrimonio". "Si vuole - ha spiegato D'Agostino - regolare un particolare tipo di convivenze: questa è l'idea di fondo e la percepiamo nell'articolo uno perchè si parla di convivenze a base affettiva. E' un'espressione ambigua. La normale affettività familiare, ad esempio tra genitori e figli, è una cosa diversa". Secondo D'Agostino, "porre accanto al matrimonio un altro istituto introduce fortissimi elementi di squilibrio perchè le future coppie si porranno l'alternativa tra ricorrere al Dico o al Matrimonio". E questo, ha scandito, "scalfirà soprattutto il matrimonio civile, istituzione sociale che merita rispetto e tutela". (9 febbraio 2007)

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Caro Thx,come ho detto sono già stato in politica, come militante gay.Me ne sono allontanato a causa del "conformismo sulle pratiche di lotta" e allo "scarso coraggio delle proposte".Il vero problema, dici giustamente, è: passerà questo Ddl?Perchè a me piace e più che a criticarlo mi impegnerei a sostenerlo.Non vorrei mai che la Sinistra Radicale o la RnP non lo votasse considerandolo "troppo al ribasso".Hai ragione riguardo ai "nove anni": ma se vuoi avere gli stessi diritti da subito dovresti sposarti.Lo Stato non ti fa sposare perchè sei gay?Allora lotta per avere il Matrimonio: mica pensavi di accontentarti dei DICO?Non te la prendere con le gerarchie ecclesiastiche.Pensaci.Se io e te fossimo nati settanta anni fa in campagna, probabilmente saremmo finiti anche noi a fare i preti per evitare l'omofobia.E adesso? Vuoi che lascino a noi quello che loro non hanno avuto?Se lo facessero sarebbero dei santi e invece sono dei vescovi: quindi più umani dell'umano...A me fanno tanta pena: come la gente che ripete sugli altri gli abusi che ha subìto. Salviamo i seminaristi, piuttosto. :D

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La santa sede, il vaticano, la cei, i vescovi , i cardinali, il papa.... titoloni giganti su tutte le edizoni on line.....  a volte mi sembra di vivere nello Stato Pontificio.... Sono d'accordo con voi, l'amore non dovrebbe essere una questione che interessa lo stato, eppure lo stato si preoccupa costantemente di non "ferire" la sensibilita' dei cattolici, o meglio, la sensibilita' dello stato vaticano.... non e' assurdo tutto questo?Ieri sera mi madre mi ha chiamato, mi ha chiesto cosa pensavo del DI.CO, e quando mi sono lamentato, alla fine mi ha detto che in fondo non e' cosi' malaccio:"...Speriamo lo sostengano, anche se non e' proprio quello che si sperava..., mica poteva fare di piu' la Pollastrini....."Ha ragione mia madre... mica poteva fare di piu' .....

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Se io e te fossimo nati settanta anni fa in campagna, probabilmente saremmo finiti anche noi a fare i preti per evitare l'omofobia.E adesso? Vuoi che lascino a noi quello che loro non hanno avuto?
Credo che tutto abbia origine da questo, infatti, anche se penso si siano ampiamente rifatti nel tempo, a cominciare dal chiacchierato rapporto tra quell'uomo vestito di bianco e il suo aitante e prestante segretario particolare..."Il fondamento di ogni pettegolezzo è una certezza immorale", scriveva qualcuno che se ne intendeva di umane debolezze e ipocrisie.
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da repubblica.itRoma, 18:26DICO: BERNARDINI, ABOLIRE CONCORDATO VIOLATO DAL PAPA"Vorremmo sapere quando l'Accordo-Concordato verra' 'naturalmente' abolito, viste le continue violazioni delle sue disposizioni". Lo dichiarano Rita Bernardini, segretario dei Radicali italiani, e Sergio Rovasio, segretario generale del gruppo della Rosa nel Pugno alla Camera. "Secondo il Papa - spiega la nota -, che si rivolge ormai in modo esplicito, come oggi, agli organi legislativi e al Governo, in palese violazione dell'Art. 1 dell'Accordo-Concordato tra Italia e Vaticano del 1984, 'le leggi devono sempre essere espressione di principi e di valori conformi col diritto naturale'. Vorremmo sapere quando l'Accordo-Concordato verra' 'naturalmente' abolito, viste le continue violazioni delle sue disposizioni".***Credo che oramai siano in molti a pensarlo...

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Quello che piu'colpisce e' l'assuefazione generale alle ingerenze vaticane, come se fosse ovvio, ma non lo e', non puo' esserlo in uno stato laico, una cosa del genere sarebbe inconcepibile in Spagna o in Francia, giusto per citare i nostri vicini di casa.

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Dichiarazione di Casini al TG2: "Abbiamo bisogno di leggi che aiutino la famiglia, non che la smantellino"!Ha parlato uno che non ci ha pensato due volte a smantellare la propria di famiglia, con ben due figlie, per andare a convivere con la Caltagirone e farci una figlia fuori del matrimonio! La faccia uguale al c**o!

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Guest equalmarriage

...tra ricorrere al Dico o al Matrimonio......cosa pensavo del DI.CO...Attenzione a non cadere nel tranello linguistico:come saprete, DICO non indica un nuovo istituto giuridico di unione... non è una sigla come "pacs"; DICO sta per "DIritti (in più) ai COnviventi".Un bacio :-)

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Da quel che ho sentito il governo non avrà intenzione di porre la fiducia sul decreto. Si sono già scatenate le furie della chiesa. A quanto pare i senatori a vita stavolta non daranno man forte al governo e se le cose rimangono così Mastella voterà contro (da quanto ha dichiarato preferirebbe uscire dal governo che votare il decreto, anche con la fiducia).Temo che sarà dura. Sempre che sia...

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Leggo questa risposta della ministra Bindi alla domanda "Lei farebbe un Dico?" in un'intervista a Repubblica di oggi:"Con mia sorella, coi miei nipoti. Lo farei, ma io non ne ho bisogno. Le coppie omosessuali celebri e potenti non ne hanno. Dobbiamo uscire dall'ipocrisia: in questo paese chi se lo può permettere vive come vuole. E' chi non ha tutela che deve essere protetto". Fa piacere sapere che ne è consapevole. Le "coppie omosessuali celebri e potenti" hanno i mezzi economici per aggirare il problema: la celebre avvocato matrimonialista Bernardini de Pace lo ha dichiarato in molte interviste. Naturalmente, tutti quanti possono permettersi di affidarsi a una Bernardini de Pace...Aggiungo anche che, a ben pensarci, trovo un po' sibillina la frase della Bindi "Ma io non ne ho bisogno". Non so se sia una velata allusione al Regolamento parlamentare che riconosce gran parte dei diritti in discussione, compresa la reversibilià della pensione (vitalizio) al convivente (maschio o femmina che sia) nominato dal parlamentare, diritti che possono estendere persino ai propri genitori.

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Mi sono appena letto l'intervento di De Giorgi (uomo che non amo) su Gay.it.De Giorgi si è pacsato all'ambasciata francese col suo compagno (francese).E ha detto la cosa più semplice del mondo: i Di.Co sono meglio dei PACS.C'è qualcosa in più e non c'è niente di meno.La differnza? Che quando i francesi hanno stappato lo spumante (e si apprestano, se vice Segolène ad aprirne una cassa intera) noi invece abbiamo detto: "bella merda!" (sacrosanto latinismo).Il problema, si deduce, sono i gay italiani: sempre pronti a destra come a sinistra a lamentarsi che "nessuno ci vuole bene".Il DDL passerà? Non ne ho idea. Dipende da quanti liberali ci sono nel Centro Destra (detta così fa ridere, me ne rendo conto, ma è la verità).Sono già pronto a ringraziare quei senatori forzisti che mi faranno il regalo di votare questo ddl nel caso passi; e se non dovesse passare... il prossimo Gay Pride lo faccio a Ceppaloni

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Caro Almadel, personalmente, non ho mai detto "bella merda"! ;) Tutt'al più ho detto che "credevo peggio"! Ho anche detto che il ddl è migliorabile, soprattutto per quanto concerne i temini di tempo dopo cui "scattano" determinati diritti. Da quel che so, il Pacs francese prevede soltanto una serie di benefici e agevolazioni fiscali per i soggetti conviventi. Questi Dico riconoscerebbero qualcosa di più.A ogni buon conto, aspetterei di vedere se e come passerà questo ddl in Parlamento prima di stappare lo champagne (ma io stapperò lo spumante, in quel caso)! ;) Se facciamo "vedere" fin da ora che siamo tutti contentissimi e soddisfatissimi del ddl c'è il rischio, secondo me, che questi pensino di avere "concesso" anche troppo e di essere autorizzati a un ulteriore ribasso per "compiacere" Ruini e C. E' tipico delle "contrattazioni", no? Se vuoi 50 devi chiedere 100; se chiedi subito 50, ottieni 10, se ti va bene, o un pugno di mosche... :sisi:

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La differnza? Che quando i francesi hanno stappato lo spumante (e si apprestano, se vice Segolène ad aprirne una cassa intera) noi invece abbiamo detto: "bella merda!" (sacrosanto latinismo).Il problema, si deduce, sono i gay italiani: sempre pronti a destra come a sinistra a lamentarsi che "nessuno ci vuole bene".
E' vero, c'e' un eccesso di vittivismo, e ammetto, all'inizio ci sono caduto anch'io, ma e' altrettanto vero, come ha fatto notare equalmarriage, che non e' un nuovo istituto giuridico, forse e' questo a rodere di piu', al di la' dei diritti e doveri che dovrebbero essere garantiti. Pur nei limiti del disegno di legge, frutto di un enorme opera di mediazione con una controparte "cattolica", un paradosso secondo me perche' uno stato laico non dovrebbe subire e farsi influenzare da un'ideologia specifica, ma semplicemente prendere coscienza della realta' e legiferare per tutti i cittadini, alla fine l'impatto cuturale sara' il medesimo che si avrebbe avuto con un nuovo istituto giuridico.In qualche modo, "quella roba chiamata DICO", ha dentro pure le coppie gay, l'articolo 1 del ddl parla chiaro:"Due persone maggiorenni e capaci, anche dello stesso sesso, unite da reciproci vincoli affettivi"Forse e' poco, forse e' brutto il modo in cui si potra' aderire al DICO (la dichiarazione separata, eventualmente contestuale), ma per un paese malato di teocrazia e' un notevole passo avanti.Anche se non e' servito a nulla se non ha me stesso, ho scritto al ministero delle pari opportunita' per ringraziare la Pollastrini dell'impegno che ha messo per questo ddl:"Buongiorno, desidero ringraziare l'On. Barbara Pollastrini per il lavoro che ha svolto nel difficilissimo e contestatissimo percorso di questi mesi per arrivare al disegno di legge DI.CO . A mio avviso la Repubblica Italiana ha ancora molta strada da fare, soprattutto sul piano culturale, per diventare una democrazia laica, matura, e rispettosa dei diritti e doveri di tutti i propri cittadini. Considero il DI.CO. un primo passo, importantissimo, su questa strada. Ho 33 anni, vivo col mio compagno, ci amiamo e stiamo costruendo un nostro progetto di vita, condiviso dalle nostre famiglie di origine.Buon lavoro, Franco"
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