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L'Italia di Renzi


Rotwang

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Ha 81 anni, sicuramente sceglierà un delfino

 

più che un delfino, per sopravvivere con Berlusconi deve essere una sogliola: uno dal bassissimo profilo..

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In ogni caso parlamento ingovernabile, non escluderei un'alleanza M5S-SI-scissionisti del PD che potrebbe arrivare ad un 35% e rotti ma che sarebbe catastrofica a livello di politiche economiche, trasformando l'Italia in una sorta di Venezuela del Mediterraneo...

Non accadrà mai. Come non accadde l'alleanza fra Grillo ed Ingroia nel 2013, un'alleanza che molti ritenevano plausibile e fu negata perentoriamente da Grillo. Il M5S non si collocherà mai a Sinistra, non è la sua natura; se farà un'alleanza sarà con la Lega. 

Edited by FreakyFred
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Alfano Lupi & Verdini contano finchè hanno dei Senatori

che possono votare una legge elettorale, che baratteranno

con dei posti sicuri alle prossime elezioni

 

Semplice e lineare, non credo vogliano molto di più

 

Si tratta di vedere se quadra l'accordo fra Berlusconi, irrobustito

da questi ritorni utilissimi in Senato, e Renzi

 

L'obiettivo di Renzi sarà una legge elettorale con una soglia alta

in modo da ammazzare gli scissionisti o imporre un voto utile e

poi allearsi dopo le elezioni con Berlusconi

 

( o almeno lui non lo dice, ma io non vedo alternative...)

 

Questo se Napolitano e la magistratura non lo uccidono prima

impedendogli di vincere il 4° congresso taroccato del PD

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ANSA

 

Fa discutere nel Pd l'ipotesi riportata in alcuni retroscena dei giornali di un rinvio delle primarie a seguito delle vicende giudiziarie. Ipotesi che nei rumors sarebbero da attribuirsi ad Areadem, ma che vengono smentite dai diretti interessati. "Nessun alibi per rinvio", sostiene infatti l'ex premier Matteo Renzi su Facebook: "Il congresso - con le primarie del 30 aprile - saranno una grande occasione per decidere insieme quale Italia vogliamo in Europa e come il Pd dovrà essere motore del cambiamento. Nessun alibi per rinviare la discussione, dunque".

 

"Mi sembra difficile ipotizzare un rinvio", dice anche il candidato alla segreteria PD e ministro della Giustizia Andrea Orlando a RepTv dove aggiunge: "In ogni caso fornisco il massimo della disponibilità a gestire insieme questo passaggio difficile. Non ho alcun interesse a speculare". "Io non dico - ha detto ancora Orlando a RepTv - smobilitiamo le primarie, dico il contrario. Non mi arrendo ai pacchetti di tessere, voglio il sostegno alle primarie perché sono l'occasione per gli iscritti di far sentire la loro voce". "Io proporrò la disciplina per legge delle primarie" con la creazione di un albo degli elettori. Su questo, "D'Alema si sveglia tardi. Se ne era parlato nella competizione Bersani-Franceschini in cui vinse Bersani e le regole non sono state cambiate. D'Alema ha avuto la possibilità, essendo in maggioranza, di ottenere queste modifiche che non si fecero"."Con Giorgio Napolitano - ha detto in un altro passaggio - ho un rapporto forte ma credo che si terrà fuori dalla vicenda congressuale è sicuramente non mi ha chiesto di candidarmi".

 

"Mai proposto il rinvio delle primarie", dice il ministro Dario Franceschini. "Normalmente non passo le giornate a smentire i retroscena fantasiosi che escono puntualmente per seminare zizzania, ma questa volta voglio farlo con chiarezza per evitare che parta un dibattito su una cosa inventata e attribuita a me e a Fassino, che ho sentito questa mattina e ha manifestato lo stesso stupore mio dopo aver letto la rassegna stampa". Lo dichiara il ministro Dario Franceschini, interpellato dall'Ansa sull'ipotesi di rinvio delle primarie del Pd a seguito delle vicende degli ultimi giorni.

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Renzi potrebbe avere dei problemi con AreaDem ( cattolici e fassiniani )

solo se non raggiunge il 50%

 

A quel punto mentre i suoi delegati sono sicuri al 100%, non si potrebbe

mettere la mano sul fuoco sugli appartenenti ad altre correnti

 

Certo il fatto che Renzi abbia preferito Martina -che conta poco o nulla -ad

un esponente di AreaDem che sicuramente eleggerà molti delegati, potrebbe

essere stata una mossa poco prudente

 

Ma Renzi non mi pare sia esattamente un moderato prudente, quindi ci sta

che punti su una vittoria sicura

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Forza Italia non voterà la sfiducia a Lotti

 

Silvio non infierirà. Forza italia non voterà la sfiducia nei confronti del ministro Lotti. E' quanto afferma Berlusconi in una intervista al Tempo. "Il principio della presunzione di innocenza per me vale nei confronti di chiunque - ha detto Berlusconi - lo ripeto ancora una volta, non condivido l'utilizzo della giustizia come strumento di lotta politica. Voglio anche ricordare che, aldilà di ogni considerazione sul caso specifico del ministro Lotti, Forza Italia non ha mai votato la sfiducia individuale ad un ministro".

 

Sulle indagini che coinvolgono il padre di Renzi, il leader di Fi è molto chiaro. "Non augurerò mai ad un avversario politico di essere vittima del sistema di persecuzione giudiziaria del quale sono stato vittima io. Tra l`altro Renzi non è neppure indagato. Battere Renzi è un compito che tocca a noi, proponendo soluzioni migliori delle sue e dimostrando agli italiani che siamo più adatti del Pd a governare il paese. La magistratura faccia le indagini che ritiene di compiere, ma la politica non c'entra nulla con questo. E poi la presunzione di innocenza vale per tutti, anche per le persone vicine a Renzi".

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La Repubblica

 

Non più solo il completamento dei provvedimenti varati da Renzi. Paolo Gentiloni passa alla fase 2 di un governo "nato con il fiatone": ora "una agenda strutturata di riforme" per superare "il messaggio di provvisorietà" e inviare un "segnale rassicurante" ai cittadini. Il premier sceglie di entrare nelle case degli italiani con un messaggio positivo e dal salotto di Domenica In intervistato da Pippo Baudo indica quale sarà la strada del suo esecutivo. Si parte con il Def, si punta a "meno tasse sul lavoro", poi interventi sul tema dell'immigrazione, sul fenomeno dei furbetti del cartellino, sul Sud e anche sul testamento biologico. L'obiettivo è arrivare "a fine legislatura", sempre con lo sguardo rivolto verso l'Europa. 

 

Fine legislatura. "Abbiamo molte cose da completare che ha fatto il governo Renzi e delle cose nuove e importanti. La scadenza è la fine della legislatura, poi i governi possono finire prima se non hanno la maggioranza in Parlamento. Noi dobbiamo lavorare tenendo a mente le nostre responsabilità. Se dovessi scegliere un aggettivo vorrei che fosse un governo rassicurante perché gli italiani ne hanno bisogno", ha detto il premier a Pippo Baudo.

"E' un bel lavoro, non solo impegnativo. Per chi fa politica lamentarsi che si lavora troppo, finché il fisco regge lo devi fare ed è interessantissimo". Gentiloni ha raccontato anche quali sono i suoi orari: "Di solito arrivo a Palazzo Chigi verso le 7,30 e vado via dopo le 21, a volte torno a casa anche a mezzanotte se ci sono impegni".

La crisi. "I governi non fanno miracoli. Credo che li facciano i cittadini e non i governi - ha aggiunto il premier - Non nascondiamo i guai che abbiamo ma se riusciamo con realismo a restituire più sicurezza e fiducia" ai cittadini "abbiamo fatto" il nostro dovere.

"Le cicatrici della crisi si fanno sentire ancora e che ci sia una crisi di fiducia è abbastanza comprensibile, ma le cose fatte in questi anni ci hanno rimesso in carreggiata e penso che le cose possono migliorare non solo nei grandi numeri astratti ma anche nelle nostre buste paga", ha affermato il premier. "Ci vuole l'ottimismo di un grande Paese", ha aggiunto.

Lavoro. "Abbiamo fatto molte cose sul piano delle regole riguardo al lavoro. Si sono creati 700mila posti di lavori senza clamore, ma la disoccupazione giovanile è ancora molto alta. Manca la capacità di far crescere la nostra economia", ha spiegato Gentiloni. "Un'impresa - ha osservato - assume dei giovani se ha più semplicità e più garanzia" ma anche se ha la possibilità di investire e di produrre, ha detto il presidente del Consiglio. "Il nostro obiettivo nel Def è quello di abbassare ulteriormente le tasse sul lavoro. Dobbiamo rendere gli investimenti più vantaggiosi", ha sottolineato il premier. "Dobbiamo dare un'altra spinta sulle tasse del lavoro".

Crescita. "Mi darebbero premio Nobel se uno avesse una ricetta semplice" per far crescere il Sud, ha detto il premier. "I giovani ed il lavoro sono due cose che vanno insieme e a questo ci aggiungiamo il Mezzogiorno. Quello che manca è la capacità di far crescere ad un ritmo diverso la nostra economia". E ha aggiunto: "Negli ultimi 3 anni abbiamo fatto tanti patti con le città del mezzogiorno". Io penso "che ci sia ancora bisogno di iniziative speciali per il Sud".

"In parte è inevitabile" la paura del futuro, "siamo passati per la peggiore crisi dopo il dopoguerra. Ci stiamo riprendendo se guardiamo ai grandi numeri, anche se non arrivano immediatamente nelle nostre tasche".

Il Sud. "Io penso che ci sia ancora bisogno di iniziative speciali per il Sud, la crescita italiana può migliorare se si alza la crescita al Sud. Lo aveva capito alla grande Carlo Azeglio Ciampi. La questione meridionale è una grandissima opportunità per lo sviluppo di questo Paese".

Le riforme. "Anche per togliere un'idea di provvisorietà, vorrei che il governo si desse una agenda di riforme", ha detto il premier. "Noi - ha spiegato - siamo partiti col fiatone, abbiamo fatto un un governo in 48 ore. Abbiamo affrontato diverse emergenze, ora il governo deve darsi un passo di riforme più strutturale. Penso a lavoro, Mezzogiorno, riforme come quella del processo penale, la legge sulla concorrenza e poi la legge sulla povertà per la protezione delle famiglie in difficoltà a cui dobbiamo dare un ombrello di protezione sociale".

I rapporti con l'Europa. "Siamo abituati a parlare non benissimo della Germania. Ma sul tema dell'immigrazione la Germania ha fatto moltissimo. Quando c'è stata l'ondata dalla Siria, hanno accolto 800mila persone, quattro o cinque volte i numeri che noi abbiamo. Altri non fanno la propria parte. Io non riesco ad accettare che l'Europa sia rigidissima sugli zero virgola dei bilanci. Se vuoi essere così severo sui bilanci devi far rispettare le decisioni europee anche sulle altre cose. Noi italiani la nostra parte la facciamo, ora altri si prendano la propria parte di responsabilità". Al vertice del 25 marzo, ha confermato il premier, al centro ci saranno due cose: "che l'Europa deve aiutare la crescita e non deprimerla e che sui migranti ognuno deve fare la sua parte".

"Senza Europa non andiamo lontani, diventiamo delle piccole patrie in lotta tra loro", ha spiegato il presidente del Consiglio. "Mi auguro che a marzo, nella Sala degli Orazi e Curiazi di Roma si firmerà una bella dichiarazione", ha aggiunto parlando delle celebrazioni dei 60 anni dalla firma dei Trattati Ue. "Secondo me siamo ancora in tempo per riprendere l'idea originale di Unione europea", ha proseguito Gentiloni. "Io l'Europa me la terrei stretta. Ci ha dato il più lungo periodo di pace che si ricordi. E la libertà e la democrazia. In Europa c'erano i fascismi. Grecia, Portogallo, Spagna, erano delle dittature, come nell'Est europeo, e l'Ue è stata il meccanismo attraverso cui hanno riscoperto la democrazia", ha detto il premier. "Senza Europa non andiamo lontano, diventiamo delle piccole patrie in lotta tra noi".

I migranti. "Lo sforzo che abbiamo fatto è quello di rendere un pò più fluida la collaborazione tra le autorità centrali e gli enti locali perché noi ci dobbiamo rendere conto di una realtà: non lo cancelli con un improvviso colpo di bacchetta magica il flusso migratorio, lo puoi gestire e ridurre i numeri e l'illegalità quindi ma difficilmente si fa scomparire. Quindi si devono ridurre i numeri". Il premier ha anche sottolineato la necessita di dare "un lavoro ai migranti per evitare rischi di radicalizzazione".

La Libia. "L'accordo con la Libia ci consente di lavorare insieme, tra qualche settimane gli daremo le motovedette per la guardia costiera e certamente se loro lavorano contro i trafficanti di esseri umani facciamo un passo avanti straordinario", ha spiegato Paolo Gentiloni. "Stiamo lavorando - ha continuato - anche con il Niger dove transita il 90% dei migranti che poi vanno in Libia. Tra 15 giorni vedrò il presidente nigeriano, abbiamo fatto un accordo insieme per trattenere i migranti in questo Paese. Nessuno si illuda che si possa fare dall'oggi al domani, ma una cosa graduale e nel corso del percorso graduale elaboriamo nelle città e nei comuni un piano per dare accoglienza dignitosa e far lavorare queste persone in modo che il loro lavoro sia utile alla comunità Se non lavorano i rischi di radicalizzazione si moltiplicano".

Terrorismo. "Noi credo abbiamo un buon livello di protezione con un'intelligence che funziona. Poi abbiamo il compito di avere politiche di integrazione con le comunità islamiche che non significa rinunciare alla nostra identità, ma non considerare queste comunità come nemici perché la radicalizzazione nei rapporti è la premessa della radicalizzazione dei giovani che poi portano al terrorismo. L'intelligence, il dialogo e convivenza impediscono che la radicalizzazione abbia numeri elevati. E poi ci vuole anche un pizzico di fortuna".

La fiducia degli italianiI sondaggi sulla fiducia degli italiani nel governo? "E' inevitabile la sfiducia degli italiani, veniamo dalla crisi economica più grave dal dopoguerra, ci stiamo riprendendo se guardiamo ai grandi numeri dell'economia, la pressione del fisco sta diminuendo, ma i grandi numeri non arrivano immediatamente alle nostre famiglie". Poi Gentiloni ha aggiunto: "Chi governa non deve cercare popolarità, deve cercare di risolvere i problemi, se è possibile".

"In parlamento meno litigi e più leggi". "Vorrei un Parlamento in cui si collabori maggiormente, che mantenendo le differenze lavori nell'interesse del Paese. Il Parlamento non è un palcoscenico per risse politiche. Un po' meno scontri verbali e litigi e un pò più di produzione di leggi e di decisioni sarebbe molto apprezzato da parte dei cittadini". E' l'appello del premier Paolo Gentiloni a 'Domenica in'. "Il governo si prende le sue responsabilità, non cerca popolarità, l'obiettivo è quello di cercare di risolvere i problemi dell'Italia", ha aggiunto Gentiloni. "Il Parlamento - ha osservato il presidente del Consiglio - deve fare un passo in avanti se possibile nell'affrontare dei problemi insieme. Su alcune cose, penso alla salvaguardia del risparmio, all'immigrazione, potrebbe lavorare insieme. E' piaciuto molto che per esempio sulla legge del Mezzogiorno si sia riusciti ad approvare la legge senza la fiducia".

Corruzione. "Penso che si sia molto ridotto il fenomeno della corruzione. Se penso a venticinque anni fa, c'erano fenomeni corruttivi enormi, ai vertici dei gruppi politici. Erano in gioco miliardi. Oggi siamo spesso alle prese con piccoli fenomeni di corruzione. Ma c'è una cosa che mi preoccupa. Non bisogna dare un'idea di corruzione dilagante né seminare il panico in chi deve prendere decisioni. Il sindaco di un Comune di cinquemila abitanti, magari colpito dal terremoto, che deve decidere se riaprire le scuole, non può avere sempre questa incertezza, questo timore che poi gli arriva la batosta. Ognuno si deve prendere la sua responsabilità. Il rischio corruzione, che c'è e va combattuto, non può essere un alibi per non fare le cose. Perché se no facciamo un torto al nostro Paese. Assumiamoci la responsabilità di decidere".

Assenteismo. "Una legge straordinaria sul tema l'abbiamo approvata molto tempo fa e il decreto attuativo lo abbiamo varato 10 giorni fa. Ora sull'assenteismo ci sono regole molto più rapide, che i sindacati hanno condiviso", ha spiegato Gentiloni, a "Domenica In". "Adesso abbiamo la sospensione immediata di chi è colto sul fatto, non per criminalizzare il dipendente, ma per salvare l'onore della stragrande maggioranza di persone che il cartellino lo timbra e va a lavorare", ha aggiunto.

Il terremoto. "Abbiamo fatto un conto e lo abbiamo inviato all'Unione europea: i danni dell'ultimo terremoto ammontano a 23 miliardi", ha detto il premier. "Bruxelles ci può aiutare con un fondo d'emergenza: ci possono dare una cifra attorno ad un miliardo, l'Italia sarà il Paese che avrà di più da questo fondo di presidenza europea", osserva il presidente del Consiglio. "Ne approfitto per ringraziare il presidente del Parlamento europeo, Tajani, che ci sta dando una mano", sottolinea il premier. L'Unione europea "ci può consentire poi di togliere dai famosi conteggi europei le spese per il terremoto. Spendere soldi pubblici senza che questo incida sul nostro debito. E' una cosa positiva".

"Evitare i danni collaterali". "Stiamo accelerando per le casette, io credo che il problema dell'emergenza immediata lo risolveremo, dopo dobbiamo fare una cosa, forse anche meno appariscente, e cioè limitare i danni collaterali tipo evitare che si sparga la voce che quella Regione non è più attrattiva da un punto di vista turistico. La Rai ci aiutasse a sottolineare le vocazioni di questo territorio, a Norcia c'è la salumeria, il tartufo, nelle Marche c'è il ciauscolo, le grandi imprese riprendono a lavorare. Facciamo turismo in queste zone per fare esempio. Faremo facilitazioni fiscale per quelle imprese anche chi vuole venire ex novo. E la Rai può aiutarci nel racconto".

Caso Consip. Il premier Paolo Gentiloni a 'Domenica in' ha parlato anche della vicenda Consip e del presunto coinvolgimento del ministro Luca Lotti. "L'avvio di indagini è di dicembre, la vicenda" del ministro Lotti "non è cambiata da allora. La mia fiducia nei suoi confronti resta immutata e mi auguro lo sia anche quella del Parlamento: non possiamo arrenderci all'idea che un avviso di garanzia rompa una regola fondamentale che è presunzione di non colpevolezza. Vedo moltissime indiscrezioni circolare, ma la notizie che lo riguardano sono di due mesi e mezzo fa, non si capisce perché oggi si chieda la sfiducia".

"Si faccia chiarezza, perché la Consip serve al Paese per ridurre la spesa, concentrando gli appalti ed evitando che ogni singola amministrazione pubblica si faccia i suoi. Ci ha consentito di risparmiare molti soldi. Se in questa roba si inseriscono elementi di corruzione è molto grave e mi auguro che questo la magistratura ce lo dica il prima possibile".

Testamento biologico. "C'è in agenda del Parlamento un provvedimento sul testamento biologico", ha detto il premier parlando della vicenda di dj Fabo. "C'è in agenda un ddl di iniziativa parlamentare su quello che si chiama il testamento biologico a cui lavorò il professor Veronesi. L'idea è di dichiarare quando sei in salute come vorresti essere trattato nel momento in cui non hai più consapevolezza. Il governo si tiene in disparte perché questa è una discussione parlamentare ma io la ritengo doverosa, non ha nulla a che fare con l'eutanasia ma con la possibilità che un pezzo di decisione tu la possa prendere quando sei consapevole e non la debbano prendere altri al posto tuo".

Il pregio della moderazione. A Pippo Baudo che alla fine dell'intervista per Domenica In gli chiede se la moderazione che gli viene attribuita sia un pregio o un difetto, il premier Paolo Gentiloni replica: "Penso tutto sommato che sia un pregio. Se moderazione vuol dire rispetto, a mio parere è un pregio. Se moderazione vuol dire che non decidi nulla allora è un difetto... Parliamo bene del rispetto".

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Il Giornale non è una fonte attendibile.

 

Alla fine in questo gioco contano i numeri

 

Salvo il fatto che un certo numero di piddini sono

ambigui o sfuggenti perchè non hanno ancora deciso

 

( lo scandalo Tiziano Renzi può aver consigliato

ad alcuni di aspettare di vedere la piega che prende la

vicenda prima di fare un endorsement )

 

e quindi in questi casi Il Giornale può insinuare i propri

auspici più che i fatti : cioè un Renzi debole

 

Ma poi decideranno i fatti

 

Più che altro io coglierei il deficit tattico della linea di Renzi

A cosa è servito provocare la scissione e buttar fuori Speranza

e Bersani, se poi tagliata una testa ne spunta un'altra: Orlando?

 

Il problema politico è rimasto e come un Idra ha prodotto un'altra

Testa, uguale a quella di prima

 

Certo se Renzi vince, vince ( ma avrebbe potuto vincere anche contro

Bersani e Speranza senza buttarli fuori )

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Per la precisione Emiliano ha detto questo:

 

"Renzi chiede di aspettare le sentenze (per il padre, ndr) ma non ha dato a Ignazio Marino lo stesso tempo. Questa continua contraddizione e disuguaglianza di trattamento diventa misura delle cose quotidiane". Intervenendo ad Agorà, su Rai3, il governatore della Puglia e candidato alle primarie del Pd, Michele Emiliano, interviene sul caso Consip.

 

"Il partito sta sulla luna, lontano dal Paese"
"Mi sono candidato perché il Pd è sulla luna dal punto di vista delle cose che accadono nel Paese".

 

"Se vinco le primarie non faccio il candidato premier"
"Posso vincere molto a breve. La mia non è lotta immediata ma decisione di rimanere nel Pd. Senza Pd non è possibile governare il Paese. Se vinco le primarie del Pd non faccio il candidato premier", ha aggiunto Emiliano.

 

"Spero che Rossi e Speranza tornino"
"Siamo riusciti a fermare Renzi, stava andando sparato verso le elezioni a giugno. Gentiloni deve essere grato a me, Speranza e Rossi: spero che loro due ritornino presto nel Pd. Se me ne vado dal Pd faccio a Renzi il più grande favore che possa capitargli. Io non me ne vado", ha sottolineato Emiliano.

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A cosa è servito provocare la scissione e buttar fuori Speranza e Bersani, se poi tagliata una testa ne spunta un'altra: Orlando?

 

c'è una legge di base nella politica, che dice più o meno che in politica i vuoti non esistono ma vengono sempre colmati: se nel paese serpeggia qualche perplessità sulla leadership di Renzi, è chiaro che questa si riflette nelle posizioni di parti importanti dell'apparato del partito (soprattutto di un partito plurale e "contenitore" come il PD) e che prima o poi si troverà una leadership su cui far confluire questa posizione politica

se prima c'era Bersani, ora c'è Orlando; mandi via Orlando e ci sarà qualcun altro, etc.

Renzi (e lo dimostra continuamente in quello che dice e che scrive) pensa che sia tutto un fatto personale, ha un'idea della lotta politica come consorteria, come patto di ferro tra amici, ma non è vero e non può funzionare così, ovvero può anche funzionare così ma solo in Corea del Nord

al referendum ha preso una bastonata micidiale, si è dimesso da tutto per ricandidarsi subito a tutto: forse gli sfugge qualcosa... se aspira a un futuro politico, dovrebbe fare realmente un passo indietro, contribuire a una leadership alternativa che guidi il partito alle prossime elezioni, e poi rientrare nei giochi con gradualità

ci vogliono anni pare risanare certe ferite, non esistono scorciatoie

Edited by conrad65
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al referendum ha preso una bastonata micidiale, si è dimesso da tutto per ricandidarsi subito a tutto

vabbè, ma quella è la vecchia scuola dc

-ti ricordi? Montanelli soprannominò Fanfani "il rieccolo"; chissà come mai..-

 

solo che lui la applica al mondo 2.0,

in cui va tutto molto più veloce

e hai la sensazione che un tempo breve -come sono 3 mesi- sia ormai qsa di vecchissimo

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E' come quando si riceve un attestato che certifica come hai lavorato arrhenius.

 

Se scrivono che hai potenziale vuol dire che te la tiri ma alla fine lavori poco.

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Ciampi pensava che destinando al Sud credo circa un 45% degli

investimenti in conto capitale e spingendo le amministrazioni meridionali

a far buon uso dei fondi strutturali europei si sarebbe potuto porre

rimedio al problema di una sottoproduzione di beni e servizi collettivi

che frenavano lo sviluppo dell'impresa privata locale

 

Insomma creare servizi pubblici più efficienti avrebbe potuto e dovuto

rilanciare il meridione.

 

Fra il 1995 ed il 2001 pur nella scarsezza delle risorse europee e nazionali

il Sud crebbe in molte zone più della media nazionale

 

Fatto sta che Ciampi fu l'unico politico della seconda repubblica ad avere un

suo pensiero sul Meridione ed è per questo che i Meridionali lo ricordano sempre

con affetto.

 

Credo però che molta parte di questa breve e tenue primavera meridionale fosse

il risultato della svalutazione della lira, che aiutò l'export meridionale fino a che non

entrò in vigore l'Euro ( cosa che Ciampi mai avrebbe detto sia chiaro )

 

In parte aiutò anche un miglioramento della gestione al livello Comunale della PA

dopo la "riforma dei sindaci" che però temo si debba riconoscere sia stato in parte

un bluff ( nel senso che molte gestioni comunali brillanti si fondavano su indebitamento )

inoltre le regioni sono sempre state amministrate peggio delle città ( questo ovunque )

limitando la capacità di fare investimenti pubblici su larga scala

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Ciampi pensava che destinando al Sud credo circa un 45% degli

investimenti in conto capitale e spingendo le amministrazioni meridionali

a far buon uso dei fondi strutturali europei si sarebbe potuto porre

rimedio al problema di una sottoproduzione di beni e servizi collettivi

che frenavano lo sviluppo dell'impresa privata locale

 

Insomma creare servizi pubblici più efficienti avrebbe potuto e dovuto

rilanciare il meridione.

 

Fra il 1995 ed il 2001 pur nella scarsezza delle risorse europee e nazionali

il Sud crebbe in molte zone più della media nazionale

 

Fatto sta che Ciampi fu l'unico politico della seconda repubblica ad avere un

suo pensiero sul Meridione ed è per questo che i Meridionali lo ricordano sempre

con affetto.

 

Credo però che molta parte di questa breve e tenue primavera meridionale fosse

il risultato della svalutazione della lira, che aiutò l'export meridionale fino a che non

entrò in vigore l'Euro ( cosa che Ciampi mai avrebbe detto sia chiaro )

 

In parte aiutò anche un miglioramento della gestione al livello Comunale della PA

dopo la "riforma dei sindaci" che però temo si debba riconoscere sia stato in parte

un bluff ( nel senso che molte gestioni comunali brillanti si fondavano su indebitamento )

inoltre le regioni sono sempre state amministrate peggio delle città ( questo ovunque )

limitando la capacità di fare investimenti pubblici su larga scala

Bisogna obbligare le aziende a portare le loro sedi legali ed amministrative al sud. Adesso sono praticamente tutte al nord, salvo quelle delle aziende nate e rimaste al sud. Pochissime. Io, che compro locale, ho potuto constatare questa situazione.

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Siccome i ricchi sono pochi e fanno pochi o nessun figlio arrhenius puo' essere economicamente piu' conveniente dare il bonus bene' a tutte che cosi' si risparmiano i soldi per la birocrazia che verifica i criteri con cui si ha diritto a ricevere il bonus.

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L'Huffington Post

 

Lettiani con Renzi e prodiani con Orlando. Si schierano i gruppi all'interno del Pd in vista del congresso e delle primarie del 30 aprile. Se i parlamentari e gli amministratori locali vicini all'ex premier Enrico Letta scelgono Matteo Renzi, un folto gruppo di esponenti molto legati a Romano Prodi è pronto a schierarsi al fianco del ministro della Giustizia Andrea Orlando.

 

Un retroscena della Stampa dà conto di un incontro, in forma del tutto privata, tra Orlando e Prodi. Incontro durante il quale i due hanno discusso dello stato del partito e delle ragioni delle divisioni che hanno portato alla scissione. Tra il fondatore dell'Ulivo e il ministro c'è un rapporto di fiducia che dura da anni, e che si riflette anche nel sostegno degli ulivisti nella corsa alle primarie. Secondo La Stampa, infatti, un nutrito gruppo di esponenti molto legati al professore, guidati dalla sua portavoce, Sandra Zampa, stanno per far uscire un appello a sostenere la candidatura dello sfidante di Matteo Renzi (appello a cui Prodi non apporrà direttamente la sua firma).

 

Sull'altro fronte troviamo i lettiani. Quelli di strettissima osservanza, come la Mosca e Meloni, sostengono Orlando. Ma tutti gli altri, che si sono via via sgranati in questi anni, hanno preso decisamente un'altra strada. In questo caso è il deputato Pd Enrico Borghi a scoprire le carte, annunciando su Facebook che un folto gruppo di parlamentari e amministratori locali vicini a Enrico Letta sosterrà Matteo Renzi al congresso e alle primarie del Pd.

 

"Sono stato contattato da alcuni amici del territorio - scrive Borghi - che hanno condiviso, in passato, la mia vicinanza politica con Enrico Letta, che mi hanno chiesto quale sia il posizionamento nazionale dei "lettiani" sul congresso. Vorrei far presente qui quello che ho espresso loro: l'esperienza politica unitaria e collettiva degli amici di Enrico Letta si è chiusa quando scegliemmo di sciogliere l'Associazione 360, quindi ancor prima che lui decidesse, per una scelta personale che va rispettata, di uscire dalla politica attiva dentro il Pd. Dentro il percorso congressuale, ci sono e ci saranno molti amici che hanno percorso quel tratto di strada che - già nel precedente congresso e in questo prossimo - hanno fatto e faranno legittimamente scelte differenti, tutte rispettabili, e senza che ciò infici i sentimenti di amicizia e di rispetto che hanno caratterizzato questi anni che pure hanno visto molti di noi assumere diverse posizioni".

 

"Personalmente, nel sottoscrivere la candidatura di Matteo Renzi alla segreteria sono stato lieto di aver ritrovato persone con le quale avevo già condiviso battaglie congressuali ai tempi della candidatura di Enrico Letta alla segreteria. Penso ad amici come Francesco Sanna, Gianni Dalmoro, Guido Galperti, Francesco Russo, Vito De Filippo o amiche come Anna Ascani, Rosanna Filippin, Angelica Saggese, Paola De Micheli. Aver condiviso in passato valutazioni politiche e opinioni congressuali, e ritrovare oggi una comunanza di intenti e di vedute, è motivo di soddisfazione, nella consapevolezza che oggi stiamo vivendo una stagione nuova dentro la quale ciascuno porta le proprie sensibilità e soggettività".

 

 

Orlando ha un aplomb differente rispetto al politico italiano nazionale medio.

Edited by Rotwang
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Gay.it

 

Al Lingotto di Torino andrà in scena la 3° ed ultima giornata della convention che ha aperto la campagna congressuale di Matteo Renzi. Una scalata al partito e alla sua segreteria nazionale che ha visto andare in scena il mondo LGBT interno al PD, con tanto di documento ‘su diritti civili e libertà’ presentato alla platea.

 

Siamo cittadine e cittadini, donne e uomini, lesbiche, gay, bisessuali, transessuali o semplicemente attente ed attenti alle tematiche dei diritti civili, che si riconoscono nella candidatura di Matteo Renzi a Segretario Nazionale del Partito Democratico per le Primarie 2017‘.

 

Così esordiscono gli oltre 50 firmatari, tra i quali spiccano Anna Paola Concia, Alessio De Giorgi, Alessandro Zan e Ivan Scalfarotto, in prima linea nel sottolineare l’importanza dei diritti civili all’interno del dibattito politico nazionale.

 

Riteniamo che il Partito Democratico debba mantenere vivo al centro dell’agenda politica nazionale il tema dei Diritti, a partire dagli articoli 2 e 3 della Costituzione Italiana che affidano alla Repubblica il compito di “riconoscere e garantire i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità” (art. 2) e di “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana” (art. 3). Riteniamo, inoltre, che tale impegno debba essere fondamento e guida del nostro impegno politico.
Occuparsi di Diritti Civili significa porsi un obiettivo di crescita per il nostro Paese in quanto implica spogliarsi di quei pregiudizi e stereotipi che etichettano ogni diversità culturale, religiosa, di genere, razza o di orientamento sessuale. Occuparsi di Diritti Civili, inoltre, lo ribadiamo con forza, è parte del processo di modernizzazione del Paese e cartina di tornasole della capacità di superare una politica che su questi temi a sinistra è spesso stata inconcludente, più tesa a battaglie di principio che ad ottenere risultati concreti nella vita delle persone‘.

Edited by Rotwang
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Con queste richieste così puntuali, aggressive ed intransigenti

Renzi non dormirà la notte, pensando a come poterle far digerire

a Franceschini...

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ho trovato la convention, o kermesse, del PD al Lingotto molto brutta, non ho neanche ben capito il senso dell'evento: non è stato un luogo di discussione e sintesi politica, sembrava più un tentativo di autocelebrarsi e di offrire un momento di "sintesi emotiva" a un partito che si è smarrito o forse non c'è mai stato

il PD è un coacervo di correnti  personalistiche: l'unico collante politico era la legge maggioritaria, e la recente scissione a mio avviso è solo l'inizio di un processo di sfaldamento che potrà essere arrestato solo ritrovando un approccio maggioritario

per questo il movimento 5 stelle, si badi bene movimento e non partito, appoggia il proporzionale: sanno benissimo che il proporzionale è il grimaldello per far esplodere questi "contenitori politici"

Renzi forse non ha chiarissimo il fatto che, senza maggioritario, lui sparisce come potenziale leader perchè si squaglia il partito: o forse mira a fare del PD la DC del terzo millennio, ma non ci sono le condizioni storiche (la DC aveva il 40% perché c'era un PCI forte, e c'era un PCI forte perchè il mondo era bipolare)

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per questo il movimento 5 stelle, si badi bene movimento e non partito, appoggia il proporzionale: sanno benissimo che il proporzionale è il grimaldello per far esplodere questi "contenitori politici"

sei sicuro, conradì?

sinceramente mi pare che pure su sto tema i grullini cambino idea velocemente, a seconda di come pare convenga loro dagli ultimi sondaggi...  

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