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L'Italia di Renzi


Rotwang

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eh, ma puoi aggregare anche maggioranze parlamentari di partiti diversi

 

Sì per carità questo è verissimo, tuttavia quando scoppiò

il conflitto fra Craxi e De Mita, chi ne raccolse i frutti fu Andreotti

e segretario della DC divenne Forlani

 

 

 

Oggi per la data del congresso

 

Su questo concordiamo tutti...

 

Ci sarebbe anche da dire che Veltroni ebbe contro la Bindi

Bersani Franceschini e Renzi Cuperlo

 

Quel che intendo dire è che pur non essendo minimamente previsto nello

Statuto del PD, ultra-presidenzialista ad oggi abbiamo assistito a lunghissime fasi congressuali

con esiti scontati fin dall'inizio

 

Mentre oggi, quando l'accordo preventivo non è possibile ma poteva esserci una

competizione vera, si vuol chiudere nel giro di due mesi.

 

 

 

con il proporzionale gli scissionisti possono sperare di entrare nel parlamento anche se prendono il 4% dei voti

 

E' chiaro che se al termine della fusione a freddo del PD

ci ritroviamo con un Centrosinistra con due gambe come

prima, in cui la gamba sinistra è più corta di quella destra

( bel risultato!! ) forse è meno necessario un Prodi

 

Da qui a dire che però Renzi sia capace di interpretare questa

nuova fase

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gli scissionisti possono sperare di entrare nel parlamento anche se prendono il 4% dei voti (dipende dalla soglia di sbarramento)

 

e infatti già oggi sui giornali si dice che Renzi vuole alzare la soglia di sbarramento... quindi nessun impegno per fare una legge elettorale che garantisca la governabilità, ma il minimo indispensabile per fare il dispetto agli scissionisti

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Rivista Studio

Anna Momigliano

Più che una questione di calcolo politico, la scissione del Partito democratico pare una faccenda di vendetta. Peggio ancora, la vicenda ha i crismi di una vendetta irrazionale e autolesionista: pur di arrecare danno ad altri, si tiene in conto di danneggiare se stessi, muoia Sansone con tutti i Filistei. «La somma non è zero; è negativa per tutti», ha scritto Aldo Cazzullo sul Corriere, facendo notare che da un lato «in un Paese che va a destra, Bersani e i suoi avranno un risultato residuale» e potranno al massimo raggiungere un cinque o un sei per cento, ma che dall’altro per Renzi quel cinque o sei per cento sarà difficile da recuperare al centro.

L’impressione, insomma, è che una delle motivazioni principali degli scissionisti sia stata punire l’hybris di Renzi, vendicarsi di un leader colpevole di avere messo da parte le minoranze, e che pur di raggiungere questo obiettivo siano disposti a sacrificare il loro stesso interesse, riducendosi a minoranza della minoranza: il prezzo della vendetta potrebbe essere consegnare il Paese a Grillo e, a quanto pare, sono disposti a pagarlo.

Messa così, può sembrare una follia – e, da un punto di vista strettamente politico, probabilmente lo è – tuttavia non è affatto un comportamento inusuale. Al contrario, è una tendenza umana ben nota, osservata e studiata in più campi. Sulle vendette autolesioniste, infatti, ha condotto ricerche interessanti Ernst Fehr, l’economista austriaco pluripremiato e collaboratore del Mit, considerato tra i padri dell’economia comportamentale.

In una ricerca di una decina di anni fa che ebbe ampia risonanza, Fehr realizzò un esperimento sociale basato su una variante del cosiddetto “Trust game”, il “gioco della fiducia” considerato un classico di quella branca dell’economia che s’interessa di teoria dei giochi. Nella sua versione classica il “gioco della fiducia,” ideato per la prima volta negli anni Novanta, funziona così: si dividono i partecipanti in coppie; a un individuo di ogni coppia vengono dati 10 dollari e gli viene data una scelta, dare il denaro alla persona con cui è stato accoppiato (e che non conosce) o tenerlo per sé; se decide di dare i 10 dollari al suo compagno, gli viene spiegato, la somma verrà aumentata a 50 dollari, e a quel punto il compagno potrà decidere se dividerli equamente i due parti, 25 dollari a testa, o tenere l’intera somma per sé.

In altre parole, la prima delle due persone coinvolte deve fare una scelta: intascare 10 dollari, subito e senza rischi, oppure correre il rischio di fidarsi del compagno e ottenerne 25 a patto che questo collabori. Anche la seconda delle due persone coinvolte deve compiere una scelta, che però riguarda la morale più che la predisposizione al rischio: prendere i 50 dollari, oppure dividerli con il compagno per mera riconoscenza. Generalmente, entrambi scelgono di collaborare e se ne vanno a casa con 25 dollari a testa. Lo scopo iniziale di questo esperimento sociale era dimostrare quanto la fiducia sia importante nei rapporti umani tra sconosciuti e nelle transazioni economiche.

Nel 2004 Fehr però introdusse una variante: nel caso il secondo della coppia avesse deciso di non collaborare e di intascarsi tutti e 50 i dollari, veniva data al primo la possibilità di punirlo. Il “tradito” poteva deprivare il “traditore” di tutti i suoi guadagni, a patto però che pagasse una piccola somma di tasca propria: se vuoi che tolga i 50 dollari alla persona che avrebbe dovuto dividerli con te ma non lo ha fatto, dammene quattro. Evidentemente, qui Fehr non era interessato ad analizzare il ruolo della fiducia nelle transazioni economiche, bensì quello della vendetta. Più precisamente, lo studioso voleva capire quanto le persone fossero disposte a rimetterci pur di vendicarsi. Questo il risultato del suo esperimento: la maggior parte dei partecipanti coinvolti ha scelto di vendicarsi, finendo con il tornare a casa con un bilancio di -4 dollari anziché di zero.

Quello che Fehr ha scoperto è che, il più delle volte, siamo disposti ad andare contro il nostro interesse, ignorando il mero calcolo economico, pur di fare del male a chi ha umiliati. Non è un comportamento razionale, anzi spesso si dimostra dannoso per chi lo commette, però è una dinamica profondamente radicata nell’animo umano da cui difficilmente si può uscire.

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Quello che Fehr ha scoperto è che, il più delle volte, siamo disposti ad andare contro il nostro interesse, ignorando il mero calcolo economico, pur di fare del male a chi ha umiliati. Non è un comportamento razionale, anzi spesso si dimostra dannoso per chi lo commette, però è una dinamica profondamente radicata nell’animo umano da cui difficilmente si può uscire.

 

Analisi molto interessante e soprattutto ci ricorda che alla base di ogni decisione c'è la persona con la sua volontà individuale o plurale. Sulla prima opzione è facile immaginarne lo scopo mentre è sulla seconda che ci si scorna per la visione di società che persegue. 

 

Perché ora e non prima? Beh, nella fattispecie di Bersani, credo si possa parlare proprio di questione di fiducia e ne ha votate effettivamente tante ingoiando certi rospi! Di 20 dollari ne ha consessi parecchi, ma non a Renzi, piuttosto al partito che in quel momento rappresentava Renzi. Lui discuteva di come migliorare la volontà plurale del partito, mentre nella forma mentis di quell'altro c'è solo ---> Ghe pensi mi.  

 

A sinistra non ci sono leader ma funzionari, nell'etimologia del termine c'è già il recinto in cui la collettività ti chiede di svolgere dei compiti. I così detti giovani hanno portato dentro al PD il concetto di >>meritocrazia<< cioè una gerarchia di merito individuale che prescinde la volontà collettiva . Il funzionario diventa quello che sa fare meglio degli altri, ma a questo punto entra in ballo il metro con cui si misura il merito. 

 

Stando al socialismo, il merito si misura col servizio reso alla comunità e ogni iniziativa personale è guardata col sospetto che si tratti di ambizione volta ad ottenere dei vantaggi e quindi sottrae qualcosa alla collettività. La meritocrazia per realizzarsi ha bisogno di contendenti e premia distinguendo un vincitore e un perdente. A Renzi viene contestato che sta promuovendo una società in cui l'ambizione premia il successo individuale a discapito dell'uguaglianza e il benessere collettivo. 

 

Renzi risponde all'accusa con l'argomento della funzionalità di una maggiore efficienza indicando come il male da combattere proprio l'anacronistica lentezza di quel sistema gravato di pesi e contrappesi aventi lo scopo di garantire il diritto al benessere collettivo. Secondo >>i renziani<<  tutti hanno in sé del >>merito<< che si stimola attraverso la contesa che produce efficienza. L'uguaglianza è garantita da uno Stato che garantisce che tutti possano confrontarsi partendo dalle stesse opportunità. A chi fa notare che la vittoria produce degli sconfitti, si ricorre al welfare come ammortizzatore sociale dei perdenti. Una roba che somiglia ad un obolo che i campioni versano agli sfigati, molto lontano dal concetto di diritto civile perché non ci può essere merito nella sconfitta o verrebbe a mancare lo stimolo all'efficienza. 

 

L'efficienza è un buon argomento che nelle dittature comuniste faceva il paio con l'ottimismo di Stato, quindi non è un dibattito avulso alla sinistra socialista. In questi tempi di crisi, qualcuno ha pensato che sarebbe potuta diventare un punto di contatto con il liberismo ed essere usata anche sui tavoli di contrattazione sindacale. Invece non ha funzionato, vedi il caso FIAT in cui l'efficienza è stata usata come un cavallo di troia per aggirare dei diritti sindacali acquisiti. Renzi in tal senso l'ha usata come una continua bastonatura di staliniana memoria contro tutti i suoi avversari, compresi i magistrati con la storia delle ferie troppo lunghe, ma anche per andare a caccia dei sindacalisti che garantiscono i fannulloni, poi gli insegnanti che vogliono la pappa pronta sotto casa e tre mesi di vacanze al mare ecc ... ecc ... Ora non è che in Italia non vi siano effettivamente sacche di lavoratori che godono di vantaggi impropri, ma portarli a una gogna pubblica è decisamente esagerato. Lo stesso dicasi dell'ottimismo che gli fa chiamare gufi chiunque preveda degli effetti negativi sulle sue convinte riforme tutte improntate sul merito. 

 

Gli scissionisti perseguono un'idea di collettivo che deve decidere la nuova linea politica in un congresso, previo una discussione programmatica dei temi in questione. Chi chiede loro ---> Volete le testa di Renzi? ---> perde spesso la pazienza perché non ottiene mai una risposta chiara. Se ponessero la questione in questi termini accetterebbero anche la sua impostazione politica. E' Renzi che vuole evitare quel percorso perché metterebbe sotto esame il suo operato costellato di sfide perse e vorrebbe andare a delle elezioni con una legge elettorale >>inefficiente<< perché non ha saputo metterne insieme una decente. Non sono loro che ne chiedono la testa, dal loro punto di vista è per il bene della collettività che si deve fare da parte. 

 

Politicamente parlando, Emiliano è come Renzi. Lui lo ha subito affrontato direttamente lanciando la sfida nel merito del suo operato. Gli ha dato del pataccaro e si è proposto come migliore di lui. Tutti termini di confronto che andandosene perderebbe, ritrovandosi a fare "forse" il funzionario di partito. 

 

Resta da capire come può Renzi pensare di condurre questa politica col ritorno del proporzionale che unitamente al bicameralismo perfetto ristabilisce la prima repubblica. Renzi continua a comportarsi come un giocatore d'azzardo pur dimostrandosi assai poco fortunato. Ora punta tutto sul suo numero fortunato, quel 40 che continua ad accompagnarlo nella sua avventura politica e che ora ricompare nel premio di maggioranza. Se la roulette non glielo concederà, deve diventare quello che ora sta dimostrando di non saper fare, cioè scendere a patti ed entrare in un sistema di alleanze in cui il suo merito sarà misurato esclusivamente nel modo come saprà umiliarsi davanti ai suoi avversari, strappandone il consenso con delle continue concessioni. 

 

E poi ---> Cosa diventa il PD ora che ha perso gli ultimi brandelli della sua gamba sinistra? Secondo me oggi in politica conta moltissimo l'identità, cioè avere dei chiari limiti in cui definirsi. L'idea di non essere né di destra e né di sinistra ha un senso solo se esiste una destra e una sinistra come riferimento. Ora esiste solo l'establishment servo del potere occulto della finanza globalizzata ...  non si distingue più nulla con fascisti sovranisti e comunisti antiglobal pronti a menare con i manganelli un nemico invisibile. Io vedo il prossimo parlamento come un enorme movimento 5 stelle che per distinguersi deve pignorare lo stipendio a chi si dissocia dal leader. 

 

Magari mi sbaglio ... 

 

NB: Voterei per Bersani se decidesse di diventare il Bernie Sanders italiano. :music:

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Se la roulette non glielo concederà, deve diventare quello che ora sta dimostrando di non saper fare, cioè scendere a patti ed entrare in un sistema di alleanze in cui il suo merito sarà misurato esclusivamente nel modo come saprà umiliarsi davanti ai suoi avversari, strappandone il consenso con delle continue concessioni.

 

Ma come può pensare - realisticamente - di fare il 40%?

 

Se era difficile partendo dal 30, mi pare impossibile ora

dopo la scissione partendo dal 25 o meno

 

Ovviamente nessuno di noi è in grado di dire cosa possa

valere in termini quantitativi questa scissione, tenere dentro

Emiliano lasciare andare Rossi e Bersani etc

 

Ma certamente dei voti escono, quindi a logica dovremmo

pensare che Renzi abbia già deciso che la riconferma alla

segreteria "vale" l'abbandono di un obiettivo in ogni caso fuori

portata e inutile ( attualmente è un premio monocamerale, non

è scontato lo si possa estendere al Senato entro Giugno. Come

prima cosa infatti tutto si bloccherà fino all'esito delle primarie )

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Ma come può pensare - realisticamente - di fare il 40%?   Se era difficile partendo dal 30, mi pare impossibile ora dopo la scissione partendo dal 25 o meno

dimentichi la sua "elevata" autostima..

cmq, in caso di bassa affluenza (tipo europee o anche meno), se riuscisse a mobilitare le sue truppe cammellate (anche nei media),

non sarebbe così impossibile, vista anche la pochezza che c'è in giro.

 

Anche se mi sembra un'ipotesi altamente improbabile 

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tutto ciò cmq mi fa ringiovanire: la politica sta decisamente tornando ai favolosi anni ottanta, un decennio che ha lasciato segni indelebili per le generazioni future (o ha fatto danni incalcolabili, fate voi!).

Quanti ne abbiamo visti, caro Hinz, di psicodrammi tipo la scissione della scissione, la nascita di nuovi partiti o pseudo tali. il ritorno del caro vecchio proporzionale...

 

Next step?

Va a finire che torneranno di moda:

-Le spalline
-Gli scaldamuscoli
-Il punk di Alberto Camerini & Jo Squillo
-I capelli cotonati e spettinati
-I leggings
-I sintetizzatori
-Il sassofono (Fausto Papetti uber alles!)
-Le cinture / gli stivali del Charro
-Il Commodore 64

-Pac man
-Gli orologi di plastica
-Il walkman
-Drive in
-Il Moncler
-I pantaloni a vita alta
-Il telefono grigio
-La Uno turbo

-Madonna metallara

-la disco-pop (dai Culture club a Sabrina Salerno, passando per la Cecchetto's farm)

-i film di Eddy Murphy

-i telefilm tipo I Jefferson e I Robinson

-e tutto ciò che hanno lasciato quei favolosi anni!

Edited by freedog
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Mah insomma, premesso che politicamente gli anni '80

furono fin troppo stabili e semmai il casino è iniziato dopo

se parliamo di partiti con una identità-storia etc

 

Semmai direi che negli anni '80 assistevamo ad un "balletto"

di governi per litigi all'interno della maggioranza di governo

e ci potevamo illudere ( governando sempre gli stessi ) che qualcosa

potesse cambiare con la "mitica" alternanza di governo, che all'epoca

era una chimera

 

I fatti si sono poi incaricati di smentire le nostre illusioni...Lol

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Da un sondaggio da vespa sembra che con la scissione pd parecchi 5* che non votavano pd ora lo voterebbero.

Mi sembra surreale, dato che i grillini odiano i democratici.

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Non vedo Vespa, ma suppongo si sottintendesse che

la somma di PD+Nuovo-soggetto-della sinistra, possa

essere superiore al PD da solo perchè FORSE una x%

di elettori grillini potrebbero votare, non tanto il PD di Renzi

ma semmai l'ipotetico neo-partito alla sinistra del PD

 

Per cui la somma aritmetica dei due, potrebbe dare non 30%

come i voti del PD da solo, ma 31-32% con un differenziale

positivo

 

Questo mi sembrerebbe più ragionevole

 

Tuttavia è tutta da vedere, perchè se il nuovo soggetto fosse

guidato da Bersani ( per dire ) dubito avrebbe un appeal giovanile

molto più forte di Renzi

 

Se Renzi è votato essenzialmente da pensionati e statali

magari Bersani potrebbe recuperare qualche precario della

scuola

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Varata la candidatura di disturbo di Andrea Orlando, la cui unica

ambizione -suppongo- sia togliere voti ad Emiliano

ricordati che c'ha re Giorgio che lo appoggia...

magari non ce la fa, però almeno al 25-30% ci arriva

Chi vota grilino e i grillini dichiarati come tali sono due cose diverse. Si vota anche 5* senza dichiararlo.

no no, lo dichiarano E SE NE VANTANO PURE, fidati...

 

 

se il nuovo soggetto fosse guidato da Bersani ( per dire ) dubito avrebbe un appeal giovanile molto più forte di Renzi

invece se lo guidasse Speranza, visto l'enorme carisma del leader, farebbe strage di cuori tra le bimbeminkia, eh...

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Ma serve ancora un leader forte in un sistema proporzionale? 

 

Ricordando gli anni del proporzionale, erano i partitini a fare da ago della bilancia e decidere le sorti dei governi ... Il solo modo di evitarlo sarebbe uno sbarramento alla tedesca, ma anche di questo se ne parlava già all'epoca e non si è mai riusciti a convincere i tacchini a suicidarsi a natale. 

 

D'altro canto, lasciare fuori dal parlamento le rappresentanze di movimenti e compagnia bella, significa alimentare la protesta nelle piazze e quindi consegnarle al populismo.

 

I M5S secondo me non canterà vittoria con il proporzionale. La disgregazione colpirà anche loro perché con il maggioritario i dissidenti scomparivano, ora ce ne sono abbastanza per catturare il dissenso interno al movimento. Pensiamo se Pizzarotti venisse tirato dentro a qualche operazione del genere ... 

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La logica delle cose potrebbe spingere per una riedizione

del meccanismo del porcellum, con soglia di sbarramento

diversificata

 

3% se ti allei con Renzi

 

8% se non obbedisci

 

In questo modo il voto dei piccoli partiti disposti ad allearsi

per avere una rendita di posizione ai danni degli altri, lo ottieni

è già successo ( Porcellum ) potrebbe capitare di nuovo

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Orlando a delle primarie fra non iscritti

non prende più del 10-15%

 

A meno che la disaffezione non sia tale

che nessuno va a votare

 

E comunque se Orlando vince, Sbuffo diventa

Orlandiano, come è già stato Fassiniano-Veltroniano

Bersaniano e Renziano Lol

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Sbuffo e' una bandiera al vento che si gira a seconda di come soffia il vento ? Mah.

 

Delusione e sconcerto totale.

 

La scissione e' cosa fatta: http://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2017/02/25/nasce-democratici-e-progressisti_d0a33cc0-edbb-487e-882a-d56f22b2ff23.html

Edited by marco7
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6 9043 Messaggi: 47 topics LuogoSvizzera Current mood: Sluggish Inviato Oggi, 11:41 Sbuffo e' una bandiera al vento che si gira a seconda di come soffia il vento ? Mah.

 

Un Cattolico praticante e devoto può non amare e seguire gli insegnamenti

del Papa?

 

No

 

E così è Sbuffo con chi è Segretario del suo Partito

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