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Social Experiment: il palcoscenico del mondo gay (disco, social network…)


Chaos

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E' ingenuo se la imposti in modo ingenuo, ma siamo anche l'unico paese in cui una comunità

non era nata prima dell'avvento di internet in Europa e però neanche è nata  dopo

 

[...]

 

Insomma cambiano i mezzi, ma tutto resta uguale

Appunto, non mi sembra che siamo messi peggio di prima. Son contento che tu l'abbia detto in un modo che ritieni non banale. XD

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Ah pensavo che tu fossi convinto che nei luoghi di ritrovo gay ci fossero solo i famigerati e crudeli discotecari o chissà quale altro mostro; invece credi che ci siano pastori col fischietto. Che paura vero? Sia mai che ti obbligano ad entrare in un recinto in stile Babe maialino coraggioso.

 

Vedi Sampei, io quando scrivo provo sempre ad essere pacato e razionale, ma arrivato ad un certo punto comincio a pensare tu sia un po' ottuso. Immagino tu pensi lo stesso di me, ma tant'è

 

La tua frase che ho citato è la prova che non hai capito il mio punto di visto, ma quello che mi fa innervosire è che non lo capisci non perchè sei tardo, ma perchè a priori lo consideri merda e quindi non fai nemmeno il minimo sindacale dello sforzo per leggere e capire. Io contro i discotecari non assolutamente nulla, ora provo a spiegartelo con un esempio:

 

le persone con cui ho legato di più in università sono dei gran discotecari (vanno praticamente tutti i weekend, sia venerdì che sabato - sono etero), infatti quando escono la sera io non vado mai, esco con loro quando magari organizzano un cinema o una pizzata...come mai le frequento? Perchè facendo l'uni assieme abbiamo ampio modo di condividere cose pur non andando in disco, ci si ferma in uni dopo lezione e studiare/chiacchierare, si va a fare un aperitivo, etc.... è ovvio che se mancasse questa parte (il fatto di fare la stessa università), pur standomi molto simpatici, non ci sarebbe stato modo di costruire questo legame, perchè abbiamo un modo di "divertirci" diverso: loro si annoierebbero a fare quello che piace a me, a me non piace quello che fanno loro.

 

Il sunto qual è: sono ben consapevole che il fatto che uno vada assiduamente in discoteca non comporti che sia ignorante, superficiale e bla bla, il fatto che non leghi con questo tipo di persone non è dovuto al fatto che "li schifo" ma è meramente pratico (come ho detto mille volte), ossia deriva dal fatto che non possiamo vivere la socialità assieme per divergenza di gusti, e il modo per condividere le altre cose al di fuori della disco non c'è (dato che in settimana uno lavora, studia etc..)...con i miei compagni di classe, che mi stanno simpaticissimi, oggettivamente se non ci fosse l'università a legarci, probabilmente non avrei legato, perchè l'unico modo per frequentarsi sarebbe l'uscita del weekend, in cui loro perà 3/4 delle volte vanno a ballare......con i gay che vanno in discoteca, che non vanno in università nè lavorano con me, cosa ho da condividere? Ovviamente le uscite nel tempo libero, in cui però loro vorrebbero fare cose che a me non vanno e viceversa

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@Loup-garou

 

Ma nessuno ha detto che la situazione è peggiorata

io ho parlato di morte di una "possibilità" Lol

 

Insomma te lo sei inventato tu, il peggioramento:

la morte di una possibilità denuncia un'assenza

ab origine e la mancanza di un cambiamento significativo

in positivo

 

Poi ho anche precisato che era un'alternativa semplificata

fra due ipotesi "radicali" per lasciar spazio ad analisi più

informate e dettagliate

 

Ma se a semplificazione, seguono ulteriori semplificazioni

si piomba di forza nella banalizzazione del tema ed in effetti

tu hai molto banalizzato

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Tant'è che (e anche qui l'ho già detto minimo due volte) se dovessi conoscere qualche ragazzo gay che ha un modo di intendere la socialità vicino al mio, ben venga tanto di guadagnatp,  mica lo mando a quel paese, anzi....fino ad ora non mi è capitato, perchè ho conosciuto solo ragazzi gay più propensi alla disco, quindi non ho ad ora legato con nessun gay, se capiterà in futuro di certo non mi tirerò indietro

 

Il mio ex oltretutto amava andare in disco, eppure siamo stati insieme due anni e mezzo, per dirti che non ho il benchè minimo pregiudizio per chi vive la propria vita sociale in modo diverso da me....qualche pregiudizio in compenso, ovviamente in senso contrario, ce l'hai tu secondo me

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Scusa, ma questo topic è tutto un coro di gente che odia la discoteca

mi pare veramente un problema inesistente

 

A meno che non dicano una cosa, ma ne facciano un'altra inizia a mandare

un po' di MP a in giro...no?

 

PS

 

Vorrei ben vedere che addirittura si discriminasse la gente perché va in discoteca

a ballare...ma sono discorsi che neanche mia nonna XD

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il modo per condividere le altre cose al di fuori della disco non c'è (dato che in settimana uno lavora, studia etc..)...con i miei compagni di classe, che mi stanno simpaticissimi, oggettivamente se non ci fosse l'università a legarci, probabilmente non avrei legato, perchè l'unico modo per frequentarsi sarebbe l'uscita del weekend, in cui loro perà 3/4 delle volte vanno a ballare......con i gay che vanno in discoteca, che non vanno in università nè lavorano con me, cosa ho da condividere? Ovviamente le uscite nel tempo libero, in cui però loro vorrebbero fare cose che a me non vanno e viceversa

 

In sostanza Newcomer tu hai gia deciso a priori come sono fatte le persone che potresti ipoteticamente incontrare in un luogo gay.

 

Se una volta ti metti a parlare con uno che sta bevendo un caffé in un bar gay friendly, tu hai già deciso, indipendentemente da cosa ti dirà lui, che si tratta di una persona che nella vita non fa nient'altro che bere caffé in quel pub.

 

Se una volta al bancone di una discoteca scambi uno sguardo con uno e attaccate bottone tu hai già deciso, indipendentemente da cosa ti dirà lui, che si tratta di una persona che nella vità non fa nient'altro che passare la sera in discoteca.

 

Se una volta partecipi ad una conferenza sui diritti LGBT e alla fine della serata inizi a scambiare opinioni con il tuo vicino di posto, tu hai già deciso, indipendentemente da cosa ti dirà costui, che si tratta di una persona che nella vita non fa nient'altro che assistere a conferenze LGBT.

 

Tu lo sai che quando si incontra una persona si può parlare anche di cose diverse rispetto alla singola cosa che si sta facendo in quel momento?

 

E' davvero così rivoluzionario se ti svelo che i luoghi di ritrovo gay sono un PRETESTO per far incontrare persone che hanno lo stesso orientamento sessuale e che altrimenti farebbero una fatica atroce ad incrociarsi nel mondo etero per questione di numeri?

 

Evidentemente sì, perché tu hai già deciso a priori quali sono i passatempi, la mentalità, lo stile di vita, il lavoro, gli hobby, di TUTTE LE PERSONE CHE FREQUENTANO UN POSTO DI RITROVO GAY. Non ti abbasseresti nemmeno a parlare con gli sconosciuti, perché tanto li conosci già, no?

 

A casa mia dicesi pregiudizio.

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Michia Sampei, io non so più con che sintassi spiegartelo, ho esaurito le idee giuro...non vado in disco perchè non mi piace andare in disco (non mi piace ballare, mi fa sentire goffo e stupido, non mi piacciono i luoghi con troppo casino e troppo affollati, non si riesce a parlare etc..). Il tuo discorso lo capire se io ti avessi detto "ah non vado in disco perchè c'è solo brutta gente!", ma non l'ho mai detto quindi non capisco davvero le tue risposte (o meglio, le capisco nell'ottica in cui è assodato che ti sei fatto una certa idea su di me e le mie motivazione e quindi giudichi in tutto in base a quella indipendentemente da quello che scrivo)

 

Quanto ai bar ed alle associazioni, non mi pare di avere MAI (nè qui nè in altri topic) espresso pareri negativi in merito, quindi anche lì non capisco la tua risposta

 

Ciò detto, pensala come vuoi, io sono stufo di ribadire sempre lo stesso concetto: nessuno dei due farà cambiare idea all'altro, quindi amen

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Ma nessuno ha detto che la situazione è peggiorata

io ho parlato di morte di una "possibilità" Lol

 

Insomma te lo sei inventato tu, il peggioramento:

la morte di una possibilità denuncia un'assenza

ab origine e la mancanza di un cambiamento significativo

in positivo

Veramente "morte" presuppone che qualcosa di vivo prima ci fosse. Di certo morte non significa assenza ab origine, lol

Se tu mi dici che prima di X c'era una possibilità e dopo X non c'è più, per me si tratta di un peggioramento. La perdita di una potenzialità positiva mi pare un peggioramento.

Se invece sostieni che la situazione era uguale prima e dopo X, allora non capisco che cosa tiri in ballo a fare X.

 

Detto questo, non mi pare di aver banalizzato, accusa che comunque mi sembra buffa se viene da uno che mi accusa di un comportamento (semplificazione) che ammette di aver adottato per primo.

 

 

 

Non so quali criteri tu usi per misurare la presenza di una "comunità gay", ma a me pare che la dimensione associazionistica sia un aspetto molto importante ai fini di una valutazione in tal senso.

E nel momento in cui tu mi insegni che:

1) In Italia le discoteche son piene e le associazioni vuote;

2) Quelli che non vanno in discoteca per lo più non vanno nemmeno alle associazioni;

A me pare che volersi focalizzare sulle persone che non vanno in discoteca o sui gay asociali in generale sia un approccio scorretto.

E i gay sociali che non la fanno comunità?

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Per me l'unica jattura sono quelli che si fidanzano e poi spariscono.

Se spariscono dalla discoteca, amen.

Se spariscono dal gruppo di pallavolo, girano un po' le palle.

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Veramente "morte" presuppone che qualcosa di vivo prima ci fosse. Di certo morte non significa assenza ab origine, lol

Se tu mi dici che prima di X c'era una possibilità e dopo X non c'è più, per me si tratta di un peggioramento. La perdita di una potenzialità positiva mi pare un peggioramento.

Se invece sostieni che la situazione era uguale prima e dopo X, allora non capisco che cosa tiri in ballo a fare X.

 

Mio Dio, che fatica...

 

Morte di una possibilità, rispetto a cosa?

 

Rispetto a ciò che già 7 anni fa nel resto di Europa c'era e qui no

 

E' chiaro così?

 

Se non è chiaro così non so come scrivertelo

 

7 anni fa noi non avevamo una comunità gay come nel resto d'Europa, non

avevamo i PACS non avevamo le unioni civili, non avevamo i Pride di massa

nè la capacità di mobilitazione della grandi città europee

 

7 anni dopo ancora non abbiamo niente di tutto ciò, nonostante internet

 

Allora rispetto a questa situazione di ulteriore arretramento della situazione italiana

rispetto al contesto europeo e mondiale avanzato, che semmai in questi 7 anni ha accelerato

rispetto alla STASI italiana, dovremo chiederci cosa non va, o no?

 

Ridurre questa SEMPLICE domanda ad una specie di atteggiamento nostalgico del passato

io lo posso anche accettare, tanto non mi tocca

 

Tuttavia non è una risposta è una elusione della domanda, già la domanda era semplicistica

ma lo era nella speranza che qualcuno tentasse una risposta articolata, non certo perchè

auspicassi una elusione della domanda o risposte ancora più banalizzanti di quanto già

la domanda non fosse

 

E' chiaro così o no?

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A me pare che volersi focalizzare sulle persone che non vanno in discoteca o sui gay asociali in generale sia un approccio scorretto.

 

Questo mi pare addirittura offensivo della mia e tua intelligenza

 

Lo posso capire detto da un ragazzino di 16 anni

 

Ma veramente il punto è se uno preferisce ballare o giocare a monopoli?

 

Ma suvvia...siamo seri

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Ma veramente il punto è se uno preferisce ballare o giocare a monopoli?

Ma il punto è proprio che ballare o giocare a monopoli non c'entra nulla con questo discorso...

Eppure tu hai sentito la necessità di creare una connessione tra il discorso che stavamo facendo e lo stadio della comunità gay in Italia rispetto all'Europa.

 

Come mai in Italia la situazione è arretrata? Non lo so, mi sentirei di escludere che c'entri con quali modi si usano per trovare il fidanzato o divertirsi il sabato sera... Francamente continuo a non capire che razza di risposta ti aspettassi in un topic in cui l'argomento son le discoteche e i luoghi di aggregazione. Adesso mi tiri pure fuori i PACS e le unioni civili...

 

Io ho interpretato la domanda nel contesto in cui è stata fatta, se non ti va bene la prossima volta cerca di essere meno semplicistico. :ph34r:

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Ma il punto è proprio che ballare o giocare a monopoli non c'entra nulla con questo discorso...

 

Va bene, ok prendo atto...o meglio ci rinuncio Lol

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Ma infatti basta parlare. E' tempo di passare alle mazzate. Tutti nudi che vado a prendere l'olio.

Stasera si va di grecoromana.

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Ho perso il filo pure io XD

tranquillo, non sei l'unico!

io gli ultimi 100 msg di sto topic li riassumerei così:

----

Mascetti: « Tarapìa tapiòco! Prematurata la supercazzola, o scherziamo?

Vigile: Prego?

Mascetti: No, mi permetta. No, io... scusi, noi siamo in quattro. Come se fosse antani anche per lei soltanto in due, oppure in quattro anche scribài con cofandina? Come antifurto, per esempio.

Vigile: Ma che antifurto, mi faccia il piacere! Questi signori qui stavano sonando loro. 'Un s'intrometta!

Mascetti: No, aspetti, mi porga l'indice; ecco lo alzi così... guardi, guardi, guardi. Lo vede il dito? Lo vede che stuzzica? Che prematura anche? Ma allora io le potrei dire, anche con il rispetto per l'autorità, che anche soltanto le due cose come vice-sindaco, capisce?

Vigile: Vicesindaco? Basta 'osì, mi seguano al commissariato, prego!

Perozzi: No, no, no, attenzione! Noo! Pàstene soppaltate secondo l'articolo 12, abbia pazienza, sennò posterdati, per due, anche un pochino antani in prefettura...

Mascetti: ...senza contare che la supercazzola prematurata ha perso i contatti col tarapìa tapiòco.

Perozzi: ...dopo... »

 

- http://youtu.be/JU-QZ7yoyd4 -

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Con Hinzelmann su questo non ci troveremo mai d'accordo, temo, ma io davvero NON CREDO alla "comunità gay". Non vedo cosa abbiano in comune i gay per formare comunità, se non il rimorchio e, eventualmente, le battaglie politiche: quindi discoteche e associazionismo.

Siccome in Italia i gay di politica abbastanza se ne fottono, la discoteca vince come la Germania col Brasile. Non c'è altro e non può esserci altro, naturalmente. Questo non vuol dire che tutti quelli che vanno in discoteca lo facciano solo per rimorchiare, alcuni amano ballare, ma in generale la funzione non è quella. E anche nelle associazioni, quanta gente ci va perché gli interessa sentir parlare di Coming Out e sfruttamento dell'immagine femminile nei media? Credo che stiamo tutti alquanto sopravvalutando sia l'attitudine intellettuale del famoso Italiano Medio, che è sempre quella anche se lo prendi gay, che la capacità di attrarre interesse dei documentari sul femminismo. I fidanzatini generalmente spariscono dalla discoteca E dall'associazione perché andavano nei due posti per la medesima ragione.

Ribadisco, i gay sono accomunati fondamentalmente dal tipo di sesso che fanno, e in minor misura dalla propria situazione sociale e politica, E BASTA. Nessuna associazione fra gay si forma SPONTANEAMENTE intorno a qualcosa che non sia caratteristico dell'essere gay. Questo non vieta, in teoria, di creare un gruppo di gay appassionati di Star Trek come in Little Britain, ma è una cosa costruita senza alcun collegamento naturale all'essere gay: sono gay, punto e virgola; sono appassionato di Star Trek. Mettiamo 'ste due cose insieme. Ma non si può formare una comunità gay intorno alla passione per Star Trek, la si può costruire solo intorno a sesso e politica.

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@FreakyFred

 

Sono d'accordo con cio' che scrivi. Aggiungerei che quando scoppio' l'epidemia di aids tra i gay molti anni fa ci furono gruppi di gay malati che si frequentavano per questo, ma niente altro oltre a queste emergenze.

Edited by marco7
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Ma non si può formare una comunità gay intorno alla passione per Star Trek, la si può costruire solo intorno a sesso e politica.

Non credo che Hinzelmann abbia detto che si può: credo abbia detto che in Italia non si può, ed è uno dei tanti motivi per cui siamo nella merda.

 

Nei paesi in cui si può, si può perché la coscienza sociale dell'omosessuale medio riesce in qualche modo ad emergere come fatto personale identitario degno di essere utilizzato socialmente; e i risultati positivi si vedono.

 

In Italia la preoccupazione principale dell'omosessuale medio è quella di far qualsiasi cosa perché non si noti che è omosessuale. E infatti non si va da nessuna parte.

 

L'antiassociazionismo è una caratteristica radicata in maniera profondissima e disperata nella cultura italiana, ed è probabilmente la causa primaria della totalità delle ingiustizie della società italiana; non sta bene mostrarsi come appartenenti a qualche gruppo, bisogna mostrarsi come appartenenti ad una massa indistinta.

 

E' la mentalità del qualunquismo, dell'omertà mafiosa, la mentalità di una popolazione miserabile che è abituata a duemila anni di porgi l'altra guancia e aspetta che la Provvidenza decida per te.

 

E' la mentalità, @freaky, che ti obbliga a pensare che non si possa trovare un punto di incontro fra un qualche interesse personale e l'essere gay: ovvio, perché sei italiano, e quindi come schiavo di questa mentalità sei obbligato a ritenere merda fritta qualsiasi tua caratteristica personale che rischi di distaccarti dalla massa.

 

Se un italiano è omosessuale al massimo riuscirà a utilizzare la propria omosessualità per fare sesso, non è capace di concepirsi come parte di un gruppo perché l'idea del collettivo e l'idea di un qualcosa che possa allontanare dall'individualismo sono radicalmente estranei al substrato di formazione di qualsiasi italiano.

Edited by Sampei
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Se un italiano è omosessuale al massimo riuscirà a utilizzare la propria omosessualità per fare sesso, non è capace di concepirsi come parte di un gruppo perché l'idea del collettivo e l'idea di un qualcosa che possa allontanare dall'individualismo sono radicalmente estranei al substrato di formazione di qualsiasi italiano.

 

I movimenti e le associazioni gay lottano per la parità di diritti, che significa (anche) non discriminazione in base all'orientamento sessuale. Vogliamo giustamente avere un mondo in cui una insegnante non può essere assunta/licenziata perchè è o non è lesbica, o meglio, in cui per essere assunta e/o licenziata siano presi in considerazione solo i suoi meriti/demeriti in quanto insegnante e non le sue preferenze in fatto di amore, che col lavoro nulla c'entrano.

 

Allo stesso tempo però, voi state dicendo che un* ragazz* gay dovrebbe scegliere le proprie amicizie non in base all'affinità di carattere o interessi, come sembra ovvio, ma in base alla loro sessualità: quindi l'avere principalmente amici etero, benchè si abbia con loro grande affinità di interessi, è un segno di rilevanza patologica, non lo è o è anzi consigliabile frequentare persone con cui non si ha alcuna affinità ma che hanno la nostra stessa sessualità...no ma bene, fate vobis XD

 

Qui mi spiace ma sono d'accordissimo con FreakyFred e Marco7: la realtà è che l'avere in comune le preferenze sessuali non è un fattore sufficiente ad aggregare persone diverse. Se io amo Star Trek, quando partecipo ad un fanclub o cose simili condivido con gli altri partecipanti QUELLA SPECIFICA PASSIONE, senza che questo implichi automaticamente che tutti gli appassionati di Star Trek mi siano simpatici. Traslando al caso dell'omosessualità, ecco spiegato perchè molti gay frequentano locali, associazioni e chat finchè non trovano il fidanzato e poi spariscono: perchè per loro sono un mezzo per "condividere" quello specifico aspetto (che altrimenti non sarebbe possibile) e stop, trovato ciò che cercavano tornano alla propria vita coi propri amici.

 

Io sono il primo a criticare l'Italia per i suoi problemi cronici, ma non possiamo ricondurre tutto all'individualismo italiota: sull'Huffington Post c'è una folta sezione di articoli sulla comunità gay americana, articoli scritti da giornalisti gay, molti dei quali molto critici nei confronti della "presunta comunità"....lì parliamo degli USA, non della provinciale Italia, eppure le argomentazioni sono molto simili. Viene da chiedersi: sarà il mondo cattivo e egoista o siete voi fautori della "comunità" a sbagliare qualcosa?

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Con Hinzelmann su questo non ci troveremo mai d'accordo, temo, ma io davvero NON CREDO alla "comunità gay".

 

E' quasi certo che non ci troveremo d'accordo

 

Il problema è che questa tua visione tu la esprimi in totale trasparenza e sincerità, in uno con le

tue difficoltà individuali nella ricerca di una tua personale felicità

 

E questo per me viene prima di tutto, cioè per me che tu riesca ad essere felice conta più delle mie

idee

 

Per questa forma di rispetto, non ne discuteremo mai ; cioè io posso al più suggerirti l'idea che nella

tua chiusura totale vi sia del "cinismo autodifensivo" ma in realtà sia più una forma di protesta che una

reale convinzione, poi però mi fermo.

 

Ovviamente registro il fatto che la tua idea, ha da sempre molto più successo della mia

 

Ma allora ti chiedo non sarà essa stessa complice nel creare la situazione attuale che viviamo?

 

Se veramente pensate che ciò che c'è è tutto ciò che possiamo avere, non dovreste aver motivo

di lamentarvi, dovreste sentirvi felici ed appagati

 

Ma io non vi vedo così felici e contenti, quindi qualcosa non torna

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Allo stesso tempo però, voi state dicendo che un* ragazz* gay dovrebbe scegliere le proprie amicizie non in base all'affinità di carattere o interessi, come sembra ovvio, ma in base alla loro sessualità: quindi l'avere principalmente amici etero, benchè si abbia con loro grande affinità di interessi, è un segno di rilevanza patologica, non lo è o è anzi consigliabile frequentare persone con cui non si ha alcuna affinità ma che hanno la nostra stessa sessualità...no ma bene, fate vobis XD

 

non è leale distorcere così un discorso.

Viviamo in un mondo etero e credo che ognuno di noi abbia tantissimi amici etero. Ma una cosa non esclude l'altra: si può essere amici degli etero e frequentare anche gruppi gay. A volte le persone che sono fuori da giri gay, cercano il confronto con la comunità glbt online, pensa tu. Ci sono dei matti che leggono gay-forum.it! Alcuni, devono essere particolarmente fuori di testa, ci scrivono pure!

 

Ma se parli con un ebreo, gli sconsigli di evitare di uscire con ragazzi ebrei, perché è molto meglio uscire con chi ha numerosi interessi in comune e affinità caratteriali? Lo fai anche con un marocchino? Con un buddhista?

 

Direi di no. Perché il buddhista sa benissimo che ogni tanto ha piacere a stare con altri buddhisti, fermo restando che non tutti i suoi amici sono buddhisti, né mai lo saranno, e probabilmente non si è nemmeno mai posto il problema.

Forse ha invece ragione Sampei nel dire che la brama di invisibilità dell'omosessuale conta qualcosa? Se non altro come spinta inconscia...

Prima di avere l'incubo del ghetto gay, bisognerebbe identificarne uno nella realtà, perché non esiste il ghetto gay. Nessuno di noi ha solo amici gay, famiglia gay, lavoro o scuola gay.

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