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Social Experiment: il palcoscenico del mondo gay (disco, social network…)


Chaos

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l'intersezione fra mondo gay e mondo nerd sicuramente contiene l'insieme Pokèmon

 

concordo e approvo i pokemon 

 

 

 

Ma secondo voi esiste un modo gay di essere Nerd?

 

 

a me sembra che recentemente e soprattutto fra molti gay, l'essere nerd abbia perso la connotazione da "sfigato" con cui era nato negli USA,

ormai è un misto fra "nerd" e "hipster".

il nerd di generazioni passate era in casa a sparaflasharsi di videogiochi, a scuola era lo sfigato di turno, e aveva una certa cultura del passato riguardo a videogiochi, fumetti, animazione,ecc

Adesso il "nerd-hipster" si crede un esperto pur conoscendo solo le ultime uscite (dagli anni 90 in poi, forse nemmeno), sfoggia t-shirt a tema videoludico, si aggrega con altri simili, ecc

 

Comunque uno è gay E nerd, così come può essere gay E etero, non c'è un modo gay di essere nerd...tranne se hai il "joystick" del tuo ragazzo in mano...

 

PS: questa pagina a tema gay-nerd su fb è molto carina:

https://www.facebook.com/gaynerd?ref=br_tf

Edited by Chaos
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Un modo gay di essere nerd?

Beh, sì. Più o meno.

 

Il gay preferisce i fumetti giapponesi rispetto a quelli americani

ciò nonostante è - anche da adulto - un fan della Disney.

 

Ama travestirsi, quindi se gioca di ruolo spesso gioca di ruolo live

o va al Lucca Comics facendo cosplay.

 

Adora certe serie televisive decisamente gay

come American Horror Story o True Blood.

 

Effettivamente va matto per alcune cose bambinesche precise

come le canzoni di Cristina D'Avena (se ha la mia età),

Sailor Moon (se è un po' più giovane) o i Pokemon (se è più giovane ancora).

 

Io come nerd ho dei gusti non molto gay,

ma sono comunque più gay di quelli dei miei amici nerd etero.

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Il gay preferisce i fumetti giapponesi rispetto a quelli americani

ciò nonostante è - anche da adulto - un fan della Disney.

Questa è un'osservazione interessante.

 

Sai secondo me qual è la differenza fondamentale tra manga, anime e cartoni Disney da una parte e fumetti e cartoni occidentali dall'altra? La seconda categoria mi pare nettamente più rivolta a un pubblico maschile, con l'implicita conseguenza che son fatti per venire incontro a quello che è il gusto più diffuso tra il pubblico maschile (etero).

 

Quando penso a "fumetto occidentale" le prime due cose che mi vengono in mente sono i fumetti di supereroi (decisamente pensati per maschi) e le strisce in stile Topolino o i Puffi (dove gli unici marginali personaggi femmine sono praticamente un clone dei protagonisti maschili col fiocco rosa).

 

Di contro, nell'ambito dei film d'animazione, Disney ha prodotto una serie di film che, pur non avendo un target esclusivo di un solo genere (non erano quindi "film per ragazze"), traboccavano di personaggi femminili (vedi il fenomeno Principesse Disney) e di una certa mentalità più femminile che maschile (metà delle volte il "vero bacio d'amore" è ciò che salva i protagonisti).

E se devo pensare a cartoni per ragazze (o con ragazze protagoniste) che non facciano schifo, riesco a pensare praticamente solo ad anime (o a cartoni occidentali molto molto recenti).

 

E la distinzione non è nemmeno limitata al numero di personaggi femminili. Basta pensare a tutto il fenomeno yaoi, dove i protagonisti son ovviamente maschi, ma l'autore e la "storia" mostrano una mentalità più femminili.

E lo yaoi non è limitato ai soli lavori che lo sono ufficialmente: praticamente qualsiasi anime o manga di un certo successo ha una vastissima letteratura di fanfiction omoerotiche e buona parte della fanbase ruota intorno all'accoppiare i personaggi maschi della serie.

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ok, ma io, che adoravo ed adoro tutt'ora le striscie dei Peanuts, dove mi colloco in questa tua classificazione?


Edited by freedog
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No Loup è una analisi sbagliata

La produzione manga in giappone è molto diversificata e settoriale

I manga hanno in genere un pubblico molto specifico: giovani maschi, giovani femmine e adulti ambosessi - rispettivamente shonen, shojo e seinen. I giapponesi sono bravissimi anche negli shonen ovviamente, Dragonball, One piece, più indietro Holly e Benji o Rocky Joe, tutta roba di successo planetario.

 

In usa è vero che il genere supereroi richiama un pubblico più maschile (ogni anno però sempre più femmine si appassionano) ma è anche vero che ci sono serie di successo più rivolte alle ragazze, come l'universo Archie Comics... che però fuori dagli usa nessuno conosce.

 

Quelli che tu chiami Yaoi, in realtà sono gli Shonen ai (letteralmente: amori maschili) se ho capito bene, dicitura che tra l'altro si sta perdendo, sostituita da Boy's love. Sono scritti e disegnati da donne e rivolti esclusivamente a femmine, infatti fino a poco tempo fa se tu maschio in giappone andavi a comprarne uno, ti chiedevano 5 volte se eri sicuro di volere quello. Ora non so se sia nato un po' un pubblico maschile anche per quello...

I manga rivolti a un pubblico gay, tendenzialmente molto erotici o pornografici, si chiamano bara manga e hanno uno storytelling molto molto diversi dagli Shonen ai.

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Krad77, scusa ma non ho capito che cosa c'entrano le tue osservazioni con quello che ho detto io. XD

 

No Loup è una analisi sbagliata
La produzione manga in giappone è molto diversificata e settoriale
I manga hanno in genere un pubblico molto specifico: giovani maschi, giovani femmine e adulti ambosessi - rispettivamente shonen, shojo e seinen. I giapponesi sono bravissimi anche negli shonen ovviamente, Dragonball, One piece, più indietro Holly e Benji o Rocky Joe, tutta roba di successo planetario.

Io infatti ho detto che riesco a pensare a buoni manga ed anime per ragazze e faccio fatica a trovare buoni equivalenti occidentali.

Non ho mica detto che i manga e gli anime siano solo per ragazze né che non siano settorializzati. Quello era un discorso che facevo sui film Disney.

 

Il punto è che gli anime e i manga hanno già da un bel po' di tempo produzioni di qualità indirizzate alle ragazze.

In occidente? Boh, a me non viene in mente nulla che non sia molto recente. "Per ragazze" mi sembra considerato il ghetto del marketing in occidente.

 

 

 

Quelli che tu chiami Yaoi, in realtà sono gli Shonen ai (letteralmente: amori maschili) se ho capito bene, dicitura che tra l'altro si sta perdendo, sostituita da Boy's love. Sono scritti e disegnati da donne e rivolti esclusivamente a femmine, infatti fino a poco tempo fa se tu maschio in giappone andavi a comprarne uno, ti chiedevano 5 volte se eri sicuro di volere quello. Ora non so se sia nato un po' un pubblico maschile anche per quello...
I manga rivolti a un pubblico gay, tendenzialmente molto erotici o pornografici, si chiamano bara manga e hanno uno storytelling molto molto diversi dagli Shonen ai.

Ancora, non ho capito che cosa ho detto che non va. Io mi stavo riferendo proprio allo yaoi, non al bara, che come ho detto anch'io è scritto da autrici donne e mostra una mentalità femminile. Questo non toglie che sia letto e apprezzato anche da moltissimi gay.

Idem per lo "yaoi" inteso come produzione di fanfiction e fanart, che al 90% è prodotto da fan donne ma apprezzato anche da un certo pubblico gay (cosa che per me aiuta a far apprezzare il lavoro originale).

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ok, ma io, che adoravo ed adoro tutt'ora le striscie dei Peanuts, dove mi colloco in questa tua classificazione?

 

 

Siamo troppo vecchi mi sa....XD   :swoon:

 

Ai miei tempi l'unica cosa di orientale erano i cartoni in TV

peraltro anche l'unica cosa potenzialmente rivolta ad un pubblico

femminile e prima quando facevo l'asilo l'unico gioco previsto per

le femmine era "fare la mamma" grattando mattoni nel cortile della

scuola in attesa del bebè di plastica a casa

 

A pensarci le bambine erano leggermente trascurate XD

 

Tutte queste sfumature non esistevano, però è vero che i cartoni animati

costituirono una innovazione

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Loup io ti ho fatto l'esempio della Archie Comics, che in usa è stata fondata a fine anni 30 e vende ancora sfaceli.

Poi avevo capito che tu sottintendessi che manga e anime giapponesi sono più rivolti alle femmine, errore mio.

 

Sullo yaoi stavo precisando (ma lo ammetto non sono stato molto chiaro) che etimologicamente la considero una dicitura sbagliata, pur se ancora popolare, proprio perché dichiara una assenza di storia. Cioè fino a poco tempo fa, prima del termine BL che è un po' più generico, yaoi designava vignette d'amore fisico gay avulse da un contesto.

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Loup io ti ho fatto l'esempio della Archie Comics, che in usa è stata fondata a fine anni 30 e vende ancora sfaceli.

Ok, se me lo dici ti credo. Ma Archie Comics non è una serie, è una casa editrice. Mi sai dire quali sono questi titoli?

Perché io gli unici fumetti Archie Comics che mi vengono in mente son Tartarughe Ninja e Sonic the Hedgehog, entrambi per ragazzi. Ignoranza mia, eh, però volevo capire a cosa ti riferivi.

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@freedog. le striscie a fumetti non sono da nerd.

Io sono stato abbonato per anni a Linus

e nessuna di quelle strisce - neanche Calvin & Hobbes

che sicuramente ha moltissimi estimatori gay -

è mai stata classificabile come nerd.

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Archie, serie principale, ha anche molti spin-off, i più seguiti credo siano Betty and Veronica e Sabrina teenage witch

 

A livello di cartoni animati, vorrei citare Jem e le Holograms, era una produziona usa giusto?

Edited by Krad77
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Oddio ormai mi sono perso il senso del topic che di per se non si capisce granché xD

 

Se parli degli gruppi,beh,mi sa che basta rileggere qualche topic,alla fine ci sono quelli che dicono che gli simili cercano simili e quelli che vorrebbero cercare quelli diversi dai simili ma che alla fine non trovano corrispondenza.Sembrerebbe lo stesso problema ma se uno cerca un altro al di fuori del proprio gruppo,ci sta(sì,con minor probabilità,ma ci sta) che trovi uno dell'altro gruppo che cerchi proprio lui. -_- //spiegato un po' a cavolo ma spero che si capisca

 

Poi i meccanismi della disco,università e scuola valgono anche per gli etero,con l'unica differenza che siamo di meno...

 

Comunque se sei più un tipo da casa penso che cercare di integrarsi con quelli che frequentano le disco sia una forzatura.

Metti pure su romeo il fatto che sei più da serate TV e vedrai che qualcuno di compatibile esce fuori,poi naturalmente puoi invitarlo non per stare in due ma per conoscere i tuoi amici ecc nel caso cercassi la sola amicizia...

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Se parli degli gruppi,beh,mi sa che basta rileggere qualche topic,alla fine ci sono quelli che dicono che gli simili cercano simili e quelli che vorrebbero cercare quelli diversi dai simili ma che alla fine non trovano corrispondenza.Sembrerebbe lo stesso problema ma se uno cerca un altro al di fuori del proprio gruppo,ci sta(sì,con minor probabilità,ma ci sta) che trovi uno dell'altro gruppo che cerchi proprio lui. //spiegato un po' a cavolo ma spero che si capisca

 

Questo passaggio mi è ostico, se volevi portare chiarezza nel topic, per me non ci sei riuscito XD

 

 

 

i meccanismi

 

Non so se si possa parlare di "meccanismi" come se si trattasse di mezzi neutrali, ma se fosse ti contraddici

immediatamente dopo quando parli di "integrazione"

 

Le due cose non mi pare possano essere vere entrambe

 

 

 

l'unica differenza che siamo di meno...

 

Non è vero, questa è la differenza che veramente è impossibile negare, ma non è certo l'unica

 

In primo luogo la discoteca gay ha una importanza storica fondamentale, negli anni '70 fu il primo

ed unico luogo di socializzazione alternativo ai cruising bar ed alle saune. Siamo di meno ma abbiamo

anche una storia alle spalle...

 

In secondo luogo direi che da questo discende il fatto che è il mezzo, non per integrarsi con coloro

che ballano, ma per integrarsi nella comunità gay

 

Ed in una società eteronormativa integrarsi in una comunità gay quando tutti i messaggi che ti

vengono significano : "è una mera caratteristica sessuale da vivere in privato" è già una forzatura

 

Pensare che il problema possa essere l'integrazione con il gruppo dei "ballerini", far finta cioè che

il problema del gay sia equiparabile a quello di un etero che balla svogliatamente e senza senso del

ritmo in una disco etero...è sbagliato

 

Ovviamente se io mi integro nella comunità facendo il volontario in una associazione locale, frequentando

gruppi di cinema o organizzando festival lgbt etc. la discoteca diventa solo un luogo dove vado a ballare

perché io già mi sono integrato nella comunità in altro modo

 

Abbiamo detto che il nerd, non è un asociale, ma una persona con gusti-passioni e attività-hobbies propri

e che in parte si può pure sostenere esista un nerd gay, esiste quindi la possibilità di condividere queste

passioni insieme

 

Il problema è esattamente l'inverso rispetto a quello che tu esponi

 

Poiché la discoteca gay in realtà è un volano di integrazione, non perché sia scritto nella Bibbia solo perché

così è accaduto e che sia così è indiscutibile se le associazioni sono vuote e le disco no, questa funzione per

il gay nerd MANCA

 

Può essere sostituita da gayromeo?

 

Ne dubito

 

Intanto perché si parlasse di Nerd gay c'è voluta una mia domanda  la maggior parte dei gay nerd

ritiene di essere nerd è basta pertanto frequenta gruppi etero, se questo è vero cade l'alternativa

alla disco, se non è vero possono esserci alternative ma sono tutte da costruire, partendo quasi da

zero

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Intanto perché si parlasse di Nerd gay c'è voluta una mia domanda la maggior parte dei gay nerd
ritiene di essere nerd è basta pertanto frequenta gruppi etero

 

Esatto, in fondo è la solita solfa: un omosessuale italiano è disposto A QUALSIASI COSA PUR di non definirsi omosessuale.

Quindi è anche disposto a darsi dello sfigato asociale inetto e a fare di questo la propria "identità".

 

Perché, non per fare il puntiglioso, ma nerd in inglese significa proprio sfigato asociale inetto.

 

Che poi ci siano state serie tv che hanno ironizzato sulla cosa sdoganando l'argomento (BBT), ciò non cambia, perché un etero può vivere bene o male da etero anche definendosi nerd; un omosessuale non potrà mai, nei limiti in cui si definisce nerd NON per indicare che è fissato coi fumetti, MA con lo specifico scopo di giustificare il tenersi alla larga dagli altri gay.

 

Se uno vuole fare l'hipster alternativo ecc che si definisce nerd faccia pure, ma nerd per essere qualcosa di positivo o almeno neutrale deve riferirsi al solo contenuto degli interessi personali, non al modo di socializzare, altrimenti è sinonimo di sfigato asociale, e non è una caratteristica da sfoggiare ma un problema da risolvere.

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Questo passaggio mi è ostico, se volevi portare chiarezza nel topic, per me non ci sei riuscito XD

 

Alla base mi è sembrato uno di quei topic in cui alla fine si parla dei vari gruppi (palestrati,bear,discotecari,nerd ecc) e dell'interazione tra questi...

 

 

Non so se si possa parlare di "meccanismi" come se si trattasse di mezzi neutrali, ma se fosse ti contraddici

immediatamente dopo quando parli di "integrazione"

 

Le due cose non mi pare possano essere vere entrambe

 

Intendevo dire il modo in cui si crea il giro di amici nelle superiori,università o disco è praticamente lo stesso degli etero,con la differenza più rilevante proprio nel nostro numero.Ovvero se stai nella scuola è su venti persone della tua classe siete in due è effettivamente più difficile formare un gruppo gaio.Poi all'università cambia un po',però alla base il meccanismo è lo stesso.Nelle disco poi è più facile conoscere qualcuno tramite qualcuno che le frequenta già ecc.Non volevo dire che sono uguali a quelle etero,assolutamente xD

 

 

 

Può essere sostituita da gayromeo?

Mhhh...Dipende,ovvero,nel caso uno passasse il sabato sera guardandosi dalle 21 alle 9 le stagioni intere di telefilm o anime o si vuole fare la maratona di Star Wars  o altro, e vorrebbe trovare degli amici a cui piace la stessa cosa,non gli consiglierei di cercargli nella disco,semplicemente per il fatto che uno appunto ha un modo diverso di vivere il proprio fine settima,piuttosto gli direi di scrivere sul romeo quello che vorrebbe fare.Questo non perché nella disco non potrebbe trovare qualcuno con interessi simili,ma perché se non gli piace andare a ballare non so quanto senso possa avere iniziare a frequentare quelli che ogni fine settimana vanno nella disco xD

 

 

Intanto perché si parlasse di Nerd gay c'è voluta una mia domanda  la maggior parte dei gay nerd

ritiene di essere nerd è basta pertanto frequenta gruppi etero, se questo è vero cade l'alternativa

alla disco, se non è vero possono esserci alternative ma sono tutte da costruire, partendo quasi da

zero

Conosco qualcuno che si è creato il giro di amicizie all'interno del gioco di ruolo in stile un po' retro e adesso frequenta queste persone anche nella vita reale,è chiaro che queste amicizie sono principalmente etero proprio per il discorso del numero e non perché ha deciso di isolarsi.

 

Comunque il ragazzo che ha creato il topic ha detto pure che va in palestra,perché non prova invece a coinvolgere qualche ragazzo per andare a correre con lui qualche giorno ecc...

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Questo non perché nella disco non potrebbe trovare qualcuno con interessi simili,ma perché se non gli piace andare a ballare non so quanto senso possa avere iniziare a frequentare quelli che ogni fine settimana vanno nella disco xD

 

Ma la forza della discoteca come luogo di socializzazione deriva proprio dal fatto che ci va

anche chi non è perso per il ballo...ci sono quelli che ostentato il look fashion, quelli che sono

lì per rimorchiare, quelli che ballano quelli che bevono etc.

 

Detto questo è ovvio che serve a superare le diversità di interessi e di gruppi-tipizzazioni

in modo da avvicinarsi, piuttosto che focalizzarle è questo il suo punto di forza ed il motivo

per cui funziona ed integra nella comunità gay

 

Semmai una alternativa potrebbe essere il gruppo facebook "gay" e "nerd", se i nerd sono

disponibili a riconoscere e condividere le caratteristiche gay della loro "nerdaggine" (? Si dice

così ? XD ) 

 

Già è difficile creare una socialità gay a partire dalla condivisione della passione per una

cantante ( nonostante tutti sappiano che il 99,9% dei fan maschi sono gay ) figuriamoci se

si parte dalla richiesta specifica "maratona star wars"

 

Con questo non voglio dire che uno scelga deliberatamente di isolarsi dagli altri gay

cioè non è detto che sia una decisione precisa ( per alcuni forse ) ma è un modo di

ragionare e procedere che ti porta a quel risultato

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non gli consiglierei di cercargli nella disco,semplicemente per il fatto che uno appunto ha un modo diverso di vivere il proprio fine settima,piuttosto gli direi di scrivere sul romeo quello che vorrebbe fare.Questo non perché nella disco non potrebbe trovare qualcuno con interessi simili,ma perché se non gli piace andare a ballare non so quanto senso possa avere iniziare a frequentare quelli che ogni fine settimana vanno nella disco

 

Ma vedi è proprio questo il punto peggiore, cioè il fatto di credere che in ogni luogo ci siano solo persone esclusivamente interessate a ciò che si fa in quel luogo. E' un fottuto stereotipo con una forza praticamente invincibile.

 

- Nella discoteca ci va solo gente che balla ogni finesettimana per il resto della sua vita.

- Al Gay pride ci va solo gente che cammina ogni giorno della sua vita in costume da bagno per strada.

- In università ci sono solo omosessuali seri e per bene che non frequentano il mondo gay.

- Sui siti di incontri c'è solo gente che cerca sesso.

- Sui forum c'è solo gente che cerca una relazione.

- Nelle associazioni c'è solo gente che combatte il potere gettando molotov contro la polizia in piazza.

ecc ecc.

 

Ma tipo per esempio SMETTERLA con questi ragionamenti stupidi?

 

La compartimentazione stagna fra i vari ambienti di aggregazione non realistica, è una convinzione diffusissima fra gli omosessuali che ricercano una scusa per evitare il più possibile di sperimentare un ambiente piuttosto che un altro.

è una convinzione che di per se stessa riesce a creare grossi danni perché fornisce la scusa a molti gay omofobi per autoisolarsi e giustificare il proprio autoisolamento, e poi impedisce che possa formarsi una comunità gay effettiva e generalizzata in Italia.

 

Ma insomma porca miseria possibile che nella vostra vita non abbiate mai, dico mai incontrato un eterosessuale che qualche volta va in discoteca, qualche volta guarda un film a casa ,qualche volta passa ore sui videogiochi, qualche volta va in libreria, qualche volta va a bere una roba al bar, qualche volta frequenta un'associazione sportiva o politica?

E' assurdo il vostro modo di concepire le persone che vi circondano come blocchi monolitici, sembra che viviate in un cartone animato.

Edited by Sampei
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 Già è difficile creare una socialità gay a partire dalla condivisione della passione per una

cantante ( nonostante tutti sappiano che il 99,9% dei fan maschi sono gay ) figuriamoci se

si parte dalla richiesta specifica "maratona star wars"

 

Vedo tanti utenti di twitter che vanno al concerto della stessa cantante e abitano a distanza di diverse centinai di km xD

(Lì forse il concetto del gruppo è un pò meno marcato perché tutti interagiscono con tutti )

 

Credimi che non è impossibile,basta cercare nei posti giusti xD

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Credimi che non è impossibile,basta cercare nei posti giusti xD

 

Io ti posso anche credere, nel senso che come si sarà capito sul piano

"pratico" per me è un mondo "alieno" quindi oltre il livello della critica

culturale e teorica non posso andare 

 

Ma di fatto mi stai chiedendo un atto di fede...alludendo a dei "posti giusti"

 

Però andare solo all'evento della cantante non è una forma di socialità

stabile ( e non può esserlo oggettivamente perché troppo specifico e poi

c'è la distanza come dici tu etc )

 

Quindi io tenderei a pensare che non possa produrre una socialità gay

 

Nerd invece sarebbe qualcosa di più ampio e comprensivo, se c'è un

riconoscimento reciproco di un contenuto gay su una gamma ampia di

interessi

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- Nella discoteca ci va solo gente che balla ogni finesettimana per il resto della sua vita.

- Al Gay pride ci va solo gente che cammina ogni giorno della sua vita in costume da bagno per strada.

- In università ci sono solo omosessuali seri e per bene che non frequentano il mondo gay.

- Sui siti di incontri c'è solo gente che cerca sesso.

- Sui forum c'è solo gente che cerca una relazione.

- Nelle associazioni c'è solo gente che combatte il potere gettando molotov contro la polizia in piazza.

ecc ecc.

 

Ma tipo per esempio SMETTERLA con questi ragionamenti stupidi?

 

 

D:

Mai pensato o detto queste cose anche perché a ballare a volte ci vado,al pride ci sono stato,sono uno studente universitario,nelle chat ho conosciuto diversi amici che continuo a sentire ecc.

 

Io ti posso anche credere, nel senso che come si sarà capito sul piano

"pratico" per me è un mondo "alieno" quindi oltre il livello della critica

culturale e teorica non posso andare

 

Ma di fatto mi stai chiedendo un atto di fede...alludendo a dei "posti giusti"

 

Però andare solo all'evento della cantante non è una forma di socialità

stabile ( e non può esserlo oggettivamente perché troppo specifico e poi

c'è la distanza come dici tu etc )

 

Quindi io tenderei a pensare che non possa produrre una socialità gay

 

Nerd invece sarebbe qualcosa di più ampio e comprensivo, se c'è un

riconoscimento reciproco di un contenuto gay su una gamma ampia di

interessi

Boh,secondo me la comunità gaia sul twitter è piuttosto estesa e credo che anche altri utenti di questo forum lo potrebbero confermare.In essa le persone non si limitano solo ad andare ai concerti e vedersi in quelle occasioni.Per capire come funziona però penso che basta registrasti e cercare qualche hashtag d'interesse...
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è una convinzione che di per se stessa riesce a creare grossi danni perché fornisce la scusa a molti gay omofobi per autoisolarsi e giustificare il proprio autoisolamento, e poi impedisce che possa formarsi una comunità gay effettiva e generalizzata in Italia.

 

Invece persone illuminate come te che vedono merda per partito preso nell'opinione altrui, se questa si discosta dalla propria, contribuiscono molto alla creazione di una comunità gay italiana....perchè giustamente una comunità non è la sintesi di una pluralità di persone ciascuna con la propria visione delle cose, ma un gregge di pecore che seguono il fischietto del pastore  :aha:

 

Ma prima sputare sentenze ad ogni post, invitando gli altri a fare autocritica, non sarebbe il caso di fare autocritica in prima persona? Cioè, anche per una questione di forma, si sta parlando più o meno pacatamente, mentre quello che scrivi tu trasuda sempre una certa agrressività

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C'è qualcuno in grado dirmi, con uno sforzo interpretativo, se è

-secondo lui ovviamente- un nuovo modo di essere comunità o

la più o meno definitiva "morte" della possibilità che in Italia vi

possa essere una comunità gay?

 

Pongo una alternativa secca solo per semplificare

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Detto questo è ovvio che serve a superare le diversità di interessi e di gruppi-tipizzazioni
in modo da avvicinarsi, piuttosto che focalizzarle è questo il suo punto di forza ed il motivo
per cui funziona ed integra nella comunità gay

 

Integra una (certa) parte della "comunità gay", non a caso tu stesso in vari topic che ho letto noti che molti gay italiani non frequentano "l'ambiente". Ora, saranno tutti questi gay psicopatici, sociopatici, repressi, omofobi e cattivi o sarà che c'è anche qualcosina che non piace (ad alcuni, bene inteso) di questo ambiente?

 

Perchè, come dice il vecchio adagio, il soldato da solo non fa la guerra, quindi quando ci sono due parti in causa (in questo caso i frequentatori e i non-frequentatori) dare sistematicamente la colpa di una situazione ad una delle due non funziona molto

 

Da come la metti tu per un gay frequentare la disco sembra un dovere civico

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Non è la morte di nessuna comunità, è solo la spiegazione per cui una parte (minoritaria) del popolo gay rimarrà sempre "fuori" dalla comunità (finchè la "comunità" richiede un certo set di caratteristiche, extra rispetto all'essere gay, per entrarvici a pieno titolo)

 

Eccezion fatta per questa parte che si autoesclude, tranquillo che la "comunità" andrà avanti in saecula saeculorum

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Ovviamente riconosco il ruolo storico che hanno svolto le discoteche e sono contento che esistano anche se io non ci vado quasi mai. Il punto, almeno per me, non è dire "Ti sconsiglio andare in discoteca perché ci troverai solo persone a cui piace andare in discoteca ogni giorno."

Il punto per me era dire: se a te non piace ballare, la tua socialità gay non deve necessariamente passare attraverso le discoteche.

 

Perché, al di là del fatto che quelli che vanno in discoteca possano avere anche altri interessi, il punto è che socializzare facendo una cosa che non so fare e che, soprattutto, non mi piace fare non mi pare un modo per "vendersi bene".

 

 

Non voglio ritirare in ballo sempre le solite cose, ma altri luoghi fisici per avere una socialità gay (e li cito perché sono quelli che con me hanno funzionato) e che possono funzionare come terreno neutrale per gay con interessi diversi sono i bar gay/gay-friendly e le associazioni gay.

Poi ovviamente parlo della realtà che conosco io, che è quella milanese, e mi rendo conto che si tratta di una realtà privilegiata. Magari a Firenze le associazioni gay sono veramente vuote e allora la discoteca diventa l'unica alternativa. Ma per la mia esperienza non è così.

(Ovviamente, qui sto parlando di socializzazione gay, non di luoghi per cuccare, prima che Almadel mi sgridi!)

 

 

C'è qualcuno in grado dirmi, con uno sforzo interpretativo, se è

-secondo lui ovviamente- un nuovo modo di essere comunità o

la più o meno definitiva "morte" della possibilità che in Italia vi

possa essere una comunità gay?

Non per farti sentire ancora più vecchio, ma io alla fine mi definisco gay solo da sette anni. Questo modo di essere del mondo LGBT è l'unico che abbia mai conosciuto.

Fatta questa premessa, io propenderei per la prima. Questo perché, sebbene si possa dire che Internet per molti versi sia stato dannoso per la comunità gay, in quanto ha eliminato per molte persone la necessità di trovarsi in luoghi fisici e quindi di venire in contatto con una comunità più larga di quella della singola persona con cui sto uscendo, trovo ingenuo ritenere che se non ci fosse stato Internet allora tutte (o anche solo la maggior parte) le persone senza socialità gay che usano solo la rete avrebbero abbracciato la comunità.

Ho letto storie di persone che frequentavano discoteche allo scopo preciso ed esclusivo di trovare un fidanzato, e non mi pare che il fatto di trovarsi in una discoteca piuttosto che su gayromeo li abbia aiutati a sentirsi parte di una comunità.

 

Certe persone non amano essere gay e frequentano i loro simili solo per il tempo necessario per trovarsi un fidanzato. Non è qualcosa che dipenda dai luoghi di socializzazione gay, dipende da come viene percepito l'essere gay fuori da quegli ambienti.

 

Se devo scegliere quale sia l'alternativa migliore, allora secondo me è più positivo che quelli a cui non piace la discoteca abbiano per lo meno un ambiente virtuale in cui iniziare ad avere i primi contatti con altri gay. Si può "crescere" anche partendo dal virtuale, non credo che sia necessario iniziare con la "terapia d'impatto" della discoteca.

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Non voglio ritirare in ballo sempre le solite cose, ma altri luoghi fisici per avere una socialità gay (e li cito perché sono quelli che con me hanno funzionato) e che possono funzionare come terreno neutrale per gay con interessi diversi sono i bar gay/gay-friendly e le associazioni gay.

 

Questo lo abbiamo scritto tutti e pure io, è sempre stato così

però mi pare che chi non va in un luogo, quasi sempre non va

negli altri

 

 


Poi ovviamente parlo della realtà che conosco io, che è quella milanese, e mi rendo conto che si tratta di una realtà privilegiata.

 

Certo la grande città aiuta, ma va poi paragonata con Berlino, Parigi Londra ed io non

credo che le associazioni milanesi, pur vive siano paragonabili

 

 

 


trovo ingenuo ritenere che se non ci fosse stato Internet allora tutte (o anche solo la maggior parte) le persone senza socialità gay che usano solo la rete avrebbero abbracciato la comunità.

 

E' ingenuo se la imposti in modo ingenuo, ma siamo anche l'unico paese in cui una comunità

non era nata prima dell'avvento di internet in Europa e però neanche è nata  dopo

 

Quindi per forza di cose dobbiamo interrogarci, più degli altri

 

Noto una grossa banalizzazione da parte tua, che probabilmente è dovuta alla tua personale antipatia

per la discoteca, peraltro mi sembra ampiamente condivisa e maggioritaria su questo forum

 

Tuttavia resta il problema che di fatto intendi la virtualità come un punto di inizio ed è il solito limite

dell'approccio italiano dal 1992 ad oggi: oltre al "centro accoglienza" non riusciamo ad andare

 

Insomma cambiano i mezzi, ma tutto resta uguale

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perchè giustamente una comunità non è la sintesi di una pluralità di persone ciascuna con la propria visione delle cose, ma un gregge di pecore che seguono il fischietto del pastore

 

Ah pensavo che tu fossi convinto che nei luoghi di ritrovo gay ci fossero solo i famigerati e crudeli discotecari o chissà quale altro mostro; invece credi che ci siano pastori col fischietto. Che paura vero? Sia mai che ti obbligano ad entrare in un recinto in stile Babe maialino coraggioso.

 

Il problema è dovuto al fatto che moltissimi ragazzi con il pretesto dell'essere nerd si sottraggono alla socialità gay. Alcuni lo fanno volontariamente, altri involontariamente. Non ci vuole molto a capirlo.

Se già una persona ha difficoltà di relazione, andare ad esaltare queste difficoltà come tratto positivo della propria personalità mi pare quanto meno deleterio, più che altro perché impedisce alla persona di combattere contro le proprie paure, contro i pregiudizi nei confronti degli altri e soprattutto fornisce un pessimo appiglio per poter cristallizzare la propria persona nella più totale inadattabilità all'esterno.

 

 

 


Mai pensato o detto queste cose anche perché a ballare a volte ci vado,al pride ci sono stato,sono uno studente universitario,nelle chat ho conosciuto diversi amici che continuo a sentire ecc.

E allora perché ostinarsi a coltivare la visione diametralmente opposta delle cose?

 

Se anche tu dici ad un gay sedicente nerd che esiste un circolo in cui si gioca dalla mattina alla sera con World of Warcraft con altri ragazzi gay, lui 90 su 100 si terrà alla larga da quel posto, perché sarà in grado di dirti "eh ma io non coltivo mica i miei interessi in quanto sono gay, essere gay è solo un aspetto secondario, posso benissimo frequentare gamers eterosessuali, che bisogno c'è di un circolo dedicato" ecc ecc bla bla.

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E allora perché ostinarsi a coltivare la visione diametralmente opposta delle cose?

 

Se anche tu dici ad un gay sedicente nerd che esiste un circolo in cui si gioca dalla mattina alla sera con World of Warcraft con altri ragazzi gay, lui 90 su 100 si terrà alla larga da quel posto, perché sarà in grado di dirti "eh ma io non coltivo mica i miei interessi in quanto sono gay, essere gay è solo un aspetto secondario, posso benissimo frequentare gamers eterosessuali, che bisogno c'è di un circolo dedicato" ecc ecc bla bla.

Ma perché uno dovrebbe per forza frequentare un circolo dedicato?

Essere gay vorra mica dire stare solo con i gay?

Uno potrebbe avere delle amicizie miste,mica ci dobbiamo per forza ghetizzare?

 

Che poi non capisco nemmeno perché dovrebbe stare alla larga?

Nel caso delle discoteche ho fatto riferimento alle persone a cui non piacciono le discoteche ma ci vanno lì per socializzare.

In quello del videogioco non vedo lo stesso problema.

 

Ciò che voglio dire è che uno non deve per forza forzarsi a frequentare quei luoghi che non gli piacciono soltanto per socializzare.Oggi come oggi ci sono diversi mezzi...

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