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matematica: perché così odiata?


Marcolino2

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La scuola dell'obbligo però è da tempo obbligatoria fino a 16 anni:  non finisce piu' con la scuola media.

Chi va al liceo scientifico sa già che è una scuola superiore dove la matematica è una delle materie principali...io parlo di altre scuole, dove la matematica imho dovrebbe esserci al massimo i primi due anni, e di livello basilare, in quanto non specifica di quel corso di studi. Ti faccio un esempio: cosa se ne fa uno studente del liceo linguistico di matematica per 5 anni, e di nozioni che non gli servono nè gli interessano ? Si dovrebbe fare come per i corsi universitari, dove ogni corso ha le sue materie specifiche e basta.

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@ben81

 

su questo io sarei anche d'accordo. anche a me al liceo la storia non ha mai interessato per dire e non mi è mai servita a nulla.

 

ci sono però parecchi alunni di licei non scientifici che si iscrivono a materie scientifiche all'università e questi hanno già difficoltà iniziali perchè hanno fatto meno matematica di quelli del liceo scientifico. forse potrebbero farla opzionale chi vuole. 

 

i programmi scolastici sono decisioni politiche alla fine.

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Sì, lo so che l'obbligo è fino ai 16, diciamo che, dato che si tende a voler rendere il biennio abbastanza uniforme in tutte le scuole bisognerà fare un compromesso, in modo che il passaggio da una scuola all'altro possa essere abbastanza fluido.

Capisco quello che dici e non hai tutti i torti.

Il problema, in Italia, è che a molti (che magari hanno studiato matematica anche per cinque anni alle superiori) spesso mancano le capacità più elementari, che permettono per esempio di andare in banca e capire quello che viene detto loro sui piani di investimento, piuttosto che sul mutuo più conveniente. E' molto comune trovare persone che di fronte ad una domanda del tipo: "Se un prezzo viene maggiorato del 10% e poi viene applicato uno sconto del 10%, il prezzo finale sarà uguale a quello di partenza?" si confondono ...

 

Più che eliminata del tutto, forse andrebbe fatta con un'ottica diversa, più improntata alla vita e al mondo circostante.

Edited by wasabi
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Certo che no, però saper comunicare bene, sia in maniera scritta che parlata, è una dote considerata universalmente essenziale nella vita di tutti i giorni, e soprattutto in campo lavorativo.

Mentre saper calcolare un coseno, oggettivamente, servirà all'1% della popolazione, ad essere ottimisti.

 

Standing ovation! Io personalmente non ho mai studiato matematica dalla 3° superiore in poi, giusto un qualcosa alla fine per la maturità (era richiesto solo all'orale e mi avevano fatto una domanda soltanto). Anche io avrei voluto dire la stessa cosa alle due insegnanti di matematica (menomale che ne avevo solo 2-3 ore alla settimana  ^_^), poi si è sempre saputo che le popolazioni latine ed europee in genere sono poco portate per le materie scientifiche (appannaggio degli asiatici, che mentalmente infatti sono piuttosto ottusi).

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Cioè, le materie scientifiche sono appannaggio degli ottusi? Ti rendi conto della mischiata che hai detto?

Semmai le materie scientifiche (la matematica e la fisica in particolare) non sono alla portata di tutti, non sono fatte per essere comprese ad alti livell da tutti, perché richiedono grande intelligenza, ma anche capacità logiche molto elevate.

Un grosso problema dell'Italia (cosa di cui tu sembri vantarti) sono gli scarsi risultati degli studenti proprio nelle materie scientifiche, perché il progresso scientifico per una nazione moderna e' importantissimo, non averlo significa essere costantemente un fanalino di coda nell'economia mondiale. E il progresso scientifico, quello che ti fa avere uno smartphone, che ti permette di connetterti e scrivere su questo forum, che permette di avere i sofisticati macchinari in uso oggi per la medicina, che permette di salire su un aereo e girare il mondo in poche ore ... beh... tutto questo si fa grazie alla matematica.

 

Che poi non tutti la capiscano e che non a tutti debba piacere, sono d'accordo, ma non è un vanto eh ...

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Che poi non tutti la capiscano e che non a tutti debba piacere, sono d'accordo, ma non è un vanto eh ...

Tanto che i matematici e i fisici più bravi appena possono fuggono dall' Italia (io tenterò di farlo tra un anno o due XD)

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Noi siamo a Londra per un motivo ;-)

Ma per l'Italia questa miopia è un problema (uno tra i tanti) ...

 

P. S. Il correttore automatico mi ha censurato la parola minchiata, è più pacato di me :-)

Edited by wasabi
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Ma non è vero che gli italiani sono "poco portati" alla matematica, basta pensare a Tartaglia e Fibonacci. Questi discorsi mi sembrano quelli della "volpe e l'uva".

Tra l'altro nei test di confronto dell'OCSE con gli altri paesi l'Italia va malissimo in matematica, in lettura va un po' meglio, ma comunque male.

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Più che eliminata del tutto, forse andrebbe fatta con un'ottica diversa, più improntata alla vita e al mondo circostante.

giuro che sarei il primo a mettermi a studiarla

 

è veramente poco motivante studiare una materia che è solo fine a se stessa

faccio un esempio personale: ho sempre odiato storia ho sempre rischiato il debito un anno sì e un anno no

quest'anno una prof è riuscita a farmela piacere, perché?

perché collegava i vari avvenimenti storici con avvenimenti simili contemporanei

questo ti spinge a capire e a farti piacere la materia rendendola veramente interessante

 

poi la minchiata ( @wasabi a me la fa scrivere :D ) del ''chi è ottuso va bene in matematica'' evitiamola per favore

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In relazione agli ultimi commenti, per fare qualche esempio, sono convinto che una lezione sulle successioni numeriche dovrebbe iniziare in questo modo:

 

 

una lezione di probabilità in questo:

 

 

ed una lezione di crittografia in quest'altro:

 

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Tanto per far capire quanto sia inutile e non correlata con il mondo che ci circonda ...

Però noto con piacere che le ultime tendenze in didattica della matematica vanno proprio in questa direzione.

Io praticamente quest'anno ho frequentato un TFA per la A059 (matematica e scienze per le scuole medie) ... perchè ho aiutato la mia carissima amica che lo stava frequentando a fare presentazioni in ppt per gli esami e da mostrare in classe, a preparare le lezioni e le verifiche che avrebbe dovuto presentare il giorno dopo agli alunni (lei aveva nel frattempo un altro lavoro e il tempo era sempre pochissimo, quindi io svolgevo la "bassa manovalanza"), sono stato con lei la nottata in cui doveva preparare la lezione finale per avere l'abilitazione e ho potuto notare come veniva richiesto di impostare gli argomenti. Ho trovato molto interessante l'approccio intuitivo, basato su quesiti tratti dalla vita reale, i lavori interattivi con gli alunni, magari divisi in piccoli gruppi, i quesiti volti a stimolare la curiosità (come fanno i tizi di questi video) e soprattutto a spingere i ragazzi a ragionare e a confrontare quanto appreso con quanto l'intuizione aveva suggerito loro.

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@gardus adoro quel telefilm *-*
la matematica è elegante ma ha anche un sottile rapporto con la realtà che non tutti riescono ad apprezzare. In quei numeri e lettere vedono solo, appunto, numeri e lettere.

Ed è la base a cui attingono le altre scienze. Siam proprio sicuri che non serva a nulla, dunque?

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Vorrei aggiungere anche che, secondo studi recenti, gli studenti più giovani trovano le lezioni (non solo di matematica) noiose in quanto si fa poco uso della tecnologia in classe, un po' perché ci sono molti insegnanti, soprattutto più anziani (ma non solo) che sono poco abituati all'uso di strumenti informatici, ma soprattutto perché nelle scuole molto spesso mancano computer, lavagne interattive, laboratori attrezzati. Nella mia scuola avere una LIM era una "lotta" quotidiana, bisognava contendersi le uniche tre LIM dell'istituto ogni mattina...vi sembra normale? Ormai non si investe quasi nulla nella scuola...

Non mi sembra che la matematica sia una materia da ottusi. Sinceramente in giro di ottusi ne vedo tanti, ed il mondo sarebbe pieno di geni in matematica se fosse così. 

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La risoluzione di una serie di esercizi di matematica e

la traduzione dal latino hanno in comune il fatto di essere

esercizi di logica

 

Questo è in parte intrinseco alla materia, in parte deriva

dal modo in cui la materia è insegnata, ritenuta implicitamente

di valore formativo generale 

 

Delle materie che mettano alla prova la "mente" degli studenti

sbattendoci i denti, sono necessarie se si vuole un ordinamento

di studi che non si limiti  all'orientamento professionale.

 

Essendo stato abbastanza asino a matematica, posso dire che

semplicemente molti non ci arrivano...laddove tutti sono in grado

di sostenere una interrogazione in geografia

 

In linea puramente ipotetica potremmo sostituire il latino

con il tedesco ed il greco con il russo, basterebbe avere

insegnanti altrettanto capaci e severi e programmi che

impegnano ad arrivare alle stesse capacità ( è noto invece

che in Italia la capacità degli insegnanti in lingue straniere

non è altissima )

 

Ciò che forse distingue il latino-greco-tedesco-russo dalla

matematica è che nel caso di queste materie dopo due anni

di insegnamento "pesante" di grammatica e sintassi si può

accedere alla parte più divertente....cioè la fruizione dei testi

scritti.

 

In matematica invece tutti e cinque gli anni sono impegnati

dall'apprendimento delle tecniche di base dell'algebra della

trigonometria, dell'analisi...

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Certo che no, però saper comunicare bene, sia in maniera scritta che parlata, è una dote considerata universalmente essenziale nella vita di tutti i giorni, e soprattutto in campo lavorativo.

Saper ragionare bene, seguendo tutti i passaggi logici con rigore, deducendo ciò che si può dedurre nel modo più corretto, mantenendo una rigidità formale incontestabile, e inclinando il pensiero verso l'oggettività, è se possibile ancora più importante del saper comunicare con lingua forbita. E queste sono le doti che si sviluppano con la matematica, e che nessun'altra materia, spiace dirlo, sviluppa così bene. 

Senza contare che sono numerosissime le categorie professionali che hanno bisogno della matematica avanzata: tutti gli scienziati, tutti gli ingegneri, tutti gli economisti, solo per dire le principali. 

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Ho sempre avuto un complesso d'inferiorità per essere stato scarso in matematica al liceo...per pigrizia soprattutto, perché alla maturità con mille ore di tempo ho consegnato un compito perfetto :D

Non credo c'entri molto col latino o col tedesco...neanche con la logica che si studia ai corsi di logica all'uni...

per me la matematica ha iniziato a diventare oscura quando dovevo memorizzare troppi procedimenti/troppo lunghi...e lì appunto è solo con l'esercizio che "ti fai".

 

Mi vergognerei molto di dar la colpa delle mie pecche ad insegnanti incompetenti...insomma, le cose da imparare son quelle che sono, meglio ammettere che spesso non si ha voglia di studiarle...

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Il problema e che i procedimenti non si imparano, si capiscono.

E un buon insegnante dovrebbe riuscire a far passare questo messaggio.

Poi se uno non li capisce, lo so anch'io che è dura andare avanti solo con la memoria, ma non ha neanche molto senso ...

Edited by wasabi
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Purtroppo è verissimo che gli insegnanti di matematica non sono dotati. Basti pensare che moltissimi studenti, anche qui, scrivono che la matematica è "inutile" o poco utile come critica al sistema odierno... A scuola l'unica materia che ha un'utilità pratica più evidente ed immediata della matematica è l'inglese. Le altre sono tutte materie finalizzate alla formazione generale dello studente. Fra di esse, la matematica è quello che però è la più indispensabile nel momento in cui si desideri costruire qualcosa, creare tecnologia, intervenire sul mondo. Tutta la tecnologia è basata sulla matematica, e se la tecnologia non influenza le nostre vite, cosa lo fa? Se un professore una nozione del genere non te la fa arrivare vuol dire che è incapace davvero, o che è così settorializzato da essere incapace di capire a cosa serva la sua stessa materia. 

Il problema è che qui in Italia tardiamo ad adattarci al mondo moderno. Viviamo ancora in una sorta di utopia rurale in cui i contadini e gli operai, poveretti, possono anche restare ignoranti, tanto non gli serve la cultura per il loro lavoro. 

D'accordo. Però allora non devono avere neanche il diritto di voto. E per carità non dategli in mano un computer con una connessione ad internet!

Poche chiacchiere, il mondo moderno è complesso e la società in cui viviamo è una società di massa: certi strumenti culturali di base devono averli tutti o almeno la grande maggioranza della popolazione. Il ragionamento di "la matematica non la capiscono, allora non gliela facciamo fare" è sbagliatissimo. Ed altrettanto tragico è il discorso "tanto non faranno gli scienziati, non facciamogliela fare la matematica". Perché?

Perché quando esci dall'istituto superiore ti puoi iscrivere dove vuoi indipendentemente da quello che hai fatto prima, quindi deve essere garantita una preparazione di base uniforme. Perché la matematica è uno strumento complesso da padroneggiare in cui non ci si può fermare alle tabelline. Non si può creare un mondo in cui ciascuno capisce qualcosa soltanto della propria disciplina e appena lo metti a confronto con un concetto un po' diverso inizia a balbettare come un idiota; i matematici devono parlare un ottimo italiano e sapersi spiegare bene, gli umanisti devono essere in grado di capire che la sensibilità di un test è diversa dal suo potere predittivo positivo, o che la probabilità della somma di eventi indipendenti è il prodotto delle probabilità dei singoli eventi. 

Poi arrivi e ti senti gente bel bella che ti dice che dei numeri non si fida, e quindi se gli mostri i numeri che dicono che gli OGM non hanno mai fatto male a nessuno, loro sono "scettici", quel tipo di scetticismo derivato dal non capirci niente. Semplicemente non sanno interpretare i numeri perché non sono abituati a maneggiarli, e questo li trasforma in gonzi vittime di qualsiasi propaganda. 

Io sono laureato in una facoltà scientifica, e all'ingresso sono rimasto semplicemente basito dalla totale incapacità dei miei colleghi di gestire la matematica. Il problema non è che se ne fa troppa e quindi ai poveri nostri studenti vediamo di togliergli anche quel poco che fanno... bisogna fargliene fare di più e meglio

Edited by FreakyFred
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Soprattutto meglio.

Io credo che chiunque esca dalla scuola dell'obbligo debba essere in grado di andare in banca e capirci qualcosa, saper calcolare quanto avrà di interesse composto negli anni, tolte le tasse (perché qualunque lavoro uno faccia avrà un conto in banca, dovrà fare un mutuo etc ..). Chiunque dovrebbe saper leggere ed interpretare i dati statistici che vengono presentati sui giornali e nei telegiornali per non credere a qualunque stronzata gli venga detta. Chiunque dovrebbe saper leggere dati presentati in un grafico. Chiunque dovrebbe saper fare le proporzioni correttamente (qui le casalinghe sono imbattibili perché nelle ricette e' indispensabile saperlo fare). Chiunque dovrebbe saper valutare ad occhio l'ordine di grandezza del risultato di un'operazione (così anche se non ha una calcolatrice può farsi un'idea del risultato e, se ce l'ha, può accorgersi di un errore).

Diciamo una cosa: un buon risultato ottenuto da un prof. di matematica sarebbe almeno quello di far capire agli studenti, anche a quelli che non ci capiscono una mazza, quanto la matematica sia utile in questo mondo. Almeno si sentirebbero meno persone che si vantano beatamente di non saperne niente perché tanto non serve ...

Invece spesso si affannano a far risolvere chilometri di espressioni, decine di esercizi tutti uguali, lunghi, macchinosi e dei quali non si capisce il senso,

Edited by wasabi
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Anche io sono contrario al fatto che la matematica possa essere esclusa da alcuni indirizzi di scuola superiore: magari rimoduliamo i programmi, ma escludere la matematica sarebbe una follia e non lo dico per difendere la mia disciplina, lo dico perché non c'è materia che formi la mente meglio della matematica, indipendentemente dal fatto che certi concetti servano o non servano nella vita di tutti i giorni.

 

Sulla questione programmi... è da parecchio tempo che mi sto chiedendo se sia veramente formativo studiare il calcolo differenziale ed integrale all'ultimo anno del liceo. Lo so che forse sollevo un polverone, però lasciatemi spiegare le ragioni di questa mia convinzione:

 

1. il calcolo differenziale ed integrale viene fatto "come si deve" in tutti i corsi di matematica generale delle facoltà scientifiche (o in quelli più specifici di ingegneria e fisica), quindi coloro che decidono di proseguire i propri studi in ambito scientifico non prenderanno una laurea senza sapere cos'è una derivata o un integrale

 

2. per come viene affrontato attualmente nelle scuole, il calcolo differenziale ed integrale si traduce in una serie di meccanismi di calcolo utili soltanto a risolvere il compito dell'esame di stato

 

3. per esperienza personale, avendo fatto delle lezioni in alcuni licei scientifici, i ragazzi magari sanno a memoria il teorema di integrazione per parti ma pensano che 0,999999... < 1, chiamano i numeri razionali "i numeri con la virgola", non hanno la più pallida idea di cosa siano i numeri reali (con i quali però ci lavorano per tutto il quinto anno) e non sanno minimamente cosa ci sia di strutturalmente diverso tra gli interi ed i razionali. Che senso ha tutto questo? Insomma, sanno calcolare aree di solidi di rotazione, derivare meccanicamente funzioni assurde, ma sono in grado di chiederti "Un numero intero è razionale?"  :o

 

All'ultimo anno del liceo si potrebbe "chiudere il cerchio" e studiare un po' di algebra astratta: lo scopo dell'Algebra è quello di generalizzare ed unificare, fornire concetti di carattere generale applicabili in molteplici situazioni diverse. Al quinto anno si potrebbe studiare un po' di teoria dei gruppi, degli anelli e dei campi, non solo per costruire rigorosamente i principali insiemi numerici con cui gli studenti hanno sempre lavorato, ma principalmente per far loro vedere quali sono le proprietà intriseche di una data struttura, proprietà che possono essere estratte ed utilizzate per costruirne molte altre, insiemisticamente diverse, ma strutturalmente uguali. Introdurre alcuni concetti (come per esempio quello di insieme quoziente) sarebbe un vero sforzo di astrazione che però potrebbe essere compiuto dai ragazzi del quinto anno ed allargherebbe moltissimo i loro orizzonti, che di solito sono molto limitati per quanto riguarda la matematica. Poi, si potrebbe studiare anche un po' di teoria dei numeri, non solo per evitare che si diplomino confondendo il concetto di numero con la sua rappresentazione, ma soprattutto per affascinarli con alcuni risultati sui numeri primi di cui spesso (non sto scherzando) molti non si ricordano nemmeno la definizione!

 

Insomma, secondo me all'ultimo anno del liceo bisognerebbe spingere al massimo la capacità di astrazione degli studenti e non fossilizzarsi sempre e solo su strumenti di calcolo. Chi vorrà "calcolare" lo farà tranquillamente all'università, ma l'astrazione è qualcosa che, a mio avviso, la scuola non insegna come dovrebbe e a tal proposito un opportuno corso di Algebra all'ultimo anno potrebbe essere una giusta alternativa al calcolo differenziale ed integrale.

Edited by gardus
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@gardus

 

per conto mio un po' di calcolo differenziale andrebbe fatto all'inizio del liceo, non alla fine così da permettere di usarlo a fisica dove servirebbe usarlo fin dai primi anni del liceo. forse una coordinazione fisica-matematica su questo tema sarebbe utile.

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un po' di calcolo differenziale andrebbe fatto all'inizio del liceo

 

Addirittura all'inizio? Cavolo, io la vedo dura introdurre certi concetti all'inizio del liceo, forse è quasi impossibile. Sono nozioni complesse che non so quanto potrebbero radicarsi in menti ancora troppo giovani.

 

La tua osservazione sulla coordinazione tra fisica e matematica è giustissima ed infatti sarebbe una questione importante da risolvere qualora si escludesse il calcolo differenziale ed integrale dai licei; d'altra parte, come disse un mio prof. di Fisica, "Per fare della buona Fisica bastano le 4 operazioni" e non aveva mica tutti i torti. Io ho frequentato uno scientifico PNI e solo studiando l'elettromagnetismo abbiamo avuto bisogno della nozione di integrale: meccanica, dinamica e termodinamica sono state affrontate senza nessuna raffinata tecnica dell'analisi. Secondo me, rimodulando anche la parte sull'elettromagnetismo, si potrebbe fare in modo che la Fisica insegnata nei licei non necessiti nè di derivate nè di integrali.

Edited by gardus
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Dunque, è verissimo che con derivate ed integrali la fisica si possa spiegare in modo matematicamente più elegante e anche coerente. Però, anche qui, questa è una cosa che dà soddisfazione ai matematici e ai fisici, ai professori, a quegli studenti (pochissimi) che apprezzano la semplice eleganza insita nella perfezione matematica. I concetti principali di fisica, però, quelli che permettono di capire alcune leggi fondamentali del mondo che ci circonda, andrebbero fatti comprendere prima di tutto a livello qualitativo, per cogliere il funzionamento delle cose, possibilmente attraverso un largo utilizzo degli esperimenti. Qui un possibile problema è che, nella maggior parte dei casi, i professori che insegnano fisica sono laureati in matematica e tendono a privilegiare l'aspetto quantitativo rispetto alla comprensione qualitativa dei fenomeni.

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Il calcolo differenziale nei licei classici non si arriva quasi mai a farlo, ad esempio. Non ci muore nessuno, ma tutto quello che si fa prima andrebbe fatto come Dio comanda. 

I concetti principali di fisica, però, quelli che permettono di capire alcune leggi fondamentali del mondo che ci circonda, andrebbero fatti comprendere prima di tutto a livello qualitativo, per cogliere il funzionamento delle cose, possibilmente attraverso un largo utilizzo degli esperimenti.

Il mio professore di fisica all'università resta probabilmente uno dei miei preferiti in tutto il corso di studi, e faceva sempre così. Per prima cosa mostrava il problema pratico, fisico appunto, che si voleva risolvere, il fenomeno che si voleva interpretare, eccetera. Poi ne faceva una descrizione qualitativa accurata dei meccanismi in atto, e solo alla fine procedeva alla formalizzazione matematica. 

A scuola io ho avuto professori di matematica e fisica semplicemente tremendi, e questa fu sostanzialmente l'unica ragione per cui la fisica mi restò in gran parte un mondo sconosciuto fino all'università; faccio sempre l'esempio della prima lezione di fisica: i vettori. Giuro che per tutto l'anno non riuscii a capire che cavolo fosse un vettore o perché mi dovesse interessare studiarlo. E pensare che sarebbe bastato, prima di partire a spiegare le proprietà formali di un vettore o le operazioni fra vettori, dirmi "il vettore è una freccia che si usa per rappresentare forze, movimenti o altre grandezze fisiche". Punto. Una frase. Addirittura le proprietà formali si sarebbero potute illustrare direttamente con qualche esercizio, senza bisogno di elencarle all'inizio come una poesia da imparare a memoria senza alcuno scopo. Io fin quando un vettore non lo uso, non ho idea di cosa effettivamente dovrebbe rappresentare, di perché debba avere un modulo e eventualmente un punto di applicazione... eppure proprio queste cose sono lo sprone che mi incuriosisce a saper manipolare un vettore. 

Cioè, con tutte le applicazioni pratiche che ha la matematica, nelle scuole te la insegnano come se fosse la cosa più inconsistente del mondo. Concordo con Gardus quando dice che una capacità di astrarre, almeno rudimentale, è importante, ma prima di tutto mostriamo agli studenti che anche astrarre ha una sua utilità, se no non andiamo da nessuna parte.

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La fisica è insegnata spesso in modo pessimo al liceo. Pochi esperimenti e laboratori poco attrezzati. Qualcosa si può fare anche con materiale povero, ma non tantissimo . La fisica moderna poi è la grande sconosciuta. Si fa poco (o nulla) e male. 

Per quanto riguarda la matematica, secondo me la trigonometria è troppo sopravvalutata. Non serve a molto e tanta roba potrebbe essere eliminata. Non ha senso dedicargli quasi tutto il quarto anno di un liceo.

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Saper ragionare bene, seguendo tutti i passaggi logici con rigore, deducendo ciò che si può dedurre nel modo più corretto, mantenendo una rigidità formale incontestabile, e inclinando il pensiero verso l'oggettività, è se possibile ancora più importante del saper comunicare con lingua forbita. E queste sono le doti che si sviluppano con la matematica, e che nessun'altra materia, spiace dirlo, sviluppa così bene. 

Senza contare che sono numerosissime le categorie professionali che hanno bisogno della matematica avanzata: tutti gli scienziati, tutti gli ingegneri, tutti gli economisti, solo per dire le principali. 

 

 

Ti dico solo che il mio lavoro -ottenuto non per raccomandazione, ma superando una severa selezione oltre a ben 3 anni di "contrattini"- si basa appunto sulla comunicazione sia scritta che orale con i clienti, dote nella quale, a detta di tutti, io sono molto brillante.

Per quanto riguarda la mia esperienza scolastica, posso dirti invece che nelle materie umanistiche avevo voti ottimi, mentre sono arrivato agli esami di 5° superiore con 4 e mezzo in matematica, voto che purtroppo mi ha rovinato la media.

Per quanto invece riguarda tutte le persone che conosco e che odiavano la matematica, tutte avevano ed hanno un'ottima padronanza linguistica ed ottime capacità di comunicazione; difatti, di solito, ecccetto rari casi, è cosa nota che chi odia la matematica per contro va molto bene in materie come italiano e lingue straniere, e viceversa.

Sulle professioni che citi: di certo utilizzano formule specifiche per i calcoli di settore, ma non usano esercizi fini a se' stessi come ad esempio il calcolo del coseno.

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Lucky.Walker

Da studente di Ingegneria mi piace la matematica e l'ho sempre studiata con piacere. Ma purtroppo il mio rapporto con la matematica non è stato sempre semplice e non l'ho sempre studiata con piacere.

Alle medie avevo un insegnante brava, giovane e preparata, ma abbastanza severa e con un comportamento molto insofferente nei confronti degli alunni. Aveva una capacità innata nel trasmettere lo stress e l'angoscia che, per carità, era comprensibile da parte di un'insegnante di scuola di periferia (tra gli alunni della mia piccola scuola dlele medie vi era gente che ora spaccia, uno arrestato perchè piromane, o figli di vecchi criminali delle periferie romane. Non era proprio una scuolaccia, ma nemmeno un ambiente altolocato...). Quando interrogava metteva angoscia, all'orale non era troppo tirata di voti alla fine, ma anche se prendevo sempre un buono o distinto ti faceva sentire come se avessi fatto l'interrogazione più pietosa della sua carriera scolastica. Mi iscrissi al classico perchè convinto di odiare la matematica a causa sua...

Alle superiori ho avuto tre insegnanti di matematica: la prima sembrava brava, vicina a noi studenti, ci difese quando vi fu un problema con un'insegnante pazza, ma poi il secondo anno impazzì letteralmente. Smise di spiegare, e quando lo faceva lo faceva male, non interrogò fino alla fine del secondo semestre quando si ricordò di avere una classe, fece un compitino i primi di giugno che ci fu consegnato il penultimo giorno di scuola con esito disastroso. Presi il mio primo e unico 3 in matematica (mia unica insufficenza in questa materia). Ho avuto insieme ad altre dieci persone il debito di matematica, in una classe dove la media dei voti era quella dell'8.
Cambiammo insegnante e ne venne una giovane, preparata, ma senza polso. Durante le lezioni c'era caos, e per quanto facevamo gli esercizi che ci dava in classe (dove li correggeva), accedeva frequentemente che doveva riportare la classe all'ordine perchè la gente faceva altro. Quando spiegava spiegava bene, ma il metodo era discutibile...
L'ultimo professore che abbiamo avuto gli ultimi due anni era un deficiente. Per quanto con lui andavo bene, era totalmente inetto, incompetente, fisica non la sapeva spiegare e matematica ancora meno. Era inoltre un personaggio arrogante e, per quanto spesso potesse risultare divertente con i suoi atteggiamenti gioviali, spesso invece diventava veramente pesismo nel rapporto con gli alunni. Una volta è arrivato a fare il gioco: "parlami della [parole volutamente incomprensibili]" "Eh?" "CIUPPA!" ad una persona che non stava andando bene, per poi farla andare al posto con il 4 dopo averla irrisa per un quarto d'ora. Il tutto condito da un comportamento bipolare che spesso diventava improvvisamente ostile e severo, ma che non volava più una mosca, quando si accorgeva che questo modo scherzoso di mandare avanti il rapporto con gli alunni poteva eccedere. E lo faceva in maniera molto cattiva spesso...

Diciamo che avevo una passione personale nei confronti della matematica, purtroppo osteggiata dall'incompetenza della maggior parte dei professori che ho avuto.

Certo, i bravi insegnanti li ho trovati all'università. Ma, riallacciandomi al discorso in fieri, al bravo insegnante di matematica e fisica non è solo consigliato di avere un buon linguaggio, bensì DEVE NECESSARIAMENTE avere un buon linguaggio. Altrimenti, non va da nessuna parte. Ho avuto un professore di Analisi dislessico e vi assicuro che mi ha fatto passare le pene dell'inferno per capire le sue lezioni.

Edited by Lucky.Walker
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@FreakyFred

 

sì, tu idealmente hai ragione...idealmente, appunto.

Come molte persone mediamente colte, tendi ad avere un'immagine idealizzata della conoscenza...

per te è banale conoscere la definizione di "vettore"...per me dovrebbe essere altrettanto scontato conoscere la differenza tra fenomenologia e ontologia.

 

Mi limito a constatare che i processi che instaurano nuove forme di consapevolezza richiedono tempo.

 

Contrariamente a @Lucky Walker posso affermare di aver stimato molto di più alcuni prof. del liceo, se messi a confronto con certi prof. dell'uni...

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Il problema è che qui in Italia tardiamo ad adattarci al mondo moderno. Viviamo ancora in una sorta di utopia rurale in cui i contadini e gli operai, poveretti, possono anche restare ignoranti, tanto non gli serve la cultura per il loro lavoro. 

D'accordo. Però allora non devono avere neanche il diritto di voto. E per carità non dategli in mano un computer con una connessione ad internet!

Non puoi dir così Freaky...non si può condannare l'ignoranza altrui lamentandosi solo di come le cose andrebbero fatte e non vengono fatte...tu che fai per migliorare la condizione di chi non dispone delle tue risorse intellettuali?

Ma ben venga il voto dell'ultimo analfabeta cazzo.

 

Non si può creare un mondo in cui ciascuno capisce qualcosa soltanto della propria disciplina e appena lo metti a confronto con un concetto un po' diverso inizia a balbettare come un idiota; i matematici devono parlare un ottimo italiano e sapersi spiegare bene, gli umanisti devono essere in grado di capire che la sensibilità di un test è diversa dal suo potere predittivo positivo, o che la probabilità della somma di eventi indipendenti è il prodotto delle probabilità dei singoli eventi. 

E' francamente utopico ritenere che vi sia un modo univoco di valutare 'l'ottimo italiano' o la capacità esplicativa di un docente...così com'è utopico auspicare che, finché vige l'attuale suddivisione degli insegnamenti, gli umanisti acquisiscano strumenti matematici e viceversa...

son contento di balbettare come un idiota se non capisco quello che altri mi propongono per la prima volta.

 

Poi arrivi e ti senti gente bel bella che ti dice che dei numeri non si fida, e quindi se gli mostri i numeri che dicono che gli OGM non hanno mai fatto male a nessuno, loro sono "scettici", quel tipo di scetticismo derivato dal non capirci niente. Semplicemente non sanno interpretare i numeri perché non sono abituati a maneggiarli, e questo li trasforma in gonzi vittime di qualsiasi propaganda. 

E' buffo che tu, da laureato in una facoltà scientifica, sbrighi la cosa dicendo che "i numeri provano che gli OGM non han mai fatto male a nessuno"...gli studi sono svolti su di un campione 'recente', di necessità.

Ciò rende se non altro più complesso raffrontare questi studi a studi su -poniamo- la tossicità di un qualche altro prodotto, se gli studi su questo si son potuti svolgere su di un campione 'spalmato' nel tempo.

 

Ciò detto, io son pro-OGM ma in Italia, a quel che so, sono anche "COOPerative" piuttosto prestigiose a richiedere che, perché un capo sia macellato e venduto da loro, venga allevato con prodotti OGM-free...idem per qualche marca di omogeneizzati.

Caro Freaky...il mondo è complesso...e lo è pure la nostra crassa ignoranza. Amen.

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