Jump to content

matematica: perché così odiata?


Marcolino2

Recommended Posts

La disciplina in cui si registra il più alto numero di insuccessi da parte degli studenti è la matematica. Quali sono le cause di tale insuccesso? Molti probabilmente risponderanno che la causa di questo sta nei professori (tipica frase "il mio professore non sapeva spiegare", etc...). Sicuramente il ruolo del docente è fondamentale, ma ciò non riguarda esclusivamente la matematica, riguarda tutte le discipline insegnate. Inoltre ciò non riuscirebbe a spiegare come mai all'interno di una classe, pure in presenza di un docente ritenuto poco bravo,  sono presenti comunque  alunni che vanno bene in matematica. Come mai allora tanti insuccessi in matematica rispetto alle altre discipline?  I professori incompetenti si trovano solo ad insegnare matematica?

Un altro motivo di insuccesso legato alla matematica potrebbe essere la sua natura consequenziale che in questa disciplina, molto più che nelle altre, è presente. Per affrontare un nuovo argomento è necessario conoscere e padroneggiare perfettamente quanto studiato non solo nelle settimane e nei mesi precedenti, ma anche negli anni passati. Ad esempio, quando si studia analisi al quinto anno del liceo, molto spesso è necessario ricorrere a teoremi, tecniche di calcolo e strumenti utilizzati anche al biennio. Il dover gestire tutta questa quantità di nozioni può essere difficile. Che ne pensate? Passiamo ora allo studio della matematica. La matematica, come dicono molti esperti del settore, è la disciplina dove si legge di meno. Quanti alunni studiano seriamente la teoria del libro di matematica? Pochissimi. Molti si limitano alle spiegazioni del professore ed utilizzano il libro di testo come semplice eserciziario. Gli alunni non sono educati alla lettura del libro di matematica con la conseguenza che spesso all'università superare gli esami di matematica diventa per molti uno scoglio insormontabile. Un altro motivo potrebbe risiedere nei programmi. Ancora oggi, si propongono spesso esercizi noiosi e ripetitivi che annoiano lo studente. Tanti docenti, soprattutto quelli un po' più anziani, non fanno uso delle tecnologie, che possono stimolare ed aiutare nei processi di apprendimento. 

 

E voi, cosa pensate? Perché tanti insuccessi in questa disciplina?  

Link to comment
Share on other sites

  • Replies 209
  • Created
  • Last Reply

Top Posters In This Topic

  • Roger

    26

  • FreakyFred

    25

  • wasabi

    23

  • gardus

    18

Top Posters In This Topic

Posted Images

sono uno di quelli che non sa nemmeno come è fatto il libro di matematica e mi limito alle conoscenze espresse dalla prof. durante la spiegazione (vabbè, non seguo manco quella ma vabbè XD)

sono, però, anche uno di quelli che ha sempre amato la matematica e che trova tutto fuorché stimolante come la materia viene affrontata a scuola (parlo a livello liceale)

nella mia classe ci sono 15 persone  su 24 che non raggiungono la sufficienza piena (sono stati dati 8 debiti solo di matematica quest'anno e siamo in 4^ liceo)

e ci sono solo 3 eccellenze con il 9 (che tutto sommato ci sta), ma soltanto 2 che hanno raggiunto l'8!

 

secondo me in matematica bisogna essere portati, puoi studiarla quanto ti pare ma più di tanto non fai se non la capisci appieno

facendo sempre l'esempio della mia classe, ci sono ragazzi che si fanno il mazzo tutti i giorni e che a stento riescono a raggiungere il 7 (altri pur impegnandosi con tanto di ripetizioni hanno il 4.5 fisso)

 

ma vedo anche tanta ''resa'', cioè basta un insucesso in una verifica o interrogazione che sia per farti dire ''vabbè oh, io non la capisco che ci posso fare?''

la matematica è principalmente logica fondata sulle conoscenze base della stessa

c'è chi riesce a districarsi nella disciplina con la propria intelligenza nonostante non sia uno che si ammazza sui libri

e chi invece si ammazza sui libri senza risultati, perché non capisce che questa materia è diversa dalle altre e va studiata, quindi, in maniera diversa

 

per provare a rispondere alla tua domanda

le eccellenze in matematica spesso e volentieri sono anche quelli con una media complessiva piuttosto alta

questo a testimonianza del fatto che oltre allo studio c'è anche un pizzico di cervello sotto (non credo di aver mai visto una persona stupida andare molto bene a scuola) chi invece non ha un buon metodo di studio o gli manca (brutto da dire ma è così) l'intelligenza riesce a cavarsela a scuola, ma non in matematica dove serve, appunto, qualcosa in più dello semplice studio

cioè la matematica è per pochi eletti XD

 

 

con questo non voglio dire però che chi non la capisce è stupido, bisogna essere portati :/

Edited by bradipo
Link to comment
Share on other sites

Marcolino peró non puoi aprire discussioni e risponderti da solo!!

Ahahahhhh hai giá detto tutto tu! ;)

 

In quinta superiore mate era una delle mie materie preferite e avevp

Sempre il massimo dei voti anche se tutti dicevano che la prof era

Incapace (effettivamente era stronza nei test ma per spiegare spiegava!!)

 

Cioè non ho altro da aggiungere se non che anche i "bigliettini" possono dare

Problemi in quanto si scrive la formula generica ma non quando applicarla

Quindi non è semplice barara come per altre materie.

Link to comment
Share on other sites

Mi è sempre piaciuta la matematica e andavo piuttosto bene (?!?)

Io credo che principalmente bisogna essere portati per questa materia, ma non deve mancare ottime basi da parte dei professori.

Io ho avuto sempre prof che facevano abbastanza schifo ed erano anche molto parziali con gli alunni, tant'è vero che io mi facevo il mazzo tanto per un 7 (8 era un miraggio) mentre gli altri (raccomandati) non facevano nulla, non sapevano nulla e avevano tipo 9 -.-'' e poi gli scansafatiche se erano lecchini prendevano 6, e ovviamente io mi inca**avo sempre. Ma a prescindere da questo, io sono sempre stato portato per la matematica e la fisica e non mi sono fatto scoraggiare dai voti bassi. Una volta feci un compito in classe sulle equazioni di secondo grado che quasi nessuno aveva capito,  mi portai la brutta copia a casa e l'ho fatta esaminare (il giorno stesso del compito) dalla prof delle medie che era bravissima e molto competente. Mi disse che dovevo prendere 8 e mezzo, perché su 8 equazioni, 7 erano corrette, mentre l'ultima non l'avevo fatta per via del tempo.

Dopo una settimana, ho saputo il voto che quella stronza della mia prof del liceo mi aveva dato: 7. "Perché gli altri hanno avuto i voti bassi quindi è giusto che abbassi il voto anche a te".

 

o_O

 

Ero buono a dire "Se gli altri non studiano, non è un problema mio", ma ahimè ho preferito tacere.

 

Quindi in tutto questo voglio dire che per andare bene in matematica bisogna:

 

1) essere portati

2) avere prof competenti, che ti sappiano spiegare bene le cose senza giri di parole, e soprattutto imparziali

3) non avere raccomandati in classe :D

Edited by Mikafan
Link to comment
Share on other sites

@Marcolino2

 

quante insufficienze hai nelle tue classi ?

 

io penso dipenda anche da come è fatto il cervello degli allievi: ci sono allievi che hanno il cervello predisposto per le lingue e che con la logica non va d'accordo e allievi che invece sono bravi in logica ma niente lingue. non tutti sono uguali.

Edited by marco7
Link to comment
Share on other sites

@Marcolino2 indubbiamente il livello di preparazione del docente è fondamentale, ma io sono convinto che le origini del fallimento siano direttamente collegate al fatto che la matematica viene temuta, molti studenti maturano nel tempo un vero e proprio terrore per questa disciplina e, per quanto si sforzino, non riusciranno mai a padroneggiarla. È un po' come aver paura di guidare: chi riuscirebbe a prendere la patente se fosse spaventato al solo pensiero di mettersi al volante?

 

C'è una tesi molto interessante che tratta proprio queste problematiche:

 

http://share.dschola.it/helpmat/Matematica%20sul%20web/MATEMATICA%20DIVULGATIVA/UnivPISA_tesi_chi_ha_paura_della%20Matematica.pdf

Link to comment
Share on other sites

. È un po' come aver paura di guidare: chi riuscirebbe a prendere la patente se fosse spaventato al solo pensiero di mettersi al volante?

addio patente ç___ç

Link to comment
Share on other sites

una cosa strana è che in svizzera all'università a matematica le donne saranno forse il 15 % (e a fisica il 5 %) mentre in italia sono molto di più.

Link to comment
Share on other sites

La matematica mi è sempre piaciuta (anche se mi piaceva di più la Fisica)..

Però c'è da dire che c'è anche un fattore psicologico dietro.. quando entri al liceo.. l'impatto con il nuovo professore.. i nuovi compagni e via..
Proprio per questo ho avuto un inizio stentato nel biennio (avevo la media del 6).. per poi passare all'8 in terza e quarta con una professoressa molto brava e umana, spiegava le cose con estrema semplicità, insomma la matematica te la faceva amare apposta.. perché lei aveva proprio capito che era quello il segreto e tutti avevano una bella media. 
In quinta liceo invece il disastro: cambiarono la professoressa con un professore che se lo definisco una capra.. offenderei le capre. Inoltre c'era la preoccupazione per gli esami di maturità.. il programma verteva sull'analisi e sui problemi (ora non ricordo proprio nulla).. e questo professore per spiegare usava gli stessi esempi del libro.. gli chiedevamo altri esempi per capire il ragionamento e lui faceva lo stesso esempio dicendo che era più semplice capire la base di un esercizio del libro per poi applicarsi sugli altri. 

Quindi alla fine un 6 diventava un 8.. e il 6 era veramente sudato!! Il prof per di più si incazzava con tutti che prendevamo 4-5. 

Dall'amore per la matematica poi è diventato un vero e proprio odio. E alla maturità il prof fu costretto a dare il 6 politico a chi non aveva superato la prova.. altrimenti una buona parte sarebbe bocciata all'esame. 

Devo dire poi che è si importante essere portati, avere un proprio modo di ragionare, ma anche la figura del professore conta molto... la professoressa umana e semplice che avevamo in 3 e 4 aveva fatto amare la matematica anche agli studenti meno portati. 

Link to comment
Share on other sites

Nei miei studi non ho mai avuto bisogno di aprire un libro (al liceo quanto meno). Perché chi non voleva studiare non lo faceva e quelli bravi non ne avevano bisogno.

All'università è un po' diversa, ma per me rimane comunque non indispensabile l'uso di un testo specifico. Nel senso che ne uso un paio per consultazione ma più prevalentemente per esercizi, perché è il modo migliore per consolidare la teoria.

 

Per altre materie invece l'uso del testo è fondamentale. Penso solo a storia o letteratura inglese... 

Poi non dimentichiamo che molti studiano a memoria, e la matematica a memoria non si capisce ;) e tanto avanti non si va..

è più selettiva! è crudele ma è così.

Edited by Dreamer_93
Link to comment
Share on other sites

Credo che la matematica, specialmente in Italia, risenta di un metodo di insegnamento che non le rende giustizia.

Si tende a dare molto spazio ad esercizi ripetitivi, meccanici, per risolvere i quali bisogna apprendere una "tecnica" e riprodurla all'infinito (vogliamo parlare delle paginate e paginate intere dei libri di testo dedicate alle espressioni monkey style?).

In questo modo la matematica rischia di diventare, nella migliore delle ipotesi un giochetto un po' noioso, nella peggiore una roba inutile e incomprensibile.

Quello che manca molto nella scuola italiana è un approccio volto ad incuriosire i ragazzi, a far loro capire che la matematica è un linguaggio efficacissimo che permette di leggere il mondo, di comprenderlo e di studiarlo. Troppo raramente viene stimolata la curiosità, la discussione di classe, il dibattito (si può fare un dibattito sulla matematica?? certo che sì!), la voglia di cimentarsi a risolvere un problema nuovo spremendo le meningi e provando a ragionare.

 

Se il professore abitua i ragazzi a ricevere sempre subito la soluzione preconfezionata, sotto forma di spiegazione frontale, che loro devono solo memorizzare e riprodurre come scimmiette ammaestrate, questi non si appassioneranno mai davvero alla scoperta e al ragionamento logico.

Secondo me bisognerebbe puntare molto di più sul fornire problemi nuovi, legati alla vita quotidiana magari, che i ragazzi possano provare a risolvere senza aver ricevuto una spiegazione preventiva, ma provando a sforzarsi, ad utilizzare l'intelligenza, il ragionamento e il confronto con i compagni.

 

 

 


Poi non dimentichiamo che molti studiano a memoria, e la matematica a memoria non si capisce e tanto avanti non si va..
è più selettiva! è crudele ma è così.

 

Questo è verissimo e un approccio legato alla discussione in classe, tramite la proposta di problemi diversi e non ripetitivi, aiuterebbe a scardinare l'abitudine di studiare a memoria, non tanto e non solo le regole, ma soprattutto i procedimenti e gli schemi mentali.

 

Io ho sempre amato tantissimo la matematica, ho dato anche per anni lezioni ai ragazzi delle scuole medie e delle superiori e ho notato questo approccio troppo meccanico e troppo poco legato all'intuito e alla sperimentazione di nuovi metodi. 

 

Ora sto studiando tutt'altro, ma il pallino un po' mi è rimasto e sono molto affezionato alla materia ... sarà perchè vivo con un matematico e la mia più cara amica è una prof di matematica :-)

Edited by wasabi
Link to comment
Share on other sites

I professori di matematica spiegano meno bene 

perché hanno generalmente facoltà linguistiche

inferiori ai loro colleghi umanisti.

 

Di contro uno studente con buone facoltà linguistiche

può improvvisare una perfomance decente 

in una verifica su materie umanistiche in cui è poco preparato,

ma questo non gli assicurerà buoni risultati in matematica.

Link to comment
Share on other sites

I professori di matematica spiegano meno bene 

perché hanno generalmente facoltà linguistiche

inferiori ai loro colleghi umanisti.

 

Ma che significa?

Spiegare la matematica è proprio un'altra cosa rispetto a spiegare storia o letteratura,

devi  mettere in campo metodologie diverse, che richiedono abilità diverse, volte a sviluppare l'approccio "scientifico" (infatti la didattica della matematica è una branca di studio interessantissima, che si differenzia parecchio dalla didattica delle materie umanistiche). 

Non è una questione di abilità linguistiche, anche se queste non guastano.

 

 

 

Di contro uno studente con buone facoltà linguistiche

può improvvisare una perfomance decente 

in una verifica su materie umanistiche in cui è poco preparato,

ma questo non gli assicurerà buoni risultati in matematica.

 

 

Questo sì, sicuramente.

Edited by wasabi
Link to comment
Share on other sites

Per quanto riguarda la "predisposizione" per una determinata materia ci sono studi piuttosto controversi. Personalmente, noto che ci sono alunni molto intuitivi, piuttosto svegli, che riescono a cogliere subito le questioni ed altri che faticano molto anche ad apprendere concetti piuttosto semplici. Non so a cosa sia dovuto, se ad una predisposizione, alle conoscenze pregresse, etc.

Relativamente alle facoltà linguistiche di un professore di matematica, probabilmente saranno inferiori rispetto ad un laureato in discipline umanistiche, ma non credo così generalizzate e gravi da rendere incomprensibile la materia a tanti studenti. C'è da dire inoltre che spesso, diciamo nell' 80% dei casi (almeno secondo la mia esperienza) i voti di matematica sono molto simili a quelli del latino. 

Tradizionalmente, in Italia, contrariamente a molti Paesi europei, le materie scientifiche hanno trovato poco spazio ed erano spesso "snobbate", soprattutto in passato. Ancora oggi ci sono persone, anche di un certo spessore culturale, che si vantano di non conoscere nulla di matematica, come se ci fosse un'antinomia tra cultura umanistica e scientifica. Basti pesare che in passato il liceo scientifico prevedeva (e prevede tutt'ora) un numero di ore dedicate alle materie scientifiche inferiori a quelle umanistiche. 

Link to comment
Share on other sites

@Marcolino2, non fare un topic-clone sul vittimismo degli scienziati

solo perché non hai il coraggio di fare un'analisi quantitativa

sugli stipendi di un laureato in Matematica o di uno laureato in Greco. :)

Link to comment
Share on other sites

La guerra tra poveri no.

Comunque, il problema dello studio della matematica è una di quelle cose che molti si trascinano dalle elementari fino all'università, le colpe sono tante ma scaricare tutto sugli insegnanti non è corretto. Per me non è mai stata difficile, forse per una questione di forma mentis, non penso di aver avuto professori particolarmente bravi. Mi sembra che ci sia un'impostazione per cui viene mostrata sempre come una disciplina pesante quando, secondo me, se capisci quelle due o tre cose su come funziona il resto viene da sé.

Link to comment
Share on other sites

C'è da dire inoltre che spesso, diciamo nell' 80% dei casi (almeno secondo la mia esperienza) i voti di matematica sono molto simili a quelli del latino. 

perché la traduzione non ha nulla di ''umanistico''

tradurre dal latino all'italiano richiede (oltre ad una buona base di studio) un certo intuito e una certa logica

che ti permette di fare una traduzione che si attiene all'originale latino ma scritta rispettando comunque la sintassi italiana

il latino per me è una materia pseudo-scientifica (letteratura a parte ovviamente)

Link to comment
Share on other sites

questa cosa del latino a me sembra strana: tradurre da una lingua presuppone la conoscenza a memoria dei vocaboli che mi mancava sempre proprio nei 3 anni di latino sofferto che ho fatto.

 

nella matematica invece ci sono poche conoscenze a memoria tipo vocaboli. in matematica se si dimentica qualcosa durante l'esame lo si può ricostruire, se non sai un vocabolo non puoi inventartelo.....

Edited by marco7
Link to comment
Share on other sites

Io per esempio trovavo molti esercizi delle olimpiadi stimolanti! E la nostra docente era brava a selezionare certi esercizi dal libro per farci capire come si facevano.

Poi se X non capiva una cosa lei la rispiegava da capo, ma non si soffermava molto su esercizi meccanici o contosi, tanto che poi diceva "e qui son poi solo calcoli" e così via.

 

Era il metodo migliore, perché l'importante era capire l'essenza, non se i calcoli ti facevano venire l'esercizio giusto.

Molti studenti invece fino a che non hanno la soluzione scritta (da controllare su libro) non si fidano di ciò che hanno fatto. Se il risultato viene allora ciò che hanno fatto è giusto, altrimenti no.

 

Poi se arrivano gli errori di stampa è il macello. Perché il metodo che usano è giusto ma il risultato non viene.

Gli studenti non hanno fiducia in loro stessi XD

Link to comment
Share on other sites

La matematica fa schifo a tanti perchè la quasi totalità dei concetti che vengono insegnati, nella vita reale e lavorativa media, non servono a nulla, e non avranno mai applicazione. Ergo è naturale avere il rigetto per una materia palesemente inutile per i piu'.

 

Vi dico solo che in 5° superiore, durante un'interrogazione, chiesi alla prof, davanti a tutta la classe, se lei, nella sua vita di tutti i giorni, di donna, di madre, aveva mai avuto necessità di calcolare il coseno o la tangente...non vi dico quanto si incazzò (e me la fece pagare poi) ma la mia non era una provocazione, ero serio, e tutt'oggi sono della stessa opinione.

Link to comment
Share on other sites

@ben81

 

vabbè: nella vita di tutti i giorni ti è già capitato di usare la data di nascita di garibaldi o le nozioni di filosofia o la litteratura italiana o straniera ?

 

i programmi scolastici non sono fatti per la vita di tutti i giorni. i programmi di matematica ad esempio sono fatti per permettere studi scientifici o di ingegneria in futuro agli allievi che vorranno. se questi allievi non avessero mai fatto un po' di matematica prima al liceo non potrebbero studiare queste materie all'università e la società ha anche bisogno di ingegneri, fisici, tecnici.... se si abolisse dalle scuole la storia e la filosofia invece per dire la società potrebbe continuare anche senza le persone che studiano poi all'università queste materie.

Link to comment
Share on other sites

Certo che no, però saper comunicare bene, sia in maniera scritta che parlata, è una dote considerata universalmente essenziale nella vita di tutti i giorni, e soprattutto in campo lavorativo.

Mentre saper calcolare un coseno, oggettivamente, servirà all'1% della popolazione, ad essere ottimisti.

Link to comment
Share on other sites

l'italiano che si fa al liceo non serve a comunicare, è letteratura e non comunicazione di tutti i giorni

 

http://www.edscuola.it/archivio/norme/programmi/classico.html#ITALIANO

 

il coseno nella vita di tutti i giorni non l'ho mai usato, mentre ragionamenti logici si spesso e talvolta credo che la logica dietro di essi non l'ho imparata al liceo ma dopo in corsi più avanzati.

 

nella vita di tutti i giorni ho usato la fisica per gli impianti elettrici di casa e del camper e proprio nell'elettricità liceale le funzioni trigonometriche sono importanti. per imparare le basi dell'elettricità servono e poi le conoscenze elettriche mi è servite nella vita quotidiana spesso, ogni anno praticamente faccio qualcosa con l'elettricità privatamente.

 

se guardi i programmi del liceo ci sono poche cose che servono nella vita quotidiana, le lingue al liceo come detto sono a un livello maggiore rispetto la comunicazione interpersonale e in questo senso non servono nella vita quotidiana.

Link to comment
Share on other sites

La percezione che descrive ben è, purtroppo, molto diffusa.

Di nuovo, io credo che sia un problema di approccio. Credo che troppo spesso a scuola si presenti la matematica come una serie di esercizietti fini a sé stessi.

Raramente si presentano problemi contestualizzati nella vita di tutti i giorni, quando invece in molti casi sarebbe possibile.

Inoltre, si pone troppo l'attenzione sugli aspetti meccanici e mnemonici, quando invece ciò che i ragazzi dovrebbero apprendere è la capacità di "problem solving", la capacità di ragionare su un problema partendo dai dati che si possiedono, analizzando quali sono utili e quali superflui e costruendo ragionamenti basati su passaggi logici rigorosi. Al termine del problema dovrebbero anche essere in grado di valutare se la soluzione ha un senso o no e di testare quindi la validità del proprio ragionamento. La matematica è alla base del metodo scientifico, che è un metodo sperimentale e con tale approccio andrebbe presentata.

Queste abilità sono davvero quanto di più utile si possa immaginare nella vita di una persona. Le prove INVALSI ultimamente, pur con tutti i loro limiti, stanno puntando, credo lodevolmente, in questa direzione (che è poi l'approccio maggiormente utilizzato nei paesi anglosassoni).

Link to comment
Share on other sites

E' vero che nella vita pratica, quella di tutti i giorni,  la matematica non "serve" (e le declinazioni? le guerre puniche? le opere del manzoni? la letteratura latina? platone? il dolce stil novo? l'elenco sarebbe molto lungo...certamente tante cose non "servono"..ma questo è un altro discorso...). La matematica, contrariamente a quanto si pensi, domina l'universo nel quale viviamo, non solo perchè è governato da leggi fisiche che, come diceva Galilei, sono tradotte nel linguaggio della matematica, ma anche perché viviamo in un modo altamente tecnologico, dove tutti i dispositivi elettronici sono stati realizzati da persone competenti che necessariamente hanno avuto le giuste conoscenze e nozioni di matematica. Se alle scuole superiori non venisse insegnata, dove si formerebbero i futuri ingegneri, fisici, tecnici, ricercatori?

@wasabi concordo pienamente con la matematica insegnata per problemi. Purtroppo va fatto ancora molto, ma si sta andando verso la strada giusta, fortunatamente.  

Link to comment
Share on other sites

questa cosa del latino a me sembra strana: tradurre da una lingua presuppone la conoscenza a memoria dei vocaboli che mi mancava sempre proprio nei 3 anni di latino sofferto che ho fatto.

 

nella matematica invece ci sono poche conoscenze a memoria tipo vocaboli. in matematica se si dimentica qualcosa durante l'esame lo si può ricostruire, se non sai un vocabolo non puoi inventartelo.....

esisteva un dizionario fatto apposta

io non ho mai imparato nemmeno un vocabolo di latino ma me la cavavo lo stesso

il tutto sta nel ricordarti il caso in cui si trova la parola in questione

e se non ti ricordi puoi comunque ricostruire la frase in base agli altri vocaboli e usare la parola nel miglior modo possibile

affinhè abbia un senso nella frase

stesso discorso che hai fatto tu sul non ricordarti un procedimento e ricostruirlo

Link to comment
Share on other sites

Nel latino non è questione di memoria.. ti studiavi i casi, le declinazioni e via..
Poi il resto era logica perché c'erano due tipi di traduzione: quella parola per parola e quella per dare un senso logico alla frase/versione. 

A me piaceva molto di più il latino rispetto alla matematica (avevo voti alti a latino) proprio perché era un modo diverso di ragionare.. una cosa che c'entrava poco o nulla con i numeri. 

Link to comment
Share on other sites

Se alle scuole superiori non venisse insegnata, dove si formerebbero i futuri ingegneri, fisici, tecnici, ricercatori?

 

Ovvero una piccola minoranza sul totale della forza lavoro.

Questo conferma la mia opinione:  la matematica è una materia settoriale, un po' come la musica o il disegno, materia che interessa solo ad alcune persone....anzi, se vogliamo musica e disegno interessano ben molte piu' persone rispetto alla matematica.

A scuola ergo dovrebbe essere insegnata solo la matematica di base, utile per i calcoli di tutti i giorni, come del resto a scuola, nelle ore di musica, non si insegna di certo a diventare pianisti o violinisti.

Edited by ben81
Link to comment
Share on other sites

Ma un conto è parlare di scuola dell'obbligo, un conto è parlare di liceo scientifico.

Alla scuola media sono convinto anch'io che la matematica dovrebbe trattare soprattutto argomenti utili per la vita di tutti i giorni: fare calcoli, misurazioni, ma anche leggere grafici, tabelle, dati che si possono trovare sui giornali, interpretare semplici formule, saper valutare un interesse composto, capire cosa significa una variazione percentuale di un valore (un prezzo scontato, un'azione che sale o scende), comprendere la logica del ragionamento proporzionale etc ...

Se uno sceglie un liceo scientifico o un istituto tecnico, invece, dovrebbe essere interessato e abbastanza portato per la matematica anche a livelli più elevati, no? Altrimenti uno arriva al primo anno di ingegneria o di fisica che non sa neanche cos'è una derivata, una tangente o come si dimostra un teorema per assurdo.

Edited by wasabi
Link to comment
Share on other sites

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Guest
Unfortunately, your content contains terms that we do not allow. Please edit your content to remove the highlighted words below.
Reply to this topic...

×   Pasted as rich text.   Paste as plain text instead

  Only 75 emoji are allowed.

×   Your link has been automatically embedded.   Display as a link instead

×   Your previous content has been restored.   Clear editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.


×
×
  • Create New...