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Bisessualità---> O.o


Yken

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Vabbè ma Haider ha tutto il diritto di coltivare questo ideale virile

della bisessualità, alimentato di mitologie romane etc.

 

Ciò che ci deve distinguere è che questa sua posizione personale

non ci mette minimamente a disagio ( oddio se Haider si mettesse

a parlare di politica io probabilmente mi sentirei a disagio, ma non

per la posizione sulla sua sessualità....)

 

Certo che la posizione di Haider abbia un futuro tenderei ad escluderlo

già un 39nne di oggi fuori dal bacino mediterraneo non lo capirebbe e

non per colpa del  PCI XD

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@@Hinzelmann non sta in piedi non solo perchè dubito che Haider incarni le caratteristiche tipiche degli amori eroici o della pederastia, ma anche perchè quello era un fenomeno inserito in un modello di società che oggi non esiste più, così come la cultura su cui si basava la società stessa oggi è relegata ai libri di storia.

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no ma lasciamo perdere l' "eroico"

 

intendevo semplicemente dire che per amare un altro uomo non è necessario tirarsi appresso tutto l'armamentario dolceegabbanaladygagamatrimonigayeromanzettisegaiolidialdobusi

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Direi che se un pò preda dei pregiudizi caro @Haider. Inoltre mischiare degli amabili clichè con la rivendicazione di diritti percepiti come negati è una mossa abbastanza scorretta.

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Direi che se un pò preda dei pregiudizi caro @Haider. Inoltre mischiare degli amabili clichè con la rivendicazione di diritti percepiti come negati è una mossa abbastanza scorretta.

 

 

no proprio no

 

nessuna rivendicazione di diritti negati. anzi, penso di essere molto fortunato a vivere in questo tempo, in questa epoca

 

 

posso fare quel che voglio, 

 

ognuno qui accusa gli altri di avere pregiudizi e piange sulla propria sorte

 

 

Non alimentiamo questa sagra.

 

 

Mi ritengo fortunato come sorte. E d'altra parte non sindacate sul mio modo di vivere:

 

se uno vuole essere maschile e avere rapporti con altri uomini non  fatene un ossessione

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@@Haider per quel che mi riguarda potresti anche darti alla necrofilia o alla zoofilia che poco mi interesserebbe, ne tanto meno di giudicherei, o meglio lo farei certamente ma non ti impedirei di continuare a farlo. Ciò premesso quello che ha mischiato la rivendicazione del matrimonio per coppie dello stesso sesso con dei pregiudizi belli e buoni(i gay che leggono Busi, ascoltano Lady Gaga e vestono D&G) sei stato tu mica io. Faccio anche notare che credo di essere stato forse l'unico bisessuale a non lanciare inviti di immedesimazione, ad aver rivendicato presunte superiorità od altro, ma se scrivi qualcosa che reputo sia una boiata se permetti ti rispondo.

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frollo abbi pazienza ma non ti seguo

 

 

dico solo che è una fiacca retorica dire a un altro: tu hai pregiudizi.

 

 

 

qui la questione è semplicissima

 

 

ci sono persone che sono maschi, amano i maschi e si sentono sideralmente lontani dal modello gay.

 

 

poi perdonami 

 

il paragone con necrofilia zoofilia ( e coprofagia no?)  è semplicemente ributtante.

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...cioè Haider è così: prendere o lasciare.

 

Ha le idee di un gay missino di 59 anni, pur

avendone 39, ma col 59nne poteva avere un

senso discutere e litigare venti anni fa, oggi

direi proprio non abbia senso no?

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Il fatto è che io non capisco cosa sia il "modello gay" oppure cosa voglia dire "essere maschile". Sarà che io sono molto fortunato ma fra gli omosessuali che conosco nessuno legge Aldo Busi, solo un paio ascoltano Lady Gaga, e tra le conoscenze che ho D&G è molto più in voga fra gli etero; nonostante ciò per te essere gay vuol dire vestire D&G, leggere Busi e ascoltare Lady Gaga, e ti chiedo perdono ma cucire addosso ad un'intera categoria un costume che ti sei configurato tu è un pregiudizio, come dire ad esempio che tutti i negri sono degli ottimi ballerini. Ripeto infine che mischiare degli stereotipi con la richiesta di determinati diritti che vengono vissuti dai gay come una negazione, come ad esempio la mancanza di un riconoscimento giuridico per le coppie dello stesso sesso, per individuare il proto-frocio è allucinante, nonchè politicamente condannabile.

Io poi sarà scemo ma paragonare un orientamento sessuale a delle "trasgressioni", se non delle patologie, non lo faccio ancora, ti dicevo semplicemente che tu potresti fare qualsiasi cosa, anche la più sordida, che sin quando non ledi l'altrui libertà poco mi interesserebbe.

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@Hinzelmann

 

hahahahahah  e va bene ok

 

 

però ripeto :

 

è una vanità personale pensare di decidere cosa è "aggiornato" e cosa è "antiquato" di venti anni

 

 

volendo essere ancora una volta pregiudizievole e offensivo potrei dire che è una vanità tipica da checca modaiola...

 

 

ma non lo dico perchè questo sabato pomeriggio tiepido incoraggia alla distensione

 

e poi ti ringrazio per avermi ricordato i miei quindici/sedici anni quando ero un fascistello del MSI. 

 

Il fatto è che io non capisco cosa sia il "modello gay" oppure cosa voglia dire "essere maschile". Sarà che io sono molto fortunato ma fra gli omosessuali che conosco nessuno legge Aldo Busi, solo un paio ascoltano Lady Gaga, e tra le conoscenze che ho D&G è molto più in voga fra gli etero; nonostante ciò per te essere gay vuol dire vestire D&G, leggere Busi e ascoltare Lady Gaga, e ti chiedo perdono ma cucire addosso ad un'intera categoria un costume che ti sei configurato tu è un pregiudizio,

 

 

va be cambio esempio

 

mi lascia perplesso l'umanità da gay-pride ...

Edited by Loup-garou
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Ecco, forse se c'è una cosa che i bisex sentono meno è la necessità di affermare una identità, gay o etero che sia. E questo spiega una certa "distanza" da un processo forte di "certificazione" esterna della propria identità sessuale che per un gay è legato a tutto un sistema di autoaffermazione che è a suo modo un passo fondamentale.

 

Per me dirmi bisex mi sembra un po' ridicolo e più legato alla situazione.

 

In effetti l'ho fatto con gli amici solo perchè, quando avevo un compagno che veniva a giocare con me da tavolo, volevo essere rilassato quindi ho detto "ragazzi, sono bisex e questo è il mio ragazzo"  e con la famiglia perchè ero veramente innamorato e avevo voglia di condividere questa cosa, per me del tutto nuova, con i miei cari.

 

E tuttavia, la lotta dipende dal compagno. Se io mi fidanzassi con una ragazza, diciamo pure consapevole della mia bisessualità, comunque non ci sarebbe bisogno di andare a casa e dire: "io sono bisex e questa è la mia ragazza", sarebbe una cosa molto strana.

 

In un mondo ideale sarebbe anche un passo avanti notevole, ma riconosciamo che è "la necessità che fa virtù", e se non c'è la necessità, difficile che ci si esponga a un duro processo di squilibrio e ricalibrazione drammatica dei rapporti sociali all'interno del proprio clan.

 

Per un bisex il "don't ask don't tell" è credo una posizione molto comprensibile, a meno che, ovviamente, non ci sia una relazione stabile omosessuale.

Edited by korio
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@Hinzelmann

 

hahahahahah  e va bene ok

 

 

però ripeto :

 

è una vanità personale pensare di decidere cosa è "aggiornato" e cosa è "antiquato" di venti anni

 

 

volendo essere ancora una volta pregiudizievole e offensivo potrei dire che è una vanità tipica da checca modaiola...

 

 

ma non lo dico perchè questo sabato pomeriggio tiepido incoraggia alla distensione

 

e poi ti ringrazio per avermi ricordato i miei quindici/sedici anni quando ero un fascistello del MSI. 

 

 

Al di là di qualsivoglia considerazione sulla mia vanità, del tutto gradita

 

Non credere che l'idea di una piattaforma di richieste politiche sia

molto datata...in effetti venti anni fa aveva un senso dibattere della necessità

di rivendicazioni - idest diritti civili - perchè era qualcosa di abbastanza

esotico in Italia.

 

Anche  Arcigay era assorbita più che altro dalla questione Aids, certo

questione rilevantissima e urgente, ma per delle richieste-iniziative organiche

sui diritti della coppia gay credo si debba aspettare la fine dei '90 ( se non erro

Grillini fonda nel 1997 la lega italiana nuove famiglie di fatto )

 

Ed i primi gay pride nazionali ( intesi come tentativi di manifestazione di massa )

sono del 1994-1995

 

Quindi aveva un senso litigare col gay missino, sedicenne o trentanovenne

cercando di spiegare il punto ( peraltro poco sentito pure dai gay antagonisti

di sinistra ) etc.

 

PS

 

Aldo Busi delle cose interessanti da leggere le ha scritte...ed in ogni caso è grave

conoscere un buon numero di gay e dover constatare un livello così alto di ignoranza

 

Per un bisex il "don't ask don't tell" è credo una posizione molto comprensibile, a meno che, ovviamente, non ci sia una relazione stabile omosessuale.

 

 

Attenzione...intervengo sempre solo in quanto vecchia cariatide.

 

Perchè 20-30 anni fa finiva poi che per "non dire" uno la relazione

stabile finiva per non averla mai...

 

Bisogna stare attenti cioè a non scivolare inconsapevolmente in

una situazione per la quale poi non ti innamori mai di nessuno.

 

E' vero che il bisex potrebbe sempre innamorarsi di una donna

mentre un gay rischia di non innamorarsi di nessuno in modo più

stringente, però...non è che la trappola non possa scattare anche

per il bisex ( soprattutto se è in fase gay da un po' )

 

[ e se è scattata te ne accorgi sempre dopo ]

 

Quindi comprensibile....con degli accorgimenti-avvertenze

Edited by Loup-garou
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Hai ragione, @Hinzelmann

 

Tuttavia la questione è un po' più sottile. Dichiararsi "bisex" significa dichiarare un qualcosa che oggi viene percepito come ambiguo in entrambi i mondi etero e gay. Non solo, a differenza dell'evoluzione del mondo gay, in cui c'è sempre il sostegno di una comunità più o meno diffusa e sparsa sul pianeta che può accoglierti e con cui ti puoi riconoscere con un senso di appartenenza al gruppo (nel bene e nel male dell'adozione dei comportamenti mainstream), per un bisex questa comunità non c'è. 

 

In altre parole, fare c.o. per un gay ha il grosso vantaggio di poter accedere in maniera libera a una comunità, quella gay, in cui può trovare il soddisfacimento del proprio "istinto" sessuale, a costo di una resistenza della comunità etero, più generale, dove però non ha "da pescare" nulla.

 

Per un bisex, fare c.o. da bisex non porta vantaggi. Non migliora l'accesso alle comunità gay, anzi il pregiudizio rende tutto più complesso, non migliora l'accesso alla comunità etero, dove si è visti come "ambigui" se non peggio, non c'è una fratellanza a cui poter far fronte. Se c'è un c.o. è sempre di tipo gay, ovvero il dichiarare di essere "anche" gay per entrare nel "meccanismo" gay, e lo si fa per ragioni di opportunità.

 

Nel mio caso, ad esempio, non mi sono dichiarato "bisex", mi sono dichiarato "anche gay" presentandomi con il mio compagno del momento ad amici e famiglia. E' una differenza sostanziale, che svuota in realtà la cosa da una valenza ideologica. E, scelta opportunistica per scelta opportunistica, il dont'ask don't tell, rimane la migliore.

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privateuniverse
a differenza dell'evoluzione del mondo gay, in cui c'è sempre il sostegno di una comunità più o meno diffusa e sparsa sul pianeta che può accoglierti e con cui ti puoi riconoscere con un senso di appartenenza al gruppo (nel bene e nel male dell'adozione dei comportamenti mainstream), per un bisex questa comunità non c'è.

 

In altre parole, fare c.o. per un gay ha il grosso vantaggio di poter accedere in maniera libera a una comunità, quella gay, in cui può trovare il soddisfacimento del proprio "istinto" sessuale, a costo di una resistenza della comunità etero, più generale, dove però non ha "da pescare" nulla.

 

Lasciamo stare il discorso sulla "comunità gay che ti accoglie", che esiste soltanto nella fantasia.

 

Ma tu, quando hai avuto a che fare con i gay, hai avuto l'impressione che, in quanto bisessuale, dovessi superare una diffidenza?

 

Perché, quando sento parlare i forumisti che si dichiarano bisessuali, non ho mai quest'impressione.

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personalmente ho tanti amici gay, e il ragazzo con cui sto uscendo da inizio dicembre è integralmente gay. Non mi posso lamentare.

 

Certo l'attrazione più profonda (diciamo la grande "cotta") l'ho presa per uno splendido e autentico bisex. Beh allora davvero avevo l'impressione di farlo "tra uomini". 

 

 

Quando esprimo la mia diffidenza verso il mondo gay, non mi riferisco affatto alle singole persone  (a molte singole persone)

 

mi riferisco da un lato a una ideologia un pò aggressiva e piagnona

 

dall'altra a comportamenti un pò scheccanti.

 

 

Ma intendiamoci nulla di grave...

 

 

c'è di peggio in giro. 

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Lasciamo stare il discorso sulla "comunità gay che ti accoglie", che esiste soltanto nella fantasia.

 

Ma tu, quando hai avuto a che fare con i gay, hai avuto l'impressione che, in quanto bisessuale, dovessi superare una diffidenza?

 

Perché, quando sento parlare i forumisti che si dichiarano bisessuali, non ho mai quest'impressione.

 

Si, e anche forte, tutte le volte che mi sono dichiarato come bisessuale, ovviamente. Quando stavo con il mio primo ex, ed in qualche modo per vari contatti si frequentava il gruppone di Diritto Forte e collaterali, dopo un po' ho rinunciato a dire che ero "bisex", viste le perplessità se non peggio di qualcuno. D'altro canto, a che serviva? Nella logica di molti gay, se dici che sei bisex significa che vuoi fare un distinguo... il mio partner lo sapeva, e tanto bastava.

 

Quando sono stato con il lupetto, lui stesso all'inizio era molto, molto perplesso se frequentarci o meno, per la questione bisex. E con un mio carissimo amico (con privilegi), che è di cultura superiore e intelligente, ci siamo anche messi a parlare un po' della questione, per superare delle sue perplessità.

 

In ambito etero, anche li qualche perplessità c'è. Però, sai, è differente, perchè non è vista come una questione di superiorità, un confronto. E' più una cosa bizzarra, un po' spregiudicata, un po' "eh, ok, io non lo farei però uhm" come se dicessi che ti piace il sadomaso o se fai una vita molto libertina pur avendo una certa età. Te sei bisex? bravo porcellino! ecco la posizione media dei miei amici sull'argomento, o almeno di quei pochi che hanno interesse a prendere l'argomento e per i quali è stato opportuno parlare dei miei gusti sessuali. E poi, chiaro, quelli sono i miei amici e anche i miei conoscenti e nel mio ambiente credo si possa dire che la mia integrità sia un valore, quindi in generale mi aspetto che, parlandone fra loro dicano, "beh, se è bisex saranno fatti suoi".

 

Faccio però un piccolo appunto: a me i gruppi gay nei quali sono entrato in contatto, non mi hanno trattato per niente male. Gli unici che mi hanno un po' "deluso" sono quelli più vicini al gay/mainstream delle discobear di Roma e Milano (per quel poco che mi ci sono trovato intrecciato), ma credo non tanto per la non volontà di accoglienza, ma proprio per le differenze enormi di interessi, modi di fare, approccio alle relazioni, aderenza al linguaggio e ai modi di fare.. non ci posso far niente, per me sono una razza aliena...

Edited by korio
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ma invece di frequentare un "gruppo gay"

 

non è meglio andare in libreria e comprarsi un libro di Thomas Mann

 

e poi vedersi la sera al Roxy Bar?

 

 

Poi per tutti i vostri diritti, consiglio la UIL  (buon sindacato non politicizzato...  :rtfm:  

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Ecco, forse se c'è una cosa che i bisex sentono meno è la necessità di affermare una identità, gay o etero che sia. E questo spiega una certa "distanza" da un processo forte di "certificazione" esterna della propria identità sessuale che per un gay è legato a tutto un sistema di autoaffermazione che è a suo modo un passo fondamentale.

 

Per me dirmi bisex mi sembra un po' ridicolo e più legato alla situazione.

 

In effetti l'ho fatto con gli amici solo perchè, quando avevo un compagno che veniva a giocare con me da tavolo, volevo essere rilassato quindi ho detto "ragazzi, sono bisex e questo è il mio ragazzo"  e con la famiglia perchè ero veramente innamorato e avevo voglia di condividere questa cosa, per me del tutto nuova, con i miei cari.

 

E tuttavia, la lotta dipende dal compagno. Se io mi fidanzassi con una ragazza, diciamo pure consapevole della mia bisessualità, comunque non ci sarebbe bisogno di andare a casa e dire: "io sono bisex e questa è la mia ragazza", sarebbe una cosa molto strana.

 

In un mondo ideale sarebbe anche un passo avanti notevole, ma riconosciamo che è "la necessità che fa virtù", e se non c'è la necessità, difficile che ci si esponga a un duro processo di squilibrio e ricalibrazione drammatica dei rapporti sociali all'interno del proprio clan.

 

Per un bisex il "don't ask don't tell" è credo una posizione molto comprensibile, a meno che, ovviamente, non ci sia una relazione stabile omosessuale.

C'è però una cosa che non capisco, da omosessuale. Perché come omosessuale il mio orientamento lo sento legato alla mia identità, nelle piccole e nelle grandi cose. Mi piacciono i maschi, non mi piacciono le donne, se guardo foto di nudo su internet sono di maschi, se mi giro per strada a guardare qualcuno è un maschio e non una femmina.

Dal mio punto di vista, per un bisex nelle piccole e nelle grandi cose, vale che è attratto da entrambi i sessi. Quindi posso comprendere il dont ask dont tell se si tratta del tuo macellaio o del tuo benzinaio, tanto quanto per un gay, perché in linea di principio chissenefrega di fare c.o., a meno che non succeda un imprevisto per cui sia opportuno.

Ma nel caso di un bisex single, o in una relazione stabile etero, il dont ask dont tell è consigliabile con le figure vicine? Dirò di più, è consigliabile con la fidanzata? Quindi si dovrebbe nascondere anche una parte così importante di sé, cioè che si è attratti dalla bellezza maschile, e si sarebbe capaci di avere una relazione anche con un uomo? Si deve costantemente controllare la cronologia di internet, non farsi beccare a sbirciare il bonazzo di turno, per strada o in tv?

Ricordo il blog di un ragazzo americano che lessi tempo fa, lui era sposato, dichiarato con la moglie, e raccontava che un giorno stava vedendo al computer la foto di due ragazzi che si baciavano, arriva la moglie e gli dice 'ma che roba è questa?' e lui 'li trovo carini, ti ricordi che sono bisex?' e lei 'ah sì già è vero'.

Perché insomma magari la moglie se ne può pure scordare, ma una relazione monogama non cambia il fatto che lui sia bisex. Perché è parte della sua identità.

A volte, leggendo questo forum, mi sembra che i bisex, o chi per un periodo si è definito tale, subisca una metamorfosi: se si trova in relazione con una donna diventa etero, se ha una storia con un uomo si identifica come gay. E' veramente così? O si resta bi sempre, a prescindere da tutto, a prescindere anche dal sesso della persona con cui stai?

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@Krad77

 

Non è che ti arriva a casa un manualetto con scritto "bisex: istruzioni per l'uso", quindi quello che dico è il risultato del mio adattamento personale, che posso immaginare valga per altra gente (processo deduttivo), anche sentendo e scambiandoci informazioni, ma ovviamente non varrà per tutti.

 

La decisione secondo me va presa caso per caso, e il contesto conta. Io l'ho detto ai miei amici di giochi da tavolo e ai miei più cari amici di Milano, in modo tale da poter condividere le mie passioni e i miei amici con il partner che, in quel momento, mi sembrava dovesse stare con me tutta la vita. E chiaramente, dopo avermi visto e conosciuto con delle ragazze e, comunque, fare il marpione con le donne, è stato importante spiegare che ero bisex.

Poi io sono uno molto attento alla privacy quindi non è che la questione viene portata a galla ogni 3x2. Stessa cosa con la famiglia: io non ho mai fatto conoscere le mie compagne a casa, anche perchè non ho mai avuto relazioni in cui sono stato così tanto coinvolto, finora, con una donna. Ma quando mi sono innamorato per (finora) l'unica volta, condividere questa cosa a casa con il mio clan mi è sembrato naturale, anche se di fatto l'hanno visto di sfuggita una volta a dir tanto.

 

Però ho altri amici molto cari che non sanno nulla di me, magari ci frequentiamo meno perchè siamo a distanza, o per altre ragioni, questi non lo sanno e non ne sanno nulla, ma in generale non sanno nulla di tutta la mia vita privata. E' così, non ci sono regole ferree e certo non è questo il luogo di spiegare i dettagli delle mie amicizie.

E nel lavoro, io mi rifiuto di far venire a galla qualunque mia questione sessuale. Fortunatamente sono consulente e non sono impiegato in un ufficio e quindi a contatto per molte ore con la stessa gente, ma anche quando mi è capitato, mi sono sempre rifiutato di parlare di cose private.

Dico proprio chiaramente che ci tengo alla privacy e non mi piace parlare delle mie cose, il che non toglie il fatto che mi piace ascoltarne e sono un ottimo consigliere/ascoltatore, caratteristica di cui usano e abusano tutti i miei amici e tutte le persone che aiuto specificatamente per questo facendo da "supporter".

 

Con il partner: finora ai partner maschili che ho avuto ho specificato che ero bisessuale. Le donne mi piacciono, e non mi voglio togliere il piacere del gioco seduttivo fra uomo e donna, sia pur esso casuale e fine a se stesso, lo ritengo un piacere unico e meraviglioso. L'effetto di averlo detto è stato abbastanza contraddittorio. Nelle 3 relazioni importanti che ho avuto in questi 3 anni, uno mi ha detto "sticazzi", e però i suoi amici gay mi hanno rotto i coglioni a lungo per questa cosa, uno mi ha detto " non ci credo, non credo ai bisessuali, per me sei gay e non ne voglio più sentir parlare"... uno infine mi ha detto che la cosa lo metteva in tensione e che non gli faceva piacere.

 

Relazioni con donne da quando ho aperto la "sessione" gay, non ne ho attivate.

 

Riguardo alla metamorfosi, per me (ma anche per altri bisex), è anche una questione di momento. Quando sei in una relazione gay e sei in fase "gay", tendi a permanere in questa fase nel breve. Così come quando ero in mezzo al mondo etero, con relazioni etero, non ho mai pensato di avere un rapporto con un uomo, pur avendone le fantasie (da cui il grande ritardo prima di provare la mia bisessualità in fondo).  Ma non è una regola fissa: dipende da chi incontri, incontri una ragazza che ti piace, ti innamori, anche se il giorno prima eri in dark.

 

Essere bisessuale non significa necessariamente però che hai un impulso incontrollabile a farti un maschietto e una femminuccia ogni tanto, o almeno non per tutti è così. E' una questione di possibilità e potenzialità. Ma se stai in una relazione che ti soddisfa l'animo e il corpo, questa necessità di avere la scappatella non c'è, ma vale per tutti, etero, gay e bisex.

Tuttavia, rimani bisex sempre e comunque. Non facciamo i santarellini, è chiaro che a me, se vedo un ragazzo bello, tosto, peloso, robusto, io mi eccito moltissimo, e se vedo una ragazza bella, bionda, particolare, very aggressiv, a me il sangue ribolle, la risposta del corpo c'è. Poi magari non c'è la spinta ad andare ad approcciarlo/a se non con un gioco di sguardi e di seduzione.

 

Per esempio, quando ero a Milano, ma non avendo ancora deciso di "bisessualizzarmi", più di una volta mi è capitato di essere abbordato da degli orsetti (poi in seguito ho capito), e a questi, pur essendo ben coinvolto dalla cosa, ho detto "no grazie" senza problemi. In questo momento e questa fase, ci sono ragazze con cui si è innescato un gioco di seduzione e di approccio, ma che arrivati a un punto io fermo perchè per me è "no grazie".


Non so spiegarmi meglio. Spero ti sia utile.

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La cosa che trovo piú triste è che mentre gli omosex vengono a volte isolati ecc degli eterosex, i bisex vengono spesso isolati ecc sia dagli etero che dagli omosex!! É assurdo..

 

Per me essere bsx significa guardare ed innamorarmi delle persone a prescindere dal sesso.. Mi sono dichiarato sia a una mia ex.ragazza che al mio ex ragazzo e ho preso parole da entrambi sui soliti luoghi comuni tipo indeciso porco ecc ecc tutte cavolate..

 

 

La bisessualitá non deve essere motivo di ulteriori fratture nel mondo gay giá tartassato da mille altre questioni..

 

 

Questa è solo la mia opinione.. :-)

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Io credo che la bisessualità esista veramente, e che non sia solamente una scusante di un gay che sta iniziando ad accettare se stesso.

Io penso di esserne un esempio, mi sono innamorata sia di ragazzi che di ragazze, e posso capire che per uno che non prova quest'esperienza possa sembrare strano, ma accade e basta. Non è questione di scegliere quale preferire tra i due sessi, è una cosa puramente mentale. Io, non so per quale strano motivo del destino, sono in grado d'innamorarmi sia di maschi che di femmine, m'innamoro semplicemente della persona in sè.

E per quanto mi riguarda, ho una sorta di preferenza per le ragazze...un paio di volte mi è capitato di innamorarmi di ragazze e queste volte sono state di un'intesità diversa rispetto a quelle capitate con ragazzi, sono state più forti e più coinvolgenti. 

Sono anche molto curiosa di conoscere meglio le esperienze e i sentimenti di altri che si considerano bisessuali perchè, veramente, capirsi a volte è molto difficile!

 

Apro una parentesi un pò polemica forse, non capisco come alcune persone omosessuali discrimino o comunque disprezzino chi si ritiene bisessuale, perchè fa lo stesso gioco che gli etero fanno a loro(anche se so benissimo che molto spesso la bisessualità viene da molti strumentalizzata, specialmente da adolescenti).

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Si può "accettare" l'esistenza dell'omosessualità, e non della bisessualità? Mi sembra come se un cattolico venisse a dirmi "credo in Dio, ma non nello spirito santo" xD
Facciamo un riassunto: "chiamiamo" "normale", l'eterosessualità. (per normale intendo più comune, non fraintendiamo il discorso normale\anormale.. lungi da me autodiscriminarmi xD).
Diciamo che l'omosessualità, è una "piccola" deviazione di questa normalità. Perchè deve esistere una sola "deviazione"? Cosa preclude l'esistenza di altre deviazioni? Come non esiste la normalità (tutti noi siamo diversi), questo implica la possibilità di infinite anomarlità, o infinite normalit(?).

Da bissessuale convinto, vi posso assicurare della sua esistenza. Non perchè voglio difendere a spada tratta ciò che mi ritengo, ma perchè semplicemente mi sono ritenuto gay per quasi 15\16 anni, fino a quando mi "semi innamorai" seriamente di una ragazza (cotta adolescienziale ok, ma quanto basta da farmi capire che sono attratto da entrambi sessi. Ma con intensità diverse che variano secondo i periodi). E allora mi chiedo: perchè prima no? Perchè prima c'erano altri interessi, le ragazze principalmente non mi ispiravano, avevo scoperto che mi piacevano molto i maschietti e avevo pure un "fidanzatino".

 

Non posso convincere nessuno di certo con queste parole, però invito a riflettere i piu scettici su una cosa: abbiamo visto l'uomo (forse lol) sulla luna, sappiamo minuzzare un' immagine e inviarla in miliardi di televisioni, sappiamo vedere quello che è successo anni luce fa, berlusconi è ancora pinpante e vogliono farlo presidente, e non accettiamo un cono a doppio gusto? suvviaXD

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Una cosa che i Bisessuali giovani non capiscono

- e che dovrebbero capire, almeno per rispondere a tono -

è che la "discriminazione" che riceveranno da etero e da gay è diversa.

 

Di norma l'Etero sopravvaluta la Bisessualità.

Pensa a qualcosa di fantasioso come un "cono a doppio gusto".

Avere un ragazzo e una ragazza, scopare con tutti,

un'ottica orgiastica, un'irrequietezza sentimentale

dovuta al fatto che vuole quello e quella.

 

E quasi sempre il gay sottovaluta la Bisessualità.

La considera semplicemente la fase di un gay un po' timidino:

in genere il maschietto che si vergogna di dirsi passivo

o quello che - per narcisismo - da giovane ha avuto anche esperienze etero.

Considera il bisex solo un gay cattolico, fascistello o un po' "terrone"

che per non fare dispetto a mammà, al prete o ai camerati ha una "ragazza di copertura".

 

Ci sono anche gli etero che sottovalutano i bisex ("è solo una fase, ti passerà")

e anche i gay che li sopravvalutano ("Non posso stare con un bisex, mi tradirà con una donna!");

ma diciamo che generalmente sono minoranze (il 35%? il 40%? Non saprei dirlo).

 

A parte tutto io sono un "gay che sottovaluta i bisex".

Ovvero sono uno di quei gay che pensa che siano tutti "gay complessati, fino a prova contraria".

Ma conosco anche etero che li considerano tutti "etero curiosi, fino a prova contraria".

Tanto è forte il pregiudizio, tanto la "prova contraria" sarà difficile da fornire.

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Ilromantico

A parte tutto io sono un "gay che sottovaluta i bisex".
Ovvero sono uno di quei gay che pensa che siano tutti "gay complessati, fino a prova contraria".
Ma conosco anche etero che li considerano tutti "etero curiosi, fino a prova contraria".
Tanto è forte il pregiudizio, tanto la "prova contraria" sarà difficile da fornire.

 

Non è questione di "prove", ma questione di elasticità mentale e del non essere succubi di preconcetti e pregiudizi perché "si è deciso così e basta". A te fa semplicemente comodo per "narcisismo" (non so per quale scopo) credere che tu abbia tutte le risposte della sessualità e dei sentimenti umani. Potrebbero portarti pure l'intera associazione dei bisex spagnoli (ma tu guarda dei "gay complessati" che si prendono pure la briga di riunirsi ed associarsi)  con le loro innumerevoli storie e testimonianze, eppure tu rimarresti sicuramente nella tua posizione chiusa e scettica. Non vedo la differenza tra te ed un omofobo che trova poco "credibili" certe coppie gay perché lui ha deciso che l'amore omosex non è vero amore o è un amore "minore" e agli esempi lampanti chiude gli occhi e la mente.

 

Io comunque modererei il linguaggio di certi esempi, il "virgolettato" anche se addolcisce i concetti non li cambia certo di significato. Perché se tu parli di "gay complessati" io ti replico con "coppie aperte che non si amano, fino a prova contraria". E non lo dico per ribadire un concetto, ma è solo un esempio per farti capire che le parole vanno misurate per esprimere certi concetti.

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@Ilromantico, non so se funzionerebbe contro i tuoi pregiudizi;

ma potrei chiedere a un amico bisex di scrivere qui

affinché testimoni la mia buona fede.

 

Io so che esistono "buoni bisessuali":

né ragazzini spaventati di dirsi gay

né sposati che fanno solo pompe nelle dark.

Sono una percentuale ridicola rispetto ai "cattivi bisessuali";

ma paragonabile agli antifascisti a Verona.

 

Conosco e stimo molti antifascisti veronesi.

Ma quando dico loro: "Eh, a Verona siete pieni di fascisti!"

Loro mi dicono "E' vero, che merda! Il Sindaco Tosi ha il 76%!"

 

Quando invece dico a un Bisessuale:

"Eh, fra voi Bisessuali è pieno di immaturi e traditori!"

 

E' raro che mi dicano: "E' vero, che merda! Tra immaturi e traditori sono almeno il 90%!"

Invece sai cosa mi dicono: "Sei pieno di pregiudizi!"

 

La cosa divertente è che io SO che ci sono anche " buoni bisessuali".

Mentre gli omofobi NON pensano che ci siano "buoni omosessuali"

e IlRomantico NON pensa che ci siano "buone coppie aperte"

e il Leghista NON pensa che ci siano "buoni Napoletani"

e il Meridionalista NON pensa che ci siano "buoni Veronesi".

 

Le persone intolleranti non distinguono all'interno di una categoria.

Difendono la loro categoria "alla cazzo" e attaccano gli altri.

 

Io di Napoletani non camorristi e di Veronesi antifascisti,

di coppie aperte che si amano davvero e di gay non sessuomani

ne ho conosciuti tantissimi e continuo a conoscerne quasi ogni giorno.

Di Bisessuali dichiarati tali con la propria donna - in percentuale - pochissimi.

 

Quindi continuo a pensare che la vigliaccheria tra i Bisex esista

e che sia un problema più diffuso rispetto alla Lega Nord a Verona e alla Camorra a Napoli.

Estremamente più diffuso.

E ringrazio i Bisex che mi hanno dimostrato il contrario,

come ringrazio i Napoletani che sfidano la Camorra o i Veronesi che sfidano la Lega.

 

Se tu mi piacessi, dovresti dire: "Hai ragione! Io infatti non sono così!"

Sfortunatamente ci vuole poca spina dorsale a dichiararsi bisex a Barcellona con un fidanzato gay.

Sarebbe stato molto meglio che tu ti fossi dichiarato bisex a Palermo con una fidanzata donna.

Oh, sfiga! Pure io sono gay dichiarato a Padova nel 2013, mica a Mosca nel 1973.

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Mi sembra come se un cattolico venisse a dirmi "credo in Dio, ma non nello spirito santo" xD
non rammento più la religione cattolica ma spirito santo non è dio? semmai il paragone dovrebbe essere "credo in dio, ma no nella chiesa" in questo caso credo nell'omosessualità e no nella bisessualità, cosa che quest'ultima è usata come attenuante xD
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cambiapelle

Può esistere il gay al 100%, l' etero al 100% ( sono già una minoranza ) ma un bisex al 100% é impossibile che esista . Per il semplice fatto che l 'essere umano non può nel solo arco della sua vita sviluppare al 100% tutte e due gli orientamenti sessuali : é praticamente impossibile . Ci saranno quindi uomini più orientati verso il proprio sesso e maschi più orientati verso l altro sesso . Tutti i " bisex ' con cui sono stato ovviamente nascondevano sempre la parte in cui succhiavano il cazzo .... Mai una volta fosse successo il contrario! Mai una volta un bisex che debba nascondere di leccare la patonza !

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@cambiapelle, non è che il "buon bisessuale"

è un Bisessuale al 50%.

Il Buon Bisessuale (al 90% gay o al 90% etero)

si comporta esattamente come un Buon Gay:

si adatta in coppia chiusa, è leale in coppia aperta,

lo dice ai genitori e agli amici e non si vergogna al lavoro;

si batte per i diritti di tutti e non solo (ma anche) per i propri

e dà consigli a quelli come lui senza chiedere nulla in cambio.

 

Ed è proprio uguale anche a un Buon Etero, ci credereste?

Perché l'Etica è uguale per tutti sempre e a ogni latitudine.

 

"Sii leale", "Non vergognarti di chi ami";

"Combatti per quello in cui credi" e "Spenditi gratuitamente".

Sono cose che non pretendo solo dai Bisex, sono cose che pretendo da tutti.

Molti gay hanno la vita difficile - non ci riescono - e si scusano.

Molti etero hanno la vita facile - ci riescono - e si scusano per non dover fare la mia fatica.

Molti bisex non ci riescono e mi accusano di essere uno stronzo e un bifobo.

 

No, cazzo. Io chiedo ai bisex esattamente quello che chiedo ad etero e a gay.

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