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Scoutismo e omosessualità


Alecto

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Ad onor di cronaca, da noi esiste a livello numerico prima l'agesci, a seguire a grande distanza gli scout d'europa (FSE) che è molto simile all'agesci con la differenza che da noi esiste la coeducazione e cioè all'interno di una stessa unità ci sono maschi e femmine, in fse mmaschi e femmine sono nettamente separati. Del cmgei in tutta la provincia di ancona ne esistono un paio di gruppi e forse qualcuno di cui non conosce l'esistenza. Pertanto se uno vuole fare lo scout nel cngei e non stà nei pressi della sede, la cosa diventa logisticamente problematica. Poi tra i genitori non socut cìè un pò di disinformazione e queste differenze non le notano finchè non ci sono dentro. Per loro il figlio và semplicemente a scout. Si sceglie un associazione solo per la sua presenza sul territorio. Pochi sono informati di queste diffferenze e scelgono di seguito. Non sò se latrove è diverso.

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Ciò che dice Casper è vero anche nel CNGEI.Droga no, al massimo un po' d'erba, però sigarette e alcol sì, tanto.Ma quello è normale per tutti i ragazzi di quell'età...

 

Sì, precisazione ulteriore... ovviamente mi riferivo a droghe leggere (per fortuna!).

E quoto... gli scout, prima di tutto, sono ragazzi come tutti gli altri, proprio per ciò è valida la tua ultima affermazione.

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Ho appena finito di leggere la risposta di Don Franco Barbero in risposta allo Scout, credo a questo punto AGESCi (mi sto facendo una certa cultura al riguardo ve!), che esponeva un problema del tutto simile a quello del nostro caro Felix, tant'è che Felix stesso ce lo ha riproposto.

 

Devo dire che mi trovo sempre sgomento dinanzi a tanto "relativismo", evidentemente il "Diritto Canonico" non deve essere molto in voga tra certi seminaristi. Sia chiaro che mi trovo in perfetta sintonia con quanto scrive il buon Don Barbero e tanti altri come lui, ma santi numi le cose non stanno così. Non mi ricordo chi lo ha scritto qui, ma ribadisco con lui che la chiesa cattolica romana non è una democrazia, lo disse a chiare lettere proprio Papa Giovanni Paolo II ai rivoluzionari del clero tedesco. Non solo sull'omosessualità, ma anche sul divorzio questo Papa è stato chiarissimo, è apostasia.

 

C'è poi il discorso della tolleranza, uno gruppo è più o meno tollerante di quell'altro ... E chi la vuole al vostra tolleranza. Tollerare è un principio di per sé discriminante da parte di chi si sente "dominante" che concede il diritto di esistere  dettando le sue condizioni. Qui è un discorso di coesistenza, gli uni accettino gli altri che poi lo vogliano fare in nome di Gesù o Krishna o Allah o per laicità, poco importa.

 

ultima curiosità - Felix tu sei un educatore e dici di credere nel vostro sistema educativo, suppongo tu conosca a mena dito regole e quant'altro e non solo, hai anche un certa esperienza che ti permette di interpretare il tutto con circospezione. Allora spiegami tu per primo come inserisci la questione dell'omosessualità in una prospettiva educativa. Castità a parte, come spiegheresti certi moti sentimentali per individui dello stesso sesso? Che esempio dai a questi ragazzi? Pentitevi nel confessionale e nascondetevi nella vita? O speri che spieghi qualcun altro la differenza che passa tra un pedofilo e un omosessuale a quei genitori che "coerentemente" al loro bigottismo temerebbero per le virtù dei propri preziosi pargoli?

Il dubbio in cui ti dibatti dimostra quantomeno che ci sono delle lacune formative nel vostro tanto decantato "sistema educativo".

 

Ulteriore piccolissima curiosità - Se gli scout sono in fondo ragazzi come tutti gli altri, quindi non ci si scandalizzi per spinelli, alcol e sesso etero/omo e quant'altro, ma allora dove stanno i miracolosi benefici di questo "sistema educativo" in uniforme? Nella tolleranza concessa ai diversi "difformi" forse?

 

Detto questo ribadisco tutto il rispetto per chi sa mettersi sempre in discussione.

 

@ Hinzel  - Ah! La confessione. Quanto mi manca! Niente esalta di più l'esibizionismo di un peccatore :sisi: 

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@Akira:Purtroppo penso che Bllue a Almadel abbiano ragione.E la trovo ovvia come cosa: se io finanziassi una qualsiasi attività, vorrei che questa formasse persone con le mie stesse idee, persone che possano aiutarmi.

 

Nella mia esperienza la Chiesa non ha MAI finanziato nessuna attività.

In tutte le attività che ho sempre proposto e i campi che ho organizzato, non mi ha MAI finanziato nessuno. Le uniche persone che ci danno una mano sono i genitori dei bambini. Ognuno paga una quota di 15 euro al mese per finanziare le spese che ci sono: i biglietti per portarli fuori una volta al mese, il materiale per le attività manuali ecc..

Tutti i soldi che riusciamo a guadagnare li otteniamo tramite autofinanziamenti.

Ti assicuro che i singoli gruppi non vedono un soldo.

 

Quest'anno abbiamo dovuto fare le sedi nuove: abbiamo speso 4000 euro. Pensi che qualcuno ci abbia dato i soldi? No. Ce li siamo guadagnati con il sudore della fronte e ora la cassa del nostro gruppo è al verde. Quest'anno, fra l'altro, abbiamo avuto enormi difficoltà per provvedere al materiale del reparto.

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Ulteriore piccolissima curiosità - Se gli scout sono in fondo ragazzi come tutti gli altri, quindi non ci si scandalizzi per spinelli, alcol e sesso etero/omo e quant'altro, ma allora dove stanno i miracolosi benefici di questo "sistema educativo" in uniforme? Nella tolleranza concessa ai diversi "difformi" forse?

 

Amen alleluya!  :sisi:

 

Aggiungo una cosa: presumo che voi che siete capi nell'AGESCI e siete gay, per poter stare al vostro posto avete dovuto mentire sul vostro orientamento (sì, l'omissione è una menzogna, non giriamoci attorno).

Quindi, mi fa sorridere che a un ragazzo onestamente gay non sia concesso formare i giovani, mentre requisito per poterlo fare è mentire.

Non vogliatemene, comprendo la vostra posizione, ma io personalmente per amor di correttezza e verso me stesso, non starei in un'associazione che mi costringe a diventare bugiardo.

E se la tolleranza dipende da gruppo a gruppo, immagino il vostro gruppo non sia di quelli tolleranti, visto che occultate il vostro orientamento.

Se per essere, giustamente, accettati dovete subire un'ingusta (spero siate d'accordo sia ingiusta...) discriminazione che vi porta a mentire su voi stessi, allora quel posto non vi merita.

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Silversefer non hai tutti i torti. Se avessi queste risposte in maniera assoluta, forse non mi troverei a discutere di questo argomento. COme capo io cerco di insegnare ai ragazzi a pensare in maniera autonoma. Come concilio questo con il fatto che la chiesa imporrebbe alcuni "limiti"? Questo mi crea una certa dose di inadeguatezza. Leggendo il post sulla omosessualità e fede, ho visto come sul vecchio testamento (Levitico in primis) assomigli a volte ad un codice penale condannando molte cose a pene a dir poco severe. Ora molte di queste atti o cose condannabili sono venute meno con l'avvento dei vangeli che ha per cosi dire emendato quanto scritto prima (scusate se ho detto un boiata linguistica ma spero si sia capito quello che voglio dire) Parecchie di queste "norme" sono pertanto state depenalizate, tutte tranne l'omosessualità. Tutto questo per dire che quello in cui credo sono le scritture nella loro completezza. Gli umani a volte hanno dato delle interpretazioni proprie travisando gli insegnamenti che se ne dovevano trarre, magari avvolte in maniera colpevole. Mi sono un attimo incartato, ma spero di essermi fatto capire. Il mio conforto stà proprio nel fatto che uello che penso è supportato dalle scritture. Per approfondire la questione andate al pst su omosessualità e cristianesimo:

 

http://www.gay-forum.it/forum/index.php/topic,333.0.html

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In realtà la mia reazione era dovuta più che altro al fatto che Fenix ha detto che non è dichiarato.

Come tu hai detto, il tuo caso è diverso, e sei stato fortunato. Ma uno non può certo giocare alla roulette russa sperando di capitare in un branco che lo accetti.

Il cambiamento deve venire dall'alto.

 

Capisco le necessità di Fenix, i suoi timori per la reazione dei genitori è giustificata, ma continuo a dire che non starei in una associazione nella quale io sia costretto a mentire (per mancanza di direttive superiori, che lasciano la libertà di discriminazione ai singoli).

Il problema dei genitori dovrebbe esserci anche nel CNGEI, ma se lì ci sono ragazzi gay e i genitori non temono per l'onore di propri figli, allora mi viene da pensari sia dovuto proprio alla bigotteria di coloro che, portando i propri figli all'AGESCI, confidano in un'attività disciminatoria.

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Perchè rimango in agesci nonostante questo? Pr il fatto che ritengo che cmq lo socutismo sia un modo per formare persone migliori, per dare ai ragazzi una possibilità di crescita. Penso solo ci sia da lavorare piu che altro sul tema omosessualità, ma non per questo buttto alle ortiche tutto il resto. Come chi quando và a votare lo fà dando la preferenza solo a chi promette qualcosa a nostro favore e magari è mall'pscuro di tutto il resto del programma. Ma questa è un'altra questione. Non saprei rinunciarci perchè è una parte importante della mia vita e paradossalmente parzialmente devo anche alla formazione ricevuta negli scout se oggi ho una testa capace di ragionare in maniera autonoma.

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Neanche io sono dichiarato con i genitori dei bambini. Non per qualcosa, ma sono anche fatti miei.

Ho preferito fare CO con i ragazzi della mia comunità capi per una questione molto pratica: mi ero stufato delle continue domande e delle bugie. Fra l'altro alcuni sono i miei migliori amici, non avrebbe avuto senso continuare a nasconderlo.

 

Per quanto riguarda l'educazione dei ragazzi, io non sto con più grandi ma con i bambini più piccoli (8-11), e a questa età non ritengo opportuno introdurre il discorso sessualità. Ognuno la può vedere come vuole, ma sinceramente nel nostro gruppi preferiamo affrontare tali tematiche con i ragazzi da 12-13 in poi.

 

Se comunque uscisse il discorso omosessualità con i ragazzi non avrei nessun problema a difendere le mie idee a riguardo.

Io credo che ai ragazzi vada insegnato prima di tutto il rispetto verso il prossimo, l'amore verso chiunque e l'accettazione del diverso. Un tema che vorrei trattare con l'intero gruppo il prossimo anno, per esempio, è proprio la diversità. E' ovvio che con i ragazzi di 20-21 anni la questione sarà affrontata in maniera totalmente diversa rispetto ai piccoli.

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Insomma, tirando le fila: nell'AGESCI si possono incontrare diverse situazioni, a seconda della sezione in cui ci si trova che dipende dalle idee dei relativi capi.Ogni gruppo è tendenzialmente autonomo verso gli altri (nel CNGEI le collaborazioni sono più frequenti, ma penso sia legato al fatto che i membri siano di meno) e si gestisce da se.A questo punto però si va alla ceca se ci si vuole iscrivere in un gruppo "tollerante"...l'unica cosa che non capisco è il motivo per il quale vi sforziate tanto di modificare un'associazione come l'AGESCI: se le direttive morali vengono dall'alto, che senso ha cercare di migliorare una sola sezione?Per poter fare di più bisognerebbe poter salire più in alto con i gradi, ma per farlo a quel punto bisogna necessariamente evitare il CO, altrimenti dubito che qualcuno potrebbe riuscirci.E se anche qualcuno vi riuscisse, non potrebbe fare nulla per cambiare le opinioni della chiesa, che decide personalmente della moralità dell'associazione.

Inoltre mi sembra sprecato che qualcuno poerda tempo con figli di persone bigotte, che diventeranno bigotti a loro volta, e che avranno meno che tutto l'intenzione di ascoltare degli omosessuali.Se non siete dichiarati con i genitori come potrete dichiararvi con i ragazzi e fare un discorso serio?Dite a tutti di mantenere il segreto?

Io personalmente mi sforzerei da un'altra parte, dove invece le possibilità ci sono.Inutile lavorare col nemico sperando che diventi buono.

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Inoltre mi sembra sprecato che qualcuno poerda tempo con figli di persone bigotte, che diventeranno bigotti a loro volta, e che avranno meno che tutto l'intenzione di ascoltare degli omosessuali.Se non siete dichiarati con i genitori come potrete dichiararvi con i ragazzi e fare un discorso serio?Dite a tutti di mantenere il segreto?

Io personalmente mi sforzerei da un'altra parte, dove invece le possibilità ci sono.Inutile lavorare col nemico sperando che diventi buono.

 

In questo, però, non mi trovi d'accordo. E' inutile predicare ai convertiti. I figli di persone bigotte sono vittime della situazione, e non hanno altri esempi o occasioni per confrontarsi apertamente. Non serve consolidare l'appoggio di coloro che già sono aperti alla tolleranza, ma sfondare le barriere mentali di coloro che sono bigotti: difficile farlo con gli adulti fossilizzati nelle loro idee, ma opportuno farlo con chi non ha ancora avuto modo di assorbire per osmosi idee non sue.

Altrimenti il mondo non cambierà mai e tutti i bigotti che ci sono oggi saranno lì a renderci la vita difficile anche domani.

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No Blue, per un motivo: un posto in cui chiunque possa imparare davvero cos'è la vita già esiste, ed è il CNGEI.Problema: il CNGEI è poco diffuso sul territorio.Ora, se tu ti iscrivi all'AGESCI, non solo non porterai alcun cambiamento, ma in più ostacolerai la scalata di un'organizzazione migliore come può essere il CNGEI.Se questo fosse più diffuso, infatti, vi si iscriverebbero anche le persone bigotte, proprio perchè la gente non sa nemmeno che esistono due associazioni.E a quel punto dare il buon esempio diventa molto più semplice.

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Si, purtroppo si va un po' alla ceca. E' impossibile negare che esistano gruppi in cui un capo gay non verrebbe visto di buon occhio. Se ci pensi però questo può accadere anche al CNGEI: dato che l'associazione accoglie qualsiasi tipo di confessione (ebrei, musulmani, buddhisti) è molto facile anche qui trovare omofobia.

ùCome ti comporteresti in quel caso? Pensi che sarebbe facile fare CO con un musulmano? Io credo proprio di no.

 

Per la questione "figli di bigotti": io credo invece che sia proprio compito di capi come me ostacolare la formazione di tali bambini. Ogni volta che mi capita l'occasione io cerco sempre di calcare la mano sul tema diversità e rispetto reciproco. E' una questione molto importante che trattata nel modo giusto può dare i giusti risultati. Ripeto, io sono con i bambini, e sinceramente avrei difficoltà a intraprendere questioni come l'omosessualità; se per caso un giorno mi trovassi a competere con ragazzi più grandi non avrei paura a difendere gli omosessuali sotto qualsiasi punto di vista.

 

E' vero anche che il cambiamento andrebbe fatto dall'alto ma se tutti i capi gay continuano a lasciare l'AGESCI è una battaglia già persa. In questo modo le cose non riusciranno mai a cambiare. Poi certo, parlare di cambiamento è veramente difficile in un contesto del genere, ma non è detto che sia impossibile.

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@Dreamtime: E su questo posso essere d'accordo.

Ciò che non mi trovava d'accordo è il disfattismo dello scorso post, dove dicevi che è tempo sprecato lavorare con figli di persone bigotte, che diventeranno bigotti a loro volta.

Se non si interrompe questo circolo, non ci sarà mai un cambiamento. I figli di persone bigotte soffrono innocentemente una subdola forma di abuso educativo. E' necessario mostrar loro che esistono alternative all'intolleranza. Che sia la CNGEI o qualsiasi altro ambiente formativo, non importa. Ciò che importa è non abbandonare le speranze che un figlio riesca a emanciparsi dalle idee retrograde del padre.

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Come ti comporteresti in quel caso? Pensi che sarebbe facile fare CO con un musulmano? Io credo proprio di no.

 

@Akira: C'è un'enorme differenza di fondo.Se io faccio CO al CNGEI è a un musulmano non sta bene non mi possono buttare fuori nè zittire.Se proprio non mi vuole vedere o sentire se ne può andare lui.All'aGESCI invece possono farlo eccome.

 

E' vero anche che il cambiamento andrebbe fatto dall'alto ma se tutti i capi gay continuano a lasciare l'AGESCI è una battaglia già persa.

 

@Akira:Secondo me è una battaglia che non va combattuta lì.E' un territorio sfavorevole per lottare su questi temi, perchè non è neutrale.In un'associazione neutrale sarebbe molto più facile, perciò perchè non concentrare lì gli sforzi?

 

@Blue: ma come dicevo ad Akira, non sarebbe meglio combattere una battaglia di questo tipo su un suolo neutrale?

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@Blue: ma come dicevo ad Akira, non sarebbe meglio combattere una battaglia di questo tipo su un suolo neutrale?

Certamente. Il mio appunto deriva solo dal fatto che leggendo quel post sembrava che volessi abbandonarli a sè stessi.

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Scusate, ma che intendete per terreno neutro? Per conto mio è un investimento a lungo termine. Attraverso la mia attività di educatore cerco di educare anche alla tolleranza (nelò senso buono del termine).

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@Blue: hai ragione, quel post era un po' ambiguo.

 

@Fenix: per terreno neutro si intende un posto dove tu possa difendere le tue idee senza venire cacciato via.

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@ Dreamtime Non è che in Italia ne trovi tantissimi di posti come questo. Se non scaricato verresti cmq giudicato. Finchè la chiesa rema contro di noi sarà cosi. Dovremmo cercar di far capuire il vero senso delle Scritture senza appesantirle dei nostri pregiudizi. Questo tipo di cambiamento ha tempi generazionali. Penso che non sarà per la nostra campata, purtroppo, ma prima o poi la Chiesa cambierà il suo atteggiamento come lo ha cambiuato su molte cose nel corso della storia.

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Dubito che la Chiesa cambierà mai atteggiamento.Bisogna sperare che siano le persone a farlo.

 

La Chiesa è fatta di persone e per questo sono convinto che bisogna "educae" i ragazzi di oggi perchè siano "migliori" domani...

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Non tutte l persone con il saio sono nostre nemiche, ce ne stanno anche di illuminate, se mi consentite il termine. Bisogna fare in modo che questa illuminazione sia sempre più irradiata.

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Fenix, immagina la Chiesa come un ristorante

che abbia un piatto avariato (l'omofobia) nel menù.

 

Fino a che tu continuerai ad andare lì a mangiare

e farai finta di nulla quando ti presentaranno pasti cattivi,

come puoi pretendere che cambino il loro menù?

 

Le persone che davvero cambiano la Chiesa (e i ristoranti)

sono quelle che si rifiutano di farsi propinare roba avariata;

quando tutte le chiese (e i tavoli) saranno vuote;

allora è possibile che ci sia un ripensamento.

 

(Se lo preferisci come esempio, diciamo che l'AGESCI è una mensa

mentre la Chiesa è il suo servizio di catering...)

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Fenix, immagina la Chiesa come un ristorante

che abbia un piatto avariato (l'omofobia) nel menù.

 

Fino a che tu continuerai ad andare lì a mangiare

e farai finta di nulla quando ti presentaranno pasti cattivi,

come puoi pretendere che cambino il loro menù?

 

Le persone che davvero cambiano la Chiesa (e i ristoranti)

sono quelle che si rifiutano di farsi propinare roba avariata;

quando tutte le chiese (e i tavoli) saranno vuote;

allora è possibile che ci sia un ripensamento.

 

(Se lo preferisci come esempio, diciamo che l'AGESCI è una mensa

mentre la Chiesa è il suo servizio di catering...)

 

 

 

Ci sono anche quelli che gli piacciono i  cibi avariati e poi ci sono pure i masochisti!!!

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Per ribadire il concetto di trritorialità e per ennesimo onor di cornaca

 

AGESCI 180.000 iscritti circa

FSE        20.000 iscritti circa

CNGEI     12.000 iscritti circa.

ASSORAIDER, non ho dati numerici, ma esisto in appena una decina di regioni

 

Da ciò si deduce che in molt zone non si ha sclta e come detto sopra per i genitori che "non sanno" scout è sempre scout.

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Ho dato solo un'occhiata a quel topic sul cristianesimo, ma ho mollato perché gli interventi sono proprio "sciocchi".

 

Quello che mi interessa è capire in cosa consiste questo sistema educativo in uniforme che usa termini come "branco" in accezione positiva. Prima di continuare ribadisco che mi state simpatici e non voglio in alcun modo schernire il vostro stile di vita. Tuttavia mi chiedo cosa insegnate ai bambini, agli adolescenti e soprattutto cosa hanno ancora da imparare i ventenni.

Il vestirsi allo stesso modo, irregimentarsi in un branco, di per sé non è repressivo? Quell'originalità dell'individuo che viene insegnato ad essere tollerata non è forse presente in tutti noi? Cerco di spiegarmi meglio - Insegnando a vivere in una struttura sociale piramidale si deve sottostare per forza a degli ordini gerarchici; i quali per quanto possano essere dettati da buoni propositi, schiacciano la personalità dell'individuo a favore della coscienza del branco.

Sono mie personalissime discettazioni, quindi nessuno se ne prenda a male.

 

Altro punto è la definizione di omosessualità, che non sta per: Essendo attratto dal pene e visto che ne porto a spasso uno da quando sono nato, mi faccio le pippe quindi sono "omo - sessuale" :sisi:

Dico questo perché spesso ho l'impressione che tollerare il gay, sottolineo "il", sottintenda "uno" come se lui/lei non abbia i comuni bisogni di interazione di una persona etero. Ciò mi fa temere che si voglia formulare un prototipo di gay che sta con la sua specie come fosse un alieno, ovvero non si accetti che questi si possa invaghire di un compagno scout (è un esempio ma vale per ogni categoria "terrestre"). Anche tu Felix, hai messo in conto che un giorno ti possa innamorare di un tuo compagno? Cioè, la questione omosessualità non coinvolge mai una sola persona. Quei genitori "bigotti" sono tali perché non accettano che i loro figli possano avere uno scambio di amorevoli sensi con un loro compagno/a dello stesso sesso, accettare questa eventualità è alla base di una vera apertura mentale verso l'omosessualità. Tra l'altro è proprio qui che scaturisce l'omofobia, cioè la paura di se stessi.

 

Altra questione è la sessualità omosessuale vista in prospettiva religiosa, perché sinceramente lo scopo procreativo qui c'entra assai poco, anzi ...

Questa non è una questione solo cattolica, ricordo solo che il rabbino Disegni (il boss dei rabbini romani), ha sottoscritto tutta la linea di Papa Ratzy riguardo sesso e omofobia.

Il punto è - non è che la tolleranza religiosa implica l'amore senza sesso? Perché francamente l'andazzo che vedo in giro è proprio propagandare uno stereotipo di gay buono in coppia e quindi, anche se non si dice apertamente, mettere all'indice l'omosessuale promiscuo. Si tollerano i primi perché fin che peccano in casa loro ci può pure stare, mentre quegli altri sono delle mine vaganti che rubano integerrimi mariti a mogli distratte o, amiche moleste che traggono a sé insospettabili mamme.

Sì, il discorso si sta allargando troppo.

Riassumo bruscamente - Prenderlo o metterlo inter posto sarà mai lecito :D

 

 

 

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Tuttavia mi chiedo cosa insegnate ai bambini, agli adolescenti e soprattutto cosa hanno ancora da imparare i ventenni.

Il vestirsi allo stesso modo, irregimentarsi in un branco, di per sé non è repressivo? Quell'originalità dell'individuo che viene insegnato ad essere tollerata non è forse presente in tutti noi? Cerco di spiegarmi meglio - Insegnando a vivere in una struttura sociale piramidale si deve sottostare per forza a degli ordini gerarchici; i quali per quanto possano essere dettati da buoni propositi, schiacciano la personalità dell'individuo a favore della coscienza del branco.

Sono mie personalissime discettazioni, quindi nessuno se ne prenda a male.

 

Quanti anni hai, Silver?Più di venti?Di meno? Secondo te c'è un'età raggiunta la quale si può smettere di imparare?Agli scout si impara a vivere, lo si impara stando con gli altri, lo si impara aiutando gli altri.Un campo è un'esperienza unica, non è come andare al campeggio.Quando ti trovi in difficoltà, in una difficoltà vera, capisci molte cose.Capisci perchè è importante collaborare, capisci che è possibile accendere un fuoco anche sulla neve.Essere scout significa imparare la collaborazione, il rispetto, il pensiero libero dai pregiudizi.Non si impara solo a fare la legna o a come costruire un forno in mezzo ad un bosco utilizzando solo fango, pietre e legna.Si impara anche che cosa vuol dire aiutarsi, che cos'è il vero lavoro di squadra.Se perdi una partita di calcio, appena torni a casa sei pronto e comodo come prima.Se durante un'hike [escursione in cui le pattuglie sono mandate in solitaria ad assolvere ad un compito] qualcuno non collabora, nessuno mangia.E la sera, quando si è stanchi dopo aver camminato per tutto il giorno, si accende il fuoco e si parla.E dopo una giornata di quel genere è difficile che si discuta di cose sciocche o futili, anzi, spesso escono fuori delle questioni molto interessanti.Ecco perchè si continua ad imparare.

 

Per quanto riguarda la questione della struttura: il motto di uno scout è "sii preparato".Essere preparati significa essere preparati al meglio per qualsiasi cosa.La struttura piramidale è ottima perchè permette decisioni più rapide e permette a chi se lo merita di fare la differenza.Tu dici che schiaccia le personalità?Falsissimo.Il potere si limita ad ordini di tipo materiale, come la distribuzione dei compiti oppure la decisione su quale sentiero prendere.Se io sono un capo (almeno nel CNGEI) non ho alcun diritto di imporre una morale ai miei sottoposti, e non ho alcun diritto di punirli (a meno che non facciano cose unanimamente sbagliate, come ad esempio mangiare il cibo della pattuglia, oppure non disobbediscano agli ordini) e quando lo si fa non è che le persone vengano prese a frustate.Inoltre è molto raro che un capo decida da solo, la maggior parte delle volte la decisione è presa in maniera democratica.Il capo in genere serve per le situazioni di emergenza o comunque quando servono decisioni prese alla svelta.Inoltre un capo conosce pregi e difetti dei suoi sottoposti e sa come impiegarli e quali compiti sono più adatti ad ognuno di loro.

In questo modo si è più pronti a reagire a qualsiasi evenienza, senza però limitare in nessun modo la libertà di pensiero.

Anche la divisa è un simbolo: non rappresenta la chiusura mentale di una persona appartenente ad un gruppo, bensì rappresenta l'ideale a cui ogni scout crede.Inoltre la divisa completa viene usata quasi solo per le occasioni ufficiali (quadrati ad esempio) mentre per il tempo restante in genere si utilizzano indumenti di colore simile magari, ma non la divisa in quanto deve essere perfetta e presentabile per una chiamata ufficiale.

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