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Campagna pubblicitaria Gay Village 2012


otamarco

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Ma ti scoccia argomentare invece di lamentarti?

O per lo meno rispondi alle domande.

O non ti inventare cose incomprensibili

come "gli etero che fanno finta di essere gay".

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Ilromantico

Pensa che io la vedo proprio al contrario. Ovvero tu (e pochi altri) incastonati in

una visione gay anni '80, chiusa a qualunque evoluzione e trincerata dietro stereotipi

e canoni comuni posti a difesa contro tutto ciò che può apparire eteronormatività

ma che in realtà non è altro che "normalità gay".

 

Io sono esattamente dello stesso parere ed è il principale motivo che mi porta a criticare i gay pride e le loro campagne iper-stereotipate. Temo ci sia una "sindrome da Peter pan" assurda all'interno della comunità. In Spagna da quello che vedo (non porto nessuna verità "oggettiva") i gay sono sempre più divisi in merito all'argomento. Fondamentalmente c'è chi si gode i diritti (e soprattutto l'ambiente gay-friendly) per viversi una vita da tipico gay cliché anni 80, ma c'è un'altra parte sempre più crescente che ha deciso di 'evoluzionarsi' ed è arcistufa di quei gay "anni 80", delle carnevalete e delle provocazioni trash (come questo orrendo cartellone del gayvillage). Il guardiano del metro, il salumiere o l'autista di bus, che di fatto conducono uno stile di vita e una vita che ha ben poche differenze con l'etero medio (se non la mera sfera affettiva/sessuale), tralasciando il fatto che trovino le rappresentazioni cliché 'offensive' e 'retrograde', le trovano soprattutto POCO veritiere e non corrispondenti con la maggioranza reale dei gay. L'autista quando smette di lavorare ed esce con i suoi amici gay o col suo ragazzo non è che si trasforma in una drag-queen o in una checca isterica (sono ESEMPI, non cominciate :) ), voglio dire NON nasconde nessuna personalità repressa o che ha bisogno di esprimersi perché poco o nulla cambia tra la personalità al lavoro e quella privata.

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Ma ti scoccia argomentare invece di lamentarti?

O per lo meno rispondi alle domande.

O non ti inventare cose incomprensibili

come "gli etero che fanno finta di essere gay".

 

Almadel ho ampiamente argomentato...solo che tu ignori

gli argomenti che non vuoi vedere

 

Secondo te il calciobalilla fa "troia" XD

 

A mio avviso no! Neanche la foto del gay village

dove ho già ampiamente spiegato come la scarpa

era l'unica soluzione visiva disponibile...

 

La foto del calciobalilla conferma che la soluzione

è quella, non ce ne sono altre a disposizione.

 

Quindi o tu ci dici chiaramente che ciò che vale da

maschio a femmina non vale da femmina a maschio

perchè viviamo in una società maschilista e ne dobbiamo

accettare i presupposti, senza pretendere di modificarla,

ma lo devi dire ( e non pretendere che sia il contrario

arrovesciando il discorso con fantomatici discorsi erotici XD )

 

Oppure dai ragione a wasabi, il Romantico ed Altair etc., che vogliono

gli etero che fanno finta di essere gay, che è l'altra posizione emersa

( che non mi sono inventato io, ovviamente è ciò che i ragazzi scrivono

basta leggere...)

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Hinzelmann,

la cosa che non sono riuscito a capire è quale sia il motivo

per il quale sia necessario associare l'omosessualità al travestitismo.

E' chiaro che in occasione del Gender Bender questo abbia un senso.

 

Ti è stato detto che sarebbe stato meglio un bacio tra due calciatori gay

e hai risposto dicendo che sarebbe stato un "amiccamento erotico"

(meglio una pacca sulla spalla? Un buffetto sulla guancia?)

o arrivando a dire che sarebbero stati "etero travestiti da gay"

(dal che si deduce che non sono le scarpe coi tacchi un travestimento, ma lo è il togliersele...).

 

Quale sarebbe il motivo per cui sarebbe meglio non rincorrere questa associazione l'ho detto:

si tratta del più banale stereotipo offensivo rivolto all'omosessualità maschile.

Come sia possibile "modificare uno stereotipo machista" accogliendolo in pieno lo sai solo tu.

Poi è chiaro che quando si va a parlare nelle scuole i ragazzi pensano che l'omosessualità

sia dovuta al "sentirsi donne". Poi gli facciamo fare il paio con "sono lesbica perché non ho trovato il cazzo giusto"

e abbiamo completato il quadro dell'omofobia...

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Vabbè buonanotte suonatori...XD

O ti sforzi di ragionare o è come giocare a tennis

contro la porta di un garage

 

Il messaggio del manifesto ti è stato già spiegato

dall'intervento #31 al #37

 

si tratta di ironizzare sul machismo dei calciatori

gay velati che conducono una doppia vita

 

Non si vede la faccia...per questo. Si vedono le

scarpe per questo, capito?

 

Solo che i maschietti del forum han visto "rosso"

ora finchè lo fanno degli adolescenti col complesso

di inferiorità lo comprendo, metterci però il cappello

sopra invece di smontarlo mi pare però altamente

diseducativo.

 

Aspettiamo si materializzi Mario 1944 a spiegarci che

gli effeminati hanno interiorizzato l'omofobia, facciamo

l'ultimo passo che ci manca verso l'evoluzione della

cultura lgbt....del "nuovo millennio" Lol

 

Dagli anni '40 direttamente al futuro! Dobbiamo essere

machisti come i calciatori

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Io non penso che neanche più mia nonna creda che i gay sono quelli che si vestono da donna.

Se dovessi immaginarmi uno stereotipo di gay effeminati piuttosto penserei a uno vestito da checca che fa la mossetta con in mano magari una borsa, ma certo non a un travestito. Cioè, ormai penso che anche i più retrogradi abbiano l'idea che i travestiti sono diversi dai gay e piuttosto che disgustarsi perchè fanno sesso con gli uomini si disgustano molto di più perchè fanno pratiche sessuali oscure vestiti da donna.

Almeno, questa è quello che ritengo che il buzzurro medio pensi sull'argomento.

 

 

E, ripeto, io trovo un milione di volte meglio questa locandina, che ovviamente ha una discreta dose di autoironia, piuttosto a una qualsiasi delle locandine con quei quarti di prosciutto seminudi. Mi scandalizzerei se vedessi una pubblicità del genere con sopra una donna ammiccante in costume da bagno, non vedo perchè non dovrei scandalizzarmi per una con sopra un uomo ammiccante in costume da bagno. E non mi schifo e scandalizzo per la nudità, ma per il fatto che rendono oggetti le persone ritratte sopra. Oltre al rappresentare modelli fisici a cui un uomo normale difficilmente potrebbe arrivare.

 

 

Facciamo così: ideate voi una pubblicità per il gay village dell'anno prossimo. Ma il target dev'essere non solo gay ma gay lesbo e etero, cioè quello a cui è rivolta la pubblicità. E ricordate che state facendo pubblicità a una discoteca.

Edited by Frattaglia
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Ecco pure lo spot del Trav Village. Sinceramente a me dà più fastidio l'associazione gay-discotecari, ma poi non c'è nulla di gay in questo video.

 

Edited by coeranos
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Io non penso che neanche più mia nonna creda che i gay sono quelli che si vestono da donna.

 

Allora chiama tua nonna e spiegale la locandina del Village :)

 

E, ripeto, io trovo un milione di volte meglio questa locandina, che ovviamente ha una discreta dose di autoironia, piuttosto a una qualsiasi delle locandine con quei quarti di prosciutto seminudi. Mi scandalizzerei se vedessi una pubblicità del genere con sopra una donna ammiccante in costume da bagno, non vedo perchè non dovrei scandalizzarmi per una con sopra un uomo ammiccante in costume da bagno. E non mi schifo e scandalizzo per la nudità, ma per il fatto che rendono oggetti le persone ritratte sopra. Oltre al rappresentare modelli fisici a cui un uomo normale difficilmente potrebbe arrivare.

 

Io direi che si tratta di un problema di "target pubblicitario".

Il "quarto di prosciutto" serve a reclamizzare qualcosa per un target gay

mentre la drag-queen reclamizza di solito i locali friendly, i Village e le "serate miste".

Me lo hanno spiegato in questo modo per il Pride Village a Padova

(abbiamo un calendario fittissimo di eventi drag).

Al Priscilla Party che organizzano i miei amici (con dress-code drag)

l'affluenza di etero è sempre altissima; strano a dirsi alle Feste Orse no.

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È da 2 pagine di post che diciamo che questa pubblicità è fatta appunto per attirare più gente possibile ad un evento commerciale. E visto che i biglietti si pagano, il target etero, dati della popolazione alla mano, è quello che potrebbe portare più soldi. Non vuole essere una festa gay, ma una festa per tutti, dove tutti possono essere liberi di essere se stessi.

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sicilian_killer

Ma perché improvvisamente dobbiamo attirare gli etero al village? Improvvisamente i gay non si vogliono più ghettizzare? E allora non organizzate un gay village, ma infiltrate dei gay negli spalti di uno stadio durante una partita e vediamo che succede. E non ditemi che già ci sono i gay che vanno allo stadio, saranno pochissimi...

 

@@Fabiofax quindi i gay sono un'attrazione per etero? Un fenomeno da baraccone insomma... Allora se fosse davvero così i gay romani dovrebbero boicottare il gay village

Edited by sicilian_killer
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Oppure dai ragione a wasabi, il Romantico ed Altair etc., che vogliono

gli etero che fanno finta di essere gay,

 

No mio caro, non ho detto che dovevano essere per forza due etero, andavano benissimo anche due gay.

 

Trovo davvero assurda e stantia questa fissazione di vedere omofobia interiorizzata e complessi di inferiorità ovunque, anche quando si sta solo dicendo che è scorretto continuare ad associare omosessualità e travestiti.

Mi sembra quasi una forma di ... omofobia interiorizzata :D (che mi aspetterei al limite da una persona con qualche anno in più di Hinzelmann).

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Ma no...il nostro target di riferimento deve essere:

Giovanardi in politica, la nonna di frattaglia nella

società civile e Ratzinger nel mondo accademico.

 

Quando avremo trovato il modo giusto per convincere

loro tre....tutti a ballare con gli orsi!

 

Ma va là ragazzi! Cerchiamo ogni tanto di fare anche delle

discussioni serie dài!

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@Fabiofax quindi i gay sono un'attrazione per etero? Un fenomeno da baraccone insomma... Allora se fosse davvero così i gay romani dovrebbero boicottare il gay village

 

Non ho capito DOVE avrei detto questa cosa :fie:

Detta così sembra quasi che tu voglia passare il messaggio che i gay sono le scimmie e gli etero vanno a vederli.. che orrore!

 

L'evento è commerciale, aperto a tutti, e a pagamento. Se un etero intelligente vuole sentire della bella musica e divertirsi ci va. Se sei omofobo (ma non di quelli pazzi che aspettano la gente all'uscita per aggredirli) semplicemente non ci vai.

 

La pubblicità ammicca a tutti, senza dare l'idea di posto da "dark room" (passatemi l'esempio, spero capiate cosa intendo)

 

Ma tu sai quanta fatica faccio io per convincere ogni volta i miei amici etero a venire anche solo ai Magazzini generali facendoli capire che non è una gabbia di allupati che appena vedono un maschio se lo spolpano? :nyam:

 

**** Aggiungo ****

 

 

Improvvisamente i gay non si vogliono più ghettizzare?

 

Perchè tu sei a favore della ghettizzazione e questa possibile convivenza in pista ti sembra una brutta cosa?

Edited by Fabiofax
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Ma no il discorso è molto semplice

 

Io ho sempre creduto al primato della politica,

ma se la politica deve condurmi a scegliere un

target peggiore di chi invece paga e compra il biglietto...

 

...ben venga il target commerciale.

 

Quantomeno il target commerciale risponde in modo

più razionale alla realtà della nostra società, rispetto

a ragionamenti politici che generano mostri e mi spingono

a targarmi su Cassano o su ipotetiche nonnine 80nni.

 

Non è esattamente una posizione che mi corrisponde

a livello personale, ma prendo atto che forse è meglio

limitare l'approccio politico a dei fattori esterni, oggettivi

di tipo economico.

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sicilian_killer

@Fabiofax

Ripeto il concetto, se dici "Non vuole essere una festa gay, ma una festa per tutti, dove tutti possono essere liberi di essere se stessi" allora perché la chiami gay village?

Aggiungo che io non sono a favore della ghettizzazione ma penso solo che sia il gay village ad essere ghettizzato per definizione. Attirare gli etero è solo un modo per mascherare questo fatto inconfutabile.

Edited by Loup-garou
Eliminato quote integrale
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Bhe detta così è diversa da come avevi scritto.. prima mi avevi accusato di dichiarazioni non fatte :)

 

Secondo me se lo chiami "Village" non è il "gay village". Purtroppo siamo in Italia. E il fatto che ci sia è già una grande cosa.

 

Prima o poi, sicuramente, potremmo chiamarlo solo "Summer Village"... ma per ora no.

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sicilian_killer

E quali sarebbero le caratteristiche di un "village" scusa? Chiamalo come vuoi ma la sostanza non cambia in Italia come in un altro paese del mondo!

Edited by sicilian_killer
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Che purtroppo se lo chiami Village e basta, si riempie di tamarri che appena vedono un "frocio" iniziano a rompere le palle.

Almeno qui non si può dire che "NON" sanno dove sono.

Edited by Fabiofax
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forse verso pagina 4 qualcuno a visto la luce XD

se è un target pubblicitario etero perché anche solo immaginare di chiamarlo gay village?

Sei il siciliano che lurkava nella chat?

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In effetti avete ragione voi.

L'ammiccamento sull'associazione gay-trans

è funzionale ad accalappiare il target principale;

tanto in fondo i gay vengono lo stesso

perché d'estate non si sa mica dove andare.

 

Sarà anche un'associazione demente, ma alla fine

- esattamente come per i Gay Pride - vengono per le piume di struzzo

ma poi conoscono anche tutto il resto della comunità e questo è un bene.

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In un ghetto?

 

Proprio perche è aperto a tutti non è un ghetto. Lo sarebbe se fosse vietato l'ingresso agli etero.

 

Sarà anche un'associazione demente, ma alla fine

- esattamente come per i Gay Pride - vengono per le piume di struzzo

ma poi conoscono anche tutto il resto della comunità e questo è un bene.

 

Esattamente. Come quando vedi dal vivo il Pride e noti che ci sono anche persone non mascherate.

Sappiamo l'immagine che passa in tv ai tg. Ma non è così.

Se uno viene al Village, sapendo che è gay, ma NON ghetto, incontra magari un collega, un amico, vede un sacco di ragazzi e ragazze che si divertono come tutti i loro coetanei, forse inizia a pensare che non siamo solo lustrini e paillettes.

 

Edited by Fabiofax
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Ilromantico

forse inizia a pensare che non siamo solo lustrini e paillette

 

E' un ragionamento che fa acqua da tutte le parti. Gli etero non vengono per solidarietà, ma per divertirsi. Finita la festa se ne infischianno decisamente delle vere cause del mondo LGBT.

 

Alcuni amici/amiche etero si stanno organizzando per andare a dei pride in Italia. Non vanno per dare REALE sostegno, ma vanno principalmente perché al gaypride c'è da divertirsi "ti puoi mettere le parruche" e mettere magliette da manifestante con slogan originali. L'importante per loro è la festa "originale" e fuori dalle righe, se ne strafregano decisamente dei ragazzi che vengono picchiati, dei diritti e dell'omofobia. Una mia amica l'altro giorno mi disse tutta contenta che aveva comprato una parrucca rosa per andare al gay pride e si stupiva che alcuni le avessero detto che non stava andando a una festa di carnevale e io glielo dissi pure e lei mi disse "no vabbè, ma infatti per controbilanciare la serietà della causa metterò una maglietta con uno slogan". Questi etero fanno numero?Sì. Tuttosommato sostengono la causa gay?Sì. Ma si può chiamare questa partecipazione una partecipazione realmente sentita e di qualità?Decisamente no. E lo dico nonostante includa anche alcuni miei amici.

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Non per niente ho detto "forse". Il gay village non vuole fare pubblicità progresso. È un evento commerciale. Se anche solo 1 su 10 degli etero che ci va, torna a casa e riflette, è già un successo.

 

Altrimenti continuiamo a lamentarci e a considerare tutte le iniziative di socializzazione e convivenza delle cavolate. Mi sembra un ragionamento il tuo che fa acqua da tutte le parti.

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sicilian_killer

ma vanno principalmente perché al gaypride c'è da divertirsi

infatti! E anche per farsi belli e dire in giro che sono aperti di vedute!

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Però così mi confondi Sicilian..sopra dici che sei contro i ghetti, poi se gli etero vengono nei posti gay sei diffidente. Quale è la via di uscita allora?

Edited by Loup-garou
Eliminate quote integrale del post precedente
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sicilian_killer

Come ho già detto, bisogna uscire da certi schemi obsoleti e ripetere all'infinito certi "riti omosessuali": dovrebberso essere lanciate iniziative innovative ed eventi come il gay village dovrebbero essere totalmente rivisti se il loro obiettivo è anche quello di sensibilizzare l'opinione pubblica. Se invece a qualcuno interessa solamente vendere biglietti e far divertire un po' di ragazzi, allora lasciate tutto com'è, e la locandina è perfetta.

 

... E anche lo spot di Facchinetti che bacia un ragazzo per avere il lavoro da "tato" (perché è bello rafforzare tra gli etero l'idea che i gay siano tutti commessi e stilisti, ma mai avvocati, ingegneri o banchieri).

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forse occorre ridimensionare la portata della locandina: è una pubblicità, e la pubblicità ha lo scopo di vendere un prodotto, non di nobilitarlo, non di rappresentarlo in modo veritiero, non di innescare un processo migliorativo di alcun tipo, non di rendere maggiormente percepibile una realtà per quello che davvero è

io non mi rispecchio nel messaggio, non gioco a calcio, non porto i tacchi a spillo ma soprattutto non accoppierei mai l'azzurro con il rosso (anche se, bisogna dirlo, c'è un minimo di ricercatezza perchè i colori non sono scelti a caso ma, insieme al pallone giallo etc. vorrebbero formare la bandiera gay)

di messaggi in cui non ci si rispecchia ce ne sono a iosa: neanche un papà si rispecchia probabilmente nell'immagine che di lui la pubblicità in genere propone, non ci si rispecchiano molte donne, non ci si rispecchia neanche Sua Santità che bacia l'Imam

insomma qualcuno voleva vendere un prodotto, si è seduto a tavolino e ha partorito questa pubblicità: se fa scappare a gambe levate 2 gay ma attira 20 etero, ha "ragione" lui (e questa è l'unica cosa che lo interessa, è stato pagato per questo)

l'errore in realtà è scambiare questa roba per la (nostra) realtà, la realtà gay che conosco io è totalmente diversa: ma forse ci si dovrebbe preoccupare di più se ci sentissimo davvero rappresentati, ridotti a uno stereotipo culturale, come direbbe Woody Allen

 

il discorso interessante può essere quello sociologico (senza però prendersi troppo sul serio nell'usare simili paroloni per una pubblicità stagionale): questo messaggio pubblicitario veicola il concetto di omosessualità come trasgressione e questo lo rende paradossalmente molto vecchio, addirittura medievale

Edited by conrad65
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... E anche lo spot di Facchinetti che bacia un ragazzo per avere il lavoro da "tato" (perché è bello rafforzare tra gli etero l'idea che i gay siano tutti commessi e stilisti, ma mai avvocati, ingegneri o banchieri).

 

Il pregiudizio negativo, non è quello che i gay non possono crescere dei bambini?

 

Anche in questo caso ci volete vedere uno stereotipo di inversione del ruolo di genere?

Siete letteralmente ossessionati...XD

 

Ma una comunicazione commerciale che rappresentasse tutti i nostri difetti, fobie

insicurezze, complessi....sarebbe deleteria, di una tristezza inaudita!

 

O è troppo "trasgressivo" il fatto che Facchinetti abbia i tatuaggi, forse non è abbastanza

"etero" ?

 

Questo spot dovrebbe trasmettere il messaggio esattamente contrario: l'omosessualità

è divertimento spensieratezza leggerezza e ironia ( Sora Cesira etc. ) ma anche assoluta

normalità. Ed i gay quando organizzano iniziative come il Village si premurano di specificarlo,

il ché a mio avviso esclude il fatto che siamo fermi al medioevo...o almeno noi certamente

non comunichiamo questo.

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Ilromantico

Si certo, come se essere omosessuali rendesse automaticamente le persone divertenti e spensierate!Ma chi ha deciso che gli omosessuali debbano essere gioiosi e divertenti a prescindere?Mi sembra un discorso assurdo!Ogni gay ha una SUA personalità, non vedo perché imporre questa generalizzazione di persone super divertenti!

 

Sarà anche la pubblicità di un locale e avere solo meri fini commerciali, ma rimane sempre una pubblicità che è legata giocoforza all'immagine della comunità LGBT, in una città come Roma e in un ambiente come quello italiano. Se io vedo una brutta pubblicità qui, posso sinceramente fregarmene perché ci sono tantissimi altri locali e quelli con la brutta pubblicità sono in genere locali di "nicchia" e non sono né simbolici né rappresentativi. In parole povere vedi la brutta pubblicità e decidi al massimo di boicottare il locale, infatti i locali più simbolici e famosi NON fanno MAI pubblicità volgari o brutte. Ad ognimodo ipotizzando pure una pubblicità brutta, i locali hanno smesso (o forse non l'hanno mai fatto) di avere peso e responsabilità sulla percezione della realtà LGBT. Non c'è nessuna necessità di tapezzare la città di cartelloni o inventarsi antiquate "simpatiche provocazioni" per far venire la gente nei locali.

 

Non so quanti locali gay abbia Roma, ma presumo che questo gayvillage sia uno dei piü grandi e importanti. Il problema sta proprio lì che in assenza di altri grandi alternative i gay romani sono costretti ad andare lì nonostante la politica e l'immagine del locale non piaccia affatto.

 

 

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