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Guida turistica Usa avverte: "Sicilia pericolosa per i gay" E scoppia subito la polemica


gaioso29

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Io non ho letto Sicilia da nessuna parte in questo dato Istat. Io ho letto nord sud e centro.

Il punto è che praticamente un quarto della popolazione del Sud Italia vive in Sicilia.

 

Ho fatto un paio di calcoli. Partendo dalla domanda ISTAT sui baci gay, se vogliamo ipotizzare che la Sicilia sia allo stesso livello del Nord (54,5% di risposte Accettabile), la conseguenza è che le risposte Accettabile in tutto il Sud Italia esclusa la Sicilia cala al 39%.

Se vogliamo salvare la Sicilia dal baratro, dobbiamo affondare il resto del Sud Italia nell'abisso più nero.

 

La mia domanda è: è questo che sostenete? Almeno per capire qual è l'argomentazione.

(E così gli utenti campani, calabresi, sardi, eccetera potranno insorgere o confermare...)

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Open displays of affection between same-sex couples meet with obvious disapproval by intolerant islanders.

Sono stato in Sicilia a settembre con il mio ragazzo e la mia guida, una Lonely planet, diceva la stessa cosa, in italiano.

Ma mi domando anche: ci sono zone in italia dove le manifestazioni d'affetto di coppie dello stesso sesso NON saranno assolutamente fatte oggetto di aggressioni, verbali o fisiche, da passanti intolleranti? Su che zone siete pronti a scommettere? E quanto siete pronti a scommettere?

Edited by Krad77
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Per esperienza personale posso dirti per certo che in Umbria e Toscana una coppia gay può passeggiare mano nella mano e facendo effusioni nei piccoli centri senza correre normalmente rischi, l'ho fatto io stesso ed idem i miei amici: ho sentito al massimo bisbigliare persone curiose frasi come "guarda quelli", ma mai offese. palrando di piccoli centri sono comunque posti in cui la gente è chiacchiera su tutto e tutti, ma, a differenza di altre zone, la chiacchiera nasce e muore li', non c'è odio ed inciviltà tale da spingere ad ingiurie o aggressioni, fattori entrambi presenti in altre zone piu' retrograde in Italia...vallo a fare sul corso di un paesino in provincia di Nuoro o di Vibo e poi mi racconti...

Edited by ben81
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Umbria e Toscana una coppia gay può passeggiare mano nella mano e facendo effusioni nei piccoli centri senza correre normalmente rischi, l'ho fatto io stesso ed idem i miei amici:

Io ho perso il posto di lavoro in Umbria perchè mi hanno visto uscire. una sera, mano nella mano con un ragazzo. Il mio capo l'ha saputo e puff. E l'ho anche raccontato già su questo forum.

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Una mia amica a Roma e' stata silurata perche' si era fatta tatuaggi e vestiva dark, la stronzaggine di molti datori di lavoro non e' una novita', ogni pretesto e' buono per sfruttare e buttare, magari per assumere poi il nipote o la figlia del fornitore.

Peccato che questo topic parlasse invece del rischiare aggressioni omofobe in strada.

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Per quanto riguarda la discriminazione sul posto di lavoro esistono degli studi

e a quel che so io confermano una prevalenza dei comportamenti discriminatori al

Sud Italia, a cui corrisponde una minor visibilità sul luogo di lavoro.

 

Comparati ad altri dati sulla disoccupazione femminile ed il tasso di inattività delle

donne o a quelli sulla disoccupazione giovanile, che sono quasi il doppio delle medie

nazionali, la divergenza è apparentemente minore ( ma anche per minor visibilità e

illegalità delle situazioni lavorative etc. )

 

In ogni caso i dati sono in linea con quelli relativi agli studi in altri settori

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C'è anche questo sondaggio fatto da un gruppo statunitense, sugli approcci della società, ci sono dati piuttosto interessanti e sorprendenti su alcuni temi:

 

- Homosexuality should be rejected: (cioè l'omosessualità non è accettabile)

Spagna 9% - Svezia 9% - Repubblica Ceca 16% - Francia 17% - Germania 17% - Regno Unito 21% - Italia 23% - Slovacchia 29% - Bulgaria 38% - Polonia 41% - Israele 50% - Turchia 57% - Russia 64% - Ucraina 69%

e incredibile ma vero Stati Uniti 41%!

 

Se i dati sono veri, la mentalità media italiana non è delle migliori ma nemmeno delle peggiori.

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Una mia amica a Roma e' stata silurata perche' si era fatta tatuaggi e vestiva dark, la stronzaggine di molti datori di lavoro non e' una novita', ogni pretesto e' buono per sfruttare e buttare, magari per assumere poi il nipote o la figlia del fornitore.

Peccato che questo topic parlasse invece del rischiare aggressioni omofobe in strada.

Già peccato che qualcuno abbia volutamente esteso l'argomento pericolosità/omofobia con i livelli socio/culturali della Sicilia...

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Io in questa guida vedo molto maschilismo, misoginia e omofobia: della serie: la Sicilia è pericolosa per l'etero americano tipo john wayne, figurati per le donne i gay eccetera :-)

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privateuniverse

A me sembra che finché il discorso resta sul piano "a Catania ci sono un sacco di gay" o "i meridionali che vengono a Roma e che conosco dicono che qui possono permettersi cose che a casa loro non potrebbero mai permettersi" non si possa andare molto lontano. Le impressioni e le testimonianze individuali possono anche essere illuminanti su certi aspetti, ma restano sempre e comunque parziali.

 

Il punto non sono tanto i casi singoli, quanto il piano, per così dire, generale. Il Sud (e, in quest'accezione, per Sud s'intendono le regioni meridionali e le isole, più l'Abruzzo) storicamente è la parte d'Italia che esprime l'orientamente politico, culturale e sociale più conservatore. E' sempre stato così: basta andarsi a vedere le percentuali elettorali dei partiti di sinistra, la distribuzione del voto per la repubblica nel referendum istituzionale del 1946 o le percentuali dei Sì ai referendum per il divorzio e per l'aborto rispettivamente nel 1974 e nel 1981. In Italia le due aree più conservatrici sono il Sud nel suo complesso e il Triveneto, mentre le due aree più orientate a sinistra sono il Centro (Toscana, Umbria, Marche e Lazio) e il Nord Ovest, più l'Emilia-Romagna. Per cui, a me sembra evidente che, in linea di massima, siano queste le aree da considerare più "gay-friendly", e non capisco il risentimento se qualcuno lo fa notare.

 

Io acquisto spesso guide Lonely Planet che, com'è noto, contengono anche indicazioni specifiche per i viaggiatori omosessuali (le leggo per curiosità: non sono, ahimé, accoppiato, anche se lo fossi non sono propenso alle manifestazioni pubbliche d'affetto, non vado quasi mai in giro per locali gay, non sono evidentemente omosessuale). Nelle guide per l'Italia si dice più o meno quello che è stato detto nella guida in questione a proposito della Sicilia: che per i gay sono meglio le grandi città e il nord, e che le effusioni pubbliche tra coppie dello stesso sesso non sono ben viste. Sicuramente nella guida sulla Svezia non ci sarebbero scritte le stesse cose, ma a me, obiettivamente, sembra che la realtà sia più o meno quella descritta, e non vedo per quale motivo, in quanto italiano, dovrei sentirmi offeso e insorgere a contestare un dato di fatto per me inequivocabile adducendo come argomenti l'esistenza di locali gay, l'ipotetica famiglia mia o del mio ragazzo che è tanto comprensiva e di mentalità aperta o il fatto che una volta sono andato in giro con il mio ragazzo e ci tenevamo per mano ma nessuno mi ha detto nulla. Questi sono casi particolari che aiutano a qualificare un giudizio, ma non lo cambiano.

 

Poi, certo, fin dai primi del Novecento c'era tutta una tipologia di inglesi che veniva in Italia in cerca di avventure con maschi, preferibilmente al Sud, e le rimediava pure; oppure, possiamo parlare di Zeffirelli che c'ha la villa a Ravello. Ma questo non cambia le cose, così come il fatto che ci sia gente che va in Marocco o in Tunisia per rimorchiare, e ci riesce pure, non fa sì che, per i gay nel loro complesso, la vita ad Algeri sia più facile che a Stoccolma.

 

Qui non si sta parlando di casi singoli: anche in un contesto difficile ci sarà sempre chi, per una serie di circostanze fortunate (classe sociale di appartenenza, fortuna, opportunità, casi della vita, carattere), riuscirà a vivere pienamente il proprio orientamento sessuale, mentre magari ci sarà chi, pur vivendo a Copenaghen, non riuscirà mai a scendere a patti, per vari motivi, con il suo orientamento sessuale e affettivo e a viverlo pienamente. Tuttavia, a me sembra evidente che, quando si guardano i risultati delle indagini demoscopiche su questioni come l'accettabilità dell'omosessualità, l'atteggiamento nei confronti di persone dello stesso sesso che si scambiano effusioni in pubblico, o la percentuale di persone che si dichiara omosessuale e/o che lo fa pubblicamente, le conclusioni da trarre siano evidenti: in generale, per un gay italiano è meglio vivere nel Nordovest, in Emilia-Romagna o al Centro che nel Nordest e al Sud, fatto salvo che, probabilmente, è meglio vivere a Catania, a Cagliari o a Bari piuttosto che a Pietralunga o ad Arquata del Tronto; ma qui entra in gioco la differenza tra città e paese, come qualcuno ha fatto notare: la città è, inevitabilmente, anonima ed eterogenea e, se non altro per la legge dei grandi numeri, chiunque appartenga a una minoranza, di qualunque tipo (etnica, religiosa, culturale) ha maggiori opportunità di condividere la propria condizione con i propri simili in una città (e più è grande, meglio è) piuttosto che in un paese, dove finirebbe per restare un isolato.

 

Del resto, scusate: ma se voi foste gay interessati a conoscerne altri, o coppie gay desiderose di fare una vacanza in cui non doveste nascondervi, preferireste andare in Norvegia o in Bulgaria, in Belgio o in Cile, in Finlandia o in Lettonia, in Massachusetts o nello Wyoming? E, nel decidere, non considerereste gli stessi fattori che ho descritto prima: orientamento politico, culturale e religioso complessivo, leggi, numero di gay dichiarati etc.?

 

Quindi, perché tutto questo scandalo se quella che, da un punto di vista politico e sociale, è la regione probabilmente più conservatrice d'Italia insieme, forse, al Veneto, è ritenuta da una guida per turisti stranieri una meta poco desiderabile e potenzialmente pericolosa per un gay?

 

E' la Sicilia che traina l'economia del Sud (e Catania a capo).

 

Qui andiamo fuori tema, ma quel che hai detto non ha proprio fondamento.

 

Nel 1946 la Sicilia era la più ricca tra le regioni del sud, ma da decenni non è più così. C'è un'infinità di fonti statistiche sull'argomento (basta cercare su Google), ma mi limiterò a citare l'Eurostat, secondo il quale il PIL pro capite della Sicilia misurato in unità di potere d'acquisto, nel 2009, era il 68 per cento della media dell'UE. Tanto per fare un confronto: solo la Campania, tra le regioni italiane, era più indietro, al 67 per cento; la Calabria era allo stesso livello, la Puglia appena sopra (69), mentre le altre regioni del Sud "politico-economico" erano messe tutte nettamente meglio, o almeno meno peggio (Basilicata 75, Sardegna 80, Molise 84, Abruzzo 86).

 

http://epp.eurostat....s00006&plugin=1

 

Peraltro, sia detto solo per amor di verità, nessuna regione meridionale è in grado di "trainarne" altre: è già tanto se una regione del Sud è in grado di sostenersi da sola (ma questo vale anche per diverse regioni centrali, che sono in grado di "stare in piedi da sole" ma non di trainarne altre, compresa la mia, tanto per fugare qualsiasi sospetto di campanilismo).

 

E per andare oltre Catania, ti presento un amico:

 

http://it.wikipedia....osario_Crocetta

 

Rosario Crocetta (Gela, 8 febbraio 1951) è un politico italiano, impegnato nella lotta alla mafia. È stato il primo sindaco dichiaratamente omosessuale nella storia d'Italia

 

Bene: siccome a Gela c'era un sindaco dichiaratamente omosessuale, come a Berlino, Gela è come Berlino?

 

Veramente Alemanno è il primo sindaco di destra (e fascista) dal 1944.

 

Non credo che 4 anni di Alemanno possano cancellarne 68 di centro-sinistra ;)

 

Non soltanto: la Sicilia storicamente è forse la parte d'Italia più conservatrice dal punto di vista politico.

Non è necessario ricordare il 61 a 0 a favore di Berlusconi nelle elezioni del 2001; basta tenere presente che la Sicilia è stata, storicamente, la regione d'Italia che regalava all'MSI le percentuali più elevate (insieme alla Puglia) e che è forse l'unica regione d'Italia a non avere mai avuto giunte regionali di centrosinistra o di sinistra (un primato che, peraltro, accomuna la Sicilia al Veneto).

Anche Roma ha un passato politicamente conservatore, con eccezioni (mi ricordo che, quand'ero ragazzo, l'MSI si giocava la terza posizione con il PSI); ma Roma, oltre ad avere storicamente avuto anche forti componenti di sinistra, ha conosciuto periodi in cui la sinistra ha prevalso (la Repubblica Romana, la giunta Nathan, le giunte di sinistra tra il 1975 e il 1985) e, oggi, non è più quella città di destra che era anche solo venti o trent'anni fa (dovrei andare a guardarmi i dati ma credo, anzi, che dai risultati elettorali degli ultimi vent'anni risulterebbe mediamente più a sinistra della media nazionale, e sempre più così negli ultimi anni).

Edited by Loup-garou
Uniti post doppi
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Il punto non sono tanto i casi singoli, quanto il piano, per così dire, generale. Il Sud (e, in quest'accezione, per Sud s'intendono le regioni meridionali e le isole, più l'Abruzzo) storicamente è la parte d'Italia che esprime l'orientamente politico, culturale e sociale più conservatore. E' sempre stato così: basta andarsi a vedere le percentuali elettorali dei partiti di sinistra, la distribuzione del voto per la repubblica nel referendum istituzionale del 1946 o le percentuali dei Sì ai referendum per il divorzio e per l'aborto rispettivamente nel 1974 e nel 1981. In Italia le due aree più conservatrici sono il Sud nel suo complesso e il Triveneto, mentre le due aree più orientate a sinistra sono il Centro (Toscana, Umbria, Marche e Lazio) e il Nord Ovest, più l'Emilia-Romagna. Per cui, a me sembra evidente che, in linea di massima, siano queste le aree da considerare più "gay-friendly", e non capisco il risentimento se qualcuno lo fa notare.

 

Non è del tutto esatto, io ho studiato scienze politiche ed il sud è sempre stato una zona molto border-line politicamente, prendi ad esempio Napoli che è amministrata da giunte di sinistra da moltissimo tempo, o Bari, o Taranto che eccetto la parentesi Cito è sempre stata una delle città più rosse d'Italia. La Sardegna poi è sempre stata una regione tendenzialmente di sinistra, idem la Basilicata. Abruzzo, Campania e Puglia sono sempre state altalenanti.

Le zone più conservatrici sono la Calabria, la Sicilia (in parte) e soprattutto parte del Veneto e della Lombardia, anche la divisione nord-ovest sinistra e nord-est destra non è molto vera; la Venezia Giulia (TS e GO) è prevalentemente di sinistra, il Friuli di destra. Nel Veneto Venezia e Padova sono città tendenzialmente di sx. Le roccaforti di destra sono Treviso (già missina ai tempi della prima repubblica), Belluno, Verona e l'alta Lombardia (cioè BG-BS-VA-SO). Nel nord ovest sono di destra l'imperiese, il vercellese e il biellese.

La Sicilia ha comunque molte eccezioni, vedi Enna, Palermo con la sfida quest'anno interna alla sinistra ed altre cittadine. Grazie per la pazienza di aver letto questo mappazzo politico :D In sostanza comunque non credo che l'orientamento politico di una città incida più di tanto sull'essere gay friendly, per esempio non credo che sia più friendly Enna di Sanremo.

Se vogliamo dirla tutto la mentalità diversa tra le zone italiane dipende ancora dal retaggio pre-unitario, al Nord Ovest c'erano i Savoia laici, al sud i Borbone ultracattolici, di certo retaggi ne ha lasciato.

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La Sardegna poi è sempre stata una regione tendenzialmente di sinistra

 

Ma non è vero.

Anzi, è più tendente a destra.

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Ma non è vero.

Anzi, è più tendente a destra.

 

Direi proprio di no, elezioni 2008 (nel momento peggiore della sx) in Sardegna:

- PD 36,2% - IDV 4,0% - SA 3,6% - PS 1,5% Totale sx 45,3%

- PDL 42,4% - MPA 0,6% - DES 1,5% Totale dx 44,6%

 

Elezioni 2006:

Coalizione Prodi 52,49% - Coalizione Berlusconi 45,35%

 

Poi 6 provincie su 8 sono di sx, le principali città anche. La giunta regionale no, ma li penso più perchè non piaceva Soru che per altro.

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Ci vivo in Sardegna, penso di conoscerla abbastanza :D diciamo che la situazione è complessa è che non si può giudicare così facilmente dai numeri.

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privateuniverse

Non entro nel merito delle tue argomentazioni Fabius81 perché si va fuori tema, ma le cose non stanno come dici tu.

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sicilian_killer

Bene: siccome a Gela c'era un sindaco dichiaratamente omosessuale, come a Berlino, Gela è come Berlino?

 

 

Proprio perché non lo è il successo di Crocetta dovrebbe far riflettere, più di sterili statistiche che peraltro sono discutibili!

 

 

e che è forse l'unica regione d'Italia a non avere mai avuto giunte regionali di centrosinistra o di sinistra

 

FALSO. Ma poco importa... in ogni caso non mi stupisco che quando si parla di Sicilia si rispoleverino sempre i soliti concetti e che qualcuno vada a riprendere addirittura i dati del Referendum tra Monarchia e Repubblica, ahahahah

 

Aggiungo che anche la vostra concezione di conservatorismo è datata, perché per voi conservatore = omofobo? Come dimostra la realtà di molti paesi europei anche questa equazione appartiene a vecchi schemi da guerra fredda. Ne siamo usciti, ultime notizie!

Edited by sicilian_killer
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Conosci il proverbio "una rondine non fa primavera"?

Gli americani votano un presidente nero: Uuuh indice degno di nota.

 

Gli irlandesi votano un presidente donna: Uuuh indice degno di nota.

 

A Gela votano un gay: una rondine non fa primavera..

 

 

A me sembra che finché il discorso resta sul piano "a Catania ci sono un sacco di gay" o "i meridionali che vengono a Roma e che conosco dicono che qui possono permettersi cose che a casa loro non potrebbero mai permettersi" non si possa andare molto lontano. Le impressioni e le testimonianze individuali possono anche essere illuminanti su certi aspetti, ma restano sempre e comunque parziali.

 

Il punto non sono tanto i casi singoli, quanto il piano, per così dire, generale.

A mio avviso l'espressione "ci siano un sacco di gay è senz'altro degno di nota. Innanzi tutto vista la tua quasi escatologica analisi, la presenza di una grande fetta di omosessuali fra la popolazione è indice di orientamenti politici, iniziative, prese di posizione, voti, atteggiamenti sociali. Il fatto che una zona sia piena di gay significa che questi si possano sentire vicini, forti della loro presenza reciproca, sono ovunque ed influenzano la vita di chiunque. Le loro famiglie, i loro amici i loro compagni di scuola conoscono il mondo omosessuale e con esso crescono. Quindi questo fattore ci permette eccome di andar lontano con i ragionamenti.

Sono vissuto ad Orvieto, a Pordenone a Ferrara e di vita omosessuale non ho visto una benemerita cipolla. I locali non erano noti e neppur rintracciabili e di iniziative et simili non ne ho mai viste. A Catania gli omosessuali sono ovunque e dovunque sono mischiati a loro amici etero o compagni di scuola. Trovi diversi posti in cui è possibile incappare in 750 persone "diverse" al minuto per non parlare poi di alcune zone citate già in cui puoi passare la serata su una scalinata nel cuore del centro fra pub e bar non dico in paliette ma quasi.

 

Il punto SONO ECCOME I CASI SINGOLI. Sono quelli che ti dicono chiaramente cosa è reale da cosa è statistico. E qui, RITORNIAMO IN IT si discute la pericolosità in quanto ad OMOFOBIA della Sicilia. Neanche il SUD ITALIA, ma la SICILIA e non si parla di economia (apro parentesi io ho detto che la Sicilia muove l'economia perchè spende e non perchè è ricca. I siciliani spendono in alimentari quanto 3 regioni d'Italia e nonostante la crisi continuano seppur non come prima a comprare mentre su giocano alle fabbrichette apri e chiudi) ma si parla DI SICUREZZA.

Edited by Aquarivs
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Quasi fosse una dottrina, un giudizio dal quale non si esce perchè così nella tua mente è stato concepito come unico e vero, immutabile, più grande nella totalità poichè nella sottigliezza sfuggirebbe.

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sarà, ma l'analisi di privateuniverse mi pare esaustiva e dannatamente lucida. La penso esattamente allo stesso modo. Non è colpa di nessuno se la mentalità della popolazione nel sud è ancora ampiamente conservatrice (ignoranza? arretratezza? è la storia che comdanda) o meglio, mediamente più conservatrice. La situazione è simile in tanti paesini campagnoli della lombardia, anche se con considerevoli attenuazioni.

 

 

FALSO. Ma poco importa... in ogni caso non mi stupisco che quando si parla di Sicilia si rispoleverino sempre i soliti concetti e che qualcuno vada a riprendere addirittura i dati del Referendum tra Monarchia e Repubblica, ahahahah

 

Aggiungo che anche la vostra concezione di conservatorismo è datata, perché per voi conservatore = omofobo? Come dimostra la realtà di molti paesi europei anche questa equazione appartiene a vecchi schemi da guerra fredda. Ne siamo usciti, ultime notizie!

 

Sì in italia il "conservatore" inteso da privateuniverse è omofobo, in quanto legato ancora a concetti radicati. Votare centrodestra non significa essere conservatori in questo senso, come votare a sinistra non significa avere mentalità aperta agli omosessuali.

Non si sta parlando degli omosessuali siciliani o calabresi, all'avanguardia, informati, liberi dai lacci del conformismo. Ma della stragrande maggioranza che resta.

 

Inutile ribadire che l'omofobia in italia è trasversale. In certe periferie di milano è molto peggio che nel profondo sud.

E in Milano centro, di coppie che si baciano manco l'ombra, per quanto si riconoscano a vista i "finocchi". I gay sono ben accetti nei localetti adibiti al loro divertimento e poco più (gay aggrediti in pieno centro meno di un anno fa mi pare)

 

Alla fine però la media statistica uniforma e ammorbidisce e rende un'idea generale che esula dai buoni (o pessimi) risultati di qualche città.

Non c'è nulla o nessuno da biasimare, è una realtà storica.

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@Aquarius Permettimi, parafrasando il vecchio Lubrano, la domanda sorge spontanea: visto che in Sicilia l'economia gira, è una regione friendly, ci sono tante opportunità per i gay, e non ci sono problemi di sicurezza, perchè sei emigrato?

Sia il mio ragazzo che la quasi totalità dei miei amici sono originari del sud e delle isole, e tutti concordano nel dire che, natura a parte, il resto di quello che offrivano i propri luoghi di origine era da dimenticare...poi per carità, ogni esperienza è a se', ma se chiedi ai tanti gay che si sono trasferiti dal sud a Roma o a Milano, nel 99% dei casi ti sentirai dire che non tornerebbero mai indietro.

Edited by ben81
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privateuniverse

Quasi fosse una dottrina, un giudizio dal quale non si esce perchè così nella tua mente è stato concepito come unico e vero, immutabile, più grande nella totalità poichè nella sottigliezza sfuggirebbe.

 

Non mi pare che "escatologico" sia sinonimo di dottrinario, ma torniamo al punto principale.

 

Nella mia regione un comune di poco più di mille abitanti ha avuto per anni un sindaco, molto popolare, dichiaratamente omosessuale, e che ha una relazione stabile da molti anni. Ovviamente non è un dato irrilevante, ma questo non significa né che quel paese sia una piccola Amsterdam, né che la mia regione sia un pezzo di Danimarca trapiantato in Italia; e, se in una guida turistica si dà un giudizio diverso, perché dovrei contestarlo? I dati di fatto sono questi. Il fatto di vivere qui non m'impedisce di continuare ad essere lucido o di valutare la situazione in maniera critica.

 

Comunque, che ti devo dire? Se ritieni che la situazione per i gay in Sicilia sia così positiva, buon per te che vieni da quelle parti. Quanto a me, se, ipoteticamente, dovessi scegliere sulla base della facilità di vita per un gay, opterei per Bologna o per Firenze piuttosto che per Catania; e credo che in parecchi sarebbero d'accordo con me.

Edited by privateuniverse
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Non mi pare che "escatologico" sia sinonimo di dottrinario, ma torniamo al punto principale.

 

Nella mia regione un comune di poco più di mille abitanti ha avuto per anni un sindaco, molto popolare, dichiaratamente omosessuale, e che ha una relazione stabile da molti anni. Ovviamente non è un dato irrilevante, ma questo non significa né che quel paese sia una piccola Amsterdam, né che la mia regione sia un pezzo di Danimarca trapiantato in Italia; e, se in una guida turistica si dà un giudizio diverso, perché dovrei contestarlo? I dati di fatto sono questi. Il fatto di vivere qui non m'impedisce di continuare ad essere lucido o di valutare la situazione in maniera critica.

 

Comunque, che ti devo dire? Se ritieni che la situazione per i gay in Sicilia sia così positiva, buon per te che vieni da quelle parti. Quanto a me, se, ipoteticamente, dovessi scegliere sulla base della facilità di vita per un gay, opterei per Bologna o per Firenze piuttosto che per Catania; e credo che in parecchi sarebbero d'accordo con me.

Non conosco Bologna ma sceglierei Catania piuttosto che Trevisto 750 volte e Catania a Roma altrettante volte. Ti ricordo che non stiamo parlando di posti con apertura mentale ampia verso gli omosessuali ma di PERICOLO. Il che significa che ci sono STATISTICAMENTE più reati di OMOFOBIA a Catania che a Roma. E' così? Non credo proprio! In entrambe le città si sono verificati fatti degni di nota in merito ma quante volte questi fatti hanno riguardato Catania e quanti Roma?

 

@Aquarius Permettimi, parafrasando il vecchio Lubrano, la domanda sorge spontanea: visto che in Sicilia l'economia gira, è una regione friendly, ci sono tante opportunità per i gay, e non ci sono problemi di sicurezza, perchè sei emigrato?

Io sono emigrato per due motivi e sono noti: lavoro e Save Children. Non hanno niente a che fare col pericolo. E sarebbe anche sciocco giacchè da buon Catanese sono più pericoloso io finocchio che pincopallo etero.

 

Ps. Ancora una volta io non ho detto nè che la Sicilia sia ricca nè che ci giri l'economia. Io ho detto che la Sicilia spende nonostante la crisi.

Edited by Aquarivs
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privateuniverse

Non conosco Bologna ma sceglierei Catania piuttosto che Trevisto 750 volte e Catania a Roma altrettante volte. Ti ricordo che non stiamo parlando di posti con apertura mentale ampia verso gli omosessuali ma di PERICOLO. Il che significa che ci sono STATISTICAMENTE più reati di OMOFOBIA a Catania che a Roma. E' così? Non credo proprio! In entrambe le città si sono verificati fatti degni di nota in merito ma quante volte questi fatti hanno riguardato Catania e quanti Roma?

 

Non mi sembra un argomento probante. A parte che Roma è grande circa otto volte Catania, e che neanche Roma è esattamente Oslo, l'aumento di reati contro gli omosessuali può essere, paradossalmente, un segno di maggiore apertura. In passato, quando gli omosessuali erano vittima di aggressioni, era quasi esclusivamente perché si portavano a casa uno sconosciuto e la cosa finiva male. In una società in cui gli omosessuali non si espongono, non vivono pubblicamente come tali, le occasioni di aggressioni a sfondo sessuale sono minori e più circoscritte, e ancor più raramente vengono denunciate. Tanto per fare un esempio, se io venissi picchiato in quanto omosessuale, o fossi oggetto di atti di teppismo (una volta, cercando casa, ho visto un condominio sui cui muri qualcuno aveva scritto i numeri di targa di omosessuali della zona, tanto per fare un esempio), cercherei di occultare quanto mi è successo.

 

E' un po' come il discorso sui suicidi. Nei paesi ricchi, il suicidio è una causa di morte importante tra le classi di età più giovane, e in generale il tasso dei suicidi è più alto nei paesi ricchi; ma questo, di per sé, non autorizza a concludere che, nei paesi ricchi, si viva peggio.

 

C'è anche un'altra considerazione da fare. Come ho detto prima, per concludere che un certo ambiente sociale sia ospitale per i gay non è sufficiente che ci siano molte "eccezioni" in senso contrario. Un ambiente ospitale non è uno nel quale ci sono tante possibilità di "cavarsela", perché si vive a Catania e lì ci sono molti gay o perché la famiglia propria o del proprio ragazzo è di mentalità aperta o perché un gay può essere difeso anche dagli amici etero. Al contrario, è un ambiente in cui anche chi non può approfittare di queste condizioni favorevoli può vivere tranquillamente, perché l'omosessualità e gli omosessuali sono socialmente tollerati, accettati e riconosciuti. Può essere utile il paragone con gli ebrei: anche prima dell'emancipazione esistevano luoghi ed epoche in cui gli ebrei godevano di circostanze favorevoli, magari grazie alla simpatia del sovrano o ad una fortunata serie di coincidenze; ma i paesi non antisemiti sono quelli in cui essere ebrei è talmente scontato che sia una cosa come un'altra che, in un certo senso, non c'è alcun bisogno di essere "fortunati" (il discorso può essere generalizzato a qualsiasi minoranza, l'esempio degli ebrei mi sembra solo il più efficace).

 

Comunque, mi pare di capire che i siciliani del forum dissentano tutti dalle opinioni esposte nella guida turistica. Saranno sicuramente sbagliate (che lo siano in parte è senz'altro possibile), e in tal caso meglio per voi.

 

 

PS Per la cronaca, tra i numeri di targa non c'era quello della mia macchina. :D

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Se Aquarivs però ci dice che a Catania si è sentito più al sicuro che altrove credo che

lo si possa anche accettare no? In fondo la guida turistica dà una indicazione per sua

natura sommaria e gli americani sono molto prudenti...in generale come atteggiamento

mentale rispetto ad un'azione di responsabilità contro la casa editrice vale il principio della

massima cautela.

 

Non credo cioè vi sia una intenzione discriminatoria, ma un principio di massima cautela

e protezione nei confronti del turista americano. D'altronde a Firenze anni fa ci furono

problemi perchè certe studentesse americane si relazionavano cogli immigrati come se

fossero afroamericani...

 

L'Americano all'estero tende ad essere un po' "naif" e la casa editrice sicuramente

tutela anche se stessa: riconoscere che a Taormina o Catania etc. c'è una gay life

non sarebbe stato sbagliato rispetto ad un giudizio come "medioevo"

 

L'omofobia non è trasversale solo in Italia, è trasversale ovunque...non crediate che

in Inghilterra non esistano problemi etc. Questo è ciò che piace pensare a noi, cioè il

fatto che possa esistere un luogo in cui l'omofobia semplicemente possa scomparire

al 100% una volta per tutte, contrapposto ad un luogo pericoloso in assoluto.

 

Tuttavia questo non ci può neanche condurre ad un relativismo assoluto, non si può

essere nè categorici al 100% nè relativizzare tutto...bisognerebbe trovare un punto di

equilibrio

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