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Ha senso parlare di orgoglio gay?


Altair

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comunque rimane il fatto che non esiste neutralità ergo si può parlare di orgoglio e ha più che senso. Poi che sia strumentale, una forzatura o quello che volete a me sinceramente poco importa, io nell'orgoglio gay riesco a vederci solo una grande positività. E non mi interessa nemmeno se o non esiste una correlazione tra orgoglioso, dichiarato o militante, perchè credo che qualunque gay dichiarato in minima parte, forse anche senza volerlo diventa militante, nel momento stesso in cui afferma con tranquillità di avere un ragazzo per esempio. E non capisco nemmeno il volersi ostinare ad eliminare la parola "orgoglio". Ho come l'impressione che chi voglia negare un senso all'orgoglio lo faccia perchè non essendolo ha paura che qualcuno gli rinfacci il fatto di non esserlo o comunque si senta in qualche modo colpevole nel non esserlo (è un po' contorto ma penso sia arrivato il messaggio).

 

non si possono esprimere giudizi di valore su un dato tecnico-descrittivo.

 

certo sono totalmente d'accordo...lo spieghi tu agli omofobi? :D

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Grazie del tuo succo: non ha niente a che vedere con l'ontologia, naturalmente.

 

Per il resto, le cose che hai scritto nel tuo succo sono le stesse che avevi scritto nei tuoi post in questo

topic. Non c'era dunque affatto bisogno di rileggere i tuoi post pregressi per intervenire sugli ultimissimi.

 

Personalmente le considero di una banalità totale, e ti avverto che sono state scritte

cento e cento volte in questo forum, prima di te da altri. Ma a parte questo, per stare al topic, sono

completamente inesatte e superficiali circa il significato della nozione di orgoglio gay. Certo,

se uno vuole ignorare il concetto di orgoglio gay, e si appiglia a una descrizione puramente

semantica di due vocaboli irrelati (orgoglio, omosessualità), è chiaramente al di sotto dell'informazione

necessaria per criticare (e prima ancora capire) il concetto che contesta.

 

E' come se uno credesse di aver capito la teoria della relatività di Einstein in base alla descrizione

semantica di "relatività", o che cos'è la dodecafonia di Schönberg basandosi sul significato della

parola "dodecafonia".

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A me era chiaro da subito,

per questo mi è sembrato stupido :)

 

L'Orgoglio Gay non presuppone un giudizio di valore;

è una reazione di fronte a un giudizio negativo del "senso comune".

Questa reazione consiste nella parificazione totale delle reazioni e dei comportamenti

tra individuo omosessuale ed individuo eterosessuale.

 

In una società eteronormativa, quesste reazioni e questi comportamenti sono provocatori.

Dal baciarsi su un autobus al chiedere a papà i soldi per portare il ragazzo al cinema.

Dal dire ai compagni di classe "Porto alla festa anche il mio ragazzo"

al direi ai colleghi di lavoro: "Venerdì non posso, il mio ragazzo ha il saggio di danza".

 

Questa naturalezza è "orgoglio gay", fintanto che la Società

darà per scontato che siamo tutti eterosessuali.

Quando smetterà di darlo per scontato, sarà semplice naturalezza.

 

Quando qualcuno ti dice: "Pensavo offrissi tu! Dai, non fare il rabbino!"

Quando qualcuno ti dice: "Ma non ti sei lavato stasera? Guarda che non siamo a Napoli!"

E se tu sei Ebreo o Napoletano, ti dichiari e lo zittisci: fai un atto di "Orgoglio".

Che non vuol dire né sentirsi migliori dei Cristiani o del Milanesi

né trattare con naturalezza la propria condizione.

Significa rivendicare la propria condizione contro i pregiudizi.

 

Di preciso in cosa la vedi differentemente?

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certo sono totalmente d'accordo...lo spieghi tu agli omofobi? :D

Quindi tu rispondi ad un omofobo facendo il suo stesso errore? Contro quelli più stupidi può funzionare, ma ci sono sistemi di pensiero omofobo tremendamente congegnati proprio per far venire a galla tutto questo.

 

Non capisco perchè nella mai argomentazione, mark89, vuoi trovare "sintomi di mancata accettazione": è una questione puramente argomentativa, che però fa infuriare "l'orgoglioso". A 'sto punto anche io potrei sospettare che l'orgoglio mascheri una mancanza di consapevolezza sull'effettiva realtà ontologica dell'omosessualità che viene colmata con la sola reazione "non argomentata; ma spero di non avere ragione altrimenti andiam proprio male!

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Il problema è un altro: che voi anti-orgogliosi non conoscete affatto il concetto (orgoglio gay)

contro cui vi scagliate. La vostra è una polemica contro le ombre, perché nessuno ha mai sostenuto

le sciocchezze che voi mettete in bocca all'orgoglio gay.

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Telemaco, perché non ci fai degli esempi?

Una stessa situazione: la tua reazione, la reazione di un "orgoglioso" e la reazione di un "velato"?

Così capiamo in cosa si distingue il tuo comportamento dal mio.

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Dunque vediamo un po' come capirci. L'orgoglio gay secondo me può rischiare di essere controproducente, perchè laddove si impone una visione come quella che scaturisce dalle parole di isher non si lascia spazio per una perfetta parità fra due interlocutori di orientamento sessuale differente.

 

Ragazzi io la metto proprio come una questione di "ars rethorica".

 

Voglio dire, cerco per esempio di fare riferimento ad un relazionarmi con un mio amico eterosessuale. Se io mi impongo in maniera "militante" nei suoi confronti ho fin da subito eliminato la possibilità di un dialogo, perchè mi pongo in posizione palesemente conflittuale e sopraffattiva. Io non devo rivendicare nulla da lui, non devo pretendere nulla da lui per come singolarmente preso perchè la mia condizione "giuridica" non dipende da lui come individuo. Dipende però dall'opinione che lui si forma sullargomento.

 

Piu' che altro perchè secondo me, Almadel, il pregiudizio non si riesce a distruggere con il solo atto di rivendicazione ma facendo comprendere la sua insensatezza attraverso dati oggettivi.

 

Io al mio amico eterosessuale devo solo SPIEGARE ciò che non sa. Ma una tecnica come quella dell'"orgoglio" fondata intrinsecamente su una deliberata diversificazione della persona gay perfino dal punto di vista culturale non riuscirà ad ottenere l'effetto sperato. Quello di farsi capire.

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Quindi, per esempio?

 

Un tipo dice "i gay sono tutti pedofili":

 

Almadel risponde: "Bada a come parli che io sono gay"

e Telemaco risponde "Non è vero! Ai gay piacciono i maschioni palestrati e attivissimi!"

 

Ho capito bene la differenza tra "rivendicazione" e la "comprensione attraverso dati oggettivi"?

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E ho scelto l'esempio più soft.

 

Etero omofobo: "Che schifo i gay! Scommetto che amano smerdarsi col sesso anale!!

Almadel: "Bada a come parli, che io sono gay!"

Telemaco: "Ma no! Ci sono i comodi clisteri monouso, in farmacia a 7,99 euro!!

 

Etero omoofobo "Che schifo i gay! Scommetto che gli piace avere male al culo!"

Almadel: "Bada a come parli, che io sono gay!"

Telemaco: "Ma che dici? Col nuovo lubrificante Johnson & Johnson, scivola che è una meraviglia!"

 

Insomma la tua reazione all'omofobia, consiste nel renderti ridicolo

pur di non sembrare aggressivo....

 

Lasciami la libertà di consigliarti di seguire il mio esempio.

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e Telemaco risponde "Non è vero! Ai gay piacciono i maschioni palestrati e attivissimi!"

 

e l'omofobo risponde: "e tu come lo sai?"

Almadel: "perchè sono gay"

Telemaco: .....

 

cosa rispondi? cioè se dici che sei gay è una rivendicazione, quindi che fai? qualcuno prima o poi ti chiederà perchè lo sai o perchè te ne sei interessato e l'unico modo è dire "sono gay" che è una rivendicazione o comunque lo sembrerà agli occhi di un omofobo.

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mark89 non c'è alcuna equazione fra gay dichiarato e gay militante.

 

Almadel ma tu hai usato volutamente parole auto-umilianti, le cose si possono anche spiegare senza usare le frasi che hai usato tu senza rinunciare ad essere aggressivi.

Cioè non capisco perchè un'argomentare le proprie ragioni (anche in maniera aggressiva ma sempre razionale) è da ritenersi una cosa da scartare. Se tu dici "bada a come parli che io sono gay" non hai risolto assolutamente nulla!

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E' esattamente quello che io ho scritto pochi post fa, Telemaco: ma tu nemmeno hai letto i miei post

di un'ora fa.

 

Comunque, non è Almadel che ti fa gli esempi "cattivi". Sei tu, che, pretendendo di presentare la tua posizione

(paurosa e accomodante) come un'alternativa all'omofobia, dimostri palesemente di rimanere senza parole

di fronte all'omofobia, alla vera omofobia.

 

Ultima cosa: siccome il tuo penultimo post ha dimostrato chiaramente qual è la genesi della tua posizione

- come convivere con gli amici eterosessuali omofobi, magari senza essere aggressivi- permettimi un consiglio:

non avere amici omofobi!

 

Oltretutto è un grave errore di metodo esemplare le condizioni del dialogo (che vale in assoluto) sull'amicizia

(rapporto affettivo, intimo, privato e in senso lato amoroso).

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Ragazzi però siete voi che l'avete messa sul "rispondere all'insulto"; allora, per esempio io ritengo di essermi pienamente accettato, sono contento e tranquillo, non ho problemi particolari di nessun genere e vivo bene con me stesso e con il mio orientamento sessuale, è solo che non capisco perchè dovrei ritenermi orgoglioso di una mia caratteristica assolutamente naturale e scontata; cioè voi l'avete buttata sul "se non è orgoglioso non si difenderà" ma non è affatto vero e non c'entra nulla! E' chiaro che se io venissi aggredito da un omofobo (in maniera verbale ovvio, in maniera fisica ci voglion solo mazzate) risponderei a tono e senza trattenermi sui peggiori insulti sul suo conto, E ciò non ha nulla a che fare con l'argomento dell'orgoglio gay perchè la questione è semplicemente che ritengo che l'omosessualità vada pensata come un qualcosa di tecnicamente neutrale, che mi descrive ma per al quale non sento necessità di vantarmi o di pormi in maniera conflittuale con altre persone: se non ha senso che uno sia fiero di essere etero, perchè dovrebbe aver senso che uno sia fiero di essere gay?

 

Siete voi che allora date all'orgoglio gay un significato assolutamente avulso dalla parola orgoglio; per voi si tratta del rispondere a tono... ma non è vero, un qualunque gay può rispondere aggressivamente ad un attacco omofobo indipendentemente dalla concezione che ha di se stesso!

Io per "orgoglio gay faccio appunto riferimento alla persona che connota la propria identità sessuale di valenze che non hanno nulla a che fare col semplice orientamento sessuale, ossia tendono a fare di esso una vera e propria "identità culturale superiore o comunque volutamente diversa e diversificata" che non ha molto senso ai miei occhi, perchè l'omosessualità è solo un piccolo aspetto di tute le infinite sfaccettature della persona. Nessuno può essere identificato in base al solo orientamento sessuale, perchè prima di essere gay o etero egli è un'infinità di altre cose, e l'orientamento sessuale non è in grado di per sè di plasmare la personalità di un uomo al punto da renderlo diverso, cosa che pensano di far credere sia gli omofobi più subdoli, sia, senza accorgersene (ma almeno senza intenti distruttivi, però forse controproducenti), anche i più attivi militanti.

 

Essere gay non aggiunge e non toglie nulla alla persona. Esattamente come essere etero non toglie nè aggiunge nulla! Se la persona vuole essere orgogliosa di se stessa, troverà i motivi del proprio orgoglio nelle sue azioni, in ciò che ha ottenuto nella vita, in ciò in cui è riuscito, nei traguardi superati, nel fatto di essersi realizzato in ambito sentimentale, lavorativo, sociale, sportivo.

 

Essere gay non è un punto per poter giudicare una persona. Essa potrà essere positivamente o negativamente giudicata solo in base a quello che ha fatto, ciò che fa e che farà, al suo comportamento con gli altri, ai suoi valori, alle sue azioni con cui ha gestito la propria esistenza.

 

L'orientamento sessuale è un dato di fatto irrilevante ai fini della valutazione etica della persona, (sempre che uno abbia il diritto di esprimere tale valutazione). E' questo il punto.

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Se io sono gay non sono più figo di te che sei etero: se io sono gay ciò che vale è che non incide minimamente sul fatto che io sono uguale identico a te che sei etero ed esigo di essere trattato come tale, altrimenti mi incazzo.

 

 

 

.

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se io sono gay ciò che vale è che non incide minimamente sul fatto che io sono uguale identico a te che sei etero ed esigo di essere trattato come tale, altrimenti mi incazzo.

 

Leggendo la discussione mi pare di aver capito che questa reazione è esattamente quello che si intende con "orgoglio gay". E' una definizione che ha una sua valenza indipendentemente dal significato letterale che gli possiamo attribuire, che non c'entra niente con il fatto di sentirsi migliori degli altri.

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sono d'accordo che l'orientamento sessuale di per sè non plasma un bel nulla. Il fatto è che mentre tu devi fare i conti con il tuo orientamento il tuo amico etero non lo deve fare. E' quel fare i conti che fa la differenza e a mio avviso plasma la personalità. Un percorso bene o male, lungo o corto che sia lo devi fare e quando arrivi alla fine mi sembra assolutamente naturale dire: "sono orgoglioso di essere gay". Perchè sono orgoglioso di come ho affrontato il "problema" e di come ho deciso di reagire e viverlo. Ok forse se proprio vogliamo essere pignoli e se vivessimo soprattutto in un mondo ideale il fatto di essere orgogliosi non avrebbe alcun senso, perchè appunto sarebbe come dire sono orgoglioso di avere i capelli biondi. Però noi viviamo in certo tempo e in un certo luogo, e in quel preciso contesto quella frase ha senso.

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Purtroppo, Telemaco, tu non hai le idee chiare. Tu metti insieme proposizioni diversissime, e le metti

insieme in buona fede, perché non ti rendi conto che sono diversissime. Esempio:

 

 

Essere gay non aggiunge e non toglie nulla alla persona.

 

L'orientamento sessuale è un dato di fatto irrilevante ai fini della valutazione etica della persona,

 

Ti rendi conto che solo la seconda è sostenibile? E che la prima non lo è, e riposa solo sulla tua rimozione, ad esempio, di

secoli e anzi due millenni di storia di oppressione, negazione, eliminazione fisica e sociale delle persone omosessuali? E

su un enorme egoismo e menefreghismo verso quelli che ancora oggi, nella massima parte del globo, sono

in tali condizioni?

 

Se tu rimuovi o semplicemente sei ignorante di tutto ciò, questo non significa che tutti gli omosessuali lo siano: sicuramente ci

sono molti omosessuali che questa storia, e il pensiero che c'è dietro, li conoscono e non li rimuovono, e anzi se li assumono.

Va a dire a loro che questa assunzione non aggiunge niente alla loro persona.

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A me sembra perfettamente chiaro quello che cerca di esprimere Telemaco: si tratta semplicemente di una strategia di comunicazione. Si tratta di porre il proprio orientamento come qualcosa di neutro e di non imporlo con violenza al nemico omofobo, onde evitare conflittualità. Perché sappiamo che la proudness comincia con la giusta ribellione alla discriminazione (Stonewall) ma poi funisce tristemente nell'esibizionismo parafiliaco di San Francisco o di Berlino (rivendicare l'orgoglio di farsi pipì addosso in pubblico l'uno sull'altro).

A me sembra che almadel, Isher ed altri abbiano assimilato passovamente ideologie e pratiche d'oltreoceano o extranazionali, che non si adttano al contesto italiano. Non accettano che qualcuni dica una cosa del genere perché tutta la politica arci si basa su questo modello e quindi dovrebbero rinnegare la loro militanza. Però non possono imporla nemmeno agli altri! Perché con una militanza così, non è che abbiamo ottenuto molto, anzi...

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Ho la sensazione che si stia facendo una enorme confusione.

 

L'Orgoglio Gay è la commemorazione di un fatto storico.

Si ricorda la prima volta in duemila anni di persecuzioni

nella quale gli omosessuali si siano ribellati: a Stonewall, nel '69.

 

Mi sembra come se stessimo parlando della Resistenza

e voi vi dichiaraste antifascisti, ma non "resistenti"

perché per voi la parola "Resistenza" ha un altri significato.

Ma che senso ha?

 

E cosa leggiamo?

Che l'Orgoglio Gay - che commemora i fatti di Stonewall -

è "una imposizione violenta del proprio orientamento al nemico omofobo"!

Davvero non riesco a crederci.

Sarebbe come scrivere che la Resistenza

è "una imposizione violenta delle proprie idee al nemico nazista"...

 

E poi sembra strano se in Italia non abbiamo ottenuto nulla?

Non mi sembra affatto strano, a leggere certi discorsi.

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AndrejMolov89

non capisco perchè dovrei ritenermi orgoglioso di una mia caratteristica assolutamente naturale e scontata;

E ciò non ha nulla a che fare con l'argomento dell'orgoglio gay perchè la questione è semplicemente che ritengo che l'omosessualità vada pensata come un qualcosa di tecnicamente neutrale, che mi descrive ma per al quale non sento necessità di vantarmi o di pormi in maniera conflittuale

 

Siete voi che allora date all'orgoglio gay un significato assolutamente avulso dalla parola orgoglio.

 

 

 

Allora, inizierò con il definire cosa è pride, proud e orgoglio in italiano facendovi notare che i significati sono sovrapponibili in alcune accezioni e in altre meno.

Wikipedia

Pride is an inwardly directed emotion that carries two common meanings. With a negative connotation, pride refers to an inflated sense of one's personal status or accomplishments, often usedsynonymously with hubris. With a positive connotation, pride refers to a satisfied sense of attachment toward one's own or another's choices and actions, or toward a whole group of people, and is a product of praise, independent self-reflection, or a fulfilled feeling of belonging.

 

 

Oxford Advanced leaner's dictionary P, pg 1003 ed 2005

 

noun/ verb

 

1. Pleasure satisfaction: a feeling of pleasure or satisfaction that you get when you or peaple who are connected with you have done sth weel or own something that other people admire.

2. Respect for yourself: the feeling of respect that you have for yourself

 

Orgoglio in italiano : corriere della sera

[or-gó-glio] s.m. (pl. -gli)

 

· 1 Stima eccessiva di sé e dei propri meriti SIN presunzione: essere pieno di o.

· 2 Amor proprio, fierezza: lo hai offeso nel suo o.

· 3 Cosa o persona di cui si può essere fieri SIN vanto: questo ragazzo tanto intelligente è l'o. della famiglia

· • sec. XIII

Proud (fierezza) Oxford dictionary pg 1019

 

Having respect for yourself and not wanting to lose the respect of others eg (they were proud and indipedent people)

 

In Italiano il concetto ha un significato meno personale e più legato al fatto o all’accezione negative: qualora non sia legato ad una azione, qualora non sia legato ad una qualità o ad un oggetto, esso risulta negative, ovvero una sovrastima di sè. In inglese le cose cambiano, perché c’è un significato esasperato e negativo, che è implicito nella definizione positiva dei dizionari e una definizione personale e positiva. Ovvero non è un termine completamente negativo qualora non sia legato ad una azione, come lo è in italiano.

Voi avete descritto il concetto (AMERICANO), con la semantica italiana. C’è un errore di traduzione, infatti il termine più appropriato è fierezza. Fierezza, così come la proudness o il pride inglese non è necessariamente un concetto ostile, cioè che nasce dal confronto distruttivo della superbia e dell’orgoglio italiano. Ho fatto semplicemente una ricerca tra dizionari, eh, mica tutta questa complicatezza. Poi c’è l’elaborazione successiva da parte della comunità gay, che ovviamente ha come risultato di specificare qualcosa per i problemi specifici della comunità gay.

Quindi le tue critiche sono derivate dal fatto che per un concetto inglese usi un termine inappropriato usato in italiano. E’ semplice, succede sbagliarsi (concetto americano)

@ Almadel A parte questo, ti quoto tutto al cento per cento, ame pare che loro non sappiano neppure le definizioni base. Il concetto di per sè non istiga alla violenza, non è intrinsecamente violento, lo è qualora ci sia qualcosa che manchi di rispetto alla loro persona, COME è giusto che sia :)

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A me mi sembra invece che tu Greed, grazie a questa discussione, abbia fatto una scoperta importante: la differenza fra "fierezza" e "orgoglio". E' chi ha tradotto "proudness" con "orgoglio" che ha sbagliato, come il tuo post evidenzia, non noi. E a quelli devi attribuire la confusione semantica, se sei intellettualmente onesto, non a noi.

 

@Almadell ancora insisti nel fare il cuoco maldestro, cercando di rigirare la frittata in modo maldestro: non è stata certo Stonewall a impore in modo violento la fierezza gay. Come dovrebbe farti capire la piccola, semplice ricerca di Greed, che si è datto la zappa sul piede scoprendo una piccola verità. La fierezza è proudness. Stonewall è proudness.

 

E' la pratica invece dell'orgoglio gay, confuso con la proudness,che talvolta può essere vissuta come "violenza" dalla maggioranza etero. E mi riferisco al pride di San Francisco, non certo a Stonewall.

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AndrejMolov89

La sapevo benissimo anche prima. Se tu pensi a diecimila modi per migliorarti, devi ricercare anche un lessico appropriato per sapere dove andare, tipo prendersi una mappa morale su sui basarsi e vedere se le tappe ti piacciono o meno :) Non mi sono dato la zappa sui piedi, e ti pregerei di evidenziarmi dove l'ho fatto, se non ti dispiace o se veramente hai trovato dei punti deboli. :)

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Si chiama serendipità. Giungere ad una scoperta malgrado si parta avendo fini completamente diversi. :roll:

E' determinante e definitiva, secondo me, soprattutto quella parte della tua citazione dell'Oxford dict. che mette in relazione sinonimica "pride" con "hybris". Finalmente abbiamo un termine neutro, desunto dalla classicità, con il quale tradurre la connotazione negativa il concetto anglo-americano di proudness. il termine "superbia", rientrando fra i peccati capitali, può dare fastidio perchè troppo biblico per un gay. E dove ci sono libri sacri di origine semitica, lì c'è omofobia , si sa. Il termine hybris mi sembra davvero adattissimo! Ovviamente semanticamente lo spogliamo un pò da tutte le implicazioni che aveva nella cultura greca, insomma del rapporto fra uomo, divinità e destino. E lo accettiamo semplicemente come sinonimo di superbia privo di connotazioni cattoliche. Non dimentichiamo però che le conseguenze della hybris non sono affatto positive! Certo non sarà Zeus a punire i gay quando manifestano la hybris facendo sesso di gruppo in pubblico, ma sarà il resto della società che su quell'immagine costruirà il medium ideale per esercitare la sua omofobia. Si danno semplicemente agli etero gli ennesimi strumenti per stereotipizzarci nel sessocentrismo, in modo da avere gioco facile, soprattutto in un paese cattolico, quando si trovano a contestare i nostri diritti? Capite quello che intendo?

Si tratta di strategia politica! Eppure, se aveste letto Machiavelli, dovreste sapere qual è il momento adatto per essere leoni e qual è il momento adatto per essere volpi...

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C'è una enorme differenza fra il superamento dei limiti in ciò che si fa ( la ubris )

e la superbia per ciò che si è ( situazione che implica un difetto-peccato originario )

 

Ovviamente nessuna persona di buon senso può affermare che un gay non possa

per definizione superare i limiti in ciò che fa, per il fatto di essere gay

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Telemaco è inutile provare a discuterci, da quel poco che ho letto

la pensi esattamente come me, ma qualunque cosa tu dirai non farà

crollare le loro marmoree convinzioni. Il repertorio ormai ciclico è il

seguente:

 

1) Telemaco (come Altair prima) espone in maniera chiara e convincente un discorso

che evidenzia la fallacità del concetto di "orgoglio gay" : la sua inutilità, il suo essere

nonsense e controproducente.

 

2) Almadel ribatte che non ti se accettato, che sei omofobo dentro e che sei la rovina

di tutti gay della terra perché non vai al gay pride (e poi ti cita Stonewall).

 

3) Isher taglia corto. Ti dice subito che non capisci niente perché a differenza sua, non

ti sei fatto un mazzo tanto per tutta la vita studiando l'orgoglio gay e la storia dei gay dagli

albori dei tempi. Per cui noi esseri inferiori non possiamo proferire parola perché ipse dixit.

 

4) Greed si va a cercare le cose Wikipedia e fa l'autopsia a ogni singola parola che hai scritto.

(con lui però almeno si può discutere :) )

 

5) Hinzelmann come un disco rotto ripete per 10 post di fila che sei omofobo.

 

6) Di tanto in tanto qualche utente si mette in discussione ponendo opinioni sia da una parte

sia dall'altra ma dopo 4 o 5 post getta la spugna.

 

Ti ci puoi incaponire quanto vuoi, diranno qualsiasi cosa pur di farti avere torto semplicemente

perché è così, punto e basta. La proudness per loro è un dogma.

 

Alla fine se proprio li metti con le spalle al muro rimarrà solo Almadel che non sapendo più cosa

dire tenterà di fare flame pilotato per chiudere il topic, magari offendendoti usando cose che lui

sa che ti possono dare fastidio. Poi arriva Lum o un moderatore che chiude il topic per un pò, poi

lo riapriranno e ricominceranno da capo le stesse cose! :)

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Vedo con dispiacere che l'unico modo residuo che Altair trova per sostenere la sua ostilità

all'orgoglio gay è - dopo aver dichiarato che usciva dalla discussione - di rientrarci facendo

una caricatura, per la verità anche leggermente offensiva, delle posizioni di chi non la pensa

come lui: me, Hinzelmann, Almadel, Greed, e quanti altri.

 

Contemporaneamente è per lui un assioma che Telemaco abbia «dimostrato in modo chiaro

e convincente» quello che lui stesso, Altair, pensa: quando questo è ciò che si dovrebbe provare,

ovviamente.

 

Se la canta e se la suona, si dice a Roma. Ci sarebbe da ridere, in fin dei conti, e, dato il tenore

del post, tralasciamo le note offensive, e ridiamo pure! :D

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