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Che cosa è per voi la comunità gay?


Iron84

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7 hours ago, sabrinaT said:

L'esperienza omosessuale metropolitana è comune e identica anche fuori Milano. Basta che sia una città con una densità di gay tale da permettere la nascita potenziale di certe dinamiche che poi le stesse cose si presentano anche se in frequenza minore naturalmente.

No ma questo lo penso anche io, non ho nessuna velleità che altrove sia meglio come vita gay mentre come socialità in generale so per certo che lo è per esperienza diretta.

In generale Milano non essendo di base la città dei miei sogni, l'avevo scelta tra le meno peggio dovendo lasciare casa. Considerando i costi e quello che alla fine mi ha offerto tutto sommato non ne è valsa la pena. Infine conta anche un modo di essere che non mi appartiene ma questo è un ambito molto soggettivo.

Proprio perchè è soggettivo non consiglierei tantomeno sconsiglierei questa città per viverci, gay o non gay, reddito alto o meno.

 

7 hours ago, Pugsley said:

Non è la provenienza, è la cultura

I modi di ragionare.

Io non credo che altrove sia meglio, semplicemente sono d'accordo con te quando elenchi i motivi per i quali a Milano, pur essendoci una mole di omosessuali non comparabile rispetto ad altre città italiane, non si sia riuscita a sviluppare una comunità come la intendiamo (o la vorrei)

21 hours ago, Mario1944 said:

Viceversa mi pare improprio l'uso di "comunità" per indicare un'associazione e del resto, da quanto leggo, reputo che anche in questo topic la voce sia stata intesa ed usata non come sinonimo di associazione.

Infatti l'associazionismo è una parte, un pò come dire che gli etero possono creare comunità solo iscrivendosi ad un partito.
In parte la cosa è vera ma in quanti etero conosci iscritti ad un partito e che lo frequentano?

E'indubbio che l'associazionismo abbia fatto e continui a fare molto per noi, resta il fatto che lo step successivo a mio avviso non sia stato fatto e probabilmente non si farà mai perchè, a quanto pare leggendovi, è inutile.

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Mario1944
13 hours ago, Pugsley said:

Sei sempre stato un po' conservatore eh?

Sì, certo, tendenzialmente sì, ma la giovinezza è una delle poche cose che non possiamo conservare.... 😉 

Peraltro dubito che la mia lieve inclinazione alla socialità, per usare una litote, abbia qualche cosa a fare con la mia grave inclinazione alla conservazione.

5 hours ago, Iron84 said:

E'indubbio che l'associazionismo abbia fatto e continui a fare molto per noi, resta il fatto che lo step successivo a mio avviso non sia stato fatto e probabilmente non si farà mai perchè, a quanto pare leggendovi, è inutile.

Suppongo che tu, scrivendo "E'indubbio che l'associazionismo abbia fatto e continui a fare molto per noi" intenda affermare che "l'associazionismo" sia stato molto efficace per la legittimazione dell'inclinazione omoerotica.

Se suppongo correttamente e concedendo inoltre che la tua affermazione sia veridica, mi sfugge tuttavia il nesso con l'utilità o l'inutilità di costituire una comunità di persone omoeroticamente inclinate, altrimenti definità comunità gay o gaya:

l'utilità d'un'associazione per la promozione dei pari diritti dei mancini in una società civile che li opprima perché minorati o viziosi, non implica anche l'utilità e neppure l'inutilità della costituzione d'una comunità di soli mancini.

Le due cose vanno separatamente e né necessariamente coesistono né necessariamente non coesistono. 

 

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freedog
1 hour ago, Mario1944 said:

l'utilità d'un'associazione per la promozione dei pari diritti dei mancini in una società civile che li opprima perché minorati o viziosi, non implica anche l'utilità e neppure l'inutilità della costituzione d'una comunità di soli mancini.

Le due cose vanno separatamente e né necessariamente coesistono né necessariamente non coesistono.

fare gruppo tra simili però, oltre che per far valere le sacrosante rivendicazioni della categoria/corporazione, serve anche a confrontarci ed a migliorarci al nostro interno.

questo è un dato di fatto che dovrebbe essere acquisito da secoli, ed è valido nelle arti, nei mestieri ed in tutte le manifestazioni dell'agire umano. Inclinazioni & affettività omorikkioniche comprese

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sabrinaT
On 3/13/2024 at 11:59 PM, Almadel said:

Decidetevi: è cambiata in peggio o in meglio

la socialità gay rispetto a un quarto di secolo fa?

dovreste dircelo voi senior, io ad esempio 25 anni fa avevo 4 anni. Anche se non mi fiderei a dire la verità di una opinione come la tua: per esempio dici che non è conveniente creare una comunità basandosi sul sesso come collante ma in verità a me il sesso sembra comunque un collante e poi nel tuo caso mi pare essere stato importantissimo. Ipotizziamo che tu non fossi stato quel gran scopatore intellettuale che dici di essere stato (e soprattutto non avessi avuto tutto il tempo e le energie che dati gli innumerevoli topic e post a riguardi hai impiegato esclusivamente alla socialità gay): pensi che avresti avuto tutti questi amici/conoscenti/comunità che hai/hai avuto?

Alla fine hai sentito l'esigenza di specificare quanti te ne scopavi in passato perfino in questo topic a... marco7. 😅

Ma in 29 anni quello che ho personalmente ottenuto dalla so-called "comunità" gay e che ho capito è stato:

- conoscenze molto volatili e atteggiamenti repellenti diffusi,

- pochissimo sesso (che dovrebbe teoricamente essere perlomeno il minimo indispensabile ottenibile, secondo gli stereotipi, dai gay). Tentare di scopare è diventato un lavoro a tempo pieno ormai nonostante sia tutte apparentemente e fintamente super troie e disponibili. Prima, da quello che dite voi, si scopava di più se eri disposto a uscire e a frequentare qualche ambiente gay e se non eri out ti facevi la tua doppia vita gay mentre se eri out eri non solo inserito socialmente ma scopavi decisamente di più. Oggi non ti caga nessuno anche se sei out (per amicizia figuriamoci ma anche per sesso).

Poi nei rapporti a due (ma anche in quelli in generale): se ti fai sentire spesso sei insistente e ti bloccano o ti "lasciano" o smettono di cagarti per quello, se non lo fai allora si sentono in dovere di non contattarti perché tu li hai ignorati, se sembra che ci tengano poi improvvisamente ti ghostano, spariscono o in parte fanno quello che dice pugsley (il fenomeno delle sette segrete dei ricchioni)...

- in giro non è che vedi gente che si sente appunto parte di una comunità e che sia sana di mente + felice/soddisfatta della propria vita gay (questo topic tra i tanti esempi che ci sono in giro) quindi uno una idea generale al di là della propria esperienza biasata se la fa... rispetto a 25 anni fa oggi sicuramente un ragazzo/uomo gay in qualsiasi metropoli/grande città deve prima impiegare grandi sforzi economici e mentali cercando di non morire di fame e poi tentare di approcciare con qualche gay per fare comunità anche perché poi dato il risultato scadente appunto dei tentativi di far parte della comunità poi si rimane delusi il doppio...

In genere rispetto ai gay, le persone eterosessuali le trovo sia molto più pratiche e sia molto più alla mano tra di loro nella loro vita sentimentale e sessuale ma in generale, a parte omofobi radicali, anche quelli meno open-mind sono molto più disponibili e alla mano di certi omosessuali che si vendono come tali. 

Dal 2020 in poi, complici anche covid e lockdown, sto vivendo la mia nuova vita da aromantico in totale castità (non che sia una scelta 100% dettata da me) avendo con la """comunità gay""" un rapporto di buon vicinato effimero e disimpegnato... guadagnandoci inequivocabilmente in qualità della vita generale e di salute mentale.

:crazy:

7 hours ago, Iron84 said:

In generale Milano non essendo di base la città dei miei sogni, l'avevo scelta tra le meno peggio dovendo lasciare casa. Considerando i costi e quello che alla fine mi ha offerto tutto sommato non ne è valsa la pena. 

Ecco appunto. Che poi è il motivo per cui mentre i meridionali vanno a Milano, i milanesi/settentrionali vanno direttamente all'estero o comunque se uno vuole fare carriera e non ha un posto pubblico dove lo scatto di carriera lo hai invecchiando e basta con gli stipendi di Milano e i costi che ci sono va fuori... E se uno è pure gay ancora di più per il motivo che ok rispetto ad altre città italiane Milano è sicuramente la miglior città gay ma una volta che hai capito che non è che sia tutta sta gran cosa non ne val la pena e tanto vale andare in altre metropoli perlomeno molto più movimentate (Madrid, Berlino, Londra quando era facile andarci etc...) oppure se si può fare trasferimento tornare nel tuo caso a Napoli, che non è un buco di città, e almeno sei economicamente più comodo. 

Edited by sabrinaT
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Mario1944
1 hour ago, freedog said:

fare gruppo tra simili però, oltre che per far valere le sacrosante rivendicazioni della categoria/corporazione, serve anche a confrontarci ed a migliorarci al nostro interno.

questo è un dato di fatto che dovrebbe essere acquisito da secoli, ed è valido nelle arti, nei mestieri ed in tutte le manifestazioni dell'agire umano. Inclinazioni & affettività omorikkioniche comprese

Prevalentemente sì, ma questo "fare gruppo" che descrivi è quello delle associazioni, delle fazioni, dei partiti.

La comunità tuttavia, almeno nella definizione del Tommaseo che sopra ho riportata e che mi pare sia quella presupposta da @Iron84, è cosa diversa da associazione, fazione, partito. 

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2 hours ago, sabrinaT said:

Ma in 29 anni quello che ho personalmente ottenuto dalla so-called "comunità" gay e che ho capito è stato:

- conoscenze molto volatili e atteggiamenti repellenti diffusi,

- pochissimo sesso (che dovrebbe teoricamente essere perlomeno il minimo indispensabile ottenibile, secondo gli stereotipi, dai gay). Tentare di scopare è diventato un lavoro a tempo pieno ormai nonostante sia tutte apparentemente e fintamente super troie e disponibili.

(...)

Oggi non ti caga nessuno anche se sei out (per amicizia figuriamoci ma anche per sesso).

Poi nei rapporti a due (ma anche in quelli in generale): se ti fai sentire spesso sei insistente e ti bloccano o ti "lasciano" o smettono di cagarti per quello, se non lo fai allora si sentono in dovere di non contattarti perché tu li hai ignorati, se sembra che ci tengano poi improvvisamente ti ghostano, spariscono o in parte fanno quello che dice pugsley (il fenomeno delle sette segrete dei ricchioni)...

Mi pare di capire che tu non hai molti amici gay 🤔 non hai mai incontrato qualcuno di particolarmente interessante o simpatico? 

Io credo non si possano fare generalizzazioni valide per tutti...alcuni hanno maggiori abilità sociali di altri, è un fatto di indole, di carattere 

2 hours ago, sabrinaT said:

 - in giro non è che vedi gente che si sente appunto parte di una comunità e che sia sana di mente + felice/soddisfatta della propria vita gay (questo topic tra i tanti esempi che ci sono in giro) quindi uno una idea generale al di là della propria esperienza biasata se la fa... rispetto a 25 anni fa oggi sicuramente un ragazzo/uomo gay in qualsiasi metropoli/grande città deve prima impiegare grandi sforzi economici e mentali cercando di non morire di fame e poi tentare di approcciare con qualche gay per fare comunità anche perché poi dato il risultato scadente appunto dei tentativi di far parte della comunità poi si rimane delusi il doppio...

Dipende da cosa intendi per "far parte della comunità"; cioè, ci sono dei gruppi da cui ti senti escluso (e da qui la delusione perché non ne fai parte) o vorresti tu creare un gruppo...?

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freedog
3 hours ago, Mario1944 said:

questo "fare gruppo" che descrivi è quello delle associazioni, delle fazioni, dei partiti.

e infatti di quelle stavo parlando, qualora ti fosse sfuggito il dettaglio

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sabrinaT
9 hours ago, schopy said:

Mi pare di capire che tu non hai molti amici gay 🤔

No infatti. Non ne ho nessuno credo. Certo conoscenti... tipi.. tizi vari.

Ma chi è che ne ha?! Tu hai molti <<amici>> gay? :hm: 

Conosci almeno 10 gay sui quali metteresti la mano e tutto il braccio sul fuoco e di cui ti fidi ciecamente e che contatteresti anche in situazioni di necessità e che sai che ci saranno? 

9 hours ago, schopy said:

Dipende da cosa intendi per "far parte della comunità"; 

In genere una "comunità" la si intende - appunto facendo l'esempio che ha fatto Iron delle altre minoranze (e come credo che la intenda anche lui) - come un sentire comune che porta tutti ad essere persone empatiche ed accoglienti A PRIORI (che poi eventualmente ti allontanano se l'intollerante a quel punto sei tu) verso tutti i nostri simili e che funziona anche come rete di supporto reciproco oltre che per divertimento. Non so se hai presente come si comportano tra di loro per esempio gli africani in Italia che si appoggiano ad altri africani e arrivano pure ad ospitarsi etc.. anche se non sono parenti o davvero amici di vecchia data fino a quando uno non si sistema. Un po' come facevano gli italiani o altri gruppi di immigrati quando emigravano in America che si sentivano parte della loro comunità ma senza essere parenti e nemmeno sena parlare la stessa lingua o essere amici già solo per una certa storia comune. Senza scomodare i film e senza nemmeno arrivare a tanto... probabilmente dovrebbe essere una cosa del genere prima di tutto.

Teoricamente dovrebbe essere una sorta di gruppo di amici ma che ti sono amici anche se non sono tuoi amici e non ti conoscono nemmeno. Poi da dopo ci sono anche le sensazioni a pelle che uno prova quando entra in una discoteca gay o in un qualsiasi locale o evento o su posto su internet... la disponibilità e la disposizione ad esserti amica consumando il loro tempo e le loro energie per te oppure quello che ti capita quando cerchi sesso o cose frivole o la fiducia reciproca. Se entri in un gruppo e sei circondato da stronzi o ti percepisci come fuori luogo (ma solo con loro e non in generale nella vita) è un po' difficile sentirsi parte di quella/e "comunità". Oppure a causa di consuetudini o "riti di iniziazione" particolari espliciti o impliciti e cose di questo tipo e quindi a quel punto è vero che esiste la comunità (o le comunità) ma non è poi così inclusiva e davvero alla portata di tutti ma esiste solo per una certa minoranza %. E' più una cosa elitaria a quel punto ma senza necessariamente essere legata al reddito... con tutta una piramide censitaria dietro a seconda delle circostanze. In più se sei fisicamente rado è difficile sentirsi parte di una comunità. E anche nelle metropoli italiane i gay sono molto radi.. figuriamoci in provincia dove ce ne sono già di meno. Tanto che non è che ci sia un quartiere gay in nessuna grande città italiana tra le tante altre cose.

9 hours ago, schopy said:

non hai mai incontrato qualcuno di particolarmente interessante

magari è interessante ma non è detto che sia interessato a degnarti davvero del suo tempo o che sia interessato a te "in quel senso"  se cercavi quello... oppure poi alla fine pareva interessante ma in realtà non lo era.

:crazy:

interessante video, interessante descrizione del video e interessanti anche i commenti...

Edited by sabrinaT
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Almadel
1 hour ago, sabrinaT said:

In genere una "comunità" la si intende - appunto facendo l'esempio che ha fatto Iron delle altre minoranze (e come credo che la intenda anche lui) - come un sentire comune che porta tutti ad essere persone empatiche ed accoglienti A PRIORI (che poi eventualmente ti allontanano se l'intollerante a quel punto sei tu) verso tutti i nostri simili e che funziona anche come rete di supporto reciproco oltre che per divertimento.

Credo che schopy lo sappia, visto che l'ho coinvolto recentemente

nell'aiutare uno sconosciuto scappato da un padre violento.

(Che dopo aver ricevuto cibo, vestiti e un contatto di lavoro è sparito...)

In ogni caso non so se con "comunità gay" si possa intendere il "volontariato".

Non sono due concetti che si sovrappongono.

Poter contare sui propri amici non è proprio come poter contare sugli sconosciuti.

Anche perché confidare sul buon cuore degli sconosciuti non è molto saggio:

è una cosa piacevole quando capita, ma non è qualcosa che si può pretendere.

Non è che domani mi immagino di poter andare senza soldi a Milano,

tanto ci sarà qualcuno che mi ospiterà gratis solo perché sono gay.

 

Io non mi sono mai aspettato nulla, ma a volte sono stato piacevolmente sorpreso.

(Nel 2000 io e il mio ex siamo stati ospitati a Roma da un angelo gay dell'UAAR,

perché ci siamo ritrovati a dormire per strada; ma in altre circostanze non ho avuto la stessa fortuna).

 

 

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2 hours ago, sabrinaT said:

Ma chi è che ne ha?! Tu hai molti <<amici>> gay? :hm: 

Conosci almeno 10 gay sui quali metteresti la mano e tutto il braccio sul fuoco e di cui ti fidi ciecamente e che contatteresti anche in situazioni di necessità e che sai che ci saranno? 

Non 10 su cui metterei la mano sul fuoco, però sì, ci sono alcuni amici gay ai quali chiederei aiuto in caso di necessità e so che farebbero quel che possono per me (ed io per loro a parti invertite)...ma ci sono anche alcuni amici/amiche etero di cui mi fidano e che si fidano di me

3 hours ago, sabrinaT said:

interessante video, interessante descrizione del video e interessanti anche i commenti...

Racconta esperienze diverse da quelle che ho vissuto, perché non mi sono mai chiesto come dovevo comportarmi per "integrarmi nella comunità gay", o se dovevo adeguarmi ad un modello...non ho mai subito le pressioni dei pari per il consumo di droghe o alcol (tra i 20 e i 25 qualche volta mi sono ubriacato) e non ho mai conosciuto ragazzi gay suprematisti bianchi (una sola volta ho incontrato un nostalgico del ventennio sulla cinquantina, ma era un personaggio folkloristico).

Non sto in nessuna "scatola" (non sono twink, daddy, bear, né faccio parte della comunità bsdm), semmai io appartengo al gruppo dei "politicizzati" (ma esisterà?) e del giro delle associazioni...magari ai gay da club sembro uno sfigato, non so. Nella mia arroganza mi piace pensare che mi evitino perché temono la mia intelligenza 😌

Qualche volta prendo in giro la gente per come veste in discoteca insieme agli amici, ma i ragazzi in maglia a rete probabilmente prenderanno in giro noi...ecco, questo non mi sembra una forma di grave "abuso". Non spettegolo molto, una volta mi divertivo di più ora cerco sempre di avere una parola gentile oer tutti 🙂

 

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Io penso che qualsiasi gruppo sociale abbia le sue magagne e le sue dinamiche profondamente insane, compito del singolo saper trovare la giusta distanza.

Vorrei solo, nuovamente chiarire diversi punti prima di perdersi.
1) Il mio non è un j'accuse sulla comunità gay ma la constatazione che quello che si intende per comunità come ha ben sintentizzato @Mario1944 semplicemente non esiste (in maniera diffusa)
Quella che esiste per motivi vari non mi interessa, non perchè non sia interessante ma perchè non è quello di cui ho bisogno o di cui speravo. L'attivismo è presente in qualsiasi città in cui ci sia una associazione, non c'è bisogno di vivere in un monolocale a 1000 al mese per stare a Milano.

 

2) Io di amici gay ne ho tanti, gli voglio un sacco di bene e sono delle persone bellissime. Le ho conosciute qui a Milano e molti sono anche ex fiamme, messo da parte il sesso è nata un'ottima amicizia vera, senza benefit e senza tensione sessuale. Di questo ne sono molto orgoglioso. Proprio per questo la mia volontà di creare un minimo di gruppo si è scontrata negli anni con continui ostracismi di varia natura e non perchè le persone non andassero d'accordo ma proprio perchè molto legati alla loro indipendenza da non volersi legare a nessun tipo di impegno con altre persone.

3) A chi dice però che non esiste in maniera diffusa vi dico anche che io per un breve periodo a Roma l'ho avuta, mi sono sentito accolto ed è tutto stato naturale in pochi mesi che stavo li, cosa che qui a MILANO non è MAI MAI MAI successa in 8 anni. Quindi non è che sia proprio un ingenuo idealista che ha guardato troppi film. Ci tengo a dirlo perchè sta emergendo una linea disfattista che parte da osservazioni VERE perchè le ho vissute anche io ma arriva a conclusioni non altrettato valide in quanto io stesso ho verificato l'opposto

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34 minutes ago, Iron84 said:

3) A chi dice però che non esiste in maniera diffusa vi dico anche che io per un breve periodo a Roma l'ho avuta, mi sono sentito accolto ed è tutto stato naturale in pochi mesi che stavo li, cosa che qui a MILANO non è MAI MAI MAI successa in 8 anni. Quindi non è che sia proprio un ingenuo idealista che ha guardato troppi film.

Se spiegassi un po' meglio in che modo facevi "comunità" a Roma, forse capiremmo anche di cosa senti la mancanza. 

Io per un paio d'anni all'uni avevo un gruppo di amici e amiche (eterosessuali) con cui frequentavo i corsi, studiavo, pranzavo, organizzavo feste, andavo ai concerti...cioè, a volte facevamo praticamente le stesse cose dalle 9 di mattina a mezzanotte, ed è stato tutto molto piacevole, ma per forza di cose oggi non potrebbe ripetersi allo stesso modo...

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@schopyha sostanzialmente fatto già la domanda che stavo per scrivere. Ho letto anche con più attenzione sia il tuo messaggio iniziale, che l’ultimo, dove hai voluto fare alcune precisazioni.

Escludo la realtà milanese perché  non avendoci mai vissuto non posso valutare pienamente.

Ma ho difficoltà anche io a centrare il motivo del tuo malumore che ti ha portato ad aprire questa riflessione. Ho come l’impressione che tu abbia girato intorno ad una questione più precisa, che hai chiara in mente, ma non è altrettanto ben venuta fuori una volta esposta.
 

 

1 hour ago, Iron84 said:

Proprio per questo la mia volontà di creare un minimo di gruppo si è scontrata negli anni con continui ostracismi di varia natura e non perchè le persone non andassero d'accordo ma proprio perchè molto legati alla loro indipendenza da non volersi legare a nessun tipo di impegno con altre persone.

Anche questo passaggio, mi sembra interessante. Ma… cosa intendi più precisamente?

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Mario1944
17 hours ago, freedog said:

e infatti di quelle stavo parlando, qualora ti fosse sfuggito il dettaglio

Sì, appunto, tu parlavi di associazioni, ma l'argomento di cui si tratta qui è la comunità.... 😉 

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sabrinaT
10 hours ago, Almadel said:

In ogni caso non so se con "comunità gay" si possa intendere il "volontariato".

non voglio vivere a Milano o chissà dove a spese di altri e credo nessuno abbia in mente quello nello specifico ma era giusto per spiegare sommariamente usando un caso limite per dare una idea (e poi appunto altre comunità sicuramente più disagiate di qualsiasi gay di Milano già fanno cose del genere tra di loro proprio per senso di comunità e non sembra essere un grande peso per loro e non lo percepiscono come "volontariato").

Basterebbero già solamente delle cose più terra terra... 

E' un po' tutto quello e un po' probabilmente una specie di cameratismo ma positivo e costruttivo (mentre invece il cameratismo che si crea, se si crea, è tossico o è più nonnismo che altro) e un po' altre cose. Forse è un concetto un po' ibrido l'idea di "comunità". Tutto questo sulla carta sarebbe già lo spirito del pride probabilmente ma non è così nemmeno al pride che è diventato più il bar di guerre stellari e non è così tutto il resto del l'anno quando i pride sono finiti.

Già se lo pensi come "volontariato" significa che non ci credi abbastanza... quello che c'è dietro a quel punto è solamente pietà umana ma non senso di comunità. Va bene non fidarsi degli estranei come ci insegna la mamma a non accettare caramelle dagli sconosciuti ma è diverso dal non aspettarsi proprio MAI NIENTE dai gay. In genere nella vita uno si aspetta sempre delle cose, di diversa natura, dalla gente quindi perché non devo aspettarmi delle cose dai gay per senso di appartenenza alla comunità gay (stessa cosa gli altri nei miei confronti)?

E poi se questo tipo di "volontariato" non significa fare parte della "comunità gay" allora non lo è nemmeno partecipare ai progetti delle associazioni... dato che alla fine di volontariato si tratta.

O ti pagavano e ci guadagnavi da quelle partecipazioni? :hm: Sei giusto un associato dell'associazione che fa volontariato con singoli amici omosessuali.

Come andare a cucinare le zuppe alla CARITAS con le sciure o fare qualcosa con l'UNICEF ma non è che uno si sente parte della "Comunità Caritas" come un gay dovrebbe teoricamente percepirsi parte dell'idea di comunità gay, se esiste.

E a quel punto non puoi consigliare a tutti quelli che vorrebbero sentirsi parte della comunità gay di fare volontariato: ci vogliono il tempo e la voglia e anche un certo spirito da crocerossina.

Se è così allora non c'è proprio la comunità gay ed è inutile pure parlarne.

Prendiamo atto. 

 

Edited by sabrinaT
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freedog
30 minutes ago, sabrinaT said:

se questo tipo di "volontariato" non significa fare parte della "comunità gay" allora non lo è nemmeno partecipare ai progetti delle associazioni... dato che alla fine di volontariato si tratta.

mmmhh... è un po' più complicato di così, non si fa sempre & solo tutto pro caritate et amore dei..

30 minutes ago, sabrinaT said:

andare a cucinare le zuppe alla CARITAS con le sciure

forse non tutti sanno che la caritas va a rimborso spese col comune per gli ingredienti delle zuppe che prepara... Poi dar da mangiare agli homeless è atto altamente meritorio eccetera, quello non si discute proprio.

Ma anche la professionalità per metter su un'help line gay piuttosto che i progetti anti omofobia nelle scuole un minimo di rimborso spese coi progetti comunitari ce l'hanno.

Nessuna onlus si arricchisce con ste robe, eh; però almeno non ci va in perdita secca

Edited by freedog
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1 hour ago, sabrinaT said:

Basterebbero già solamente delle cose più terra terra...


Premesso che non ho compreso il punto di Iron (che comunque si riferiva a fenomeni della vita quotidiana), e alcuni sotto argomenti che poi si sono creati parallelamente, quindi probabilmente mi sto intromettendo in una conversazione non avendo capito bene di cosa si sta parlando  uscendo anche fuori tema….👌😅

Però dai, non è proprio il gay-forum stesso una forma di comunità, seppur virtuale (che ok, non è una differenza irrilevante), in un qualche modo simile al senso che intendi tu?

Ormai sono rimasti davvero pochi quelli che ci sono dalla fondazione. Anzi, i founder stessi sono spariti da tempo, eppure ho sempre provato una “stima” a priori per chi da anni quasi quotidianamente ha voglia di rispondere, portare le proprie esperienze, dare sostengo alla meteora di turno o a chi invece è qui da più tempo. Non è un fatto scontato e credo che abbia davvero dato più sostegno (diretto o indiretto), soprattutto in passato, di quanto si possa pensare.
 

Poi per carità come dice Iron 

8 hours ago, Iron84 said:

Io penso che qualsiasi gruppo sociale abbia le sue magagne e le sue dinamiche profondamente insane, compito del singolo saper trovare la giusta distanza.

e questo forum ha dato ampie dimostrazioni anche di questi limiti😉

 

Edited by netny
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9 hours ago, Iron84 said:

Io di amici gay ne ho tanti, gli voglio un sacco di bene e sono delle persone bellissime. Le ho conosciute qui a Milano e molti sono anche ex fiamme, messo da parte il sesso è nata un'ottima amicizia vera, senza benefit e senza tensione sessuale. Di questo ne sono molto orgoglioso. Proprio per questo la mia volontà di creare un minimo di gruppo si è scontrata negli anni con continui ostracismi di varia natura e non perchè le persone non andassero d'accordo ma proprio perchè molto legati alla loro indipendenza da non volersi legare a nessun tipo di impegno con altre persone.

Ecco un altro punto chiave. Tu non hai trovato gruppi di gay in cui poterti inserire, e quando hai cercato di crearli tu, non ci sei riuscito. Tutto questo ti porta a concludere che la comunità gay non esiste. E però non è così. Stai confondendo i gruppi con la comunità.

Ci sono molte differenze: le amicizie, i gruppi, l'associazionismo, la comunità e il senso di comunità.

Posto che già la società stessa è sempre più individualista, non stupisce che in una grande città come Milano, diciamolo piuttosto frenetica, l'individualismo sia più marcato. Non è che sia come vivere a Miami, o a Cuba...

Innanzitutto occorre il senso di comunità per ottenere una comunità che si sviluppa, e non tutti lo hanno. In passato abbiamo parlato di come alcuni vivono il proprio orientamento sessuale LGB in chiave anti-identitaria, come qualcosa che è capitato di avere ma che non deve avere alcun peso... a prescindere da ciò che se ne pensi, questo causa che il senso di comunità non può svilupparsi. Proprio come non mi viene da fare comunità con chi ha gli occhi marroni come me, non mi verrà nemmeno da chi per puro caso è gay come me, dato che questo è un puro accidente che non mi identifica (è un discorso ipotetico sia chiaro, non mio, visto che io vivo il mio orientamento in chiave nettamente identitaria).

Ma poi in una grande città come Milano non trovare un gruppo (che può essere anche semplicemente non avere trovato il gruppo giusto; lo sai pure tu che i gruppi gay a MI esistono) o non riuscire a crearlo, non significa forzatamente che non ci sia la comunità. Se trasportiamo a MI due come Alma e Schopy, che si attivano per aiutare un ragazzo che ha un problema famigliare e abitativo, non è che dobbiamo dare per scontato che entrambi siano parte di un gruppo o pronti ad entrarci qualora X organizzasse un gruppo nuovo. Magari uno ha già tanto da fare con la sua vita sentimentale e con il lavoro, magari l'altro ha già un suo gruppo di cui è felice e non ha voglia di entrare in uno nuovo, né si sente di invitare qualcuno in quello che ha già. Dunque le persone che fanno comunità non per forza fanno anche gruppo o lo cercano, sono cose diverse.

Un'altra cosa: associazionismo/attivismo e comunità non sono la stessa cosa, ma l'associazionismo è per forza di cose contiguo alla comunità. Deve averne il polso e anche farne parte. Dunque l'associazionismo è anche una porta per la comunità LGBT, perché entrare nell'associazionismo significa conoscere la realtà del territorio ed è inevitabile entrare in contatto con la comunità del territorio, perché si entra in una rete di conoscenze e si è spinti ad essere attivi, a partecipare a eventi rivendicazioni discussioni ecc. Chiaramente per chi è allergico all'associazionismo, come te Iron, è una porta che si chiude che non ti permette di entrare in contatto attraverso quel ponte con la comunità, ne ti permetti di conoscere e capire tante persone che il senso di comunità lo hanno dentro, tanto da essere stati spinti a volere fare attivismo.

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3 hours ago, sabrinaT said:

Va bene non fidarsi degli estranei come ci insegna la mamma a non accettare caramelle dagli sconosciuti ma è diverso dal non aspettarsi proprio MAI NIENTE dai gay. In genere nella vita uno si aspetta sempre delle cose, di diversa natura, dalla gente quindi perché non devo aspettarmi delle cose dai gay per senso di appartenenza alla comunità gay (stessa cosa gli altri nei miei confronti)?

Sì, questa aspettativa è comprensibile; ma ti sei mai chiesto se tu puoi essere d'aiuto ad altri gay e/o essere quello che contribuisce a creare un gruppo...?

 

1 hour ago, netny said:

Però dai, non è proprio il gay-forum stesso una forma di comunità, seppur virtuale (che ok, non è una differenza irrilevante), in un qualche modo simile al senso che intendi tu?

A me pare di sì 🙂 da qualche anno molti si sono trasferiti su chat Telegram, quindi anche l'utenza qui si è sensibilmente modificata

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Mario1944
3 hours ago, freedog said:

non si fa sempre & solo tutto pro caritate et amore dei..

Raramente, anzi, quasi non mai....

Del resto anche l'amore di dio è in verità amore di sé stessi ovvero speranza d'un premio futuro 

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8 minutes ago, Krad77 said:

Se trasportiamo a MI due come Alma e Schopy, che si attivano per aiutare un ragazzo che ha un problema famigliare e abitativo, non è che dobbiamo dare per scontato che entrambi siano parte di un gruppo o pronti ad entrarci qualora X organizzasse un gruppo nuovo.

Io ho contribuito poco, sono stati soprattutto Alma ed una nostra amica che l'ha ospitato a darsi da fare 😊 comunque, sì, rendersi disponibili aiuta a socializzare.

Da come mi parlate di questi gay milanesi, io che sono un po' campagnolo me li immagino tutti a raccontarsela più grande di quel che è, tutti ad ambire a qualcosa che nemmeno loro hanno ben chiaro...quel che gli anglofoni definirebbero "aspirational"

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Mario1944
1 hour ago, netny said:

è proprio il gay-forum stesso una forma di comunità, seppur virtuale

Be' virtualmente ci può stare.

28 minutes ago, Krad77 said:

Dunque l'associazionismo è anche una porta per la comunità LGBT,

Ma dove la vedi tu la comunità gaya?:

almeno in Milano a me non risulta sia.

Non, beninteso, ch'io faccia granché testo in proposito, anzi, non ne faccio punto;  ma da quel che ho letto negli ultimi vent'anni non mi pare ci sia alcuna comunità gaya qui, se non se tu intenda per comunità gaya i singoli individui con inclinazioni omoerotiche residenti nell'ambito del Comune di Milano e separatamente, in tutti i sensi, considerati:

ma una moltitudine di biondi non costituisce una comunità di biondi.

 

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freedog
28 minutes ago, Mario1944 said:

Raramente, anzi, quasi non mai....

Del resto anche l'amore di dio è in verità amore di sé stessi ovvero speranza d'un premio futuro 

molto più banalmente, siccome con la mistica non si mastica, tutte le no profit hanno dei costi vivi & operativi, pure quando fanno solo volontariato.

di quelli devono comunque rientrare e render conto; del resto, come tu ben sai, hanno pure un bilancio da redigere, per quanto sia diversificato rispetto alle imprese profit

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sabrinaT
23 minutes ago, freedog said:

costi vivi & operativi, pure quando fanno solo volontariato.

oppure tutte le saune e discoteche gay che si mascherano da associazione per dedurre tali costi... :uhsi:  **aumm aumm** il motivo per cui non c'è una gay street decente o un quartiere gay decente è anche perché non c'è proprio una imprenditoria gay per gay

tipica cosa tutta italiana, tra le tante

53 minutes ago, schopy said:

soprattutto Alma

ma a parte Almadel a Padova c'è qualcun altro che fa cose? Se tutto ruota sempre attorno ad Almadel allora non c'è la comunità gay nemmeno a Padova... 

Edited by sabrinaT
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Mario1944
16 minutes ago, freedog said:

con la mistica non si mastica

Ma sì che si mastica:

basta aspettare che cada il pane degli angeli!  😉 

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4 minutes ago, sabrinaT said:

ma a parte Almadel a Padova c'è qualcun altro che fa cose? 

Sì sì, ci sono anche delle associazioni che non frequento ma che hanno un loro seguito...Padova secondo me per i giovani gay è molto più accogliente di Milano.

Poi, d'estate abbiamo il Pride Village più frequentato d'Italia, anche quello vorrà dire qualcosa

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Padova e' la citta' italiana frocia per antonomasia !

E i padovani sono i piu' belli.

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freedog
50 minutes ago, sabrinaT said:

il motivo per cui non c'è una gay street decente o un quartiere gay decente è anche perché non c'è proprio una imprenditoria gay per gay

vexata quaestio... ormai su sto tema ho perso ogni speranza; in finale si fa il pane con la farina che si ha...

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Vivacia3But
1 hour ago, marco7 said:

Padova e' la citta' italiana frocia per antonomasia !

E i padovani sono i piu' belli.

E io sono Anna Magnani

 

1 hour ago, schopy said:

Sì sì, ci sono anche delle associazioni che non frequento ma che hanno un loro seguito...Padova secondo me per i giovani gay è molto più accogliente di Milano.

in quale favola della buonanotte l'hai sentita questa, esattamente?

6 hours ago, sabrinaT said:

non voglio vivere a Milano o chissà dove a spese di altri e credo nessuno abbia in mente quello nello specifico

forse qualcun altro sì (senza fare nomi)

E non parlo di Iron84, il quale, forse si sta più sfogando di un altro problema che non è l'assenza di "comunità" qualunque cosa sia

ma di compagnie dove si trova volentieri ed è appagato che provino verso di lui sentimento reciproco

E questo, lo ripeto, non te lo dà un luogo particolare come una metropoli o una città più piccola o un piccolo paese

ma te lo dai tu da solo con le tue qualità

e l'impegno che metti nel coltivare i rapporti

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22 minutes ago, Vivacia3But said:

 

 

in quale favola della buonanotte l'hai sentita questa, esattamente?

 

Rimane pur sempre una città abbastanza grande e progressista per la media. Sicuramente più friendly di dove viviamo noi.

(che é comunque vivibile per un gay)

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