Jump to content

omosessualità e pedofilia


tolliver

Recommended Posts

 

Chi lo dice che un bambino non si possa innamorare di un adulto?

 

Se un pedofilio si innamora di un bambino è improbabile che venga ricambiato, ma esiste quella ridotta probabilità che ciò succeda...

E comunque non è detto che debba essere ricambiato con un innamoramento...

I pedofili che conosco io hanno dei buoni rapporti con il bambino di cui sono innamorati: c'è un affetto reciproco, una forte amicizia...

E loro così sono già contenti, dato che di più non possono avere...

 

 

Wolf, la citazione completa è questa. Probabilmente innamorarsi qui vuol dire amare, voler bene, avere un forte affetto.

Poi mi auguro che qui bambino non designi un bimbo ma un ragazzo grandicello.

 

In ogni caso è qui il punto: per me un pedofilo non deve vivere in modo letterale i propri sentimenti amorosi ma sublimarli in

qualche cosa d'altro, affetto, amicizia, cura.

 

Solo mi domando perché un pedofilo non capisca che questo feeling lo può avere ugualmente senza rinchiudersi nella definizione

e nella prigione della pedofilia. Evolvendo. Se cresce un bambino, perché non deve crescere un BL?

Link to comment
Share on other sites

  • Replies 148
  • Created
  • Last Reply

Top Posters In This Topic

  • Almadel

    27

  • Licantropo

    24

  • Isher

    19

  • tolliver

    12

francamente no

 

o almeno

vedo molto piu' logica in un pischello ,che sogna il principe azzurro, che si innamora di un adulto

che si presenta con galanteria e possibilita'

(vedi un po' cena mc donald's vs cena al ristorante con i controkazzi)

che piuttosto di un adulto che si innamori di un pischello

(ovviamente il ragionamento parte dal mio personale punto di vista

che si sentirebbe a disagio nello scambiarsi le figurine dei gormiti o dibattere su qual tipo di gel/mutanda-in-vista-griffata

tien meglio su il morale acchiappo/fescion in una serata  :salut: )

Link to comment
Share on other sites

o dibattere su qual tipo di gel/mutanda-in-vista-griffata

tien meglio su il morale acchiappo/fescion in una serata  :salut: )

 

No, cut, qui la situazione sembrerebbe esser ben peggiore di quella da te presentata: gel e mutanda in vista appartengono a un'età di gran lunga superiore a quella trattata, stanno parlando di bambini.

Link to comment
Share on other sites

Casper, almeno non hai scritto solo "che schifo!" :salut:

 

In realtà il discorso di Licantropo ("i pedofili sono come i gay")

è il frutto della peggiore cultura di Destra del nostro Paese

("i gay sono come i pedofili; se oggi accettiamo voi, domani accettiamo loro")

ed è assolutamente necessario contrapporre ad essi delle motivazioni

che non si limitino al solito "taci, fascista!" o "zitto, pedofilo!"

 

Nel caso di Licantropo sono argomentazioni di ordine logico:

la "età" è un dato estrinseco e non intrinseco, al pari di altri

o la mia categorizzazione in base al "pieno consenso".

 

Risolto questo punto è lecito domandarsi

per quale motivo condanniamo un quarantenne

che si masturbi pensando a un dodicenne

e troviamo normale che un dodicenne

si mastrubi pensando a una quarantenne.

Oppure perchè i limiti della legge italiana (14 anni)

siano così diversi da quelli che ci auto-imponiamo

per aver visto troppi film americani (18 anni)

 

Siminili ragionamenti ORA appaiono "radical-chic"

solo perché l'urgenza è quella di rispondere a Licantropo.

 

In questo tuo post trapela una leggera ipocrisia: bisogna condannare la pedofilia in quanto ad attrazione perché altrimenti, considerandola coma una "variante", la si mette sullo stesso piano dell'omosessualità?

 

Io credo che ragionare sulle cose in maniera composta (e senza farsi prendere dal "ribrezzo" e dalla pelle accapponata) sia un elemento essenziale perché il pensiero umano possa progredire. E' essenziale prendere coscienza che se tutti si fossero sempre fatti guidare dal disgusto, morale o estetico che sia, oggi gli omosessuali sarebbero considerati esattamente come si trattano i pedofili nella società contemporanea.

 

Ecco, bravo!

Quiesto dovrebbe aprirvi gli occhi: anche l'omosessualità era considerata al pari della pedofilia nei secolii scorsi...

Se oggi l'omosessualità è considerata un orientamento sessuale, dovete dire grazie agli omosessuali che negli anni 60-70 si sono battuti per l'accettazione dell'omosessualità...

Andate a dire a un uomo del 600 che l'omosessualità è un orientamento sessuale: come minimo finite sul rogo...

Volete fare lo stesso errore che è stato fatto nel passato contro gli omsoessuali nei confronti di chi prova attrazione per i bambini

Ok, perdonatem se abbasso il livello della discussione e se non uso fioretto ma un po' di sciabola

 

ma solo a me determinate affermazioni di Licantropo, tipo questa (la cito solo perché è l'ultima che ho letto)

 

Chi lo dice che un bambino non si possa innamorare di un adulto?

 

paiono letteralmente fuori dal mondo?

?

 

Certo, ci sono tante cose che appaiono fuorid al mondo eppure sono molto molto reali!

Per esempio, lo spaccio di droga e il consumo di droga è associato al mondo adulto, eppure nella realtà dei fatti si sa che (soprattuto nelle situazioni di povertà) è largamente associato anche al mondo infantile...

E questo è molto triste, ovviamente...

Ma il fatto che un bambino possa provare attrazione per un adulto non lo trovo triste, perché non so te ma io non ci vedo una degradazione in questa cosa!

Io sinceramente da bambino (per intenderci, quando non avevo enanche un pelo sul pisello) mi masturbavo e avevo orgasmi (a salve, asciutti) intensi come adesso...

E questo è un dato di fatto: puoi crederci o non crederci, io so che è così...

E so anche che non sono stato l'unico bambino del mondo a scoprire molto presto le sue potenzialità sessuali: direi che almeno il 50% le conoscono.

Ed è altrettanto vero che io a 10 anni o lì in giro avevo fantasie sessuali sui 20enni: e so che non sono stato l'unico!

Sei libero di restare nella tua realtà artificiale in cui i bambini sono tutti asessuati e non conoscono altra funzione dei propri gentitali che quella di urinare... ma ti assicuro che è veramente poco realistica, direi che è un'invenzione del mondo adulto che non riesce chissà per quale motivo a tollerare che i bambini non sono tutti asessuati...

 

Solo mi domando perché un pedofilo non capisca che questo feeling lo può avere ugualmente senza rinchiudersi nella definizione

e nella prigione della pedofilia. Evolvendo. Se cresce un bambino, perché non deve crescere un BL?

 

Questa parte non l'ho capita

Link to comment
Share on other sites

Paginoni dopo paginoni, post dopo post, Licantropo, l'unica cosa che continua inesorabilmente a trasparire sembra il tentativo di un pedofilo di difendere e legittimare le proprie pulsioni sessuali.  Se così non fosse, troverei becero utilizzare l'argomento come gioco di dialettica. Così fosse, sarebbe inutile continuare in questa sede in quanto chi ha determinate parafilie non si fa convincere del fatto che siano sbagliate in un forum (e quasi mai anche di persona).

 

 

 

 

Disclaimer: il presente intervento non presenta intenzioni di diffamazione, è solo una richiesta all'interessato di chiarire maggiormente la sua posizione.

Link to comment
Share on other sites

Isher, se l'associazione omosessualità e pedofilia

OGGI ha smesso di funzionare, è perché

gli omosessuali hanno rotto il giocattolo.

 

Negli anni Settanta c'era un atto di accusa

contro la società patriarcale

che poteva ben comprendere

donne, omosessuali, giovani e pedofili.

 

OGGI la domanda che noi facciamo alla Società

è "cosa vi importa della sessualità di due adulti consenzienti?"

In questa formulazione c'è il senso della rottura

nei confronti della pedofilia.

 

Non so se ti piaccia, ma è così.

Link to comment
Share on other sites

Scusate il doppio post.

 

Licantropo, nel 1600 la pedofilia non esisteva.

I bambini lavoravano e scopano come tutti gli altri.

Solo il Progresso ci ha insegnato

come l'uso dei bambini per sesso e lavoro fosse sbagliato.

 

Ti basta leggere la Bibbia.

Lot per evitare che i Sodomiti facciano sesso con due angeli

offro loro le sue due figlie di undici anni

("non ancora in età da marito" quindi non ancora dodicenni).

Nell'Inferno di Dante non c'è un Girone per i pedofili

(anche perché Sant'Agostino sposò una dodicenne...)

 

Isher cita Platone per giustificare cose che oggi chiameremmo "pedofilia";

ma Platone giustificava pure la schiavitù e l'inferiorità della donna.

 

La condanna morale della pedofilia è un progresso.

 

Tu a 10 anni sognavi di fare sesso coi ventenni? Bene.

Io sognavo di ridurre in schiavitù l'intera mia classe.

Il sogno di un bambino non deve essere per forza realizzabile.

Link to comment
Share on other sites

OGGI la domanda che noi facciamo alla Società

è "cosa vi importa della sessualità di due adulti consenzienti?"

In questa formulazione c'è il senso della rottura

nei confronti della pedofilia.

 

Non so se ti piaccia, ma è così.

 

 

Cioè tu giustifichi solo la sessualità «tra due adulti consenzienti»?

E' certamente un regresso.

Bisogna aspettare 18 anni per essere «adulti consenzienti». Mi pare un limite troppo elevato,

e del tutto fuori della realtà. Senza contare che io giustifico la sessualità tra giovanissimi coetanei.

E la giustificherebbe, cioè la troverebbe naturale, anche la psicologia scientifica.

Freud ha detto molte cretinate sull'omosessualità ma

ci ha insegnato anche che esiste, per sovrappiù, anche la sessualità infantile.

Non ne traggo conseguenze per quanto riguarda la pedofilia.

Ma se «due adulti consenzienti» è il tuo limite non sono d'accordo

e trovo che lasci nell'illecito una zona vastissima di soggetti che hanno pulsioni

sessuali e che non sono adulti ma sono perfettamente in grado di cominciare a vivere la propria

sessualità che tra l'altro non deve essere necessariamente genitale/penetrativa.

 

 

Isher cita Platone per giustificare cose che oggi chiameremmo "pedofilia";

ma Platone giustificava pure la schiavitù e l'inferiorità della donna.

 

Tralascio il fatto che Platone ha posizioni molto avanzate sulla donna rispetto all'epoca e al contesto storico

e culturale del suo tempo. Qui c'è un'anfibologia sul termine «giustificare».

Io non giustifico la pedofilia sic et simpliciter anzi ho appena

scritto che essa va sublimata (vedi sopra). Semmai mi servo non solo di Platone ma di tutte

le testimonianze storiche che ce la mostrano come un costume stradiffuso in tutta la nostra civiltà per «giustificarne l'esistenza»

cioè non negarla a priori e non considerarla innaturale e spregevole. Questo è il punto che a me interessa, e a partire di qui

io penso sia possibile immaginare un percorso del pedofilo che possa sviluppare anche da questo desiderio una sessualità

matura ricongiungendosi con l'omosessuale o l'eterosessuale cui appartiene: un percorso di «adattamento» alla realtà

contemporanea (che tra l'altro muta continuamente e molto in fretta proprio sulle condotte sessuali). Questo mi sembra il

dovere della civiltà. Invece la «condanna morale» che a te pare un progresso blocca il discorso in maniera pesante e, per me,

sbagliata. L'altra sera mi ero preoccupato perché definivi la Binetti una «progressista»: adesso vedo che dicevi sul serio!  :salut:

 

Ma questo è un discorso difficile, che può essere fatto solo a piccoli passi, con mille sfumature, quindi è ovvio

che non è possibile esaurirlo in botta e risposta come impone la prassi forumistica.

 

Tornando agli anni 70, non è solo come credi tu. La percezione di una condanna sommaria della pedofilia, senza

esame e conoscenza del fenomeno nella sua espressione reale, quindi solo immaginato come atto nefando,

è una percezione ancora attuale; e una certa solidarietà verso chi è oggetto di un'esclusione a priori dovrebbe rimanere,

da parte di tutti, e in particolare degli omosessuali, e non toglie nulla alla libertà e alla necessità del giudizio

che poi ognuno può formulare: è la reiezione, è la condanna, che non vanno bene.  

Link to comment
Share on other sites

Isher, in realtà quando scrivo "adulti consenzienti"

intendo che la maturità è limite al consenso.

 

Personalmente considero immaturo un "under 12"

perfettamente in linea con la pederastia greca;

quindi suppongo che io e Platone a proposito

la pensassimo nello stesso modo.

Persino la "Antologia Palatina" considera "acerbi"

i fanciulli di dodici anni... mica io soltanto...

 

Il sesso con gli impuberi non veniva punito

per il semplice fatto che essi appartenevano al padre

e ed egli poteva disporne a suo piacere.

Solo da quando abbiamo accettato che gli impuberi

sono tutelati anche dalla società e non solo dalla famiglia

si insedia in noi il concetto di "reato pedofilo"

e per questo si tratta di "progresso".

 

Ti è chiara la mia posizione? Sì o no?

 

L'attuale legge italiana in merito:

12-13 anni: solo con coetanei

14-17 anni: con tutti, tranne con tutori

18 anni: con tutti

Esprime perfettamente il mio pensiero

perché riconosce nel rapporto di potere

una delle limitazioni del consenso (l'altra è l'età)

 

E da qui - giuro su Ecate Trivia - non mi muovo di un passo.

 

Cosa fare dei ventenni attratti dai decenni? Buon domanda.

Io non credo affatto, anzi diffido della "sublimazione" come proponi tu.

Preferirei sapere che si masturbano su fumetti pedo-porno

e sapere che fanno i camionisti, piuttosto che proibire loro

la pedopornografia in computer graphica

e sapere che faranno i maestri per "sublimare"

Link to comment
Share on other sites

Non possiamo ignorare che la risposta alla pedofilia sia un atteggiamento internazionale

se in Italia il discorso dei BL viene usato contro gli omosessuali ( vedi legge antiomofobia

: il prossimo passo saranno pedofili e zoofili o incestuosi...) altrove le due cose sono scisse

e gli omosessuali riconosciuti e tuttavia Sarkozy ha fatto proposte sulla pedofilia che sono

quelle che sono. La legislazione Italiana era e resta per certi versi ancora una delle più

liberali ( in alcuni paesi si vieta subito espressamente pure la pornografia disegnata etc. etc. )

 

Questo è oggettivo e deve essere riconosciuto. Nei discorsi dei BL non c'è traccia di

nessuna lettura romantica della pedofilia nel campo della paideia classica. Beninteso sarebbero

discorsi liquidabili come giustificativi, perchè nessuno oggi ritiene che il sesso possa trovare

nel rapporto educativo una sua esplicazione ( vuoi per il fatto che il percorso moderno -

detto mille volte -  è un percorso di affrancamento della adolescenza dal mondo adulto ed

è un discorso costitutivo ; vuoi per il fatto che gli antichi non conoscevano la psicologia infantile

l'infante era solo colui che era incapace di parlare o si esprimeva male etc. etc. ) Questo beniteso

lo si pensa al di là della legge, in senso più esteso.

 

Ma non possiamo parlare soltanto di ciò che il mondo pensa dei pedofili, senza parlare di ciò

che pensano i pedofili del loro mondo. Dietro una battaglia culturale e politica sull'età del consneso

che è un po' un falso discorso, da 13 a 12 non sarebbe una rivoluzione copernicana...aspirano

al riconoscimento di una loro centralità. A leggerli, non si sentono nè omosessuali, nè eterosessuali.

Anzi se omosessuali pare ci tengano a femminilizzare il bambino...il chè peraltro è un immaginario che

è fuorviante e li spinge inevitabilmente ad abbassare l'età, data l'evoluzione sociale.

Sono alla ricerca di una identità che li giustifichi nella loro fissità, per questo la variante dell'orientamento

sessuale non gli basta. Tutti i loro discorsi sono estremamente problematici, nel momento in cui si entra

nel merito vero di questa attrazione erotica. Insomma non mi convincono affatto, pur sospendendo ogni

giudizio di tipo morale o legale. Ed io devo pur prendere atto che il fenomeno si giudica pure sulla base

delle persone reali, di ciò che dicono e fanno...

Link to comment
Share on other sites

Paginoni dopo paginoni, post dopo post, Licantropo, l'unica cosa che continua inesorabilmente a trasparire sembra il tentativo di un pedofilo di difendere e legittimare le proprie pulsioni sessuali.  Se così non fosse, troverei becero utilizzare l'argomento come gioco di dialettica. Così fosse, sarebbe inutile continuare in questa sede in quanto chi ha determinate parafilie non si fa convincere del fatto che siano sbagliate in un forum (e quasi mai anche di persona).

 

 

 

 

Disclaimer: il presente intervento non presenta intenzioni di diffamazione, è solo una richiesta all'interessato di chiarire maggiormente la sua posizione.

 

No, non sono pedofilo! Per me l'età minima è 15-16 anni, e l'età minima per avere rapporti è 18.

Al massimo sono un po' efebofilo visto che ho 30 anni e mi appassionano i 20enni e raramente trovo attraente un over 25.

A me paicciono i ragazzoni, non i bambinetti...

Il discorso che faccio sulla pedofilia non è di parte: è così che io la penso, e ho spiegato il perché.

Penso che la pedofilia sia naturale come l'omosessualità: è necessario prenderla in considerazione come una variante della sessualità umana, e non come una malattia mentale o qualcosa del genere....

Questo gioverebbe probabilmente ai pedofili in generale perché potrebbero ammettere di essere tali senza essere scambiati per degli assassini di bambini o venditori di organi di bambini (ho sentito addirittura chi definiva "pedofili" quelli che rapiscono i bambini per prendere gli organi); finché la pedofilia rimarrà una rgomento tabù ci sarà sempre disinformazione e il linciaggio gratuito di chi si dichiara attratto dai bambini.

Allo stesso tempo considerare la pedofilia una variante sana della sessualità andrebbe a scapito di chi commette abusi sui minori, perché se il pedofilo non è un malato mentale allora è una persona lucida, e non c'è la scusante.

 

Lo scopo dei miei discorsi comunque non è aiutare i pedofili, ma piuttosto quello di spiegare meglio la sessualità inserendo il concetto di pedofilia come orientamento e non come perversione.

 

Vi ricordo che l'omosessualità era considerata anch'essa una perversione, e fino agli anni 70 si trovava nei manuali di psicologia nella lista delle "parafilie", accanto alla pedofilia.

Noi oggi pretendiamo che l'omosessualità sia considerata naturale al pari dell'eterosessualità (il che è paradossale visto l'evidente assimetria tra le due), però mi sembra che voi non abbiate la stessa flessibilità mentale che pretendete dagli altri, visto che pare non siate pronti ad accettare un'altra tendenza verso un genere umano come normale.

Pensate che la pedofilia sia una perversione? Bene, molti eterosessuali pensano la stessa cosa degli omosessuali.

Per voi è assurdo essere attratti da dei bambini, per molti etero è assurdo essere attratti e addirittura fare sesso con un altro uomo.

Se qualcuno insinua la non normalità dell'omsoessualità tutti gli omsoessuali gli saltano addosso, ma poi non hanno la stessa flessibilità mentale verso la pedofilia.

Link to comment
Share on other sites

Paginoni dopo paginoni, post dopo post, Licantropo, l'unica cosa che continua inesorabilmente a trasparire sembra il tentativo di un pedofilo di difendere e legittimare le proprie pulsioni sessuali.  Se così non fosse, troverei becero utilizzare l'argomento come gioco di dialettica. Così fosse, sarebbe inutile continuare in questa sede in quanto chi ha determinate parafilie non si fa convincere del fatto che siano sbagliate in un forum (e quasi mai anche di persona).

Disclaimer: il presente intervento non presenta intenzioni di diffamazione, è solo una richiesta all'interessato di chiarire maggiormente la sua posizione.

 

Scusate ma cosa centra ai fini della discussione la posizione di Licantropo (dentro o fuori dal contesto della pedofilia: è questo il punto centrale dalla tua risposta/domanda, GhostHunter)? Ho l'impressione che si cerchi di portare l'attenzione da una riflessione generale sulla pedofilia, che da fastidio e urta le coscienze di molti, verso l'additamento di un singolo come possibile pedofilo. In questo modo ci si sente autorizzati a dare giudizi e a mettere da parte lo scambio dialettico, che può portare a degli stravolgimenti di equilibri morali che ognuno di noi ha raggiunto.

Penso però che tutto questo sia estremamente bigotto e poco educato nei confronti della persona che coraggiosamente porta avanti un suo punto di vista. Più produttivo sarebbe, per tutti, cercare di mettere in discussione le proprie posizioni, le proprie convinzioni morali, anche solo in via provvisoria, e cercare di ragionare sulla questone senza dare il via a caccie al pedofilo che sembrano fatte ad hoc per non dover guardare in faccia cose che danno troppo fastidio.

Link to comment
Share on other sites

Thelema93, non è che ci sia molta differenza

tra screditare Licantropo con l'accusa di apologia di reato

o screditare tutti gli altri, dando loro dei "cacciatori di streghe"

:salut:

 

La posizione di Licantropo è granitica.

"La pedofilia è un orientamento sessuale come l'omosessualità,

visto che l'omosessualità è legale dovrebbe esserlo anche la pedofilia."

Come se la parola "orientamento sessuale" fosse la chiave magica

per accettare qualsiasi comportamento sessuale.

 

In termini pratici mi pare un assurdo.

Se io volessi invitare un bambino a giocare a Monopoly a casa mia

io - o lui - chiederemmo il consenso dei suoi genitori, no?

Nello strano mondo dove la pedofilia sia lecita,

dovremmo chiedere ai suoi genitori il consenso per il sesso?

Suppongo di sì (non vedo perché cambiare atteggiamento rispetto al Monopoly).

 

Non solo non mi immagino dei genitori consenzienti,

ma neppure mi sembrerebbe giusto che essi

possano disporre della sessualità dei figli.

 

E non solo.

Nel caso il piccolo diventasse sieropositivo

la responsabilità sarebbe dei genitori

(per mancata sorveglianza) a meno che

il pedofilo non firmi un'assunzione di responsabilità

(come quando i bambini vanno a scuola

e in caso di incidente la colpa è dei maestri e non dei genitori)

 

Posso continuare la lista dei casi demenziali?

Link to comment
Share on other sites

La posizione di Licantropo è granitica.

"La pedofilia è un orientamento sessuale come l'omosessualità,

visto che l'omosessualità è legale dovrebbe esserlo anche la pedofilia."

 

Io non parlo di legalizzare la pedofilia, ma di considerarla un orientamento

Link to comment
Share on other sites

Allora mi spieghi questa frase?

Allo stesso tempo considerare la pedofilia una variante sana della sessualità andrebbe a scapito di chi commette abusi sui minori, perché se il pedofilo non è un malato mentale allora è una persona lucida, e non c'è la scusante.

Link to comment
Share on other sites

Allora mi spieghi questa frase?

Allo stesso tempo considerare la pedofilia una variante sana della sessualità andrebbe a scapito di chi commette abusi sui minori, perché se il pedofilo non è un malato mentale allora è una persona lucida, e non c'è la scusante.

 

È chiaro...

Se la pedofilia è un disturbo psicologico, chi commette abusi sui minori può essere scusato, e si punta al reinserimento tramite psicologia più che alla reclusione.

Invece se la pedofilia non è una malattia ma un orientamento, allora questa scusante non c'è più e il pedofilo che commette abuso è pienamente responsabile delle sue azioni!

Link to comment
Share on other sites

È chiaro...

Se la pedofilia è un disturbo psicologico, chi commette abusi sui minori può essere scusato, e si punta al reinserimento tramite psicologia più che alla reclusione.

Invece se la pedofilia non è una malattia ma un orientamento, allora questa scusante non c'è più e il pedofilo che commette abuso è pienamente responsabile delle sue azioni!

ho cercato di leggere il più possibile di questa conversazione, ma sono arrivato troppo tardi e avete dibattuto veramente tanto.. Non sono cose nuovo, ma volevo dire anche io la mia.

 

La pedofilia secondo me può essere un disturbo psicologico o può essere una malattia o altro, poco mi interessa.

Visto che si parla di bambini non consenzienti, l'adulto che pensa di poter letteralmente abusare del bimbo deve essere punito perché tu sai che la persona non può sapere nulla o pochissimo di sentimenti e di sesso.

Se l'adulto riconosce in se questo problema allora è bene che si faccia vedere. Vidi una trasmissione dove c'era un ragazzo che lavorava in uno di questi centri di recupero e diceva che molto spesso c'erano persone che dicevano di aver paura di essere attratte dai bambini e che perciò volevano un aiuto.

Link to comment
Share on other sites

Allora mi spieghi questa frase?

Allo stesso tempo considerare la pedofilia una variante sana della sessualità andrebbe a scapito di chi commette abusi sui minori, perché se il pedofilo non è un malato mentale allora è una persona lucida, e non c'è la scusante.

 

È chiaro...

Se la pedofilia è un disturbo psicologico, chi commette abusi sui minori può essere scusato, e si punta al reinserimento tramite psicologia più che alla reclusione.

Invece se la pedofilia non è una malattia ma un orientamento, allora questa scusante non c'è più e il pedofilo che commette abuso è pienamente responsabile delle sue azioni!

 

 

In realtà per la legge italiana è già così.

Se fai sesso con un bambino, vai in galera;

di sicuro non ti danno l'infermità mentale.

 

E' giusto dire che la "cleptomania" non è una malattia mentale,

ma solo un "sano orientamento a rubare"?

Può anche darsi, ma cosa risolvi?

Che togli lo psicologo dal carcere? Eh, vabbè...

Link to comment
Share on other sites

Rigore razionale ed orrore religioso.

 

Argomentare che la legge civile o morale perciò vieti che gli adulti compiano atti venerei con gl'impuberi, perché questi non sono capaci d'intendere e di volere, non so quanto rappresenti la causa vera del divieto:

 

se tale fosse la causa vera del divieto, cioè l'incapacità d'intendere e di volere degl'impuberi, sia la legge civile sia quella morale dovrebbero perciò vietare anche qual si voglia insegnamento, educazione, instruzione degl'impuberi, al meno finché essi non giungessero all'età, in cui potessero avere una qualche capacità d'intendere e di volere, sì che eleggessero quegl'insegnamenti, quelle educazioni, quelle instruzioni che preferissero, seguendo il proprio consiglio ed indulgendo al proprio genio.

 

Sospetto che la questione sia molto più intricata e che il divieto tolga origine nel diffuso giudizio d'impurità degli atti venerei, massimamente quando essi non abbiano effetto di generazione della prole.

 

E' difficile negare che, quando si tratti di quegli atti onde si perpetua la nostra stirpe e si moltiplica il genere umano, il rigore razionale dell'argomentazione ceda il campo all'orrore religioso per la contaminazione dello strumento che crea la vita a tutti comune.

 

Anakreon.

Link to comment
Share on other sites

in genere non leggo mai ciò che scrive anakreon, ora l'ho letto e mi rendo conto che ha scritto "non ha senso vietare il sesso coi minori (ma anche bambini?) perchè non sono incapaci di intendere in quanto bisognerebbe vietare la scuola perchè non sarebbero in grado di comprendere gli insegnamenti" ovvero un'idiozia, ma detta con parole auliche, così sembra una cosa seria. spero di non essere l'unico che si indigna per tutte le schifezze che hanno scritto in questo topic.

Link to comment
Share on other sites

Coeranos, mantieni il sangue freddo per favore.

 

Anakreon, per educare i bambini serve una patente;

non tutti posono essere istruttori o insegnanti:

perché una cultura falsa produce danni.

 

Come una cultura malposta produce danni nei bambini,

così ne produrrebbe una sessualità malposta;

ma non esiste - né potrebbe esistere -

una Laurea in Scienza della Formazione Sessuale,

quindi non vi è patente che possa tutelare i bambini dalle "brutte esperienze"

come invece esiste per tutelare i bambini da una "cattiva istruzione"

Link to comment
Share on other sites

Guest Irish Dragon

Io credo che ragionare sulle cose in maniera composta (e senza farsi prendere dal "ribrezzo" e dalla pelle accapponata) sia un elemento essenziale perché il pensiero umano possa progredire. E' essenziale prendere coscienza che se tutti si fossero sempre fatti guidare dal disgusto, morale o estetico che sia, oggi gli omosessuali sarebbero considerati esattamente come si trattano i pedofili nella società contemporanea.

 

Come spiegato da Almadel, trovo che un progresso in questo caso sia rappresentato dal prendere le distanze da certi atteggiamenti, come il considerare non leciti determinate pratiche nei confronti di soggetti che non sono paragonabili ad un adulto.

Anche lo sfruttamento secoli fa non era considerato un "reato", però ciò non toglie che il progresso e l'individuazione di alcuni principi sociali abbiano permesso di considerare certe pratiche inumane o immorali.

 

Un minorenne non gode della medesima indipendenza di un adulto, in alcuni casi può inoltre provare un tipo di affetto o "trasporto" distorto dallo scarso discernimento o maturità, quindi a tutti gli effetti si parlerebbe di un rapporto sbilanciato; lo stesso reato di pedofilia sussiste anche in quei casi dove il minore ha sì più di 14 anni, però è vincolato da un rapporto non pari con una persona sua tutrice. Ci sarà un motivo, no?

Inoltre, partire dalla convinzione che un bambino possa innamorarsi di un adulto di fatto nega il reato stesso di pedofilia, perché si considerano entrambi sullo stesso piano o si considera sul medesimo livello l'affetto di ambo le parti (il bambino può sì "amare", però "ama" in relazione alla sua età e soprattutto, senza alcun tipo di malizia). Un adulto che plagia o sa di poter avere rapporti con un minorenne, soprattutto se bambino (e per me bambino è chi ha meno di 12 anni), non merita lo stesso tipo di "comprensione" riservata al rapporto tra due persone consenzienti, perché è diseguale a prescindere il tipo di rapporto che si instaura tra adulto e minore.

Un conto è far capire al bambino che esistono differenti forme di "coppia" e che lui/lei ci arriverà un giorno, quando sarà più grande o magari avrà voglia di conoscersi assieme ad un suo coetaneo, un altro è far subire passivamente una sessualità che non può razionalmente comprendere, assimilare e confrontare. Ciò che poi può desiderare il bambino non deve, per alcuna ragione, essere utilizzato da una persona più grande per assecondare le proprie inclinazioni, perché la sessualità infantile può sì derivare da stimoli esterni ed interni, però è pur sempre graduale e priva di alcune connotazioni che sorgeranno poi in età adolescenziale.

 

In ogni caso, sto seriamente chiedendomi dove vogliono andare a parare certi atteggiamenti, per il semplice fatto che riabilitare la pedofilia lo trovo a dir poco fuori dal mondo e nel topic ho letto delle frasi che mi han lasciata interdetta. E' inutile stare a fare il paragone con l'omosessualità, poiché la legittimità dell'atto è basata sulla tutela e l'essere consenzienti di ambo le parti, senza contare che il peso di un rapporto (sessuale ed affettivo) tra un 14enne e un 17enne (o anche 19enne) non sarà mai lo stesso di un rapporto tra un 11enne e un 35enne o un 15enne o un 50enne suo tutore. Anche i rapporti con persone aventi deficit psicologici possono facilmente ricadere nell'abuso o nel plagio, quindi perché voler considerare un minorenne e un adulto sullo stesso piano?

Link to comment
Share on other sites

Io credo che ragionare sulle cose in maniera composta (e senza farsi prendere dal "ribrezzo" e dalla pelle accapponata) sia un elemento essenziale perché il pensiero umano possa progredire. E' essenziale prendere coscienza che se tutti si fossero sempre fatti guidare dal disgusto, morale o estetico che sia, oggi gli omosessuali sarebbero considerati esattamente come si trattano i pedofili nella società contemporanea.

 

Come spiegato da Almadel, trovo che un progresso in questo caso sia rappresentato dal prendere le distanze da certi atteggiamenti, come il considerare non leciti determinate pratiche nei confronti di soggetti che non sono paragonabili ad un adulto.

Anche lo sfruttamento secoli fa non era considerato un "reato", però ciò non toglie che il progresso e l'individuazione di alcuni principi sociali abbiano permesso di considerare certe pratiche inumane o immorali.

 

Un minorenne non gode della medesima indipendenza di un adulto, in alcuni casi può inoltre provare un tipo di affetto o "trasporto" distorto dallo scarso discernimento o maturità, quindi a tutti gli effetti si parlerebbe di un rapporto sbilanciato; lo stesso reato di pedofilia sussiste anche in quei casi dove il minore ha sì più di 14 anni, però è vincolato da un rapporto non pari con una persona sua tutrice. Ci sarà un motivo, no?

Inoltre, partire dalla convinzione che un bambino possa innamorarsi di un adulto di fatto nega il reato stesso di pedofilia, perché si considerano entrambi sullo stesso piano o si considera sul medesimo livello l'affetto di ambo le parti (il bambino può sì "amare", però "ama" in relazione alla sua età e soprattutto, senza alcun tipo di malizia). Un adulto che plagia o sa di poter avere rapporti con un minorenne, soprattutto se bambino (e per me bambino è chi ha meno di 12 anni), non merita lo stesso tipo di "comprensione" riservata al rapporto tra due persone consenzienti, perché è diseguale a prescindere il tipo di rapporto che si instaura tra adulto e minore.

Un conto è far capire al bambino che esistono differenti forme di "coppia" e che lui/lei ci arriverà un giorno, quando sarà più grande o magari avrà voglia di conoscersi assieme ad un suo coetaneo, un altro è far subire passivamente una sessualità che non può razionalmente comprendere, assimilare e confrontare. Ciò che poi può desiderare il bambino non deve, per alcuna ragione, essere utilizzato da una persona più grande per assecondare le proprie inclinazioni, perché la sessualità infantile può sì derivare da stimoli esterni ed interni, però è pur sempre graduale e priva di alcune connotazioni che sorgeranno poi in età adolescenziale.

 

In ogni caso, sto seriamente chiedendomi dove vogliono andare a parare certi atteggiamenti, per il semplice fatto che riabilitare la pedofilia lo trovo a dir poco fuori dal mondo e nel topic ho letto delle frasi che mi han lasciata interdetta. E' inutile stare a fare il paragone con l'omosessualità, poiché la legittimità dell'atto è basata sulla tutela e l'essere consenzienti di ambo le parti, senza contare che il peso di un rapporto (sessuale ed affettivo) tra un 14enne e un 17enne (o anche 19enne) non sarà mai lo stesso di un rapporto tra un 11enne e un 35enne o un 15enne o un 50enne suo tutore. Anche i rapporti con persone aventi deficit psicologici possono facilmente ricadere nell'abuso o nel plagio, quindi perché voler considerare un minorenne e un adulto sullo stesso piano?

 

Ma in linea di massima sono d'accordo con te, però è anche vero che la pedofilia è spesso eccessivamente demonizzata....

Bisognerebbe distinguere caso per caso con lucidità....

Ossia: un atto sessuale con un neonato o un infante è ben diverso da un rapporto consensuale con un preadolescente (ad es. 11 anni)...

Un 11enne non sarà adulto ma riesce ad analizzare il mondo che lo circonda: ha tutte le capacità analitiche e cognitive per quanto riguarda le cose più elementari, come ad esempio distinguere tra ciò che vuole e che non vuole...

Il rapporto tra un adulto e un 11enne può essere visto come immorale per i motivi che hai detto tu, ma parlare di "reato contro l'umanità" (è già stato fatto) supera i limiti del ragionevole...

C'è chi vorrebbe dare la pena di morte ai pedofili: a te sembra equilibrato dare la pena di morte a uno che ha avuto rapporti con un/una 11enne consenziente?

Quindi in conclusione dico che sono d'accordo con ciò che dici, il tuo è un discorso ragionevole! Ma bisognerebbe anche diventare meno forcaioli sull'argomento e cercare di capire di più. Perché quando uno dice di essere attratto dai bambini viene scambiato per uno che contrabbanda organi di bambini o che rapisce i bambini e li lega in cantina, e finché c'è questa immagine dei pedofili non si può fare chiarezza sull'argomento.

 

Forse una volta, come hai detto tu, c'era troppa poca tutela dei minori e la pedofilia era quasi libera...

Giustamente si sono prese le distanze.... ma forse troppe distanze!

Link to comment
Share on other sites

Ossia: un atto sessuale con un neonato o un infante è ben diverso da un rapporto consensuale con un preadolescente (ad es. 11 anni)...

Un 11enne non sarà adulto ma riesce ad analizzare il mondo che lo circonda: ha tutte le capacità analitiche e cognitive per quanto riguarda le cose più elementari, come ad esempio distinguere tra ciò che vuole e che non vuole...

 

Infatti, è così anche per la legge italiana.

Sotto gli anni otto è prevista un'aggravante.

 

Ribadisco sia però un problema di tutela

anche nei casi in cui l'11enne sia consenziente

(personalmente io neppure lo immagino,

per me a quell'età fu traumatico scoprire la masturbazione....)

 

Come te lo immagini il rapporto tra un undicenne

e un adulto che NON sia suo tutore?

Link to comment
Share on other sites

Guest Irish Dragon
Ma in linea di massima sono d'accordo con te, però è anche vero che la pedofilia è spesso eccessivamente demonizzata....

Bisognerebbe distinguere caso per caso con lucidità....

Ossia: un atto sessuale con un neonato o un infante è ben diverso da un rapporto consensuale con un preadolescente (ad es. 11 anni)...

Un 11enne non sarà adulto ma riesce ad analizzare il mondo che lo circonda: ha tutte le capacità analitiche e cognitive per quanto riguarda le cose più elementari, come ad esempio distinguere tra ciò che vuole e che non vuole...

Il rapporto tra un adulto e un 11enne può essere visto come immorale per i motivi che hai detto tu, ma parlare di "reato contro l'umanità" (è già stato fatto) supera i limiti del ragionevole...

 

"Rapporto consensuale"? "Supera i limiti del ragionevole"? "Eccessiva demonizzazione della pedofilia"? Ma stiamo parlando di bambolotto o di una creatura con una sua personalità in formazione?

L'analisi della realtà da parte di un bambino non viene filtrata secondo i parametri appartenenti ad un adulto, bensì tramite le emozioni e le conseguenze di ciò che accade intorno a lui/lei. I traumi infantili, secondo te, da cosa hanno origine?

Oltretutto, molto spesso entrano in gioco situazioni tali da vincolare il minore all'essere consenziente, quindi come puoi dire che esiste un rapporto paritario tra un bambino e una persona che per "ragioni sociale", molto spesso il minore è costretto a rispettare o non riesce a sottrarsi? Non a caso, il presunto "rapporto" tra pedofilo e bambino scaturisce dalla fiducia che l'adulto cerca di conquistarsi, quindi come si può parlare di volontà del bambino? Naturalmente, non va dimenticato che il discorso della fiducia può esserci solo se il bambino viene lasciato con i suoi soli mezzi (scarsi) a dover stabilire se è giusto o sbagliato lasciare che una persona più grande si avvicini; se un minore viene tutelato e seguito, certo calano drasticamente le possibilità che un adulto possa approfittarne (sia per ragioni di affetto/fiducia, sia in termini di passare del tempo con una persona avente altri scopi)

Ancora: già è triste quando la sessualità viene vissuta in maniera distorta tra coetanei, figuriamoci se ciò avviene tra un pre-adolescente ed un adulto. Cos'è, ora vogliamo dire che il pedofilo ama il bambino di 10 anni e cerca di fare il suo bene? In che modo, "svezzandolo" e togliendoli la possibilità di rapportarsi con la propria sessualità in maniera spontanea o con dei suoi coetanei?

E' un'immagine che trovo raccapricciante.

 

C'è chi vorrebbe dare la pena di morte ai pedofili: a te sembra equilibrato dare la pena di morte a uno che ha avuto rapporti con un/una 11enne consenziente?

Quindi in conclusione dico che sono d'accordo con ciò che dici, il tuo è un discorso ragionevole! Ma bisognerebbe anche diventare meno forcaioli sull'argomento e cercare di capire di più. Perché quando uno dice di essere attratto dai bambini viene scambiato per uno che contrabbanda organi di bambini o che rapisce i bambini e li lega in cantina, e finché c'è questa immagine dei pedofili non si può fare chiarezza sull'argomento.

 

Forse una volta, come hai detto tu, c'era troppa poca tutela dei minori e la pedofilia era quasi libera...

Giustamente si sono prese le distanze.... ma forse troppe distanze!

 

Secondo il mio metro, non c'è molta differenza tra chi compra/sequestra bambini per la vendita di organi, chi li rapisce e fa loro del male o il pedofilo che gli butta addosso le proprie attenzioni, o peggio ancora, decide di abusarne.

Ciò che trovo davvero agghiacciante, è che si sta cercando di contestare l'attuale legge (e come detto da Almadel, trovo che i limiti attuali vadano più che bene) e di riabilitare un qualcosa che è sempre stato considerato "lecito" considerando i bambini degli oggetti.

Negando la disparità tra adulto e pre-adolescente (o adolescente in determinati casi), si legittimano le attenzioni morbose e la possibilità di abusare di minori, soprattutto se si considera che diversi abusi vengono perpetrati proprio nell'ambito della famiglia o definiti come "sicuri".

 

Come si fa a chiedere la "comprensione" di elementi che finiscono col danneggiare terzi? Invece di tirare in ballo i filosofi greci, l'aver parlato con pedofili o altro ancora, perché non vi preoccupate di parlare con qualcuno che ha subito abusi e riportare ciò che ha da dire a riguardo?

Link to comment
Share on other sites

Io credo che se l'educazione sessuale

fosse impartita fin dalle Elementari,

i pedofili avrebbero vita difficilissima.

 

Se un undicenne sapesse tutto sul sesso

sarebbe molto difficile avvicinarlo

senza che ti sputtani con tutti i suoi amici

(per questo i preti sono contro

all'educazione sessuale nelle scuole)

Link to comment
Share on other sites

Cause vere ed attenzioni negligenti.

 

Caro Alma, ultimo fautore del Cane Celeste,

 

annoti:

"Anakreon, per educare i bambini serve una patente; non tutti posono essere istruttori o insegnanti: perché una cultura falsa produce danni.".

Io non ho trattato d'educazione, instruzione, insegnamento solamente nelle scuole, ma ovunque si faccia e, in primo luogo, nelle famiglie, ad opera dei genitori e dei congiunti più stretti.

 

Per altro, converrai che anche l'insegnamento nelle scuole, pubbliche o private, può essere molto vario, tanto che alcuni genitori possano stimare gravemente erroneo, secondo o la legge civile o quella morale o quella sacra, un insegnamento piuttosto che un altro:

in tali casi, essi accusano la scuola di violenza verso i discepoli, in cui sono inculcate discipline o nozioni che ripugnino a questa o quella dottrina sacra o profana.

 

Osservi:

"Come una cultura malposta produce danni nei bambini, così ne produrrebbe una sessualità malposta; ma non esiste - né potrebbe esistere - una Laurea in Scienza della Formazione Sessuale, quindi non vi è patente che possa tutelare i bambini dalle "brutte esperienze" come invece esiste per tutelare i bambini da una "cattiva istruzione" .

Ma a Te pare che una patente, spesso conseguita per misericordia d'un collegio giudicante, possa difendere i discepoli dall'instruzione mala nelle scuole ?.

 

Comunque sia, la questione non è solo l'inseganemento nelle scuole, ma anche nelle famiglie stesse:

chi dà mai la patente, quale ch'essa sia e quale che ne sia il pregio, ai genitori od ai fratelli maggiori ovvero agli altri congiunti cui spesso sono affidati i fanciulli ?.

 

E' evidente che un'educazione mala, quale che sia la ragione per cui sia giudicata mala, può essere legittimamente stimata violenza verso il fanciullo.

 

Quindi non mi pare vero affermare che gli atti venerei d'un adulto verso un fanciullo impubere perciò siano vietati e dalla legge civile e da quella morale, perché il fanciullo, essendo incapace d'intendere e di volere, soffrirebbe violenza dall'adulto:

a ben considerare ogni educazione, instruzione, insegnamento è violenza, non solo quando costringa alcuno che non voglia essere educato ed instruito, ma anche quando lo educhi ed instruisca in un modo piuttosto che in un altro.

 

Eppure è difficile negare che i legislatori, i magistrati, i maestri, i genitori siano piuttosto attenti a salvare i fanciulli dalla concupiscenza venerea degli adulti, che dai loro errori o dalle loro violenze nell'educazione, nell'instruzione, nell'insegnamento.

 

A mio giudizio, tale maggior attenzione non dipende, dunque, tanto dal timore della violenza sul corpo e sull'animo del fanciullo, quanto piuttosto dalla stima religiosa, che per lo più il genere umano ha degli atti venerei:

essi atti, perché sono atti naturalmente necessarii alla generazione della prole, sono all'origine di ciascuno di noi in virtù della congiunzione dei nostri genitori e dunque non possono e forse non potranno mai essere esaminati serenamente e razionalmente come qual si voglia atto della vita d'un uomo, adolescente od adulto.

 

E' l'orrore religioso per una contaminazione venerea, che ci muove a preservare i nostri fanciulli dagli adulti concupiscenti di corpi impuberi, non il timore ch'essi crescano malamente segnati nell'animo o nel corpo:

se la causa vera fosse soprattutto tale timore, ci daremmo assai più pena e saremmo assai più attenti per i modi d'educazione, d'instruzione, d'insegnamento, non solo nelle scuole, ma anche, e forse più, nelle famiglie.     

 

Anakreon.

Link to comment
Share on other sites

Guest Irish Dragon

Quindi non mi pare vero affermare che gli atti venerei d'un adulto verso un fanciullo impubere perciò siano vietati e dalla legge civile e da quella morale, perché il fanciullo, essendo incapace d'intendere e di volere, soffrirebbe violenza dall'adulto:

a ben considerare ogni educazione, instruzione, insegnamento è violenza, non solo quando costringa alcuno che non voglia essere educato ed instruito, ma anche quando lo educhi ed instruisca in un modo piuttosto che in un altro.

 

[...]

 

A mio giudizio, tale maggior attenzione non dipende, dunque, tanto dal timore della violenza sul corpo e sull'animo del fanciullo, quanto piuttosto dalla stima religiosa, che per lo più il genere umano ha degli atti venerei:

essi atti, perché sono atti naturalmente necessarii alla generazione della prole, sono all'origine di ciascuno di noi in virtù della congiunzione dei nostri genitori, e dunque non possono e forse non potranno mai essere esaminati serenamente e razionalmente come qual si voglia atto della vita d'un uomo, adolescente od adulto.

 

C'è un motivo logico per il quale mischi insegnamento e incidenza di un atto sulla psiche del bambino, soprattutto tirando in ballo il fattore "religione"?

Il problema di fondo della pedofilia è legato all'abuso, psicologico e fisico di una creatura che non ha mezzi per analizzare la situazione, soprattutto se riguarda una sfera che non ha mai esplorato in maniera graduale e consapevole. Nel momento in cui viene insegnato al bambino cosa è "giusto" e in che modo rapportarsi con situazioni legate alla sessualità, quest'ultimo certo diventerà meno bersaglio delle attenzioni di persone che cercano di accattivarsi la sua fiducia, perché almeno non ci saranno terzi ad approfittarsene di questa sua "ignoranza".

Sicuramente l'educazione sessuale aiuterebbe, come renderebbe meno probabile l'abuso una "educazione affettiva" del bambino. E' proprio la condizione di disparità con un adulto, o il cercare spontaneamente una protezione da parte di figure più grandi, a rendere il minore un soggetto papabile per il pedofilo.

 

E' l'orrore religioso per una contaminazione venerea, che ci muove a preservare i nostri fanciulli dagli adulti concupiscenti di corpi impuberi, non il timore ch'essi crescano malamente segnati nell'animo o nel corpo:

se la causa vera fosse soprattutto tale timore, ci daremmo assai più pena e saremmo assai più attenti per i modi d'educazione, d'instruzione, d'insegnamento, non solo nelle scuole, ma anche, e forse più, nelle famiglie.

 

I cigni bianchi di Popper probabilmente non hanno fatto scuola come avrebbero dovuto.

Il fatto che determinate famiglie non si preoccupino della crescita dei propri figli, non stabilisce di certo un principio secondo il quale l'opposto è derivante da motivazioni di stampo "pruriginoso".

Se avessi un figlio (e non penso di essere l'unica a pensarla così), ti posso garantire che non mi inquieterebbe l'ipotesi di una scoperta "precoce" ed autonoma del sesso da parte sua, quanto l'abuso da parte di una terza persona e il lasciare un segno non certo positivo.

 

Mi auguro in ogni caso che questo topic venga chiuso, si è perso il conto delle frasi dette a favore di un ammorbidimento verso la pedofilia, cosa che già di per sé non è rispettosa nei confronti di chi ha subito abusi e traumi (fattori che in molti casi spingono verso l'omosessualità o traumi nel relazionarsi con uno dei due sessi, quindi non due cose proprio da poco conto).

Chiedetelo a chi ha subito violenze, cosa ne pensa della "eccessiva demonizzazione" della pedofilia, o se reputa uguale il rapporto tra due omosessuali consenzienti e tra due persone non aventi la medesima "maturità", di cui una che viene abusata/plagiata per la morbosità dell'altra.

Link to comment
Share on other sites

Il topic viene chiuso perchè ha esaurito la sua funzione.

 

Tutti i concetti, pareri o pensieri espressi in questa discussione sono da ritenersi strettamente personali e legati alle convinzioni di ogni singolo utente.

 

Gay forum e il suo staff si discostano totalmente da ogni opinione legittimatrice della pedofilia. Non credono che possa parlarsi per i pedofili di "orientamento sessuale" nè tantomeno che esista alcuna forma di correlazione fra omosessualità e pedofilia. Inoltre trovano riprovevole qualsiasi tentativo di attribuire, seppur in via teorica, consapevolezza sessuale ad individui di età prepuberale.

 

Sottolineano poi che in questo topic non si è parlato di pedofilia come sinonimo di "child molester", ma ll'uso della parola è legato esclusivamente al suo significato psichiatrico di "parafilia" ossia di disturbo del desiderio sessuale.

Link to comment
Share on other sites

Guest
This topic is now closed to further replies.

×
×
  • Create New...