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omosessualità e pedofilia


tolliver

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sarà sicuramente la domanda più idiota che uno si possa fare ma non riesco a capire assolutamente perchè si insista a voler associare l'omosessualità alla pedofilia??

Ma che c'entra, mi chiedo io ???

Posso capire che per molti la mia natura non sia condivisa.. che Santa Romana Chiesa, una volta oltrepassato, mi metta al calduccio a nella suite di Satana (che a pensarci bene ... vabbè..)  ... ma da qui alla pedofilia ce ne passa direi...

 

Anche se, ma nulla c'entra con questo discorso, non pochi baldanzosi 50/60enni si professani amanti di giovincelli 16/18enni (che a mio parere è abbastanza discutibile ma questo è un altro discorso)...

 

chi e che cosa fa scaturire questa associazione d'idee?? Omosessuale = Pedofilo.

Bah e a dire che a me piacciono più grandi ma ovviamente non sono certo il buco dell'Universo ......

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Significati e perversioni.

 

Caro Tolli,

 

omettendo il caso di calunnia deliberata, che pur non manca mai, è lecito sospettare che la confusione sia favorita dal mutamento di significato del vocabolo, che la medicina del diciannovesimo secolo dell'età volgare pervertì a suo uso e consumo.

 

Affinché io Te ne dia dimostrazione, permettimi citare un commento che, rispondendo a questione simile, scrissi alcuni anni or sono per altro foro.

 

 

<< Perché mi pare che alcuni facciano, come spesso accade, assai di confusione circa il significato dei vocaboli “pederasta” e “pedofilo”; è opportuno che ne sia chiara l’origine ed il senso, non solo nuovo, ma anche antico.

 

Benché molti pensino altrimenti, la voce di  “pedofilo” “,  in lingua Greca “paidophíles” ovvero “paidóphilos”,  non è composizione recente, ma antica;

ancor più antica, anzi, che sia “pederasta”, Grecamente “paiderastés”:

in vero, “paidophíles”, nella forma femminile comparativa “paidophilotéra”, già leggiamo in Saffo, sei e più secoli innanzi Cristo.

 

Dopo la poetessa Lesbia, “paidophíles”  fu usato da Teognide, nella forma maschile.

 

Più tardi, nel secolo seguente, apparvero, in Platone, le forme “paiderastés” e “philópais”.

 

Ancorché la composizione di “paîs” con “éros”, cioè amore, in luogo di “philía” cioè carità, amicizia, possa indurre il sospetto che la voce “paidophíles” abbia significato un affetto assai più intenso e veemente, che ““paiderastés”, l’esame dei luoghi, in cui essi voce furono usate, non concede che notiamo tali differenze di senso.

 

Restaurate, alla fine del diciannovesimo secolo, dall'arte medica, “pedofilo” e  “pederasta”  non mi pare proprio che abbiano ricevuto un senso, tra sé, molto diverso; ma, di contro, l’hanno diversissimo, anzi opposto a quello che ebbero in antico:

sono usate per significare una delle varie inclinazioni della demenza.

 

Qual fu, dunque questo senso, che ambedue le voci ebbero, in antico ?.

 

Il nocciolo della questione è il vocabolo “paîs”, che in lingua Greca ebbe un uso molto ampio, simile a quello del Latino “pver” e dell’Italico “ragazzo”.

 

Essa voce poté designare l’infante, il fanciullo, l’adolescente, il giovinetto, il giovane, ma anche il vecchio.

 

Che è questo dirà qualcuno ?.

 

Proprio come vale per il nostro “ragazzo”, un padre Greco poteva appellare “paîda” suo figlio, ancorché già decrepito d’anni, un padrone Greco convocare un vecchio servo, esclamando “paî ”, un maestro Greco insegnare ai suoi “paisín”, cioè ai suoi discepoli, benché or mai d’età maggiore, un adulto Greco accendersi d’amore “paidós” d’un giovane, ma non impubere, maschio.

 

Quest’uso amplissimo del vocabolo “paîs”, permise che, alle voci “pedofilo” e “pederasta”, fosse, recentemente, assegnato un senso opposto a quello, per cui furono, anticamente, composte.

 

In breve, il significato nuovo di “pederasta” e “pedofilo”, con i corrispondenti “pederastia” e “pedofilia”, indica la perversione dell’animo di colui che desidera possedere, compiendo atti venerei, maschi o femmine impuberi, se non  senz’altro infanti.

 

Il significato antico, vice versa, indicava l’amore, suscitato, nel cuore d'un adulto, da un giovane maschio, che il fiorire della pubertà ornava di bellezza e di vigore, nella primavera dell’età, sì che l’amante desiderasse cogliere, insieme coll’amato, i dolci frutti di Afrodite e che l’amato, per parte sua, gradisse essere desiderato, ammirasse la virtù o la sapienza o la scienza ovvero altra eccellenza dell’amante e si compiacesse, per ciò, di fargli dono delle sue grazie.

 

Una donna poteva sentire il medesimo affetto verso una giovinetta.

 

Come s’intende, la conversione del senso fu gravissima; i sensi erano, anzi, opposti:

prima, in età antica, la pubertà, la coscienza di sé dell'amato, il medesimo sesso, l’amore che dona ed è donato, l’amato che risponde all’affetto dell’amante;

poi, in questo nostro secolo e nel precedente, l’impubertà, l’incoscienza di sé del concupito, il sesso che può essere maschile o femminile, l’amore, se pur si possa usare tale nome, che è masturbazione con un corpo altrui, il fanciullo che è inerte ed inetto strumento della libidine voluttuosa dell’adulto.

 

E’, quindi, opportuno considerare assai bene i vocaboli usati, affinché non s’incorra nel pericolo di scegliere nomi, che possano significare cose opposte a quelle che ci proponiamo, scoprendo il lato a coloro i quali, facendo d’ogni erba un fascio, rigettano il loglio insieme col grano.

 

Rivendico, dunque, i diritti d’un amore che ha perturbato profondamente l’animo mio, quale affezione innocente e virtuosa e degna che sia equiparata ad ogni altra affezione decorosa d’un uomo, benché per quasi due millenni sia stata vituperata dalla malizia dei mortali, proni ai comandamenti predicati dai ministri ciechi d’un dio crudele ed estraneo.

 

Rivendico i diritti d’un amore che non viola né calpesta il germe dell’adolescenza, ma che arde mirando il fiorire dell’età giovanile, quando l’efebo, cosciente del desiderio che suscita nel cuore d’un adulto, può liberamente eleggere il far copia di sé all’amante.

 

Rivendico i diritti d’un amore che non ottunde né oscura la coscienza ancor tenera ed incerta d’un fanciullo, ma che si nutre della coscienza chiara ed acuta d’un giovinetto.

 

Rivendico i diritti d'un amore che s’accende non solo per la beltà del corpo, ma anche per la beltà dell’animo del giovinetto, il quale sia dunque “kalokagathós” per usare la formula felice dei Greci antichi, che fondevano in una voce sola, quella beltà che, se vuole suscitare amore sincero, non può essere solo proporzione formosa di membra esteriori, ma dev’essere anche misura virtuosa delle facoltà interiori.

 

Rivendico un diritto pari a quello, che si concede ad un maschio, pur attempato, quando s’accenda per la gioventù femminile, se la giovinetta abbia l’età concessa dalla legge e sia capace d’intendere e di volere.

 

Anzi, esigo confini più angusti, che siano quelli legali, perché dubito che un maschio od una femmina di quattordici anni o poco più, possano rettamente e liberamente deliberare.

 

Ma non mi si venga a blaterare d’atti immondi od immani o corrotti, se un Socrate maturo ami e sappia farsi amare da un Alcibiade giovinetto di diciassette o diciott’anni e se, al contrario di quel che narra Platone nel Simposio, avvinto dalla grazia e dal vigore dell’età fiorente, non giaccia con lui come un padre col figlio, ma come un amante coll’amato. >>

 

 

Anakreon.

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concordo con Anakreaon che  con un parlare estremamente d'Annunziano ha espresso perfettamente il concetto, soddisfacendo immagino, ogni ulteriore curiosità.

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con discorsi più terra terra, io vedo tra i miei coetanei etero che spesso stanno con ragazzine con dieci anni in meno e anche più, chissà perchè tra i gay capita molto di meno...

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Ho attentamente quanto scritto da Anakreon e mi pare giusta una precisazione circa il mio modo di vedere la questione:

 

PEDOFILO: Persona che, per una devianza mentale, rivolge le proprie attenzioni verso un bambino.

 

Considero a tutti gli effetti la pedofilia come una deviazione mentale per la quale onestamente non vale neppure la pena dover cercare un'eventuale cura.

Fosse per me soffocherei queste persone abbiette con le rispettive palle!!!

 

Rimango ancora più dell'idea che pedofilia ed omosessualità non abbiano nulla a che vedere l'una con l'altra.

Scusate lo scadere di tono ma mi sembrava giusta questa precisazione

 

Saluti.

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con discorsi più terra terra, io vedo tra i miei coetanei etero che spesso stanno con ragazzine con dieci anni in meno e anche più, chissà perchè tra i gay capita molto di meno...

 

sper quanto mi riguarda nulla da dire in proposito visto che il mio compagno ha 10 anni più di me ..

piccola particolarità? Siamo due adulti consenzienti (38 e 48 anni)..

c'è una bella differenza direi !!!!

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Almadel,

abbiamo già avuto il piacere di scambiare le nostre opinioni su altri argomenti altrove...

 

ti pregherei solo di una cosa però.. giusto per voglia di dibattito non venirmii a chiedere perchè considero la pdofilia una malattia mentale ....

secondo te cosa sarebbe??? Una delle massime espressioni della mente sana di un uomo??

 

Se sottintendi che il mio odio nasca da esperienze personali come vittima di questo scempio... no non mi è mai sucesso nulla di questo genere per fortuna.

a me sicuramente è andata bene ma penso a tutte quelle persone che hanno avuto a che fare con questi individui

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Non mi sono spiegato bene.

 

Dal momento che consideri la pedofilia una malattia,

perchè esprimi un odio tanto intenso?

 

Se è una malattia, non è una colpa.

se è una malattia, non è un reato.

Se è una malattia, non deve essere punita.

Se è una malattia, deve solo essere curata.

 

Io non metterei in galera un cleptomane.

 

A me interessa di più prevenire la pedofilia,

piuttosto che punire sadicamente il pedofilo

DOPO che ha compiuto il suo stupro.

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credo che almadel voglia dire che se consideri un malato di mente un pedofilo non hai motivo d'odiarlo, semmai lo compatisci per la sua malattia, non essendo un atto volontario. Un pò come non biasimi moralmente un effetto da cleptomania che ruba il portafogli alla madre mentre lo fai con uno che lo fa per comprarsi una giacca nuova.

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dieci, cento, mille modi di vedere le cose....

 

per quanto mi riguarda la  considero un'aberrazione della mente umana con l'eccezione rispetto alle altre malattie mentali che non vada assolutamente curata...

prevenire tali atti e/o punire gli eventuali responsabili sono due cose diverse e non si escludono una con l'altra.

Non trovo prioritario prevenire o punire .... sarebbe già una buona cosa se andassero di pari passo. Mi pare invece che riguardo la prevenzione c'è sicuramente molto da fare...

per la punizione purtroppo vivo in uno stato dove non è consentito applicare la pena di morte....

Peccato.

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<Applico il metodo ALmadel/CutHere per rendere meno pesante la lettura>

 

Ciao Tolliver,

Prevenendo però eviti al malcapitato di dare sfogo irrefrenabile ai suoi impulsi.

Sai che cosa sono l'impulsività e la compulsione? Chi ne soffre non ci si può sottrarre,

è qualcosa di più forte della volontà che chi non la vive

non la può comprendere appieno.

 

Odieresti per tanto un "binge eater", ovvero uno che si abbuffa come un pazzo?

Ne vorresti la morte?

Credo e spero di no. Perchè quindi un pedofilo,

che soffre di una patologia le cui basi sono le medesime,

deve inece essere perseguitato ed odiato?

Forse perchè di mezzo ci va anche un'altra vita?

Questo fattore non deve far odiare,

bensì comprendere quanto maggiormente grave sia la pedofilia

rispetto ad un'altra azione patologica impulsiva o compulsiva,

verso cui si instaurano fenomeni di dipendenza di tipo "addiction" cioe' psichica.

 

Aggiungo che i "baldanzosi 50/60enni" hanno tutto il diritto

di frequentare i giovincelli,

se la cosa è ricambiata.

Tu sostieni che sia un altro discorso, ma nel frattempo lo introduci

e mi piacerebbe capire il motivo di questo astio.

Io comunque noto che sempre meno compare quest'associaizone,

ovvero "pedo=omo"

nella bocca della gente, per cui non ne vedo piu' il pericolo.

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Tolliver, bisogna che prima di parlare - o anche parlando, i Forum servono a questo - tu ti chiarisci le idee, soprattutto perché ti esprimi in modo veemente.

 

L'attrazione verso i bambini impuberi è certamente un atto da reprimere in sommo grado. Purtroppo la lingua non ha trovato, come invece sarebbe necessario, un vocabolo proprio per tale perversione, ma si potrebbe chiamarla, tanto per dargli un nome preciso, «pedomania». Qui non si può nemmeno parlare di amore, o attrazione sessuale: se l'interesse sessuale è rivolto a bambine di 4, 5 anni o di 7, siamo nel campo di una distorsione della mente umana, e basta; e persone che purtroppo sono portatrici di questi istinti possono solo essere «curate». A differenza di te, io mi felicito di vivere in un Paese dove ciò può essere detto e fatto, e considero te un reazionario, e un violento - si, sei un violento, sebbene verbalmente - quando dici che persone del genere andrebbero soffocate, o eliminate con la pena di morte.

 

L'attrazione sentimentale e sessuale per ragazzi e ragazze in età pubere, che dunque hanno istinti sessuali, e desideri sessuali, ma che hanno ancora un'età giudicata bassa dalla mentalità che si suppone comune e che si prende a misura della legge - insomma quelli e quelle comprese tra gli 11/12 e i 13 anni - è invece qualcosa che è sempre esistito in ogni cultura e società. La letteratura contemporanea ha reso celebri molti esempi di questo amore e attrazione, valga per tutti Lolita di Nabokov. Non è una malattia, né una perversione, e soprattutto «questa» pedofilia non implica affatto la violenza sessuale o l'abuso - come non vogliono capire e ammettere gli intolleranti.

 

Ciò che devi capire è che quel che va punito e biasimato è la violenza sessuale, non l'inclinazione in sé. Un boy lover deve solo reprimersi sessualmente, e aspettare di innamorarsi di un ragazzo che abbia 14 anni. Per il resto il suo amore e la sua attrazione non sono una perversione, se almeno si dà alle parole un significato scientifico e non puramente allusivo o di comodo.

 

Quanto al nesso tra omosessualità e «questa» pedofilia, sei un ipocrita a negarla, come anche quella tra eterosessualità e «questa» pedofilia: solo la legge crea una differenza tra le due. Una 22enne che va con un ragazzino di 12 anni è accusata dalla legge di pedofilia (è un episodio di cronaca realmente accaduto, due anni fa, a Napoli), ma se andasse con un ragazzetto di pochi anni in più non sarebbe

«pedofila». Si potrà enfatizzare finchè si vuole questa differenza di un paio d'anni in più: ma almeno il nesso è evidente e rimane. E se per caso la legge portasse a 12 anni o a 13 la soglia ritenuta lecita per avere rapporti sessuali, questa» pedofilia...scomparirebbe, non esisterebbe più, e sarebbe solo riassorbita nell'omosessualità e nell'eterosessualità.

 

Questo parlando razionalmente. Altra cosa sono la chiesa o gli estremisti di destra che identificano omosessualità e pedofilia a scopo di insulto e per negare i diritti e la dignità delle persone omosessuali.

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Considero a tutti gli effetti la pedofilia come una deviazione mentale per la quale onestamente non vale neppure la pena dover cercare un'eventuale cura.

 

Pena di morte e via?

 

 

A me interessa di più prevenire la pedofilia,

piuttosto che punire sadicamente il pedofilo

DOPO che ha compiuto il suo stupro.

 

 

quoto  :ok:

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La cosa che a me stupisce invece è che si pensa sempre e comunque che pedofilo = stupratore.

 

EDIT rapido - Onde evitare ovvie critiche anche un po' qualunquiste specifico che ovviamente non giustifico i casi in cui di fatto pedofilo = stupratore.

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Sì ma come fa un 14enne ad avere consapevolezza nella scelta del partner sessuale?

ok che per la legge l'età del consenso è quella (e ad ogni modo rimani minorenne) però obiettivamente si è immaturi

se uno ha una "pedomania" ed è una persona per il resto sana, sinceramente credo si farebbe qualche domanda sul diritto di avere per sè un bambino/ragazzino, perchè di questo si tratta. Spesso invece il problema non si pone e anzi se ne approfitta, perchè il grande ha fascino sul piccolo e il piccolo non capisce ecc ecc appunto perchè, oltre a chi ha la perversione e se ne sente colpevole e ne soffre, ci sono anche quelli che o non se ne rendono conto, o semplicemente la assecondano sbattendosene del prossimo loro.

 

Questo per dire che spesso le "pedomanie" sono malattie, e al di là del poeticismo o della tradizione greco classica o letteraria, spesso i ragazzini abusati subiscono poi traumi piuttosto forti. Se sono malattie non sono poetiche, al di là di tutta quella corrente sessantottina per cui il deviato era bello, o senza scomodare la psicologia, tutte quelle correnti letterarie che partono dal romanticismo e che esaltano la malattia e la perversione.

Le malattie fanno soffrire chi le ha e chi ne diventa eventualmente vittima.

MA non vanno colpevolizzate, come ha già giustamente detto qualcuno

 

Poi sorvolando e glissando un certo tipo di condanne sociali di facile scelta, sono la prima a dire che è possibile e legittimo che una coppia possa essere formata da un minorenne e un maggiorenne; il problema è che non è così facile capire quando un bambino/ragazzino è sufficientemente maturo per vivere una 1. storia 2. sessuale e/o sentimentale 3.con un uomo/donna molto più grande di lui

 

cristo anche tra adulti si discute molto sul problema della differenza d'età, figuriamoci se si tratta di età così delicate come la preadoloscenza e l'adolescenza stessa, in cui si cambia e ci si modifica un giorno sì e l'altro anche

 

ripeto, se ci fosse il consenso maturo da entrambe le parti non vedo dove potrebbe esserci il problema.

 

purtroppo non è così facile, e certe fasce devono essere protette giusto appunto perchè troppo vulnerabili a un certo tipo di stimoli

 

poi ok i 14enni di oggi si fanno di tutto tra di loro

molti 14enni sono più maturi di 30enni

ma quando si va a tutelare una categoria ampia tramite una legislazione non si può guardare il singolo particolare, tanto più in parametri non misurabili come "intelligenza" e "maturità"

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Un boy lover deve solo reprimersi sessualmente, e aspettare di innamorarsi di un ragazzo che abbia 14 anni.

 

forse sarà che nel mio futuro vedo un figlio e qualcuno che faccia in ragionamento di questo tipo rivolto a lui mi fa veramente paura ...

 

E' vero, sarò veemente, violento e reazionario ma non avrebbe vita facile un 40enne che provasse attrazione verso mio figlio di 12 anni.

Non credo che tra le varie esperienze di vita di un adolescente possa rientrare anche questa ...

 

Possiamo usare tutte le terminologie possibili cercando sottili dirrefenze tra l'una e l'altra ma a mio parere la sostanza non cambia.

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Un quarantenne no, okay - ma un ventenne, magari?

Eppure legalmente sono allo stesso livello in situazioni del genere. Il problema è la differenza d'età o solamente l'età del più giovane? Che si tratti solo della seconda mi sembra impossibile, dato che nessuno sembra particolarmente okay con l'idea di un cinquantenne che ha una storia con un quattordicenne.

 

Anch'io voglio figli, ma forse perchè sono più vicina alle età di cui si sta discutendo e perchè io stessa ho avuto delle prime esperienze intorno ai 14 anni, mi sento da dire che è abbastanza ingenuo credere che i quattordicenni o i minori di 14, se maturi abbastanza da fare sesso, non abbiano anche la furbizia di nascondersi, se sanno che questo può creare problemi all'amato/a.  :ok:

 

Non è che solo perchè si è giovani e immaturi si è affascinati dal sesso al punto di buttarsi sul primo pedomane, in genere l'educazione familiare serve a quello.

Certo a 14 anni non è ancora conclusa, ma di certe cose bisognerebbe parlare molto prima.

Se volete che i vostri figli non vadano con persone molto più grandi di loro, e in generale che siano a conoscenza della legge, semplicemente insegnateglielo. Se gli date gli strumenti per capire cos'è sbagliato e scegliere da sè, se vogliono davvero avranno le loro esperienze lo stesso, ma state sicuri che le avranno in circostanze sicure.

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Sono perfettamente d'accordo con te Ariel.

Lungi da me far passare un pre- o adolescente come qualcuno senza metro di giudizio o capacità di scelta ...anzi.

 

L'unica cosa che mi ha sempre dato da pensare, però, è quanto a volte vigliaccamente si riesca a giocare sul fatto che, agli occhi di un adolescente, il cosiddetto "mondo adulto" possa risultare affascinante..

Forse visto con gli occhi di chi (l'adolescente) ancora certe cose non se le può permettere o fare ( vedi, moto, auto, vestiti o soldi in genere).

 

Per non parlare poi di quando magari l'illlusone del primo amore adolescenziale viene usata solo per arrivare a scopi decisamente diversi ..

 

Ti assicuro che, purtroppo, si gioca in maniera molto subdola per arrivare a certi fini...

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Abbiamo cambiato argomento?

 

Secondo me il vostro problema fondamentale

è più semplice di quello che sembri.

 

Se vi immaginate un ragazzo o una ragazza di 13 anni

che esca con un uomo di 30 anni, vi vengono i brividi.

 

Se invece immaginate un ragazzo di 13 anni

che abbia un rapporto sessuale con una 30enne

(stile "commedia italiana con Alvaro Vitali")

scommetto che vi fa un'impressione

completamente diversa.

 

Più che tutelare la sua sessualità,

vorreste tutelare la sua verginità.

E sono due concetti molto diversi.

 

Nessuno pensa che la bella 30enne

abbia corrotto il povero ragazzino,

il quale probabilmente se ne vanterà vita natural durante

ed era almeno un paio d'anni che si sentiva più che pronto.

 

Mentre le ragazze o i ragazzi passivi

vi sembrano deboli, plagiabili;

vittime designate di appetiti infami.

 

Possiamo ben discutere del limite legale

dodici anni? quattordici? sedici?

Però quando pensiamo a questo limite,

pensiamo alla regola e non all'eccezione.

 

Io credo che il problema dei 12enni reali

sia che le 18enni "non gliela danno";

molto più rispetto ai 50enni

che li illudono con "il primo amore".

 

Già il fatto che un 18enne e un 14enne

vi facciano un'impressione molto diversa;

rispetto a un 50enne e lo stesso 14enne

mi sembra più un modo per "punire il vecchio porco"

che per tutelare la sessualità dell'adolescente...

 

Già il fatto che abbiate cambiato argomento

- dalla attrazione per gli under 12

ai normali rapporti con gli adolescenti -

dovrebbe spiegarvi perchè viene confusa

la "pedofilia" con la "omosessualità"

(o la "eterosessualità" con la "pedofilia"

come nel caso di Berlusconi e Noemi)

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Un boy lover deve solo reprimersi sessualmente, e aspettare di innamorarsi di un ragazzo che abbia 14 anni.

 

forse sarà che nel mio futuro vedo un figlio e qualcuno che faccia in ragionamento di questo tipo rivolto a lui mi fa veramente paura ...

 

E' vero, sarò veemente, violento e reazionario ma non avrebbe vita facile un 40enne che provasse attrazione verso mio figlio di 12 anni.

Non credo che tra le varie esperienze di vita di un adolescente possa rientrare anche questa ...

 

Possiamo usare tutte le terminologie possibili cercando sottili dirrefenze tra l'una e l'altra ma a mio parere la sostanza non cambia.

 

 

1. Ti fa paura che tuo figlio a 14 anni abbia relazioni sessuali? E perché? Mi sa che dovresti interrogare un po' te stesso e la tua visione del sesso.

 

2. Come vedi non ho sbagliato a dire che sei violento: ricorri all'immaginazione di avere un figlio, e che sia non un ragazzo di 20 anni, ma un 40enne ad innamorarsi di lui, solo per ribadire che quest'ultimo lo ammazzeresti con le tue mani.

 

Peraltro ho già detto che un 19enne come un 28enne come un 40enne si deve solo reprimere se si innamora di un 12enne.

 

3. Se a te quelle che ho fatto paiono «sottili distinzioni», stiamo bene. E' l'alfabeto cui deve uniformarsi uno spirito liberale, non dico neppure libertario, in uno Stato di diritto.

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Isher,

mi permetto giusto qualche precisazione:

 

- non ho mai detto che, nel caso dovessi avere un figlio, questi non avrebbe una vita sessuale. sperei per lui che abbia una vita sessuale commisurata ovviamente alla sua età e sicuramente con persone della sua stessa età o pressochè. Non mi spaventa l'idea che mio figlio possa avere una vita sessuale, semmai di più il pensiero che certe persone possano mettergli gli occhi addosso.

 

- non avendo sufficientemente conoscenza l'uno dell'altro può ipotizzare l'immaginazione da parte mia di avere un figlio però meglio, prima, informarsi con il sottoscritto se effettivamente si tratti di pura immginazione oppure no..  In ogni caso con un figlio di 14 anni il 20enne mi sembra grandicello pure lui...

 

- è vero che hai precisato che a 20, 30 o 40 anni ci si debba reprimere innamorandosi di un 12enne ma hai anche aggiunto, e qui resto basito, che devono pazientare che questi abbia 14 anni ..  aiuto!

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Quale sarebbe la tua soluzione, Tolliver, se tuo figlio frequentasse un 20enne e venissi a saperlo? lo consiglieresti? glielo vieteresti? o peggio tenteresti di convincerlo che è stato plagiato e a sporgere denuncia?

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MOD ON Perdonami mi è partito un clik non voluto, ho trovato il tuo intervento per sbaglio cancellato e lo reincollo qui

 

Citazione

Quale sarebbe la tua soluzione, Tolliver, se tuo figlio frequentasse un 20enne e venissi a saperlo? lo consiglieresti? glielo vieteresti? o peggio tenteresti di convincerlo che è stato plagiato e a sporgere denuncia?

 

Beh GhostHunter dipende da molti fattori effettivamente.

Innanzitutto un mio eventuale figlio frequenta un 20enne. Ok, a che età però?

Se a 14 anni vuole frequentare un 20enne sono dell'idea che non siano per nulla compatibili l'uno con l'altro quindi glielo vieterei.

Non cercherei assolutamente di convincerlo che sia stato plagiato, mica deve necessariamente essere vero.

Gli farei capire, però, che a 14 sarebbe meglio frequentare persone più vicine allla sua età ed al suo mondo.

 

In qualità di padre, ovviamente, il dialogo ed il ragionamento insieme mi sembrano la prima base da cui partire..

Certo se poi non lo vuole capire farei valere il mio ruolo di genitore.

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e se è una figlia 14enne a voler frequentare un ventenne?

 

coeranos, non si tratta di una distinzione tra maschio o femmina, per quanto mi riguarda.

 

Avessi un figlio oppure una figlia non cambierei atteggiamento a riguardo.

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Scusami, mi e' partito un clic e invece di postare si e'cancellato il tuo intervento, quello che volevo dire lo scrivo qui ora:

 

Se a 14 anni vuole frequentare un 20enne sono dell'idea che non siano per nulla compatibili l'uno con l'altro quindi glielo vieterei.

 

Certo se poi non lo vuole capire farei valere il mio ruolo di genitore.

 

Si viene a creare una situazione alquanto bizzarra: la legge italiana fornisce il diritto a tuo figlio di farlo, mentre il genitore no. Non cozza un pò questo fatto?

Se il 14 enne fosse solo amico del 20enne glielo vieteresti o gielo permetteresti? o è forse solo il fatto di immaginarli bocca dentro bocca o nudi mentre "fanno cose" che ti turba ?

 

Quindi, è un fatto unicamente sociale in quanto i 2 non han nulla in comune neppure per un rapporto di conoscenza, o è un discorso puramente sessuale?

Perchè se così fosse, se fosse un fatto solo carnale, si sa che nel sesso la differenza di età viene rappresentata, al massimo, da una maggiore o minore capacità di provare e far provare piacere.

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Si viene a creare una situazione alquanto bizzarra: la legge italiana fornisce il diritto a tuo figlio di farlo, mentre il genitore no. Non cozza un pò questo fatto?

 

La legge permette parecchie cose per le quali però un genitore può non essere d'accordo nei confronti di un figlio.

 

Chi vieta ad una certa età di guidare uno scooter? Solo il fatto che i tuoi genitori non siano d'accordo. Per legge puoi farlo per i genitori no.

Non vedo come possa cozzare questo discorso... non necessariamente ciò che consente la legge lo consente automaticamente un genitore .....

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Se il 14 enne fosse solo amico del 20enne glielo vieteresti o gielo permetteresti? o è forse solo il fatto di immaginarli bocca dentro bocca o nudi mentre "fanno cose" che ti turba ?

 

Già mi riuscirebbe difficile credere che un 20enne possa vedere un 14enne come amico... Si certo la cosa è sicuramente fattibile ma se ci pensi che interesse può avere un ragazzo a 20anni, con tutte le libertà che l'età magari ti concede, ad essere amico di un 14enne....

sono realtà comletamente diverse con interessi e necessità altrettanto diversi...

 

Non mi turba l'idea, ripeto, che mio figlio abbia una vita sessuale.. Lo reputo logica consegnuenza del suo crescere... Esperienza dopo esperienza, tappa dopo tappa, senza fretta di bruciare nulla per poi pentirsene successivamente.

Faccia tutte le esperienze di questo mondo, usando la testa ma all'interno di ciò che la sua età gli consente

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