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Pubblicità gay italiane


Demò

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volendo, c'è anche quest'altro spot ideaLista che non credo lasci spazio a discussioni varie

https://youtu.be/4GF1VLnY2uM  

ragazzi, che a IdeaLista siano frociaroli certificati, e da parecchi anni, mi sembra un dato di fatto inoppugnabile.

non state sempre diffidenti e sulla difensiva, su! esistono perfino gli amici!!!

e delle volte ci si può addirittura fidare di loro!!!!

Edited by freedog
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4 minutes ago, freedog said:

esistono perfino gli amici!!!

e delle volte ci si può addirittura fidare di loro!!!!

Perdonami ma fidare in che senso? 

È una piattaforma di vendita immobili, peraltro realizzata molto meglio rispetto a immobiliare. It . 

Non è che se devo comprare casa la uso di più o di meno in base a quel che pensano loro dei gay. Userei anche quello di Immu in parallelo anche se fossero i più nazi omofobi del mondo, perché ciò che conta è trovare casa e magari l'annuncio giusto non è su Idealista ma sugli altri concorrenti. 

 

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2 minutes ago, Ghost77 said:

Perdonami ma fidare in che senso? 

È una piattaforma di vendita immobili, peraltro realizzata molto meglio rispetto a immobiliare. It . 

nel senso che se fanno campagne MOLTO friendly come queste (o quelle di Taffo, professione becchini), io prendo e porto a casa molto volentieri.

anzi, li ringrazio pure e non mi crea problemi condividere questi spot; senza stare a cavillare sui peli nell'uovo

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1 hour ago, Ghost77 said:

Se il 16enne (anche se quelli del video paiono ventenni) esce con una ragazza, il padre gli dà una pacca sulla spalla e al limite gli dice con qualche eufemismo di non ingravidarla. O meglio era la prassi dei miei amici ai tempi del liceo.

Ma se il figlio minorenne esce con un ragazzo maggiorenne, fidanzato o no, è normale che il padre raccomandi al maggiorenne di essere prudente nella guida:

per un maschio non v'è certo il pericolo di ingravidare o di essere ingravidato, ma non mancano altri pericoli fors'anche più gravi....

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Vivacia3But

Non so perché ma quando vedo certe réclam divento omofoba. Tanto è solo rainbow washing, quindi mi sento libera di dirlo.

 

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On 6/22/2023 at 5:08 PM, Ghost77 said:

Non è che se devo comprare casa la uso di più o di meno in base a quel che pensano loro dei gay.

Oddio, forse è l'unico caso a cui a me interessa siano friendly.

Anche quando affitto una stanza per una vacanza mi accerto siano friendly.

Poi non credo che un'agenzia immobiliare possa farmi chissà quali rassicurazioni...

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11 minutes ago, Almadel said:

non credo che un'agenzia immobiliare possa farmi chissà quali rassicurazioni...

Idealista è solo un motore di ricerca in cui trovi gli annunci delle varie agenzie immobiliari che pagano per caricare i propri immobili. Puoi anche trovare l'agente immobiliare fascistone, Idealista non può assicurare che chi ne usufruisce sia realmente friendly, e questo è un po' ingannevole. 

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Vivacia3But
3 hours ago, Almadel said:

Oddio, forse è l'unico caso a cui a me interessa siano friendly.

Anche quando affitto una stanza per una vacanza mi accerto siano friendly.

Paranoie assurde incomprensibili: figuriamoci se a qualcuno che affitta case o stanze per le vacanze interessa la sessualità di quello che tira fuori i soldi e ci sta tre giorni, suvvia. I posti friandly servono ai gay come forme di condivisione, per chi ricerca un determinato tipo di vacanza a tema. Non certo per sentirsi liberi di fare vacanza o di alloggiare senza aver problemi.

 

Questo qui che vedete in video si chiama rainbow washing. E secondo me, come tutte le pubblicità, fa sentire inadeguato chi osserva, esattamente come la pubblicità della crema di bellezza con la supermodella si rivolge alla casalinga che prepara il sugo e puzza di soffritto.

Con l'aggravante che ci sono molti casi in cui un ragazzo gay che vede quella pubblicità del padre che raccomanda al fidanzato del figlio di guidare piano e tornare all'ora stabilita ecc.ecc., molto spesso già si sente inadeguato di suo, in più fallo sentire inadeguato perché non ha vent'anni, non è dichiarato, non ha il fidanzatino col pettorale scolpito che lo va a prendere a casa.

Insomma: certi argomenti meriterebbero di essere trattati con più tatto e più buon gusto. Ma, lo ripeto, trattandosi di rainbow washing, al pubblicitario e all'azienda poco importa, lo scopo è un altro.

Edited by Vivacia3But
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24 minutes ago, Vivacia3But said:

Paranoie assurde incomprensibili: figuriamoci se a qualcuno che affitta case o stanze per le vacanze interessa la sessualità di quello che tira fuori i soldi e ci sta tre giorni, suvvia.

In Spagna e in Germania me ne frego, ma in Italia e in Croazia non cerco rogne.

Con la mia ex finimmo per sbaglio in ostello per pellegrini di Sant'Antonio

che non voelvano darci una matrimoniale perché non eravamo sposati :D

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2 minutes ago, Almadel said:

Con la mia ex finimmo per sbaglio in ostello per pellegrini di Sant'Antonio

che non voelvano darci una matrimoniale perché non eravamo sposati :D

Ora che hai un‘unione civile col marito ti darebbero la matrimoniale ?

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5 hours ago, Ghost77 said:

Puoi anche trovare l'agente immobiliare fascistone

Forse l'idea è che l'agente fascistone eviti un motore così tanto pro-lgbt no?

2 hours ago, Vivacia3But said:

figuriamoci se a qualcuno che affitta case o stanze per le vacanze interessa la sessualità di quello che tira fuori i soldi e ci sta tre giorni

A qualcuno interessa perché ci sono stati dei casi. Uno lo abbiamo discusso qui sul forum un po' di tempo fa.

2 hours ago, Vivacia3But said:

rainbow washing

Ci puoi spiegare cosa intendi?

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Il rainbow washing è quel comportamento in cui pensi di ripulirti l'immagine facendo vedere che sei friendly, per scopi commerciali, quando poi magari all'interno dell'impresa questo comportamento non è molto osservato

La sua prima teorizzazione fu per lo Stato di Israele.

https://www.ilgrandecolibri.com/pinkwashing-israele-cosa-significa/

In altri ambiti esiste anche il green washing, ma è fuori argomento

Edited by Pugsley
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Ok ci sto.
Però se è questa le definizione, tu devi avere le prove che all'interno dell'azienda si pratichi una discriminazione delle persone lgbtqia+, o che siano comunque trattate in modo poco friendly in qualche modo. Altrimenti è un'accusa senza prove.
Non basta vedere che un'azienda metta un logo arcobaleno a giugno per accusare di rainbow washing, devi portare le prove che l'azienda predica bene ma razzola male.

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9 minutes ago, Krad77 said:

 devi portare le prove che l'azienda predica bene ma razzola male.

Come per qualsiasi situazione di mobbing

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17 minutes ago, Pugsley said:

La sua prima teorizzazione fu per lo Stato di Israele.

https://www.ilgrandecolibri.com/pinkwashing-israele-cosa-significa/

Mi sembra un punto di vista discutibile.
Se la nazione di Israele si è vantata di essere pro-lgbtqia+ senza esserlo davvero, andrebbero citati dei casi specifici in cui non lo era, almeno a partire dagli anni in cui si è proposta come "meta friendly" del turismo rainbow.
Quello che sappiamo è che in Israele le persone dichiaratamente omosessuali sono state ammesse nell'esercito a partire dal 1993, primo Stato che io ricordi ad averlo fatto in maniera così pubblica. Ricordiamo che nello stesso anno negli Stati Uniti entrava in vigore il famoso Don't ask don't tell, che permetteva agli omosessuali di rimanere nell'esercito solo a patto che non si dichiarassero. Grande novità voluta da Bill Clinton perché prima l'omosessualità era motivo di congedo immediato.

Edited by Krad77
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9 minutes ago, Krad77 said:

Ok ci sto.
Però se è questa le definizione, tu devi avere le prove che all'interno dell'azienda si pratichi una discriminazione delle persone lgbtqia+, o che siano comunque trattate in modo poco friendly in qualche modo. Altrimenti è un'accusa senza prove.
Non basta vedere che un'azienda metta un logo arcobaleno a giugno per accusare di rainbow washing, devi portare le prove che l'azienda predica bene ma razzola male.

Forse si può usare anche sei casi in cui un'azienda abbia comportamenti poco etici

e che approfitti di certi temi solo per sembrare progressista.

Non so tipo che sfrutti i bambini nelle miniere di cobalto e poi scrivi "Love is Love",

però è una cosa che si potrebbe dire non solo per il Pride, ma anche per il Natale.

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No secondo me è molto più specifico: rainbow washing (o pinkwashing) significa proprio che fai il friendly sui temi lgbtqia+ ma non lo sei per niente nella realtà all'interno dell'azienda e magari discrimini pure. Cioè significa "tu predichi bene ma razzoli male" proprio sui temi delle minoranze sessuali.
Il problema di una dichiarazione come quella di Vivacia è che sta facendo un'accusa anche abbastanza grave ma non ci porta i motivi per cui Idealista "razzola male". Non basta vedere un'azienda che "predica bene" per parlare di rainbow washing, altrimenti saremmo qui ad attaccare i nostri amici no? Devi proprio raccontarmi perché e come razzola male, altrimenti non ha senso.

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8 minutes ago, Krad77 said:

Mi sembra un punto di vista discutibile.
Se la nazione di Israele si è vantata di essere pro-lgbtqia+ senza esserlo davvero, andrebbero citati dei casi specifici in cui non lo era, almeno a partire dagli anni in cui si è proposta come "meta friendly" del turismo rainbow.
Quello che sappiamo è che in Israele le persone dichiaratamente omosessuali sono state ammesse nell'esercito a partire del 1993, primo Stato che io ricordi ad averlo fatto in maniera così pubblica. Ricordiamo che nello stesso anno negli Stati Uniti entrava in vigore il famoso Don't ask don't tell, che permetteva agli omosessuali di rimanere nell'esercito solo a patto che non si dichiarassero. Grande novità voluta da Bill Clinton perché prima l'omosessualità era motivo di congedo immediato

In realtà quando all'epoca mi documentai capii che se da un lato Israele accetta l'omosessualità, dall'altro Israele non perdona i palestinesi e non ha comportamenti tolleranti nei loro confronti.

In ogni modo l'articolo da cui trasse origine questa definizione è questo.

https://queeramnesty.ch/docs/NYT_20111123_Israel_Pinkwashing.pdf

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Beh scusami ma non sono d'accordo. Semplificando, la tesi è: Israele ha politiche anti-palestinesi dunque, poiché esistono i Palestinesi lgbqia+, tratta male anche loro. Perciò predica bene e razzola male.
Non mi sembra una tesi condivisibile... se descriminasse le persone delle minoranze sessuali in quanto tali, e non per la loro religione o gruppo etnico o altro, avrebbe senso per me parlare di rainbow washing di Stato, ma così non mi sembra che venga colto il punto.

E comunque il discorso secondo me è quanto semplicemente si veda un logo arcobaleno, può essere di una squadra di sport, di un canale tv, di una ditta di dolciumi e quanto spesso si dica "ma questo è rainbow washing!!11!!". Però non è questo che significa. Noi dobbiamo sapere che quella squadra, quel canale, quella ditta sta discriminando nella realtà, altrimenti è davvero un processo alle intenzioni.

Edited by Krad77
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In realtà è in generale un discorso sulla tolleranza, tollera i gay, ma non tollera i palestinesi, è come dire che difendi solo alcune minoranze e non tutte

È come se un gay chiede di essere accettato e poi è razzista, o una persona appartenente ad una minoranza etnica chiede di essere accettato, ma poi è contro i gay

Edited by Pugsley
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ps

è un po' la stessa cosa del queer bait:
"Tu bieco produttore/regista hai messo questi personaggi gay nella serie tv o nel film solo perché vuoi i miei pink money, non perché abbiano un "senso nella trama"!
A parte che rimane da spiegare quando ha un senso nella trama (come avevo detto qui https://www.gay-forum.it/topic/53158-quando-orwell-profetizzava-l’avvento-dell’impero-del-politicamente-corretto/?do=findComment&comment=1202957 ), bisogna anche avere dei dati sui motivi per cui viene ideato un personaggio, dati che particamente non usciranno mai (non mi viene in mente neanche un esempio). Quindi ci si riempie la bocca di queer bait senza neanche capire cosa sia davvero: lanciare accuse senza prove.

 

33 minutes ago, Pugsley said:

 

In realtà è in generale un discorso sulla tolleranza

 

Insomma mi sembra che ci sia abbastanza confusione su cosa sia rainbow washing. Sul Wikipedia italiano si dice che è una mossa di marketing che distrae dalla eventuale scarsa qualità del prodotto. Dunque in questo caso pure un’azienda super friendly all’interno e all’esterno può tranquillamente essere tacciata a ragione di rainbow washing. 
 

Ma Gaia Russo sostiene che invece il rainbow washing lo attua anche chi si arcobalenizza il logo ma non fa nient’altro per gli lgbt. Cioè l’azienda dev’essere attiva nel sostegno alle minoranze, magari effettuando donazioni, altrimenti è washing. Questo è il riflesso dell’attività di Izzy McLeod, che si impegna ad esporre quali sono le aziende che non sostengono in modo concreto le persone lgbtqia. 
 

Se non arriviamo a una definizione condivisa di rainbow washing, io non riesco ad impostare un discorso. Che cosa indica? Un’azienda che si pitta il logo arcobaleno e poi: a- nient’altro, basta questo b-non si impegna in modo concreto per le comunità lgbqia+ in modo continuativo durante l’anno, magari attraverso donazioni c- tratta male i suoi dipendenti lgbtqia o permette che circolino idee che contrastano le nostre vite o discrimina al suo interno o si dimostra non-friendly in qualche modo. 
 

Io ho sempre pensato che rainbow washing è l’opzione c, però se invece è a allora ha anche ragione Vivacia. Chiunque faccia una mossa pro-lgbtqia+ fa rainbow washing. Che a me sembra solo una “teoria” woke per darci la zappa sui piedi da soli 😅 ma questa è una mia personale opinione.
 

 

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No come ho detto, per la definizione di Wikipedia, tu puoi benissimo sposare tutte le cause lgbtqia+ ed essere super positivo e accettare tutti e volemose bene all’interno e all’esterno della ditta. Se però con tutte queste belle cose nascondi un po’ furbamente un prodotto che non è di qualità, è legittimo parlare di rainbow w. Sono proprio tre definizioni completamente diverse. 

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Just now, Krad77 said:

No come ho detto, per la definizione di Wikipedia, tu puoi benissimo sposare tutte le cause lgbtqia+ ed essere super positivo e accettare tutti e volemose bene all’interno e all’esterno della ditta. Se però con tutte queste belle cose nascondi un po’ furbamente un prodotto che non è di qualità, è legittimo parlare di rainbow w. Sono proprio tre definizioni completamente diverse. 

Scusami ma un prodotto non di qualità è una truffa a prescindere dalle istanze da appoggiare. 

Puoi vendere anche un prodotto non di qualità e non appoggiare le istanze.

Scusa vai in un hotel che fa affittare una camera tra due gay ma poi la stanza è pessima, cosa c'entra col pink washing o il rainbow washing

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Non c’entra a parte che non si parla di bianco o nero… il frollino Piricci magari non è di qualità quanto gli altri frollini in commercio per x motivi ma non è che Piricci ti stia truffando quando ti vende un frollino. Ma se Piricci non si pitta arcobaleno il logo, non parli di rainbow washing. 
 

Però se si pittano il logo, se è giusta la definizione di rainbow washing che ho denominato a (che è quella che ho ripreso da Wikipedia), allora è legittimo dire che Piricci fa rainbow washing. Pure se quando ci lavori ogni giorno è un gay pride e ti sparano la Carrà in mezzo a un mare di unicorni gonfiabili preservativi e vibratori gratis per tutti. 

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Quando analizzai per ricerca le guide cartacee LGBTIAQ+ mi trovai davanti a delle promozioni di corniciai friendly. Paradossalmente le persone etero non capivano, ho dovuto spiegare che magari qualche commerciante non era tollerante a incorniciare una foto tra due persone dello stesso sesso che si amavano.

Metti caso che la cornice l'avessi pagata tanto, ma di qualità facesse schifo, il problema non era tanto la qualità del prodotto, quanto la tolleranza del fatto che non mi avrebbe trovato resistenze ad incorniciare la foto di due fidanzati innamorati in atteggiamenti teneri

Edited by Pugsley
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Capisco quello che vuoi dire, ma devi spiegarlo a Wikipedia, non a me. Come ho già detto, per me se vogliamo parlare di rainbow w. la definizione c è quella che ha senso. 

Edited by Krad77
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@Krad77 mi viene in mente l'esempio dei contratti a tempo determinato. Quando chi propose questa legge, la propose, lo fece con la speranza di testare le persone prima di mettere a tempo indeterminato. Poi ovviamente fatta la legge, trovato l'inganno, e molte aziende prendono in continuazione persone a tempo determinato e non regolarizzano nessuno.

 

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