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Amore e disoccupazione


Charlie92

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3 hours ago, pianist93 said:

Ma soprattutto: come hai fatto a trovare non una, ma due persone nella tua vita che fossero disposte a mantenerti?

Se vuoi ti faccio un decalogo.

2 hours ago, Charlie92 said:

Detto questo avrei certo potuto trasferirmi con lui, ma come scriveva qualcuno prima di me, mi sono sempre chiesto come sarebbe stato poi vivere insieme dato il suo stile di vita, che forse avrei fatto un errore andando a convivere senza i presupposti giusti(almeno dal mio punto di vista) e ho aspettato che la situazione migliorasse,o meglio, aspettavo di vedere qualche passo avanti da parte sua. 

Ammetto che non avevo capito bene tutto, ma ora la cosa mi pare ancora più misteriosa.

Non capisco quali sarebbero i "presupposti giusti" per una convivenza,

visto che NEI FATTI potresti fare con lui esattamente la vita che fai coi tuoi genitori.

E - se andasse male - potresti anche tornare dalla tua famiglia.

 

Io ho capito benissimo che lui ti arraperebbe di più se fosse un manovale,

però mi pare che ci scopi bene lo stesso anche se non lo è.

La differenza sarebbe solo una: vivere con lui o vivere dai tuoi.

 

La questione ulteriore è che ti irriterebbe convivere con una persona che non lavora

mentre tu ti stai sbattendo per portare a casa uno stipendio.

Questo però non ha davvero a che fare col suo stile di vita, ma più con un problema di classe sociale.

Lui può permettersi di non lavorare e tu no.

Certo lui ti dice che lo deprime non fare nulla,

ma sono sicuro che sarebbe molto più depresso a fare il cassiere di un supermercato.

 

I problemi che vedo sono tre:

1) sei (giustamente) invidioso dei suoi privilegi di classe,

2) ti irrita che sia depresso nonostante sia un privilegiato

3) e queste due cose (privilegio e depressione) cozzano col tuo desiderio:

che sarebbe naturalmente portato ad ammirare invece un vivace proletario

mentre ti ritrovi per le mani un malinconico rampollo dell'alta borghesia.

 

Se ci vuoi stare insieme ho qualche consiglio per te:

1) Smetti di rompergli le palle col lavoro. Lui probabilmente finge di essere depresso per giustificarsi, ma in realtà sta benone così.

2) Vai a stare da lui e risparmia tutti i mesi quello che già risparmi a stare dai tuoi.

3) Nel tempo libero coinvolgilo in qualche progetto che interessa anche te.

Non è possibile che l'unica cosa che vi piaccia fare insieme sia scopare.

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7 hours ago, Tyrael said:

Credo che i due viaggino su binari diversi e l'unica cosa che li unisce è l'amore

Sì, il problema è probabilmente più ideologico che pratico:

è la concezione del modo di vivere che li separa più che il modo di vivere in sé;

ma la differenza ideologica può portare all'avversione reciproca, riducendo l'affezione amorosa a mera eccitazione sessuale, che è quanto sembra ormai palesare, almeno per sé stesso, Charlie92, infatti tu poi annoti:

5 hours ago, Tyrael said:

Se però lui non cambia ti trovi a dover o accettare questo suo aspetto o allontanarlo.

 

 

7 hours ago, Tyrael said:

Comunque credo in tante cose, buffo

Anche il credere ha i suoi comodi e forse più che ne abbia il non credere:

come diceva il Leopardi, che sarebbe la vita senza illusioni? 

1 hour ago, Almadel said:

La questione ulteriore è che ti irriterebbe convivere con una persona che non lavora

mentre tu ti stai sbattendo per portare a casa uno stipendio.

Questo però non ha davvero a che fare col suo stile di vita, ma più con un problema di classe sociale.

Lui può permettersi di non lavorare e tu no.

Certo lui ti dice che lo deprime non fare nulla,

ma sono sicuro che sarebbe molto più depresso a fare il cassiere di un supermercato.

Più che un problema di classe è un problema d'ideologia:

è l'antico dilemma se sia migliore la vita attiva o quella contemplativa.

Il diverso giudizio in merito li può portare a cozzare violentemente, dissolvendo l'affettività reciproca, come pare sia già accaduto dal lato di Charlie92.

2 hours ago, Almadel said:

Non è possibile che l'unica cosa che vi piaccia fare insieme sia scopare.

Infatti:

probabilmente si ridurranno a questo, che forse già vale per Charlie 92, finché durerà almeno....

5 hours ago, Charlie92 said:

io sarei pure contento se andasse a fare volontariato usando il tempo libero che ha per essere utile a qualcosa o qualcuno, e capisco che lavare le scale faccia schifo, pero vi diro che pure io i cessi a lavoro li lavo,ma lo trovo piu dignitoso che non fare nulla e avere tutto pronto, anche se suona banale.

Non si tratta di banalità, anzi!:

si tratta di diversa concezione della vita.

Sei su un declivio molto pericoloso per quel minimo di consenso ideologico che è il presupposto d'un'affettività non dico amorosa, ma anche solo amicale:

alla fine della discesa si dissolverà anche il mero interesse fisico sessuale.

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8 hours ago, Charlie92 said:

E si, a volte penso che sarei molto piu attratto da lui se facesse il magazziniere sottopagato

Ok, quindi Almadel la buttava in ridere ma un fondo di verità a questo proposito c'è 😅

7 hours ago, Charlie92 said:

mi sono sempre chiesto come sarebbe stato poi vivere insieme dato il suo stile di vita, che forse avrei fatto un errore andando a convivere senza i presupposti giusti(almeno dal mio punto di vista) 

In che senso? Non è che ti pesa l'idea di conviverci ora perché ti sembrerebbe di fare indirettamente lo scroccone con la sua famiglia?

Io capisco i tuoi sentimenti e la tua voglia di spronare il fidanzato...ma "smuovere" le persone è difficilissimo, se lui non si dispiace della sua attuale condizione (e a quel che capisco non lo fa) perché dovrebbe cambiare?

Hai valutato la possibilità di iniziare ad incontrare altri ragazzi, non necessariamente per fidanzarti con un altro, ma giusto per guardarti un po' intorno?

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5 hours ago, Mario1944 said:

Più che un problema di classe è un problema d'ideologia

Per una volta devo dare ragione a Mario su tutta la linea. 

A me farebbe venire l'orticaria avere a che fare con qualcuno che, dal mio punto di vista, spreca il suo tempo. 

Sia che fosse un decadente rampollo borghese sia che fosse un membro del peggiore lumpenproletariat. 

 

Se poi ha scelto di non lavorare per scelta perché può permetterselo, allora pretenderei che affermasse la cosa con chiarezza. Pretenderei che si prendesse pienamente la responsabilità di questa scelta (dato che per me è una scelta scellerata oltre ognu dire, ovviamente). 

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5 minutes ago, Bloodstar said:

A me farebbe venire l'orticaria avere a che fare con qualcuno che, dal mio punto di vista, spreca il suo tempo. 

Evidentemente Charlie su questo non è bene in chiaro con se stesso, non riesce ad essere tanto deciso da troncare né tanto comprensivo da accettare; io sono un po' meno intransigente di spirito, quindi mi è difficile prendere una posizione così netta...

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Effettivamente io non faccio testo, forse non sarei dovuto intervenire. Perché proprio a monte non avrei mai e poi mai iniziato una frequentazione con una persona in quelle condizioni. 

Comunque mi interessa molto il decalogo di @Almadel

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57 minutes ago, Bloodstar said:

A me farebbe venire l'orticaria avere a che fare con qualcuno che, dal mio punto di vista, spreca il suo tempo. 

Ma sai, se al di là del lavoro coltivasse degli interessi, intellettuali e non, potrei pure pensarci; ma pare che questo non faccia una beneamata minchia (oppure ho capito male io).. 

3 hours ago, schopy said:

Ok, quindi Almadel la buttava in ridere ma un fondo di verità a questo proposito c'è 😅

No, penso che lo stimerebbe di più e quindi andrebbe tutto meglio di conseguenza

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Just now, Rocco88 said:

No, penso che lo stimerebbe di più e quindi andrebbe tutto meglio di conseguenza

Stimiamo di più le persone da cui siamo più attratti o siamo attratti dalle persone che più stimiamo? Chissà...

Sia chiaro che non intendevo svalutare il topic opener 😊

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6 hours ago, Mario1944 said:

Più che un problema di classe è un problema d'ideologia:

è l'antico dilemma se sia migliore la vita attiva o quella contemplativa.

sta situa mi pare molto meno ideologizzata;

direi che è più vicina a questo

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1 hour ago, Rocco88 said:

Ma sai, se al di là del lavoro coltivasse degli interessi, intellettuali e non, potrei pure pensarci

Sì, sì. Con "non buttare il tempo" non intendevo solo "lavorare" ma anche seguire (con sistematicità, sia chiaro) interessi e inclinazioni, oppure anche solo fare volontariato.

Anche perché, con le scelte che ho fatto in vita mia, sarei estremamente ipocrita se valutassi tutto sul metro del successo lavprativo.

Edited by Bloodstar
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1 hour ago, Rocco88 said:

se al di là del lavoro coltivasse degli interessi, intellettuali e non, potrei pure pensarci; ma pare che questo non faccia una beneamata minchia (oppure ho capito male io).. 

Per uno che lavora in senso stretto, cioè fa un'attività non necessariamente manuale, ma in ogni caso regolarmente retribuita, o come dipendente o come imprenditore o come professionista,  il non fare "una beata minchia", può essere esteso anche ad attività gratuite, come lo studio o la poesia, in senso proprio, o l'arte o la filosofia, che tuttavia hanno avuta ed hanno ancora una parte non irrilevante nella formazione della nostra cultura, anzi, della nostra civiltà.

Non so se il tizio de quo ricada in questi casi, ma il non far nulla di remunerativo, in senso strettamente pecuniario, a mio giudizio non è affatto condannabile, anzi, quanto mai desiderabile e lodabile, seppur non ben stimato in questi nostri secoli in cui è prevalsa la mentalità commerciale e l'ossessione produttiva:

personalmente infatti ho maggior stima della vita contemplativa, che di quella produttiva, massimamente quando la contemplazione, seppur non remunerata, sia poetica, filosofica, scientifica.

1 hour ago, freedog said:

sta situa mi pare molto meno ideologizzata;

Mi pare invece che Charlie92 la ideologizzi molto, trascurando invece la parte pratica, che gli farebbe calcolare semplicemente quanto s'incassi e quanto si spenda, indipendentemente dal modo in cui ci si procurano gli incassi.

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@Mario1944 sono assolutamente d'accordo con te. 

A parte ciò, il partner di Charlie mi pare non faccia nulla nè di remunerativo nè di non remunerativo.. 🤔 quindi non applicherei l'espressione "vita contemplativa" per definire la sua condizione, ecco

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Ragazzi la classe sociale non c'entra nulla. Lui non è un rampollo dell'alta borghesia,i suoi sono persone normali neanche piu tanto giovani(padre gia in pensione e madre quasi), che fanno sacrifici per mantenerlo,ma che ormai lo fanno per paura che senza il sostentamento, questo probabilmente finisca sotto un ponte,o peggio. Io ci ho pure parlato piu volte con sua madre,dato che comunque secondo me hanno una grossa responsabilita nel non averlo spronato alla vera indipendenza( giustamente se comunque ha tutto pagato senza far nulla, cosa gliene frega di lavorare,magari per pigliare di meno?). Inoltre non è che i suoi non abbiano altre preoccupazioni nella vita oltre a lui, e poi puo succedere tutto nella vita,potrebbero avere bisogno dei soldi per altri motivi ma anche banalmente per stare piu sereni nell'eta della pensione, e invece lui continua a scroccare.

Ora qui credo che ognuno possa avere un opinione diversa ma penso che siamo d'accordo nell'affermare che fa parte dello sviluppo umano cercare di rendersi autonomi, perche questo comporta lo sviluppare tutta una serie di aspetti della propria persona. E questo penso sia anche un aspetto importante per avere una relazione alla pari con qualcuno. Seno cosa cambia tra l'avere 16 anni e 45? Sono bravo anche io a fare l'uomo di mondo indipendente senza guadagnarmi 1 centesimo da solo. E poi guardatete che io mica vengo dalle favelas, e certo che potrei parcheggiarmi a vita a casa senza fare una cippa, ma di certo non ci vedrei nulla di sano in questo. La questione non è di classe sociale, ma di principi morali e valori, ho amici anche molto altolocati(alta borghesia milanese) ma che mai si sognerebbero di adagiarsi in una vita di nullafacenza e magari per principio non sfruttano la conoscenza giusta del padre per farsi strada da soli anche se questo magari significa scendere dal piedistallo; cosi come conosco gente di estrazione sociale bassa che si venderebbe la madre per avere soldi facili; ma lui non fa parte di nessuna di queste categorie:è una persona con tutte le carte in regola che in gioventu ha avuto un episodio brutto che gli ha creato una sorta di trauma e lha portato al buttare via la propria vita (probabilmente quando è successo avra pensato di avere 10 anni di vita),ma che ora paga le conseguenze di quello che ha fatto(lasciare l'università, smettere di cercare lavoro) e non ha piu la scusante dell'incertezza sullo stato di salute, visto che ad oggi sta messo meglio di me fisicamente. E tutti(io,i miei amici,i suoi amici,la mia famiglia,la sua famiglia...tutti coinvolti) siamo li che ci chiediamo come smuovere quest'uomo da questo stallo fisico e mentale. Il vero problema suo è che non riesce a convivere con i rimpianti, non riesce ad accettare che ormai la sua vita è rovinata, e ormai si lascia vivere. E non avendo 'allenato' se stesso in questi anni a darsi da fare in qualcosa(fosse pure volontariato o qualche interesse intellettuale o passione particolare) non ha le capacita per trovare la via giusta per mettere a posto le cose. Anche se lo vorrebbe, e badate che è una persona molto intelligente e con una grande cultura generale, che probabilmente se avesse imbroccato la strada giusta nella vita avrebbe avuto grandi soddisfazioni professionali. E forse questo lo trattiene dal cercare di rientrare nel mondo del lavoro facendo qualcosa di piu umile, ma non trovo sia giusta come cosa: primo perche ogni lavoro ha una sua dignita e importanza,secondo perche a una certa devi accettare che se volevi fare il manager ma al posto di farti il culo con lo studio e il lavoro hai passato anni a cazzeggiare di certo le aziende non ti mettono il tappeto rosso all'entrata. 

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@Rocco88

 Se la posizione ideologica di Charlie92 è quella che traspare dai suoi post, qualunque attività contemplativa non remunerativa del compagno ho il sospetto che sarebbe da lui mal giudicata.

16 minutes ago, Charlie92 said:

Ora qui credo che ognuno possa avere un opinione diversa ma penso che siamo d'accordo nell'affermare che fa parte dello sviluppo umano cercare di rendersi autonomi, perche questo comporta lo sviluppare tutta una serie di aspetti della propria persona.

Mi pare tu intenda l'autonomia in senso strettamente economico: 

il che è senz'altro ragionevole, ma non dovrebbe impedirti di considerare che altri l'intendano altrimenti.

Altra questione è poi che tu accetti d'avere come compagno una persona con una concezione di autonomia nello sviluppo umano molto diversa dalla tua:

infatti questa è una divaricazione ideologica che a mio giudizio vi potrà portare alla collisione affettiva.

16 minutes ago, Charlie92 said:

Il vero problema suo è che non riesce a convivere con i rimpianti, non riesce ad accettare che ormai la sua vita è rovinata,

Ma, se l'accettasse, non sarebbe peggio?:

che sentimento di sé e di te come suo compagno potrebbe avere uno che stimasse la sua vita ormai rovinata?

D'altronde, che secondo te egli non accetti questo tuo giudizio su di lui  è la migliore dimostrazione della divaricazione ideologica tra voi due e non su questioni di poco conto!

Edited by Mario1944
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@Mario1944 proprio per questo se lo vedesse sbattersi e provare a cambiare la situazione credo ne patirebbe di meno, pur non cambiando nulla concretamente parlando. Poi certo, charlie pone la questione in modo molto pratico e direi che  parlare di vita contemplativa, occupazioni intellettuali ecc. in questo contesto non abbia senso (al di là di quel che possiamo pensare io e te)

Comunque @Charlie92 c'è poco da fare; se non cambia -e difficilmente lo farà- dovrai lasciartelo alle spalle, per quanto triste sia. Non ha senso che condanni te stesso ad una vita di infelicità per una causa persa. 

 

 

Edited by Rocco88
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Hai ragione @Mario1944 infatti è molto tempo che purtroppo si è creata un contrasto forte tra di noi.

comunque vorrei sottilineare che quando parlo di indipendenza economica, non lo faccio proprio in termini solo materiali, anche perche sono davvero una persona poco interessata a quegli aspetti della vita. Non sono un materialista ne un capitalista, anzi direi che quello che ci ha legato di piu è a livello intellettuale e interiore. Sicuramente ho bene in vista gli aspetti pratici della vita,ma non è che sono un blocco di marmo arido. Anzi. Se poi parliamo di interessi intellettuali e attivita contemplative, forse sono io quello piu predisposto,tra i due. A volte devo un po 'violentarmi' per fare la parte di quello razionale, perche in questa situazione è facile perdersi nel 'sogno d'amore'. Qui la questione di base è il bene che voglio a lui e il mio volerlo vedere piu felice, perche non vive bene la sua condizione,al di la di tutto. Questo 'stallo' non è solo sul piano lavorativo,è un immobilismo totale, secondo me patologico che andrebbe curato,ma lui si rifiuta.  Chiaramente c'e tutto un trascorso profondo che non si puo evincere da questi post, pero mi faceva piacere porre la questione in maniera piu semplice per avere qualche parere in merito. Comunque @Rocco88,probabilmente andrá cosi...

 

Edited by Charlie92
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16 minutes ago, Rocco88 said:

proprio per questo se lo vedesse sbattersi e provare a cambiare la situazione credo ne patirebbe di meno, pur non cambiando nulla concretamente parlando.

Ma certo che ne patirebbe meno, se non altro perché le loro posizioni ideologiche collimerebbero!

Viceversa la posizione ideologica in merito all'etica di vita è diversa tra loro, infatti Charlie92 giudica la vita del compagno rovinata, ma questi non la giudica tale:

come può dunque provare a cambiare una condizione che ieologicamente gli sta bene, anche se ideologicamente non sta bene all'altro?

5 minutes ago, Charlie92 said:

Qui la questione di base è il bene che voglio a lui e il mio volerlo vedere piu felice, perche non vive bene la sua condizione, al di la di tutto.

Se egli non vive bene la sua condizione, forse la divaricazione ideologica tra voi non è troppo profonda, perché potrebbe vertere non sull'etica di vita, ma sui rimedi per adeguarsi di nuovo da  parte sua a quella condivisa:

questo è un punto secondo me essenziale.

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1 hour ago, Charlie92 said:

Il vero problema suo è che non riesce a convivere con i rimpianti, non riesce ad accettare che ormai la sua vita è rovinata, e ormai si lascia vivere.

Ha uno psicologo/ psicanalista/ psichiatra che lo segue?

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1 hour ago, Charlie92 said:

non riesce ad accettare che ormai la sua vita è rovinata, e ormai si lascia vivere.

Questo però non mi sembra un buon approccio...parlare di "vita rovinata" è sconfortante, chiaro che lui si ritragga. E poi ha senso essere duri a parole se si è duri anche nei fatti, mentre pressapoco tutti capitolate, salvo poi lamentarvi.

Lui che dice di sé? Non esprime mai un desiderio per sé stesso? Se sì, perché non partire da lì per costruire qualcosa?

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In realtà con un tocco di RDC, un pizzico di magheggi vari qua e là e un lavoretto anche part-time in nero, un minimo di autonomia potrebbe averla anche lui, se si parla di soldi. Il prestigio, la realizzazione eccetera invece non ci possono essere senza un cambio di rotta totale, un'illuminazione che si può avere anche a 40 anni, ma che mi sembra improbabile

La dipendenza dalla madre e l'intorpidimento cerebrale ed emotivo sono più preoccupanti e comunque sono la causa... però in termini pratici, hai mai provato a fargli un curriculum, a costringerlo a stare qualche ora con te a mandare cv online, a cercare corsi professionalizzanti offerti dalla regione?

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Ora bisogna capire cosa vada bene oltre al sesso.

 

Perché io sono nella stessa identica situazione del compagno di Charlie:

a seguito di problemi psichiatrici di molti anni fa ho perso totalmente le speranze di inserirmi in un qualsivoglia ambiente lavorativo:

anche se in alcuni ambiti mi do parecchio da fare, è noto che senza mio marito finirei sotto un ponte.

In quindici anni che stiamo insieme però non me lo ha mai rinfacciato nemmeno una volta:

se lo avesse fatto avrei capito che la storia era arrivata al capolinea.

 

Per noi l'intesa è certamente di tipo ideologico: anche mio marito pensa che si lavori per vivere e non si viva per lavorare.

Se domani vincessi la lotteria, col cazzo che lavorerebbe per avere "una sua dignità" o "una sua autonomia":

fa lavori umili da quando ha sedici anni, vive da solo da quando ne ha diciotto e a ventitre gli sono arrivato a casa io.

Solo che è chiaro quali cose - oltre al sesso e ai sentimenti - io abbia portato nella sua vita:

recita alle animazioni che organizzo per i compleanni, partecipa alle associazioni che fondo,

firma i racconti che mando ai concorsi (così posso mandarne due 🙂 ), scopa coi miei ex ed esce coi miei amici.

E - ovviamente - mangia enormemente meglio di quanto non mangiasse da single...

Cerco insomma di rendere la sua vita con me più interessante di quella che avrebbe senza di me.

 

Io però non gioco a fare il depresso. Ho allegramente accettato di essere professionalmente un fallito.

E posso farlo "allegramente" solo perché lui non me lo rinfaccia e prende da me quello che gli posso dare.

Quindi adesso non so se con questa storia di mandarlo a lavorare, si stia perdendo qualcosa dalla loro relazione.

Magari si deprimerebbe di meno e comincerebbe a scrivere fumetti o a tenere un blog di cucina o farebbe volontariato per l'HIV.

 

In caso contrario, magari è il momento buono per separsi.

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18 minutes ago, Almadel said:

Per noi l'intesa è certamente di tipo ideologico: anche mio marito pensa che si lavori per vivere e non si viva per lavorare.

(Condivido; proprio per questo fare un lavoro che ci piace è importante. Soltanto per dire che non è che io dia addosso al tipo di charlie perchè penso che senza il lavoro la nostra vita non valga nulla..)

21 minutes ago, Almadel said:

Se domani vincessi la lotteria, col cazzo che lavorerebbe per avere "una sua dignità" o "una sua autonomia":

(L'obiettivo sarebbe proprio quello di continuare a fare quel che si fa perchè lo si ama)

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29 minutes ago, Almadel said:

Quindi adesso non so se con questa storia di mandarlo a lavorare, si stia perdendo qualcosa dalla loro relazione.

Charlie però non sembra divertirsi con il suo bello, ad eccezione di quando fanno l'amore...non lo conosciamo ma non ci dà proprio l'idea di un simpatico istrione!

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È lui stesso che giudica la propria vita rovinata,non io. Io penso che le cose si possano aggiustare. Certo,bisogna far conto con certe ferite(anche narcisistiche).

Ha fatto la rinuncia agli studi e non puo riprendere ora,si qualche corso del comune lha fatto,ma poi non ha cercato nulla attivamente.

 @Almadel Nessuno giudica il suo passato e le eventuali conseguenze, peraltro anche io vengo da un passato psichiatrico e difficile(sono bipolare e in cura da anni), e ho cercato con i miei mezzi(e anche con il suo sostegno che riconosco) di rimettermi un po in piedi. Io so cosa vuol dire lottare per riprendersi in mano la propria vita e cercare di tenersi in equilibrio. 'giocare' a fare il depresso con me non funziona, perche so veramente cosa vuol dire esserlo e tutto quello che ne consegue, e non sto dicendo che a me sia andata bene e ho risolto tutti i miei problemi,anzi..magari un giorno sbrocco e finisco al niguarda.pero nel frattempo vado per tentativi, cerco di non soccombere alle difficoltá, e fidati che per le persone un po i casinate come noi, 'fare qualcosa' è veramente necessario per non perderci in certe dinamiche mentali. Il suo problema è proprio il fatto di non fare letteralmente nulla, nemmeno per curare la propria salute mentale, e vedere solo al di fuori di se le cause della sua situazione. Non ha nessuna iniziativa, sta sempre sul divano o gira per la citta a caso. Perde tanto tempo che potrebbe usare per curarsi o per coltivare qualche interesse che potrebbe arricchire la propria vita e magari dargli qualche nuovo entusiasmo. Vorrei condividere tante cose con lui, ma alla fine mi ritrovo a fare cose che mi piacciono da solo, e lui non è che abbia da proporre chissa cosa. Lunica cosa che faceva prima del covid era passare le serate a bere nei locali(lo aiuta a distrarsi dai problemi), che a me non piacciono nemmeno cosi tanto ma frequentavo per poter stare insieme a lui. Il sesso è fantastico ma quando finisce il momento a me ricade addosso tutta la pesantezza della situazione. È difficile per me vedere la persona che amo abbandonarsi cosi a se stesso e continuare a fare tentativi a vuoto. Darei un braccio per riuscire a vederlo impegnarsi in qualcosa,fosse anche banalmente decidere di rimettersi in forma e andare a farsi una corsa al parco, ma niente da fare.

 

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14 minutes ago, Charlie92 said:

Il sesso è fantastico ma quando finisce il momento a me ricade addosso tutta la pesantezza della situazione

Ad eccezione di questo non capisco come tu possa essertene innamorato stando a quel che scrivi 😕 

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18 minutes ago, schopy said:

Ad eccezione di questo non capisco come tu possa essertene innamorato stando a quel che scrivi 😕 

Credo l'abbia scritto :aha: puro feeling, poi tra le difficoltà patite e vissute hanno accentuato l'amore fino a un imprinting ( meglio rispetto a  Twilight)  :sisi:

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2 hours ago, Almadel said:

Per noi l'intesa è certamente di tipo ideologico: anche mio marito pensa che si lavori per vivere e non si viva per lavorare.

A me sembra più gratificante vivere per lavorare, quando il lavoro piaccia e dunque non sia una fatica intellettuale, pur potendo essere fisica:

lavorare per vivere, quand'anche non comporti una fatica fisica, è sempre una fatica intellettuale, perché implica una costrizione a fare quello che si fa.

1 hour ago, Charlie92 said:

È lui stesso che giudica la propria vita rovinata,non io. Io penso che le cose si possano aggiustare.

Ma insomma avete sempre una differenza di giudizio su una cosa essenziale:

in sostanza per una ragione o per l'altra non lo stimi più, se pur tu l'abbia mai stimato, se non per la parte fisica ed erotica, che tuttavia forse non ti basta, se ti proponi una convivenza fondata sulla reciproca affettività.

Edited by Mario1944
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2 hours ago, Almadel said:

a seguito di problemi psichiatrici di molti anni fa ho perso totalmente le speranze di inserirmi in un qualsivoglia ambiente lavorativo

Ci diresti qualcosa di più? Che era successo?

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2 hours ago, Almadel said:

a ventitre gli sono arrivato a casa io.

A ciascuno la sua croce.... 😉 

2 hours ago, Almadel said:

a seguito di problemi psichiatrici di molti anni fa ho perso totalmente le speranze di inserirmi in un qualsivoglia ambiente lavorativo:

Non pare tuttavia, stando almeno a quanto dici qui, che la cosa ti sia a fastidio, anzi!

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