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Genitori che minacciano il suicidio?


Renton

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2 hours ago, Bullfighter4 said:

mi immagino le riunioni familiari dove tutti sanno che sei gay ( pensa un po’ trans) e tutti glissano o non toccano argomenti che potrebbero prendere una “ brutta strada”. 

Immagini male, perché magari si tratta solo di riservatezza.

Non credo che i miei abbiano mai inventato alcuna storiella con i vicini...tra l'altro il dirimpettaio di casa nostra era molto probabilmente gay (un sarto che viveva da solo con otto gatti, le sere d'estate ascoltava Mina ad alto volume e andava da una vicina di casa a guardare la tv quando trasmettevano le gare di pattinaggio artistico) ma a casa o nel vicinato nessuno ha mai pronunciato la parola "gay" parlando di lui...insomma, qui per gente di una certa età il fenomeno omosessualità era poco conosciuto quando non esplicitamente rimosso.

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1 hour ago, Renton said:

sarebbe ancora più complicato se a rivelazione dovessero rispondermi "ma come non hai mai dato segnali 🙃🙂🙃

A pensarci bene, mia madre mi disse proprio questo fra le prime cose dopo il CO:" perché non hai lanciato segnali". 

Al che io dissi che non aver mai avuto una ragazza e avere sulla libreria l'opera narrativa completa di Jean Genet, alcuni libri di André Gide e La montagna incantata mi sembravano segnali espliciti, per quanto involontari. 

Comunque non diedi molto peso a questa uscita, perché era palesemente dettata dallo smarrimento. 

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@Bloodstar nel mio caso io gli darei peso perché a seconda che la notizia nella sua testa risuoni come un qualcosa che forse già intuiva oppure come una assoluta novità può anche variare il tempo che le serve a elaborare l'informazione

Se uno mi risponde che non ho mai dato segnali io capisco che è incredulo e che ci sarà tutta una fase di negazione lunghissima in cui si convincerà che sto dicendo cose che non hanno nessun senso

Se invece già uno mi dice sì in effetti un po' il sospetto ce l'avevo... Non dico che non possa comunque esserci una fase di negazione ma quantomeno le mie parole gli risulteranno meno incredibili, quantomeno c'è una base di partenza 

Secondo me non è proprio la stessa cosa di dover dire di essere gay perché il dire che vuoi iniziare una terapia ormonale solleva tutta un'altra serie di obiezioni, del tipo ma non ti basta vestirti così e tenerti i capelli corti? Vuoi per forza fare la terapia? Non puoi fare una via di mezzo? Tipo come è successa a una mia conoscente a cui hanno detto: ma non puoi accontentarti di travestirti di notte e basta?

Mentre invece quando dici che sei gay Cosa vuoi obiettare. Non so forse al massimo qualcuno potrebbe arrivare a chiedere al figlio gay di tenere nascoste le sue relazioni per una questione di immagine

Cioè quello che voglio dire è che le obiezioni che ti fanno quando annunci che sei trans sono mirate al cercare di convincerti a non iniziare la terapia, più che a esternarti che non gli piace il fatto che tu sia trans

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37 minutes ago, schopy said:

il dirimpettaio di casa nostra era molto probabilmente gay (un sarto che viveva da solo con otto gatti, le sere d'estate ascoltava Mina ad alto volume e andava da una vicina di casa a guardare la tv quando trasmettevano le gare di pattinaggio artistico) ma a casa o nel vicinato nessuno ha mai pronunciato la parola "gay" parlando di lui...insomma, qui per gente di una certa età il fenomeno omosessualità era poco conosciuto quando non esplicitamente rimosso.

Questa però è negazione, un vero e proprio diniego collettivo

Forse non si può parlare nel caso dell'omosessualità di "negazionismo", come accadrebbe invece per altre verità scomode ma più che altro per il fatto che quel sarto, magari spostandosi in un'altra realtà sociale meno vicina a lui, qualche insulto se l'è preso ugualmente ( come tutti noi ) e quindi la negazione è sempre contestualizzata, relativa MA la sua forza gli deriva anche dalla paura che noi abbiamo dell'omofobia aggressiva, che in altri contesti possiamo subire

Però non è neanche "riservatezza" e basta...perchè ipocritamente fa comodo ignorare una verità che, se conosciuta, ti costringerebbe a reazioni meno irrazionali degli insulti o i giudizi sprezzanti che riservi agli estranei

Il mix di negazione delle persone che ti stanno vicino ( che si difendono da te ) e di aggressione degli estranei è potentissimo, perchè ti sottrae la forza per ribellarti ed alimenta la paura di andarsene

Questo ovviamente è il passato, ma per certi versi è ancora un passato presente, non un passato remoto

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6 minutes ago, Hinzelmann said:

Questa però è negazione, un vero e proprio diniego collettivo

a me pare più un caso di rimozione che di negazione dell'omosessualità (in america direbbero don't ask, don't tell), ma vabbè.

quisquilie

Edited by freedog
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La rimozione è un meccanismo inconscio, diciamo che è quel fenomeno per il quale il ragazzino gay che cresce in questo contesto sociale, non riesce ad essere consapevole della propria omosessualità se non ad età ragguardevoli perchè dai 12 ai 18-20 anni inconsapevolmente sposta-disloca la libido verso contenuti diversi ( ovviamente per quanto riguarda gay lesbiche e bisessuali, il discorso per i/le trans è diverso )

 

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davydenkovic90

Non per voler fare l'avvocato del diavolo, però bisogna considerare che l'accettazione dell'omosessualità di un figlio è un percorso, spesso, quasi speculare al processo di autoaccettazione. Quanto ci abbiamo messo noi, una volta capito di essere attratti dai maschi, ad accettarci, a fare le prime esperienze, a dichiararci? C'è chi ci mette relativamente poco, ma alcuni, specie se molto impegnati su altri fronti, aspettano anche i 30 o i 40 anni. 

Lo stesso percorso impervio lo deve affrontare un genitore. Non si può dare per scontato che una volta che ti sei accettato e dichiarato tu, per gli altri sia tutto semplice, perché magari sono persone che non hanno mai avuto modo di mettersi in discussione su questi temi, a differenza di chi lo vive sulla propria pelle da un bel po' do anni.

Non c'è niente di strano in questo e francamente a me non sembra un  dialogo così fuori dal mondo quello tra renton e la mamma, anche se andrebbe inquadrato un attimino descrivendo che persona è lei e che esperienze di vita ha avuto, che educazione ha ricevuto, che studi ha fatto, che lavoro fa, dove vive, che carattere ha ecc. (non devi dirlo a noi, ma sono cose che possono influire molto e talvolta  determinare la risposta a un coming out, che va sempre interpretata)

Per esempio, io avevo mia nonna che non aveva studiato, vissuta in un paesino piccolissimo, che non si faceva problemi nel dirmi che le faceva schifo  la vista di due uomini che si baciano. Mi trattava  benissimo,  maniacalmente stava attenta a non fare disparità con altri nipoti. Che potevo pretendere? Che venisse ai pride con le bandiere arcobaleno e cominciasse a usare gli schwa e gli asterischi? 

Dall'altra parte della famiglia, m'è capitata una parente molto benestante, laureata in lettere, che una volta mi fece un pippone super omofobo, senza nemmeno conoscermi (fino a quel giorno ci eravamo visti forse un paio di volte) dicendomi che ero gay perché non avevo obiettivi sani nella vita, perché frequentavo persone sbagliate e perché avevo conflitti coi miei genitori (tutte e tre le cose false).

I miei l'hanno presa bene. Tra l'altro hanno clienti gay e mio padre esce spesso a cena con una compagnia di amici in cui una si è scoperta, nel tempo, lesbica e ci va con la compagna. Un'altra, sempre della stessa compagnia, ha partecipato per molte puntate a Uomini&Donne Over. xD

Non che una certa apertura mentale esibita o presunta sia sempre prodromica alla piena accettazione del figlio  perché un conto è l'omosessualità in generale, nella società, degli amici o dei clienti o dei vicini di casa, un conto è tuo figlio che viene e ti fa CO. Anzi, si narra (e in buona parte credo che sia vero) che quei genitori che sembrano più aperti, all'avanguardia, amorevoli, prendano malissimo il CO. Mentre quelli che appaiono più ignoranti o di mentalità chiusa, freddi e non particolarmente attenti e apprensivi, alla fine accettano senza troppe storie. A me è capitato non coi parenti ma con alcuni amici: alcuni (alcune, direi) di quelli più di vecchia data, che credevo non avrebbero avuto tanti problemi, e che sospettassero già la cosa da anni, l'hanno presa malissimo, come un tradimento, non hanno voluto conoscere il mio ragazzo,  e mi hanno insultato e evitato. Altri (ad  esempio alcuni ragazzi  con cui faccio sport, maschi tamarri di provincia) invece la prendono con totale tranquillità, senza creare noie. Solo qualche conoscente, e in un determinato ambiente, sportivo ho avuto problemi, ma ragazzi che mi hanno conosciuto prima del coming out non hanno cambiato nulla del loro comportamento né si sono fatti problemi dopo che l'ho fatto. 

Un caso emblematico di questa cosa che ho appena descritto (ossia genitori apparentemente aperti di mente che poi, messi di fronte all'evidenza, fanno drammi) fu quello di Cher, che, pur da icona gay quale è, prese malissimo il coming out della figlia Chastity che dapprima si dichiarò erroneamente lesbica e in un secondo momento trans. Le motivazioni furono: "mi aspettavo che si sposasse con un uomo, avesse dei figli e divorziasse come fanno tutti".

Naturalmente dopo un po'  ha accettato pienamente il figlio.

Molto spesso è anche semplicemente questo: aspettative tradite. Non per forza di diventare nonne, lasciamo fuori quel discorso, ma anche semplicemente per il fatto che una mamma, crescendo il figlio o la figlia, facendogli fare determinate cose, coltivi delle aspettative.  Un po' come curare tutta la vita una pianta di pomodori e poi ti accorgi che vengono fuori delle papaye... magari non pensano nulla di male ma due domande se le fanno, e devono un attimo "ricalcolare il percorso".

Concludo dicendo che le mamme piangono anche ai matrimoni dei figli etero, quindi...

 

Edited by davydenkovic90
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3 minutes ago, davydenkovic90 said:

gli schwa e gli asterischi

oh ma siete ossessionati

Per rispondere alla domanda del topic:
No. Prima di tutto perché ho vinto la lotteria dei genitori, ma anche e soprattutto perché i miei sono cattolici e il suicidio nella dottrina cattolica a quanto pare è un peccato gravissimo(!) quindi che senso avrebbe sta cosa

 

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20 minutes ago, davydenkovic90 said:

francamente a me non sembra un  dialogo così fuori dal mondo

Ho fatto fatica a capire a che dialogo ti riferissi perché non c'è stato alcun dialogo in cui io abbia fatto CO e lei non lo abbia accettato... semmai la cosa strana è che non le sia venuto assolutamente alcun sospetto

Il fatto che invece rivendichi di usare i pronomi sbagliati verso persone trans famose, non è fuori dal mondo, è il modus operandi del cis medio

17 minutes ago, blaabaer said:

Per rispondere alla domanda del topic:
No. Prima di tutto perché ho vinto la lotteria dei genitori, ma anche e soprattutto perché i miei sono cattolici e il suicidio nella dottrina cattolica a quanto pare è un peccato gravissimo(!) quindi che senso avrebbe sta cosa

In effetti in parte ho fatto questa domanda perché volevo capire se fosse una cosa diffusa anche con i coming out sull'orientamento, ma pare di no

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2 hours ago, schopy said:

Immagini male, perché magari si tratta solo di riservatezza.

Non credo che i miei abbiano mai inventato alcuna storiella con i vicini...tra l'altro il dirimpettaio di casa nostra era molto probabilmente gay (un sarto che viveva da solo con otto gatti, le sere d'estate ascoltava Mina ad alto volume e andava da una vicina di casa a guardare la tv quando trasmettevano le gare di pattinaggio artistico) ma a casa o nel vicinato nessuno ha mai pronunciato la parola "gay" parlando di lui...insomma, qui per gente di una certa età il fenomeno omosessualità era poco conosciuto quando non esplicitamente rimosso.

Basta crederci...

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5 minutes ago, Bullfighter4 said:

Basta crederci...

Che noiosone...ho ragione io 😁

2 hours ago, Hinzelmann said:

Però non è neanche "riservatezza" e basta...perchè ipocritamente fa comodo ignorare una verità che, se conosciuta, ti costringerebbe a reazioni meno irrazionali degli insulti o i giudizi sprezzanti che riservi agli estranei

Fino ad un certo punto; lasciando da parte gli insulti tra ragazzini, gli anziani dalle mie parti sono più frequentemente sessuofobi che omofobi...poi, io mi rifaccio un po' alla mia cerchia. Il sarto, buonanima, non ha mai avuto un compagno, e così evitare di vedere tutti quei segnali di cui dicevo è stato più semplice per tutti.

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Ah, questo mi fa venire in mente un altro fattore di differenza: dire "si nota che x è gay" è  effettivamente un po' strano, probabilmente a chi si sente dire così non fa neanche granché piacere... mentre al contrario io preferirei si notasse chiaramente che sono trans, o meglio: non tanto trans, ma di identità maschile. Quindi sono stato sollevato quando lo psichiatra mi ha detto che si nota asd

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Just now, schopy said:

Che noiosone...ho ragione io 😁

Fino ad un certo punto; lasciando da parte gli insulti tra ragazzini, gli anziani dalle mie parti sono più frequentemente sessuofobi che omofobi...poi, io mi rifaccio un po' alla mia cerchia. Il sarto, buonanima, non ha mai avuto un compagno, e così evitare di vedere tutti quei segnali di cui dicevo è stato più semplice per tutti.

Shopy, io non conosco la tua famiglia, i tuoi compaesani, e la gente che ti sta attorno, perciò magari nella tua esperienza può essere anche così.
Ma in un mondo dove una marea di adolescenti gay vanno in depressione, diventano autolesionisti, si reprimono, e , a volte, si suicidano ( per davvero però), della teatralità e delle paturnie dei genitori mi interessa molto, molto poco. Tutte queste menate nascono dall’egoismo ( vogliono i nipoti, ma poi sono contro le adozioni gay. Ma questa è un discorso ancora più complesso), e dalla paura del giudizio degli altri.  Non ho mai capito queste difese d’ufficio per i genitori quando le vere, ma sopratutto uniche, vittime di queste situazioni sono i figli.

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15 minutes ago, Bullfighter4 said:

Ma in un mondo dove una marea di adolescenti gay vanno in depressione, diventano autolesionisti, si reprimono, e , a volte, si suicidano ( per davvero però)

Lo so, però sono anche dell'idea che acuire il conflitto sia costoso, e a qualsiasi ragazzino gay con genitori omofobi consiglio "solo" di valutare se il coming out potrebbe rivelarsi un boomerang o se gli permetterebbe di vivere meglio. È scontato che non ci sia nessun torto ad essere gay, e puoi pure raccomandare al ragazzino depresso di tener duro con i genitori omofobi, che (è vero) sono degli egoisti del cazzo, etc...ma questo difficilmente si traduce in un aiuto concreto per scampare dalla situazione di merda in cui rischia di incappare 😁 

Probabilmente i tuoi genitori ti avranno accettato con facilità, ma se per qualcun'altro la cosa è più complessa mica si può sempre risolvere decidendo di tagliare i ponti con la famiglia...è un'opzione, ma non lo vedo come un percorso obbligato.

Piccolo OT: spesso le persone depresse, gay o eterosessuali, che finiscono realmente per suicidarsi sono terribilmente fastidiose ed egoriferite, e per aiutarle occorre moltissima pazienza...così per quel che ho visto tra i miei conoscenti che hanno fatto quella fine o ci sono andati vicino 😊 se bastasse manifestare vicinanza per aiutarli staremmo a cavallo.

41 minutes ago, Renton said:

mentre al contrario io preferirei si notasse chiaramente che sono trans, o meglio: non tanto trans, ma di identità maschile. 

Claro...

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8 minutes ago, schopy said:

acuire il conflitto sia costoso

E' costoso nel breve termine, ma è un risparmio sul lungo periodo.

"Chi più spende, meno spende".

Credo che sia perché è costoso anche per la famiglia

e quando vedono che non possono farci nulla, lo normalizzano.

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davydenkovic90
1 hour ago, Renton said:

Ho fatto fatica a capire a che dialogo ti riferissi perché non c'è stato alcun dialogo in cui io abbia fatto CO e lei non lo abbia accettato... semmai la cosa strana è che non le sia venuto assolutamente alcun sospetto

Il fatto che invece rivendichi di usare i pronomi sbagliati verso persone trans famose, non è fuori dal mondo, è il modus operandi del cis medio

Non mi abbasso a rispondere a stupidi trollaggi.

Comunque, mi riferivo al fatto che quella che per te è normalità (usare il pronome giusto o l'articolo giusto) perché stai facendo e hai fatto un tuo percorso, perché ti sei informato,  perché sei un ragazzo nato negli anni 90 o 00 e hai potuto attingere a certe fonti, per tua madre potrebbe essere una realtà ancora tutta da scoprire, con cui non si è mai confrontata. Quindi non è così fuori dal mondo che non sappia quali pronomi o articoli usare, e nemmeno questo costituisce per forza la prova di chiusura totale e odio presente e futuro verso la categoria o verso di te in particolare. Ti dà semplicemente lo spunto di spiegarle in modo civile la terminologia corretta. Non griderei allo scandalo se dice "un trans" riferendosi a una mtf, e non le direi "sei la classica etero cis media offensiva", come fai con noi poveri utenti che sopportiamo i tuoi trollaggi stupidi. Perché con noi caschi malissimo, e con lei è controproducente e forse lo fai solo per giustificare il tuo vittimismo.

Tra l'altro, bisogna osservare che una certa terminologia contemporanea del mondo lgbt è percepita come poco "user friendly", anche dagli lgbt stessi - quelli della vecchia guardia - e la cosa è ampiamente tollerata. Molte trans famose non più di primo pelo, e anche molti gay, rigettano un determinato linguaggio, senza però che questo rappresenti chissà quale pericolo. Mi viene in mente la Tarantina quando diceva che "gay" era un termine freddo, mentre "trans" le sembrava un transatlantico e voleva essere chiamata "fummunè" in dialetto napoletano. Oppure la Paradiso, donna trans, che spesso si definisce "un frocio". O ancora Malgioglio che dice di essere diventato gay dopo aver visto Carmen Miranda.

Il pericolo, nella prima fase di CO, non sta nel pronome sbagliato, che può voler dire tutto e niente, magari c'è dietro omofobia o magari no. Non lo giustifico, ma può  anche essere detto con la stessa ingenuità di chi sbaglia un congiuntivo. Il pericolo è che tua madre possa vivere male il CO e il rapporto con te, per esempio, e che la cosa danneggi entrambi.

Io ho fatto l'esempio di mia nonna, che è abbastanza calzante per capire cosa voglio dire: lei sosteneva tranquillamente che le faceva schifo vedere due uomini che si baciavano, però mi accettava eccome, si lamentava quando non andavo a trovarla. E quindi per me nessun problema. Neanche glielo facevo notare, quello che aveva detto perché sarei stato soltanto retorico e inopportuno. Fosse stata mia madre, più giovane, laureata, ci avrei parlato, ma non certo partendo in quarta e aggredendola o riportando i suoi errori come sacrilegio terminologico.

Le rivendicazioni dure e le preoccupazioni io le rivolgerei verso chi si rifiuta di capire e accettare le diversità, a oltranza, e forte di convincimenti politici o religiosi, impegnandosi per mettere in atto discriminazioni. Esempio: se mia nonna non mi avesse voluto più vedere oppure avesse trattato diversamente un nipote etero, mi sarei preoccupato e avrei sollevato la questione.

Sul coming out, credo che ognuno di noi debba prendersi la responsabilità di investire sul coming out ("mamma, sono gay e/o trans") il più presto possibile, solo ed esclusivamente per due motivi banali: perché la condizione di lgbt è rara rispetto a quella di etero/cis e, quindi, per evitare equivoci, segreti di pulcinella e rapporti grotteschi protratti per anni. Non ci sono CO a priori più facili o difficili di altri e una retorica del tipo:

3 hours ago, Renton said:

Secondo me non è proprio la stessa cosa di dover dire di essere gay perché il dire che vuoi iniziare una terapia ormonale solleva tutta un'altra serie di obiezioni, del tipo ma non ti basta vestirti così e tenerti i capelli corti? Vuoi per forza fare la terapia? Non puoi fare una via di mezzo? Tipo come è successa a una mia conoscente a cui hanno detto: ma non puoi accontentarti di travestirti di notte e basta?

Mentre invece quando dici che sei gay Cosa vuoi obiettare. Non so forse al massimo qualcuno potrebbe arrivare a chiedere al figlio gay di tenere nascoste le sue relazioni per una questione di immagine

Cioè quello che voglio dire è che le obiezioni che ti fanno quando annunci che sei trans sono mirate al cercare di convincerti a non iniziare la terapia, più che a esternarti che non gli piace il fatto che tu sia trans

non è altro che un banale trollaggio del tutto identico a quello di certi incel etero del forum dei brutti che, a intervalli regolari, piovono su queste pagine per ricordarci che vita facile e comoda facciamo noi gay che scopiamo fra di noi e non dobbiamo avere a che fare con le pretese disumane di donne eugenetiste, ipergamiche, iperselettive.

Ripeto: venire sul Gay-Forum e fare certe esternazioni sulla categoria significa solo una cosa: comportarsi da troll.

Edited by davydenkovic90
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20 minutes ago, schopy said:

se per qualcun'altro la cosa è più complessa mica si può sempre risolvere decidendo di tagliare i ponti con la famiglia...è un'opzione, ma non lo vedo come un percorso obbligato.

a memoria mia, in questi ultimi anni solo ad un ragazzo abbiamo cosigliato -e nel suo caso fummo praticamente tutti in coro a dirgli così - di andar via da un ambiente molto tossico che aveva in casa e che lo portava a giustificre tutte le angherie, bullismi e manipolazioni varie che subiva.

-evito di citarlo perchè è un po' che non lo leggo, ma gli utenti storici credo abbiano ben capito a chi alludo-

Edited by freedog
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1 minute ago, Almadel said:

E' costoso nel breve termine, ma è un risparmio sul lungo periodo.

Vero pure questo...magari però dicendolo a 16 anni ti esponi a sfracellamento di balle per una decade, se lo comunichi a 25 puoi più facilmente andartene in tempi rapidi.

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3 minutes ago, davydenkovic90 said:

la Paradiso, donna trans, che spesso si definisce "un frocio".

con tutto il rispetto che si deve ad una che ci metteva la faccia quando non andava molto di moda farlo,

la Maurizia sta talmente fulminata (e/o fumata) che ormai manco sto più a sentire quello che dice

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12 minutes ago, schopy said:

Vero pure questo...magari però dicendolo a 16 anni ti esponi a sfracellamento di balle per una decade, se lo comunichi a 25 puoi più facilmente andartene in tempi rapidi.

Su questo mi sento in sintonia, anche io farei questo ragionameno, cioè tendo a pensare a come minimizzare il danno. Non ho minimamente la spinta a parlare loro dei fatti miei per "confidarmi", ci deve essere un motivo concreto per portarmi a parlare con loro di qualcosa... probabilmente ci influisce anche i rapporti che normalmente si hanno tra membri della famiglia. Noto che in molte famiglie i figli parlano coi genitori anche se non c'è un obbiettivo, semplicemente perché loro sono abituati ad aprirsi... Ps. Qualcun altro si è sentito trollato? 🤔

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38 minutes ago, davydenkovic90 said:

Oppure la Paradiso, donna trans, che spesso si definisce "un frocio"

Ma tu chi cazzo sei per dire a una persona trans come deve essere e comportarsi dai

Seriamente nessuno ha niente da dire a questo utente, tra questo topic e quello in cui fa bierasure e cerca di convincere un neo iscritto che non è bisessuale? 

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4 hours ago, schopy said:

tra l'altro il dirimpettaio di casa nostra era molto probabilmente gay (un sarto che viveva da solo con otto gatti, le sere d'estate ascoltava Mina ad alto volume e andava da una vicina di casa a guardare la tv quando trasmettevano le gare di pattinaggio artistico) ma a casa o nel vicinato nessuno ha mai pronunciato la parola "gay" parlando di lui...insomma, qui per gente di una certa età il fenomeno omosessualità era poco conosciuto quando non esplicitamente rimosso.

Piccola nota: in psicologia rimozione e negazione sono meccanismi di difesa e in quanto tali inconsci

io credo che nel tuo paese tutti sapessero che il tuo dirimpettaio era omosessuale, vinceva il tabù e la sessuofobia abbracciava l’omofobia, probabilmente non ne parlavano con te e immagino ne parlassero il meno possibile in generale, ma non credo avessero dubbi. Poi questa auto-castrazione, privarsi di una vita sentimentale e sessuale, che fosse del tutto o fosse solo il privarsi della possibilità di viverla allo scoperto, era il prezzo da pagare per l’accettazione sociale, e lo è ancora in alcuni posti.

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25 minutes ago, metalheart said:

Ma tu chi cazzo sei per dire a una persona trans come deve essere e comportarsi dai

metalheart non ti ci mettere pure te. Abbiamo tutti glissato con signorilità (Renton compreso, mi pare) e vogliamo portare avanti la discussione e basta.

15 minutes ago, Krad77 said:

io credo che nel tuo paese tutti sapessero che il tuo dirimpettaio era omosessuale, vinceva il tabù e la sessuofobia abbracciava l’omofobia,

Nel mio paese era proprio così. C'era questo tizio ritenuto un po' strano e  noto a tutti che, a quanto pare, si immaginava fosse omosessuale. Tutti sapevano chi fosse, era un "personaggio pubblico del paesello", ma di lui non si parlava mai.

Io venni a sapere di questi voci, che non erano neppure pettegolezzi ma solo una generale convinzione, anni dopo la sua morte perché me ne parlò mia madre per caso. Era proprio un intrecci inestricabile di sessuofobia, omofobia e volontà di non sollevare questioni complicate.

Non oso immaginare che esistenza orrenda debba aver passato quel poveraccio. Ci ho pensato qualche volta e mi mette una tristezza enorme.

Edited by Bloodstar
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AndrejMolov89
On 1/17/2021 at 2:33 PM, Renton said:

Ma io credo che non vada data comprensione alle persone che fanno queste esternazioni perché non sono esternazioni sincere... sono solo manipolazioni emotive pesantissime, che mirano a tentare di far sentire in colpa il figlio. Non credo proprio che un genitore davvero creda che non valga più la pena vivere solo perché suo figlio ha fatto coming out!

Poi si potrebbe sempre fare una ricerca statistica per vedere quanti genitori effettivamente si sono suicidati a causa del coming out dei figli... magari mettendola a confronto con la statistica dei figli che invece si sono suicidati perché non sono stati accettati

Mi fa veramente schifo questa roba

I genitori sono esseri umani. E uso esseri umani nel senso spregiativo del termine, l´educazione che impartiscono generalmente é basata sul senso di colpa e manipolazione. Direi che queste sono minacce a vuoto, le si ignora e si segue la ricetta di Bull se diventano molesti. Bisogna "comprendere" perché lo fanno, ma non giustificarli. Anche mia madre era un po´ su quell´andamento, pero´, alla fine se la messa via perché l´ho completamente ignorata sul punto. Ma, direi, che il mio é un caso particolare, penso che loro mi considerassero asessuale e simil putto.
Non credo che esistano quelle statistiche, quindi non commento.

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Spoiler
36 minutes ago, Renton said:

Ps. Qualcun altro si è sentito trollato? 🤔

No.

Non ho nemmeno letto alcun vittimismo, zero proprio, forse ho letto un topic diverso

Ma mi hanno già detto che ho gravissimi problemi di comprensione del testo quindi non fidarti troppo

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24 minutes ago, AndrejMolov89 said:

Direi che queste sono minacce a vuoto

Su questo non ho alcun dubbio, ma è una situazione pesante specialmente se sei costretto in casa con la persona che ti dice così, parlo del mio amico. Lui le ha risposto bene, perché le ha risposto: se vuoi farlo fallo, io non è che cambio idea. Tuttavia si è sentito tradito dal padre e dal fratello, perché spalleggiavano lei nel dipingerlo come un egoista che non pensa ai sentimenti degli altri, che provoca dolore negli altri... voi non lo conoscete ma io sì e so che non è assolutamente vero, anzi è fin troppo buono... e ovviamente ci sta male. Io non sapevo neanche come essere di supporto. 🤷🏻‍♂️

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AndrejMolov89
Just now, Renton said:

Su questo non ho alcun dubbio, ma è una situazione pesante specialmente se sei costretto in casa con la persona che ti dice così, parlo del mio amico. Lui le ha risposto bene, perché le ha risposto: se vuoi farlo fallo, io non è che cambio idea. Tuttavia si è sentito tradito dal padre e dal fratello, perché spalleggiavano lei nel dipingerlo come un egoista che non pensa ai sentimenti degli altri, che provoca dolore negli altri... voi non lo conoscete ma io sì e so che non è assolutamente vero, anzi è fin troppo buono... e ovviamente ci sta male. Io non sapevo neanche come essere di supporto. 🤷🏻‍♂️

C´é un altro layer qua di interazione: in famiglia si é generalmente omertosi per mantenere lo status quo. Cioé, capisco il dolore dietro, e non dico sia facile analizzare la situazione come un computer. Pero´, di fatto comprendere i meccanismi soggiacienti a determinate interazioni permette di non darci peso fin tanto che non seguono azioni dietro. Comprendere non significa giustificare, ma per lo meno trattare questi comportamenti per quel che sono: minacce a vuoto, tentativi di manipolazione, paura di gestire la situazione sia con il tuo amico che con l´ambiente esterno della famiglia. Credo che uno dei servizi piu´ di successo sia stato il consultorio aperto da una donna per i genitori di omosessuali per gestire queste cagate senza doverle scaricare sul figlio/a in se´.

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@AndrejMolov89 no no, ma sono d'accordissimo... però ripeto, un conto è capire che le persone attorno a te stanno cercando solo di farti sentire in colpa e manipolarti ecc. Un altro conto è non subire emotivamente nessun contraccolpo, specialmente se non hai modo di distanziarti.

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davydenkovic90

Forse è il caso di mettere in chiaro due o tre nozioni di cui alcuni utenti sembrano essere del tutto sprovvisti.

Esistono due tipi di trollaggio:

1) non rispettare il regolamento, e quindi offendere altri utenti , fare flame, ecc. 

2) entrare in un forum tematico, approfittandosi del fatto che raggruppi persone di una certa categoria, per esprimere opinioni legittime, ma in contrasto con quella categoria. Ad esempio, se io vado sul forum delle ricette vegane a dire quanto sono buone le bistecche di maiale, non sto offendendo nessuno, ma sto trollando e forse non dovrei farlo.

Gli utenti che scrivono, su Gay-Forum, che i gay sono misogini  (metalheart), che i cis gay sono transfobici (renton) che il gay che fa coming out non provoca le obiezioni dei genitori (renton), che i gay fanno vita facile perché hanno a che fare con le donne (mynameismike & altri), e potrei continuare all'infinito - peraltro tutte cose dette dopo aver strumentalizzato (spero vivamente che abbiano strumentalizzato e non frainteso) quello che altri volevano dire, e a nulla sono valse le spiegazioni - vogliono trollare, non confrontarsi.

Edited by davydenkovic90
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54 minutes ago, Bloodstar said:

metalheart non ti ci mettere pure te. Abbiamo tutti glissato con signorilità (Renton compreso, mi pare) e vogliamo portare avanti la discussione e basta.

Ok, giusto 

Dunque io al genitore che minaccia di suicidarsi per l’omosessualità di un* figli* darei uno schiaffo molto forte, di quelli correttivi, oppure una secchiata di acqua gelida per farlo rinsavire e capire se a) effettivamente ha pensieri suicidi e allora va aiutato e ha un problema ancora più urgente della sua omofobia oppure b) è una merda che fa leva sui sensi di colpa altrui per continuare con la propria omofobia quindi c) necessita di ulteriore schiaffo, secchiata d’acqua gelida o in alternativa di non vedere più la progenie che non si merita

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