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Apparire gay, tra naturalezza e stereotipi...


AndreDgl

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8 hours ago, Krad77 said:

Ma tutto questo discorso della "parlata gay", che si trova per l'inglese del nord america, può essere riportato anche all'italiano? e in che modo?
https://en.wikipedia.org/wiki/Gay_male_speech

La parlata italiana gay è una parlata più "cantilenante" e, come suggerisce Bloodstar, una parlata un po' più alta...mi pare. Potrebbe dipendere da un'identificazione maggiore (da parte dei gay) in individui di genere femminile già  in giovane età? Il bambino gay che parla imitando, senza volere, la mamma più che il papà?

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Hinzelmann
15 hours ago, schopy said:

La voce non è comunque una caratteristica del tutto immodificabile

Su questo non ci piove...le persone trans che si fanno problemi con la voce, ma non si fanno problemi con le modificazioni, a volte ricorrono a logopedisti ma certamente nel loro caso il problema non è solo un problema di modulazione della voce ( semmai di compensare con la modulazione diversità fisiologiche? )

Per il 41% dei gay ( percentuale non irrilevante perchè è una ricerca Europea ad ampio raggio ) che sostengono di essere stati riconosciuti come gay a causa della propria voce da eterosessuali almeno una volta nella vita, in genere c'è un'associazione con un qualche episodio di discriminazione

Nella gran parte dei casi nei paesi progrediti non ne derivano gravi conseguenze, ma ciò non toglie che la credenza persista  ad esempio uno youtuber che è outed tende a parlare in modo diverso dopo il CO ed un gay qualunque a persone che sa hanno ben recepito il proprio CO rispetto ad un colloquio di lavoro formale, ma in parte anche un etero durante un colloquio di lavoro tenderà ad impostare la propria voce sulla base delle aspettative del suo interlocutore, cioè in genere in senso più maschile quindi non è facile distinguere il fenomeno

 

 

 

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Ma perché uno dovrebbe identificarsi di più nella madre in quanto gay, e non in quanto si sente femminile? La madre mica è un gay.

'Ste teorie pseudo freudiane dell'identificazione con la madre onestamente pensavo fossero superate.

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1 hour ago, Bloodstar said:

Io trovo una pratica barbara far cantare questi pezzi a dei contraltisti. Innanzitutto perché avranno sempre e immancabilmente una resa peggiore di un vero contralto e in seconda istanza perché, se proprio vogliamo appellarci alla filologia, non abbiamo certezza del tipo di voci impiegate da Bach per le parti dell'alto. 

Per quello che è il mio gusto, escludendo dall'analisi la musica contemporanea, le voci maschili da contralto andrebbero impiegate solo e soltanto nella musica sacra corale. E' l'unico genere in cui percepisco un reale miglioramento musicale dall'avere le linee del contralto cantate (anche) da maschi.

È un argomento controverso e anche questo è un filtro per testare le diverse sensibilità gay! A me sembra che, oggi soprattutto, cioè a rivoluzione filologica avvenuta almeno da 45 anni, le preferenze dei gay vadano al contratenor o contraltista. Mi sbaglio? Io sono nato musicalmente con il Contralto femmina, voce che adoro, e, anche se adoro anche il contratenor, non riesco a staccarmi dal primo, per i ruoli solistici (diverso come giustamente tu dici è il caso del Coro, ma a certe condizioni: che si rispettino ad esempio i numeri dei cantori, cosa che non si fa quasi mai), almeno per Bach, ma in realtà anche per Händel: una Passione, una Messa in si minore, un Messia con il contraltista assuma una sensualità pronunciata ed eccessiva, perde tutto l'ambito della Seele pietistica, perde interiorità, non è più mediazione tra terra e cielo: è tutta un'altra cosa. Certo il Contralto femmina deve rinunciare al vibrato, e allora il risultato è straordinario, perché il timbro viene ad assomigliare quasi a quello di un maschio, ma non lo è del tutto. Se ascolti Helen Watts nella Messa in si minore diretta da Harnoncourt troverai questo modello. Le voci impiegate da Bach erano probabilmente adolescenti, forse non sempre perché a volte la tessitura è troppo grave, ma questo argomento, apparentemente decisivo, non lo è. Si può fare una messa in si minore tarata su una probabile esecuzione in una chiesa luterana del primo 700, ma allora bisogna farla lì, in quel luogo, in quella chiesa, con un certo numero (piccolo) di cantori. Se la fai al Parco della Musica o nella Victoria Hall di Ginevra dall'acustica perfetta le cose cambiano.

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1 hour ago, schopy said:

Potrebbe dipendere da un'identificazione maggiore (da parte dei gay) in individui di genere femminile già  in giovane età? Il bambino gay che parla imitando, senza volere, la mamma più che il papà?

Lascerei perdere le teorie edipiche freudiane o di stampo freudiano sull'omosessualità, sono superate

Il tono e timbro di voce dipendono dalla conformazione anatomica della laringe (spessore e lunghezza delle corde vocali) influenzata anche dagli ormoni, mentre la modulazione della voce dalla conformazione del cavo orale nel suo complesso (che poi può essere in parte modificata o corretta a posteriori con la logopedia)

Appurato che l'omosessualità ha carattere ereditario di tipo epigenetico, è del tutto ragionevole pensare che questa epigenetica in associazione all'omosessualità possa andare a influenzare delle caratteristiche fisiche e anatomiche fra cui quelle determinanti la voce. E che quindi spesso, non sempre ovviamente, la voce possa risultare "femminilizzata" e quindi "da gay"

D'altronde non ho mai visto un solo gay chiaramente effeminato anche nei lineamenti facciali  - che sono per forza innati - avere un tono di voce grave. Un Malgioglio col vocione non l'ho mai sentito. Qualcosa vorrà pur dire

Edited by Uncanny
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11 minutes ago, Hazel226 said:

'Ste teorie pseudo freudiane dell'identificazione con la madre onestamente pensavo fossero superate.

Io non sostengo alcuna teoria pseudo freudiana, mi facevo delle domande😅 mettiamola in un lessico da XXI secolo: le figure di accudimento di genere femminile possono influire più di quelle maschili sulla fonazione di un bimbo e poi di un ragazzino gay? E il gruppo dei pari? Se io avessi interagito con più maschi e meno femmine, la mia voce avrebbe assunto tonalità e timbro diversi?

2 minutes ago, Uncanny said:

Appurato che l'omosessualità ha carattere ereditario di tipo epigenetico, è del tutto ragionevole pensare che questa epigenetica in associazione all'omosessualità possa andare a influenzare delle caratteristiche fisiche e anatomiche fra cui quelle determinanti la voce. 

Va bene va bene, andiamo di riduzionismo 😊 

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3 minutes ago, schopy said:

Va bene va bene, andiamo di riduzionismo 😊

Nessun riduzionismo

Ho detto che la modulazione della voce può essere modificata a posteriori, ma se parliamo di tono e timbro dall'anatomia non si scappa. A seconda dello spessore e della lunghezza delle corde vocali il risultato è differente, mi sembra difficile da negare. È possibile irrobustire le corde vocali con l'esercizio per avere in una certa misura una voce più profonda, ma non il contrario e appunto serve esercizio, non capita a caso

Se poi hai degli studi o documenti che dimostrino che vi possa essere uno snellimento o accorciamento spontaneo delle corde vocali lieto di leggerli :D 

Riduzionismo è ignorare completamente l'aspetto biologico e anatomico, che se parliamo di voce è fondamentale

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Just now, schopy said:

Io non sostengo alcuna teoria pseudo freudiana, mi facevo delle domande😅 mettiamola in un lessico da XXI secolo: le figure di accudimento di genere femminile possono influire più di quelle maschili sulla fonazione di un bimbo e poi di un ragazzino gay? E il gruppo dei pari? Se io avessi interagito con più maschi e meno femmine, la mia voce avrebbe assunto tonalità e timbro diversi?

Sì ma non è un problema di lessico, è un problema di concetto: mi sembra che questo ragionamento dia per scontato che sia più naturale per un bambino identificarsi nella figura di accudimento femminile in quanto gay, semplicemente in quanto gay; ma l'unica cosa che accomuna (incidentalmente) la donna e il gay è l'orientamento verso il maschile (e anche qui solo in senso statistico) quindi non mi sembra sufficiente per fare questa associazione. Mi sembra più probabile e più sensato affermare che alcune persone abbiano una personalità che vira al femminile (senza arrivare all'estremo dell'identità di genere femminile, eh, perché ci sono gradi in tutte le cose), e che sia questo, non l'orientamento, a portarle a identificarsi in figure femminili e del pari a causare alcune loro espressioni di genere femminile (compresa la modulazione della voce). In pratica non è che uno si identifica nelle donne perché è gay, ci si identifica perché si sente femminile. P.s. Mi sento di escludere che la modulazione della voce di una persona gay sia causata da caratteri fisici ereditari tipici del gay, visto che il timbro della voce "da gay" è totalmente maschile, non somiglia a quella di una femmina neanche per sbaglio, è solo modulata in maniera femminea.

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1 minute ago, Uncanny said:

Riduzionismo è ignorare completamente l'aspetto biologico e anatomico, che se parliamo di voce è fondamentale

Io non voglio ignorare l'aspetto anatomico, ma a dire il vero non conosco alcuno studio che ricolleghi la morfologia delle corde vocali agli stessi processi epigenetici che causerebbero l'omosessualità...mi pare una conclusione tratta ex post!

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25 minutes ago, Isher said:

È un argomento controverso e anche questo è un filtro per testare le diverse sensibilità gay! A me sembra che, oggi soprattutto, cioè a rivoluzione filologica avvenuta almeno da 45 anni, le preferenze dei gay vadano al contratenor o contraltista. Mi sbaglio?

No, non ti sbagli per nulla. Mi è capitato di sentire dei discorsi agghiaccianti in conservatorio in cui si legava la promozione dei contraltisti con l'avanzamento dell'accettazione delle "persone LGBT" e dell'uguaglianza di genere. A parte il fatto che trovo molto fastidiosa questa posizione perché sottintende velatamente che i controtenori siano sempre degli omosessuali, secondo me è proprio pericoloso far sconfinare nel campo dell'arte questioni di principio come queste perché si rischia una deriva inarrestabile. Una deriva di quelle che manderebbero in sollucchero Uncanny, tanto per capirci.

Il problema della filologia, e ti parlo da strumentista che studia musica antica, è che spesso, nonostante i tanti studi e la tanta applicazione, manca completamente di buon senso. Basterebbe porsi domande semplici. tipo: ma Handel, se non aveva sotto mano un castrato, a chi la faceva cantare Serse? A una cantante donna en travesti o a un maschio dalla voce acuta pescato dentro qualche cappella? A meno che non si fosse trovato a Roma (e pure qui ci sono eccezioni luminose, vedasi La resurrezione) non credo avrebbe avuto dubbi.

7 minutes ago, Uncanny said:

Nessun riduzionismo

 

Però Uncanny, un conto è l'estensione, e lì dipende dalle corde vocali, un conto è la tessitura (che copre una porzione minima dell'estensione) in cui si parla. Ridurre anche la tessitura a un fatto biologico mi sembra azzardato.

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9 minutes ago, Hazel226 said:

In pratica non è che uno si identifica nelle donne perché è gay, ci si identifica perché si sente femminile. P.s. Mi sento di escludere che la modulazione della voce di una persona gay sia causata da caratteri fisici ereditari tipici del gay, visto che il timbro della voce "da gay" è totalmente maschile

Al solito per te è preminente un discorso sul genere 😊 credo che per fare un discorso più articolato su tutto questo bel tema dovremmo però essere più rigorosi specificando bene cosa denotiamo e con quali termini e di là ripartire.

5 minutes ago, Bloodstar said:

Ridurre anche la tessitura a un fatto biologico mi sembra azzardato.

Se riduciamo tutto ad un fatto biologico tanto vale chiudere la conversazione in effetti 🤔

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Just now, schopy said:

Al solito per te è preminente un discorso sul genere 😊 credo che per fare un discorso più articolato su tutto questo bel tema dovremmo però essere più rigorosi specificando bene cosa denotiamo e con quali termini e di là ripartire.

Certo, ma per me è ovvio che si tratti di due spettri distinti; vedilo come uno spunto di riflessione da prendere in considerazione piuttosto che come il punto di vista di una persona di parte.

Non so se può essere utile al discorso ma lo riporto comunque. Mesi e mesi fa, in tempi non particolarmente sospetti, mi ero reso conto di una cosa molto strana, e cioè il fatto che modulavo la voce in modo diverso a seconda che fossi solo o che dovessi rivolgermi a qualcuno. Era un meccanismo che si attivava in maniera ormai meccanica, ma non era naturale. Me ne accorsi perché quando rimugino ho l'abitudine a ragionare a voce alta da solo. Un giorno rimuginavo in questo modo credendo di essere solo, poi mi sono sentito chiamare alle spalle, mi sono girato e ho visto un mio amico e ho iniziato a parlare con lui: mi accorsi così che in quell'esatto momento avevo assunto un tono di voce più acuto, mentre prima parlavo in tono di voce più grave; e che questa modifica implicava uno sforzo che mi affaticava; oltre a questo inavvertitamente avevo anche cambiato postura e camminata, e allo stesso modo questo cambiamento implicava uno sforzo; in pratica mi accorsi che in presenza di testimoni attivavo un controllo su tutta la mia persona (voce, gestualità, postura, ecc) per assumere un comportamento che rispecchiasse quelle che erano le aspettative (o quelle che io credevo fossero le aspettative) dell'interlocutore, e che tutto questo implicava uno sforzo in quanto era finto (fingere è chiaramente più faticoso dell'essere spontanei). Da quel momento ci feci caso tutte le volte e capii che era proprio così, avevo ormai interiorizzato questo meccanismo. Rendendomene conto ho anche smesso di farlo perché era uno stupido spreco di energie.

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3 hours ago, Bloodstar said:

Non saprei dire nulla sugli aspetti linguistici, però posso parlare della tessitura

in realtà se apri l'articolo di wikipedia si parla molto della pronuncia delle s e delle z. Tendiamo a concentrarci su quanto la voce sia acuta (sono giorni che leggo post su Mario Giordano) ma forse dovremmo anche concentrarci su altro. Anche la somiglianza ad una voce femminile è un aspetto controverso,  e non si sente soltanto nel timbro e nella tessitura.

Giusta una piccola notazione al volo: le teorie sull'edipo e affini (complesso di Elettra, complesso di Edipo ed Elettra negativi) non sono superate (direi piuttosto insuperabili). Semmai possono essere rimodulate con grossi cambiamenti della società, o del modello famigliare, e in particolare di quest'ultimo non ci sono stati cambiamenti così significativi dallo scorso secolo.

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Spero vi rendiate conto delle implicazioni insite nel credere che l'orientamento omosessuale sia connesso con l'identificarsi in figure femminili, però.

Comunque concordo: Mario Giordano non ha affatto una "voce da gay" (cioè maschile ma modulata in modo femmineo). Ha una voce da femmina (modulata in modo piuttosto neutro), che è una cosa completamente diversa. Non so a cosa sia dovuto ciò, ma è così.

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Spero che tu non stia parlando di me.

Io ho solo risposto a chi dice che le teorie edipiche sono superate. L'identificazione di un modo di parlare ricalcato dalla madre lo ipotizza schopy, non io, ed è anche interessante, ma con Freud non c'entra nulla.

Poi l'orientamento sessuale e la collocazione su un asse maschile-femminile sono indipendenti, ma empiricamente ci si trova una certa certa correlazione no?

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Be', se si ipotizza che il modo di parlare derivi dall'identificarsi con la madre, certo che c'entra. Anche se Freud non ha mai parlato in modo specifico della voce, è comunque un discorso che c'entra.

Comunque io non parlavo delle teorie edipiche in generale ma dalle teoria per cui l'orientamento sessuale dipenda dall'identificazione con la madre (credo siano due discorsi distinti anche se relativi allo stesso ambito: infanzia, rapporto coi genitori, ecc).

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1 hour ago, schopy said:

Ma a dire il vero non conosco alcuno studio che ricolleghi la morfologia delle corde vocali agli stessi processi epigenetici che causerebbero l'omosessualità...mi pare una conclusione tratta ex post!

Il discorso semplicemente è: appurato che l'omosessualità ha un consistente carattere biologico e che la voce è in larghissima parte biologicamente determinata (esclusi certi aspetti che possono essere modificati a posteriori come la modulazione), è più che ragionevole pensare che fra omosessualità e "voce gay" possa esserci un nesso causale legato all'aspetto biologico

Parlare di voce escludendo completamente dal discorso anatomia, influenza ormonale e via dicendo semplicemente non ha senso. Questo è riduzionismo. 

Per il resto non ho mai negato che in relazione alla modulazione possano esserci influenze sociali e ambientali, ma se dobbiamo ridurre la determinazione della voce a costrutti sociali allora alzo le mani

Per chiarezza bisognerebbe comunque distinguere fra "voice" e "speech", cioè fra voce e parlata. La voce è biologicamente determinata, la parlata è socialmente determinata

Quindi possiamo parlare sia di "voce gay" sia di "parlata gay", distinguendone caratteristiche e cause. La voce riguarda aspetti come il tono e il timbro, la parlata la pronuncia e la cadenza 

1 hour ago, Bloodstar said:

Però Uncanny, un conto è l'estensione, e lì dipende dalle corde vocali, un conto è la tessitura (che copre una porzione minima dell'estensione) in cui si parla. Ridurre anche la tessitura a un fatto biologico mi sembra azzardato.

Certamente si può "forzare" la voce ad essere più grave o più acuta, anche a cambiare timbro nel caso delle imitazioni. Questo vale sia per il canto sia per il parlato

Ma si tratta appunto di forzature, non di quello che è il modo di parlare normale, spontaneo e naturale

 

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Ma certo che la voce è determinata da fattori anatomici e ormonali, solo che queste cose non c'entrano niente con il modo di parlare da gay, tutto qua.

Le differenze anatomiche determinano la differenza tra la voce di Barry White e quella di Robert Plant, ma entrambi potrebbero parlare in maniera gay

Le differenze ormonali determinano la differenza tra la mia voce e la tua e nessuno di noi due magari parla in maniera gay.

Oppure parliamo entrambi in maniera gay: ma nel mio caso non è percepita come parlata da gay.

Perché fondamentalmente per quanto tu possa parlare in modo acuto, non assumerai mai la mia voce (a meno di cure ormonali di uno dei due); avrai semplicemente la voce di un maschio che parla in modo acuto, voce maschile esattamente come quella di tutti gli altri individui di sesso maschile, ma acuta, e il fatto di parlare in modo più o meno acuto può essere messo sotto al controllo conscio in buona misura.

(P.s. Ritengo che il fatto di parlare su frequenze più alte c'entri con lo stereotipo della parlata da gay ma non basti da solo, altrimenti ad esempio la parlata da Topolino che diceva qualcuno nelle pagine indietro sarebbe una parlata da gay essendo acuta, ma è chiaro che non è così.)

Un attore uomo di sesso maschile e di orientamento eterosessuale, può benissimo imitare la parlata gay; più problematico è imitare la voce di Barry White (poiché le differenze anatomiche glielo impediscono), o la mia (livelli diversi di testosterone in circolo).

 

Edited by Hazel226
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10 minutes ago, Hazel226 said:

Ma certo che la voce è determinata da fattori anatomici e ormonali, solo che queste cose non c'entrano niente con il modo di parlare da gay, tutto qua.

Invece c'entrano. È dimostrato che gli uomini gay tendano ad avere un tono di voce più alto, quello che in inglese è il pitch

Quindi se è vero che chi ha un pitch alto non è necessariamente gay - e quindi non si può parlare in assoluto di "voce gay" - è statisticamente più probabile che lo sia 

La parlata, cioè pronuncia e cadenza, è un discorso a parte. Poi ignoro se ci siano anche eterosessuali con la parlata gay o se sia proprio una caratteristica esclusiva degli omosessuali

Edited by Uncanny
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Just now, Uncanny said:

È dimostrato che gli uomini gay tendano ad avere un tono di voce più alto, quello che in inglese è il pitch

Non lo metto in discussione, quello che dico è che si tratti di un modo di impostare la voce che va al di là della tua anatomia.

Io posso parlare in modo più acuto o più basso di un'alta persona con anatomia identica alla mia semplicemente perché imposto la voce in maniera più acuta o più bassa, più o meno consciamente.

Tu puoi parlare in modo più acuto, ecc; Barry White può parlare in modo più acuto; ecc.

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21 minutes ago, Hazel226 said:

Non lo metto in discussione, quello che dico è che si tratti di un modo di impostare la voce che va al di là della tua anatomia.

Io posso parlare in modo più acuto o più basso di un'alta persona con anatomia identica alla mia semplicemente perché imposto la voce in maniera più acuta o più bassa, più o meno consciamente

Quello di cui dubito fortemente è che la voce possa impostarsi spontaneamente e inconsciamente così in modo fisso, tale poi da risultare la propria voce naturale. Serve dell'esercizio apposito

Il tono di voce acuto emerge subito con l'adolescenza e prescinde dalla cultura o società di riferimento, che si sia etero o gay (fra gay però poi è statisticamente molto più diffusa). Il tono di voce acuto è fra i principali motivi di bullismo omofobo

Trovo molto più sensato e logico pensare che sia dovuto a influenze biologico-ormonali prima della nascita, considerando che anche l'omosessualità è certamente almeno in parte biologicamente determinata

Anche perché di altre spiegazioni plausibili, a parte quelle di stampo freudiano che lasciano il tempo che trovano, non ne ho lette

Edited by Uncanny
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29 minutes ago, Uncanny said:

Quello di cui dubito fortemente è che la voce possa impostarsi spontaneamente e inconsciamente così in modo fisso, tale poi da risultare la propria voce naturale. Serve dell'esercizio apposito

Il tono di voce acuto emerge subito con l'adolescenza e prescinde dalla cultura o società di riferimento, che si sia etero o gay (fra gay però poi è statisticamente molto più diffusa). La "voce gay" è fra i principali motivi di bullismo omofobo

Trovo molto più sensato e logico pensare che sia dovuto a influenze biologico-ormonali prima della nascita, considerando che anche l'omosessualità è certamente almeno in parte biologicamente determinata

Anche perché di altre spiegazioni plausibili, a parte quelle di stampo freudiano che lasciano il tempo che trovano, non ne ho lette

Credo invece che due persone con anatomia e livelli ormonali identici (poniamo, due gemelli) possano parlare in modo completamente diverso a seconda di altri fattori quali ad esempio la "personalità" e che questa differenza sia un qualcosa che può essere messo sotto al controllo della coscienza, ma che semplicemente spesso non venga fatto, o perché non interessa il modo in cui la propria voce appare, o perché diventa un riflesso talmente automatico da non essere più nel controllo cosciente.

Una persona dal carattere cupo parlerà in modo basso e piatto, una persona allegra parlerà in modo più acuto e più ondeggiante, una persona analitica parlerà in modo freddo e secco e una persona sensuale parlerà in modo languido, ecc.

Poi ci sono altre cose che possono influenzare il modo di parlare; ad esempio se io mi percepisco con personalità maschile (o femminile) sentire la mia voce acuta (o bassa) potrebbe darmi fastidio e quindi potrei sforzarmi in modo inconsapevole di abbassare (o alzare) il tono; o al contrario potrei aver paura di come mi giudicano e quindi alzarlo (o abbassarlo); e questo secondo me, sì, può diventare automatico fino a diventare il modo standard di parlare.

P.s. Credo che al mondo non esistano società di riferimento gay. 😕 Sono tutte etero.

Edited by Hazel226
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FreakyFred
50 minutes ago, Uncanny said:

Quello di cui dubito fortemente è che la voce possa impostarsi spontaneamente e inconsciamente così in modo fisso, tale poi da risultare la propria voce naturale. Serve dell'esercizio apposito

Il "picco" vocale dipende da fattori strettamente anatomici: lunghezza e spessore delle corde vocali. Ma solo i cantanti professionisti e gli attori sono abituati a sfruttare al massimo il picco, per tutti gli altri è principalmente una questione di abitudine, e può essere pesantemente influenzato da tutta una serie di fattori psicologici. 

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5 minutes ago, FreakyFred said:

Il "picco" vocale dipende da fattori strettamente anatomici: lunghezza e spessore delle corde vocali. Ma solo i cantanti professionisti e gli attori sono abituati a sfruttare al massimo il picco, per tutti gli altri è principalmente una questione di abitudine, e può essere pesantemente influenzato da tutta una serie di fattori psicologici.

Grazie Freaky, non riuscivo a trovare una sintesi tanto efficace.

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FreakyFred
9 minutes ago, Bloodstar said:

Grazie Freaky, non riuscivo a trovare una sintesi tanto efficace.

Trovare le sintesi efficaci è la cosa che i FreakyFred fanno meglio!

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36 minutes ago, Hazel226 said:

Poi ci sono altre cose che possono influenzare il modo di parlare; ad esempio se io mi percepisco con personalità maschile (o femminile) sentire la mia voce acuta (o bassa) potrebbe darmi fastidio e quindi potrei sforzarmi in modo inconsapevole di abbassare (o alzare) il tono; o al contrario potrei aver paura di come mi giudicano e quindi alzarlo (o abbassarlo); e questo secondo me, sì, può diventare automatico fino a diventare il modo standard di parlare.

Però è pieno di gay dall'aspetto virile, non solo di base ma proprio ricercato, che poi hanno la vocina acuta

È una teoria che ha una sua ratio e che per certi aspetti trovo condivisibile anche se non mi convince al 100%

Non escluderei in ogni caso le influenze biologiche e ormonali, le cause possono essere multifattoriali

36 minutes ago, FreakyFred said:

per tutti gli altri è principalmente una questione di abitudine, può essere pesantemente influenzato da tutta una serie di fattori psicologici

Quindi influenze psicologiche da bambino quando si ha ancora la voce bianca possono condizionare, anni e anni prima, quella che sarà la voce adulta che si sviluppa nella pubertà?

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FreakyFred
Just now, Uncanny said:

Quindi influenze psicologiche da bambino quando si ha ancora la voce bianca possono condizionare, anni e anni prima, quella che sarà la voce adulta che si sviluppa nella pubertà?

Mi sorprenderebbe se non accadesse. 

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2 minutes ago, Uncanny said:

Però è pieno di gay dall'aspetto virile, non solo di base ma proprio ricercato, che poi hanno la vocina acuta

È una teoria che ha una sua ratio e che per certi aspetti trovo condivisibile anche se non mi convince al 100%

Certo, però questo può essere spiegato in tanti modi.

Magari è più "facile" per alcune persone spaccarsi in palestra per mesi e riempirsi di tatuaggi tamarri piuttosto che tenere costantemente sotto controllo la voce.  O vestirsi da taglialegna e farsi crescere un barbone di 15 cm piuttosto che controllare costantemente la gestualità delle mani o la camminata. Oppure qualcuno ha semplicemente espressioni di genere miste: straight nell'aspetto e femmineo nel parlare.

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