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WOW! Siete diventati ministri dell'istruzione. Ora dovete fare la riforma. La prima cosa che fai è .....? [ROLE PLAY]


SabrinaS

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AndrejMolov89
On 7/13/2020 at 11:35 PM, SabrinaS said:

li faranno perché probabilmente tutti  i genitori lavorano e hanno la colf a casa e i ragazzi sono così pieni di attività culturali e sociali che hanno dimenticato come fare le orate al forno col sale grosso e spazzare le foglie secche dal giardino.

 

Nessuno che abbia scritto cose tipo: programmazione in C, C#, Phyton, lingue, aumento ore geografia... 

LABORATORI

La programmazione la suggerirei come disciplina, ma oggettivamente C and C++ non sono dei linguaggi che farei fare ad uno studente delle superiori. Python e´ un buon compromesso per imparare gli algoritmi ed avere un layout di programmazione.
Il punto é che difficile trovare docenti decenti su questi argomenti, e raramente anche nelle discipline scientifiche si va piu´ in lá del printf... amenoche tu non faccia modellizazione numerica...

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1 hour ago, Serpente said:

Ma basta prendere ad esempio i paesi del Nord Europa, è da persone fuori dalla realtà, altra cultura, altri soldi, altra cittadinanza e altra popolazione.

Ah su questo sono d'accordo 

C'è la tendenza a idealizzare questi paesi e i loro sistemi sociali pensando che si possano riprodurre altrove in modo totalmente distaccato dal loro contesto socio-culturale 

Anche sui sistemi scolastici ci sarebbe da dire molto, hanno sicuramente aspetti positivi da cui si potrebbe prendere spunto ma anche aspetti negativi 

Ad esempio l'approccio alle discipline è generalmente superficiale e fondato su presupposti utilitaristici, con scarsissimo approfondimento teorico

Le classifiche PISA dei sistemi educativi basate su test standardizzati a crocette sono poi in larga parte fuffa. Non è possibile valutare l'efficacia di un sistema educativo secondo una logica così riduttiva 

Molti paesi poi in queste classifiche spiccano perché l'insegnamento è elaborato in funzione del superamento di questi test

Edited by Uncanny
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3 minutes ago, Uncanny said:

Le classifiche PISA dei sistemi educativi basate su test standardizzati a crocette sono poi in larga parte fuffa. Non è possibile valutare l'efficacia di un sistema educativo secondo una logica così riduttiva 

Molti paesi poi in queste classifiche spiccano perché l'insegnamento è elaborato in funzione del superamento di questi test

E' quello che dicono gli insegnanti del Sud Italia,

che hanno tra le peggiori classificazione fra i Paesi OCSE.

Siamo proprio sicuri che vogliamo continuare a raccontarci questa storia?

Sono 25 anni che sento questa stronzata quando si parla di Paesi Scandinavi e diritti gay,

per cui d'istinto penso lo stesso quando si parla di scuola.

Se una cosa in Paese funziona davvero è impossibile importarla?

Quale sarebbe il motivo concreto o metafisico?

Non vi ho mica chiesto di imitare le polpette di renna.

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1 hour ago, Almadel said:

E' quello che dicono gli insegnanti del Sud Italia,

che hanno tra le peggiori classificazione fra i Paesi OCSE.

Siamo proprio sicuri che vogliamo continuare a raccontarci questa storia?

Possiamo dire che queste classifiche abbiano valore indicativo e che non siano del tutto fuffa, ma il quadro che ne esce rimane comunque approssimativo 

Che poi molti paesi, specie del Nord Europa Finlandia inclusa, elaborino le proprie politiche educative e gli insegnamenti in funzione del superamento dei test PISA standardizzati non è un mistero

Questo mina la credibilità di queste classifiche 

1 hour ago, Almadel said:

Sono 25 anni che sento questa stronzata quando si parla di Paesi Scandinavi e diritti gay,

Cioè? 

1 hour ago, Almadel said:

Se una cosa in Paese funziona davvero è impossibile importarla?

Ma il punto è proprio che non funziona davvero in modo così impeccabile come sembra, per quanto sia migliore del sistema italiano 

Quello finlandese è certamente un sistema molto buono ma ha anche aspetti negativi. È più logico prendere spunto dalle cose che funzionano bene per integrarle qui invece di importare il sistema tout court 

Ad esempio a me l'istruzione fondata su logiche utilitaristiche non piace e non è una cosa che importerei 

Poi comunque ci mancano molti presupposti per poter importare un sistema del genere, a partire dalle strutture scolastiche che andrebbero totalmente stravolte e dal fatto che non abbiamo insegnanti adeguati

Il processo per diventare insegnanti in Finlandia è molto lungo e complesso e richiede una solida preparazione in ambito pedagogico e non solo. È fra i mestieri più gettonati e desiderati e la selezione è dura 

In Italia è invece spesso un ripiego e senza un forte ricambio generazionale - l'età media degli insegnanti italiani è la più alta d'Europa - non si va in ogni caso da nessuna parte

Come la scardini la "gerontocrazia" presente nel sistema educativo? 

Edited by Uncanny
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6 hours ago, Almadel said:

E' quello che dicono gli insegnanti del Sud Italia,

che hanno tra le peggiori classificazione fra i Paesi OCSE.

Verissimo, per carità. Però è innegabile che in Italia sarebbe veramente difficile importare tout court un modello di scuola in cui le discipline siano insegnate veramente in ottica utilitaristica o professionalizzante: il nostro sistema scolastico è troppo impregnato di umanismo e di dilettantismo.

Se volessimo seriamente guardare all'Europa del nord dovremmo riformare completamente la scuola e scardinare il sistema Gentile-Bottai...

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Io non dispongo di dati comparativi attendibili, ma suppongo che se gli Italiani hanno il corpo docente più vecchio d'europa questo sia anche il risultato del fatto che altrove vanno in pensione prima, se si porta la pensione di vecchiaia a 67 anni e per la pensione anticipata servono 42 anni di contributi, mi pare inevitabile ( a che età dovrei aver iniziato per andare in pensione prima dei 67 anni con 42 anni di servizio? )

Inoltre non saprei quantificare quanti mesi di servizio perda una precario, fra quel che perde mentre lavora ( incarico annuale ridotto ) e quel che perde quando resta a casa prima di riuscire ad entrare di ruolo, ma evidentemente non deve essere poco se incide su classi di docenti che avrebbero diritto ancora ( per poco ) a trattamenti previdenziali migliori

Il risultato prevedibile è che gli insegnanti del futuro andranno tutti in pensione per età a 67 anni minimo

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Se non ne assumi altri rimangono solo i vecchi e in media quindi sono poi tutti anziani. Come quando notiamo che mancano i medici specializzati e diminuiscono i posti o chiamano quelli in pensione nelle emergenza perché non ci sono medici o infermieri o che alla scuola è stato dato un budget inferiore a quanto regalato ad Alitalia.

Questo dice proprio tutto di noi. Un paese fallito e di falliti.

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4 hours ago, Hinzelmann said:

Io non dispongo di dati comparativi attendibili, ma suppongo che se gli Italiani hanno il corpo docente più vecchio d'europa questo sia anche il risultato del fatto che altrove vanno in pensione prima, se si porta la pensione di vecchiaia a 67 anni e per la pensione anticipata servono 42 anni di contributi, mi pare inevitabile ( a che età dovrei aver iniziato per andare in pensione prima dei 67 anni con 42 anni di servizio? )

Il problema è principalmente culturale ed è presente da ben prima dell'innalzamento dell'età pensionabile che risale a meno di un decennio fa e non è entrato a regime subito

L'Italia è sempre stata gerontocratica, non solo nell'ambito dell'istruzione ma in generale. E questo è uno dei suoi maggiori problemi, con pesanti ricadute negative in termini di innovazione e barriere per i giovani 

Il 57% degli insegnanti in Italia è over 50, in Finlandia il 36%

Molti dei paesi nell'elenco hanno poi età pensionabili simili a quella italiana, senza considerare che quella italiana effettiva non si avvicina minimamente ai 67 anni 

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Edited by Uncanny
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Un problema culturale può esistere nel momento in cui strutturo una carriera per progressione basata sulla anzianità o solo sull'anzianità di servizio

Ma questo può spiegare solo il divario del reddito, non certo l'età media del corpo insegnante

A legislazione invariata chi inizia a lavorare oggi nella scuola, come minimo dovrà farlo fino a 67 anni e molto probabilmente nel frattempo l'età pensionabile effettiva si sposterà verso i 70 anni ( perchè è già prevista una revisione periodica )

4 hours ago, Hinzelmann said:

se si porta la pensione di vecchiaia a 67 anni e per la pensione anticipata servono 42 anni di contributi, mi pare inevitabile ( a che età dovrei aver iniziato per andare in pensione prima dei 67 anni con 42 anni di servizio? )

Se l'età media attuale è inferiore, perchè ci sono regimi misti più favorevoli per insegnanti che hanno iniziato a lavorare sotto regimi precedenti, ebbene questa età crescerà

2 hours ago, SabrinaS said:

Se non ne assumi altri rimangono solo i vecchi

E se crescerà è evidente che o aumentano gli alunni ( ma tendono a diminuire perchè non si fanno figli ) oppure le cattedre rimarranno assegnate ad insegnanti sempre più vecchi

A meno che non mi si dica che altrove gli over 50 vengono licenziati per raggiunti limiti di età o trasferiti ad altro impiego

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10 minutes ago, Serpente said:

L'ultima riforma universitaria in Italia risale al 1923, lo capite o no?

ma cosa intendi con "riforma universitaria"? Io ho visto "dall'interno" vari aggiustamenti 2006 in qua, quasi tutti in peggio...potrei anche annoiarti con un sacco di storie dal Processo di Bologna ad oggi...

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14 minutes ago, schopy said:

ma cosa intendi con "riforma universitaria"? Io ho visto "dall'interno" vari aggiustamenti 2006 in qua, quasi tutti in peggio...potrei anche annoiarti con un sacco di storie dal Processo di Bologna ad oggi...

Rotwang ha ragione stavolta: la nostra università è ancora imperniata sul modello gentiliano. Gli aggiustamenti recenti di cui tu parli sono solo o delle pezze o dei tagli mascherati da riforma ma, in realtà, l'assetto generale dell'università non è mai stato toccato. 

Continuiamo ad avere una divisione dei corsi di studio concepita negli anni '20; continuiamo a prediligere l'acculturazione rispetto alla professionalizzazione (passatemi il termine); continuiamo a ragionare da provinciali compiaciuti, raccontandoci mirabolanti favole sulle nostre "eccellenze"; continuiamo a concepire il mondo accademico come una cittadella autosufficiente, che deve avere meno rapporti possibili con l'esterno... Potrei continuare a lungo.

In ogni caso, sono tutti retaggi che ci portiamo avanti da 100 anni e che oggi sono, nella migliore delle ipotesi, irrimediabilmente anacronistici. 

Edited by Bloodstar
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38 minutes ago, Hinzelmann said:

A meno che non mi si dica che altrove gli over 50 vengono licenziati per raggiunti limiti di età o trasferiti ad altro impiego

ma se ogni anno ci sono migliaia di cattedre scoperte a inizio anno scolastico...

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E' un mero problema di domanda e offerta. Non è un mistero che solo i meridionali oggi siano interessati ad andare a fare l'insegnante . Il problema è che non sempre c'è la possibilità che questi si spostino a nord, dove ci sono ancora un po' di ragazzini.

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9 minutes ago, SabrinaS said:

ma se ogni anno ci sono migliaia di cattedre scoperte a inizio anno scolastico...

Siamo in Italia quindi le risposte semplici non funzionano perchè le cose sono complicate

Può essere ad esempio che "sembri" che gli Italiani siano gli insegnanti più vecchi d'Europa perchè non vengono computati i 200.000 precari ( cioè gli insegnanti giovani )

Può anche essere che 85.000 cattedre sembrino molte, ma solo se non consideriamo il fatto che se le contendono in 200.000 e che sono tutte concentrate al Nord

Ed infine può essere che non pagare ferie tredicesime e malattia allo stato italiano faccia anche comodo, perchè è un bel risparmio per cui tenere scoperte 85.000 cattedre è qualcosa di assolutamente voluto, ma al contempo bisogna far finta di essere costretti ( come se fosse un evento imprevedibile, tipo la grandine, laddove basterebbe contare le domande di pensionamento e le iscrizioni )

Niente in Italia è come sembra e però è oggettivo che se progettiamo di tenere gli insegnanti a lavorare per minimo 42 anni, mentre negli anni '90 ne bastavano 35, l'età media degli insegnanti non può che aumentare

 

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36 minutes ago, Bloodstar said:

Rotwang ha ragione stavolta: la nostra università è ancora imperniata sul modello gentiliano. Gli aggiustamenti recenti di cui tu parli sono solo o delle pezze o dei tagli mascherati da riforma ma, in realtà, l'assetto generale dell'università non è mai stato toccato. 

Continuiamo ad avere una divisione dei corsi di studio concepita negli anni '20; continuiamo a prediligere l'acculturazione rispetto alla professionalizzazione (passatemi il termine); continuiamo a ragionare da provinciali compiaciuti, raccontandoci mirabolanti favole sulle nostre "eccellenze"; continuiamo a concepire il mondo accademico come una cittadella autosufficiente, che deve avere meno rapporti possibili con l'esterno... Potrei continuare a lungo.

In ogni caso, sono tutti retaggi che ci portiamo avanti da 100 anni e che oggi sono, nella migliore delle ipotesi, irrimediabilmente anacronistici. 

No, Rotwang non ha ragione, stavolta. State dicendo un mucchio di sciocchezze. Solo dal 2000, riforma Berlinguer-Zecchino, ci sono state una decina di riforme, effettivamente tutte peggiorative. Poi tu Bloodstar devi imparare a esprimere precisi e circostanziati concetti, ma non lo fai, non ne esprimi neppure uno. Spari solo termini generici: acculturazione rispetto alla professionalizzazione è il massimo cui sai arrivare, ma è una vacuità; e poi parole, che non costano niente: provinciali compiaciuti, cittadella autosufficiente, niente rapporti con l'esterno (il che tra l'altro non è vero), anacronismi. Parole parole parole... 

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2 minutes ago, Isher said:

Solo dal 2000, riforma Berlinguer-Zecchino, ci sono state una decina di riforme

In Italia viene chiamata riforma qualsiasi cosa. Nel caso dell'università sono state chiamate sistematicamente "riforme" i tagli di bilancio e di organico.

3 minutes ago, Isher said:

acculturazione rispetto alla professionalizzazione

Parlo per quella che è la mia esperienza in conservatorio e in università: nessuno mi  ha mai minimamente prospettato un'applicazione professionale degli studi ho fatto. Volendo parlare concretamente, significa che, studiando lettere, non ho ricevuto la minima formazione né sul versante della didattica, con appositi corsi per favorire l'inserimento nella scuola, né tanto meno sul versante accademico, con corsi di metodologia della ricerca e della scrittura. Morale: ho un'ottima cultura ma, se seguissi solo quello che mi dice di fare la mia università, non saprei che farci con tutte queste cose ho imparato. 

 

10 minutes ago, Isher said:

provinciali compiaciuti

Gli studi storici (ma in realtà quasi tutti gli studi umanistici, salvo forse lettere antiche) in Italia non brillano certo per intraprendenza, anzi, sono piuttosto accartocciati su loro stessi. Si prediligono solo ricerche locali, di respiro corto ma facilmente realizzabili. Hai presente quella gente che passa la vita a studiare la storia di una borgata romana? Alludo a loro.

 

13 minutes ago, Isher said:

cittadella autosufficiente

Vogliamo negare che la carriera accademica significa spesso cercare di chiudersi nella cittadella il prima possibile, assicurandosi un posto tranquillo e dimenticandosi di cosa c'è fuori? Sfrondando tutti gli idealismi, questo sarebbe il mio sogno più grande.

 

17 minutes ago, Isher said:

Parole parole parole... 

Mina la trovo detestabile.

 

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20 minutes ago, Bloodstar said:

In Italia viene chiamata riforma qualsiasi cosa. Nel caso dell'università sono state chiamate sistematicamente "riforme" i tagli di bilancio e di organico.e

Ma vedi che sei un sofista? Prima asserisci l’enormità che in Italia non ci sono riforme dal tempo di Gentile; poi, se ti si fa presente che questo è falso, e che anzi è esattamente il contrario, giochi sulle parole, e ti rifiuti di chiamare riforme le riforme succedutesi vertiginosamente negli ultimi 20 anni (ma anche prima ce ne erano state almeno tre molto importanti, dal 1968-69 in poi). Se questo è il tuo piano di discorso è impossibile discutere con te.

Brevemente sul resto: tu reclami didattica. Ne avrai, ne avrai... È il settore in più ampio sviluppo e laureati e diplomati alquanto impreparati già ora sono ampiamente addottrinati in metodologia didattica e anche in docimologia. E su questo lo saranno sempre più.

Il resto che scrivi mi pare troppo generico, e mi fa pensare – in tutta sincerità – o che tu non sia così preparato come ritieni di esserlo, o che tu ignori il valore della  distinzione. 

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2 minutes ago, Isher said:

o che tu non sia così preparato come ritieni di esserlo, o che tu ignori il valore della  distinzione. 

Vedi Isher? Io ho detto di avere, grazie al corso universitario che ho seguito, una buona cultura e non di essere preparato. Te sei ancora convinto che le due cose si equivalgano...

Sei praticamente un esponente di quel settore del mondo dell'insegnamento che ogni giorno di più mi viene da contestare. 

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7 minutes ago, Bloodstar said:

Vedi Isher? Io ho detto di avere, grazie al corso universitario che ho seguito, una buona cultura e non di essere preparato. Te sei ancora convinto che le due cose si equivalgano...

Sei praticamente un esponente di quel settore del mondo dell'insegnamento che ogni giorno di più mi viene da contestare. 

Va bene, Bloodstar, capisco: ti sei innamorato di me, e vuoi compiacermi, e farmi capire che sì, ci ho azzeccato al 100% definendoti un sofista, uno che si avvolge e rivolta nelle parole, costruisce, o crede di costruire, tutto nelle parole 😃 

Edited by Isher
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20 minutes ago, Isher said:

Ma vedi che sei un sofista? Prima asserisci l’enormità che in Italia non ci sono riforme dal tempo di Gentile; poi, se ti si fa presente che questo è falso, e che anzi è esattamente il contrario, giochi sulle parole, e ti rifiuti di chiamare riforme le riforme succedutesi vertiginosamente negli ultimi 20 anni (ma anche prima ce ne erano state almeno tre molto importanti, dal 1968-69 in poi). Se questo è il tuo piano di discorso è impossibile discutere con te.

ah, ma allora non sono l'unico a pensarlo!

(l'unica differenza è che secondo me quelli del sor maestro sono barocchismi di maniera, ma mi sa che diciamo la stessa cosa)

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E' inutile che tenti di essere ironico, Isher. Parlare con te sembra una riedizione di certi discorsi allucinanti che feci, un paio di anni fa, con due vecchi professori della Sapienza. Questi due sono dei docenti ottimi, coltissimi, ma sono completamente scollegati dal mondo: tu gli parlavi di prospettive lavorative, e loro rispondevano che c'era il dottorato (!); tu gli parlavi di andare a insegnare alle superiori, e lo dicevano che io e i miei colleghi avevamo una buona "preparazione teorica" e che non avremmo avuto problemi, sottintendendo che andare a fare il professore non richiedeva una "preparazione pratica" di sorta...

2 minutes ago, freedog said:

l'unica differenza è che secondo me quelli del sor maestro sono barocchismi di maniera

Senti freedog, io sarò pure barocco, ma te nella faciloneria ci sguazzi proprio e te ne compiaci pure.

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6 minutes ago, Bloodstar said:

E' inutile che tenti di essere ironico, Isher. Parlare con te sembra una riedizione di certi discorsi allucinanti che feci, un paio di anni fa, con due vecchi professori della Sapienza. Questi due sono dei docenti ottimi, coltissimi, ma sono completamente scollegati dal mondo: tu gli parlavi di prospettive lavorative, e loro rispondevano che c'era il dottorato (!); tu gli parlavi di andare a insegnare alle superiori, e lo dicevano che io e i miei colleghi avevamo una buona "preparazione teorica" e che non avremmo avuto problemi, sottintendendo che andare a fare il professore non richiedeva una "preparazione pratica" di sorta...

Volgendo al serio, Blood: io non ti avrei parlato come quei due professori della Sapienza; anzi non parlo come loro né faccio quei discorsi; tu non puoi nemmeno immaginare i discorsi che io faccio coi miei studenti e altrove. Non ha molto senso dire su un forum anonimo e tra due persone che non si conoscono e forse non si conosceranno mai che almeno su alcune cose io sono all'opposto di come tu mi immagini (il che non significa che noi saremmo d'accordo: lo dovremmo verificare). Io voglio solo notare, perché questo invece compete alla scrittura su un forum, che tu salti con una certa veemenza a delle conclusioni da parole che ti suonano o ti sembrano voler dire, o che ti ricordano altre persone con cui hai parlato, ma che non hai discusse – come non giustifichi né argomenti le tue asserzioni. Si capisce che sei giovane, Prodico (o ti devo chiamare Eutidemo?). Però forse non è solo gioventù e quindi irruenza, la tua, ma anche un po' di dogmatismo e forse non essere realmente interessati al dialogo in senso socratico.

Detto questo – Pax.

P.S. Detesto discutere animatamente sul forum oltre un certo limite con una persona che non ho mai visto in faccia. Sono i limiti (per me) della virtualità. 

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33 minutes ago, Bloodstar said:

Senti freedog, io sarò pure barocco, ma te nella faciloneria ci sguazzi proprio e te ne compiaci pure.

4 example?

pensa che di solito mi sento criticà perchè sò troppo analitico e vado a cercà ogni dettaglio/minuzia, specie sul lavoro

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2 hours ago, Bloodstar said:

Continuiamo ad avere una divisione dei corsi di studio concepita negli anni '20; continuiamo a prediligere l'acculturazione rispetto alla professionalizzazione (passatemi il termine)

Capisco; ma vedi altrove dei modelli preferibili? Non dipenderà un po' anche dal corso di laurea scelto?

38 minutes ago, Bloodstar said:

tu gli parlavi di prospettive lavorative, e loro rispondevano che c'era il dottorato (!)

C'è un problema con i corsi di studio umanistici, questo è certo, perché ci girano pochi soldi attorno. Io anni fa facevo il tutor per il mio corso di laurea e invitavamo spesso laureati in Filosofia che raccontassero agli studenti la loro esperienza post laurea, come s'erano avvicinati al mondo del lavoro, etc...in realtà tutti i laureati in Filosofia che conosco svolgono lavori mediamente retribuiti, solo chi ha fatto il dottorato paradossalmente ha faticato di più.

 

1 hour ago, Bloodstar said:

Io ho detto di avere (...) una buona cultura e non di essere preparato.

Io ingenuamente credo che un docente con una buona cultura possa essere un docente migliore di uno molto preparato in metodologia didattica e troppo incolto 😅

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A me pare che tu @Bloodstar abbia di fatto detto che le riforme 1999-2004 sono state boicottate 

Nel senso che sostieni che non sarebbero state vere riforme, ma assumi le finalità dichiarate da quelle leggi come obiettivi di una futura riforma quindi è come dire che le riforme sono rimaste inattuate ; se le finalità per te restano in buona sostanza  le stesse non puoi dire che non erano riforme: sarebbero riforme rimaste "sulla carta" o mal attuate a livello amministrativo.

Certamente una delle finalità dichiarate di quelle riforme era spostare il focus della funzione dell'insegnamento, dall'insegnante allo studente e per certi versi neanche meraviglia che studenti ed insegnanti abbiano ottiche conflittuali al riguardo ( lo studente protesta per non aver guadagnato quel che il politico gli prometteva, l'insegnante protesta perchè contesta ciò che il politico aveva promesso agli studenti, come obiettivo conseguibile )

Poi ovviamente non è integralmente vero che gli studenti non hanno guadagnato niente e che gli obiettivi fossero tutti non conseguibili:  io avevo i voti non i crediti, ai miei tempi quasi tutti gli studenti andavano fuori corso etc

Se poi protesti per il corso in microstoria o gli insegnanti scollegati dal mondo, il boicottaggio in larga parte lo imputi al corpo docente, anche se io avrei forti dubbi quanto al fatto che la seconda cosa possa imputarsi ad un insegnante. La scelta del programma di studio troppo mirata sui propri personali interessi di ricerca magari sì, il collegamento al mondo no quello lo dovrebbe realizzare il funzionario amministrativo dell'Università e la società civile

 

 

 

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26 minutes ago, freedog said:

4 example?

pensa che di solito mi sento criticà perchè sò troppo analitico e vado a cercà ogni dettaglio/minuzia, specie sul lavoro

ma che fai di concreto oltre a vedere gente e andare in giro?

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2 hours ago, Bloodstar said:

Sfrondando tutti gli idealismi, questo sarebbe il mio sogno più grande.

Ah ma allora vivi anche tu una contraddizione 😅

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19 minutes ago, Hinzelmann said:

Nel senso che sostieni che non sarebbero state vere riforme, ma assumi le finalità dichiarate da quelle leggi come obiettivi di una futura riforma quindi è come dire che le riforme sono rimaste inattuate ; se le finalità per te restano in buona sostanza  le stesse non puoi dire che non erano riforme: sarebbero riforme rimaste "sulla carta" o mal attuate a livello amministrativo.

Hinzelmann, io dico solamente che chiamare riforma certi provvedimenti è abbastanza assurdo.

Tanto per fare un esempio: vogliamo dire che l'introduzione del 3+2 è stata una riforma? Diciamolo pure, ma qual è stato l'esito concretamente? Che ora ti ritrovi a fare 5 anni invece che 4 senza che nulla sia cambiato; che .a laurea triennale da solo è pressoché carta straccia per quasi tutti i corsi; non esiste una differenza didattica chiaramente espressa fra corsi di triennale e corsi magistrali, molto spesso sono proprio gli stessi.

35 minutes ago, schopy said:

Io ingenuamente credo che un docente con una buona cultura possa essere un docente migliore di uno molto preparato in metodologia didattica e troppo incolto

Un buon professore deve essere sia colto sia formato professionalmente, cioè in grado di trasmettere al meglio la sua cultura: è una stortura considerare la metodologia didattica come qualcosa di estraneo e appiccicato con lo sputo sopra un corpo di conoscenze tanto per far finta di essere moderni. Ovvio che in Italia spesso funziona così, ma questo non lo rende più accettabile.

32 minutes ago, Hinzelmann said:

La scelta del programma di studio troppo mirata sui propri personali interessi di ricerca magari sì, il collegamento al mondo no quello lo dovrebbe realizzare il funzionario amministrativo dell'Università e la società civile

Hinzelmann, se io sto facendo un corso che come sbocco dichiarato ha la ricerca, ad esempio, vorrei che mi venisse ANCHE insegnato a condurre una ricerca secondo criteri scientifici o a scrivere una tesi efficace. 

 

24 minutes ago, schopy said:

Ah ma allora vivi anche tu una contraddizione

Perché non dovrei vivere una contraddizione? Ho fatto lettere è normale che un fondo di contraddizione e di idealismo ci sia sempre.

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